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Autore: Shoshin    21/07/2021    3 recensioni
Gattonò sul letto, mettendosi sotto le coperte, al suo fianco. Si voltò verso di lui e gli sorrise. Si sporse e gli baciò l’angolo della bocca.
«È stata proprio una bellissima giornata». Disse, battendo le mani.
«Normale». Rispose il marito, spegnendo il Kindle ed appoggiandolo sul comodino.

{Missing moment di Thinking out Loud, post diciannovesimo capitolo}
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith | Coppie: Sana/Akito
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ticking Away'
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Koi no yokan
恋の予感

Premonizione d'amore
La sensazione che si avverte quando due persone si incontrano e almeno uno dei due capisce che prima o poi nascerà un amore con l’altro, pur non provando sul momento nessuna attrazione particolare




Gattonò sul letto, mettendosi sotto le coperte, al suo fianco. Si voltò verso di lui e gli sorrise. Si sporse e gli baciò l’angolo della bocca.
«È stata proprio una bellissima giornata». Disse, battendo le mani.
«Normale». Rispose il marito, spegnendo il Kindle ed appoggiandolo sul comodino.
«Io mi sono divertita, e poi sono tutti così carini. Anche Oji si è affezionato a Kintaro». Lo guardò con la coda dell’occhio, cercando di captare qualsiasi suo movimento. Sorrise, nel vederlo deglutire. «Non ti è mai piaciuto...»
Akito sospirò. «Non è questo».
«E allora cos’è?»
Si voltò verso di lei e la guardò negli occhi, le sembrava che avesse gli occhi più tristi, come se fosse un cane appena sgridato. «Hai dimenticato quanto è stata male?»
Sana negò con la testa. «No, non l’ho dimenticato, Akito. Ma lui non c’entra nulla… non era sua la decisione di trasferirsi» rispose. Vide nella sua mente una Sari bambina piangere appena incrociati i suoi occhi, una volta tornata a casa da scuola, che singhiozzando le diceva che Kintaro non c’era più, che era partito e non le aveva detto nulla. Sana si era sentita sollevata, all’epoca, nel constatare che sua figlia avesse tutti quei sentimenti, tutte quelle espressioni. Cosa avrei fatto se, come me, avesse sofferto della malattia della bambola? Sana non sapeva se fosse ereditaria, se avesse potuto succedere anche ai suoi stessi figli. Aveva pianto, Sari, tanto, e si era chiusa un po’ più in se stessa. Aveva imparato che le persone potevano deluderla ed era cresciuta tenendolo sempre a mente, stringendo amicizie, ma mantendendo la porta socchiusa, pronta a scivolare via da qualsiasi tipo di delusione. Sana se ne era accorta quando Sari aveva interrotto la frequentazione con il suo primo ragazzo. Era arrivata a casa, quel giorno, aveva alzato le spalle e le aveva sorriso. «Ci siamo lasciati», aveva detto. Le aveva anche spiegato che per lei, lui era soltanto un amico.
Anche se lei e Akito non si erano mai lasciati, Sana sapeva cosa significava doversi separare. Ed anche Fuka aveva sofferto quando si era lasciata con suo marito, invece Sari sembrava non sentire nulla, come se fosse normale. E forse lo era davvero, ma non avrebbe mai potuto comprenderlo fino in fondo.
Vederla con Kintaro, invece, era diverso. Lei era diversa.
«Quindi… vi siete innamorati?» Sana glielo aveva chiesto perché era quello che vedeva. Non si stavano frequentando, loro, anche se Sari aveva risposto così. Loro erano innamorati. Ed anche Akito doveva averlo compreso, già tanti anni prima, quando sedevano vicini al parco o su quell’altalena in giardino.
Sana sapeva che se c’erano delle cose che non si potevano decidere, erano la morte e chi amare. Sana non aveva deciso di amare Akito, lo faceva e basta. Era naturale come respirare. E Kintaro amava Sari, lo vedeva nei suoi occhi, nei suoi gesti automatici, gli stessi che muovevano Sana in direzione di Akito.
«Sono così contenta che sia tornato e che riesca a rendere Sari così felice». Sussurrò chiudendo gli occhi. «Come tu rendi felice me». Aprì le braccia e lo strinse in un abbraccio.
Akito non rispose, ma contraccambiò l’abbraccio. «Speriamo bene». Le piaceva vedere il padre premuroso che era diventato, sempre disponibile per loro, vigile, ma lasciandoli commettere sbagli, vivere la loro vita, esattamente come loro avevano avuto modo di fare da ragazzini. Gli errori, i pianti, le delusioni, facevano parte di ognuno di loro e li avevano fatti crescere, diventando parte di ciascuno.
«Un amore grande è sempre pieno di ostacoli, ma supererà ogni avversità perché il vero amore vince sempre». Pronunciò Sana, prima di baciarlo.
«Da dove l’hai presa questa?»
«Da un film che ho fatto non ricordo più quando».
«Mi sembrava, tu non sei così profonda».
Sana rise, lasciandosi togliere il pigiama. «Però è vero. Guarda noi». La mano di Akito si chiuse a coppa su un suo seno, Sana cercò le labbra del marito, e salì a cavalcioni su di lui, sentendo le parti intime di Akito a contatto con le sue. Anche lui l’aveva fatta star male, e lei aveva fatto star male lui, ma erano insieme.
Indivisibili.




Buonsalveh! :3
Piccola incursione di Sana e Akito con una OS missing moment ♥
*gabry e deb tornato al principioh*
Sana e Akito. Insieme. Sul letto.
Hanno un piccolo confronto su quanto successo quel pomeriggio: il ritorno di Kintaro.
Come abbiamo detto anche nelle NDA del capitolo 19 di TOL, Akito non ce l’ha con Kintaro. È un padre, ora, ed è semplicemente preoccupato per ciò che potrebbe accadere tra i due. Già quando Sari era una bambina Kintaro era diventato il suo migliore amico, era una persona importante per lei e, involontariamente, l’ha fatta star male, andandosene senza salutarla… e Akito sa bene come si possa causare dolore alle persone che si hanno intorno. Non è un segreto che lui abbia molti sensi di colpa: verso Sana, verso Fuka, verso Komori.
Speriamo vi sia piaciuta! ♥ Grazie a tutte le persone che ci seguono ♥
Lov iuh
Shoshin




   
 
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