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Autore: Rack12345    23/07/2021    2 recensioni
[Completa]
Alexis e gli Avengers tornano in scena: è passato un po' di tempo dagli attacchi terroristici e dal tentativo di sterminio di massa da parte del gruppo neonazista "A.T." e, finalmente, i nostri Avengers si stanno godendo un po' di pace. Tuttavia, questa pace non è destinata a durare a lungo.
Vedremo Alexis addentrarsi maggiormente nel mondo delle arti mistiche e fare passi da gigante. In più, la vedremo indagare sul suo passato e sui suoi genitori e proprio dal passato arriveranno problemi, sorprese e... parenti, del tutto inaspettati. Gli Avengers, e il suo amore Bucky Barnes, le saranno sempre affianco.
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[Sequel di New Avengers: Together]
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor Stephen Strange, James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'New Avengers: Together Saga'
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Angolo Autrice!
Ehilà, ciao a tutti miei cari lettori! 
Ecco a voi quello che dovrebbe essere il penultimo capitolo, anche se non è sicuro perché dipende da quanto verrà lungo il prossimo! Però ecco indicativamente questo è il penultimo, al massimo il terzultimo per intenderci =)
Anche in questo caso in realtà lo avevo immaginato più lungo ed ho preferito di nuovo tagliare ad un certo punto, perché forse sarebbero state troppe informazioni tutte insieme, o meglio troppo pathos tutto insieme, rischiando di lasciare piatto il capitolo successivo! 
Mi sono impegnata davvero molto per scrivere la scena d'azione di questo capitolo (credo di non essere assolutamente capace a scriverle, qui ho messo tutta me stessa proprio)  e del prossimo, spero si possa notare ^^
Vi ringrazio tutti dal profondo del cuore <3 
Ci tengo a ringraziare in modo particolare, ormai è un must, InsurgentMusketeer e MaryElizabethVictoria, che non sono mancate a riaccogliermi dopo questa pausa abbastanza lunga che ho fatto con tutto l'affetto che sono in grado di dare <3 siete i miei cuoricini, ragazze <3 
Vi lascio al capitolo! 
Rack =) 

 
 




New Avengers: Together - Promises
Capitolo XX: Simili e diverse








Alexis si posizionò al posto di Strange, che aveva fatto cadere a pochi metri da sé.
Evocò due sfere e guardò Hermione con gli occhi infiammati da pagliuzze dorate e bluastre.

-Prenditela con qualcuno della tua taglia.- le disse.

-E saresti tu?- chiese Hermione ridendo, per poi cominciare a lottare con Alexis.

Stephen Strange si sentì profondamente offeso dall'affermazione di Alexis, e mentre si alzava in piedi disse:
-Ehi! Io sono sempre lo stregone supremo, signorinella!-

Alexis lo sentì, ma non riuscì a rispondergli perché troppo concentrata sul combattimento.

Hermione continuava come poco prima a cercare di disintegrarle le ali con le fruste, e questa cosa preoccupava un po' Alexis: non voleva assolutamente che riuscisse nell'intento, perché non era per nulla sicura che sarebbe riuscita ad evocarle di nuovo così su due piedi.

Alexis continuava a saltare e volare da una parte all'altra, mentre le fruste di Hermione si facevano sempre più lunghe e violente. Si guardò intorno, notando che a volte sfioravano Bucky, Steve, Natasha, e gli altri che erano a terra, addirittura, per la sua furia cieca, spesso la zia colpiva le illusioni create da lei stessa.
Proprio mentre Stephen Strange si avvicinava a lei per cercare di aiutarla, Alexis prese una decisione che avrebbe in qualche modo protetto un minimo i suoi amici dalla furia di quella donna, anche se, di nuovo, non era del tutto sicura di essere in grado di fare quello che stava per fare.

Di punto in bianco la ragazza aprì un portale alle spalle di sua zia, piccolo da farci passare un pugno, e colpì la zia al centro delle scapole, poi lo fece anche con sé stessa.
Per alcuni momenti tutto si mosse a rallentatore, e le voci dei suoi colleghi e i rumori della battaglia giungevano ovattati alle orecchie delle due donne.

Hermione si guardò intorno spaesata, presa alla sprovvista, poi guardò il suo stesso corpo steso a terra, e pochi metri distante il corpo di sua nipote nella stessa posizione, ma la ragazza era allo stesso tempo in piedi dietro di lei.
Si voltò di scatto.

-Proiezioni astrali, eh?- chiese la donna. -Ti ha insegnato bene davvero, allora.-

-Te l'ho detto.- rispose Alexis. -Ora siamo nella dimensione specchio, qui non potrai far del male ai miei amici.-

Fluttuavano entrambe a mezz'aria, ma tutti gli altri che erano rimasti fuori dalla dimensione specchio non potevano saperlo.
Alexis non aveva tenuto conto di questo, ma nel veder cadere a terra il suo corpo, Bucky si era voltato verso di lei di scatto.

-Alexis!- aveva gridato, spaventato.

Aveva fatto voltare anche tutti gli altri, aveva lasciato perdere il combattimento ed era corso verso il corpo della sua amata, steso a terra, con un' espressione angelica sul volto.

Ironman, volando, era andato vicino a lui, e Stephen era subito corso a spiegare che fossero entrate nella dimensione specchio.

-Sono entrate nella dimensione specchio.- disse infatti.

-Cosa?!- esclamò Tony, mettendo i piedi a terra e soffrendo nel sentire una forte fitta alla coscia.

-Una sorta di realtà alternativa dove ciò che è all'esterno è praticamente intangibile.-

Bucky scosse la testa rapidamente.
-Ma così il suo corpo reale sarà vulnerabile! Qualcuno deve proteggerla.-

-Ci penso io.- disse Stephen -Però voi dovete pensare a queste dannate illusioni, continuano ad essere troppe.-

-No!- si oppose Bucky. -Tu devi entrare nella dimensione specchio per darle una mano!-

Stephen sospirò e si grattò la testa, mentre Bucky osservava il corpo inerme, placido e bellissimo della sua fidanzata.
Tony sollevò la testa e guardò alle loro spalle.

-Guarda chi si vede!- esclamò.

Anche gli altri due si voltarono, e videro Wanda e Visione, guidati da Loki ed Hulk, che volavano verso di loro.

-Finita la luna di miele?- chiese Tony, quando entrambi gli atterrarono vicino.

-Non come volevamo.- rispose Wanda, truce.

Visione stiracchiò un sorriso.

Wanda puntò lo sguardo a terra, sui corpi delle due donne.
-Che diavolo è successo ad Alexis?-

-Credo siano nella dimensione specchio.- disse Visione guardandosi intorno. -Avverto dei movimenti nell'aria.-

-E' così.- confermò Bucky.

-Bene.- disse Tony. -Ora che ci siamo tutti: Strange, va ad aiutare Alexis. Hulk, non permettere che nessuna di queste donne si avvicini al corpo di Alexis. E noi altri-

-Se avete finito con la rimpatriata, potreste darci una mano!?- lo interruppe un trafelato Steve Rogers urlando da un po' distanza.

Tony lo indicò. -Quello che ha detto lui!- disse spiccando il volo.

Gli altri lo seguirono, ma specialmente Bucky rimase sempre nella zona più vicina ad Alexis, volgendo spesso lo sguardo al corpo della ragazza.
Vederla lì a terra immobile gli stava giocando davvero un brutto scherzo emotivo.
 




Intanto, nella dimensione specchio, Alexis continuava imperterrita a tentare di far desistere sua zia dal suo desiderio di vendetta.

-Come hai fatto ad evocarle?- chiese la zia riferita alle ali della ragazza, perennemente aperte. -Sei una principiante.-

Alexis, con sguardo sospettoso, iniziò a girare circoscrivendo un cerchio, lentamente, e sua zia faceva lo stesso.

-Mi sono allenata con lo stregone supremo delle arti mistiche.- rispose la ragazza. -Tu no. Hai fatto tutto da sola e male. Fattene una ragione, zia.-

Hermione sbuffò una risata, e sguainò una spada di energia mistica blu.
-Adesso dai a me la colpa di essere stata abbandonata?-

-Non intendevo questo.- disse Alexis, evocando due scudi sui pugni. -Sei stata abbandonata, ma hai scelto tu di stare dalla parte dei cattivi. Traffico di armi, omicidi, e chissà cos'altro. Non potevi scegliere di crescere in una famiglia adottiva? Di condurre una vita normale, non so, andare al college, all'università, lavorare, avere degli hobby? O almeno di provarci?-

-Io non avevo tutte queste scelte di cui tanto parli.-

La ragazza scosse la testa lentamente.
-Si ha sempre una scelta.-

Quest'ultima frase da "tipica eroina americana" -questo aveva pensato Hermione Karlatos- diede talmente fastidio alla donna che di nuovo tutto il suo reticolato nervoso venne messo in evidenza dalla sua magia bluastra, proprio come succedeva ad Alexis fino a poco tempo prima.
La donna socchiuse gli occhi e serrò la mascella, poi si fiondò contro sua nipote, tirando dei fendenti rapidi e violenti, quasi disperata, con la spada che aveva evocato.
Alexis riusciva a parare i colpi con entrambi gli scudi, ed il fatto che non avesse evocato un'arma per contrattaccare la diceva lunga su quanto fosse vera la frase appena detta da lei stessa: credeva ancora di poter salvare sua zia.
Parava e schivava senza sosta, mettendo in atto anche tutti gli insegnamenti e gli allenamenti fatti tre anni prima con Natasha.
Anche in questo lei aveva un punto in più, perché anche in questo sua zia si era fatta da sola.
Ci pensò un attimo e si rese conto che era proprio come le aveva detto sua zia poco prima: le faceva veramente pena.
 
Hermione si diede lo slancio, cercando di colpire Alexis da sopra, ma lei saltò di lato evitando l'impatto, e si parò si nuovo con entrambi gli scudi quando la zia cercava di colpirla sui fianchi.
Andarono avanti così per un po', ma Hermione stava iniziando a capire che Alexis non avrebbe ceduto: quella sua trasformazione l'aveva resa decisamente più forte, resistente, oltre che potente.

La donna cercò di girarle intorno, saltando di lato, ma Alexis si voltò in tempo per parare il colpo che stava per infliggerle alla schiena.
Diede altri fendenti laterali, poi cambiò di nuovo tattica: balzò in alto, fece una piroetta nell'aria intenzionata a cadere sopra Alexis, ma la ragazza le aprì un portale sotto i piedi, facendola cadere a terra, e si rimise sulla difensiva, con gli scudi in avanti.

Hermione si alzò in piedi e si lanciò di nuovo verso Alexis, caricando un colpo portando la spada in alto, ma la ragazza le diede un calcio sull'addome, spingendola di nuovo per terra.
Cadde di schiena e tossì due volte, poi si alzò lentamente, mettendosi prima seduta, poi in ginocchio, ed infine in piedi: si vedeva che era stanca, al contrario di Alexis.

Alexis sospirò profondamente, guardando sua zia dolorante. -Non voglio farti del male.- disse in maniera sincera, anche se sua zia non lo capì.

Erech emise un grugnito.
-Spaccona.- borbottò. -Va bene, sei più potente di me. Dunque perché non combattere con qualcosa che abbiamo entrambe allo stesso modo?-

La donna fece scomparire la magia e si mise in posizione con i pugni chiusi pronta per colpire Alexis.
-Forza fisica?- chiese Alexis, facendo scomparire gli scudi. -Non darei troppo per scontata l'equità anche in questo caso, ma come preferisci.- disse, assumendo la stessa posizione.

Erech fece un cenno con la testa verso di lei. -Togli anche quelle.-

Alexis strinse le labbra, girò la testa di lato posando lo sguardo sulle ali tanto faticosamente evocate.
In realtà in quel momento non ricordava bene cosa le fosse successo mentre cadeva nel vuoto, né la fatica che aveva fatto per evocarle, ma lei credeva che sicuramente fosse così.
Ma ad Hermione Karlatos, la bambina che a tre anni si era vista strappare via tutta la sua vita, lo doveva. Le doveva la possibilità di sfogarsi, la possibilità di capire, di farsi convincere, anche tramite gesti avventati come quello, che ci fosse ancora qualcuno della sua famiglia biologica che era pronto a perdonarla e  darle ciò che non aveva avuto per tutta la vita.
Anche a costo di darsi la zappa sui piedi non riuscendo più ad evocare le ali, perdendo l'unico vantaggio.

Whatever It Takes.

Alexis ritrasse le ali, che scomparirono in una manciata di scintille ambrate e blu che si spensero quando toccarono il suolo.

Fu Hermione la prima ad attaccare.
Gancio destro, gancio sinistro.
Alexis li evitò entrambi e diede un calcio all'addome di Erech, dove già l'aveva colpita, ma quella fece un saltello indietro e il suo piede la sfiorò soltanto.

Alexis si abbassò a terra, fece perno con una gamba piegata, mentre con l'altra, tesa, cercò di colpirle le caviglie per farla cadere a terra.
Hermione saltò verso l'alto ed evitò anche quel calcio.

Quando Alexis fece per rialzarsi, Hermione si preparò a sferrarle un calcio in pieno petto, ma la ragazza si abbassò di nuovo evitandolo.
Stavolta fu Alexis a cercare di colpirla in volto, provò sia a destra che a sinistra, ma sua zia parò entrambi i colpi con gli avambracci.

Poi si mossero allo stesso momento: Hermione riuscì a colpire Alexis su una guancia con un pugno, mentre Alexis aveva colto l'occasione per colpirla di nuovo all'addome con una gomitata.

Si allontanarono entrambe per due secondi, riprendendo fiato, poi si riavvicinarono.
Hermione corse incontro ad Alexis, si diede lo slancio e fece per saltarle addosso, con l'intento di allacciarle le gambe intorno  alla testa per atterrarla, ma non vi riuscì.
Alexis rotolò con una capriola sotto di lei e si rialzò in piedi, poi colpì sua zia con un calcio alla schiena, facendola cadere a faccia avanti, spalmata al suolo.

Mentre Alexis le girava intorno, Hermione le fece lo sgambetto, facendola cadere a sua volta pancia all'aria.
La donna non perse tempo e le si fiondò sopra, ma Alexis aveva capito le sue intenzioni e si era subito data la spinta puntando un piede a terra, per ribaltare la situazione.
Fece rotolare entrambe, ed ora era sua zia ad essere sotto di lei.

Andarono avanti così per alcuni minuti durante i quali l'una cercava di immobilizzare l'altra, ma la situazione non si evolveva né in positivo né in negativo per nessuna delle due.
Erano forti allo stesso modo con il corpo a corpo.

Alla fine Alexis rotolò di nuovo e si mise sopra sua zia, spingendo un ginocchio contro il suo, facendola urlare di dolore. Le prese entrambe le braccia e gliele incrociò all'altezza del petto, tenendole ferme.

Ansimavano entrambe, avevano lividi e tagli su tutto il corpo e sul volto.
Alexis sollevò entrambe le sopracciglia, cercando di mandare via lo sguardo corrucciato tipico della concentrazione della battaglia.

-Basta.- disse la giovane con fin troppa calma. -Potremmo andare avanti all'infinito. Io non voglio farti del male, io sto cercando... sto cercando di farti capire che sono disposta a perdonarti per-

-Per essere stata abbandonata ed aver vissuto da sola tutta la vita? Grazie, cara nipote, di perdonarmi di un crimine che non ho commesso io!-  

-No, idiota di una zia, non per quello! Sono pronta a perdonarti per-  Alexis deglutì, strinse gli occhi, poi li riaprì.  -Sono pronta a perdonarti per aver ucciso i miei genitori. Però tu non mi stai permettendo di farlo.- disse, con una punta di fastidio nella voce.

-Io non voglio niente da te! Non voglio compassione, non voglio perdono, non voglio una famiglia, non voglio assolutamente niente!- Hermione abbandonò la testa sul terreno sbuffando. -Credi sul serio che io non abbia potuto costruirmi una vita diversa da questa? Credi che io sia stupida, Alexis?- tirò di nuovo su la testa per guardare la nipote.

-No, neanche lontanamente.- rispose seria la ragazza.

-Io ho questo, perché volevo questo.-

-Sì, ma puoi scegliere, ora, di non volerlo più!- esclamò esasperata la ragazza, scuotendo la donna sotto di lei, continuando a tenerla per le braccia.

La donna scosse la testa rapidamente.
-No, lo voglio ancora. So che tu sei sempre pronta a perdonare gli assassini e ad accoglierli tra le tue braccia, ma io non sono come Barnes, non mi è stato fatto un lavaggio del cervello. Io sono così.- disse, poi strinse gli occhi in due fessure. -Del resto non è per lo stesso motivo che tu sei qui?-

Alexis corrugò la fronte.
-"Stesso" di chi?-

-Il mio stesso motivo: vendetta.-

-Cosa?- chiese Alexis, smarrita, tirandosi su leggermente ed allentando lievemente la presa sui polsi della zia, errore che a quest'ultima non sfuggì affatto.

-Non è perché volevate vendetta per l'assassinio dei tuoi genitori che avete iniziato a darmi fastidio?- chiese Hermione, con un ghigno malefico.

Alexis sentì il fiato mancarle.
Hermione Karlatos aveva perfettamente ragione: se erano lì, ad ammazzarsi, era solo per colpa sua che aveva ricominciato ad indagare.
Si rese conto di aver sbagliato tutto.
Quando aveva letto il diario di quello zio di Londra, avrebbe dovuto lasciar perdere.
Lei aveva pensato fin da subito che la perduta gemella di sua madre potesse avere avuto le sue ragioni, che comunque non giustificavano un omicidio. Avrebbe dovuto lasciar correre, una volta capita la situazione.
Invece aveva fatto proprio come sua zia.
Alexis pensò che avessero davvero molto di più in comunque oltre al nome.

-I-io non...- Alexis provò a dire qualcosa, ma non ce la fece.

Hermione approfittò subito di quel momento di debolezza e tirò una testata dritta sul naso di Alexis, alla quale sfuggì la presa sulla zia, che subito si sfilò da sotto di lei e si mise in piedi.
-Debole sentimentale.- borbottò quella.

La ragazza strinse gli occhi, si portò entrambe le mani al naso.
Un dolore lancinante la colse, cadde seduta a terra ed istintivamente gettò la testa all'indietro quando sentì un fiotto di sangue scenderle giù dal naso.
-Cazzo.-

Nello stesso momento Stephen Strange aveva fatto il suo ingresso nella dimensione specchio, anche se avrebbe preferito riuscire a farlo qualche istante prima.
Gli si spezzò il fiato a metà e sgranò gli occhi.

-Alexis!-

-Tutto a posto!- aveva esclamato la ragazza sollevando una mano, che poi poggiò mollemente su un ginocchio piegato.

Stephen aveva aperto un portale sotto i piedi di Hermione, facendola uscire dalla dimensione specchio, mentre correva anche lui verso il cerchio di luce ancora aperto nel vuoto.

-Non deglutire il sangue. Testa dritta e stringi con le dita o non si fermerà!-
Urlò il dottore, mimando il gesto di stringersi il naso, pochi istanti prima di attraversare il portale verso Erech, per poi chiuderlo.

Alexis fece quanto il dottore le aveva detto con un sorriso amaro sul volto per la premura che le aveva riservato in mezzo al campo di battaglia.
Giurò a sé stessa che una volta fermato il sangue sarebbe uscita là fuori e che ci avrebbe provato ancora soltanto un'altra volta.
Poi sua zia, Hermione Karlatos, avrebbe affrontato la sua furia.
  
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