Fanfic su artisti musicali > Arctic Monkeys
Segui la storia  |       
Autore: turnersgroupie    17/07/2021    1 recensioni
"𝘕𝘰𝘵𝘩𝘪𝘯𝘨 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘦𝘴, 𝘯𝘰𝘵𝘩𝘪𝘯𝘨 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘦𝘴 𝘵𝘰 𝘺𝘰𝘶."
Quando iniziarono quelle parole a perdere significato? Dalia non sapeva darsi una risposta.
Quella voce che una volta era stata capace di placare ogni tempesta, era diventata la causa scatenante della tempesta stessa.
Ma Dalia non aveva intenzione di rinunciarci. Non aveva intenzione di rinunciare a lui.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Turner, Altri, Matt Helders, Nuovo personaggio
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Siamo felici di invitarvi al nostro matrimonio” recita la prima riga in un elegante corsivo nero che risalta sulla carta lucida madreperlata tra le mani di Dalia. Il sorriso che si fa spazio sul suo volto è luminoso quando legge, appena sotto, i nomi di due dei suoi amici più cari. 

Elettrizzata, saltella vivacemente fino al divano, salendoci a gattoni e avanzando fino alla parte opposta, occupata dal marito impegnato in una delle sue solite letture solitarie. Odia disturbarlo in quei momenti, quando la ricerca di idee e ispirazione si fa fitta e intensa tra le righe di un libro comprato tempo fa ma che ancora profuma di nuovo. L'odore della stampa che sprigionano le pagine mai sfogliate dei libri è uno di quei pochi che Dalia trova rassicuranti, forse è entrato a far parte di questa categoria solo quando Alex e le sue sessioni di lettura profonde sono piombati nella sua vita come un fulmine a ciel sereno. Prima Dalia nemmeno li apprezzava tanto, i libri. Leggere le piaceva, ma non era un'attività che prediligeva, non al posto di un concerto privato nel salone del suo piccolo appartamento di Londra. È stata proprio questa sottile ma enorme distanza nelle passioni che ha fatto avvicinare Dalia e Alex. Lui abituato al silenzio di un buon romanzo psicologico, lei alla confusione di un vinile rockeggiante.

Quando Dalia si è trasferita da Alex durante i primi mesi della loro relazione, i due hanno combattuto a lungo prima di trovare un compromesso. Non riusciva a non alzare il volume della radio quando partiva la sua canzone preferita, disturbando così l’angolo di pace in cui Alex si era rintanato, sempre su quel posto, sempre su quel divano. 

Alexander è un insegnante, leggere fa parte del suo lavoro tanto quanto della sua passione più grande: la scrittura. Non da molto è uscito il suo primo libro, sotto lo pseudonimo di ‘Acton Tey’. «Non voglio che i miei studenti lo sappiano», si è giustificato. Lesbian Wednesdays fatica a farsi spazio nella conoscenza letteraria dei critici odierni, ma Dalia è fiduciosa, forse anche più di Alex. Perché Dalia quel libro lo ha letto, dopo anni che non si dedicava alla lettura, lo ha divorato in soli due giorni. Non perché sia breve o semplice, anzi. Una lettura basata sull’introspezione di un personaggio incapace lui stesso di decifrarsi non è facile. Ma Dalia ha sempre cercato di capire meglio la testa di Alex, l’ha sempre affascinata quel luogo misterioso, enigmatico e lontano, troppo lontano dalla sua concezione delle cose. Quale modo migliore se non un libro, intessuto accuratamente da fili preziosi di parole e concetti provenienti dalle parti più oscure della sua mente?

 

«Thomas e Grace si sposano» azzarda la rossa, poggiando la testa sulla sua spalla. Lo dice piano, ancora incerta se rompere o no la concentrazione di suo marito, quasi spera non l’abbia sentita. 

Alex non si scompone, i suoi occhi continuano a scorrere sulla pagina del libro davanti al suo naso, lo sguardo tipico di chi sta leggendo senza capire davvero le parole. Chissà dove stia viaggiando ora la sua mente. 

 

«Guarda» continua Dalia, tirandosi su e piazzando sotto il suo naso la carta decorata. Il particolare colore di essa le rimanda alla mente un ricordo piacevole che la fa istintivamente sorridere, vuole farlo notare a colui che l’ha vissuto con lei.

 

«È una bellissima notizia» un sorriso accennato, il libro poggiato ancora aperto sulle cosce distese. Non ha davvero guardato il biglietto, gli sono bastate le parole della compagna per poterle dare un contentino.

 

«Cosa ti ricorda?» Dalia non si scoraggia per l’impassibile reazione del ragazzo, sa che è una conseguenza dell’interruzione di un flusso di coscienza e se ne dispiace, ma sa anche come recuperare il suo umore. 

A questa domanda Alex abbassa il viso sul biglietto, lo prendere tra le mani e legge e rilegge distrattamente la frase in corsivo. Non gli ricorda nulla se non altre mille partecipazioni dello stesso tipo, nella stessa forma e con gli stessi colori che ha ricevuto nella posta nel corso della sua esistenza. 

 

«La carta» riprende allora la ragazza, recuperando il biglietto dalle mani del moro e portandolo davanti ai suoi occhi, così vicino da poter carpire ogni brillante dettaglio della carta utilizzata. La sua euforia, piano piano, si spegne. «È come quella dei nostri»

 

Dalia ricorda perfettamente quel giorno: il matrimonio era ancora lontano, ma non abbastanza da non preoccuparsene in quel momento, mesi prima della data prefissata. Dopo la colazione e qualche bacio, la coppia si era accertata di aver prenotato il luogo della cerimonia e quello del ricevimento prima di recarsi in una tipografia che gli era stata consigliata. La tensione scorreva tra i due come corrente elettrica, pizzicava i sensi e i nervi facendo scattare qualche risolino anche nei contesti meno appropriati. Avevano sognato quel momento per troppo tempo ormai, e vederlo materializzarsi tra le loro mani ogni volta che ne perfezionavano un dettaglio era emozionante e soddisfacente. Era una favola. 

Ma le favole, nella vita vera, non sono destinate a durare. Nulla è perfetto dall’altra parte del libro. 

 

«È vero» la voce del moro riporta Dalia alla realtà, asciutta e drenata da un ricordo che quasi non sente più suo, che guarda da spettatrice nell’angolo più buio della sua testa come se fosse un film. Ma è ancora il film più bello che abbia mai visto, ancora ne sente gli odori e le sensazioni, ancora ne sente il brivido e il peso su quella schiena che ha sostenuto anni di lotte e di fatica, ma che ora sembra indebolirsi ogni giorno di più. 

 

Rivolge un sorriso al moro prima di alzarsi dal divano frettolosamente. Sente l’urgenza di piangere, il naso le pizzica e gli occhi si stanno appannando mentre si rifugia in bagno, serra la porta. 

Non capisce cosa ci sia di sbagliato in lei, in lui, in quella casa che sembra fredda nonostante le temperature estive di una Londra soleggiata e generosa. Quest’anno il tempo è sereno, non piove da settimane e la gente brulica in ogni strada, rendendo vive quelle vie dal retrogusto autunnale. E lei è lì, seduta a terra contro la porta, a farsi una malattia di un qualcosa di più grande di lei che non può gestire, non può nemmeno capire. 

Quegli episodi di tristezza e disperazione a cui prima era abituata la attaccano alle spalle dopo tanto tempo, inghiottendola in un vortice incomprensibile di paranoie e di terrore. 

“È questo il problema,” pensa. “La causa di tutto sono io”. 

Come quando faceva scena muta davanti ai professori, come quando si guardava allo specchio dopo settimane di digiuno. Come quando perdeva la lucidità e si rintanava nelle perversioni più mondane e dopo ne pagava le conseguenze. Ora ne sta pagando le conseguenze. 

 

Si tira su con fatica, sente il corpo di carta, pronto ad esser spazzato via dal primo pensiero estraneo e irriverente come una raffica di vento. Apre l’acqua, la osserva crescere di livello sul bordo chiaro della vasca.

Impaziente picchietta un dito contro il bordo e, insolente e quasi maleducato, l’anello d’oro che segna l’inizio e la fine di tutto appare nel suo campo visivo. Con veemenza cerca di sfilarlo, lo tira contro la porta chiusa come a liberarsi di un peso. Ma il peso è ancora lì, nel suo stomaco, mentre si siede nell’acqua gelida della vasca che le gonfia i vestiti e glieli appiccica addosso. E colui che una volta il peso riusciva a dissolverlo con un bacio, stavolta non si accorge di come, a pochi metri di distanza, quello che una volta riteneva il suo libro preferito si stia disintegrando sotto le gocce di una pioggia arida.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Arctic Monkeys / Vai alla pagina dell'autore: turnersgroupie