Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Merry brandybuck    15/07/2021    0 recensioni
Piccola premessa: Anche se so che Gil-Galad è registrato come discente di Finarfin, mi sono presa la licenza poetica di renderlo un nipote di Fingolfin.
Comunque, ecco a voi come un errorino dei Valar può generare un casino di proporzioni bibliche ( più o meno) e dare alla luce un sacco di problemi
Genere: Comico, Demenziale, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Figli di Fëanor, Fingon, Gil-galad, Maedhros
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Mpreg
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 6: E vissero per sempre come una felice famigliola di dementi

 

Otto anni dopo…

 

Fingon non aveva mai corso così tanto in vita sua: quel ragazzino doveva avere in sé tutta la forza dei Valar per continuare a fuggire in quel modo. “ Gil-Galad, se non la pianti giuro che chiamo tuo padre !” Una risatina riempì l’aria; quel monello era nascosto da qualche parte: dovevano partire, non aveva tempo per i giochi. L’adulto allungò il passo verso la scala che portava al piano di sopra per andare a riprendere la peste, quando accadde l’inaspettato: battè il mignolo del piede contro lo spigolo del tavolo; mentre bestemmiava in tutte le lingue conosciute e non per essersi dimenticato di nuovo che non si gira scalzi per casa, il moro richiamò nuovamente il bambino: “ ADESSO BASTA ! GIL-GALAD, VIENI SUBITO QUI O LE PRENDI ! GLI ZII E I CUGINI CI STANNO ASPETTANDO E TU NON SEI ANCORA DEL TUTTO VESTITO; SCENDI O LA PAGHE…” “ Non c’è bisogno di scaldarsi tanto” Maedhros era apparso sulla soglia: calmo e pacato come sempre ( il marito divenne verde d’invidia per la sua imperturbabilità) si avvicinò, con un sorriso stampato in volto; lo cinse tra le braccia e gli posò un bacio sulla fronte: “ Dalla mia personale esperienza posso dirti che più userai un tono duro con un bimbo più lui farà il contrario di ciò che dici. Guarda tesoro, proviamo così…” disse, quasi con aria serafica; salì lentamente i gradini, la lunga treccia fulva che gli dondolava sulle spalle: “ Tesoro di papà, vieni giù che ci sono i tuoi cuginetti che chiedono di te” la sua voce era dolcissima, come il miele, tanto da far venire il diabete. Qualcosa gli cadde in testa e ruppe la magia dei calmanti ( quando sei genitore da un po’ di tempo ti viene da ricorrere a questi trucchetti); il fulvo cambiò espressione nell’arco di mezzo secondo: passò dal ragionevole al “ mo’ ti ammazzo, perché non sono andato al cinema quella sera ? Perché sono scemo in ultima analisi ” con la stessa facilità con cui si tracanna un bicchiere d’acqua. Non era affatto una buona cosa. Somigliava tanto a una pentola a pressione pronta a esplodere: “ Maledetto me il giorno in cui ho deciso di riconoscerti…” si strinse il naso “… ALLORA VIENI GIÙ SUBITO O TE LE DO, PORCA VARD” Il ragazzo dovette fermarsi prima di finire l’imprecazione: suo padre e suo zio lo stavano fissando come due vecchie arpie; dalle loro facce sembrava che lui avesse appena ammazzato qualcuno. Era chiaro che da bravi nonni DOC non avrebbero mai permesso che il loro nipotino fosse punito per una cosa che effettivamente aveva fatto; Fëanor si fece appresso al figlio con aria di rimprovero: “ Nelyafinwe Fëanorion ! Non azzardarti a toccare quella splendida creaturina che non ha fatto niente di male: vieni amore del nonno, fatti abbracciare” Un ragazzino moro, dalla chioma mossa, le iridi grigie e il volto ridente si fiondò giù per il corrimano e abbracciò forte forte le caviglie dei due fratellastri: “ Nonii ! Che bello che siete qui; c’è il bisnonno, vero ? E Celebrimbor ? E i cuginetti ?” la sua voce infantile suonava strana per via dei buchi lasciati dai denti che aveva perso e tutti si costrinsero a non ridere. Ricevette una tenera pacchetta sulla testa il che significava che doveva stare stare zitto ( i suoi genitori si ricordavano una sleppa mostruosa al posto di una carezza, ma va beh) e venne accompagnato fuori dove gli altri parenti li stavano aspettando.

 

A Maitimo partì una risata fragorosa alla vista dei suoi fratellini: sembravano usciti dalla serie televisiva “ The walking dead”; c’era chi dormiva in piedi come i cavalli, con le occhiaie fino al mento e il rivolo di bava che scendeva da un angolo della bocca e chi invece sbadigliava senza tregua, cercando di stare vigile e attento seppur con scarsi risultati. Da quando era nato il secondo piccolo di casa, Telperinquar figlio di Curufin, nessuno in tutta Tirion riposava più per colpa dei suoi pianti disperati; il suo dolcissimo babbo aveva occhi solo per lui e sembrava essere diventato improvvisamente un cretino: molto spesso si dimenticava persino di fare la spesa tanto era occupato a far giocare il piccino. Adesso i due ronfavano nella grossa, seduti su una panca in cortile, mentre Finwe li osservava con una malcelata compassione nello sguardo: “ Mamma mia, come mi ricorda i vostri papà: quando siete nati voi erano sempre dormienti con i fagottini tra le braccia” mormorò ai nipoti, intanto che questi passavano; era difficile credergli, ma visto che erano accaduti un sacco di fatti strani da quando erano diventati genitori non ebbero il coraggio di muovergli obiezioni. Il figlioletto si mise subito a fare casino; Tyleko gli tirò dietro un sasso del selciato: “ Taci, per l’amor di Eru !” gli urlò adirato. Sì certo, ci credevano tutti: il giovane aveva giurato e spergiurato che quel ragazzino non significasse nulla per lui, fino a quando non lo avevano trovato a raccontargli una favola alle tre del mattino; da lì tutto era degenerato. Tutte le volte che Celegorm usciva si portava dietro i due nipoti, uno per mano e l’altro in spalla, e spesso tornavano a casa con qualche regalino comprato dallo zio; stava intere giornate a sentirli sproloquiare su cose senza senso, facendosi pure prendere dai loro discorsi e proponendo idee sempre più folli da provare: Turgon li aveva trovati appesi a testa in sotto ad un albero ( il problema era che non aveva fatto nulla per fermarli, anzi li aveva incoraggiati a provare una nuova posizione !). Anche gli altri zii non scherzavano mica, cosa pensavate ? Che fossero normali ? Ahahaha no, ma quando mai: Makalaurë li aveva portati a cantare a squarciagola nella piazza principale di Kôr durante la festa del raccolto, Caranthir aveva fatto partecipare il maggiore a una rissa da osteria e lo aveva quasi fatto entrare in un bordello se non fosse stato per il nonno materno che lo aveva preso per la collottola e portato via, i gemelli li avevano portato a pescare al fiume e, nessuno pareva sapere come, i quattro erano caduti in acqua; Aredhel li aveva fatti vestire da principesse ( il motivo è ancora sconosciuto ai più) e li aveva truccati, mentre Argon li aveva istruiti all’arte dei saltimbanchi. I nonni probabilmente erano i peggiori: Anairë cucinava notte e giorno pur di poter ingozzare di cibo i bambini, Fingolfin provava a insegnare loro a combattere più o meno bene e li portava in forgia; Nerdanel li faceva lavorare alla cava e Fëanaro era diventato un essere tutto zucchero e miele, viziandoli come se non ci fosse un domani. E fu così che i due coniugi si ritrovarono in casa un ragazzetto che voleva diventare inventore e scultore, si appendeva agli alberi, pescava e cantava tutto il santo giorno, non era mai in casa e combinava più casini che altro: va beh, pensò Maitimo mentre tentava di far salire il bimbo a cavallo, cosa vuoi che ci sia di tanto strano ? Se io quando ero piccolo mi tuffavo dalle scogliere solo per vedere che faccia avrebbe fatto mio padre, chissà che cosa farà lui ( avrà preso da Fin’ il resto dei suoi problemi mentali); teniamocelo così finché dura. Speriamo solo che da grande non debba diventare un elfo dalle grandi responsabilità, se no è la fine.

 

La tana della scrittrice 

Mhoroi vanhu vese! Makadii ? Sfortunatamente questa fan fiction è giunta al capolinea: ho amato tanto scriverla quanto spero che voi abbiate amato leggerla; vi chiedo di dirmi cosa ne pensate nei commenti. Sperando che Gil-Galad non faccia lo stesso casino epocale del nonno, io vi saluto; mi scuso per eventuali errori nel testo o se non è stato di vostro gradimento, saluti e baci hobbit 

Sempre vostro 

 

Merry

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Merry brandybuck