The
Weakest
Mind
-Aiuto…-
Non
è la prima cosa che penserei in caso di pericolo, mai
pensato, sul serio. Ho sempre fatto affidamento su me stesso e
francamento non
ho mai trovato problemi in questo atteggiamento.
Sono arrogante? E arrogante sia, allora!
Ad essere schietto, non mi sono mai interessato dell’opinione
altrui.
-Dannazione…-
Sono
un uomo d’azione, di impulso; si può dire che
quasi non
abbia istinto di autoconservazione.
O meglio, mi piace pensare che sia ancora così, che la
persona che mi
restituisce lo sguardo allo specchio – che
l’entità definita come Sulfus- sia
granitica, imperturbabile, non suscettibile di cambiamenti.
-Maledizione…-
Ma
com’è che ora, in questo preciso istante, sento
che una
minaccia è vicina? È una sensazione nuova, come
un brivido di febbre: tanti
piccoli aghi che si conficcano freddi nella pelle.
Ed eccone la fonte, proprio di fronte a me: una donna, immobile, gli
occhi
fissi nei miei. Diamine, sono in groppa a una moto, dovrebbe essere lei
quella
spaventata! Cerco di tenere un certo contegno e mi avvicino, ma sento
che il
mio corpo si fa più leggero.
-No,
no, no! -
E
ora, che succede? Sento la testa riempirsi d’acqua, la mia
coscienza tranquilla galleggia, come mai abbia potuto fare in 17 anni
di vita.
Realizzo finalmente che la distanza creatasi tra me e gli altri
sarà la mia
rovina – no, lo è già- e la
responsabilità di tutto questo è solo,
ovviamente,
mia.
Il cambiamento comincia ora, finalmente apro gli occhi e prendo fiato:
mi
servirà.
-Aiuto!
-