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Autore: crazy lion    08/07/2021    1 recensioni
Taylor e Joe si sono appena sposati. Stanno mettendo via le decorazioni natalizie assieme alla madre di lei, Andrea, ma non sanno ancora cosa succederà quando troveranno due vecchie bambole.
Storia stilata con _Malila_Pevensie.
Disclaimer: con questo nostro scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendiamo dare veritiera rappresentazione del carattere di queste persone, né offenderle in alcun modo.
Genere: Fantasy, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Taylor Swift
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 4.

 

GIORNO 4

 
Il mattino seguente Taylor si alzò, anche quel giorno, prima di tutti gli altri. Scese in cucina, preparò piatti, tazze e cucchiai e mise sul tavolo un piatto che riempì con biscotti secchi intorno e al cioccolato al centro. Delle risate provenienti dal piano di sopra la distrassero e andò a controllare. Joe, Hannah e Valentina erano insieme nel lettone e si stavano facendo il solletico.
"Così non va bene" disse Taylor, seria.
Tutti si fermarono.
"Tesoro, stavamo solo giocando, che succede?"
Lei sorrise.
"Non va bene perché è meglio se glielo facciamo in due!"
Detto questo si buttò sul letto e fece finta di mangiare la pancia alle bambine, che scalciarono e si mossero senza sosta, mentre ridevano come matte. Alla fine restarono tutti senza fiato.
"È bello giocare così" disse Joe.
"Tanto! Ancora!" esclamò Hannah.
Taylor la accontentò solleticandole i fianchi e la bambina rise un sacco.
Dopo poco si alzarono e andarono a fare colazione, che consistette in una tazza di latte, o caffè per Taylor e Joe, e biscotti. La ragazza ne inzuppò dei pezzetti per Valentina e glieli diede, poi le mise il latte nel biberon e la bimba iniziò a succhiare felice.
"Guardala, Joe. Come divora!" esclamò Taylor, in adorazione.
Lui sorrise.
"Ha tanta fame" disse Hannah. "Oggi che facciamo?"
La coppia rifletté per un momento. Avevano fatto tutto quello che veniva loro in mente e non sapevano proprio con quali attività occupare la giornata.
"Che ne dite di un picnic?" chiese Joe.
"Cos'è un picnic?"
"È una giornata in cui si preparano tante cose buone da mangiare e si va a gustarle all'aperto, in un parco per esempio."
"Bello!" si eccitò Hannah, iniziando a saltellare sul posto. "Lo facciamo, mamma? Lo facciamo? Ti prego."
Taylor rise.
"Ma certo, piccola, però dobbiamo fare un po' di spesa."
Uscirono e andarono a piedi al supermercato, dove comprarono pane, affettati e patatine, poi tornarono a casa.
"Giochiamo?" chiese Hannah appena entrarono.
Valentina si mise carponi e cominciò a inseguire Olivia e Benjamin, che camminavano in giro per il salotto. La sorella più grande rise nel vedere l'altra comportarsi in quel modo.
"Certo tesoro, ora giochiamo e poi prepariamo il pranzo" disse Joe.
Mentre Valentina si divertiva a inseguire e accarezzare i gatti, seguita a vista da Taylor, Joe e Hannah si divertirono facendo una torre di cubi.
Taylor andò in cucina a sistemare la spesa, poi chiamò Hannah.
"Mi dai una mano?"
La bambina arrivò subito.
"Cosa devo fare?"
"Vorrei preparare un dolce da mangiare stasera e i panini per dopo. La torta si chiama tiramisù."
"Bel nome" commentò la piccola. "È buona?"
"Molto. Mi aiuti a prepararla?"
La piccola annuì.
Aiutò Taylor a spezzare i pavesini e a inzupparli nel caffè che la ragazza aveva già preparato, poi la donna pensò al resto e le fece assaggiare la crema quando l'ebbe preparata.
"Com'è?"
"Buonissima!" esclamò la piccola, sporcandosi le labbra di mascarpone e uovo.
Taylor ridacchiò nel vederla così conciata e le diede una salvietta per pulirsi.
Joe, intanto, aveva acceso il computer e messo alcune canzoni di cartoni animati. Ascoltandole, Hannah si agitò sul posto e fece finta di ballare mentre Taylor, con più anni ed esperienza di lei, danzò per davvero.
"Sei bravissima, mamma" disse la bambina sorridendole. "Come sempre."
"Grazie, tesoro."
La cantante le diede un bacio e Hannah ricambiò. Anche Valentina, che aveva lasciato in pace i gatti, si muoveva in modo scoordinato sul tappeto. Taylor non resistette e registrò un video con il cellulare.
"Queste sono Hannah e Valentina, due bambine molto speciali che vivono con noi" disse rivolta alla piccola cassa del cellulare. "Non sappiamo ancora per quanto, ma ci godremo i momenti con loro fino alla fine. Ora stanno ballando e ascoltano musica."
Assieme a Joe, le due prepararono anche i panini e dei biscotti. Hannah si divertì molto a impastare gli ingredienti e a dare loro forma tramite gli stampini.
"Che buon profumo!" esclamò mentre si cuocevano in forno.
"Visto? E fra un po' potremo mangiarli" le disse la mamma.
Quando furono pronti Taylor li mise su un vassoio.
"Posso aiutarti?"
"No, Hannah, scottano, ma grazie lo stesso."
"Quando posso assaggiarli?"
"Non appena si raffredderanno."
"E può mangiarli anche Vale?"
"Certamente" disse Joe, che chiese a Taylor dove avrebbero fatto il picnic.
"Non ne ho idea, ci sono parchi qui vicino, ma non so quale scegliere."
"Io ho un'idea migliore, anche se è gennaio."
"Cioè?"
"Lo vedrai."
Il ragazzo bendò le bambine e la moglie, dicendo loro che si trattava di una sorpresa, e le fece salire in macchina. Valentina cercò di togliersi la benda, ma Joe riuscì a convincerla a non farlo. Dopo aver messo in auto anche un cestino da picnic e altre cose che le tre non videro, tutti partirono.
"Dove ci sta portando?" chiese Hannah alla mamma.
"Non lo so, ma sono curiosa come te di scoprirlo."
Dopo un'oretta di viaggio si fermarono e Joe tolse loro la benda. Camminarono su una stradina bianca prima di sentire la sabbia sotto le scarpe.
"Siamo al mare!" esclamò Taylor, che lo sentiva, ma ancora non lo vedeva.
"Cos'è il mare?" chiese Hannah.
"Un posto dove c'è tantissima acqua e ci sono le onde" disse Taylor.
Quel giorno un pallido sole illuminava il cielo. Joe distese a terra una grande asciugamano sulla quale si sedettero tutti e tirò fuori il cestino con il pranzo. Mangiarono e Valentina sembrò apprezzare il panino, fatto con pane più morbido e affettati, che la mamma le aveva preparato, anche se sembrava più curiosa di scoprire cosa fosse quella cosa su cui era stata posta.
"Ah!" esclamò, prendendo un po' di sabbia in mano una volta finito il suo pasto.
La stava per mettere in bocca, quando Taylor la fermò.
"No, non si mette in bocca, fa la bua."
"Non possiamo fare il bagno perché l'acqua è troppo fredda, ma giocarci sì" disse Joe.
Prese un secchiello e lo riempì d'acqua, posandolo poi davanti alle bambine che ci misero subito le manine dentro e cominciarono a bagnarsi a vicenda.
"Mamma, ci sono le lumache!" esclamò Hannah a un certo punto, tirando fuori qualcosa dalla sabbia.
Taylor e Joe dovettero trattenersi dallo scoppiare a ridere.
"Si chiamano conchiglie, tesoro. Una volta erano le case di alcuni pesci" le spiegò il papà.
"Oh" disse lei soltanto, stupita della risposta. Poi il sorriso scomparve dal suo volto.
"Hannah, tutto bene?" le chiese Taylor.
"Qualcosa non va?" indagò suo marito, vedendo che la piccola non rispondeva.
Preoccupati, i due si avvicinarono alla bambina e le presero la mano. Valentina smise di giocare e guardò stranita la sorella.
"Sì, è tutto a posto, solo che sta per finire" disse la piccola a bassa voce, come se volesse confessare loro un segreto o parlare più a se stessa che agli altri.
"Cosa?" chiese Taylor. "Cosa sta per finire?"
La bambina sospirò.
"Niente, sto bene. Posso raccogliere le conchiglie per portarle a casa?"
I due adulti non insistettero, ma erano sicuri che qualcosa non andasse. Tuttavia, concessero alla piccola di metterle in un altro secchiello e, aiutata dalla sorella, Hannah lo fece in fretta fino a riempirlo. Le due bambine si divertirono come matte a cercare le conchiglie sotto la sabbia.
"Cosa sono quegli uccelli?" chiese Hannah alla mamma.
Volavano sopra il mare e facevano un verso strano ma bello.
"Si chiamano gabbiani. Vengono qui per mangiare e hanno i nidi poco lontano."
"Ga... gabbiani" ripeté la bambina, che aveva appena imparato una parola nuova. "Giochiamo?"
Versarono un po' d'acqua sulla sabbia e Taylor fece finta di fare una torta con le bambine da dar da mangiare a Joe.
"Oh, ma è buonissima!" esclamò lui, fingendo che gli piacesse, poi andarono a fare una passeggiata sul lungomare. Si tirarono su i pantaloni in modo che non si bagnassero e si tolsero scarpe e calze.
"Che bello!" esclamava Hannah guardandosi attorno, mentre muoveva i piedi nell'acqua bassa.
Era fresca e le onde accarezzavano tutti lambendo le loro caviglie con gentilezza.
Una volta fuori dall'acqua si asciugarono come poterono e Joe tirò fuori un pallone, che avevano comprato poco tempo prima. Lo lanciò ad Hannah che lo prese al volo e lo tirò a Taylor. La ragazza lo diede a Valentina, che lo strinse con le sue manine, ma lo lasciò andare subito. Era troppo grande per lei. Joe, allora, tirò fuori delle biglie di plastica, piccole ma non troppo affinché la bambina potesse giocarci senza pericolo di farsi male mettendole in bocca. Taylor le insegnò a costruire una pista per farle rotolare, mentre Hannah e Joe giocarono con la palla. Se la tirarono a sempre maggior distanza, finché a un certo punto la bambina sbagliò il tiro e il pallone sarebbe finito in acqua, se Joe non avesse avuto la prontezza di prenderlo in tempo.
"Hai visto? Così rotolano sulla pista e vanno fino in fondo" stava intanto dicendo Taylor a Valentina, che guardava le biglie muoversi con sempre maggior interesse.
"Aaaaaah!" esclamò la piccola, con gli occhi spalancati e pieni di meraviglia.
Ne mosse altre per farle andare sulla pista e queste rotolarono come le precedenti.
"Ti piace, vero?"
Vale sorrise e Taylor le diede un bacio.
Dopo un altro giro sul bagnasciuga, nel quale Valentina e Hannah si schizzarono e si bagnarono i pantaloni con l'acqua, venne il momento di rientrare. Si stava alzando un vento fresco e le piccole erano bagnate, non era il caso che si ammalassero.
"Voglio restare ancora qui!" si lamentò Hannah quando Joe disse che era ora di andare.
"Magari ci torneremo un'altra volta, tesoro, ora andiamo a casa a sistemarci" le disse il papà.
Una volta a casa fecero tutti la doccia, poi si riposarono. Le bambine crollarono subito nei loro lettini.
"Che cos'avrà voluto dire Hannah con quella frase?"
"Non lo so, Tay," disse Joe mentre si infilava a letto, "forse niente. Magari era una cosa detta così, perché l'ha sentita in televisione. I bambini ripetono spesso quello che sentono, lo sai."
La ragazza si accontentò di quella risposta, ma non era convinta. Sperava che non significasse che mancava poco alla loro trasformazione, perché non l'avrebbe sopportato. Nonostante quei pensieri si addormentò.
I tre riposarono quasi fino a sera e, una volta svegli, si ritrovarono in salotto.
"Voglio giocare con Ashley" disse Hannah.
Prese la barbie e ne tirò fuori anche un'altra, fingendo di farle parlare insieme.
"Posso giocare io con te, se vuoi, finché mamma prepara la cena" disse Joe.
"Va bene" rispose la piccola.
L'uomo prese la barbie mentre Taylor si dirigeva in cucina. Preparò la tavola e si mise ai fornelli, ma continuò a guardarli. Joe aveva preso in mano l'altra barbie.
"Ciao Ashley, io sono Anne. Come stai?" chiese, facendo una voce in falsetto che fece ridere Taylor e le bambine.
"Bene, e tu?"
"Bene."
"Ti preparo un tè."
E così Hannah prese un paio di tazzine e ne offrì una all'amica dopo aver finto di cucinare.
"Portane una anche alla mamma."
La bambina obbedì.
"Oh, ma questo tè è delizioso!" esclamò Taylor bevendo piano.
"Attenta, scotta."
La ragazza soffiò e Valentina le raggiunse con la sua camminata traballante.
"Mamma" disse e allungò le braccia per essere presa. Taylor la accontentò, ma poco dopo dovette rimettersi a cucinare. Quella sera i grandi mangiarono pasta e la più piccola minestra con l'omogeneizzato.
Poi, dopo che ebbero terminato la portata principale, Taylor portò in tavola il tiramisù preparato quella mattina. Vi fu un attimo di silenzio mentre tutti gustavano il dolce, compresa Valentina, per cui Joe aveva tagliato un quadratino di torta a pezzi.
"Questo silenzio può significare che il dolce vi piace o tutto il contrario" asserì Taylor, non sentendo arrivare nessun parere.
"Scherzi? È burinissimo, amore" ribatté Joe, pulendo il piatto con il cucchiaino.
Hannah, invece, si limitò ad annuire con vigore alle parole del padre, perché aveva ancora la bocca piena di biscotto e mascarpone.
Dopo cena si sedettero tutti sul divano e guardarono i cartoni animati.
"Fanno Winx Club!" esclamò Taylor. "Mi piaceva tanto, da bambina."
"Cos'è?" chiese Hannah.
"E' un cartone che parla di alcune Winx, che sono delle fatine, che vivono varie avventure e sono aiutate da altre fate piccole chiamate pixie."
Si godettero quello e altri cartoni, e solo dopo qualche puntata di Winx Club Hannah aveva già imparato a memoria la canzone della sigla e si mise a cantarla allegramente, in piedi al centro del tappeto.
"Se tu lo vuoi tu lo sarai, una di noi
 
Winx! La tua mano nella mia più forza ci darà
Con lo sguardo vinceremo insieme
Winx! Un sorriso è una magia che luce ci darà
Solo un gesto e voleremo ancora
 
Se tu lo vuoi tu lo sarai, una di noi
 
Notte magica, si illumina il cielo
Fra le stelle la sfida per me inizierà
Su una nuvola io volo nel tempo
Con gioco e fantasia coloro la mia vita
 
Le mie ali nel cielo
 
Winx! La tua mano nella mia più forza ci darà
Con lo sguardo vinceremo insieme
Winx! Nuove fate siamo noi e un'amica tu sarai
Solo un gesto e voleremo ancora
[...]"
La sua voce, dolce e melodiosa, si spanse per il salotto. Taylor non ascoltò più la televisione, ma solo la bambina. Valentina, fino ad allora concentrata sul cartone, iniziò a fissare Hannah e anche Joe ascoltava interessato. Quando la canzone terminò, ci fu qualche momento di pausa.
"Sei bravissima, Hannah!" esclamarono i due adulti battendo le mani.
"Uaaaah!" esclamò Valentina, che guardava la sorella con gli occhietti spalancati.
"Grazie. Ma tu sei più brava, mamma."
Taylor sorrise.
"Io ho studiato tanto per diventare la cantante che sono oggi, ma da piccola ero meno brava di adesso. Tu sei molto intonata, il che è già importante."
"Davvero sono brava?" chiese la piccola saltellando sul posto.
"Certo!"
Hannah batté le mani.
Quella sera si sdraiarono tutti e quattro nel lettone. Passarono un po' di tempo a giocare con i gatti, arrivati per fare loro compagnia, li accarezzarono e coccolarono fino a quando scesero, poi si addormentarono tutti insieme.
"Vi voglio bene" disse Hannah prima di chiudere gli occhietti.
"Anche noi, piccola" risposero gli adulti e la abbracciarono forte, poi fecero lo stesso con Valentina che emetteva qualcuno dei suoi versetti.
Le tennero strette a loro e le riempirono di baci e carezze fino a quando le piccole presero sonno.
"È ora di dormire anche per noi" disse Joe a Taylor.
"Già. È stata una bella giornata, vero?"
"Molto, e non vedo l'ora di scoprire cosa succederà domani."
Joe si addormentò quasi subito con un braccio avvolto attorno ad Hannah, la quale si era assopita allungata contro il suo fianco.
Taylor, invece, la quale aveva più vicino Valentina, restò sveglia ancora per qualche attimo, guardandola. Il suo visetto paffuto era l’immagine della pace, i suoi respiri erano profondi, regolari e pieni di quiete. Si sentiva al sicuro, lì con loro.
Mamma aveva ragione pensò la ragazza.
Alla fine se l’era cavata, imparando passo per passo come comportarsi con loro. E grazie alle piccole adesso sapeva che voleva davvero diventare madre, che era pronta per esserlo, perché era riuscita sia a godere della gioia che i bambini portavano che a districarsi nei momenti di difficoltà che sicuramente ogni genitore attraversava. Era fiera di se stessa e anche di Joe.
Si voltò a osservare lui e Hannah: era l’immagine più bella che avesse mai visto. Avrebbe voluto scattar loro una fotografia, ma se si fosse mossa avrebbe svegliato Valentina e rischiato di destare anche gli altri due, perciò desistette. Si sarebbe limitata a guardarli per un poco, per fissare il momento nella propria memoria.
Alla fine anche lei si addormentò con il sorriso sulle labbra, guardando al giorno dopo con fiducia e positività.
 
Il mattino dopo, Taylor si svegliò e allungò una mano verso destra, per fare una carezza a Valentina, ma toccò qualcosa di duro e freddo. Si voltò e accese la luce, non preoccupandosi se Joe si sarebbe svegliato o meno, e guardò. Le piccole si erano trasformate. Erano di nuovo due bambole di porcellana. Alla ragazza si mozzò il respiro, mentre un senso di nausea le invadeva lo stomaco e la bocca.
"Joe!" chiamò, piano, con voce arrochita. "Joe!"
"Che succede?" chiese lui, ancora assonnato.
"Si sono... le bambine si sono..."
Lui si girò e capì.
"Oh mio Dio!"
Si alzò di scatto e raggiunse la moglie dall'altra parte del letto. Taylor si guardò allo specchio appeso lì davanti. Era pallidissima. Sudori freddi le colavano lungo il corpo.
"Come ti senti?"
Joe era triste, lo si poteva notare dal suo tono e anche dalla postura. Rimaneva piegato in avanti e il suo viso era una maschera di dolore. Aveva gli occhi pieni di lacrime, ma non piangeva.
"Non..." Taylor deglutì a vuoto. "Non tanto bene."
Lui la fece sdraiare a letto e la lasciò per un momento. Taylor accarezzò le due bambole.
"Non doveva finire così" mormorò. "Avrei voluto tenervi con me per sempre."
Scoppiò in pianto, non riuscendo più a trattenersi. Il dolore era troppo forte. Joe tornò e la trovò che singhiozzava.
"Amore! Taylor, sapevi che prima o poi sarebbe successo" le disse con dolcezza, asciugandole le lacrime, poi le passò un fazzoletto bagnato sulla fronte e sui polsi, per aiutarla a riprendersi.
"Sì, ma non ero... non ero pronta, io non credevo sarebbe successo così presto."
E adesso che avrebbero fatto con tutti quei giochi, i vestiti e il resto? Appartenevano a due bambine che non c'erano più. Valentina non aveva nemmeno fatto in tempo a giocare con il suo unicorno a dondolo.
Vi fu un attimo di silenzio mentre calde lacrime continuavano a scorrerle lungo le guance. Poi un pensiero la colse.
"Lei lo sapeva" mormorò, accarezzando i capelli di Hannah. "Non l’aveva detto per caso."
Joe la guardò un istante, prima di realizzare a cosa la ragazza si riferisse.
"Hai ragione, Tay" disse. "Hannah era molto più avanti di noi."
Sì, era vero. Hannah era molto più preparata di loro a ciò che sarebbe successo e improvvisamente quell’ultimo "Ti voglio bene" assunse un significato ancora più profondo, così come quell’ultimo attimo trascorso tutti insieme.
Quel bel ricordo aiutò Taylor ad arrestare il pianto.
Si alzarono dal letto e presero in braccio ognuno una bambola. Le coccolarono e le riempirono di baci come se si trattasse delle due bimbe, poi decisero di metterle sopra una mensola in salotto. Le appoggiarono le con le lacrime agli occhi.
"Beh, almeno ci hanno insegnato tanto, in questi giorni" disse Taylor. "Abbiamo imparato cosa significa essere genitori."
"Già, ed è stato difficile."
"Ma bellissimo" completò lei per lui.
"Esatto."
Fu allora che capirono che, nonostante il dolore e la tristezza che li invadevano, erano cresciuti grazie a quell'esperienza. Avevano imparato tanto, sbagliato, ma anche fatto del bene a quelle due creature. Avrebbero potuto tenere i vestiti e i giocattoli per un futuro bambino, ora che sapevano ancora di più di voler ingrandire la famiglia.
"Hannah e Valentina rimarranno sempre nel nostro cuore" disse Taylor asciugandosi gli occhi.
"E le terremo sempre qui, come ricordo di quello che è stato" concluse Joe.
Non avrebbero mai dimenticato i giorni meravigliosi vissuti con loro. Se li sarebbero portati nel cuore per l'eternità.
   
 
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