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Autore: Dioni    21/07/2021    2 recensioni
Secondo capitolo del crossover Inuyasha/Assassin's creed.
Sesshomaru,Ezio e Toran sono diretti Nella regione dell'Hokkaido,cuore gelido del nord del Giappone per investigare su Otsune,signora degli Ainu e degli yokai del nord che stranamente sembrano collaborare con gli umani e hanyou di quella zona.Ma altri motivi spingono il giovane cane a incamminarsi verso nord dove misteri e scoperte di vite passate lo trascineranno verso un passato misterioso che coinvolge le origini della sua razza e forse della sua famiglia. Ma nel presente un altra ombra si innalza sull'esistenza di Sesshomaru,già minacciata dalle mire dei templari. Il feroce signore della guerra Oda Nobunaga e sulle sue tracce in attesa di porre fine alla sua vita per motivi che solo lui conosce e che aspira a sottomettere l'intera isola del Giappone sotto il vessillo della sua casata,mentre il mondo si apre ad una nuova era di apertura agli stranieri e di industriosa modernità. Sesshomaru questa volta dovrà prepararsi al meglio per affrontare prove alla quale non era pronto ed affrontare un destino più grande di quanto potesse mai immaginare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Il rumore della battaglia si era fatto più intenso,ho forse era solo una sua impressione. Quando ti affidi alla vista tutto sembra più chiaro e facile da comprendere. La luce,i colori,le forme,le distanze e le misure,come sembrava banale affidarsi su quelle due sfere poste all'altezza delle tempie. Certo,come cane si era sempre affidato all'olfatto e all'udito,gli occhi servivano solo a comprendere l'esistenza che lo circondava nei suoi dettagli visivi,come tutti gli esseri i cui occhi erano considerati una componente importante,ma ritenuta scontata,di tutti i giorni. E poi Sesshomaru smise di vedere il mondo in maniera nitida e iniziò a vedere tutto in maniera sfocata,come se una nebbia improvvisa fosse scese su di lui e di colpo il mondo non era più così chiaro come gli era sempre sembrato. Odiava sentirsi debole,affidarsi agli altri era sintomo di debolezza e se sei debole il mondo ti schiaccia,ti calpesta,ti sottomette e ti riduce ad un niente,a meno di una larva,a qualcosa senza valore. Era tornato alla mente a quando era più giovane,poco più di un fanciullo,una spada di legno e il suo avversario,il suo primo maestro,suo padre. Ricordava vagamente quanto quell'uomo in quel periodo della sua vita gli sembrasse un gigante,alto,forte,con l'argentea chioma tenuta ordinata da una coda di cavallo,dallo sguardo serio ma mai freddo o distaccato come il suo e sempre con un motivo per sorridergli,tranne quando si allenavano,li il suo sorriso bonario scompariva e lasciava al suo posto un espressione rigida e seria. Lui invece,suo figlio,se ne restava fermo impalato con la spada tra le mani e un iniziale senso di inadeguatezza di fronte a suo padre,che invece se ne stava rilassato e teneva l'arma da allenamento con una sola mano. Lui iniziava sempre ad attaccare di punta,intuendo già a quell'età che la sua statura potesse aiutarlo a passare sotto la guardia di quell'omone forzuto e invece,si ritrovava a cadere nell'errore,con Inutaisho che faceva un passo di lato e poi lo colpiva in testa con pochissima forza, giusto un accenno per fargli capire che aveva sbagliato col colpo. Era sempre così quando si allenava con suo padre,ad ogni sbaglio un colpo subito,ad ogni colpo ben eseguito una parata,in sostanza non riusciva a colpirlo. Ma andava bene anche così,per migliorare sarebbero bastati il tempo e la perseveranza,l'importante era avere suo padre vicino,andava bene anche averlo davanti come insuperabile avversario,perché sapeva che lo avrebbe reso abile e forte. E poi la realtà si schiantava sul giovane Sesshomaru come un macigno e arrivava un servo,uno dei tanti che interrompeva la lezione entrando nel dojo o arrivando in giardino o nella pianura vicino al castello,insomma,dove si stavano allenando in quel momento e chiamava a se il signore del castello per urgenza riguardo ad un nuovo nemico,oppure un alleato che era giunto in visita al castello,o ancora sua madre che richiamava il marito per questioni urgenti di varia natura. Per un motivo o per un altro si allontanava dal figlio e gli diceva tutte le volte che accadeva,cioè molto spesso,che avrebbero continuato un altra volta e gli rammentava che anche allenarsi da solo era una buona pratica per migliorare la tecnica e i movimenti per il combattimento. Poi Sesshomaru si ritrovava da solo,per l'ennesima volta a usare una katana di legno e usarla su un avversario immaginario,a volte un mostro altre un qualche guerriero simile alle guardie del suo castello,tanto per potersi confrontare,seppur per finta contro un avversario con la quale avesse una speranza di successo. Ma per quanto potesse essere intensi i colpi che distribuiva,per quanto veloce potessero essere i suoi movimenti,alla fine quella che colpiva era solo aria,nient'altro che materia intangibile e quando se ne rendeva conto smetteva di combattere,abbassava l'arma e con essa il capo. Nessuno era con lui,nessuno c'era mai con lui,era sempre così. Ed era in momenti come quelli che si rendeva conto di essere solo,come lo era sempre e come sempre lo sarebbe stato.

Sesshomaru...Sesshomaru.”

La voce di Toran,lo aveva allontanato dai suoi pensieri e subito riprese contatto con la realtà. Il suono della sua voce lo fece riemerge dalle nebbie della sua mente e tutto fu di nuovo nero,parzialmente cieco e impossibilitato a spostarsi da solo Si stringeva a Toran con presa salda ma senza esagerare mentre avanzava con passo incerto e non essendo sicuro di dove i suoi piedi lo stessero portando. L'unica certezza che aveva era Bakusaiga,che stringeva ancora nella mano destra,rimanendo saldo sulla salda volontà di continuare a combattere,forse aveva perso la vista,ma la possibilità di menare fendenti no. Indebolito? Si,arreso? No.

Cerca di resistere,presto avrai le cure di cui hai bisogno.”,disse Toran con tono incoraggiante,nella speranza di tenerlo attivo e non farlo sentire isolato.

L'espressione del volto di Sesshomaru non accennò a cambiare,digrignava i denti mostrando appena i le zanne per contrastare il dolore che proveniva dai bulbi oculari. La forte sensazione di bruciore era leggermente diminuita grazie all'intervento della pantera che subito gli aveva prestato soccorso,ma il dolore era rimasto e il suo tentativo di rimarginare la ferita appena subita sembrava fallito. Molte erano state le volte che il suo corpo aveva subito una ferita,lieve o intensa che fosse,infondo era un guerriero e tale vita comportava traumi di diversa natura,la maggior parte fisici e per il suo corpo era stato facile da riparare. Muscoli e ossa più e più volte nel corso della sua esistenza era guariti in maniera sorprendente, soprattutto il moncherino che suo fratello gli aveva lasciato in ricordo del loro scontro sulla tomba del padre,o per meglio dire sul suo immenso scheletro,come ricordo per la sua avventatezza e per averlo sottovalutato,in quanto riteneva di avere già la vittoria in pugno. Ricordava ancora quando l'arto si ricompose all'improvviso,era in trappola,nella sua forma di cane gigante con le carni di Magatsuhi che lo stritolavano sempre di più,sempre più compresso. In quel momento di sconfitta certa ricordava ancora l'energia pulsare dentro di lui e il sangue scorrergli in tutto il corpo con maggiore velocità,mentre dal moncherino di braccio rimasto sentiva qualcosa tentare di uscire furiosamente da quel punto morto del suo corpo. Faceva male,a tal punto che dovette trattenersi dal non urlare,se avessero potuto vederlo in quelle condizioni lo avrebbero visto come una bestia sofferente, e poi...accadde. All'inizio si era presentato come una massa di energia verde che illuminò il piccolo spazio nella quale stava per essere stritolato,poi all'improvviso esplose,il braccio e la spada erano li dove prima non c'era niente e per un attimo il nuovo braccio si mosse da solo come dotato di vita propria,come una creatura estranea al suo essere e alla sua volontà. Il resto era storia. Gli era riuscito a ricostruire un braccio,ma gli occhi erano tutt'altra cosa, non erano come i muscoli e le ossa che si poteva riprendere più facilmente data la loro composizione relativamente semplice. Gli occhi erano organi più complessi e delicati,fatti di quella strana superficie bianca,con l'iride come unica parte colorata che si trovava al centro di quelle sfere che lo aiutavano a percepire il mondo nel suo aspetto,mentre ora era in grado di fare pochi passi incerti sul terreno roccioso della grotta e la strada che stava percorrendo era completamente estranea alla sua vista,opaca e poco efficacie. Non cieco,ma quasi. Di solito era lui a trascinare coloro che lo seguivano,non il contrario, sapeva bene qual'era la differenza tra seguire ed essere trascinato e purtroppo a lui in quel momento toccava la seconda.

Quanto manca ancora a questo posto sicuro che hai nominato?”, Chiese la pantera con tono nervoso,mentre si guardava attorno,mentre osservava l'ambiente sotterraneo attorno a se,nel caso fossero arrivati altri nemici.

Dobbiamo arrivare a metà strada della nostra base,dovete avere pazienza,ci vuole ancora un po'.”, disse Ayame mentre faceva strada agli altri due yokai.

Hai detto di essere la compagna del capo clan giusto? Scusa se te lo dico ma da quando siamo arrivati non ti abbiamo visto. Il tuo tempismo ha un non so che di precisamente comodo,senza offesa sia chiaro.”

Ah tranquilla,ero impegnata con i miei studi,avete già conosciuto Urtak?Quando i nostri nemici ci hanno attaccato a sorpresa mi ha detto dove cercarvi e io ho seguito le sue istruzioni,tutto qui.”

Dové ora?”, chiese Sesshomaru con tono piatto.

L'ultima volta che lo visto ero con lui nella sala degli antenati,quella grande caverna dove ci sono tutti quegli strani disegni dove hai incontrato Urtak. Ora però devo chiedervi di fare silenzio,devo vedere se riesco a trovare una scorciatoia.”

Ayame fece segno alla pantera di fermarsi e lei si fermò poco dietro di lei. Sesshomaru che non vedeva nulla dovette semplicemente restare in attesa ad aspettare le istruzioni di quella ragazza appena conosciuta. Non gli piaceva prendere ordini da altri e preferiva essere seguito che seguire le istruzioni altrui,ma era impossibilitato ad essere efficiente al meglio delle sue capacità,ora ridotte al minimo. Continuava a restare attento ai suoni che lo circondavano,unica connessione con la dimensione del mondo alla quale affidarsi,fatta esclusione dal tatto con la quale restava in contatto diretto per mezzo del suo forte sostegno che gli dava il suo braccio. All'improvviso,mentre ascoltava i suoni della battaglia,curiosamente distanti dalla loro posizione sentì qualcosa di strano. All'inizio gli parve una vibrazione appena percettibile,gli venne in mente il ronzio di una zanzara,ma non era la stagione giusta e poi cosa ci avrebbe fatto sottoterra? Poi lo sentì meglio è si accorse che in realtà non era un ronzio,ma piuttosto sembrava un qualche tipo di vibrazione molto leggera,pervadeva tutto il suo campo uditivo ma senza coprire gli altri suoni,come se fosse un eco in sottofondo. Non aveva mai sentito un suono simile,sempre se suono lo si potesse definire,forse era più una sensazione è non potendo vedere cosa stesse succedendo dovette affidarsi alle sue orecchie. Si concentrò sul suono è cercò delle risposte nel nero sfondo della benda che gli copriva gli occhi. Un ambiente vuoto,arido di riferimenti e impossibile da definire, tanto che non era sicuro se quello spazio avesse una superficie e una profondità di campo. Ma poi vide qualcosa comparire lentamente ,non era sicuro di cosa potesse essere,anche perché in quel momento i suoi occhi ci vedevano benissimo,privi di benda e non gli dolevano. Sembrava un bambino,era seduto a terra o almeno dava l'impressione di esserlo vista la mancanza di un suolo definibile come tale. Aveva una lunga chioma argentea che gli scendeva dalle spalle e indossava vesti raffinate,era girato di spalle e per questo non riusciva a vederlo direttamente in volto. Sembrava intento a fare qualcosa e a piegarsi di tanto in tanto,come se stesse svolgendo una qualche attività,anche se non riusciva a capire cosa stesse facendo nello specifico. Incuriosito Sesshomaru mosse i primi passi verso il bambino che sembrava non essere conscio della sua presenza.

Ehi tu,mi senti?”

Il bambino non rispose e continuò a fare gli affari propri.

Ragazzino sto parlando con te,allora?”, disse Sesshomaru con tono irritato.

Tu sai perché si ha paura del buio?”,disse il fanciullo all'improvviso.

Sesshomaru da parte sua non si aspettò una domanda del genere e perciò dovette riflettere un attimo su quelle parole,che dette da un ragazzino parevano abbastanza strane.

Chi sei moccioso? E che luogo è questo?”, disse Sesshomaru mentre con la mano cercava Bakusaiga al suo fianco,ma si accorse che le sue spade non erano al suo fianco. Controllò la manica in cerca della lama celata ma nemmeno quella era presente. Aveva solo i suoi artigli,tanto bastavano se fosse successo qualcosa di strano.

Tu sai perché si ha paura del buio Sesshomaru?”

Se lo sai illuminami,sono curioso di conoscere la risposta.”

Il buio ci spaventa perché in essa si nascondono cose che non possono sopportare l'intesa luce del giorno,o della verità. Il buio è qualcosa che ci è estraneo,che non ci appartiene. La vera tenebra ci appare senza forma e senza sostanza,apparendoci come un mondo differente e senza logica. E la casa di cose che non accettiamo e che non vogliamo conoscere,che non vogliamo vedere,che non vogliamo sapere che esistono. Ci spaventano e ci terrorizzano,ci fanno sentire vulnerabili,inermi e deboli di fronte a loro e loro sanno come abbatterci,come annichilirci. Tu dovresti saperlo bene, mostro.”

Ascoltando quelle parole Sesshomaru ebbe la sgradevole sensazione di aver compreso di cosa stesse parlando. Guidato dall'istinto si mise in posizione d'attacco e preparandosi a usare gli artigli nel momento del bisogno. Ormai ne era certo,chiunque fosse quello non era il suo vero aspetto né tanto meno parlava come un bambino. Chi era? Cosa voleva da lui? E dove si trovavano in quel momento? Toran e quell'altra ragazza erano scomparse nel nulla? Non sapeva e non capiva nulla di quello che stava succedendo e si sentiva in trappola in quel luogo privo di forma e sostanza.

Chi sei tu?”,chiese sesshomaru con tono aggressivo.

Come non lo sai? Non ricordi più questa forma? Certo che devi essere stato un bambino veramente smemorato per non ricordarti che aspetto avevi quand'eri più piccolo.”

Fin li c'ero arrivato idiota,ora rispondimi,chi sei tu veramente?”

Davvero vuoi saperlo? Sei certo di essere pronto?”

Pronto per cosa?”

Appena finì di parlare Sesshomaru sentì il suo corpo irrigidirsi e senza alcun preavviso. Stava succedendo ancora,proprio come un mese prima. Quella scala,quei muri stretti...quella porta. Quel buco nero al centro della porta,i ricordi e le sensazioni di quel momento tornarono a galla e fu di nuovo la paura,la paura di non poter reagire,la paura di ciò che ignoto e alieno,paura di sentirsi inerme. Il bambino restò nella stessa posizione e per nulla al mondo sembrava muoversi da li.

l'hai vista una sola volta e credi che sia sufficiente? Credi che il nero vuoto che ti circonda sia un luogo oscuro? Tu non immagini neanche quali cose si nascondono nel tuo essere. Nella tua anima si cela un abisso così profondo è tetro che ben poche atrocità possono essere paragonabili a quella cosa. Arriverà il momento in cui tornare indietro non sarà possibile è allora è solo allora...no,forse nemmeno in quel momento ti renderai conto di chi sei e cosa sei realmente in grado fare. Fino a quel momento.....”

Il ragazzino si alzò dalla sua posa e lentamente cominciò voltare il capo verso l'inuyokai e nel mentre la stessa paura che aveva sentito su quella scala stava prendendo il sopravvento sul suo essere,brividi di orrore salivano su per la spina dorsale come una marcia di formiche che risalgono un albero,senza freno e senza sosta nel loro operoso zampettare. Ancora una volta immobile,ancora una volta paralizzato,ancora una volta schiavo delle sue segrete fragilità. Lo avrebbe visto in volto,il suo io più giovane,sapeva che aspetto aveva e sapeva com'era fatto,non lo aveva dimenticato. Ma allora perché sentiva che c'era qualcosa di profondamente orrido e sbagliato in quello che stava per accadere?

Temet nosce.”

Non fece in tempo a vederlo in viso che subito la scena cambiò,una luce opaca è un nugolo di voci che gli ronzavano tutt'attorno,come echi distanti e irriconoscibili,ma in breve tempo divennero sempre più nitide e comprensibili. Una luce opaca,arancione,si manifestava di fronte ai suoi occhi,ora di nuovo dolenti e rovinati dalla fiammata che lo aveva colpito a tradimento. Tornò il dolore e la fatica,l'odore del sottosuolo e dell'odore delle rocce. Ma anche di fiori e piante,di vegetali freschi dagli aromi diversi. Poi sentì anche l'odore delle persone che gli erano attorno,riconobbe Toran e l'odore di lupo della ragazza che aveva udito prima,ma anche quella di Ezio e del lupo chiamato Koga. Poi sentì l'odore di cervo salirgli su per le narici e capì subito che anche Urtak era li e dal forte olezzo di cervo selvatico poteva intuire che fosse di fronte a lui. Ora che l'aveva trovato non poteva confrontarsi con lui adeguatamente. La mancanza parziale della vista gli privava del suo sguardo minaccioso è la cosa non gli piaceva per niente.

Sbalorditivo,non mi aspettavo che i suoi occhi fossero ancora in questo stato.”

Sesshomaru riconobbe subito la voce di Urtak.

Che intendi?”

Questa invece era Toran,non poteva vederla,ma sapere che c'era anche lei lo tranquillizzava,anche se non sapeva bene il motivo.

Non è la prima volta che mi capita di vedere ferite simili,coloro che sono inebriati dalla possessione del fuoco sacro spesso usano un getto fiammeggiante contro il volto degli avversari come attacco a sorpresa negli scontri più duri e lui purtroppo ha rischiato la cecità. Fortuna che l'avete portato qui per tempo.”

Lo sentì allontanarsi e con lui anche la debole luce che era posta di fronte ai suoi deboli occhi. Provò a sforzare quel poco di vista che gli era rimasta per capire dove si trovasse. Provò anche a spostarsi e solo in quel momento si accorse di essere sdraiato su qualcosa di morbido,non capiva cosa fosse,ma almeno non era per terra e già questo per un posto occupato da degli yoro era un barlume di civiltà. Provò ad alzarsi ma due mani si posarono sul petto,cercando di trattenerlo nella maniera più delicata e senza fare troppa forza.

Ti sei svegliato,mi hai fatto morire di paura,non reagivi più.”

Era Toran ad aver parlato e subito privò a cercarla con lo sguardo,la trovò,ma la vide sfocata e anche da vicino era come vedere la superficie di una pozzanghera d'acqua sporca. Riusciva a definire i contorni e distingueva i colori,ma i dettagli era molto sfocati e per tanto indefinibili.

Dove mi trovo?”

In un posto sicuro,però adesso devi stenderti e recuperare le forze,ora puoi stare tranquillo.”

Ha ragione ragazzone....”,disse Ezio con tono tranquillo, “stai calmo e non ti agitare, sei l'eroe del giorno e come tale meriti un riposo come si deve.”

Dov'è Urtak?”

Sono qui.”

Disse l'hanyou inespressivo.

Che cosa mi hai fatto in quella stanza?”

Di che parli?”

Parlo di quella specie di allucinazione che ho intrapreso contro la mia volontà e di quella poltiglia che ho bevuto. Dimmelo.”

Ah quello,parlarti ora del viaggio dell'anima sarebbe troppo lungo e complesso è per quanto riguarda la bevanda che hai ingurgitato ti basti sapere che è un miscuglio di diversi ingredienti di natura vegetale con l'aggiunta di funghi dalle capacità allucinogene. Ma questo mi sembra di avertelo già detto in precedenza.”

In parole povere mi hai stordito.”

Veramente lo hai fatto da solo,non ti ho mai costretto ha berlo. Posso solo sperare che abbia dato i risultati sperati. Trovato.”

Urtak si avvicinò di nuovo a Sesshomaru chiedendo gentilmente a Toran ed Ezio di spostarsi. Senza alcun preavviso Sesshomaru sentì l'hanyou poggiargli le mani sull'occhio sinistro e aprirgli le palpebre,notando nuovamente il vistoso rossore degli occhi dell'inuyokai dovuto al fuoco.

Che stai facendo?”,disse Sesshomaru cercando di arretrare istintivamente con la testa.

Tienilo aperto,sentirei un leggera sensazione vischiosa”

Il cane sentì qualcosa di liquido scendergli sul bulbo oculare,da quel poco che poteva vedere erano state poche gocce,ma subito sentì l'occhio farsi appiccicoso e le palpebre quasi incollarsi tra di loro. Subì lo stesso trattamento anche l'altro occhio e subito si chiese se fosse un bene che lo avessero portato li,dovunque esso sia quel posto dove ora si trovava. Gli occhi grondavano quella sostanza appiccicosa ma allo stesso tempo viscida,tanto sbordare fuori dalle orbite e scendergli dalle tempie e la cosa sembrava disgustosa,ma ad un certo punto sentì la sensazione di bruciore alleviarsi lentamente,sostituendo la bruciatura con una sensazione di benessere e freschezza,tanto da non sentire quasi più il dolore,ora più sopportabile.”

Comunque trovo incredibile che i suoi occhi non si siano sciolti. Se ho ben ragione,ha giudicare dai segni sul viso ha ricevuto una forte fiammata a contatto ravvicinato. Altro che cieco,a quest'ora un normale yokai si sarebbe ritrovato i bulbi oculari completamente sciolti,se non morto a giudicare dalla potenza del colpo. Sei più che fortunato ad essere solo in queste condizioni.”

Che cosa hai fatto hai miei occhi?”

Ho usato un olio di mia creazione,erbe di campo mescolate con una bava di uno yokai lumaca che abita vicino ai monti di queste terre.”

Sesshomaru al sentire quella risposta cercò di tirarsi su i gomiti con un espressione in viso a metà tra l'indignazione e il disgusto.”

Mi hai versato la bava di una lumaca negli occhi?”

Mai mangiato il miele?Eppure viene dalla saliva delle api misto al polline,cosa c'è di strano?”

Sesshomaru non seppe come controbattere a quella risposta e decise di lasciar perdere. In un certo senso il modo di fare di quell'hanyou gli ricordava il suo: diretto e senza troppi giri di parole. Si limitava a dire ciò di cui c'era bisogno e fin li ci poteva anche stare come cosa. Ma il fatto che gli avesse inondato gli occhi con lo strato bavoso di un mollusco della quale non osava pensare dove l'avesse trovata e su cosa aveva appoggiato il suo corpo,nel suo lento,infaticabile,sporco e molliccio fisico,viscido e scivoloso.

Ora che mi hai versato questo schifezza addosso,quando potrò tornare a vedere?”

Non prima di domani,se la situazione è a tuo favore e non fai nulla per peggiorare le tue condizioni. Nel frattempo ti riposi e tieni gli occhi chiusi,qui sei al sicuro è nessuno ti troverà qui. Faresti bene a recuperare le forze finché puoi,oggi hai affrontato una squadra di seguaci del fuoco primordiale di Huci e nei sei uscito solo con gli occhi scottati. Siete stati fortunati a sconfiggerli senza nemmeno le giuste protezioni. Persino gli yoro di questa zona ne temono il potere distruttivo,quando di solito sono abbastanza avventati da lanciarsi contro qualunque cosa non gli vada a genio.”

Come sarebbe a dire che noi yoro siamo avventati? Ti ricordo che io e la mia tribù abbiamo combattuto solo una volta è ne siamo usciti vincitori.”,disse Koga indignato per quella affermazione.

E dopo che avevate vinto volevate subito dirigervi da Otsune ed eliminarla con le tue stesse mani,bagnando col suo sangue le pellicce di mille lupi. Erano queste le parole che avevi usato o sbaglio? E tanto per essere chiari non avete vinto lo scontro,appena i sopravvissuti della prima ondata sono andati a chiamare i rinforzi tu e la tua gente siete corsi via quando avete capito che erano in troppi. Metà della tribù e ancora dispersa da queste parti,per non parlare poi di lui.

Lui chi?”,chiese Sesshomaru al minimo dubbio su chi stesse parlando

Quel dayokai, Akira se non sbaglio,è giunto qui da sud con Otsune è il suo seguito di ainu,pare che insieme a lui ci fosse una scorta di guerrieri di quell'individuo e tutti con una croce rossa marchiata sulle armature.”

Queste parole attirarono anche l'attenzione di Ezio. Soldati provenienti dal sud con lo stemma della croce vermiglia. Un corpo di guardia,probabilmente ben addestrati nel combattimento. Una squadra di difensori però non era una notizia molto appetibile,certamente confermava la presenza di templari nella regione ma a parte questo non lo aiutava in alcun modo nella sua missione. Forse sarebbe stato meglio non intervenire nell'argomento,sembrava abbastanza preso con Sesshomaru per rivolgersi ad Ezio con autentico interesse. Tuttavia era sicuro che quello strano individuo sapesse esattamente di cosa stesse parlando. Non capiva bene chi fosse e quale fosse il suo ruolo li,ma era certo che avrebbe potuto essere d'aiuto nel caso si fosse reso necessario il suo intervento,l'unico problema era capire fino a quanto ci si potesse fidare di lui. Questo avrebbe dovuto giudicarlo da se.

E per quanto riguarda lo scontro? Cos'è successo mentre ero svenuto? Quanto ho dormito? Non sento i suoni della battaglia.”

Lo scontro è finito da qualche ora. Gli Ainu hanno attaccato la nostra base con molti individui,forse con gli stessi aggressori della scorsa sera. Per lo più erano deboli,buona parte umani e hanyo,ma tra di loro c'erano anche degli yoro,bastardi traditori tra le file dei nostri fratelli qui a nord. Io sono arrivato da poco,ma da quello che mi ha detto Ayame dormivi da un po'. Ha provato a smuoverti ma non hai reagito.”,disse Koga mentre si appoggiava con la schiena al muro,evidentemente stanco della faccenda.

Bene,per ora ho finito.”,disse Urtak allontanandosi da Sesshomaru e spegnendo il bastoncino di legno che aveva usato per controllare gli occhi del cane,lo posò vicino ai suoi ungenti,posti vicino in una larga nicchia scavata nella roccia.

Dove stai andando dannato? Mi devi ancora delle spiegazioni,cos'è il viaggio dell'anima che hai nominato prima? E cosa volevi dire che il vento ti ha detto che stavo arrivando?”

Prima guarisci,poi avrai le tue risposte. E per ora invito tutti i presenti ad allontanarsi,compreso il sottoscritto, a lasciarlo riposare. Domani controllerò se la tua vista è migliorata. Ora tutti fuori.”

Io resto.”,disse Toran rapidamente e senza alcuna esitazione nelle sue parole.

Possibilmente sarebbe meglio lasciarlo da solo,ma se per lui non ci sono problemi a me sta bene.”

E senza dire altro l'hanyou si allontanò da Sesshomaru.

Va bene Ayame,io ti aspetto fuori. Così andiamo a rimproverare quei due per non aver fatto il loro lavoro.”,disse Koga prima di staccarsi dal muro e seguire lo sciamano. Ayame si avvicinò alla pantera e si rivolse a lei con sguardo preoccupato.”

Avete combattuto valorosamente con un nemico che noi abbiamo a malapena cominciato a comprendere. Urtak ed io resteremo nei paraggi ancora per un po' nel caso abbiate bisogno. Per qualunque cosa fate pure affidamento su di noi. Abbiamo poco ma quel poco appartiene anche a voi.”

Grazie.”,rispose Toran anche per conto di Sesshomaru.

Ayame girò lo sguardo verso Ezio.

Io e mio marito non abbiamo ancora capito chi tu sia umano,ma ti ringrazio per l'aiuto che ci hai offerto contro i nostri aggressori,anche se non vuoi rivelarci il tuo volto. Il nostro sostegno vale anche per te.”

Cosa vuoi che sia,affrontare un orda di scellerati con solo una spada,qualche pugnale da lancio e una manciata di polvere da sparo. Consideralo un....segno delle nostre buone intenzioni.”

Lo terrò a mente,a domani.”

E anche Ayame andò via,sicura che con questi nuovi arrivati forse le cose sarebbero cominciate a migliorare.

Bene signori,l'ora si è fatta tarda ed è giusto che anche io me ne vada. Spero di trovare qualcosa di vagamente simile ad un letto per stasera. Anche noi dovremmo farci una bella chiacchierata appena ne avremmo il tempo,vi auguro una buona notte.”

Aspetta....”,lo fermò Sesshomaru prima di andare, “C'è l'hai ancora con te?”

Si.”,disse Ezio portandosi una mano all'altezza del costato,facendo capire solo dal battito della mano contro l'oggetto per fargli sentire che diceva il vero.

Bene.”

Ho dovuto dare il frutto dell'eden che portavo con me a Yuki,ma forse questo potrà esserci più utile per la tua ricerca.”

Ed infine si allontanò anche l'assassino,lasciando il cane e la pantera da soli.

Toran,dove mi trovo?”

In una caverna adiacente alla collina,da tutt'altra parte da dove siamo arrivati. Urtak ha detto che qui un tempo i lupi che abitavano questa collina usavano questa stanza come rimessa per la carne nella stagione fredda. Non è la stanza da letto di un castello,ma per ora e meglio che dormire all'aperto.”

Sai che gioia. Non ci vedrò molto bene ma il tanfo di lupo e carne è rimasta nonostante il tempo. Mi sento quasi soffocare.”

Si,posso immaginarlo con l'olfatto da cane che ti ritrovi.”

Stavano parlando,ma non dicevano nulla di veramente importante. Parole trattenuto erano sul punto di venire fuori come un fiume in piena che aveva rotto gli argini e stava per fare un inondazione. Ma l'imbarazzo tra i due era tale che a fatica facevano ad esprimere quello che volevano dire e peggio ancora e che morivano dalla voglia di farlo,erano come bambini,impacciati e timorosi di esprimersi e nessuno dei sapeva da che punto cominciare. Lei lo vide li,sdraiato sulle pellicce di selvaggina e lo vide debole e bisognoso. L'uomo che lei desiderava ardentemente era ferito in maniera grave. Una nodo alla gola si fece sentire prepotentemente mentre tratteneva un magone nato da pensieri nocivi e gli occhi umidi,colmi d'acqua che a quel punto cacciavano gocce di dolore e tristezza per lui,solo ed esclusivamente per lui.

Mi dispiace Sesshomaru...è colpa mia.”,disse Toran con la voce spezzata dal dolore.

Sesshomaru non si capacitava di quello che stava accadendo è ciò che lo mise in allarme fu l'odore dell'acqua salata che scendeva dagli occhi della pantera e quella voce piena di tristezza e commiserazione lo turbavano grandemente.

Toran ma tu...perché piangi? Di cosa stai parlando?”

E colpa mia...non sono stata abbastanza forte per aiutarti nello scontro. Hai fatto tutto da solo,fai sempre tutto da solo. Se fossi stata più forte tu ora non saresti in queste condizioni.”

Cosa? Adesso calmati è cerca di ragionare.”

No,no che non mi calmo. Hai idea di come mi senta tutte le volte che ti vedo soffrire? E da un mese a questa parte che ti vedo soffrire come un dannato. Ogni volta che hai cercato di starmi lontano,ogni volta che a malapena mi degnavi di qualche attenzione,eppure volevo soltanto comprendere quale male ti affligge,se posso alleviarlo in qualche modo,se posso esserti realmente utile in qualcosa. Io mi sento persa...mi sento inutile...mi sento come se il cuore mi scoppiasse nel petto....e tutto questo mi fa soffrire.”

La stava ascoltando e non riuscì a credere a quello che stava sentendo. Piangeva,piangeva in preda ad una tristezza ed un senso di delusione così grandi che non poteva credere che venissero da lei,lei,lei il cui orgoglio era secondo solo al suo,lei che in passato seppe dargli filo da torcere,ora era li,lacrimante e con la voce spezzata dai singhiozzi. Non riusciva a capacitarsi di quella situazione né tanto meno comprendere come fossero giunti a quel punto,l'unica cosa che sapeva e che qualcosa dentro di lui lo spingeva ad agire per interrompere lo scorrere di quelle lacrime,di porre fine a quella tristezza e darle quella calma di cui tanto aveva bisogno.

Scusami....scusami se sono debole,scusami....”

E tra un singhiozzo e l'altro,in una ricerca di perdono che non aveva senso concedere,perché di perdono non c'era bisogno,d'istinto mosse una mano e l'allungo alla ricerca del volto di lei,la vide sfocata ma sapeva bene cosa fossero in grado di fare le sue mani,ora però doveva accertarsi se sapessero fare anche altro. Le portò una mano su una guancia e delicatamente cominciò a strofinargli il pollice sulla pelle morbida e nivea. Toran fu presa di sorpresa e come intontita da quel gesto d'affetto i suoi occhi smisero momentaneamente di bagnarsi e le lacrime si arrestarono seduta stante.

Anche un cieco vedrebbe con chiarezza che non c'è nulla di cui devi scusarti. Sei la donna più forte è leale che io abbia mai conosciuto. Da quando ci siamo rincontrati non hai fatto altro che starmi accanto. Mi hai fatto credere che tu avessi tradito la fiducia degli assassini,quando in realtà eri in combutta con loro per farmi affrontare una prova. Mi hai protetto contro Ezio quando ormai sconfitto ero sul punto di essere trafitto,anche quando di ti avevo allontanato in malo modo,anche quando anche quello scontro si era rivelato una farsa ed io sono rimasto comunque in vita. Hai lasciato che mi stringessi a te quando ero più vulnerabile e debole,ti ho fatto del male,seppur inconsapevole della mia azione mi hai comunque confortato quando non avevo niente a cui aggrapparmi. Mi sei venuta a cercare per prima quando sono corso via in preda alla confusione e tu,mi hai rasserenato.”

Toran non seppe cosa dire,sentirlo parlare così era un occasione più unica che rara. Buona parte del tempo si fermava a comunicare sterili mugugni,qualunque cosa volessero dire,o sbuffi di noia e disinteresse e le poche risposte che dava consistevano in frasi brevi e concise oppure si limitava a dire singole parole. Ma adesso,a sentirlo parlare così era come un sogno che si avverava. Aveva già fantasticato su come potesse essere più garbato e gentile nel parlarle,ma quella dolcezza nelle sue parole,quella grazia nella voce, aveva un non so che di mistico e segreto,quasi proibito. Lui era un duro,un guerriero,l'immagine di come doveva essere un vero uomo,come molti avrebbero affermato. Ma lei si era accorta nel tempo che aveva passato insieme a quell'inuyokai c'era più del guerriero che aveva affrontato e più del volto inespressivo che vedeva la maggior parte delle volte. C'era un essere senziente,dotato di coscienza,emozioni,sensazioni e idee. Era fatto di carne e ossa come tutti gli altri membri della sua razza e di certo era anche più di questo.

Per secoli non mi era mai capitato di avere una connessione così profonda con nessuno all'infuori di me. Sono sempre stato solo,solo io e la mia brama di potere,la sete senza fine che mi dilania e che forse alla quale non troverò mai reale soluzione. E come hai detto tu,sono una spada senza fodero,mi sto arrugginendo e forse la ruggine ha già intaccato questa lama,questa lama che combatte senza un vero scopo e senza un reale obbiettivo da conseguire,se non le mie personali ambizioni. Perciò,se mai dovessi perdermi completamente,se mai non dovessi essere più me stesso,c'è una cosa che vorrei fare ed è da molto tempo che lo voglio fare. Non sono bravo in queste cose è conosco un solo metodo per esprimerlo,il mio...”

Lui le tolse la mano velocemente dalla guancia e gliela portò sul bavero della veste,lo strinse e con forza immediata la spinse a se,verso il suo volto di porcellana e in uno scatto improvviso lui fece una cosa che mai si sarebbe aspettata da lui e soprattutto in quel modo. La baciò. Le sue labbra da guerriero si imposero con forza contro quelle di lei,eppure non lo sentì schiacciarla con forza contro la sua bocca. Era un bacio e passione,ma carico di energia e di una dolcezza inaspettata è il sapore di quelle labbra conquistatrici le parvero un gusto prelibato e regale,come solo la carne di un principe poteva essere. Inizialmente la pantera non seppe reagire a quella conquista,così rapida e possessiva,mai poi diede ascolto ai suoi desideri e lasciò che il suo corpo rispondesse per lei,muovendo la bocca al ritmo lento e leggero del suo amato guerriero,aprendo la strada affinché anche le loro lingue entrassero in contatto,muovendosi come serpenti guizzanti di energia. Nel mentre lei,spinta dall'eccitazione si piegò verso il petto di Sesshomaru appoggiandosi sopra,alzò una gamba e la mise sopra quella distesa di lui,poi si mosse in modo da restare parallela al corpo di lui e gli si mise sopra,ora era lui quello sotto e lei quella sopra. Le mani di Sesshomaru si posarono ai lati del collo di Toran,poi scivolarono lungo le spalle,poi le costole e i fianchi. Mosse le sue dita a malapena contro la pelle di lei,come se fosse fatta di neve e quindi di troppo fragile per toccarla anche col minimo della forza,con artigli intenti ad accarezzare e stuzzicare la carne di lei,più che a trafiggere e squartare,com'erano solitamente abituati. Poi arrivarono alla parte bassa della veste,nella zona del bacino e li tutta ad un tratto Toran si staccò dal bacio appassionato di lui e le sue mani si posarono su quelle di lui.

Mi dispiace,ma non mi sento ancora pronta. Perdonami”

Dopo tutte le fantasie che aveva fatto fino a quel momento,tutta la voglia,tutta l'eccitazione dovuta alla sua immaginazione si dovette scontrare con un fatto che per tutto quel tempo non aveva considerato. Era vergine. Sesshomaru da parte sua non disse nulla,il suo viso non emanava alcuna emozione negativa,né rabbia né delusione,ma solo un accenno silenzioso e un comportamento sicuro da parte dell'inuyokai. Lei aveva intuito che la sicurezza di lui era dovuta ad una certa esperienza in quell'ambito dell'amore,la parte carnale,la parte più vivida e intensa dell'intimità tra due amanti. Lei invece era chiaro che non sapeva niente di quel mondo e le sue reazioni parlavano per lei. Le mancavano la grazia e la tecnica di certe focose e ben più esperte amanti del giovane che aveva di fronte.

Mi hai già dato più di quello che merito. Quando tu sarai pronta,io sarò accanto a te prima ancora che mi conceda tutta la più totale fiducia. Hai il mio rispetto,la mia lealtà è il mio amore,hai tutto di me. Quando vorrai,non prima.”

Lei si rimise a piangere.

Ti ringrazio,amore mio.”

La pantera gli si posò accanto sulle pellicce,gli cinse un braccio attorno alla vita e nel mentre gli poggiò la testa sul petto.

Toran,non vorrai mica dormire insieme a me vero?”,chiese lui preoccupato

Mi pare evidente,ora siamo amanti ho sbaglio?”

E se dovesse ricapitare come l'ultima volta? Sai meglio quale rischio hai corso quella notte,se io...”

Ma lui non fece che sentì il corpo di Toran farsi gelido come la neve. Poi la ragazza sollevò il viso e lo fissò dritto negli occhi.

Se tu dovessi essere di nuovo preda del tuo problema,allora sappi che non esiterò a congelarti.”

A lui parve una risposta degna della donna che aveva conquistato il suo cuore e che tra qualche attimo si sarebbe addormentata attaccata al suo amato. Anche lui in effetti si sentiva stanco e poco alla volta le sue palpebre si fecero più pesanti e il sonno stava per prendere il sopravvento sul corpo e sulla mente.

Temet...nosce.”

Fu l'ultima cosa che disse prima di crollare per colpa del sonno. Parole che non avevano significato per lui e che non sapeva nemmeno se avessero un vero significato. Si addormentò in pace,conscio ormai che la sua attrazione per la ragazza era reciproco e parte di tutta la frustrazione che aveva provato in quel momento,tutto il rancore,il disprezzo,l'indifferenza che lo avevano accompagnato per tutta la vita era sopite,non scomparse,ma calmate da un singolo atto di tenerezza,un raro momento di felicità in una vita piena di emozioni sepolte sotto la dura scorza che si era formata sulla sua personalità ora si era leggermente intenerita. Ora la loro unione era divenuta molto più profonda e assai più gradevole. L'amore aveva fortificato la loro unione.


Chiedo scusa per l'enorme ritardo, ma ho avuto problemi di tempo e inoltre il computer ha pensato bene di esplodere. Ringrazio tutti coloro che seguono ancora questa storia,in particolar modo Bankotsu,sostenitore principale delle mie follie su questo fandom XD.

  
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