Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: gin_94    04/07/2021    1 recensioni
E se gli spiriti esistessero veramente? Allora sicuramente avremmo un modo scientifico per spiegare la loro esistenza, anche se forse sarebbe essenziale il loro aiuto per aiutarci a capire che la nostra mente è troppo limitata per poter comprendere la loro dimensione...
Genere: Comico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

8. Occasione o disastro?
 

- Sei completamente impazzito!? Prima sei diffidente nei miei confronti e dei progetti a cui ti chiedo di partecipare e poi ti diverti a prendere l’iniziativa invitando chi decidi tu!? - 

Ercole era furibondo, stava prendendo dimestichezza con le emozioni umane. 

Erano le 12 del giorno successivo all’appuntamento tra Enrico e Stefania e i postumi della sbronza si stavano facendo sentire più intensi di quanto si aspettasse.

- Potresti non urlare in questo modo, per favore? -

Ercole in quel momento non aveva il suo solito animo gentile, ma fregandosene delle sofferenze di Enrico aprì le persiane e gli sfilò il cuscino a cui si stava accoccolando. 

Enrico rassegnato, con la testa pulsante e gli occhi chiusi si mise seduto. In piena notte sarebbe sembrato un sonnambulo.

Ercole camminava avanti e indietro, si capiva che non sapeva cosa fare e anche Enrico lo percepiva pur non vedendolo.

- Ercole io ti voglio bene, mi fai un sacco di compagnia, ma puoi dirmi che ti succede? Mi hai svegliato in un modo orribile eh..eh...- uno sbadiglio gli interruppe la frase - E sì, insomma, vorrei capire cosa succede -.

- Succede che tu non hai capito niente, niente e ancora niente! Sei un essere così stupido che non hai capito che tu certe cose non le puoi comprendere con la tua mente e non le puoi percepire, e non puoi per alcun motivo permetterti di coinvolgere gente non idonea a questo tipo di esperienze! -.

Enrico era confuso, aprì gli occhi per parlare seriamente con Ercole per capire la situazione, evidentemente era qualcosa di serio - Non capisco...a che cosa ti riferisci? -

- Che ti è venuto in mente di fare ieri sera? -.

 

La sera prima? 

Enrico era entrato nel pallone, Dopo i primi 10 minuti di convenevoli aveva cominciato a balbettare e Stefania non era da aiuto. Continuava a chiedere “allora cosa facciamo?”. 

A ogni proposta faceva una smorfia poco convinta e non diceva nient’altro.

Poi non si sa come la serata si è sbloccata. 

Avevano cominciato a passeggiare, salutato un paio di amici che passavano nelle vicinanze per caso, Enrico non balbettava più e… cominciarono a bere passando da un bar all’altro, finché non finirono nel bel mezzo di una festa in un discobar all’aperto che si affacciava sulla spiaggia.

Qui è successo quello che Ercole non avrebbe voluto che succedesse. 

In quei momenti le basse frequenze pompate dalle casse martellavano i pochi pensieri rimasti dentro alla testa di Enrico, ribollivano in pochissime sequenze di desideri che credeva si sarebbero avverati in quella stessa sera.

Anche Stefania aveva bevuto parecchio e dopo aver ballato per più di un’ora, come se fossero un po’ più che amici, si stesero su degli sdrai in spiaggia di fronte al mare spumeggiante e chiacchierarono.

Certo non parlavano più come se fossero ancora Enrico e Stefania, ma piuttosto Mojito e Cubalibre.

E furono proprio in quei momenti che Stefania, senza più alcun freno, confidò ad Enrico le sue preoccupazioni. 

Scoppiò a piangere.

Ormai da un po’ Stefania e Alessio, così si chiamava il deejay, avevano deciso di sposarsi.

Alla notizia Enrico sentì un pungolo al cuore. 

Ma le cose erano cambiane all’improvviso, l’indifferenza si era impossessata di Alessio. Spesso si fermava a guardare il nulla senza dire una parola. Stefania preoccupata le stava accanto e lo stringva più forte che poteva con gli occhi lucidi e la gola che le bruciava.

Stefania era una creatura fragilissima in quel momento e in questo Enrico vide un’occasione imperdibile.

Un caldo lo pervase in ogni parte del suo corpo, non sentiva più la brezza della sera e il profumo del mare, ma tutto lo sfondo si era annullato davanti alla sua vista, occupata unicamente dal volto sconsolato di Stefania e i suoi contorni luminosi. Non poteva farsela sfuggire.

 

- Dai Ercole che sarà mai… lo pago io il suo biglietto e l’hotel, tu dovevi vederla, era così triste e poi tu non sai quanto l’ho desiderata in tutti questi anni e poi… - Enrico si alzò, come se il suo mal di testa fosse stato nascosto dai suoi sogni ad occhi aperti.

Ercole lo prese per le braccia per cercare di riportarlo sulla Terra 

- Enrico, no! Questo non è un gioco, non è uno scherzo, lei non può venire -.

Queste parole innervosivano Enrico 

- Si può sapere perché? -

- Sarebbe troppo pericoloso -

- Oh, troppo pericoloso? Sto ancora parlando con il pazzoide che ha guidato ad una velocità folle con le mie gambe a penzoloni fuori dalla macchina? -

- Non si tratta della stessa cosa -

Ercole si sforzava di fare capire ad Enrico con estrema pazienza, lui invece rispondeva sempre più irritato.

- Si può sapere che cazzo stai dicendo? Tu che non ho ancora capito chi sei, ti lascio entrare in casa mia e pretendi di decidere che cosa devo fare e con chi devo andare in vacanza? Ma tu guarda che insolente! -

- Enrico calmati, Stefania non può venire con te perché noi spiriti abbiamo scelto con molta cura gli individui che energeticamente posso assolvere a questa impresa, ma non può venire chiunque, ci sono degli equilibri da rispettare. -

- Lei viene a Parigi, ma solo io vengo alla manifestazione e lei sta in hotel -

- No, è pericoloso -

- Che cavolo stai dicendo! -

Enrico agitava i pugni dalla rabbia.

- Il fatto che il futuro marito di Stefania si comporti in modo strano e lei stessa è finita in una spirale di negatività è il segno che gli individui più deboli stanno collassando su sé stessi, hanno bisogno di espandersi dall’interno con forza nuova per vincere queste catene strette che li soffocano. -

- Andiamo, non esistono mica spiriti malvagi -

- Non per definizione, ma tutto ciò che non è in equilibrio non fa respirare o collassa o… Stefania non può venire, il suo stato d’animo potrebbe mettere in pericolo la tua incolumità e la riuscita del nostro piano -.

- Non me ne frega niente di quello che pensi tu! -

- Perché la vuoi portare con te? Credi davvero che lei mollerebbe Alessio? E poi tu ne sei veramente innamorato? Com’è andata ieri sera, eravate affiatati? -

Ercole stava colpendo Enrico come un pugile che mirava dritto alle budella, per questo il ragazzo si infuriò perdendo completamente il controllo

s- Tu non sai niente di me! Ieri è stata una serata stupenda, la migliore della mia vita e tu stai cercando di distruggere tutto quanto, sparisci! -

- Enrico, adesso calmati. Quello che provi tu è solo attaccamento, devi sbarazzartene -

- Tu mi parli di attaccamento!? Tu che ti attacchi alla birra più di me, tu che non vedi altro che la riuscita della tua stupida missione, tu… -

- Io devo creare dell’attaccamento per riuscire a stare a questo mondo -

- Sparisci! - Enrico prese a lanciare contro Ercole tutto ciò che trovava

– Sparisci! - le chiavi, un libro… 

Ercole se ne andò.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: gin_94