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Autore: Dalybook04    13/07/2021    1 recensioni
Novanta minuti di pura sofferenza, ansia e trepidazione. Forse e dico forse, guardare la partita con il suo avversario non era stata una grande idea.
[...]
"Se sei qui per rinfacciarmelo, per favore, non sono nell'umore. Vai fuori a divertirti con tuo fratello piuttosto, te lo meriti"
"Ti ricordi gli ultimi europei che hai vinto? Eravamo l'unico contro l'altro, in finale, e mi hai stracciato per 4-0. Cosa hai fatto dopo la vittoria?"
"Ho cercato di calmarti perché stavi sfasciando tutto"
"Ecco. Avresti potuto lasciarmi a cuocere nel mio brodo e andare a festeggiare la vittoria, e invece sei rimasto con me, nonostante ti trattassi molto, molto peggio del solito. Queste cose non le dimentico"
Genere: Commedia, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ecco, forse accettare l'invito del fratello non era stata un'ottima idea. Sì insomma, non potendo andare allo stadio le partite le avevano viste tutte alla tv, fianco a fianco, popcorn alla mano, birre (italiane. Lovino amava l'Ichnusa) in mano e, come direbbe Fantozzi, rutto libero.
Quella partita però sarebbe stata l'eccezione. Italia-Spagna, vista sul divano nella casa di (Sud) Italia e Spagna, i due padroni di casa sul divano pronti alla guerra e un povero ospite intrappolato in mezzo, convinto, povero ingenuo, che forse vista l'occasione Antonio sarebbe andato a vedere la partita da suo fratello, o da Francis, o da Gilbert, o da qualsiasi fottuta altra parte.
La partita inizia ed è subito un tormento. La Spagna tiene un po' troppo la palla e Feliciano sa benissimo che suo fratello se n'è accorto, lo legge dalla tensione delle sue spalle e dalle sue occhiate oblique ad Antonio, il quale in risposta ha un sorrisetto strafottente in volto che sembra dire "ora segnamo. Ora segnamo. Ora segnamo"
Tuttavia, per un miracolo, la prima a segnare è l'Italia, e Feliciano, mentre urla abbracciando Lovino, si ripromette di comprarsi una maglia di quel benedetto ragazzo che è Chiesa.
Poi, all'ottantesimo, proprio in tempo per far trascorrere loro altri dieci minuti angoscianti più il recupero, la Spagna segna, lasciando due italiani disperati e uno spagnolo esultante a finirsi in un sol sorso il bicchiere di sangria ghiacciata.
In quei dieci minuti non succede nulla. Nel recupero niente. I supplementari non solo altro che un inutile supplizio, visto che ancora non succede niente, ma per poco. La Spagna attacca incessantemente e Feliciano ha davvero paura di perdere.
Infine, i rigori. E qui sì che sono cazzi amari, ma Chiellini che ride e abbraccia il capitano avversario riesce a strappargli un sorriso.
Primo rigore per l'Italia, sbagliato. Bestemmia di Feliciano, che d'altronde si chiama Veneziano per un motivo.
Primo rigore per la Spagna, sbagliato. Antonio non commenta, ma una gocciolina di sudore gli cola lungo la guancia.
Secondo rigore per l'Italia, a segno. Le urla dei due fratelli italiani si saranno sentite fino in Spagna come minimo.
Secondo rigore per la Spagna, a segno. Antonio urla, euforico, qualcosa in spagnolo che Feliciano non capisce, salta in piedi, continua a urlare, felice, e il settentrionale è piuttosto sicuro che, se non fossero l'uno contro l'altro, solleverebbe Lovino per schioccargli un bacio da censura per i minori. D'altronde, sapeva che il venerdi precedente i due si erano dati alla pazza gioia, complici la vittoria dell'Italia sul Belgio e della Spagna sulla Svizzera, e come biasimarli.
Terzo rigore, entrambi segnano, parità.
Quarto rigore dell'Italia, e Feliciano appena riconosce Bernardeschi tira una poderosa bestemmia. Non che abbia qualcosa contro quel ragazzo eh, chiariamoci, ma...
E invece segna. In barba a tutti gli scettici, segna, e Feliciano si ritrova ad abbracciare al fratello mentre urla e canta il famigliare motivetto pooopopopopoooopooooooo.
Quarto rigore per la Spagna. Morata sbaglia, Antonio impreca e si copre il viso con le mani mentre al suo fianco i due fratelli italiani urlano e si abbracciano per festeggiare.
Quinto rigore per l'Italia.
A segno. A segno. È un tiro pacato, quasi una presa in giro, e vederlo dentro la rete è stupendo. Feliciano urla, apre lo spumante tirato fuori precedentemente, beve direttamente dalla bottiglia, abbraccia il fratello mentre urlano siamo in finale. Siamo in finale.
Antonio, senza dire una parola, si è rinchiuso in camera da letto, fingendo di non notare le maglie azzurre dei due fratelli e le strisce tricolore sulle guance.
Ci vuole parecchio prima che gli animi si calmino un pochino, e quando lo fanno è per andare a festeggiare ancora.
-io vado con degli amici in piazza- annuncia il fratello minore, prendendo la sua borsa e infilandola a tracolla -vieni?
Il padrone di casa, però, ha altro per la testa. Tipo il suo compagno, di vita e di letto, chiuso in camera da un quarto d'ora abbondante -no grazie, Feli, ho una questione in sospeso.
Quello capisce subito, annuisce, gli rivolge un ultimo sorriso ed esce, quasi saltellando, diretto verso la festa, mascherina sul viso per raccomandazione del fratello maggiore.
Lovino, rimasto solo, sospira. Si toglie la bandiera italiana dalle spalle e va verso la camera da letto, pronto a fare quel che doveva. Entra piano, senza la sua solita irruenza, e chiude la porta senza fare rumore. Sale sul letto, anche se è buio riesce a trovarlo senza difficoltà, e si sdraia accanto alle spalle dello spagnolo, posandogli delicatamente la fronte sulla schiena e allungando una mano oltre il suo fianco per cercare la sua mano. Sono qui.
Antonio non si gira, non lo gira, non fa nulla se non parlare, con voce leggermente tremula per il pianto.
-se sei qui per rinfacciarmelo, per favore, non sono nell'umore. Vai fuori a divertirti con tuo fratello piuttosto, te lo meriti- mormora, senza stringere la mano al suo amorito.
-ti ricordi gli ultimi europei che hai vinto?- domanda Lovino, accarezzandogli la schiena con lentezza, per rincuorarlo un pochino. E sì che di solito era lui quello che aveva bisogno di rassicurazioni, ma per una volta non gli dispiaceva invertire i ruoli -eravamo l'unico contro l'altro, in finale, e mi hai stracciato per 4-0. Cosa hai fatto dopo la vittoria?
Antonio scrolla le spalle -ho cercato di calmarti perché stavi sfasciando tutto.
Lovino sorride e lo bacia sulla spalla -ecco. Avresti potuto lasciarmi a cuocere nel mio brodo e andare a festeggiare la vittoria, e invece sei rimasto con me, nonostante ti trattassi molto, molto peggio del solito. Queste cose non le dimentico, bastardo. Ecco perché sono qui e non ho intenzione di infierire- lo abbraccia, stringendolo per i fianchi -e sì, sono felice, mentirei se dicessi il contrario, ma ora hai bisogno di me, quindi il mio posto è qui, non in una folla circondato da ubriachi a far casino.
Antonio gli accarezza la mano, sospira, indeciso sul da farsi, e l'italiano attende, paziente, limitandosi a restare lì, fermo, a placarlo con il solo suono del proprio respiro, il semplice calore di un amore che sì, veniva mostrato esplicitamente di rado, ma proprio per questo era così prezioso. E infine Antonio si gira, nasconde il viso nella maglia azzurra del suo amore e scoppia a piangere, stringendolo forte. Lovino non si scompone, si limita a stringere il suo bastardo, accarezzandogli con calma i ricci, giocherellandoci, intrecciandoli, come sapeva che a lui piaceva, per lasciarlo sfogare.
Fuori risuonano i clacson, la gente che fa casino, ma non importa. Sono solo loro, lì, nel loro letto, a coccolarsi e a leccarsi le ferite dopo una dura lotta.
Lovino bacia il suo ragazzo tra i capelli, sorride e mormora un -ti amo- leggero come una nuvola. Quel periodo è veramente una merda, e ormai tutti loro, nazioni e umani, si aggrappano a piccole cose, l'Eurovision e l'Europeo per esempio, per fingere che le cose stiano tornando alla normalità. Antonio non è da meno, quindi il compagno capisce benissimo che quello sfogo non è solo per la partita, ma per tutto quello, e lo lascia fare in silenzio, sorreggendo il peso delle sue lacrime senza lamentarsi.
Calmatosi un po', Antonio solleva il viso e posa le labbra sulle sue, piano, un soffio dolce sulla bocca del suo amore.
-gracias- sussurra, baciandolo ancora, più a lungo, più approfonditamente -te quiero.
Lovino gli concede un sorriso, sfiorandogli il viso con le dita per asciugarli le guance.
-ti amo anch'io- mormora. Antonio gli bacia la punta delle dita, poi le labbra, e a quel bacio Lovino si lascia andare: schiude le labbra, allarga le gambe intorno ai fianchi del suo amante per abbracciarlo anche con quelle e chiude gli occhi; si aggrappa a lui e si rilassa, godendosi il suo tocco e il sapore della sua bocca sulla lingua.
Sono finiti a fare l'amore quella sera, apparentemente senza un motivo, così, perché era giusto. Nonostante la delusione dell'uno e l'euforia dell'altro, si sono ritrovati lì, in silenzio, e hanno fatto l'amore, perché modo migliore non esiste per festeggiare, perché in fondo preoccuparsi per l'altro e prendersene cura è l'unico modo che conoscono per essere felici.

Feliciano sale le scale del condominio, raggiunge l'appartamento giusto e suona il campanello. Dopo qualche minuto gli apre suo fratello, con indosso un paio di pantaloncini neri e una maglia bianca troppo grande, che gli lascia scoperta una spalla. Ha l'aria assonnata e una tazza in mano, dal suo sguardo Feli intuisce che non abbia ancora preso il suo secondo caffé, quello che ci voleva a svegliarlo del tutto.
-sei già qui- commenta il fratello maggiore, senza particolare enfasi. Feliciano inarca un sopracciglio.
-ieri hai detto che ci saremmo visti oggi alle dieci da te.
-sì, ma non pensavo saresti stato puntuale- lo fa entrare e torna in cucina, alla ricerca del suo caffé. Prende la caffettiera e due tazzine, poi apre il frigo e prende il latte, perché il fratellino la mattina prende il caffé macchiato, e prende una seconda tazzina. Pronti i caffé, ne porge uno al fratellino e finisce in un sorso il suo, sbattendo le palpebre per svegliarsi un po'.
-allora- esordisce -cosa avete combinato ieri?
Feliciano alza le spalle -sono andato con il Gianni e la Roberta- di solito cerca di nascondere quell'inflessione milanese, ma quando racconta qualcosa gli esce spontanea -in piazza, c'era un casino pazzesco.
-avete tenuto le mascherine, sì?
-sì, fratellone. Siamo stati un po' lì a cantare con gli altri e poi siamo andati a bere qualcosa in un posto un po' più tranquillo. È stato divertente. Tu invece?
Lovino alza le spalle, prendendo un sorso dalla tazza di prima di quella che doveva essere una tisana -solite cose. Il crucco?
-ancora depresso per la partita con Inghilterra. Però mi ha fatto i complimenti, sembrava contento per noi.
-mh- entra Antonio, già vestito, con un leggero sorriso sul viso. Raggiunge il suo ragazzo e si china a baciarlo, abbracciandolo. Lovino sembra più tranquillo -ciao.
-hola. Io esco, vado da Francis e Gilbert, vogliono fare una "riunione degli sconfitti".
-ricorda loro che loro sono usciti agli ottavi, tu in semifinale. Fagliela pesare da parte mia.
Antonio ride, baciando il suo ragazzo sulla guancia -certo, querido.
-quando torni?
-non lo so, presto comunque. Francis vuole vedere la partita con Arthur per "ridergli in faccia se perde"
-e se vince?
-se vince Inghilterra, vendica l'armada per me, mi amor.
-ce l'hai ancora per quella storia?
-siempre.
Lovino alza gli occhi al cielo, esasperato, ma si lascia baciare dal suo compagno, allacciando le braccia al collo dell'altro per tenerlo più vicino a sé. Poi, quando il tutto sta per diventare imbarazzante per il più giovane, Antonio si separa, sorridendo teneramente. Sfiora le labbra del suo querido con il pollice, lo bacia sulla fronte e poi si allontana definitivamente -a dopo, Lovi. Te amo. Ciao Feli!- saluta con un sorriso il cognato e se ne va.
Feliciano aspetta che la porta della cucina si chiuda per parlare.
-per essere due che hanno litigato, sembrate molto innamorati oggi- commenta -più del solito, ecco, Antonio è costantemente perso per te, ma hai capito che intendo.
Lovino osserva l'interno della sua tazza, alzando le spalle -chi ti dice che abbiamo litigato?
-dopo ieri sera...
-oh. Ieri sera non abbiamo litigato. Il bastardo è un po' triste, ma niente che non si possa gestire- alza di nuovo le spalle, un po' a disagio, e prende un sorso.
-si può sapere che stai bevendo?
-tisana della nonna per dimagrire.
-dimagrire?- Feliciano non capisce. Suo fratello è in forma, non gli sembra ingrassato.
-tra il lockdown, l'Eurovision e l'europeo sto mangiando più del solito. Fame nervosa, credo. Devo rimediare.
-oh! Potresti provare quella dieta bio che...
Lovino ha la morte negli occhi, quindi Feliciano, saggiamente, tace -mai. La tisana della nonna basta e avanza.
-va bene...- meglio cambiare argomento -quindi con Antonio...
-abbiamo fatto l'amore- mormora Lovino, rosso in faccia, nascondendo il viso dietro la tazza con la scusa di bere -ieri notte, dopo la partita.
-oh. E non era arrabbiato?
-nah. Era più... triste. L'ho consolato un po', una cosa tira l'altra e...
Feliciano gli rivolge un sorriso malandrino -e cosa avete combinato, porcellini?
Lovino ha finito la tisana, non sa più come nascondere le guance rosse, quindi opta per guardare male il fratellino -niente di quel tipo, pervertito. Solo... l'amore.
Feliciano sospira -come sei romantico, fratellone.
-non sei divertente.
-non era una battuta. Perché non vi sposate? State insieme da tanto e non dirmi che non ti interessano certe cose perché non ci credo. Tu ami i matrimoni.
-ne abbiamo parlato, ma...- Lovino si alza e si versa altra tisana da un bollitore. Sospira, si appoggia al bancone della cucina come se parlare di quelle cose gli prosciugasse talmente tanto le forze da non lasciargli neanche quelle per restare in piedi da solo -Feli, da noi il matrimonio tra persone dello stesso sesso non è lo stesso che tra uomo e donna. Non ha la stessa importanza, né legalmente né culturalmente, lo sai bene quanto me.
-oh.
-e... da Antonio non è così, ma lui vuole che... vuole che ci sposiamo da entrambe le parti e che da entrambe le parti la cosa abbia la stessa importanza. Non vuole che io abbia meno di quanto possa avere con una donna e io non voglio lo stesso per lui. Quindi... aspetteremo ancora, abbiamo tutta l'eternità davanti.
-oh- Feli sorride -be', avrai tempo per organizzarlo allora.
Lovino gli rivolse un mezzo ghigno -ovvio. Sto già pensando al menù.
-su cui Antonio non avrà voce in capitolo, immagino.
-ovviamente- finisce in un sorso la sua tisana, mette la tazza nel lavandino e si siede di nuovo vicino al fratello, con una luce negli occhi -quindi, per quanto riguarda la finale...
-hai qualche presentimento?
-non succede- chiarisce Lovino, citando quel che aveva ripetuto fino alla nausea durante l'Eurovision -ma se succede, sarà ai rigori.
-dici?
-dico.
-e se succede- vedendo la faccia del fratello, Feliciano si chiarisce -ma non succede- e invece, spoiler, succederà -come festeggiamo?
-vediamo. Porta sfiga organizzarsi prima- a volte Feliciano odia l'eccessiva scaramanzia del fratello, ma non può dargli torto.
-va bene... Antonio verrà con noi?- infatti la finale andranno a vederla allo stadio. Feliciano già si vede a trattenere il fratello dal picchiare i tifosi inglesi. Avere Arthur nella stessa tribuna, poi, non aiuterà. Prevede risse, che però, ve lo svelo, per fortuna non ci saranno.
-non lo so, ma spero di sì. Le ho viste tutte con lui le partite, porterebbe sfiga non avercelo.
-e ti mancherebbe.
-quisquilie.
Feliciano sorride e abbraccia il fratello -ci siamo quasi, fratellone. Quest'anno è il nostro anno.
-toccati, coglione!- va a toccarsi i coglioni in gesto scaramantico -non dirlo fino alla fine!
Feliciano ride e bacia sulla guancia il fratello -ti voglio tanto, tanto bene.
-mh... anche io, scemunito.

 

   
 
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