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Autore: Oh_my_Darvill    08/07/2021    1 recensioni
[Deception]
Sono Cameron Black, ho un gemello Jonathan e siamo due illusionisti; mio fratello è stato colpevolizzato dalla donna misteriosa per un omicidio da lui non commesso e da allora collaboro con FBI per scagionarlo e provare la sua innocenza.
L'unico problema? Lui in questo momento è libero con la vera colpevole e io sono in prigione al posto suo, quindi devo assolutamente trovare modo di far capire la mia vera identità e fermare i piani dell' astuta donna misteriosa.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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JONATHAN'S POV
Non appena ci accorgemmo che i nostri amici erano all'interno del tunnel, io e D.M. affrettammo il passo e pochi minuti dopo giungemmo alla fine di esso.
Qui si stanziava un masso di roccia ad altezza d'uomo e al centro di essa un computer raffigurante il calco di una mano, inutile dire che ciò che ci rimaneva da fare era solo mettere la mano sopra la figura digitalizzata ed attendere un miracolo.
D.M., senz'alcun indugio, appoggiò sopra la sua, non ottenendo però nessun risultato, quindi, afferrò la mia mano, la poggiò nell'apposito spazio e nemmeno a farlo apposta il labirinto scomparve.
Al suo posto si materializzarono una scala che portava al piano superiore e davanti noi una porta in legno di rovere con degli elementi in ferro battuto. Ci dirigemmo immediatamente verso quest'ultima però la trovammo chiusa.
"Questa non ci voleva. Ci stanno per raggiungere, forza diamoci una mossa!" esclamai.
Eravamo ancora all'inizio di questa caccia al tesoro, eppure, io ero già stremato.
Il tunnel mi aveva tolto ogni forza, aveva provato la mia pazienza e quei cunicoli luccicanti mi avevano fatto irritare parecchio, dire che quando ero un bambino mi divertivo a risolvere all'interno dei giornali enigmistici i giochi riguardanti i labirinti, ma quelli erano giochi, questa era la realtà.
Non avendo altra scelta, prendemmo le scale, stranamente quest'altra porta, posta nell'ultimo gradino, la trovammo aperta e una volta entrati ce la chiudemmo alle spalle.
Il buio ci invase, tutto attorno a noi era nero come la pece e solo dopo un numero imprecisato di minuti i nostri occhi iniziarono ad abituarsi all’oscurità.
Solo a quel punto iniziammo a procedere tastando la parete in pietra per farci strada, il silenzio regnava sovrano in quel freddo corridoio.
"Aspetta un secondo hai il cellulare?" domandai.
"A che cosa ti serve dato che non lo puoi usare?"
"Vorrei solamente usare la torcia? Ok? Posso?"
"No. È meglio se la tengo io." mi rispose accendendola.
"E luce fu! Così potremmo procedere con più rapidità. Ammettilo che sono un genio!" mi vantai mentre lei si limitò ad alzare gli occhi al cielo e continuò a camminare imperterrita.
Il lungo corridoio mi parve protrarsi fino all'infinito, dopo svariati minuti di cammino ci trovammo davanti ad una libreria enorme.
Oltre non si poteva andare perché non erano presenti delle manovelle, delle fessure o delle porte.
La strada si interrompeva lì.
"Cerchiamo qualche indizio, magari una volta trovato potremmo proseguire. Guarda, i libri sono tutti antichi."
"Certo Jonathan tutto questo è stato fatto dal tuo bisnonno, che cosa ti aspettavi? Libri che sono usciti dalle case editrici il mese scorso?" mi rispose acida.
"Oh no, assolutamente!"
"Guarda bene: mancano quelli del vostro ramo." mi fece notare stupita.
"Esatto, mi hai proprio tolto le parole di bocca. Ma tra questi c'è qualcosa che stona."
"Andiamo sulla storia?"
"Il tuo intuito ti dice di dover controllare quelli?" lei annuì, "Allora io mi fido di te."
Controllammo, quindi, quella cerchia di libri e, ad una certa, D.M. ne sollevò uno.
Era leggerissimo a differenza di tutti gli altri, come se il suo interno fosse cavo, e per l'appunto... dentro trovammo un solo foglio con disegnato una schacchiera.
"So con che cosa abbiamo a che fare!" esclamai euforico sollevandola e abbracciandola senza un particolare motivo.


CAMERON'S POV
"Kay guarda questa! Ha rotto tutti gli specchi. Ma ora la sfortuna a chi va? A lei o a noi?" chiesi ancora incredulo per tutto ciò, "Secondo te lo sa che rompere gli specchi porta sfortuna?"
"Cameron sinceramente non lo so." mi rispose.
"Io non ho parole."
"Cam lascia perdere le superstizioni, ora l'unica cosa a cui dobbiamo pensare è quella di dover stare attenti e cercare di non farci male con tutti questi cocci frantumati."
"Sì, poi tu non temere perché io, che sono il tuo prode cavaliere, sarò qui a difenderti, mia Bellissima Assistente." le dissi mentre lei scosse la testa e sorrise con fare divertito.
Non sapevo se quello fosse il momento adatto per dirle quanto ero grato per tutto quello che stava facendo, per il continuo supporto che mi dava, al come mi faceva sentire e che provavo un forte sentimento verso di lei. Volevo assolutamente dirle che la trovavo differente da tutte le altre, con loro il mio unico intento era quello di divertirmi, mentre con Kay sapevo e sentivo di voler costruire una storia duratura,  la sua amicizia non mi bastava più, desideravo vivere una storia come quella tra Jonathan e Dina, e, volevo farlo con lei.
Mi aveva letteralmente stregato il cuore e ormai mi veniva sempre più difficile nascondere i miei reali sentimenti.
"Cameron. Tutto apposto?" mi domandò preoccupata per via del mio lungo silenzio.

Forza Cam, diglielo è questo il momento giusto, non perdere altro tempo, diglielo e basta.
Pensai.

"Beh...ehm...certo. Sto bene perché?"
"Sei così stranamente silenzioso." mi fece notare.
"Stavo pensando..."

Buttati Cameron, diglielo, non sprecare il tempo.
Mi dissi nuovamente tra me e me.

"È un lusso vederti riflettere!" mi interruppe.
"Ehi...mia Bellissima Assistente credi che io non sia in grado di ragionare? Beh, ecco allora...io...volevo parlarti di una cosa molto importante..." bofonchiai, mentre  cercai le parole adatte per aprirle il mio cuore.
Casualità della sorte, proprio in quel momento, un forte rumore e dei strani movimenti tellurici mi rovinarono il momento, facendoci cadere a terra inermi.
"Cosa diavolo hanno combinato quei due?" esclamai adirato.
"Ehm! Cameron apri gli occhi, guarda un po' intorno." mi disse Kay.
"Wow. Posso solo dire che chi lo fa lo aspetti! Ti rendi conto che hanno agevolato il nostro lavoro?" sorrisi felice, a me era toccato il puzzle a loro il labirinto.
A gran velocità raggiungemmo la scala che pochi minuti prima avevano preso il mio gemello e D.M., purtroppo, trovammo la porta chiusa,  quindi non ci rimase che fare dietrofront.
Non avendo altra scelta, optammo per la stanza posta al piano terra.
"Allora che cosa mi dovevi dire prima?" mi domandò a un certo punto mentre tastava le ruvide e grezze pareti in pietra.
"Assolutamente nulla... oh beh stavo pensando al numero che avremmo dovuto fare prima dell'arresto di John. Se avessimo saputo prima di questa rete di cunicoli, non avrei stressato Dina, Jordan e Gunter per il lavoro che hanno fatto per studiare i percorsi della metro." mentii, quello non era il momento adatto per dirle ciò che provavo, la mia occasione era purtroppo volata via.
"Ti conosco bene e so che c'è qualcosa che ti turba. Sappi solo che quando avrai voglia di sfogarti io sono qui!"
"Tranquilla e tu di sicuro sarai la prima a sapere tutto. Comunque ti saresti mai aspettata un gesto come quello fatto da Gunter? Voleva sposare una con cui non aveva mai avuto a che fare. Magari lei è gentile con lui perché è il suo lavoro, quindi, deve fare la simpatica. Poi nemmeno conosciamo i reali sentimenti che prova per lui, potrebbe persino detestarlo." esclamai.
"Cameron per piacere non fare l'esagerato. Per me è arrivato a questo gesto disperato perché, prima di ogni altra cosa, Jonathan si è allontanato da tutti noi e tu sai bene quanto lui tenesse al tuo gemello, in più Jordan si è innamorato di Cloe. Lui semplicemente non vuol rimanere da solo e reggere la candela."
"Dici davvero?" ero sbalordito.
"Sì, è così. Cameron...Aspetta un attimo...Guarda un po' qui che cos'ho trovato?" mi disse richiamando la mia attenzione verso la caccia al tesoro.
   
 
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