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Autore: Julsss_    07/07/2021    0 recensioni
[TAEKOOK] [High School!AU] [riferimenti TAEGI]
Dal testo:
"Le labbra di Jungkook erano più morbide di quanto avesse mai immaginato. Fresche e umide come la dolce rugiada del mattino. Poteva ancora sentirle aderire alle sue, il sapore amaro che avevano. Del sorso di birra preso dalla bottiglia di Joon.
Taehyung lo baciò, e non perché l’avesse programmato. Non era stato qualcosa di deciso, di previsto. Semplicemente, lo baciò perché in quel momento gli era sembrato giusto, l’unica cosa da fare quando gli occhi di Kookie incontrarono i suoi dopo essersi allontanati dagli altri e aver guardato insieme l’orizzonte del mare e il sole lentamente calare.
Fu un attimo. L’attimo che sognava da tutta una vita; o almeno da quando le loro strade avevano deciso di scontrarsi."
Co-scritta con momoko89 qui su efp.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Spring Day

Parte 1/3







 
1.

Le labbra di Jungkook erano più morbide di quanto avesse mai immaginato. Fresche e umide come la dolce rugiada del mattino. Poteva ancora sentirle aderire alle sue, il sapore amaro che avevano. Del sorso di birra preso dalla bottiglia di Joon.
Taehyung lo baciò, e non perché l’avesse programmato. Non era stato qualcosa di deciso, di previsto. Semplicemente, lo baciò perché in quel momento gli era sembrato giusto, l’unica cosa da fare quando gli occhi di Kookie incontrarono i suoi dopo essersi allontanati dagli altri e aver guardato insieme l’orizzonte del mare e il sole lentamente calare.

Fu un attimo. L’attimo che sognava da tutta una vita; o almeno da quando le loro strade avevano deciso di scontrarsi. E non aveva potuto fare a meno di innamorarsi di lui, della sua determinazione, del suo coraggio, della sua impazienza, del suo essere sempre un po’ bambino e della sua voglia di vederlo sorridere. Per cui non era stato così difficile cadere in quella trappola e non uscirne più. Ci aveva provato a dimenticarsi di lui, davvero, tante di quelle volte che alla fine decise di abbandonarsi a quel sentimento, anche se sapeva che ne sarebbe uscito scottato.
Adesso, però, era quel momento. Il momento di scappare e lasciarlo andare.
Il vento gli entrava negli occhi come cocci di vetro taglienti, e la spiaggia sembrava non avere una fine. Corse più veloce che potè prima che qualcuno potesse fermarlo e vederlo ridotto in quello stato.
Kookie l’avrebbe odiato e niente sarebbe stato più lo stesso.
 

***



Quando tornò a casa Taehyung si addormentò di botto. La lunga corsa sulla spiaggia e tutta l’adrenalina, che aveva avuto in corpo sino a quel momento lo portarono ad uno stato di estrema stanchezza. Così, non appena entrò nella sua stanza, crollò sul letto e il cellulare che continuava a vibrare fu completamente ignorato.
Il mattino seguente si svegliò sobbalzando. La sveglia stava suonando a tutto volume, segno che era ora di alzarsi. Quando la spense, notò tutte le notifiche che si era perso durante il suo lungo sonno: una quarantina di messaggi e almeno dieci chiamate perse dai suoi amici. Quella volta aveva proprio esagerato, ignorando tutti in quel modo, ma decise di non leggerli comunque. Non voleva sapere cosa avevano scritto.
Una volta entrato a scuola, gli venne uno strano fastidio allo stomaco. L’ansia lo stava quasi corrodendo da dentro pensando alle possibili variabili che potevano pararglisi davanti. Evitare Jungkook era la sua missione principale; per il resto invece avrebbe improvvisato o elaborato qualcosa di semplice, non troppo complesso da poter funzionare comunque come scusa. Ma non ebbe neanche il tempo di farlo perché un “Ma che fine avevi fatto?” gli giunse in modo prepotente alle orecchie.
Quell’omone di Namjoon l’aveva placcato davanti agli armadietti della scuola. Il ragazzo dai capelli rosa era un po’ stizzito, e Tae poteva capirne anche la ragione, dopotutto ne aveva il diritto con quello che aveva fatto. Lasciare la festa - se una scappata in spiaggia con una cassa di birra si poteva chiamare festa - in occasione della patente di Joonie, così di punto in bianco, non era stata una grande mossa, lo sapeva, perciò adesso era arrivato il momento di trovare una scusa al più presto se non voleva mettersi nei guai anche con lui e i suoi amici.

“Ho ricevuto una chiamata e sono dovuto scappare.”
La cosa più ovvia da dire e anche la più stupida.
“Una chiamata” ripeté l’altro, poco convinto.
Taehyung annuì.
“Strano. Jungkook non ha saputo rispondere quando gli abbiamo chiesto perché te n’eri andato.”
Ecco. Stupida. Avrebbe dovuto concordare una cazzo di versione col diretto interessato ma, data l’impossibilità, quella rimase la scelta più stupidamente ovvia.
“Ti abbiamo anche scritto dei messaggi” insistette l’altro, “li hai letti?”
E no, non li aveva letti.
“No, Joon.”
Taehyung prese il cellulare e finalmente li controllò.
“Eravamo tutti preoccupati.”

Jin:
Taeeeeee - 19.44
Dove sei finito? - 19.44

Namjoon:
Ti stiamo cercando - 19.45

Qua ci sono ancora due bottiglie di birra da finire - 19.45

Hoseok:

QUELLE LE HA LASCIATE A ME - 19.46
Ve l’ho già detto - 19.46

Jin:
Oh al massimo le ha lasciate a me - 19.47

Hoseok:
SHHHH TU CHE VUOI - 19.47
Te ne sei già scolate TRE - 19.47

Namjoon:
Non esagerare - 19.48

Che poi ti devo riportare a casa sulle spalle - 19.48

Jin:
Quello lo pretendo già - 19.50

PATENTATO - 19.50

Hoseok:
Dovrebbe riportarti in macchina - 19.51

Non sulle spalle - 19.51

Jin:
Io salgo solo sulle Ferrari - 19.52

Hoseok:
AH - 19.53

Jin:
Joonie, hai una Ferrari? - 19.53

Namjoon:
No - 19.54

Jin:
Allora spalle - 19.54

Jimin:
O.o - 20.13

Che è successo a Tae? - 20.13

Yoongi:
se n è andato - 20.13

Jin:
Jiminahhhhh non sai che ti stai perdendo - 20.14

Jimin:
Ora come ora siete voi quelli ad aver perso qualcuno - 20.14

Hoseok:
OOOHHHHHH JIMINAHHHH - 20.15

QUANDO ARRIVI? - 20.15

Jimin:
Non arrivo - 20.15

Sto ancora male - 20.15

Jin:
Hai appena spezzato il cuore a Joonie :( - 20.16

Namjoon:
Sto benissimo - 20.16

Jin:
Siete senza cuore - 20.16

Yoongi:
io te l ho detto d indossare 1 sciarpa ieri sera - 20.17

ora t tieni il mal d gola - 20.17

Jimin:
Il mal di gola me lo stai peggiorando scrivendo così - 20.18

Yoongi:
cecità is the way - 20.18

Jimin:
-.-” - 20.19

Ritrovatemi l’amico - 20.19

Namjoon:
Ti conserviamo le due birre che ha lasciato - 20.20

Hoseok:
QUELLE SONO MIEEEEEE - 20.21

Dalla conversazione, i suoi amici potevano sembrare degli idioti - e lo erano anche - ma, sì, si preoccupavano per lui come aveva detto Namjoon e lui per loro. Forse avrebbe dovuto scusarsi, però cosa poteva dire oltre un semplice mi dispiace? La verità? Neanche per sogno. Taehyung allora sospirò, cavandosela con un semplice “Dai, Joon, andiamo in classe. Più tardi ti spiego.”
Namjoon sembrò arrendersi aiutato anche dal suono della campanella. Detto questo, filarono ognuno nella propria classe.


 

La sua testa non ne voleva proprio sapere di seguire la lezione. Matematica soprattutto. A chi diavolo poteva mai fregare se il coefficiente angolare dell’asse y era zero o qualsiasi altro numero del cazzo. A Tae - neanche a dirlo - non interessava, anzi guardava addirittura fuori dalla finestra nella speranza che un fulmine lo colpisse in pieno, sebbene ci fosse un sole così rovente in quel giorno di primavera. E non appena suonò la campanella per l’ora di pranzo fu il primo ad alzarsi e a sgusciare fuori dall’aula col suo bento e la polaroid nascosta nella cartella. Questo suo gesto non passò inosservato agli occhi di Yoongi e Hoseok che erano in classe con lui. Taehyung però fu talmente veloce a far perdere le sue tracce che i due abbandonarono subito l’idea di tenergli compagnia. In realtà fu Yoongi a non volerci provare nemmeno, e non per la sua natura pigra…

Quando raggiunse il giardino non c’era nessuno. Taehyung allora ne approfittò per sedersi su una delle panchine lì vicino e mangiare i suoi noodles con kimchi in silenzio, solo un leggero chiacchiericcio di studenti nei corridoi di sottofondo.

Gli piaceva osservare l’aiuola del cortile. In un certo qual modo lo rilassava guardare tutti quei colori così saturi. Lo stupiva e voleva vederne sempre di più per fotografarli e catalogarli nel suo quaderno dei fiori.
Quando terminò il pranzo, la sua attenzione fu catturata da un fiore ancora socchiuso. Non gli aveva mai dato particolare importanza prima d’ora - o almeno da quando frequentava quel posto - così volle avvicinarsi per studiarlo. Toccò con estrema delicatezza le sue foglie e notò con ingenuo stupore che al tatto erano, diciamo, insolite. Sfogliò velocemente le pagine del suo libro digitale alla ricerca di risposte che poi trovò poco dopo: il fiore che aveva davanti agli occhi era il Nasturzio.

Il Nasturzio ha le foglie impermeabili, questa è la sua particolarità ed ecco perché gli parvero così strane. Ciononostante volle fare un esperimento con un goccio d’acqua preso dalla sua bottiglietta: rovesciò il contenuto trasparente su una delle foglie del fiore rosso e le goccioline si riversarono direttamente sul terreno dopo aver toccato velocemente la superficie verde. Incredulo, Taehyung non potè fare a meno di pensare di voler essere come quel fiore: impermeabile, con le preoccupazioni e gli sbagli che gli scivolavano addosso. Pensò allora che quel Nasturzio si meritava un posto nel suo quaderno dei fiori. Prese la polaroid e scattò una foto istantanea. Dopo averla riposta sulle pagine bianche, iniziò a sfogliarle come faceva di solito dopo una nuova scoperta. Incappò nell’istantanea che aveva scattato Jungkook il giorno prima in spiaggia, e un sorriso malinconico gli comparve in viso ricordandogli perfettamente quel momento. Così, ad occhi aperti, pensò a Jungkook che gli chiedeva di farsi una foto buffa con lui, di prendere le conchiglie e di portarle alla bocca come se volessero addentarle. Il primo tentativo fallì perché una folata di vento mosse tutti i capelli ondulati di Kookie sul viso di Tae, uscendo lui col volto coperto dai capelli dell’amico e Jungkook con un’espressione di risata simile a un coniglietto per via dei suoi incisivi in bella vista. Era stupida, ma per lui era perfetta, tanto da arrivare quasi alle mani pur di impossessarsene. Alla fine, Kook cedette e si accaparrò quella del tentativo ben riuscito.

Tae era così bloccato nei ricordi che sussultò quando sentì il nome Jungkook arrivargli da dietro le spalle. In fretta e furia, il bruno rimise le sue cose all’interno della cartella e cercò velocemente una via di fuga perché non voleva assolutamente farsi vedere da lui. Doveva evitarlo ad ogni costo, non poteva farsi vedere ridotto in quello stato, ma soprattutto non avrebbe avuto il coraggio di guardarlo di nuovo negli occhi dopo quello che gli aveva fatto.
Si nascose furtivamente dietro la vegetazione, proprio come uno di quei soldati in uno dei suoi sparatutto preferiti. Anni e anni di esperienza videoludica erano finalmente serviti a qualcosa. E li stava mettendo in pratica proprio col suo più fedele compagno di giochi, roba da non crederci!
La visuale non era delle migliori con tutte quelle foglie alte che gli si pararono davanti, ma riuscì comunque a scorgere Kook che veniva bloccato da una ragazza, forse per una dichiarazione d’amore (cazzo, l’ennesima, pensò) perché il ragazzo era alquanto imbarazzato per la situazione.
Kookie era trasandato quel giorno: aveva i capelli lunghi disordinati, la camicia leggermente aperta e la cravatta sfatta. Se l’avesse visto un professore ridotto in quel modo di sicuro gli avrebbe fatto una lavata di capo, invece, pensò Tae, per lui era il paradiso sceso in Terra.
Smise di fantasticare ad occhi aperti - aveva già perso troppo tempo - e indietreggiò sempre di più, aiutato anche dal fatto che la ragazza si stava innervosendo per via del rifiuto e non voleva lasciar proseguire Kookie. Per questo ebbe il via libera e se la diede a gambe, come meglio sapeva fare.

 

Quando il suono della campanella segnò la fine delle lezioni, Taehyung diede un grande respiro di sollievo. Non ne poteva più della storia e di altre scemenze varie come la geometria, né tanto meno degli sguardi incuriositi di Yoongi e Hoseok ad ogni suo movimento o variazione di espressione. Era insopportabile, voleva andarsene al più presto da lì, ma prima di farlo controllò che avesse tutto in ordine nella sua cartella. La polaroid c’era, il quaderno dei fiori pure, il contenuto all’interno… beh... ecco cosa mancava: la foto con Kookie. Sfogliò le pagine due, tre volte prima di andare nel panico e un “Cazzo!” gli uscì dalla bocca noncurante di chi avesse intorno. E non ebbe neanche il tempo di pentirsene che Yoongi gli si piazzò davanti col suo sorrisetto del cavolo. Che diavolo aveva da sorridere?
“Taehyung-ah, che hai?”
L’amico prese una delle sedie davanti a lui e ci si sedette in modo scomposto e appoggiandosi con le braccia sullo schienale.
“Niente.”
Tae era visibilmente seccato, tanto da non guardarlo neanche negli occhi. Perché quel tipo non poteva farsi semplicemente gli affari suoi e andarsene a casa come una persona normale?
“È tutto il giorno che ti vediamo strano. C’è qualcosa che non va?”
Hoseok intervenne con un tono più pacato e allo stesso tempo preoccupato.
“Ho perso un’istantanea di un fiore e sono nervoso, tutto qui.”
Mentire anche a loro due non lo faceva stare bene, ma non aveva alternative. Questa cosa tra lui e JK era troppo grande da gestire e non si sentiva ancora pronto per parlarne con nessuno.
“Dai, Taehyung, puoi sempre rifare una stupida foto!”
La superficialità di Yoongi a volte lo spiazzava, e questa era una di quelle volte. Preferì non rispondergli per evitare di peggiorare le cose o essere sgarbato con lui.
“Yoongi-yah! Ma che dici?”
Hoseok riprese l’amico dandogli un colpetto poco virile sul braccio.
“Che ho detto di male? Di fiori ce ne sono a miliardi, che sarà mai?”
Stupido. Stupido. Stupido.
“Magari ci tiene a quella foto, no?”
Oh, qualcuno con un cervello finalmente! Hoseok sapeva sempre cosa dire, il che fu di conforto in un momento come quello. Ma comunque Taehyung non aveva tempo da perdere, doveva sbrigarsi, doveva trovarla prima che potesse farlo qualcun’altro, così si congedò.
“Sentite, andate pure avanti, io ho bisogno di altro tempo.”
A quelle parole, Hoseok si fece avanti gentilmente.
“Vuoi una mano, Tae?”
Taehyung gli rivolse un lieve sorriso.
“Tranquillo… ci vediamo.”
Li salutò, ma solo Hoseok gli rispose, Yoongi si limitò a vederlo sparire dall’aula.
Dopo essersi liberato dei suoi amici, Taehyung corse verso il cortile senza quasi fiato in corpo. Cercò velocemente tra i cespugli, l’erba alta e tra tutti i fiori dell’aiuola, ma niente. La foto non c’era e lui non sapeva come fare. Si portò entrambe le mani al volto, cercando di trattenere un urlo. Era disperato, e per il nervoso diede un calcio all’albero lì vicino noncurante del dolore che si era provocato. Quella foto, per lui, era troppo importante.

Lo sapeva anche Jungkook, che osservò la scena da lontano senza mai sorridere.

































 

Anaseyo!

È la prima volta che scrivo nel fandom dei BTS e spero di esserne all'altezza.
Questa è una OS divisa in due parti e suddivisa in piccoli capitoli (per facilitarvi la lettura) che io e la mia beta
Momoko89 stiamo scrivendo insieme. È in corso, ma la stesura è abbastanza rapida quindi riusciremo ad essere regolari nelle pubblicazioni (o almeno ci proviamo). Posteremo un capitolo ogni mercoledì e fateci sapere cosa ne pensate!
Un ringraziamento speciale a Lucia per l'ulteriore betaggio e i preziosi consigli <3

Borahae



Julss&Momoko

   
 
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