Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Severa Crouch    05/07/2021    1 recensioni
Questa storia partecipa al contest fiume indetto da Gaia Bessie/ BessieB sul forum di EFP "A reality contest: Amici edition"
“Se sei confusa, forse, è solo perché nessuno ti piace abbastanza.”
Polly aveva buttato quella frase con naturalezza, mentre era distesa sul letto e fissava le tende rosse del baldacchino. Rose, distesa su un fianco, osservava l’amica rilassarsi mentre una parte della sua mente proiettava le immagini dei ragazzi in un loop infinito.
“Ti confesso che non so cosa fare,” sospirò, “una parte di me vorrebbe chiudersi nel dormitorio e non uscire più fino alla fine dell’anno. Forse così potrei chiarirmi le idee.”
“Ma sei matta?”
“Questa premessa è per dirti che sbagli approccio.”
“In che senso?”
“Per capire se uno di quei casi umani ti piace sul serio, devi frequentarli tutti e scoprire con chi stai meglio.”
“E se non stessi bene con nessuno di loro?”
“Beh, saranno tutti scartati!”
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Albus Severus Potter/Rose Weasley, Albus Severus Potter/Scorpius Malfoy, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Threesome | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Tutti pazzi per Rose
 

I'll try to find the reason for goin' on
 I'll be ready just to lose control
 
Metodo scientifico
 
“Se sei confusa, forse, è solo perché nessuno ti piace abbastanza.”
Polly aveva buttato quella frase con naturalezza, mentre era distesa sul letto e fissava le tende rosse del baldacchino. Rose, distesa su un fianco, osservava l’amica rilassarsi mentre una parte della sua mente proiettava le immagini dei ragazzi in un loop infinito.
“Ti confesso che non so cosa fare,” sospirò, “una parte di me vorrebbe chiudersi nel dormitorio e non uscire più fino alla fine dell’anno. Forse così potrei chiarirmi le idee.”
“Ma sei matta?”
Dai letti accanto intimarono di far silenzio, Eleanor strattonò le tende e si chiuse nel baldacchino. Polly si avvicinò al letto e le sussurrò: “Fammi posto, dobbiamo chiarire questa situazione.” Rose lasciò che la sua migliore amica si sistemasse nel suo letto, si chiusero ed evocarono un Muffliato per non essere ascoltate.
“Da quanto tempo ci conosciamo, Rose?”
“Ehm… da quando avevamo sei anni?”
“Dall’asilo del Ministero della Magia. I nostri genitori lavorano insieme, noi siamo cresciute insieme, posso dirti che sei la sorella che non ho mai avuto.”
“Aw, Polly, ma quanto sei tenera! Anche tu sei la sorella che non ho mai avuto. Purtroppo, mi è toccata quella piaga di Hugo!”
Ridacchiarono entrambe. Era bello stare insieme nel letto a chiacchierare, era come tornare alle estati di quando erano bambine e la signora Chapman lasciava Polly a dormire da lei. Rose conosceva così bene la sua amica che anche al buio riusciva a intuire il sorriso che aveva sulle labbra.
“Questa premessa è per dirti che sbagli approccio.”
“In che senso?”
“Per capire se uno di quei casi umani ti piace sul serio, devi frequentarli tutti e scoprire con chi stai meglio.”
“E se non stessi bene con nessuno di loro?”
“Beh, saranno tutti scartati!”
“Se è il francese… Beh, gli altri se ne faranno una ragione, così come se dovesse essere quello sfigato di tuo cugino. Non ho capito cosa trovi in lui o in Malfoy, li abbiamo sempre presi in giro e ora salta fuori che ti piacciono entrambi. È il fascino dell’eroe?”
A Rose comparve un sorriso mentre immaginava il sorriso di Albus, la mente proiettò anche l’immagine di Scorpius, i suoi gesti premurosi, la gentilezza e la delicatezza che aveva sempre avuto nei suoi riguardi.
“Chissà Karl come la prenderà,” si domandò Polly.
“Dai per scontato che Karl è destinato a perdere?” domandò Rose, “È stato il mio primo amore, per me lui è una certezza, Polly, anche se ogni tanto si comporta da idiota, sto bene con lui, e poi… è bravissimo a letto.”
Polly scoppiò a ridere e le sussurrò maliziosa: “Ma non sai come sono gli altri, o no?”
Rose si lasciò contagiare dalle risate: “No, in effetti non lo so.”
Polly sospirò nel letto e le disse solennemente: “Rose, ci vuole una verifica empirica, come dice sempre la professoressa McMillan a Pozioni! Bisogna vedere se gli ingredienti si amalgamano ed esce un filtro o se invece è un blob inutile.”
 
[496 parole]

 
***
 

Uova di Ashwinder
(Karl Jenkins)
 
La mattina successiva Rose si alzò con la risoluzione di seguire il consiglio di Polly e, senza farsi troppi problemi, lasciare che le cose seguissero il loro corso con naturalezza. Non poteva controllare i propri sentimenti, anzi, li avrebbe lasciati andare e solo così, perdendo il controllo, avrebbe capito chi le piaceva sul serio, allo stesso modo in cui capiva che un incantesimo le era uscito correttamente quando provava a praticarlo. Del resto, non si potevano evocare gli incantesimi basandosi solo sulla teoria, occorreva passare all’azione.
Sistemò i ricci davanti lo specchio e annodò la cravatta dell’uniforme dicendo all’immagine riflessa nello specchio: “Coraggio, Rose, puoi farcela.” Non era molto convinta, vedeva chiaramente tutti i pericoli insiti in quel proposito, come quello di ferirsi e ferire persone alle quali voleva bene, avrebbe potuto anche cacciarsi nei guai. Tuttavia, continuare a vivere in quel modo era fuori discussione. Non ne poteva più di sentire lo stomaco attorcigliarsi continuamente e non essere in grado di essere presente nei momenti che trascorreva con qualcuno, aveva sempre la mente rivolta altrove e conviveva con i sensi di colpa anche se non aveva fatto proprio niente. Non sapeva, però, se solo quello stato di confusione fosse un tradimento verso qualcuno o verso se stessa.
In sala comune incontrò Karl Jenkins e William Robins che attendevano lei e Polly. Karl le si avvicinò e le posò un bacio sulle labbra sussurrandole: “Buongiorno.”
“A cosa devo tutta questa dolcezza?” domandò Rose scettica. Karl sorrise mordendosi un labbro, i suoi occhi azzurri la osservavano in quel modo che faceva fare le capriole al suo stomaco. In quei momenti, era chiarissimo perché loro due stessero insieme da un anno.
Karl l’attirò a sé e le sussurrò in un orecchio: “Questa scuola si è riempita di troppe persone, dobbiamo ricordarvi che il fascino inglese è unico al mondo.”
Polly e Rose si scambiarono uno sguardo divertito e mentre si incamminavano verso la Sala Grande per la colazione, Polly domandò ai ragazzi: “E ditemi, vi più paura il fascino francese o quello nordico?”
“Effettivamente i ragazzi di Durmstrang non li abbiamo conosciuti affatto,” convenne Rose mentre Karl le dava un pizzicotto sul fianco. Si scansò per sfuggire al solletico mentre rideva divertita, Karl l’attirò a sé e le diede un bacio appassionato.
Era bello iniziare la giornata in quel modo, si disse, tra le braccia del suo ragazzo, i baci e le attenzioni che lui le rivolgeva. Eppure, dentro di sé qualcosa si agitava insoddisfatta.


[413 parole]
 
 
***

 
Petali di rosa
(Albus Severus Potter)
 
 
 
In biblioteca Rose era finita per ritrovarsi accanto ad Albus.
Stava vagando alla ricerca di un posto tranquillo e i suoi compagni di Grifondoro sembravano essere scomparsi nel nulla, aveva incrociato gli occhi verdi di Albus che la osservavano, lui le sorrideva e le faceva cenno di raggiungerlo.
“Studia con noi,” le aveva chiesto spostando i suoi libri per farle posto. Rose aveva annuito, sollevata al pensiero di liberarsi della tracolla e anche quella volta il suo rituale: tirava fuori l’occorrente per iniziare a fare i compiti, organizzava meticolosamente la sua parte di tavolo e poi si alzava per andare alla ricerca dei libri che doveva consultare. Prima di alzarsi, però, appuntava su un pezzetto di pergamena i volumi da richiedere o cercare tra gli scaffali. Cercò di non disturbare Albus e Scorpius che erano immersi in un complicato compito di Aritmanzia e si avventurò nella sezione di Incantesimi.
Aveva lo sguardo sollevato verso gli scaffali più alti, sperava che il libro sugli incantesimi curativi non fosse già stato preso da qualcuno quando si ritrovò di fronte Albus.
“Ma non stai studiando Aritmanzia?” gli sussurrò sorpresa di trovarlo lì.
“Sì, ma volevo parlarti. Sai, dopo quello che è successo…”
Rose sospirò: “Al, sono molto confusa, non voglio prenderti in giro e rovinare qualsiasi cosa ci sia tra noi.”
“C’è un noi?” le domandò incredulo Albus, troppo felice per quella notizia.
“Non lo so.”
“C’è la speranza di un noi? Rose, io sto impazzendo dietro te e Scorpius e non so più che fare,” le prese la mano e la condusse fuori dalla biblioteca. “Non voglio finire in punizione, devo parlare e tu devi ascoltarmi. Non puoi fuggire in continuazione.” Albus la fissava con le braccia conserte e lo sguardo determinato a non essere lasciato.
“Scusami, Al, non volevo ignorarti. Non capisco cosa mi succede e ho paura di fare un casino.”
“Ho la stessa paura anch’io.” Le dita di Albus strinsero le sue e lei si avvicinò. Appoggiarono le loro fronti l’una contro l’altra, Rose sentiva il respiro di Albus e non c’era altro al di fuori dei suoi enormi occhi verdi. Le mani di Rose si sciolsero dalla presa delle dita e afferrarono il braccio di Albus, chiuse gli occhi e come una preghiera sussurrò: “Al…”
I loro nasi si sfioravano e il cuore di Rose batteva forte da farle male e mozzarle il respiro. Aveva paura, una maledetta paura di lasciarsi andare e perdere il controllo.
“Non avere paura, Rose,” le sussurrò lui accarezzandole il naso con il proprio e posando un bacio sulle sue labbra. La bocca rispose automaticamente a quel richiamo e il suo corpo aderì contro quello di Albus, stringendosi a lui. Era questo l’amore? Era la paura folle che provava mentre la bocca di Albus la cercava, il desiderio dei baci di lui che Rose non riusciva a placare e quel desiderio di perdersi del tutto dentro lui. Era quello l’amore? O forse serviva altro?

[491 parole]

 
*** 
 
Peperoncino in polvere
(Cyrille Lestrange)

 
Quel sabato mattina, mentre gran parte della scuola era al campo di Quidditch, Rose aveva iniziato a camminare lungo i prati per schiarirsi le idee e consumare in qualche modo tutta quell’energia che le attraversava il corpo.
“Ehi!” una voce attirò la sua attenzione. Rose si guardò intorno e non vide nessuno, poi qualcosa si mosse dal Lago Nero. Rose assottigliò gli occhi per guardare meglio. Era tutto molto strano la Piovra Gigante non si spingeva tanto a riva e, soprattutto, non parlava o almeno così sapeva. Chissà se la Piovra Gigante sarebbe stata in grado di aiutarla, doveva aver conosciuto molti studenti e avere una certa esperienza in questioni di cuore.
Giunta sulla riva del Lago Nero, Rose si accorse che la voce apparteneva a Cyrille Lestrange che la fissava con gli occhi azzurri e un sorriso sbilenco sul volto mentre nuotava nel lago. “Non credo che sia permesso nuotare,” disse Rose.
Cyrille le restituì un’espressione di sfida: “Ci hanno detto di non andare nella Foresta, nessuno ha parlato del Lago. Perché non vieni a nuotare? L’acqua è meravigliosa!” Cyrille fece un’immersione e quando uscì diede due bracciate e arrivò vicino la sponda del lago. Sebbene l’acqua fosse un po’ torbida sulla riva, Rose riuscì ad ammirare lo splendido corpo dello studente di Beauxbatons.
“Se entri in acqua, non te ne pentirai!”
“E se mi rifiutassi di entrare?” domandò provocandola.
“Beh, in tal caso te ne pentirai.” Cyrille le restituì uno sguardo che non prometteva nulla di buono e il sorriso obliquo si era trasformato in un ghigno divertito. “Allora?” le domandò.
Rose sorrise gentile: “Credo che rimarrò sulla riva, all’asciutto, grazie.”
“L’hai voluto tu.” Cyrille uscì dall’acqua, la caricò sulle spalle e la portò dentro il Lago con tutti i jeans e la felpa che indossava in quel sabato mattina. Rose urlava: “Ma tu sei pazzo! Fammi uscire subito!” Cyrille la teneva stretta e le sussurrò nell’orecchio: “Prima senti com’è l’acqua, poi dimmi se vuoi sul serio uscire. Non hai mai fatto qualcosa di folle?”
L’acqua del Lago Nero era meravigliosa e Rose non sapeva se era stata incantata, era semplicemente perfetta. Cyrille la osservava divertito: “Che ne dici se ti liberi di questa felpa? È scomoda per nuotare.”
Rose annuì, ascoltando qualche traccia della cadenza francese nella voce del ragazzo, il modo in cui lui pronunciava il suo nome, alla francese, con la r arrotata e la esse che sembrava un sussurro. Si liberò degli abiti e fu divertente nuotare con Cyrille, fare i tuffi e le capriole sott’acqua. Quando uscirono dall’acqua lui le insegnò un incantesimo che permise loro di asciugarsi immediatamente e rivestirsi senza sentire freddo. Si sedettero sulla riva del lago, chiacchierarono e condivisero una bottiglia di succo di zucca.
In quel momento, mentre Rose ascoltava i racconti di un altro paese, sentiva la mente libera, il cuore leggero e il desiderio di conoscere meglio Cyrille. Era questo l’amore? Essere felici, sentirsi leggeri e dimenticare il resto del mondo?
 
[495 parole]


***
 
Acqua di Luna
(Scorpius Malfoy)
 
 
Il bagno nel lago l’aveva messa di buon umore ed era rimasta allegra per tutta la mattina, persino in serata, mentre si preparava con l’uniforme scolastica e appuntava la spilla di Prefetto, Rose continuava a sorridere.
Si avviò verso l’atrio per iniziare la ronda e il sorriso allegro di Scorpius l’accolse. “Bello vederti di buon umore,” le disse porgendole il suo pacchetto di Api Frizzole. Rose ne prese una, come era diventata tradizione per inaugurare la loro ronda.
Camminare con Scorpius era bello, parlavano di tutto, anche di Albus, soprattutto di Albus, come se lui fosse in qualche modo in mezzo a loro e anche Scorpius era confuso, esattamente come loro due. Tolsero dei punti ad una coppietta di Tassorosso e dovettero discutere sui punti da togliere a dei primini di Grifondoro che erano stati sorpresi a tentare di intrufolarsi nelle cucine.
Scorpius le sorrideva in un modo che faceva stare bene Rose, nel suo sguardo c’era comprensione.
“Lo sai che l’unica cosa che desidero è la tua felicità,” esordì avvicinandosi. “Sai anche che mi piaci terribilmente e che, quando siamo così vicini, io mi sento morire.” Rose si strinse a lui e mai aveva immaginato di abbracciare un’uniforme di Serpeverde. Scavò tra le pieghe del mantello per trovare il corpo esile di Scorpius che tremò sotto le sue carezze.
“La verità è che anch’io mi sento morire, Scorpius, e non riesco a scegliere tra te e Albus, e poi c’è Karl che non sa niente, e io mi sento uno schifo.”
“No, tu sei meravigliosa,” le disse prendendole il viso tra le mani. Le posò dei baci sulle guance e Rose chiuse gli occhi: “Tu sei meravigliosa e io ti dico di non scegliere, Rose, possiamo convivere con il pensiero degli altri. Vuoi davvero rinunciare a tutto questo per un Lestrange? O per Jenkins?”
“Mi stai chiedendo di scegliere, Scorpius?” la voce le uscì tremante. Tutta la leggerezza era scomparsa e quella sensazione che le opprimeva lo stomaco era tornata a farsi sentire. Scorpius la strinse a sé e le sussurrò: “Io non ti chiederò mai di scegliere, qualsiasi cosa vorrai, andrà bene. Voglio solo che tu sia felice e se scegli Lestrange e lui ti fa soffrire, andrò a spaccargli la faccia.”
“Sul serio?” domandò sorpresa.
“Probabilmente morirò nel duello, ma per te lo farei, Rose,” sospirò, “lo so che ti sembro patetico, ma sono innamorato di te dal primo anno, quando non avrei mai pensato di poterti stringere in questo modo. L’amore è paziente, l’amore non giudica, l’amore sa aspettare, e io ti aspetto, Rose.”
Il bacio che ne seguì fu dolce, in grado di scuoterla nel profondo e farle sentire che, in qualche modo, un altro pezzetto era andato al suo posto. Non aveva idea di come fosse possibile, ma mentre Rose Weasley baciava Scorpius Malfoy, una parte di sé sentiva che non avrebbe mai voluto interrompere quei baci, proprio come era accaduto quella mattina con Albus.
 
[491 parole]
 
 
 
 
***

 
Amortentia
 
C’erano voluti mesi di tormenti per arrivare a una soluzione, la più ovvia, la meno scontata. Qualcuno le aveva detto che “l’amore si moltiplica e non si divide”, ma non tutti la pensavano allo stesso modo.
Quando gli studenti di Beauxbatons partirono per la Francia e Karl Jenkins si rivelò per l’idiota che era sempre stato, Rose comprese che l’esperimento di quei mesi aveva realizzato un filtro molto complesso ed estremamente pericoloso: l’Amortentia. Una delle caratteristiche dell’Amortentia è quella di far percepire il profumo delle cose e della persona che si ama di più. Nel suo caso era stato il profumo di talco di Scorpius e la pasta dentifricia di Albus, l’odore di inchiostro e pergamena delle loro serate di lettura, il roseto di Astoria e l’odore di legno che sentiva ogni volta che metteva piede a Grimmauld Place.
Erano Albus e Scorpius, oltre ogni ragionevole dubbio, e mentre Albus la stringeva e Scorpius la baciava, Rose sentiva finalmente di essere completa, felice, che ogni pezzo di quel complicato puzzle della sua anima era andato al suo posto. Aveva avuto ragione Polly, lei non aveva dovuto scegliere, aveva dovuto solo seguire l’istinto e lasciare che ogni cosa seguisse la propria strada.
Gran parte delle persone non avrebbero capito, li avrebbero giudicati, perché erano due ragazzi che si amavano, perché erano due cugini che si amavano, perché una Weasley e un Malfoy erano un abominio (così una volta suo padre aveva definito un’ipotesi avanzata scherzando da zia Ginny, al tempo Rose pensava che suo padre avesse ragione).
Si chinò a baciare il volto di Scorpius, Albus fece altrettanto, alternavano i baci tra loro tre, si accarezzavano e tremavano sotto i rispettivi tocchi, quello dolce di Scorpius, quello nervoso di Albus, il suo tocco delicato, aveva sempre paura di rovinare tutto, di spezzare l’incantesimo che li aveva uniti e completati. Forse non tutti hanno una metà della mela, forse alcuni sono divisi in tre spicchi, come zia Luna quando sbuccia l’arancia, e allora servono gli altri due spicchi per essere completi, che non si può provare ad attaccare metà mela a uno spicchio di arancia, non può funzionare, come una pozione non può essere efficace se gli ingredienti non sono nella giusta quantità e lasciati amalgamare per il giusto tempo.
 
[378 parole]
 
 
 

Note:
Questa storia partecipa al contest fiume “A reality contest: Amici edition” indetto da Gaia Bessie/BessieB sul forum di EFP.
Il pacchetto era:
The Kolors (2): I'll try to find the reason for goin' on | I'll be ready just to lose control (Everytime)
Obbligo: Commedia
Bonus: prompt: Coraggio
Ho cercato di mantenere il tono leggero della commedia (romantica) e il lieto fine richiesto dal genere, così come qualche scena buffa, senza sfociare nel comico.
Questa one-shot è strutturata come una raccolta di flash-fic. Praticamente ho iniziato a lavorarci oggi pomeriggio dopo che ho finito di postare il capitolo di “Giochi pericolosi” perché per mantenere il contest attivo era necessario consegnare entro oggi e sono felice di averlo fatto. I titoli dei paragrafi riflettono gli ingredienti dell'Amortentia e ognuno è legato a un aspetto del personaggio a cui è associato l'ingrediente. 

Se seguite “Giochi pericolosi” questo non è un missing moment, è piuttosto un tentativo di ragionare sulla caratterizzazione di Rose e, come vedete, è tutto molto introspettivo. Non è detto che quello che succede qua, avverrà anche nella long perché non ho le idee chiarissime su come evolveranno i personaggi. Soprattutto Karl che resiste più di quanto non avessi mai sospettato (dannato Grifondoro!)
Se volete leggere le altre storie del contest fiume, ho seguito le tre generazioni di Harry Potter:
  1. Old generation: Per sempre (Alexandra Turner (OC)/Regulus Black)
  2. Generazione intermedia: Teniamolo per noi (Hermione Granger/Draco Malfoy)
  3. New Generation: Tutti pazzi per Rose
Spero che la storia vi sia piaciuta e di non aver fatto troppi strafalcioni nella fretta della scadenza!
Un abbraccio,
Sev
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Severa Crouch