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Autore: Shailene_fantasy    19/07/2021    0 recensioni
Scott McCall è da sempre un lupo mannaro ed è molto legato al suo migliore amico Stiles e a suo fratello Derek, l'unico componente della sua famiglia rimasto in vita. Ma cosa è successo a questa famiglia e quali segreti nasconde?
DAL TESTO: Una doccia fredda sembrò attraversare il mio corpo. Era lei. Il mio corpo si era bloccato, così come il mio respiro, mi portai una mano al petto e con l’altra toccai la spalla del mio amico prima di accasciarmi.
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Il mattino seguente sentii qualcuno scuotermi dal letto, abbastanza violentemente direi. Era mio fratello, che grazie al mio migliore amico era corso qui da me, come se fossi una donzella in pericolo.

«Scott!» urlò Derek di soppiatto.
«Oh, avanti Derek, che ci fai qui?» dissi sbruffando, con l'aria di chi sapeva cosa gli stesse per essere chiesto.
«Stai bene?» mi chiese, preoccupato più che mai.
«Io uccido Stiles.» erano le uniche parole sincere che mi vennero in quel momento. Stiles sa bene che non mi piace ricevere aiuto da mio fratello, eccetto in casi di vera emergenza e questo a parer mio non lo era.
«L'hai spaventato da morire ieri, al telefono aveva la voce tremante, cosa diavolo è successo?»
«Sono vivo, andate all'inferno entrambi ora, è ancora presto per andare a scuola e quindi continuerei volentieri a dormire.»
«Hai bisogno di un medico, Scott? Sii meno testardo e ammetti di non stare bene, non hai bisogno di farti vedere invincibile da me, conosco i tuoi limiti.» mi chiese mio fratello, con sguardo apprensivo.
«No, no, Derek! Non è l'asma il problema, è ciò che la provoca!»
«Cosa diavolo vorrebbe significare questo? Hai l'asma da sempre, non ha senso ciò che dici. Basta, chiamo un dottore.»
«Wo, fermo, ascoltami! È Freya che provoca gli attacchi.»
«Scott, fratellino, io credo che sia ora di smettere con questa bella favoletta e di tornare alla realtà. Lei non è nostra sorella, è solo una coincidenza.»
«No, affatto, è lei. Mi ha raccontato la sua storia. Dopo l'incendio non le sono rimaste cicatrici, la sua pelle è guarita in maniera velocissima.» risposi agitato, ma allo stesso tempo sicuro di quel che dicevo.
«Non è guarita. Se gli occhi non mi ingannano mi è sembrato di capire che non può camminare.»
«E' guarita esternamente. I danni a livello neurologico erano irrecuperabili, forse neanche un lupo mannaro riesce a far fronte a quel genere di ferita. Non so neanche se sia ancora un lupo mannaro onestamente, oppure lo è ma ha dimenticato anche questo.»
«Non puoi dire sul serio.» disse Derek, sconvolto.«Sta a te crederci o meno. Lei è mia sorella e ha bisogno di me, ha bisogno di ritrovare suo fratello, o meglio entrambi i suoi fratelli. D'altro canto, è stata lei a dirmi che è venuta qui proprio per cercare i suoi fratelli, potremmo facilitarle il lavoro.»
«Certo, dopo a scuola va da lei e dille "ehi ciao sono io il fratello che cerchi, mi sono finto tuo amico per capire se fossi davvero mia sorella", Scott svegliati! Sei completamente uscito di senno? Ma l'hai vista? Vuoi procurarle uno shock?» mi disse Derek, che iniziava a surriscaldarsi.
«Ti ho detto che sei libero di fare ciò che vuoi. Alla fine, ti dimostrerò che ho avuto ragione sin da subito, e probabilmente avrai i sensi di colpa in futuro, per non essere riuscito a gestire una situazione tanto assurda quanto reale.»
«Scott, va al diavolo.» concluse Derek lasciando la camera.

 

***poche ore dopo***
 

Sentivo il campanello suonare ed era Stiles, ma non avevo la minima intenzione di alzarmi da quel letto e andare a scuola, senza prima aver pensato ad un piano. Non sarei riuscito a guardare mia sorella negli occhi senza poterle dire la verità.


«Oh, Derek. B-buongiorno, Scott è pronto?» chiese Stiles intimorito, alla vista di mio fratello sull'uscio della porta.
«Scott non viene a scuola oggi, ciao.» disse Derek liquidandolo e sbattendogli la porta in faccia e quindi Stiles si diresse verso scuola solo e sconsolato.
«Stiles!» urlò Freya davanti l'entrata di scuola.
«Dolcezza, buongiorno.» rispose Stiles, con tono un po' affranto.
«Scott dov'è?»
«Credo stesse poco bene, entriamo in classe dai.»

***ricreazione***


«Freya, vorrei parlarti.»
«Dimmi tutto Stiles, che succede? Riguarda Scott?»
«Uhm no, lui per ora è fuori dall'argomento, ed io in realtà non vorrei sembrare troppo indiscreto, ma lo sono di mia natura quindi scusami se posso sembrare poco delicato e poco opportuno a volte.»
«Ma non scherzare, io ho bisogno di qualcuno come te, riesco ad aprirmi più facilmente quando ci sei tu.»
«Sono felice, davvero. Per questo voglio chiederti di aiutarti nella ricerca dei tuoi fratelli, perché io sono nato e cresciuto in questa città e sicuramente potrei esserti utile.»
«Dici sul serio?» chiese Freya incredula.
«Si, davvero. Spero di non averti messa a disagio con questa richiesta, ma ti voglio davvero molto bene, meriti di ritrovare la tua famiglia.» disse Stiles, con gli occhi lucidi mentre prendeva tra le braccia la piccola Freya.
«Oh, Stiles.» concluse Freya in lacrime, tra le braccia di Stiles.

Dopo scuola Stiles venne dritto verso casa mia e mi raccontò l'accaduto. Pensai in un primo momento che fosse una splendida idea, ma allo stesso tempo anche pessima, perché se Freya avesse saputo da lui la verità si sarebbe sicuramente arrabbiata, con tutte le ragioni del mondo. Ma come si fa a dire una cosa del genere? Da dove si inizia?

«Stiles, non posso dirle che ho capito tutto da quando l'ho vista il primo giorno a scuola!»
«Perché mai? Mi spieghi cosa cavolo hai in mente?»
«Vorrei aiutarla a ricordarsi di me, da sola. Vorrei aiutarla a ricordare tutti noi, la mamma, Derek, la nostra famiglia.»
«Era solo una bambina.» disse Stiles con occhi tristi.
«Anche io, ma ricordo ogni cosa, ricordo la casa, i colori, il profumo di mia madre, e santo cielo nessuno può capire quanto mi manca tutto ciò. E poi guardala, è così bella, mi ucciderebbe spezzarle il cuore.»
«Si è davvero molto bella.» disse Stiles sorridendo.
«Stiles!» gli dissi dandoli una gomitata al fianco. «E' mia sorella!»
«Ma cosa vai a pensare? E' che vederla bloccata sulla carrozzina mi fa davvero male, è sempre così sorridente, spaccherebbe il mondo.»
«Amico, non devi mai e poi mai pensare a mia sorella in un altro senso, chiaro?»
«Scott accidenti piantala, non ci penso nemmeno, so che tu e Derek potreste mangiarmi in un boccone come due lupi.» concluse Stiles sorridendo. Sorrisi anche io, in effetti era divertente come battuta, ma proprio non riuscivo a pensare a Freya con il mio migliore amico.

***Il giorno seguente***
 

Dopo scuola, io Stiles e Freya rientriamo a casa mia per studiare insieme e ci ritroviamo davanti mio fratello che prepara pancake, si Derek sa cucinare e anche piuttosto bene.

«Freya, lui è mio fratello Derek, quello antipatico.» dissi entrando in cucina con i miei amici.
«Non mi sembra antipatico come lo descrivi, molto piacere, io sono Freya!» rispose tendendo la mano verso Derek.

Quando le loro mani si toccarono per un attimo gli occhi di Derek si trasformarono. Credo che ad essermene accorto fossi solo io visti i sensi più sviluppati; ormai ero sicuro che anche Derek avesse la mia stessa sensazione.

«La mia fama mi precede eh? Tranquilla Freya, sono meno antipatico delle descrizioni di mio fratello, lui tende sempre ad essere melodrammatico.» disse Derek sorridendo.

Era inquietante vederlo così, lui è sempre così imbronciato, con lo sguardo accigliato da omicida, eppure da quando ha visto Freya quello sguardo è cambiato, sembra come essersi sciolta la lamina di ghiaccio che lo ha bloccato nella freddezza in tutti questi anni.

   
 
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