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Autore: Kinneas    26/07/2021    0 recensioni
Questa è stata la primissima storia che ho scritto ispirandomi al mio gioco preferito : Final Fantasy VIII
L'ho ritrovata dopo tantissimo tempo e ci tenevo a condividerla con voi, spero vi piaccia;
10 anni sono passati dalla guerra con Artemisia, e i nostri eroi SeeD sono andati avanti con la loro vita.
Però all'improvviso succede qualcosa ...
Qualcosa o meglio qualcuno che tornerà sia dal passato che dal futuro portando appunto i nostri eroi ad una nuova avventura ...
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Pensavo fossimo riusciti a distruggerla!"
"..Non preoccuparti... Non serve più combattere.. Cerca solo qualcuno a cui trasferire i suoi poteri..."
"Ma...!"
"...Li raccoglierò io.."

"N-non posso a-ancora morire...!!!"


Dieci anni sono passati dalla sconfitta di Artemisia, e il Garden di Balamb è in festa per un giorno molto particolare...

"E così si sposano anche loro! Mi sembra quasi impossibile..", bisbigliò Zell ad Irvine.
Il biondo ragazzo, in completo grigio scuro, scarpe eleganti e farfallino, era seduto su una delle prime panche della chiesa, in cui si sarebbe svolta la cerimonia.
L'altro, capelli corti ma non troppo e pizzetto che aveva cominciato a tenere da qualche anno prima, anche lui elegante nel suo completo e cravatta neri, rispose:
"Hai ragione... Mi sembra ieri che quei due... Così diversi, non perdevano mai l'occasione per punzecchiarsi!"

"Vero vero!! E pensa che, invece, alla fine era come sospettavamo: il classico modo per nascondere i veri sentimenti!"  bisbigliò.

"Chi l'avrebbe mai detto che..."

"Finitela!!" disse una irriconoscibile Selphie, dando una gomitata ad Irvine.
Quei due, da quando si erano sposati, erano cambiati totalmente.
A parte Irvine che, forse, aveva messo la testa a posto, era Selphie la vera rivelazione: si era fatta crescere i capelli fino alla vita,e un bel giorno era andata dalla parrucchiera e tornata a casa con mille mèches bionde e un taglio scalato lungo che le stava da Dio. Inoltre si era stancata del colorito facciale che non c'era mai, per cui da quel momento aveva cominciato a lampadarsi.
Le piaceva vestirsi alla moda ed essere sempre perfetta.
Insomma, Selphie era davvero cambiata, era diventata furba e sveglia, tanto da tenere testa perfino a quel dongiovanni di Irvine, che finalmente vide in lei quella che aveva sempre voluto vedere.
Quel giorno poi,era particolarmente bella. Trucco perfetto, indossava un abitino a spalline violetto, tacchi alti e una stola color champagne.
"Parlerete dopo!! Adesso sta per iniziare la marcia nuziale, perciò...Shhhhttt!!",li zittì.

La chiesa era quasi piena.
Sull'altare lo sposo e i suoi testimoni.
Uno era Squall,e l'altro Raijin, tutti e due giacca-cravattati di nero e camicia rigorosamente bianca, con tanto di fiore all'occhiello.
Vicino a loro le testimoni della sposa, Shu e Fujin. La prima in un abito accollato lungo fino ai piedi, color panna, e la seconda, forse per la prima volta in vita sua, non indossava i pantaloni. Aveva addosso un vestito azzurro pallido corto, un paio di sandali con il tacco e, soloper l'occasione, si era tolta quella benda orrenda dall'occhio, che tanto non le era mai servita a niente, visto che ci vedeva benissimo.

Seifer, lo sposo, sì che era sempre il solito: faccia di cera ,occhio azzurro, capello corto ben sistemato, bocca tirata, mani dietro la schiena.
Il completo, poi, era il massimo: era grigio perla, con la giacca fino a metà coscia, cravattone sempre dello stesso colore, con tanto di diamantino. Probabilmente l'essere così tirato e distaccato era solo un bel mascherone, visto che, di lì a un'ora, sarebbe scoppiato a piangere per la tensione accumulata.
Quando cominciò la marcia nuziale, la sposa entrò con il paggetto e la damigella.
La damigella era la figlia di Squall e Rinoa: era nata al tramonto, una sera di tre anni prima, e i genitori decisero di chiamarla Giulia. Anche se, della madre di Rinoa non aveva un bel niente; infatti diviso era uguale a Squall, i capelli erano lisci e neri come quelli di Rinoa, e gli occhi erano di un verde acqua chiarissimo, grandi e vispi.
Quel giorno aveva addosso un vestitino corto e rosa, con dei fiorellini bianchi.

Il paggetto, invece, con un vestitino scuro e la cravatta, manco a farlo apposta era Spike, il figlioletto di Irvine e Selphie, di quattro anni.
Di solito, i maschietti tendono ad assomigliare alla madre...
E invece, il piccoletto era proprio l'eccezione che conferma la regola!!
Era la fotocopia spiccicata precisa identica di Irvine: la faccia era uguale, in tutti i lineamenti, compresi naso, forma della bocca, zigomi e fronte.
Gli occhi erano di un blu elettrico, come i suoi.
I capelli erano l'unico particolare che lo distinguevano da suo padre, ma comunque non erano neanche del colore di quelli di Selphie, visto che erano dorati.
Quando lo partorì, il fatto che fosse la copia in miniatura di Irvine non era così evidente, ma andando avanti col tempo Selphie ebbe qualche dubbio sulla sua maternità...!

"Naturalmente scherzo...",diceva," però è così strano che non abbia preso proprio niente da me... Se non l'avessi partorito io, direi proprio che Irvine è riuscito a tradirmi!!"

La sposa, invece, era l'unica che in dieci anni non era cambiata di una virgola.
Non che a ventotto anni ne dimostrasse ancora diciotto: era quando ne aveva diciotto che ne dimostrava ventotto, per cui...
I capelli erano sempre dello stesso colore e sempre lunghi, il viso non era affatto cambiato...
Per non parlare del carattere!!
Comunque l'abito da sposa era bellissimo, e le stava proprio bene.
Di forma semplice, il caldo estivo previsto l'aveva spinta a farne fare uno a spalline sottili, scollatura dritta sotto le clavicole.
Il corpetto era leggermente ricamato, e la gonna era ampia e lunga, con un pezzetto di strascico.
Il resto era tutto di raso, eccetto il velo, lungo fino ai piedi, sistemato sull'acconciatura a boccoli morbidi.
Senza guanti, teneva in mano un bouquet di roselline bianche e mughetto.
La cerimonia fu lunga e anche noiosa e, sommata al gran caldo estivo venne fuori un cocktail micidiale: due o tre invitati svennero nel bel mezzo delle promesse coniugali, ma, a parte questo, non ci furono interruzioni.
Perfino Rinoa, nel suo vestito nero di seta e di organza, scollato e a spalline, aveva più volte dato segni di cedimento.
Seguì il lancio del riso e un rinfresco prima del ristorante.

"Bleah.. Mi viene da vomitare...", aveva detto Rinoa molte volte, vedendosi davanti tutto quel bendidio e provando ribrezzo al solo pensiero di mangiarsi qualcosa.
Infatti non toccò quasi cibo.
Giulia e Spike si divertivano a fare scherzi agli invitati, tipo lanciare del cibo addosso, oppure tirare i vestiti delle signore,ma vennero comunque coccolati da tutti, sposi compresi.
Gli sposi, per la tensione accumulata, ebbero delle reazioni differenti.

Seifer scoppiò a piangere, mentre Quistis, più freddina di carattere, si lasciò andare a modo suo: afferrò arrogantemente il microfono del cantante del complesso, interrompendo le danze, e si mise a cantare a squarciagola "Fuel!"dei Metallica, i re dell'heavy metal.

I bambini furono spupazzati da tutti.. tranne che dai genitori.
Spike e Giulia erano svegli, ma fin troppo attivi..
Sembrava che si stessero ispirando al film di Junior di "Piccola peste" e, peggio, a "Piccola peste torna a far danni" dove c'è anche quella bambina bionda che poi diventa sua sorella.
Se Spike si poteva definire terremoto, Giulia lo era ancora dipiù!
Squall, ogni tanto, doveva intervenire, prenderla in braccio e allontanarla dal povero Spike che, orgoglioso degli insegnamenti del padre
("Spike, ricorda: una donna ha sempre ragione"),
non si azzardava ad azzuffarsi con lei.
Comunque anche lui si divertiva a provocarla, per cui Irvine, gli si avvicinava ogni tanto, lo prendeva per un orecchio e gli diceva:
"Non si trattano così le bambine, Spike!!",poi lo prendeva in braccio e lo faceva mangiare a forza.
Nè lui nè Giulia erano bravi a tavola...

Finalmente, il lancio del bouquet fu utile: cadde in mano a Shu,o meglio Shu, circondata da altre donne fameliche, pur di prenderlo diede una gomitata a quella alla sua destra, una gomitata a quella alla sua sinistra e saltò in testa a quelle davanti, gareggiando con Fujin,sulla quale però ebbe la meglio.
Fujin la guardò male fino alla fine della giornata, invece Shu riuscì finalmente a strappare a Nida una promessa di matrimonio.
Era ora...

"Dai, Fujin...",bisbigliò Shu,"Al mio matrimonio ti andrà meglio, così potrai impalmare Raijin..."

La sera scese sul Garden, quando, finito il ricevimento, tutti tornarono lì o da dove erano venuti. Il Colonnello Caraway e Laguna si erano contesi le attenzioni della nipotina, finché Squall e Rinoa non lì spedirono l'uno sulla macchina che lo avrebbe riportato a Deling City, l'altro su quella presidenziale di Esthar e li salutarono con un gesto della mano, mentre quelli si sbracciavano a salutare la nipotina divertita.
Gli sposi non persero tempo: si cambiarono, presero le valigie gà fatte e partirono per il viaggio di nozze all'istante.

"Si sono sposati anche loro, eh...",disse Edea a Cid.

"Eh, sì! Manca solo Zell, ma mi sa che mancherà poco anche per lui.. E poi si sono sistemati tutti..."

"Già...Ma Selphie e Irvine li hanno battuti tutti quanti! A ventitre anni avevano già la fede al dito..."

"E avevano anche già in braccio Spike.. Selphie era già incinta di tre mesi quando si è sposata..!!"

"Eh, vabbè, come sei all'antica! E poi, comunque, avevano già deciso disposarsi...!!"

"Poco dopo di loro anche Squall e Rinoa..."

Selphie si era già messa a letto, quando Irvine le disse:

"Uff...Finalmente Spike ha deciso di andare nel mondo dei sogni..."

"Alleluia! Ha fatto il diavolo per tutto il giorno, se non si addormentava gli lanciavo una bella Morfeo..."

"E perchè non l'hai fatto??"

"Perchè vorrei che nostro figlio dormisse spontaneamente..."

"Sì, Selphie, però chissà perchè tocca sempre a me raccontargli la fiaba per farlo addormentare...",disse ironico, sbuffando.
Irvine si sdraiò vicino a lei,poi disse: "Chissà come saranno i figli di Seifer e Quistis..."

"Oddio, non ci voglio neanche pensare... Sicuramente prenderanno i loro peggiori difetti: saranno studiosi al massimo e vendicativi!"

"No,non parlavo del carattere...Ma dell'aspetto..."

"Ah...Boh, non lo so..", rispose lei con la voce assonnata, abbracciandolo e appoggiando la testa sul suo torace.

"Lui biondo con gli occhi azzurri ... Lei bionda con gli occhi azzurri... Di conseguenza saranno anche loro biondi con gli occhiazzurri..!"

"Boh...Yawn...Non c'ho mai capito niente di genetica... in scienza ..Yawn .. della natura ho sempre avuto...il sei...per miseri..cor..dia..."
"Selphie..?"Irvine sorrise, accorgendosi che anche lei era nel mondo dei sogni, ormai...
Rinoa abbracciò Squall da dietro, mentre lui stava mettendo a letto Giulia.
"Ehi...così la svegli..."

"Allora andiamo di là...devo dirti una cosa..."
"Ho fatto il test proprio adesso..."
"E..E allora...??"

"Allora...Positivo!!!"A Squall vennero subito le lacrime agli occhi, così abbracciò più forte che poteva Rinoa, che lo avrebbe reso padre un'altra volta.

Tornarono nella stanza della bambina, anche solo per guardarla dormire...
Infatti, dormiva beata ,tra i suoi peluche.
Perla seconda volta stavano provando la gioia di diventare genitori...

Improvvisamente, lo sguardo di Rinoa si posò sulla mano della figlia.

"Cos'è..?"  chiese Rinoa, indicando la mano sinistra di Giulia, con in palmo rivolto verso l'alto.

"Dei segni...",disse Squall, osservandoli.

Erano di un colore viola scuro...
Degli scarabocchi, a prima vista.
Rinoa sollevò piano la sua mano, cercando di toglierli con le dita.

"Niente...Non vengono via...Mi sa che è pennarello..."

"Eh sì...Guarda...ne ha un altro di qua, sulla destra...Si è disegnata qualcosa sulla mano...Sembra.."

"Una chiave."
"Eh, che fantasia i bambini... Va bè, dai, lasciamola stare...se no si sveglia ... Glieli togliamo domattina.." Concluse Squall uscendo con Rinoa dalla sua stanza dopo aver baciato sulla fronte la bambina,
La mattina dopo, si alzarono molto presto.
La loro intenzione era di dare la buona notizia a tutti, perchè semplicemente non potevano aspettare!
Si vestirono e passarono dalla camera di Giulia.
Ma a Squall, nel guardare il suo lettino, venne un colpo...
Non c'era...
Giulia non c'era!!
La cercarono per tutto l'appartamento, senza riuscire a trovarla.
Nulla...
Era stranissimo che fosse uscita, perchè la porta d'ingresso era ancorachiusa a chiave...
Nessuna finestra aperta...
Nessuna cosa fuori posto...
Giulia era come svanita nel nulla.
Avvertirono tutti gli altri dell'accaduto: Irvine e Selphie, e Zell, Cid edEdea.
Insieme a loro la cercarono nell'edificio e nel giardino...

D'un tratto, fuori, una luce bianca li accecò, mentre il sole stavasorgendo.
E, davanti ai loro occhi, apparve qualcosa...

Un misterioso individuo, su un cavallo bianco alato, era sospeso in aria.

Toccata terra, scese da cavallo e si avvicinò.

Indossava una camicia larga bianca, un paio di pantaloni neri e stivali sopra ilginocchio neri.

Al cinturone di pelle aveva uno spadino.

Sulle spalle un lungo mantello nero annodato sul davanti; in testa un cappello a tesa larga, sempre nero ma piumato di rosso, gli copriva mezzo volto.

I lunghi capelli castani erano raccolti in una coda liscia.

Si avvicinò.

I ragazzi, già provati per quello che era successo, rimasero ammutoliti davanti a lui.

Squall coprì Rinoa con un braccio, ma il misterioso cavaliere non fu assolutamente ostile.

Senza dire una parola, porse a Squall una pergamena arrotolata.

Ritrasse la mano guantata di nero e sorrise. Poi si voltò, sempre senza aprire bocca, rimontò a cavallo e lo lanciò al galoppo, alzandosi velocemente in cielo e scomparendo tra le nuvole.

Squall osservò la pergamena e notò che era sigillata da un marchio rosso, con una scritta illeggibile e indecifrabile.

Guardò in faccia Rinoa e gli amici...

Si decise ad aprirla, e tremante, lesse ad alta voce il contenuto:


"Fatti forza, che all'inizio sei.
Abbi fede, che la salverai.
Ora nel Continente di Centra vai,
nel luogo in cui nessuno troverai...
Ottant'anni fa il Pianto Lunare morte portò,
e quella terra non scampò."

   
 
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