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Autore: Sherry93    25/07/2021    2 recensioni
Avevo sciolto l'Inquisizione, non sopportavo più quei falsi buonisti che avevano lasciato la salvezza del Thedas sulle nostre spalle e pretendevano che sparissimo. Corypheus era morto già da più di due anni e non aveva senso. Abbiamo un altro obiettivo, ho un altro obiettivo e non intendo restarne fuori, se voleva proteggermi doveva fare di meglio, quel suo maledetto orgoglio lo avrebbe ucciso e non posso permetterglielo.
[IN REVISIONE]
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inquisitore, Solas, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche

CAPITOLO 49

Vestita con la mia divisa militare formale blu notte, decisamente più adatta a nascondere il cucciolo, bussai alla porta. Fu immediatamente aperta da una guardia ed entrai, l’imperatrice era seduta dietro a una scrivania

-Lasciaci- ordinò e la guardia con un inchino uscì

Dovevo dire che era la prima volta che la vedevo senza maschera. Come avrei dovuto prendere quella scelta?

-Prego- e fece cenno alla sedia di fronte a me, mi sedetti -Date le circostanze Inquisitore, abbiamo tutti dormito poco la scorsa notte- le linee del viso erano tese in un’evidente preoccupazione

Infatti non ero stata l’unica ad aver beneficiato della visita a sorpresa di un assassino. Mi era giunta voce che Re Alistair era stato ferito nel proteggere la consorte e l’intruso abbattuto dalle guardie. Uno degli agenti di Briala aveva ucciso invece quello che aveva attentato alla vita dell’Imperatrice.

-Mi sarebbe piaciuto passare almeno la prima notte in tranquillità, ma i qunari non sembrano essere dello stesso avviso- risposi -E attaccare ognuno di noi con un assassino in abiti oltremodo riconoscibili come ostili, è stato un tocco di classe-

Il mio assassino, come quello dei regnanti fereldiani sembrava orlesiano -Il vostro?- domandai curiosa

Sospirò -Un elfo con abiti come quelli che indossano le guardie che vi accompagnano-

Una Sentinella. Rimasi un minuto in silenzio. O meglio solo il suo abito.

-Questo ci pone un nemico comune. Ho già avanzato il mio prezzo-

-Che sfiora il ridicolo-

Mi passai la lingua sulle labbra -Anche impossessarsi delle terre donate da Andraste al mio popolo-

La donna mi trapassò con lo sguardo -Un’eredità-

-E ora avete il potere di rimediare a un torto subito da un’intera razza- mi alzai nervosa -Maestà, quello che ci si profila all’orizzonte è solo l’inizio di problemi ben più gravi. Il sud unito, non solo nei regni, ma con meno ostilità tra elfi e umani riscriverebbe la storia- iniziai a camminare avanti e indietro non riuscendo a stare ferma -Stanotte abbiamo avuto un assaggio di quello che potrebbe accadere. Se voi e Re Alistair moriste si scatenerebbe il caos e guarda caso entrambi non avete diretti discendi- mi fermai con le mani incrociate al petto -Offro protezione basata su una rete di spie presente in ogni livello della società nel Thedas-

-Che questa notte ha fallito con i qunari- puntualizzò

-Infatti- non negai l’evidenza -Infiltrarsi nei loro ranghi è molto arduo e chi trova una via d’uscita difficilmente vuole ritornare con il pericolo di subire una rieducazione. I contatti sono presenti, ma esigui- mi risedetti al mio posto attendendo una risposta

Pensierosa replicò -È solo l’inizio? Cosa intendete?-

-Che ora i qunari sono la minaccia più pressante, ma il loro attacco al Concilio anni fa aveva una scopo preciso. Invadere il sud e soprattutto distruggere tutto quello che secondo loro avrebbe aiutato un ritorno del mondo senza Velo-

Allarmata mi fissò -Un ritorno? Cosa…?-

-Il Velo è artificiale Maestà, ed è sulla buona strada di svanire negli anni a venire-

Scioccata mi fissava senza parole -Il Velo è una creazione del Creatore-

Abbozzai un sorriso -In un certo senso, ma non del Creatore che intende la Chiesa. È un lascito di una guerra vecchia come questo mondo. So che può sembrare assurdo ed estremamente pagano detto da un elfa Dalish. Chiedo solo di fare un passo alla volta-

Negò con la testa -Mi scaricate addosso tutto questo e pretendete che vi creda? Potrebbe essere tutto un piano per farmi accettare-

-Maestà non sprecherei il mio tempo a ingannarvi. Il mio compagno non è altrettanto paziente in questo periodo della sua vita, e le otterrà in altro modo- e lo avevo già frenato parecchio, era passato dopotutto da “distruggerò questo mondo” a “troverò un altro modo”

-È una minaccia?-

-No, solo la realtà dei fatti. Fen’Harel non si fermerà una volta iniziato, neanche su mia richiesta e otterrà quello che vuole- ed era maledettamente vero, possedeva un esercito che solo un Dio della ribellione avrebbe potuto avere. La mano che teneva sul tavolo si strinse a pugno, un cipiglio le solcò la fronte girando il viso e continuando a non guardarmi -E ai fereldiani? Cosa avete chiesto?-

-Skyhold con i suoi territori circostanti-

-Non mi sembra molto equo. A me estorcete una terra verde e florida che crea un profitto. E ai cani fereldiani neve e rocce di nessun valore?-

-Nessun valore per voi e loro, ma per il mio popolo sì. Vorrei che sia chiaro sin da ora ad entrambi: non dovrete fermare nessun elfo, che abiti nell’alienazione o serva gli umani dal lasciare le vostre terre. Se dovessero giungerci voci di maltrattamenti alla mia gente, non sarò gentile-

-Questa è una minaccia-

-Sì Maestà- affermai

Per mia sorpresa sospirò e un leggero sorriso le solcò le labbra -Briala ne sarà felice, ha ottenuto quello che ha sempre desiderato- e si rivolse finalmente a me -Quello che mi avete riferito sul Velo…-

-La situazione è stabile, ma non lo sarà in eterno. Parlerò dopo ai regnanti Fereldiani e anche il nord del Thedas verrà messo al corrente a tempo debito. Prego voi e gli altri di guardare più alla sopravvivenza generale delle future generazioni che al solo interesse verso il vostro paese-

-Non saprei proprio immaginare la reazione delle altre nazioni. Forse il Tevinter accoglierebbe la notizia a braccia aperte, visto la loro storia. Questo però sarà argomento di discussione in futuro- prese un foglio e una piuma scrivendo qualcosa -Non posso fare spostare migliaia di persone dall’oggi al domani…-

La interruppi -Un anno. La vostra gente avrà tempo un anno per lasciare terreni e case portandosi via tutti i loro averi-

Continuò a fissarmi assorta -Il vestito di ieri sera mi è giunta voce che è stato l’invidia di molte nobili. Potreste aver lanciato una nuova moda che sarà replicata in modo goffo- si alzò e io con lei -Abbiamo un accordo Inquisitore-

Feci un breve inchino -Lo abbiamo, Maestà- mi voltai e uscii dalla porta richiudendola alle mie spalle. Lasciai libero un respiro profondo e le gambe tremarono. L’adrenalina stava esaurendo il suo effetto.

Delle mani mi sostennero e mi ritrovai a fissare Solas negli occhi -Sembra che ci siamo riusciti-

-Vorrei dissentire. È tutto merito tuo vhenan-

Ridacchiai -No, non penso proprio. Ma accetto la lusinga- mi sostenni in piedi da sola -Diamo la notizia agli altri e restiamo vigili, ci manca Re Alistar- che dubito avrebbe causato resistenze di qualche genere

 

 

-Solas!- sussurrai fissandolo sbalordita mentre mi afferrava una mano e mi portava sulla pista da ballo.

-Sempre troppo imbarazzata, vhenan- replicò con un sorriso da lupo facendomi volteggiare

Dei! Sapeva che odiavo stare così al centro dell’attenzione, però ero comunque fiera di danzare davanti a tutti quei nobili che si credevano superiori.

Alzai gli occhi al cielo -Stai ostentando cosa esattamente?-

-La bellissima donna che ho tra le braccia- si chinò sul mio orecchio in un cambio di direzione a tempo con la musica -E la mia compagna per l’eternità-

Le guance mi si scaldarono non potendo evitarlo -Bellanaris?- lo provocai

Un sorrisetto gli solcò le labbra. Seguivo i suoi passi senza indugio, rendendomi conto all’ultimo momento del casquè e del suo braccio sinistro a sostenermi la schiena piegata all’indietro. La sua bocca fu sulla mia. Il mio cervello smise completamente di funzionare, non so se per il bacio fantastico o nel farlo in mezzo a una sala gremita di gente.

Ripresi fiato e venni ritirata dritta. Solas mi prese una mano e si inchinò posando le labbra sul dorso. La mia attenzione fu distolta da lui -Orecchie flosce!- urlò Sera da bordo pista che fu prontamente fermata da Josephine e Cassandra che se la trascinarono via sotto gli sguardi indignati dei nobili lì vicino. Solas mise la mano alla base della mia schiena in modo casuale, o almeno lo avrei pensato se non lo avessi conosciuto bene -Qualcuno ti sta infastidendo vhenan?- mormorai

Con una leggera pressione della mano, mi invitò ad avanzare -Ho notato alcuni che sono rimasti impassibili al nostro bacio-

-Quanti?-

-Tre- e voltò il viso verso Banal’ras in disparte dalla folla. Con quel semplice contatto si mosse sparendone in mezzo

-Mmm…- altre spie -Non hanno maschere?-

-Non la servitù che agisce nell’ombra-

C’era qualcosa che non mi convinceva. Una sensazione che non se ne andava. Tanti occhi erano su di noi, ma eravamo osservati. Un predatore che si preparava a fare un agguato.

-Cosa?- domandò Solas notando la mia rigidità

-C’è…- non feci in tempo a finire. Una lama lampeggiò. Una linea rossa comparve sulla gola del mio lupo. L’espressione scioccata. Cadde all’indietro. Fu il caos.

La gente urlò. Si agitò cercando di allontanarsi. Non sentivo niente. Paralizzata. Non riuscivo a muovermi con la visione di Solas a terra. Sangue. Una pozza. Muoviti. Fenedhis! Muoviti!

Creai una lama di ghiaccio. Senza pensare mi trapassai la mano sinistra. Muoviti! Il dolore sbocciò violento dove mi ero ferita. Una disperazione disumana mi attraversò lo spirito. No, ti prego. No!! Mi lanciai al suo fianco infondendo quanta più magia possibile per richiudere la ferita. No. No. NO! Troppo pulita. Lineare. Profonda. Ti prego. Ti prego. Troppo sangue. Cosa posso…?

La stessa sensazione di prima alle spalle. Richiamai altra magia e udii un urlo spaventoso. Un pugnale cadde vicino a una poltiglia informe sul pavimento.

Cosa faccio? Cosa? Notai Fellassan avvicinarsi. Stava dicendo qualcosa. Non lo sentivo. Non udivo nulla. Il luccichio del pendente di Solas. Lo strappai tenendolo stretto nel pugno, con l’altra mano presi la sua. Rischiai tutto.

 

Scossa aprì di scatto gli occhi. Un soffitto. Dove ero? No, non importa. Quando? Girai il viso.

Solas era al mio fianco addormento. Delle lacrime mi bagnarono le guance. Sollievo. La ferita profonda che mi stava lacerando il cuore si stava attenuando. Studiare e rifinire gli appunti di Dorian era servito.

La luce illuminava le pareti. Mattina.  Mi rigirai verso di lui e iniziai a baciarlo sul viso, misi un braccio sul suo petto stringendolo. Le sue palpebre fremettero e aprì gli occhi assonnati -Vhenan- mormorò

Solo a quella parola sgorgarono altre lacrime. Gli presi il viso tra le mani baciandolo con passione

Mi mise una mano sulla guancia scrutandomi preoccupato -Vhenan cosa succede?-

Non risposi e lo abbracciai di nuovo infilando il viso nell’incavo del suo collo. Mi strinse a sé. Passai una mano sul suo fianco notando qualcosa di strano. Nessuna cicatrice. Mi sporsi indietro fissando il suo corpo. Nulla. Girai freneticamente la testa da una parte all’altra, era decisamente una stanza orlesiana, ma…

Con terrore spostai la mano sul mio ventre. Lo percepii lì al sicuro, piccolo e vivace. Il cucciolo era salvo e intatto

La testa mi fu afferrata tra due mani e mi ritrovai a fissare le iridi grigie del mio mago -Ti senti bene?-

No. Deglutii a fatica dalla paura -Dimmi dove siamo- chiesi di getto. Il suo comportamento era troppo normale, come se non si sentisse fuori posto come me.

La sua espressione divenne confusa e preoccupata

-Rispondimi- insistetti

-Al Palazzo d’inverno, più tardi partiamo per Skyhold-

Fenedhis! Di nuovo a questo punto? Lui non si ricordava nulla? Perché? E allora come mai…?

-Da quando dormi con me?- domandai incredula, era scappato quella volta… ho cambiato qualcosa?

Ancora più perplesso mi osservava -Devi aver bevuto più di quanto ho previsto. Eri ubriaca e continuavi a ridere, senza farci notare ti ho portato in camera e non mi lasciavi andare. Se ho fatto qualcosa di sgradito, mi dispiace- rispose serio e con quello sguardo da lupacchiotto ferito. Avevo cambiato qualcosa, non mi ero ubriacata, Josephine mi avrebbe ucciso. Senza tanti preamboli mi misi a cavalcioni, con il bacino contro il suo. Notai un’espressione sorpresa, le punte delle orecchie divennero rosa. Ah già… non eravamo ancora a quel punto. Era assolutamente attento -Vhenan…- tentò

-Zitto e ascolta, anche se forse ti sembrerà assurdo-

Merda. Merda. Ero tornata troppo indietro. Ora dovevo andare avanti, ma per farlo mi serviva il suo aiuto. Non sapevo neanche se…

Schioccai le dita. Le candele per mio sollievo si accesero e percepii stabile e potente il mio mana, anche se una buona parte si stava rigenerando lentamente.

Solas per la sorpresa cercò di alzarsi, gli piantai una mano sul petto tenendolo giù. Era completamente scioccato, ma sentii senza ombra di dubbio che si stava eccitando.

-Percepisco… un sacco di domande che vorresti pormi. Ma quello che non abbiamo è proprio il tempo. Riassunto veloce: vengo dal futuro, più precisamente sei anni da questo momento. Stiamo insieme, so chi sei, cosa vuoi fare e la più importante di tutte ar lath, ma vhenan. Abbiamo raggiunto buoni traguardi sia con i tuoi piani che nella nostra relazione, infatti siamo sposati e sono incinta-

La bocca gli si era spalancata. Mi trattenni dal ridere -Lo so è… sembro pazza. Ma ti amo Temibile Lupo con tutta me stessa. E sono qui perché…-

Il suo corpo a terra. La pozza di sangue.

Gli occhi mi si riempirono di lacrime -Perché…- balbettai. Il terrore resuscitò e mi aggredì un'altra volta, paralizzandomi

Si mosse di nuovo, ma invece di cercare di scostarmi, mi abbracciò infilando una mano nei miei capelli corti e mettendomi il viso contro il suo collo. Piansi e lo abbracciai stretto -Ti hanno… - singhiozzai

-Ucciso?- sussurrò contro il mio orecchio

Un lamento di dolore lasciò le mie labbra, continuando a piangere non riuscendo a fermarmi. Una fitta mi colpì il cuore ed esalai un altro suono sofferente spingendo il naso contro la sua pelle e stringendolo forte

-Sono qui. Sono qui, ma’arlath. Sono qui- mi accarezzò rassicurante la schiena

Dopo un tempo indefinito, riuscii a calmarmi. Respirai a pieni polmoni il suo profumo. Non volevo lasciarlo andare.

-Ma serennas, vhenan- disse dolcemente

Ora ero io confusa -Cosa?-

-Mi hai salvato la vita. Suppongo che dobbiamo ritornare nel periodo temporale giusto. Io non ho ricordo, la mia morte deve aver interferito con la mia memoria, sono fiducioso nel recuperarla al momento giusto. Odio il non ricordare di averti riempito con il mio seme fino a metterti incinta, ma fen'asha-

Rossa in viso appoggiai la mia fronte alla sua guardandolo adorante -Quel nomignolo, anche se inconsapevole te lo ricordi, ma fen-

Era decisamente rosso anche lui, dalle guance alle orecchie. Dire una frase del genere alla donna che ami e che brami di portare a letto e scoprire di averlo già fatto, ci vuole un bel coraggio. E sotto di me era duro.

Il sole si alzava lentamente all’orizzonte. Solo l’alba, se ricordavo bene non ci avrebbe disturbato nessuno ancora per un po’. Posai le labbra sulle sue in un bacio dolce e gli presi la mano mettendola sul cucciolo -Anche lui è contento di riavere il suo papae- sentii la sua magia sondarmi e come la prima volta l’espressione cambiò in una profonda felicità. Il sorriso che mi stava mostrando era magnifico, come quel calore protettivo nelle iridi.

-Come ci muoviamo? Non vorrei che se inavvertitamente cambiamo qualcosa, cambierà anche il nostro futuro-

Si fece serio tenendo lo sguardo e la mano sul mio ventre -Da questo punto in poi sai solo tu come dobbiamo avanzare. Io ti seguirò sempre e in ogni caso, se sai già tutto di me e siamo arrivati ad avere questo tesoro…- mi accarezzò la pancia -Sono tuo- e spostò il viso fissandosi sul mio. Gli misi le mani sulle guance -Sii solo te stesso vhenan, e non sbaglierai-

Abbozzò un sorriso -Ho già sbagliato parecchio. In tal caso non avresti quest…-

Il marchio sulla mia mano sinistra non era presente, al suo posto una ferita mal rimarginata aveva lasciato una cicatrice dove mi ero auto trafitta

-Fenedhis… il marchio…- disse

-L’hai distrutto, mi stava uccidendo. È una storia lunga-

Adagiò le dita sul mio palmo in modo contemplativo, passando alle cicatrici dal gomito fino alla spalla. Toccò la ricongiunzione del nuovo braccio studiandolo -Ricostruzione di un arto…- mormorò -L’assenza dell’Ancora può diventare un problema. Evitiamo le fratture e…- i suoi occhi si fermarono sul pendente a forma di lupo che avevo al collo. Lo prese tra le dita rigirandolo -Questo può aiutarti a stabilire il periodo temporale giusto. L’hai usato in questo luogo, corretto? Più ci allontaniamo, più potrebbe rivelarsi difficile-

-Dobbiamo prolungare la nostra permanenza…-

-Me ne occupo io- rispose Solas

-Come?- 

Mi fece un sorrisetto -Sono il tuo guaritore, l’Inquisitore è indisposto e non in grado di viaggiare. Posso far rimandare a domani-

-E come fugherai i dubbi che ti precipiteranno addosso?- tutti avrebbero fatto domande e a Leliana non sfuggiva nulla!

-Me ne occupo io, vhenan. Ti darò il tempo che ti serve per rimettere a posto la situazione. Non devono scoprire che non hai più l’Ancora. Sarebbe disastroso-

Non potevo che concordare. Corypheus era ancora vivo e senza il marchio ad aiutarci, il futuro vissuto con Dorian si sarebbe avverato.

Gli racchiusi di nuovo il viso tra le mani e presi possesso della sua bocca, dolcemente accarezzai la sua lingua con la mia, godendomi il momento

-Va bene. Stai attento e torna il prima possibile. Se Leliana inizia ad avere qualche sospetto…- spiegare la situazione in cui ci trovavamo ai nostri amici avrebbe richiesto tempo, troppo e c’era anche la possibilità che non ci avessero creduto. Un vero disastro. Mi scostai da sopra di lui e le mani di Solas furono sulla mia vita. Si era alzato in ginocchio e mi premeva la schiena contro il suo petto. Infilò il viso nell’incavo del mio collo, facendo respiri profondi lasciandomi infine un bacio

-Il tuo mana?- domandai

Lasciò altri baci sulla mia pelle -Non mi sentivo così bene da parecchio vhenan. Il tuo mana dovrei chiedere?-

-È una lunga storia anche questa, ma non posso dire che non mi faccia comodo accendere le candele in quel modo- scherzai

Ridacchiò sommesso -Percepisco che puoi andare molto oltre. Dorian e Vivienne si strapperebbero i vestiti-

Risi immaginando la scena. Mi baciò di nuovo e sospirò staccandosi da me, scendendo dal letto recuperando gli abiti -In una situazione normale, staremmo facendo altro vhenan- disse malizioso

Restai a studiarlo inclinando la testa -Sì, penso proprio che ora ti starei cavalcando in una situazione normale- lo provocai e anche se mi dava le spalle notai un orecchio divenire rosso -Anche se non te lo ricordi, è molto interessante averti sotto di me, oltre che estremamente piacevole- continuai

-Fenedhis!- esclamò e si infilò la maglia e la giacca rossa. Voltò deciso la testa verso di me trafiggendomi con uno sguardo famelico

Ridacchiai -Rientra nella parte del tranquillo e vagabondo eretico vhenan. Finita questa storia avremo tutto il tempo-

Senza dire una parola si avvicinò con passo sicuro. Posò delicato le dita sotto il mio mento alzandomi il viso verso di lui. Lo fissai adorante

-Jutuan ma ir rosas’da’din, ma tel’aman melin1- disse con voce roca

Un calore caldo e liquido si formò nel mio ventre, bagnai le labbra passando la lingua -Non vedo l’ora- prese possesso dolcemente della mia bocca. Si allontanò, sospirò profondamente calmandosi e uscì dalla stanza.

Mi alzai guardandomi intorno, avevo ancora indosso i pantaloni della divisa rossa e la camicia sottostante. Solas mi aveva tolto solo gli stivali e la giacca, ridacchiai immaginandolo in difficoltà a resistere nell’andare oltre. Quella storia però dell’essere tanto ubriaca dal mettersi a ridere mi preoccupava un po’. Anche se in piccolissima parte avevo cambiato gli eventi, dovevano stare attenti. Recuperai gli stivali infilandoli e misi gli occhi sul letto. Il pendente di Solas? Cercai tra le coperte e cuscini, ma non c’è n’era traccia… che si fosse sbriciolato? Sul palmo della mano osservai il mio, ne percepii la magia legata ad esso. Indubbiamente non era di questo tempo, non solo perché lo sapevo, ma la carica magica era insolita. Lo rigirai tra le dita, avevo cambiato il futuro e ora stavo giocando con il passato. Solas adesso era a conoscenza che sapevo chi fosse, in un momento temporale dove non sarebbe mai successo nelle sue più folli fantasie. Senza rendermene conto avevo già distorto i fatti. Dovevo porre una pezza, se non lo avessi fatto il futuro che ci aspettava mi sarebbe stato completamente ignoto. Fenedhis!

La porta attirò la mia attenzione vedendolo rientrare. Si avvicinò con quel sorriso da lupo -L’ambasciatrice mi ha anticipato, avendo notato il tuo stato di ieri sera. I consiglieri resteranno qui fino a domani con noi, gli altri partiranno oggi-

Mi passai una mano sulla faccia -Bene…- risposi con poco entusiasmo

-Vhenan…?- risentii il suo tono preoccupato

Dovevo riparare al danno causato, subito -Mi devi fare una promessa cuore mio- dissi seria

Mi fissò -Ma nuvenin- e portò le braccia dietro la schiena nella sua postura abituale

Lo osservai tenendo a bada un istinto selvaggio che voleva per iniziare abbracciarlo -Promettimi che restai fedele a te stesso anche con tutto quello che sai su di noi. Il tuo dovere dovrà venire prima di tutto e non ci piacerà, vhenan. Quando sarà il momento ti troverò da sola- mi posai la mano sul ventre -Fallo per lui. Ti chiedo solo di essere in ogni situazione che ci capiterà davanti, l’uomo di cui mi sono innamorata, il mio Temibile Lupo- conclusi fissandolo negli occhi dove notai un lieve riflesso argentato. Si avvicinò non distogliendo la sua attenzione da me, si fermò quando fummo faccia a faccia e sentivo il suo respiro -Te lo prometto sulla mia vita- rispose risoluto -Vi voglio e farò tutto il necessario per avervi-

 

Bellanaris: per sempre/per l’eternità

Ma nuvenin: come desideri

1: ti farò venire così tanto che non ricorderai il tuo nome

Ciao a tutti! State bene? Come vi è sembrato il capitolo? Troppo semplice con l'Imperatrice? Non ne sono del tutto convinta, ma devo dire che potrei trovarlo anche fattibile se ci si è lasciati in buoni rapporti con Celene.
Invece per il nostro Solas vi siete un po' spaventati? A scrivere la scena mi è venuto male al cuore, infatti ho dato a Yen una soluzione veloce e sciogliere sul pavimento l'assassino una piacevole vendetta. Al prossimo capitolo!

P.s. sto cercando di ritornare a pubblicare una volta al mese, ma non posso promettere nulla. Fate conto che quando voi leggete questo capitolo io ho gia quasi finito, se non pronto il prossimo. Capitere che per questioni di trama devo essere qualche passo avanti senza che vi faccia trovare incongruenze

   
 
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