Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Roe Jaeger    18/07/2021    2 recensioni
Eren & Co. sono appena saliti sul dirigibile diretto a Paradis da Marley e il giovane Jaeger, con l'aiuto di Levi, riesce a salvare Sasha da Gabi e Falco, ma... Eren ha davvero messo la testa a posto?
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Flashfic Ereri scritta per la challenge “Dammi tre parole” del gruppo Facebook Parole tra le dita con prompt: ritrovarsi, famiglia, sera.

 
Without promises
 

Eren alzò lo sguardo sul capitano che l’aveva appena ammanettato su quel dirigibile, o come diavolo si chiamava quell’affare volante che li avrebbe ricondotti a Paradis e poté notare, negli occhi del suo superiore, tutto l’odio che in quel momento Levi stava provando nei suoi confronti perché li aveva trascinati in quella situazione pericolosa e assurda.
«Occhio a Sasha…» sussurrò Eren a un certo punto, mentre Levi gli stava vomitando addosso tutta la propria rabbia. E gli bastò guardarlo negli occhi per capire che la situazione fosse grave così chiamò i suoi sottoposti che stavano oltre la porta e disse loro di raggiungerli.
Mikasa non fu molto felice di vedere il Capitano pestare Eren ma quando Hanji sopraggiunse da loro con due mocciosi Marleyani infiltratisi sul mezzo, Eren tirò un respiro di sollievo che non sfuggì al suo Capitano. 
Finalmente era arrivato il momento di ritrovarsi e capirsi con anche un solo sguardo e, anche se non l’avrebbero mai ammesso, quella sintonia era mancata a entrambi.

La sera dopo, Eren era seduto scompostamente sul divano di casa di Levi Ackerman e giocava annoiato con una bottiglia d’acqua vuota sotto lo sguardo distratto del capitano che lo teneva d’occhio. 
«Ripetimi ancora una volta perché sono ammanettato a casa tua.» Eren lo fissò, serio in viso, certo che gli stesse sfuggendo qualcosa.
«È stata la soluzione che sono riuscito a spuntare più indolore per te. L’alternativa ai tuoi colpi di testa era una cella nei sotterranei del dipartimento centrale.» 
«E le alte sfere sono convinte che bastino un paio di manette per fermarmi?» Eren rise, a metà tra l’isterico e il divertito. 
«Sappiamo tutti che non sono sufficienti. Diciamo che piacciono a me.» 
La risata del più giovane si placò quasi subito, nell’esatto momento in cui notò Levi avvicinarsi. 
«Oh-oh!» Eren scoccò sensualmente la lingua tra i denti. «Un capitano innamorato non si può contraddire.» 
«Stai zitto» disse con un fil di voce Levi, spingendolo all’indietro e costringendolo a stendersi sul divano «impiega il tuo fiato per cose più utili.» imperò prima di baciarlo con passione. 
Si separarono solo quando entrambi sentirono il bisogno d’aria e si specchiarono l’uno negli occhi dell’altro. 
«Mi devi promettere che non farai altre stronzate Eren, perché sei la mia famiglia» disse Levi fissandolo e distogliendo lo sguardo un attimo dopo, in imbarazzo. 
Eren unì le proprie labbra a quelle del suo Capitano in un dolce bacio, un attimo prima di sussurrare: «Anche tu» 
Non promise nulla, incapace di sigillare promesse che non avrebbe mantenuto. 
Una cosa era certa: il Capitano era la sua famiglia e per lui avrebbe creato un mondo senza giganti.

   
 
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