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Autore: Ayumi Yoshida    23/07/2021    6 recensioni
“Ti prenderò per mano!”
“Ma sei scemo o cosa? Sai quante persone ci saranno a guardarci?”
“Appunto! Sai quanta paura avrò? Morirò per il nervosismo se non potrò stringerti la mano!”

Hinata, Kageyama e le Olimpiadi di Tokyo 2020 - KageHina
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buoni propositi

 

22 luglio 2021
 
“Ti prenderò per mano!”
Le sopracciglia di Kageyama si curvarono più del dovuto proprio come la sua bocca, già bloccata in una smorfia da una manciata di secondi.
“Ma sei scemo o cosa?” gli chiese quasi disgustato “Sai quante persone ci saranno a guardarci?”
Hinata socchiuse gli occhi con aria sostenuta e gli afferrò le mani con forza portandole davanti a sé.
“Appunto! Sai quanta paura avrò domani?” La sua voce era ancora più squillante del solito, esagitata “Morirò per il nervosismo se non potrò stringerti la mano!”
Conoscendolo, le sue parole avrebbero potuto diventare realtà: Hinata impazziva quando si emozionava troppo. Smetteva di pensare, anche alle cose più importanti come respirare, e smetteva di essere nel posto in cui era, venendo catapultato nel vuoto a chilometri di distanza in un territorio accessibile soltanto al suo piccolo cervello abbrustolito. Ma milioni di persone li avrebbero visti, se Hinata l’avesse preso per mano: non soltanto i giapponesi, ma gli abitanti di tutto mondo, e tutti li avrebbero riconosciuti.
Ormai anche i telegiornali stranieri parlavano di Tobio Kageyama e di Shoyo Hinata, i nuovi assi della nazionale giapponese di pallavolo, capaci di segnare più di venti punti a partita con le loro combinazioni.
“Non morirai di certo!” esclamò Kageyama, burbero, cercando di liberarsi dalla sua stretta, ormai troppo coriacea. Gli facevano male le dita, tanto l’altro le stava stringendo.  “Sai che camminerò proprio accanto a te!”
Gli occhi di Hinata scintillarono.
“Dici davvero?” proruppe in tono sorpreso e gioioso. Kageyama sollevò le spalle con un sospiro rassegnato.
“Non posso fare altrimenti, se rischi di combinare danni anche lì.”
“Non è detto che farò danni!” ribatté immediatamente Hinata indispettito, ma senza riuscire nascondere un largo sorriso. Gli tremavano le gambe al solo pensiero dell’indomani e di quello che avrebbe dovuto affrontare, ma la mano di Kageyama, salda e sicura nella sua, non esitava. Anche se non avrebbe potuto stringerla, in quel momento riuscì ad infondergli almeno quel po’ di  coraggio che si sentiva mancare. Lui non aveva paura.
 

23 luglio 2021
 

Inspirò profondamente, cercando di non pensare a nulla, e fece un passo in avanti per superare la fine del tunnel.
Le luci erano più accecanti e calde di quelle che lo colpivano sempre sul campo da gioco.
Hinata sbatté le palpebre più e più volte per abituarsi alla luce dei fari, ma era difficile tenerli ben aperti per guardarsi intorno: attorno a sé, scorgeva soltanto bagliori di completi bianchi e rossi e, accanto a sé, udiva a stento il passo cadenzato di Kageyama avanzare al ritmo degli atleti che sfilavano davanti a loro.
Non era così che aveva immaginato la sua partecipazione con la delegazione giapponese alla cerimonia di apertura dei giochi olimpici a Tokyo: aveva immaginato che durante la sfilata gli tremassero le gambe, che la testa si svuotasse, che il cuore gli scoppiasse nel petto, invece si sentiva completamente abbagliato dalle luci, incapace di realizzare quello che stava succedendo attorno a lui.
Di certo lo stavano fotografando, riprendendo. Avrebbe voluto salutare, sorridere, ma non riusciva a socchiudere le labbra o ad alzare il braccio, paralizzato. Con un sospiro, allungò la mano accanto a sé, alla ricerca di un lembo della giacca di Kageyama, e lo trovò immediatamente. Di scatto, si voltò a guardarlo: Kageyama, gli occhi vacui e le labbra serrate, era terrorizzato quanto lui.
Sorpreso, fissò lo sguardo nel suo per infondergli coraggio, ma gli occhi gli divennero di ghiaccio quando si accorse che Kageyama gli aveva afferrato la mano. E la stava stringendo talmente forte da stritolargliela.
“Te la stai per caso facendo sotto?” provò a dire, ma non una parola gli uscì dalle labbra, che riuscirono soltanto a dischiudersi in un largo sorriso.
“Siamo… siamo davvero alle Olimpiadi.” borbottò improvvisamente Kageyama con voce atona, senza smettere di guardarlo.
“Davvero.” riuscì finalmente ad annuire Hinata.
Di certo li stavano fotografando, riprendendo, e la notizia delle loro mani strette avrebbe fatto il giro del Giappone, ma non gli importava, perché finalmente il cuore gli stava scoppiando nel petto, proprio come avrebbe dovuto essere.
“Kageyama.” Il sorriso di Hinata si era fatto all’improvviso sornione mentre, percorrendo la passerella preparata per le delegazioni,  continuava a salutare e a sorridere alle telecamere e alle persone intorno a loro. “Sai che mi stai tenendo per mano, sì?”
L’altro strinse gli occhi, prima sbuffando infuriato ed infine sospirando.
 “Ti prego, non ricordarmelo.” lo pregò in un sussurro rassegnato. Non riusciva ancora a credere di essere stato lui per primo a mandare all’aria tutti quei buoni propositi durante un evento così importante.
 






 
Note:
ecco qui una KageHina fresca fresca, scritta in fretta e furia durante l’accensione della fiaccola olimpica allo stadio a Tokyo per sfruttare l’ispirazione. Oggi pomeriggio ho guardato tre ore e passa di cerimonia di apertura e vedere sfilare la delegazione del Giappone mi ha fatto pensare a Hinata, Kageyama e a quello che avrebbero provato se fossero stati lì con gli altri atleti. Come al solito, ho cercato di seminare un po’ di indizi qua e là nella prima parte del testo per non “scoprire” del tutto la partecipazione alla cerimonia e ho scambiato pensieri e sensazioni nei due personaggi per rendere il tutto un po’ più originale, spero di non essere andata troppo OOC. >.<
All’inizio Kageyama è timoroso nel rivelare al mondo il loro legame perché, immagino lo sappiate, in Giappone non è che siano così avanti con la questione dell’omosessualità, specialmente quando riguarda personalità pubbliche come lo sono lui e Hinata in questa fic, ma alla fine il fluff vince sempre (e Kageyama un po’ meno, perché adoro torturarlo XD)!
Pubblico davvero a cuore aperto, dopo una lievissima revisione per non cambiare troppo l’idea iniziale, quindi mi farebbe particolarmente sapere cosa ne pensate! Accetto anche lanci di pomodori, of course! :D
Alla prossima!
 
Ayumi

 

   
 
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