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Autore: Chiccaxoxo    19/07/2021    1 recensioni
Ester, diciannove anni appena diplomata, figlia di uno scienziato di fama mondiale. Sia lei che i suoi amici sono irresistibilmente attratti dal lavoro di suo padre e dalle sue spettacolari invenzioni, nell'arco di un'estate, in un piccolo paesino, non potranno resistere alla tentazione di provarne alcune. Ho cercato di immaginare come potrebbe essere il mondo nel 3007.
Genere: Avventura, Science-fiction, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La penombra del tramonto scomparve per lasciare spazio al sole splendente, il tappeto di foglie secche si trasformò in un pavimento di tegole e il cielo azzurro della volta precedente sostituì il bosco. Quando Ester aprì la porta il fragore della folla acclamante li investì, erano nel punto giusto.

“Dobbiamo impedire a quel coppo di cadere” affermò la ragazza scendendo dalla macchina.

“Come possiamo fare?” domandò Andrea “Quando noi stessi verremo qui tra un quarto d’ora, io urterò quella tegola ed essa precipiterà di sotto, come la prima volta.”

“No, adesso possiamo intervenire” detto questo Ester andò verso le tegole accatastate.

Andrea si sporgeva dal tetto per osservare la strada sottostante, tutto era identico alla prima volta, erano le stesse persone, attendevano il medesimo evento, facevano le stesse azioni che avevano fatto in precedenza, tra un quarto d’ora sarebbero arrivati loro stessi, che cosa sarebbe successo allora? La voce della sua amica lo risvegliò da quelle meditazioni: “ Andrea, vieni a darmi una mano!”

I due ragazzi spostarono le tegole, lentamente, una per una, nell’altra estremità del tetto, non le accatastarono, le lasciarono stese, in questo modo era molto improbabile che una di esse potesse cadere.

“Bene” disse Ester a lavoro ultimato “Ora torniamo a casa, affrontiamo i nostri genitori e guardiamo se il mondo è tornato come doveva essere.”

„ Ester, spero che tu sappia cosa abbiamo appena provocato spostando quelle tegole“

La ragazza, che si stava avviando verso StoriaJou – 01 , si arrestò di colpo. La storia tornerà come prima, ma noi non siamo responsabili di niente, non dovevamo interferire ora abbiamo il dovere di rimettere le cose a posto.

“Abbiamo già fatto questo discorso, Andrea, l'andamento della storia deve essere come era destino che fosse, adesso andiamo, torniamo a casa.” Ester posò una mano sulla spalla del suo amico.

Quando i due ragazzi stavano per montare sulla macchina del tempo un rumore li fece paralizzare dalla paura, era uno scalpiccio di cavalli che si stavano avvicinando passando sulla strada sterrata sottostante.

“Mi pare di aver già visto questa scena” balbettò Andrea con la voce che gli tremava.

Ester stava per rispondere ma fu interrotta da un lampo di luce poco distante da loro, un oggetto identico a StoriaJou – 01 apparve su quel tetto. Siamo noi! Dall’altra macchina del tempo scesero quattro ragazzi, un altro Andrea, un’altra Ester, Giovanni e Jessica vestita sportiva.

“Ester, siamo noi la prima volta, ora che facciamo?”

“Dobbiamo bloccarli qui, non dovranno tornate nel 3007, bisogna danneggiare la loro macchina del tempo.”

“E come pensi di fare?” chiese Andrea “È infrangibile.”

La seconda Ester, quella del gruppo che era appena arrivato, sgranò così tanto gli occhi, quando li vide, da sembrare inquietante; “Chi siete voi? È uno scherzo?”

“Siamo noi, cioè, loro sono noi” fece il secondo Andrea passandosi una mano tra i capelli.

“Adesso cerco di spiegarvi” disse la prima Ester “Noi siamo voi nel futuro…”

“Non può essere così!” esclamò il doppione della ragazza “Mio padre, l’inventore di questa macchina del tempo, ha dimostrato che non è possibile andare nel futuro.”

“Voi tornerete qui perché combinerete un guaio e dovrete rimediare” continuò la prima Ester “Noi siamo voi quando tornerete la seconda volta.”

“Se avete già risolto il problema non ha senso che siate qui adesso” osservò Giovanni “Se questo guaio non è mai avvenuto il vostro, o il nostro, secondo viaggio nel tempo, non avverrà mai.”

Il discorso poteva anche avere un senso, mentre la prima Ester rifletteva su questo, un colpo di arma da fuoco in strada li fece sobbalzare, un attimo dopo ne seguì un altro.

“L’attentato!” gridò Giovanni e i quattro ragazzi provenienti dal passato si sporsero dal tetto per guardare.

“Sali su StoriaJou – 01” disse Ester al suo amico, gli altri non la udirono perché le sue parole furono sovrastate dalle grida della folla spaventata. Andrea lo fece mentre Ester, nel giro di un secondo, aveva già trovato il modo di sabotare il doppione di StoriaJou – 01. La ragazza prese una delle famose tegole ed entrò nella macchina del tempo dei loro gemelli temporali, servendosi del coppo danneggiò il delicato quadro comandi dell’ apparecchio.

“Ehi!” esclamò il doppione di Jessica scorgendola.

Svelta come una saetta, Ester salì sulla loro macchina del tempo, dove la attendeva Andrea, programmando i parametri per ritornare a casa . Da un caos passarono all’altro, il Centro di Ricerca Koller, dove vennero a trovarsi dopo un attimo, era un brulichio di poliziotti.

“Ester!” la chiamò il padre non appena la vide scendere dalla macchina del tempo “Si può sapere che diavolo ti è saltato in mente?”

“Papà, posso spiegarti tutto…”

La ragazza non poté finire la frase, fu interrotta dalla madre di Andrea che giunse gridando come una pazza: “Ma dove siete stati? Incoscienti, mi avete fatto stare in ansia tutto il giorno!”

“Io ho cercato di fermarli” intervenne Leonardo che era lì anche lui “Mi hanno praticamente sottratto la macchina del tempo dalle mani!”

“Per favore, posso spiegarvi ogni cosa se mi lasciate parlare” intervenne ancora Ester “Siamo dovuti andare a riparare un errore che si era verificato nella storia per colpa nostra, sì, lo ammetto, abbiamo usato StoriaJou – 01 altre due volte, ma vi assicuro che non volevamo fare nulla di male, è stata colpa mia, volevo fare personalmente l’esperienza straordinaria di viaggiare nel tempo e così abbiamo alterato la storia per errore.”

“Ester, non hai bisogno di inventare tutto questo per discolparti” le disse il padre.

“Posso dimostrarti che è vero, invece” rispose lei “Ho memorizzato in Argon gli eventi storici modificati dal nostro primo viaggio, quando andiamo a casa te li farò vedere così ti renderai conto, noi ora siamo tornati a mettere le cose a posto, papà, viaggiare con una macchina del tempo è pericoloso, può causare disastri irreparabili, io mi scuso per averlo fatto ma stavolta ho rischiato sul serio la pelle per ben due volte e ho imparato la lezione.”

“È vero” intervenne Andrea “Mamma, ti prego, vieni con me a casa di Ester a vedere quella registrazione, ti vedrai con i tuoi occhi che quello che ho detto è vero.”

Ester e i suoi genitori si recarono a casa evitando l’orda di giornalisti appostati fuori del Centro, la ragazza sapeva che non la avrebbero lasciata più in pace per un po’, con loro venne anche la madre di Andrea che ancora era scettica sull’impresa cui aveva preso parte suo figlio. Arrivarono a meta senza pronunciare una parola, li accolse Cris, che era rimasto a casa, dicendo alla sorella: “Accidenti, questa volta l’hai proprio combinata grossa, eh?”

“Non ti ci mettere anche tu, per favore” ribatté Ester “A proposito, conosci per caso una certa Ginni Parco?”

“Non l’ho mai sentita, perché?”

Ester continuò: “Sai che cosa è la Seconda guerra mondiale?”

“Ma sei diventata matta? Certo che lo so!”

Lei ed Andrea si lanciarono un’occhiata d’intesa, tutto era come prima.

“Ora capirete il perché di queste mie strane domande” fece la ragazza, poi ordinò a Argon di far partire la registrazione di come era la storia prima che loro andassero a riparare l’errore. I genitori di Ester sapevano benissimo che cosa comportava l’uso di una macchina del tempo, per questo non si stupirono nell’apprendere come sarebbe stato il corso della storia se l’attentato di Sarajevo non fosse avvenuto, quella che rimase più sconvolta fu la madre di Andrea.

“Non è possibile” disse “È tutto falso, non ho mai sentito dire una cosa del genere.”

Damiano e Enrichetta, allora, intervennero a spiegarle come funzionavano le cose, era perfettamente naturale quello che era avvenuto.

“Quello che avete fatto è stato un atto di coraggio” affermò Damiano“Però non giustifica le altre volte che avete usato StoriaJou – 01.”

Ester confessò tutto, d’altra parte era un po’ che lo voleva fare, non riusciva più a vivere sapendo di avere tradito la fiducia dei genitori, alla fine venne a galla anche la responsabilità di Giovanni e Jessica in tutta la faccenda, Ester affermò che, se loro non avessero voluto per forza andare a Sarajevo la prima volta, tutto il resto non sarebbe successo. Confessò anche che lei si era sentita in colpa del fatto che si fossero lasciati e di come ora fosse contenta che avessero fatto pace anche grazie a tutto questo.

“Ci penso io a dargli una bella lavata di capo a Giovanni, eppure è grande pensavo fosse un po' più responsabile” disse la madre di Andrea.

“Non si tratta di questo” affermò Ester “Bisogna capire che le macchine del tempo non sono giocattoli e che non si usano per far vedere agli altri quanto si è temerari.”

Ester, quella sera, quando si trovò finalmente sola, sentì il bisogno di sfogarsi in un pianto dirotto, era la liberazione da tutte le tensioni dei giorni precedenti. Le era sembrato che Cris fosse un po’ amareggiato dal fatto di essere rimasto all’insaputa di tutto, forse avrebbe voluto condividere l'esperienza con Alessio per avere la sua opinione. La ragazza, tuttavia, pensava che il fratello minore in fin dei conti era stato fortunato a non essere coinvolto in tutta questa storia. Ester non disse nulla di avere rischiato la vita nel 1214, e dell’incontro con i loro doppioni, aveva però confessato del suo viaggio a Berlino mostrando a tutti le foto che aveva scattato. Rese note anche le modificazioni che quelle fotografie avevano subito facendole capire il cambiamento storico avvenuto, ora, rivedendo quelle immagini, si era accorta che erano tornate come quando lei le aveva catturate. La notizia di ciò che aveva fatto venne sui giornali, alcuni la considerarono un’eroina, altri non apprezzarono le sue gesta, ma a lei non importava, d’altra parte era ancora giovane, avrebbe avuto tutto il tempo di dare la giusta direzione alla sua vita. L’importante era che i suoi genitori avessero capito, infatti elogiarono il suo coraggio e il fatto che aveva fatto tornare il mondo alla normalità prendendo una decisione così difficile, inaspettata anche in un adulto. A volte le capitava di pensare ai loro doppioni che erano rimasti intrappolati nel 1914, speso provava rimorso per loro, in fondo quelli erano loro stessi. C’era una Ester nel 1914 e una nel 3007, qual era l’originale? Non aveva dubbi di essere lei la vera dal momento che la sua coscienza, e suoi ricordi e la sua mente erano in lei, ma allora l’altra chi era? Non poteva essere solo un ologramma, un immagine, era una persona anche lei, forse anche la sua copia aveva i suoi stessi pensieri e ora stava piangendo e disperandosi per non poter più tornare a casa. Comunque era anche vero che se quella dannata tegola non fosse caduta di sotto il suo doppione non si sarebbe mai creato. La cosa che più le dava da pensare era Ginni, per quale motivo il mancato attentato di Sarajevo l’aveva fatta venire al mondo? Il tutto era riconfermato dal fatto che adesso Ginni era nuovamente scomparsa, anche dalle vecchie fotografie che la ritraevano. Anche Andrea non sapeva spiegarsi il fenomeno, a volte erano anche un po’ dispiaciuti per quell’amica, l’avevano acquistata e persa in uno schiocco di dita e adesso era ritornata nel nulla a causa loro. I due ragazzi iniziarono a fare ricerche sulle possibili cause della comparsa e della sparizione di Ginni, arrivando alla conclusione che i Parco, probabili antenati della ragazza, erano cinque fratelli, quattro dei quali erano morti nella Seconda guerra mondiale.

“Probabilmente il padre di Ginni era il nipote di uno di quei quattro fratelli” osservò Ester “Ecco perché lei non è mai nata.”

Questo faceva aumentare i sensi di colpa nei due ragazzi, comunque Ester era arrivata alla conclusione che avevano fatto la cosa giusta, il mondo doveva essere così e basta. Quello che più stupì Ester fu una visita inaspettata di Jessica, questa andò da lei per scusarsi per quello che aveva provocato.

“So che quello che è successo è tutta colpa mia” esordì la ragazza “Per questo sono venuta a chiederti scusa.”

“Come fai a sapere ciò che è accaduto?” si stupì Ester “A rigor di logica tu non dovresti esserti accorta di niente.”

“Infatti è così per tutti, ma è anche vero che adesso sappiamo quello che tu ed Andrea avete fatto, io ti credo, tutti ti credono, è la scienza a dimostrare che quello che è accaduto è vero, mi ricordo perfettamente quella tegola che è caduta dal tetto a Sarajevo e so perfettamente che noi non dovevamo essere lì in quel momento, sono stata io a costringervi a fare quel viaggio, non sai quanto mi dispiace.”

Jessica aveva un'aria veramente mogia, Ester fu sicura della sua sincerità perché lei aveva creduto a tutta la storia pur non ricordandosi di Ginni e della storia cancellata.

   
 
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