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Autore: heliodor    09/07/2021    1 recensioni
Valya sogna di diventare una grande guerriera, ma è solo la figlia del fabbro.
Quando trova una spada magica, una delle leggendarie Lame Supreme, il suo destino è segnato per sempre.
La guerra contro l’arcistregone Malag e la sua orda è ormai alle porte e Valya ingaggerà un epico scontro con forze antiche e potenti per salvare il suo mondo, i suoi amici… e sé stessa.
Aggiunta la Mappa in cima al primo capitolo.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Agguato a metà strada

 
Vide l’esplosione con la coda dell’occhio, un attimo prima che Kumal gridasse qualcosa che venne coperto dal rombo assordante che ne seguì.
Dal terreno ondulato sbocciò un fiore di fiamme che si espansero rapide formando una sfera larga una decina di passi.
Zane venne lambito dalle fiamme sulla guancia e il braccio destro, ma i due cavalieri che si trovavano tra lui e l’esplosione ne vennero avvolti.
Il contraccolpo spezzò le gambe al cavallo che crollò al suolo e lo trascinò con sé. Mentre cadeva concentrò il suo potere nei muscoli delle gambe e nelle ossa, rinforzandole. Una caduta a quella velocità poteva spezzargli tutte le ossa, ma quando atterrò avvertì solo una spiacevole pressione sulle ginocchia e le caviglie.
Eseguì una capriola rotolando in avanti di una decina di passi prima di fermarsi nell’erba alta. Accucciato, guardò verso destra e in avanti e notò l’erba agitarsi.
Eccolo, pensò. È quello che ci ha presi di mira.
Stavano galoppando verso il cerchio di colline cercando di arrivarci prima dei rinnegati, ma dovevano aver disseminato qualcuno dei loro sul percorso.
Era un adoppia trappola, si disse mentre si muoveva agile tra l’erba cercando di seguire il movimento del suo avversario.
Mentre si muoveva venne superato da due cavalieri. Riconobbe il mantello di Kumal e quello di Palen. Dopo di loro avanzarono altri sette.
“Zane” gridò Astryn emergendo da un punto alle sue spalle.
Lui le fece cenno di fermarsi e la strega ubbidì. Non sembrava ferita ma aveva l’espressione stravolta.
“Ti ho visto cadere colpito dalla sfera infuocata” disse lei avvicinandosi piegata in due.
Zane annuì. “Mi ha solo sfiorato.” Guardò in direzione dei due cavalli che lo affiancavano. Uno giaceva nell’erba immobile mentre l’altro sembrava sparito. “Rinnor e Cras non sono stati altrettanto fortunati.”
Rinnor era un soldato veterano che aveva fatto parte dell’armata di suo padre, ricordò. Si era offerto volontario non appena aveva saputo della missione di salvataggio.
Cras invece era stato scelto da Palen per le sue abilità da tiratore.
“Con la balestra corta è infallibile” aveva assicurato l’anziano soldato. “Puoi fidarti di lui.”
Ora giaceva in qualche punto della distesa, nascosto dall’erba alta.
“Che facciamo?” chiese Astryn.
“Il tuo cavallo?”
La ragazza fece un cenno della testa verso l’animale che stava galoppando via in direzione opposta alle colline.
“Se vuoi puoi andare a prenderlo mentre io tengo impegnato il mantello rinnegato.”
“No” disse Zane. “Eliminiamolo prima o sarà un pericolo costante nel caso dovessimo ritirarci.”
Astryn annuì. “Dimmi che cosa devo fare.”
Esca, venne subito in mente a Zane, ma non voleva sacrificare la strega per eliminare un rinnegato.
Sospirò. “Manovra a tenaglia. Attacchiamo su due lati. Io lo spingerò verso di te e tu dovrai finirlo.”
Astryn annuì con vigore.
“Muoviti lentamente” disse Zane. “Trenta passi a oriente e poi venti a settentrione. Io mio sposterò dal lato opposto e farò rumore per farmi individuare. Hai capito?”
“Sì” disse la strega allontanandosi carponi.
Zane la osservò finché non sparì tra l’erba alta, quindi si mosse nella direzione opposta. Cammino piegato in due facendo attenzione e smuovere l’erba ogni cinque o sei passi e poi spostarsi veloce di altrettanti passi.
Ripeté quel movimento per tre volte prima di fermarsi e attendere.
A questo punto, si disse, dovrebbe aver capito dove sto andando.
Preparò lo scudo nella mano sinistra e i fulmini in quella destra. Scariche di energia avvolsero la mano e il braccio danzando come piccoli demoni di colore azzurro e bianco.
Nel silenzio che era calato sulla distesa udiva solo il vento che soffiava pigro da occidente e muoveva gli steli d’erba verde e gialla. C’erano già delle punte di arancione che preannunciavano il rosso in cui si sarebbero tramutate poco prima dell’inizio dell’inverno.
Secondo Ofor, che gli aveva spiegato un po’ le stagioni in quella regione, quel cambiamento di colore era causato dal poco sole che l’erba riceveva quando cadevano le piogge. Con la fine dell’inverno e l’inizio della stagione del raccolto, gli steli sarebbero passati dal rosso al verde e il ciclo sarebbe ricominciato.
Zane divenne impaziente mentre attendeva una mossa dell’avversario.
Possibile che mi sia sbagliato? Si chiese.
Anche se non aveva visto il punto da cui aveva lanciato la sfera infuocata, era sicuro che fosse a non più di cinquanta passi di distanza e ben nascosto nell’erba alta.
Prima di colpire doveva essersi reso invisibile, ma ora quel vantaggio valeva poco nell’erba alta, dove tutti godevano di una invisibilità naturale.
Adesso conta solo chi è più veloce e potente, si disse mentre ricominciava a muoversi.
Farò altri cinque passi, si disse e poi smuoverò di nuovo l’erba per attirare la sua attenzione su di me.
Il crepitio delle fiamme lo fece trasalire. Guardò alla sua destra, dove un bagliore si era acceso all’improvviso colorando di rosso il cielo sopra la sua testa. Una vampata di calore lo investì togliendogli il fiato.
Trattenne il respiro e girò il busto di lato un attimo prima che le fiamme lo investissero sbalzandolo nella direzione opposta.
Il fuoco lo avvolse mentre rotolava sull’erba che crepitava e andava in fumo al suo passaggio. Con la coda dell’occhio notò una figura al centro del campo visivo da dove le fiamme erano partite.
Grugnì per il dolore e si raddrizzò, puntando le braccia verso lo stesso punto, ma la figura si era già mossa di lato sparendo.
Aria rovente lo investì dal lato destro costringendolo a voltarsi di nuovo quando il fuoco lo avvolse urlando attorno a lui mentre premeva contro lo scudo. Un crepitio di scintille lo avvolse mentre i due incantesimi si annullavano a vicenda.
Zane respirò a fondo quando le fiamme gli diedero tregua e si rialzò al centro di un cerchio di erba carbonizzata.
Ai due lati opposti, due figure erano in piedi. Quella a destra era una donna dai capelli grigi e il viso rugoso. Quella a sinistra un uomo sui trent’anni, la pelle scura e i capelli lunghi e lisci.
Entrambi stavano muovendo le mani mentre manipolavano un incantesimo tra le dita.
Zane evocò lo scudo nella mano sinistra e li fissò accigliato.
Sono due, pensò. Ho commesso un altro errore, dannazione.
Lo stregone distese le mani in avanti lanciando una lingua di fuoco verso Zane.
Lui si mosse di lato per evitare l’attacco ma l’incantesimo mutò direzione seguendolo. Con la coda dell’occhio vide lo stregone muovere le mani come se stesse controllando una marionetta.
Zane scartò di nuovo di lato e concentrò il potere nelle gambe per balzare in avanti verso l’avversario. La lingua di fuoco si avvolse attorno a lui come una spira e tentò di racchiuderlo tra le fiamme.
Zane sentì l’intenso calore dell’incantesimo premere contro la sua pelle, trattenuto solo dal potere dello scudo che aveva avvolto attorno a lui.
Vincendo l’istinto di scappare da quell’infero di fiamme e dolore estrasse la spada e saltò verso l’alto in direzione dello stregone.
Le fiamme si dissolsero all’improvviso e lui fu libero di eseguire un fendente con tutta la forza che aveva. Lo stregone si mosse di lato evitando l’affondo e puntò le mani contro Zane.
Vide le fiamme emergere tra i palmi dello stregone un attimo prima che la lingua di fuoco emergesse a due passi dal suo corpo.
Il fuoco lo colpì all’addome spingendolo indietro con forza. Zane volò per una decina di passi, il fuoco che ardeva contro lo scudo che si deformava sotto quella spinta tremenda.
Dannazione, pensò mentre lottava per non cadere.
Puntò i piedi nel terreno e concentrò il potere nello scudo, bloccando le fiamme che lo stavano investendo in pieno.
Alla sua destra vide la strega dai capelli grigi spostarsi, una sfera infuocata che ardeva tra i suoi palmi.
Non l’ha ancora lanciata perché teme di colpire il suo compagno, pensò.
Quella consapevolezza gli diede maggiore determinazione nel contrastare le fiamme dello stregone.
Devo ridurre la distanza, pensò. Se mette troppi passi tra me e lui la strega mi colpirà con la palla di fuoco.
Dopo aver usato così tanto lo scudo, poteva resistere a un’altra sfera infuocata e poi sarebbe stato indifeso contro un attacco successivo.
Mi hanno intrappolato, si disse. A meno che non faccia esattamente quello che vogliono loro.
Smise di contrastare l’incantesimo dello stregone e indietreggiò di una decina di passi sentendo la forza delle fiamme affievolirsi e premere di meno contro il suo scudo.
Come aveva previsto, lo stregone non avanzò per tenersi fuori dal raggio d’azione della sfera infuocata della sua alleata.
Zane approfittò di quei pochi attimi di pausa per valutare la situazione. Doveva scegliere quale dei due avversari contrastare con il suo scudo, ma poteva bloccare un solo attacco per volta.
Se contrasto l’attacco della strega, si disse, le fiamme mi colpiranno. Ma se non cerco di difendermi dalla sfera infuocata, mi spazzerà via. Devo sceglierne uno. Uno solo.
Indietreggiò di altri due passi consentendo alla pressione delle fiamme di diminuire ancora un poco e si chinò sulle ginocchia per darsi uno slancio deciso.
Con la coda dell’occhio vide la strega dai capelli grigi puntare le braccia verso di lui e separare i palmi per consentire alla sfera infuocata di essere libera.
Ecco, pensò Zane. Questo è il momento giusto. Astryn.
Due dardi raggiunsero la strega al petto e un terzo alla gamba sinistra. Lei piegò il ginocchio in avanti e la sfera infuocata si spense in uno scintillio.
Zane guardò lo stregone, incrociando per un istante il suo sguardo sorpreso. Divenne stravolto quando concentrò il potere nello scudo e avanzò deciso verso di lui di corsa.
Estrasse la spada e stavolta fendette l’aria mulinandola sopra la testa. Lo stregone tentò di scartare di lato ma Zane cambiò direzione si gettò verso di lui.
Vide balenare i dardi in una mano ma con un movimento del polso tagliò via l’arto poco sotto il gomito.
Lo stregone vide la sua mano volare via e poi atterrare nell’erba gli occhi sgranati. Zane ne approfittò per affondare la lama nel suo petto.
Lui si aggrappò al suo braccio graffiandolo con le unghie, come se da quello dipendesse la sua vita. Zane tirò via la spada con uno strattone deciso e lo accompagnò mentre si accasciava nell’erba bruciata.
Si concesse un respiro profondo mentre contemplava gli ultimi spasmi dello stregone, poi alzò la testa e individuò Astryn che emergeva dall’erba ancora alta ai margini del campo di battaglia.
“Dannazione” le imprecò contro. “Dove ti eri nascosta? Perché ci hai messo così tanto per agire?”
“Non la smettevi di muoverti” disse la strega passando vicino alla rinnegata che aveva ucciso. Le puntò contro il braccio e lanciò due dardi magici verso il corpo facendolo sussultare altrettante volte. “Stavo per colpire lo stregone, ma poi è saltata fuori lei” disse indicando la strega ai suoi piedi. “Chissà da quanto erano nascosti nell’erba.”
“Abbastanza da aver studiato il piano a lungo. Era una trappola per annientarci a metà strada.”
“Molto astuto” disse Astryn. Guardò verso le colline. “Secondo te ci siamo persi la battaglia o siamo ancora in tempo?”
Zane si mise a correre in direzione delle colline.

Agguato a metà strada

 
Vide l’esplosione con la coda dell’occhio, un attimo prima che Kumal gridasse qualcosa che venne coperto dal rombo assordante che ne seguì.
Dal terreno ondulato sbocciò un fiore di fiamme che si espansero rapide formando una sfera larga una decina di passi.
Zane venne lambito dalle fiamme sulla guancia e il braccio destro, ma i due cavalieri che si trovavano tra lui e l’esplosione ne vennero avvolti.
Il contraccolpo spezzò le gambe al cavallo che crollò al suolo e lo trascinò con sé. Mentre cadeva concentrò il suo potere nei muscoli delle gambe e nelle ossa, rinforzandole. Una caduta a quella velocità poteva spezzargli tutte le ossa, ma quando atterrò avvertì solo una spiacevole pressione sulle ginocchia e le caviglie.
Eseguì una capriola rotolando in avanti di una decina di passi prima di fermarsi nell’erba alta. Accucciato, guardò verso destra e in avanti e notò l’erba agitarsi.
Eccolo, pensò. È quello che ci ha presi di mira.
Stavano galoppando verso il cerchio di colline cercando di arrivarci prima dei rinnegati, ma dovevano aver disseminato qualcuno dei loro sul percorso.
Era un adoppia trappola, si disse mentre si muoveva agile tra l’erba cercando di seguire il movimento del suo avversario.
Mentre si muoveva venne superato da due cavalieri. Riconobbe il mantello di Kumal e quello di Palen. Dopo di loro avanzarono altri sette.
“Zane” gridò Astryn emergendo da un punto alle sue spalle.
Lui le fece cenno di fermarsi e la strega ubbidì. Non sembrava ferita ma aveva l’espressione stravolta.
“Ti ho visto cadere colpito dalla sfera infuocata” disse lei avvicinandosi piegata in due.
Zane annuì. “Mi ha solo sfiorato.” Guardò in direzione dei due cavalli che lo affiancavano. Uno giaceva nell’erba immobile mentre l’altro sembrava sparito. “Rinnor e Cras non sono stati altrettanto fortunati.”
Rinnor era un soldato veterano che aveva fatto parte dell’armata di suo padre, ricordò. Si era offerto volontario non appena aveva saputo della missione di salvataggio.
Cras invece era stato scelto da Palen per le sue abilità da tiratore.
“Con la balestra corta è infallibile” aveva assicurato l’anziano soldato. “Puoi fidarti di lui.”
Ora giaceva in qualche punto della distesa, nascosto dall’erba alta.
“Che facciamo?” chiese Astryn.
“Il tuo cavallo?”
La ragazza fece un cenno della testa verso l’animale che stava galoppando via in direzione opposta alle colline.
“Se vuoi puoi andare a prenderlo mentre io tengo impegnato il mantello rinnegato.”
“No” disse Zane. “Eliminiamolo prima o sarà un pericolo costante nel caso dovessimo ritirarci.”
Astryn annuì. “Dimmi che cosa devo fare.”
Esca, venne subito in mente a Zane, ma non voleva sacrificare la strega per eliminare un rinnegato.
Sospirò. “Manovra a tenaglia. Attacchiamo su due lati. Io lo spingerò verso di te e tu dovrai finirlo.”
Astryn annuì con vigore.
“Muoviti lentamente” disse Zane. “Trenta passi a oriente e poi venti a settentrione. Io mio sposterò dal lato opposto e farò rumore per farmi individuare. Hai capito?”
“Sì” disse la strega allontanandosi carponi.
Zane la osservò finché non sparì tra l’erba alta, quindi si mosse nella direzione opposta. Cammino piegato in due facendo attenzione e smuovere l’erba ogni cinque o sei passi e poi spostarsi veloce di altrettanti passi.
Ripeté quel movimento per tre volte prima di fermarsi e attendere.
A questo punto, si disse, dovrebbe aver capito dove sto andando.
Preparò lo scudo nella mano sinistra e i fulmini in quella destra. Scariche di energia avvolsero la mano e il braccio danzando come piccoli demoni di colore azzurro e bianco.
Nel silenzio che era calato sulla distesa udiva solo il vento che soffiava pigro da occidente e muoveva gli steli d’erba verde e gialla. C’erano già delle punte di arancione che preannunciavano il rosso in cui si sarebbero tramutate poco prima dell’inizio dell’inverno.
Secondo Ofor, che gli aveva spiegato un po’ le stagioni in quella regione, quel cambiamento di colore era causato dal poco sole che l’erba riceveva quando cadevano le piogge. Con la fine dell’inverno e l’inizio della stagione del raccolto, gli steli sarebbero passati dal rosso al verde e il ciclo sarebbe ricominciato.
Zane divenne impaziente mentre attendeva una mossa dell’avversario.
Possibile che mi sia sbagliato? Si chiese.
Anche se non aveva visto il punto da cui aveva lanciato la sfera infuocata, era sicuro che fosse a non più di cinquanta passi di distanza e ben nascosto nell’erba alta.
Prima di colpire doveva essersi reso invisibile, ma ora quel vantaggio valeva poco nell’erba alta, dove tutti godevano di una invisibilità naturale.
Adesso conta solo chi è più veloce e potente, si disse mentre ricominciava a muoversi.
Farò altri cinque passi, si disse e poi smuoverò di nuovo l’erba per attirare la sua attenzione su di me.
Il crepitio delle fiamme lo fece trasalire. Guardò alla sua destra, dove un bagliore si era acceso all’improvviso colorando di rosso il cielo sopra la sua testa. Una vampata di calore lo investì togliendogli il fiato.
Trattenne il respiro e girò il busto di lato un attimo prima che le fiamme lo investissero sbalzandolo nella direzione opposta.
Il fuoco lo avvolse mentre rotolava sull’erba che crepitava e andava in fumo al suo passaggio. Con la coda dell’occhio notò una figura al centro del campo visivo da dove le fiamme erano partite.
Grugnì per il dolore e si raddrizzò, puntando le braccia verso lo stesso punto, ma la figura si era già mossa di lato sparendo.
Aria rovente lo investì dal lato destro costringendolo a voltarsi di nuovo quando il fuoco lo avvolse urlando attorno a lui mentre premeva contro lo scudo. Un crepitio di scintille lo avvolse mentre i due incantesimi si annullavano a vicenda.
Zane respirò a fondo quando le fiamme gli diedero tregua e si rialzò al centro di un cerchio di erba carbonizzata.
Ai due lati opposti, due figure erano in piedi. Quella a destra era una donna dai capelli grigi e il viso rugoso. Quella a sinistra un uomo sui trent’anni, la pelle scura e i capelli lunghi e lisci.
Entrambi stavano muovendo le mani mentre manipolavano un incantesimo tra le dita.
Zane evocò lo scudo nella mano sinistra e li fissò accigliato.
Sono due, pensò. Ho commesso un altro errore, dannazione.
Lo stregone distese le mani in avanti lanciando una lingua di fuoco verso Zane.
Lui si mosse di lato per evitare l’attacco ma l’incantesimo mutò direzione seguendolo. Con la coda dell’occhio vide lo stregone muovere le mani come se stesse controllando una marionetta.
Zane scartò di nuovo di lato e concentrò il potere nelle gambe per balzare in avanti verso l’avversario. La lingua di fuoco si avvolse attorno a lui come una spira e tentò di racchiuderlo tra le fiamme.
Zane sentì l’intenso calore dell’incantesimo premere contro la sua pelle, trattenuto solo dal potere dello scudo che aveva avvolto attorno a lui.
Vincendo l’istinto di scappare da quell’infero di fiamme e dolore estrasse la spada e saltò verso l’alto in direzione dello stregone.
Le fiamme si dissolsero all’improvviso e lui fu libero di eseguire un fendente con tutta la forza che aveva. Lo stregone si mosse di lato evitando l’affondo e puntò le mani contro Zane.
Vide le fiamme emergere tra i palmi dello stregone un attimo prima che la lingua di fuoco emergesse a due passi dal suo corpo.
Il fuoco lo colpì all’addome spingendolo indietro con forza. Zane volò per una decina di passi, il fuoco che ardeva contro lo scudo che si deformava sotto quella spinta tremenda.
Dannazione, pensò mentre lottava per non cadere.
Puntò i piedi nel terreno e concentrò il potere nello scudo, bloccando le fiamme che lo stavano investendo in pieno.
Alla sua destra vide la strega dai capelli grigi spostarsi, una sfera infuocata che ardeva tra i suoi palmi.
Non l’ha ancora lanciata perché teme di colpire il suo compagno, pensò.
Quella consapevolezza gli diede maggiore determinazione nel contrastare le fiamme dello stregone.
Devo ridurre la distanza, pensò. Se mette troppi passi tra me e lui la strega mi colpirà con la palla di fuoco.
Dopo aver usato così tanto lo scudo, poteva resistere a un’altra sfera infuocata e poi sarebbe stato indifeso contro un attacco successivo.
Mi hanno intrappolato, si disse. A meno che non faccia esattamente quello che vogliono loro.
Smise di contrastare l’incantesimo dello stregone e indietreggiò di una decina di passi sentendo la forza delle fiamme affievolirsi e premere di meno contro il suo scudo.
Come aveva previsto, lo stregone non avanzò per tenersi fuori dal raggio d’azione della sfera infuocata della sua alleata.
Zane approfittò di quei pochi attimi di pausa per valutare la situazione. Doveva scegliere quale dei due avversari contrastare con il suo scudo, ma poteva bloccare un solo attacco per volta.
Se contrasto l’attacco della strega, si disse, le fiamme mi colpiranno. Ma se non cerco di difendermi dalla sfera infuocata, mi spazzerà via. Devo sceglierne uno. Uno solo.
Indietreggiò di altri due passi consentendo alla pressione delle fiamme di diminuire ancora un poco e si chinò sulle ginocchia per darsi uno slancio deciso.
Con la coda dell’occhio vide la strega dai capelli grigi puntare le braccia verso di lui e separare i palmi per consentire alla sfera infuocata di essere libera.
Ecco, pensò Zane. Questo è il momento giusto. Astryn.
Due dardi raggiunsero la strega al petto e un terzo alla gamba sinistra. Lei piegò il ginocchio in avanti e la sfera infuocata si spense in uno scintillio.
Zane guardò lo stregone, incrociando per un istante il suo sguardo sorpreso. Divenne stravolto quando concentrò il potere nello scudo e avanzò deciso verso di lui di corsa.
Estrasse la spada e stavolta fendette l’aria mulinandola sopra la testa. Lo stregone tentò di scartare di lato ma Zane cambiò direzione si gettò verso di lui.
Vide balenare i dardi in una mano ma con un movimento del polso tagliò via l’arto poco sotto il gomito.
Lo stregone vide la sua mano volare via e poi atterrare nell’erba gli occhi sgranati. Zane ne approfittò per affondare la lama nel suo petto.
Lui si aggrappò al suo braccio graffiandolo con le unghie, come se da quello dipendesse la sua vita. Zane tirò via la spada con uno strattone deciso e lo accompagnò mentre si accasciava nell’erba bruciata.
Si concesse un respiro profondo mentre contemplava gli ultimi spasmi dello stregone, poi alzò la testa e individuò Astryn che emergeva dall’erba ancora alta ai margini del campo di battaglia.
“Dannazione” le imprecò contro. “Dove ti eri nascosta? Perché ci hai messo così tanto per agire?”
“Non la smettevi di muoverti” disse la strega passando vicino alla rinnegata che aveva ucciso. Le puntò contro il braccio e lanciò due dardi magici verso il corpo facendolo sussultare altrettante volte. “Stavo per colpire lo stregone, ma poi è saltata fuori lei” disse indicando la strega ai suoi piedi. “Chissà da quanto erano nascosti nell’erba.”
“Abbastanza da aver studiato il piano a lungo. Era una trappola per annientarci a metà strada.”
“Molto astuto” disse Astryn. Guardò verso le colline. “Secondo te ci siamo persi la battaglia o siamo ancora in tempo?”
Zane si mise a correre in direzione delle colline.

Note
Domani non potrò postare per problemi sulla linea di casa.
Ci vediamo domenica per il prossimo capitolo!
  
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