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Autore: My Pride    04/07/2021    2 recensioni
~ Raccolta di flash fiction e one-shot incentrate sulla coppia Damian/Jon ♥
» 08. Brother can help you
Era divertente vedere come fossero competitivi anche per un semplice gioco e, dal modo in cui contrattaccava, Damian sembrava piuttosto intenzionato a vincere. Lo vedeva scattare a sinistra per evitare che la palla toccasse la sabbia e unire le mani per colpirla, rilanciandola ad uno dei fratelli; a volte si gettava per terra o compiva enormi balzi, con i capelli scompigliati che si incollavano alla fronte a causa del caldo e le goccioline di sudore che gli imperlavano ogni centimetro del corpo, dall'ampia schiena alle gambe toniche.
[ Dedicata a Shun di Andromeda ♥ ]
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Bat Family, Damian Wayne, Jonathan Samuel Kent
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Let me shallow the sunset Titolo: Let me swallow the sunset
Autore: My Pride
Fandom: Super Sons
Tipologia: Flash Fiction [ 724 parole [info]fiumidiparole ]
Personaggi: Damian Bruce Wayne, Jonathan Samuel Kent
Rating: Giallo
Genere: Generale, Slice of life

Avvertimenti: What if?, Accenni slash
Sapori d'estate: 06. Vedere il tramonto insieme


SUPER SONS © 2016Peter J. Tomasi/DC. All Rights Reserved.


    Non ricordava quand'era stata l'ultima volta in cui aveva guardato il mare. Forse, a ben pensarci, non l'aveva mai fatto con la stessa pace con cui lo stava facendo in quel momento.
    Più scavava nei propri ricordi, più gli tornavano in mente gli attimi in cui quell'enorme distesa d'acqua era stata solo qualcosa che, da bambino, l'aveva separato dal resto della civiltà e aveva rappresentato per lui un qualcosa che avrebbe potuto solcare soltanto dopo aver sconfitto sua madre. A ben vedere, non aveva mai visto la spiaggia come un luogo in cui potersi rilassare o, semplicemente, giocare come avrebbe fatto un qualunque bambino normale. Ogni suo passo nel mondo era stato guidato dalla brutalità della Lega degli Assassini, ogni istante che aveva passato su una spiaggia, su una montagna, in un bosco o sulla neve era stato segnato dal duro addestramento che gli era stato inculcato in quanto erede degli Al Ghul, e la sua infanzia era stata soltanto un susseguirsi di attimi in cui contava solo uccidere o essere uccisi. Perdersi quindi ad osservare le onde che si accavallavano l'un l'altra, udire il loro infrangersi contro gli scogli e il richiamo lontano dei gabbiani che sorvolavano quel manto spumoso, aveva cominciato a donargli una bizzarra sensazione mai provata prima, un misto di nostalgia e tristezza che sembrava opprimergli il cuore, ma al tempo stesso la strana consapevolezza che il suo futuro non sarebbe più stato costellato da infauste azioni. E quella sensazione era resa ancor più profonda da quel giorno che voleva al termine, tingendo tutto dei caldi colori del tramonto.
    «D? Che ci fai qui tutto solo?»
    Damian ci mise un secondo di troppo a rendersi conto di quella voce, sbattendo più volte le palpebre prima di voltarsi verso quello che si rese conto essere Jon, fissandolo vagamente stranito. Non l'aveva minimamente sentito arrivare, eppure si era sempre vantato di avere i sensi più sviluppati di lui nonostante fosse un mezzo kryptoniano. Per essere stato colto così alla sprovvista, doveva essersi perso un po' troppo nei propri pensieri... maledizione. Per quanto fossero passati anni e si fosse lasciato alle spalle tutto il sangue e il dolore in cui era cresciuto, il suo passato tornava di tanto in tanto a tormentarlo, anche quando avrebbe preferito non pensarci. Scosse quindi il capo quasi d'istinto, tornando a fissare l'oceano dinanzi a sé a braccia conserte.
    «Stavo... semplicemente pensando», si ritrovò a dire dopo lunghi attimi, senza prendersi la briga di guardare il proprio interlocutore, come se il farlo avrebbe potuto in qualche modo fargli scappare una parola di troppo.
    Jon si accostò semplicemente a lui e lo osservò in un religioso silenzio rotto solo dal suono della risacca e dallo stridio dei gabbiani, incerto su cosa dire o fare mentre si massaggiava un po' dietro al collo, in un gesto evidentemente impacciato. «Ti dispiace se... ti faccio compagnia?» chiese infine, una domanda che in realtà non aveva bisogno di una vera e propria risposta, ma sapeva che porgerla avrebbe significato molto per il ragazzo che aveva al suo fianco. Ormai lo conosceva da troppi anni per sapere che, quando aveva quell'espressione dipinta in viso, la maggior parte delle volte preferiva starsene da solo con i propri pensieri nonostante lui avesse più volte cercato di stargli vicino quando si perdeva in lontani ricordi riguardanti probabilmente il suo passato. Rimase dunque in trepidante attesa, forse trattenendo persino un po' il fiato, aspettandosi un secco «» che stranamente non arrivò. Guardò quindi Damian, che aveva sollevato il viso per ricambiare il suo sguardo e limitarsi a fare un breve cenno col capo. E fu solo a quel punto che Jon si rilassò, lasciando che dalla sua bocca scappasse un piccolo soffio.
    Roteando un po' gli occhi, Damian si concesse il lusso di un sorriso - uno di quei pochi sorrisi sinceri a cui dava vita solo davanti alle persone con cui si sentiva a proprio agio -, azzardandosi persino a poggiare la testa contro la spalla di Jon dopo avergli intimato, con un dito sulle proprie labbra, di non proferire parola alla vista del sorrisino che aveva incurvato anche le sue labbra. Per una volta, una singola volta, voleva solo godersi quell'attimo di pace mentre il tramonto che stavano osservando avvolgeva entrambi nel suo rosato abbraccio.





_Note inconcludenti dell'autrice
...cos'è successo, con esattezza, per essere tornata tra questi lidi? Boh, non lo so, probabilmente la cosa è dovuta all'effetto nostalgia e al fatto che volevo provare ancora una volta a scrivere qualcosa dopo... beh, dopo secoli, direi. E la storia non so se mi entusiasmi come vorrei oppure no, però volevo fare una cosettina che credo sembra... carina. Come si dice, dopotutto? Il mare porta consiglio, quindi ecco com'è nata la storia in sé
Comunque sia, questa raccolta la dedico a Shun di Andromeda che mi ha fatta tornare la voglia di scrivere. Inoltre partecipa alla challenge Sapori d'estate indetta da _LadyDragon1995_ e stavolta mi sono voluta cimentare con una coppia a cui ho voluto dedicare queste storie... ovvero i Super Sons.
L'amicizia di Jon e Damian mi è piaciuta molto, e come quasi la totalità degli appassionati ci sono rimasta piuttosto male dopo quello che è successo sotto la supervisione di Bendis... ma stendiamo un velo pietoso. Salvo mie personali indicazioni, i due sono maggiorenni o comunque non sono bambini, quindi la loro età oscilla intorno ai sedici e ai trent'anni a seconda di come si svolga la storia. 
Commenti e critiche, ovviamente, son sempre accetti
A presto! ♥



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