Grazie a
chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti
e critiche
CAPITOLO 49
Vestita con
la mia divisa militare formale blu notte, decisamente più
adatta a nascondere
il cucciolo, bussai alla porta. Fu immediatamente aperta da una guardia
ed
entrai, l’imperatrice era seduta dietro a una scrivania
-Lasciaci-
ordinò
e la guardia con un inchino uscì
Dovevo dire
che era la prima volta che la vedevo senza maschera. Come avrei dovuto
prendere
quella scelta?
-Prego- e
fece cenno alla sedia di fronte a me, mi sedetti -Date le circostanze
Inquisitore,
abbiamo tutti dormito poco la scorsa notte- le linee del viso erano
tese in
un’evidente preoccupazione
Infatti non
ero stata l’unica ad aver beneficiato della visita a sorpresa
di un assassino. Mi
era giunta voce che Re Alistair era stato ferito nel proteggere la
consorte e l’intruso
abbattuto dalle guardie. Uno degli agenti di Briala aveva ucciso invece
quello
che aveva attentato alla vita dell’Imperatrice.
-Mi sarebbe
piaciuto passare almeno la prima notte in tranquillità, ma i
qunari non
sembrano essere dello stesso avviso- risposi -E attaccare ognuno di noi
con un
assassino in abiti oltremodo riconoscibili come ostili, è
stato un tocco di classe-
Il mio
assassino, come quello dei regnanti fereldiani sembrava orlesiano -Il
vostro?-
domandai curiosa
Sospirò
-Un
elfo con abiti come quelli che indossano le guardie che vi accompagnano-
Una
Sentinella. Rimasi un minuto in silenzio. O meglio solo il suo abito.
-Questo ci
pone un nemico comune. Ho già avanzato il mio prezzo-
-Che sfiora
il ridicolo-
Mi passai la
lingua sulle labbra -Anche impossessarsi delle terre donate da Andraste
al mio
popolo-
La donna mi
trapassò con lo sguardo -Un’eredità-
-E ora avete
il potere di rimediare a un torto subito da un’intera razza-
mi alzai nervosa -Maestà,
quello che ci si profila all’orizzonte è solo
l’inizio di problemi ben più
gravi. Il sud unito, non solo nei regni, ma con meno
ostilità tra elfi e umani
riscriverebbe la storia- iniziai a camminare avanti e indietro non
riuscendo a
stare ferma -Stanotte abbiamo avuto un assaggio di quello che potrebbe
accadere. Se voi e Re Alistair moriste si scatenerebbe il caos e guarda
caso
entrambi non avete diretti discendi- mi fermai con le mani incrociate
al petto -Offro
protezione basata su una rete di spie presente in ogni livello della
società nel
Thedas-
-Che questa
notte ha fallito con i qunari- puntualizzò
-Infatti-
non negai l’evidenza -Infiltrarsi nei loro ranghi
è molto arduo e chi trova una
via d’uscita difficilmente vuole ritornare con il pericolo di
subire una
rieducazione. I contatti sono presenti, ma esigui- mi risedetti al mio
posto
attendendo una risposta
Pensierosa
replicò -È solo l’inizio? Cosa
intendete?-
-Che ora i
qunari sono la minaccia più pressante, ma il loro attacco al
Concilio anni fa
aveva una scopo preciso. Invadere il sud e soprattutto distruggere
tutto quello
che secondo loro avrebbe aiutato un ritorno del mondo senza Velo-
Allarmata mi
fissò -Un ritorno? Cosa…?-
-Il Velo
è
artificiale Maestà, ed è sulla buona strada di
svanire negli anni a venire-
Scioccata mi
fissava senza parole -Il Velo è una creazione del Creatore-
Abbozzai un
sorriso -In un certo senso, ma non del Creatore che intende la Chiesa.
È un
lascito di una guerra vecchia come questo mondo. So che può
sembrare assurdo ed
estremamente pagano detto da un elfa Dalish. Chiedo solo di fare un
passo alla
volta-
Negò
con la
testa -Mi scaricate addosso tutto questo e pretendete che vi creda?
Potrebbe
essere tutto un piano per farmi accettare-
-Maestà
non
sprecherei il mio tempo a ingannarvi. Il mio compagno non è
altrettanto paziente
in questo periodo della sua vita, e le otterrà in altro
modo- e lo avevo già
frenato parecchio, era passato dopotutto da
“distruggerò questo mondo” a
“troverò
un altro modo”
-È
una
minaccia?-
-No, solo la
realtà dei fatti. Fen’Harel non si
fermerà una volta iniziato, neanche su mia
richiesta e otterrà quello che vuole- ed era maledettamente
vero, possedeva un
esercito che solo un Dio della ribellione avrebbe potuto avere. La mano
che
teneva sul tavolo si strinse a pugno, un cipiglio le solcò
la fronte girando il
viso e continuando a non guardarmi -E ai fereldiani? Cosa avete
chiesto?-
-Skyhold con
i suoi territori circostanti-
-Non mi
sembra molto equo. A me estorcete una terra verde e florida che crea un
profitto. E ai cani fereldiani neve e rocce di nessun valore?-
-Nessun
valore per voi e loro, ma per il mio popolo sì. Vorrei che
sia chiaro sin da
ora ad entrambi: non dovrete fermare nessun elfo, che abiti
nell’alienazione o serva
gli umani dal lasciare le vostre terre. Se dovessero giungerci voci di
maltrattamenti alla mia gente, non sarò gentile-
-Questa
è
una minaccia-
-Sì
Maestà-
affermai
Per mia
sorpresa sospirò e un leggero sorriso le solcò le
labbra -Briala ne sarà
felice, ha ottenuto quello che ha sempre desiderato- e si rivolse
finalmente a me
-Quello che mi avete riferito sul Velo…-
-La
situazione è stabile, ma non lo sarà in eterno.
Parlerò dopo ai regnanti
Fereldiani e anche il nord del Thedas verrà messo al
corrente a tempo debito.
Prego voi e gli altri di guardare più alla sopravvivenza
generale delle future
generazioni che al solo interesse verso il vostro paese-
-Non saprei
proprio immaginare la reazione delle altre nazioni. Forse il Tevinter
accoglierebbe la notizia a braccia aperte, visto la loro storia. Questo
però
sarà argomento di discussione in futuro- prese un foglio e
una piuma scrivendo
qualcosa -Non posso fare spostare migliaia di persone
dall’oggi al domani…-
La
interruppi -Un anno. La vostra gente avrà tempo un anno per
lasciare terreni e
case portandosi via tutti i loro averi-
Continuò
a
fissarmi assorta -Il vestito di ieri sera mi è giunta voce
che è stato
l’invidia di molte nobili. Potreste aver lanciato una nuova
moda che sarà
replicata in modo goffo- si alzò e io con lei -Abbiamo un
accordo Inquisitore-
Feci un
breve inchino -Lo abbiamo, Maestà- mi voltai e uscii dalla
porta richiudendola
alle mie spalle. Lasciai libero un respiro profondo e le gambe
tremarono.
L’adrenalina stava esaurendo il suo effetto.
Delle mani
mi sostennero e mi ritrovai a fissare Solas negli occhi -Sembra che ci
siamo
riusciti-
-Vorrei
dissentire. È tutto merito tuo vhenan-
Ridacchiai -No,
non penso proprio. Ma accetto la lusinga- mi sostenni in piedi da sola
-Diamo
la notizia agli altri e restiamo vigili, ci manca Re Alistar- che
dubito
avrebbe causato resistenze di qualche genere
-Solas!-
sussurrai fissandolo sbalordita mentre mi afferrava una mano e mi
portava sulla
pista da ballo.
-Sempre
troppo imbarazzata, vhenan- replicò con un sorriso da lupo
facendomi
volteggiare
Dei! Sapeva
che odiavo stare così al centro dell’attenzione,
però ero comunque fiera di
danzare davanti a tutti quei nobili che si credevano superiori.
Alzai gli
occhi al cielo -Stai ostentando cosa esattamente?-
-La
bellissima donna che ho tra le braccia- si chinò sul mio
orecchio in un cambio
di direzione a tempo con la musica -E la mia compagna per
l’eternità-
Le guance mi
si scaldarono non potendo evitarlo -Bellanaris?- lo provocai
Un
sorrisetto gli solcò le labbra. Seguivo i suoi passi senza
indugio, rendendomi
conto all’ultimo momento del casquè e del suo
braccio sinistro a sostenermi la schiena
piegata all’indietro. La sua bocca fu sulla mia. Il mio
cervello smise
completamente di funzionare, non so se per il bacio fantastico o nel
farlo in
mezzo a una sala gremita di gente.
Ripresi
fiato e venni ritirata dritta. Solas mi prese una mano e si
inchinò posando le
labbra sul dorso. La mia attenzione fu distolta da lui -Orecchie
flosce!- urlò Sera
da bordo pista che fu prontamente fermata da Josephine e Cassandra che
se la
trascinarono via sotto gli sguardi indignati dei nobili lì
vicino. Solas mise
la mano alla base della mia schiena in modo casuale, o almeno lo avrei
pensato
se non lo avessi conosciuto bene -Qualcuno ti sta infastidendo vhenan?-
mormorai
Con una
leggera pressione della mano, mi invitò ad avanzare -Ho
notato alcuni che sono
rimasti impassibili al nostro bacio-
-Quanti?-
-Tre- e
voltò il viso verso Banal’ras in disparte dalla
folla. Con quel semplice
contatto si mosse sparendone in mezzo
-Mmm…-
altre
spie -Non hanno maschere?-
-Non la
servitù che agisce nell’ombra-
C’era
qualcosa che non mi convinceva. Una sensazione che non se ne andava.
Tanti
occhi erano su di noi, ma eravamo osservati. Un predatore che si
preparava a fare
un agguato.
-Cosa?-
domandò Solas notando la mia rigidità
-C’è…-
non
feci in tempo a finire. Una lama lampeggiò. Una linea rossa
comparve sulla gola
del mio lupo. L’espressione scioccata. Cadde
all’indietro. Fu il caos.
La gente
urlò. Si agitò cercando di allontanarsi. Non
sentivo niente. Paralizzata. Non
riuscivo a muovermi con la visione di Solas a terra. Sangue. Una pozza.
Muoviti. Fenedhis! Muoviti!
Creai una
lama di ghiaccio. Senza pensare mi trapassai la mano sinistra. Muoviti!
Il
dolore sbocciò violento dove mi ero ferita. Una disperazione
disumana mi
attraversò lo spirito. No, ti prego. No!! Mi lanciai al suo
fianco infondendo
quanta più magia possibile per richiudere la ferita. No. No.
NO! Troppo pulita.
Lineare. Profonda. Ti prego. Ti prego. Troppo sangue. Cosa
posso…?
La stessa
sensazione di prima alle spalle. Richiamai altra magia e udii un urlo
spaventoso.
Un pugnale cadde vicino a una poltiglia informe sul pavimento.
Cosa faccio?
Cosa? Notai Fellassan avvicinarsi. Stava dicendo qualcosa. Non lo
sentivo. Non
udivo nulla. Il luccichio del pendente di Solas. Lo strappai tenendolo
stretto
nel pugno, con l’altra mano presi la sua. Rischiai tutto.
Scossa
aprì
di scatto gli occhi. Un soffitto. Dove ero? No, non importa. Quando?
Girai il
viso.
Solas era al
mio fianco addormento. Delle lacrime mi bagnarono le guance. Sollievo.
La
ferita profonda che mi stava lacerando il cuore si stava attenuando.
Studiare e
rifinire gli appunti di Dorian era servito.
La luce
illuminava le pareti. Mattina. Mi
rigirai verso di lui e iniziai a baciarlo sul viso, misi un braccio sul
suo
petto stringendolo. Le sue palpebre fremettero e aprì gli
occhi assonnati -Vhenan-
mormorò
Solo a
quella parola sgorgarono altre lacrime. Gli presi il viso tra le mani
baciandolo con passione
Mi mise una
mano sulla guancia scrutandomi preoccupato -Vhenan cosa succede?-
Non risposi
e lo abbracciai di nuovo infilando il viso nell’incavo del
suo collo. Mi
strinse a sé. Passai una mano sul suo fianco notando
qualcosa di strano.
Nessuna cicatrice. Mi sporsi indietro fissando il suo corpo. Nulla.
Girai
freneticamente la testa da una parte all’altra, era
decisamente una stanza
orlesiana, ma…
Con terrore
spostai la mano sul mio ventre. Lo percepii lì al sicuro,
piccolo e vivace. Il
cucciolo era salvo e intatto
La testa mi
fu afferrata tra due mani e mi ritrovai a fissare le iridi grigie del
mio mago -Ti
senti bene?-
No. Deglutii
a fatica dalla paura -Dimmi dove siamo- chiesi di getto. Il suo
comportamento
era troppo normale, come se non si sentisse fuori posto come me.
La sua
espressione divenne confusa e preoccupata
-Rispondimi-
insistetti
-Al Palazzo
d’inverno, più tardi partiamo per Skyhold-
Fenedhis! Di
nuovo a questo punto? Lui non si ricordava nulla? Perché? E
allora come mai…?
-Da quando dormi
con me?- domandai incredula, era scappato quella volta… ho
cambiato qualcosa?
Ancora
più
perplesso mi osservava -Devi aver bevuto più di quanto ho
previsto. Eri ubriaca
e continuavi a ridere, senza farci notare ti ho portato in camera e non
mi
lasciavi andare. Se ho fatto qualcosa di sgradito, mi dispiace- rispose
serio e
con quello sguardo da lupacchiotto ferito. Avevo cambiato qualcosa, non
mi ero
ubriacata, Josephine mi avrebbe ucciso. Senza tanti preamboli mi misi a
cavalcioni, con il bacino contro il suo. Notai un’espressione
sorpresa, le
punte delle orecchie divennero rosa. Ah già… non
eravamo ancora a quel punto. Era
assolutamente attento -Vhenan…- tentò
-Zitto e
ascolta, anche se forse ti sembrerà assurdo-
Merda.
Merda. Ero tornata troppo indietro. Ora dovevo andare avanti, ma per
farlo mi
serviva il suo aiuto. Non sapevo neanche se…
Schioccai le
dita. Le candele per mio sollievo si accesero e percepii stabile e
potente il
mio mana, anche se una buona parte si stava rigenerando lentamente.
Solas per la
sorpresa cercò di alzarsi, gli piantai una mano sul petto
tenendolo giù. Era
completamente scioccato, ma sentii senza ombra di dubbio che si stava
eccitando.
-Percepisco…
un sacco di domande che vorresti pormi. Ma quello che non abbiamo
è proprio il
tempo. Riassunto veloce: vengo dal futuro, più precisamente
sei anni da questo momento.
Stiamo insieme, so chi sei, cosa vuoi fare e la più
importante di tutte ar
lath, ma vhenan. Abbiamo raggiunto buoni traguardi sia con i tuoi piani
che
nella nostra relazione, infatti siamo sposati e sono incinta-
La bocca gli
si era spalancata. Mi trattenni dal ridere -Lo so
è… sembro pazza. Ma ti amo
Temibile Lupo con tutta me stessa. E sono qui
perché…-
Il suo corpo
a terra. La pozza di sangue.
Gli occhi mi
si riempirono di lacrime -Perché…- balbettai. Il
terrore resuscitò e mi aggredì
un'altra volta, paralizzandomi
Si mosse di
nuovo, ma invece di cercare di scostarmi, mi abbracciò
infilando una mano nei
miei capelli corti e mettendomi il viso contro il suo collo. Piansi e
lo
abbracciai stretto -Ti hanno… - singhiozzai
-Ucciso?-
sussurrò contro il mio orecchio
Un lamento
di dolore lasciò le mie labbra, continuando a piangere non
riuscendo a
fermarmi. Una fitta mi colpì il cuore ed esalai un altro
suono sofferente spingendo
il naso contro la sua pelle e stringendolo forte
-Sono qui.
Sono qui, ma’arlath. Sono qui- mi accarezzò
rassicurante la schiena
Dopo un
tempo indefinito, riuscii a calmarmi. Respirai a pieni polmoni il suo
profumo.
Non volevo lasciarlo andare.
-Ma
serennas, vhenan- disse dolcemente
Ora ero io
confusa -Cosa?-
-Mi hai
salvato la vita. Suppongo che dobbiamo ritornare nel periodo temporale
giusto.
Io non ho ricordo, la mia morte deve aver interferito con la mia
memoria, sono
fiducioso nel recuperarla al momento giusto. Odio il non ricordare di
averti
riempito con il mio seme fino a metterti incinta, ma fen'asha-
Rossa in
viso appoggiai la mia fronte alla sua guardandolo adorante -Quel
nomignolo,
anche se inconsapevole te lo ricordi, ma fen-
Era
decisamente rosso anche lui, dalle guance alle orecchie. Dire una frase
del
genere alla donna che ami e che brami di portare a letto e scoprire di
averlo
già fatto, ci vuole un bel coraggio. E sotto di me era duro.
Il sole si
alzava lentamente all’orizzonte. Solo l’alba, se
ricordavo bene non ci avrebbe
disturbato nessuno ancora per un po’. Posai le labbra sulle
sue in un bacio
dolce e gli presi la mano mettendola sul cucciolo -Anche lui
è contento di
riavere il suo papae- sentii la sua magia sondarmi e come la prima
volta
l’espressione cambiò in una profonda
felicità. Il sorriso che mi stava
mostrando era magnifico, come quel calore protettivo nelle iridi.
-Come ci
muoviamo? Non vorrei che se inavvertitamente cambiamo qualcosa,
cambierà anche
il nostro futuro-
Si fece
serio tenendo lo sguardo e la mano sul mio ventre -Da questo punto in
poi sai
solo tu come dobbiamo avanzare. Io ti seguirò sempre e in
ogni caso, se sai già
tutto di me e siamo arrivati ad avere questo tesoro…- mi
accarezzò la pancia -Sono
tuo- e spostò il viso fissandosi sul mio. Gli misi le mani
sulle guance -Sii
solo te stesso vhenan, e non sbaglierai-
Abbozzò
un
sorriso -Ho già sbagliato parecchio. In tal caso non avresti
quest…-
Il marchio
sulla mia mano sinistra non era presente, al suo posto una ferita mal
rimarginata aveva lasciato una cicatrice dove mi ero auto trafitta
-Fenedhis…
il marchio…- disse
-L’hai
distrutto, mi stava uccidendo. È una storia lunga-
Adagiò
le
dita sul mio palmo in modo contemplativo, passando alle cicatrici dal
gomito
fino alla spalla. Toccò la ricongiunzione del nuovo braccio
studiandolo -Ricostruzione
di un arto…- mormorò -L’assenza
dell’Ancora può diventare un problema. Evitiamo
le fratture e…- i suoi occhi si fermarono sul pendente a
forma di lupo che
avevo al collo. Lo prese tra le dita rigirandolo -Questo può
aiutarti a
stabilire il periodo temporale giusto. L’hai usato in questo
luogo, corretto?
Più ci allontaniamo, più potrebbe rivelarsi
difficile-
-Dobbiamo
prolungare la nostra permanenza…-
-Me ne
occupo io- rispose Solas
-Come?-
Mi fece un
sorrisetto -Sono il tuo guaritore, l’Inquisitore è
indisposto e non in grado di
viaggiare. Posso far rimandare a domani-
-E come fugherai
i dubbi che ti precipiteranno addosso?- tutti avrebbero fatto domande e
a
Leliana non sfuggiva nulla!
-Me ne
occupo io, vhenan. Ti darò il tempo che ti serve per
rimettere a posto la
situazione. Non devono scoprire che non hai più
l’Ancora. Sarebbe disastroso-
Non potevo
che concordare. Corypheus era ancora vivo e senza il marchio ad
aiutarci, il
futuro vissuto con Dorian si sarebbe avverato.
Gli
racchiusi di nuovo il viso tra le mani e presi possesso della sua
bocca,
dolcemente accarezzai la sua lingua con la mia, godendomi il momento
-Va bene. Stai
attento e torna il prima possibile. Se Leliana inizia ad avere qualche
sospetto…- spiegare la situazione in cui ci trovavamo ai
nostri amici avrebbe
richiesto tempo, troppo e c’era anche la
possibilità che non ci avessero
creduto. Un vero disastro. Mi scostai da sopra di lui e le mani di
Solas furono
sulla mia vita. Si era alzato in ginocchio e mi premeva la schiena
contro il
suo petto. Infilò il viso nell’incavo del mio
collo, facendo respiri profondi
lasciandomi infine un bacio
-Il tuo
mana?- domandai
Lasciò
altri
baci sulla mia pelle -Non mi sentivo così bene da parecchio
vhenan. Il tuo mana
dovrei chiedere?-
-È
una lunga
storia anche questa, ma non posso dire che non mi faccia comodo
accendere le
candele in quel modo- scherzai
Ridacchiò
sommesso -Percepisco che puoi andare molto oltre. Dorian e Vivienne si
strapperebbero i vestiti-
Risi immaginando
la scena. Mi baciò di nuovo e sospirò staccandosi
da me, scendendo dal letto
recuperando gli abiti -In una situazione normale, staremmo facendo
altro vhenan-
disse malizioso
Restai a
studiarlo inclinando la testa -Sì, penso proprio che ora ti
starei cavalcando
in una situazione normale- lo provocai e anche se mi dava le spalle
notai un
orecchio divenire rosso -Anche se non te lo ricordi, è molto
interessante
averti sotto di me, oltre che estremamente piacevole- continuai
-Fenedhis!-
esclamò e si infilò la maglia e la giacca rossa.
Voltò deciso la testa verso di
me trafiggendomi con uno sguardo famelico
Ridacchiai
-Rientra
nella parte del tranquillo e vagabondo eretico vhenan. Finita questa
storia
avremo tutto il tempo-
Senza dire
una parola si avvicinò con passo sicuro. Posò
delicato le dita sotto il mio
mento alzandomi il viso verso di lui. Lo fissai adorante
-Jutuan ma
ir rosas’da’din, ma tel’aman melin1-
disse con voce roca
Un calore
caldo e liquido si formò nel mio ventre, bagnai le labbra
passando la lingua -Non
vedo l’ora- prese possesso dolcemente della mia bocca. Si
allontanò, sospirò
profondamente calmandosi e uscì dalla stanza.
Mi alzai
guardandomi intorno, avevo ancora indosso i pantaloni della divisa
rossa e la
camicia sottostante. Solas mi aveva tolto solo gli stivali e la giacca,
ridacchiai immaginandolo in difficoltà a resistere
nell’andare oltre. Quella
storia però dell’essere tanto ubriaca dal mettersi
a ridere mi preoccupava un
po’. Anche se in piccolissima parte avevo cambiato gli
eventi, dovevano stare
attenti. Recuperai gli stivali infilandoli e misi gli occhi sul letto.
Il
pendente di Solas? Cercai tra le coperte e cuscini, ma non
c’è n’era traccia…
che si fosse sbriciolato? Sul palmo della mano osservai il mio, ne
percepii la
magia legata ad esso. Indubbiamente non era di questo tempo, non solo
perché lo
sapevo, ma la carica magica era insolita. Lo rigirai tra le dita, avevo
cambiato il futuro e ora stavo giocando con il passato. Solas adesso
era a
conoscenza che sapevo chi fosse, in un momento temporale dove non
sarebbe mai
successo nelle sue più folli fantasie. Senza rendermene
conto avevo già distorto
i fatti. Dovevo porre una pezza, se non lo avessi fatto il futuro che
ci
aspettava mi sarebbe stato completamente ignoto. Fenedhis!
La porta
attirò la mia attenzione vedendolo rientrare. Si
avvicinò con quel sorriso da
lupo -L’ambasciatrice mi ha anticipato, avendo notato il tuo
stato di ieri
sera. I consiglieri resteranno qui fino a domani con noi, gli altri
partiranno
oggi-
Mi passai
una mano sulla faccia -Bene…- risposi con poco entusiasmo
-Vhenan…?-
risentii il suo tono preoccupato
Dovevo
riparare al danno causato, subito -Mi devi fare una promessa cuore mio-
dissi
seria
Mi
fissò -Ma
nuvenin- e portò le braccia dietro la schiena nella sua
postura abituale
Lo osservai
tenendo a bada un istinto selvaggio che voleva per iniziare
abbracciarlo -Promettimi
che restai fedele a te stesso anche con tutto quello che sai su di noi.
Il tuo
dovere dovrà venire prima di tutto e non ci
piacerà, vhenan. Quando sarà il
momento ti troverò da sola- mi posai la mano sul ventre
-Fallo per lui. Ti
chiedo solo di essere in ogni situazione che ci capiterà
davanti, l’uomo di cui
mi sono innamorata, il mio Temibile Lupo- conclusi fissandolo negli
occhi dove
notai un lieve riflesso argentato. Si avvicinò non
distogliendo la sua
attenzione da me, si fermò quando fummo faccia a faccia e
sentivo il suo
respiro -Te lo prometto sulla mia vita- rispose risoluto -Vi voglio e
farò
tutto il necessario per avervi-
Bellanaris: per sempre/per
l’eternità
Ma
nuvenin: come
desideri
1: ti farò venire così tanto che non ricorderai il tuo nome
Ciao a tutti! State bene? Come vi è sembrato il capitolo? Troppo semplice con l'Imperatrice? Non ne sono del tutto convinta, ma devo dire che potrei trovarlo anche fattibile se ci si è lasciati in buoni rapporti con Celene.Invece per il nostro Solas vi siete un po' spaventati? A scrivere la scena mi è venuto male al cuore, infatti ho dato a Yen una soluzione veloce e sciogliere sul pavimento l'assassino una piacevole vendetta. Al prossimo capitolo!
P.s. sto cercando di ritornare a pubblicare una volta al mese, ma non posso promettere nulla. Fate conto che quando voi leggete questo capitolo io ho gia quasi finito, se non pronto il prossimo. Capitere che per questioni di trama devo essere qualche passo avanti senza che vi faccia trovare incongruenze