Storie originali > Fantasy
Ricorda la storia  |       
Autore: Lovy91    30/08/2009    1 recensioni
Jake e Karie White sono due gemeli di sedici anni. Un freddo pomeriggio di gennaio vengono narcotizzati e si svegliano con un tatuaggio sulla schiena. In breve scoprono di essere stati assoldati dalla congrega dei protettori con a capo Sebastiani Sunders, il cui unico scopo è quello di uccidere i demoni ed impedire la morte degli umani. Gli esseri malvagi sono comandati da Aric, l'alchimista.
Per i due fratelli inizia un'avventura fatta di sangue, malvagità e amore e con la consapevolezza che la vita non tornerà più come prima...
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ho deciso di scrivere un altra FF, oltre quello che seguo già. Questa storia è nata oggi pomeriggio, guardando la TV. Spero che l'inzio vi piaccia e buona lettura ^^!

1. Perché la vita non può essere decisa?

Ho raccontato questa storia moltissime volte. Ai miei figli, i miei amici. Orgogliosa di farlo. E ora, la racconterò ancora...
Tutto iniziò il dieci gennaio 2009. Nel quartiere più centrale di New York, Stati Uniti, conducevano una vita normale due ragazzi, due fratelli gemelli.
Jake Julian White, sedici anni e la sua gemella Karie Fay White. Una famiglia normale, come tante altre a New York. Mark White lavorava in un ufficio come contabile e la signora Evelyn White come insegnante liceale. Avevano avuto solo Jake e Karie, gemelli inaspettati e gli unici da generazioni da entrambe le famiglie.
Bravi ragazzi: lei, cheerleader del loro liceo. Lui, ottimo studente. Ma come tutti i fratelli, seppur gemelli, erano diversi caratterialmente e di aspetto. Di norma i gemelli come loro hanno tratti simili, mentre i due non potevano essere più diversi. L'unica cosa in comune erano i colori degli occhi e dei capelli, uniti alla pelle.
Jake aveva sempre portato i capelli corti e biondi. A differenza di sua sorella Karie, portati lunghi e liscissimi fin da piccola. Gli occhi era definiti da tutti come il cielo senza una nuvola: azzurro limpido. I lineamenti di Karie era molto dolci, così come il portamento e il magro corpo. Jake aveva tratti meno dolci della sorella, ma proporzionati, rendendolo da prima un bel bambino e, poi, un bel ragazzo.
I caratteri di entrambi erano diversissimi: Jake era impulsivo, testa calda e non ragionava mai. Bastava una battuta maligna a farlo scattare e, se non avesse gli ottimi voti che aveva, lo avrebbero espulso dalla scuola molto tempo prima. Karie era riflessiva, troppo. Non era molto timida, ma aveva qualche difficoltà a conoscere persone nuove. Le piaceva, però, esibirsi e mostrarsi al pubblico. Non a caso era una cheerleader.
Le loro vite erano normali: amici, famiglia, scuola e qualche ragazzo o ragazza. Jake non era il tipo da storie serie, mentre lei era orgogliosa di essere fidanzata da almeno due anni con Josh.
Cosa c'era di strano allora?
Quel dieci gennaio, quel giorno, si è trasformato... metà tra incubo e sogno...


La scuola... ciò che gli adolescenti definisco la pena lunga diciotto anni. Per cosa poi?
Nell'appartamento di proprietà dei signori White, un ragazzo era seduto su una sedia, a gambe incrociate e stizzito.
Guardò oltre la porta per l'ennesima volta, sperando di scorgere la sorella, come sempre in ritardo.
<< Karie! >> urlò, sperando che il tono la convincesse a presentarsi all'ingresso e funzionò. La ragazza corse a prendere la giaccia, rabbrividendo
<< Fa freddo, non trovi? >> chiese e poi guardò l'espressione irritata del fratello. << Scusa >>.
<< Me lo dici ogni mattina. Chissà quando ci chiudono il cancello >>.
<< Lo scavalchiamo >> suggerì lei e Jake rise, aprendo la porta. Si tuffarono nelle strade di New York affollate, caotiche.
Camminavano in silenzio, interrotto dai trilli del cellulare di Karie.
<< Josh? >> chiese scherzosamente Jake, attraversando
<< Ma dai? >> fu la risposta di Karie, ridacchiando. A metà strada la ragazza decise di fare una domanda al gemello. << È vero che hai mollato Arianna Brown? >>.
<< E tu come lo sai? >> chiese, lanciandole un occhiata sfuggente.
<< Pettegolezzi tra ragazze. In più siamo anche fratelli >> rispose Karie, fermandosi due secondi a guardare una vetrina, trascinata via dal fratello.
<< Sì, mi aveva stufato >> confessò, per nulla in imbarazzo
Karie sbuffò, esasperata. << Credo sia... la quarta in questi due mesi >>.
<< Le conti?! >> esclamò, guardandola.
<< A quanto sembra. Si può sapere cos'hai contro le storie serie? >> chiese Karie, quasi arrivati al liceo.
<< Non ho ancora trovato la ragazza giusta>> si scusò lui, con una perfetta faccia da schiaffi e la sorella scosse la testa, per niente incantata da quelle scuse banali. Si sentì toccare la spalla e si girò, finendo tra le braccia di Josh.
Jake fece un saluto e si allontanò andando dai suoi amici. Karie abbracciò Josh.
<< Buongiorno, amore >>
<< Buongiorno a te >> replicò Josh. << Hai dormito bene, stanotte? >>.
<< Sì, benissimo. E tu? >>.
<< Una meraviglia. Ah, senti... avresti per caso fatto i compiti di matematica? >>.
Karie sciolse l'abbraccio bruscamente e lo affrontò a muso duro. Erano ormai sei mesi che Josh aveva preso lo studio come un hobby da fare ogni tanto e Karie non ne poteva più. Troppe volte lo aveva scusato e troppe volte si era lasciata abbindolare da baci e carezze, condite da dolci parole.
<< Questa volta ti arrangi! >> disse lei, con ampi gesti. << Perché non apri quel dannato libro? Vuoi finire ai corsi estivi anche quest'anno? >>.
<< No, se mi fai copiare >> rispose lui, con un accenno di sorriso che non sciolse la furia della fidanzata. Litigarono per un po', fino a quando la campanella non suonò. Jake aveva osservato da lontano la scena e si chiedeva spesso cosa ci facesse sua sorella con uno così. Certo, Josh era il capitano della squadra di basket, bello, intelligente (anche se non sembrava mostrarlo negli ultimi sei mesi). Però, Jake non lo vedeva adatto per sua sorella.
Karie era così infuriata che salutò a malapena la sua migliore amica da dieci anni, Withney. L'amica chiuse l'armadietto di scatto e guardò Karie trafficare con il suo, senza cercare realmente niente.
<< Hai litigato con Josh? >>.
<< Cosa te lo fa pensare?! >> chiese, alterata.
<< Perché stai prendendo i libri sbagliati >> le rispose, prendendo quelli della borsa e rimettendoli dentro l'armadietto dell'amica e prendendo quelli giusti, porgendoglieli.
<< Grazie >> sussurrò Karie, chiudendo l'armadietto con un sonoro rumore metallico che si sparse per il corridoio.
<< Capisco che tu sia arrabbiata e questa cosa va avanti da quattro mesi. Io dico che devi lasciarlo >> disse Withney. Era la stessa che le ripeteva da tre mesi ma l'amore rende molto ciechi.
<< Voglio vedere se migliora. Io lo amo >> disse Karie, a sguardo basso e accasciandosi contro l'armadietto rosso.
<< Okay... ma l'amore non è soffrire, amica mia. E vedere come Josh non ti ascolta e ti tratta come se fossi la sua copia-compiti non aiuta >>.
La campanella suonò e le due ragazze corsero in classe. Karie fu grata al suono trillante: l'aveva salvata dal dare troppe spiegazioni all'amica. La prima lezione di storia era la stessa di Jake: avevano diversi corsi in comune, ma altri separati. La lezione verteva sull'ennesima guerra americana e venne ascoltata sì e no da tre alunni.
All'uscita dall'aula, Jake fermò la sorella.
<< Jake, per favore >> pregò la sorella, senza guardarlo.
<< Per favore tu. Sono stanco di vederti così >>.
<< A te non è mai piaciuto! >> lo rimbeccò Karie, cercando di non guardare la realtà che il fratello gli poneva davanti.
<< È vero. Devi dire anche che non avevo tutti i torti >> disse ancora, a quel punto Karie lo superò e corse fuori dalla sua portata. Jake sospirò pesantemente, si passò una mano tra i capelli e andò a prendere il libro di matematica per la lezione successiva. Aprì il suo armadietto e rovistò al suo interno. Di colpo, sentì dei singhiozzi alle sue spalle e alzò gli occhi al cielo. Si girò, con un bel sorriso stampato in faccia.
<< Arianna >> disse, con un tono amichevole. << Che c'è? >>.
<< C'è che tu ancora non mi hai dato un motivo! >> disse ad alta voce, attirando l'attenzione di diversi ragazzi ai loro armadietti.
<< Arianna, te l'ho detto il motivo. Sono io quello sbagliato, credimi >> disse, in una delle sue perfette scuse.
La ragazza prese un respiro. << Bugiardo! La verità che mi hai tradito! Chi? >>.
<< Tradita? Arianna ma cosa ti dice il cervello?! Non ti ho tradita. Sono io quello sbagliato! >> tentò ancora, ma Arianna non ci cascò. Il suono della campanella lo salvò e corse via, fino all'aula di matematica. Uno schiaffo gli arrivò sulla nuca.
<< Ma sei scemo? >> domandò Jake, girandosi.
<< Scusa, ma ti meritavi qualcosa con tutte le cavolate che hai appena detto! >> disse il ragazzo alto e scuro di capelli e di colore.
<< Sean, riprovaci un'altra volta e te la mozzo! >> minacciò con una matita Jake.
Sean rise. <>.
<< Un incidente >> borbottò Jake, sedendosi al banco in fondo all'aula, dove poteva fare quello che gli pareva quando la lezione diventava troppo noiosa per essere seguita.
<< Eh sì. Un caso che avete pomiciato alla festa dell'incidente Katherine >> disse, guardandolo con una smorfia.
Jake alzò gli occhi al cielo nuovamente. << Non succederà più >>.
<< L'avevi detto anche con Josephine, Rebecca, Anne... >> disse, contandole sulle punte delle dita. << Dimenticavo Amber >>.
<< Okay, okay. Hai reso l'idea! >> esclamò Jake. << Non possiamo essere tutti fedeli come te, Sean >>.
Il ragazzo ridacchiò. << Non ti farebbe male assomigliarmi >>.
<< Sbruffone >> borbottò Jake e Sean rise per davvero. Il professore entrò e iniziò la lezione senza preamboli inutili. Jake non riusciva a capire perché non poteva essere davvero fedele come Sean o sua sorella: era inutile. Il suo motto era: “Per sconfiggere le tentazioni è meglio cedere”. Peccato che ogni volta era costretto a lasciare la sfortunata tradita di turno. Si riprometteva di non farlo più, ma ci ricascava prontamente. Karie aveva rinunciato ad aiutarlo, lasciandolo ai suoi guai.
Contemporaneamente, Karie seguiva la lezione di biologia distrattamente. Pensava a Josh, a cosa era successo tra loro. Possibile che quell'amore che tanto professava si fosse spento? Come poteva succedere dopo due anni?
A pranzo, affrontò il suo ragazzo. Josh l'abbracciò, baciò e le promise che non le avrebbe più mentito. Karie era tentata di non crederci, ma cedette a quegli occhi dolci e le parole troppo convincenti. Suo fratello la definì pazza, ma lei lo ignorò.
Il resto delle due ore passò tranquillamente per Karie con un sorriso sulle labbra. Jake era di cattivo umore per le parole dell'amico Sean. All'uscita da scuola si incontrò al cancello con Karie. La gemella baciò a lungo Josh, felice per quell'amore rinvigorito e Jake fece una smorfia. Finalmente, riuscirono ad andarsene.
Per strada regnava il silenzio tra i due gemelli, nemmeno molto raro. Erano entrambi persi nei loro pensieri fino a quando Karie non si fermò. Jake si girò e la guardò. Aveva uno sguardo smarrito e confuso.
<< Ehi Karie. Stai bene? >> le domandò, avvicinandosi.
<< Non hai sentito? >>.
<< Sentito cosa? >> le chiese, cominciando a guardarsi attorno. Vedeva solo le persone per strada, le macchine, i negozi chiusi per il riposo pomeridiano.
<< I passi >>.
<< Karie, siamo per strada. Dire che è anche logico che senti rumore di passi >> la prese il giro, Jake ricominciando a camminare. Ma si fermò.
Le persone attorno a loro erano bloccate, proprio bloccate. Le macchine ferme, ma non come quando si spegne il motore. I suoni erano spariti. Un silenzio inquietante addensava l'aria. Karie si strinse a Jake, spaventata e il fratello aveva il respiro accelerato per la paura.
I cuori erano tamburi impazziti, quasi a voler uscire dal petto. Jake si staccò da Karie e cominciò a camminare per controllare la situazione.
<< Jake! Attento! >> urlò Karie, indicando una figura dietro di lui. Jake si girò ma non fece nemmeno in tempo a scappare che chiunque fosse lo narcotizzò, facendole cadere a terra. Karie non sapeva se scappare o aiutare suo fratello: optò per la fuga, in modo da cercare aiuto. Ma non appena si girò, la stessa figura si materializzò davanti a lei e la narcotizzò. Karie perse i sensi e cadde sul duro selciato, cadendo nel buio più profondo insieme a Jake.




   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Lovy91