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Autore: genxha    26/07/2021    0 recensioni
La fanfic che state per leggere è il seguito di "you're mu best friend". Questa (anche in questo caso il titolo viene da una canzone) si svolge circa un anno dopo la sua conclusione, ma dovreste poterla leggere anche indipendentemente dall'altra.
Marinette ed Adrien hanno scoperto le rispettive identità segrete ed i sentimenti che provano l'uno per l'altra. Decidono di formare una coppia ma di tenere questo fatto segreto.
Naturalmente continueranno ad essere Ladybug e Chat Noir e combattere contro Papillon, che non ha ancora rinunciato al suo progetto di prendere i loro Miraculous.
Miraculous: le storie di Ladybug e Chat Noir - Zagtoon, Method Animation, Toei Animation, SAMG Animation, De Agostini Editore, Nelvana, Cartoon Network Studios Tutti i diritti appartengono ai rispettivi proprietari.
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non dovendo andare a scuola, Marinette riesce a dormire un po’ più del solito, ma viene svegliata dallo squillo del telefono. La ragazza allunga la mano verso lo smartphone con un grugnito, borbottando “Eppure la sveglia l’avevo tolta…” poi si rende conto che si tratta di una chiamata e precisamente di Adrien.

Marinette si affretta a rispondere e preme il pulsante del vivavoce.

 

“Ciao, insettina… Ti ho svegliata?” esordisce la voce di Adrien dall’apparecchio

 

“Hmm… ad essere sincera sì, Gattino. Ma non sei un’akuma, perciò va bene.” Marinette si interrompe per sbadigliare e poi prosegue “Buongiorno.” mentre si stiracchia, con voce ancora un po’ assonnata.

 

“Senti, sei già abbastanza sveglia per spiegarmi meglio che è successo ieri sera?” domanda lui, una leggera nota di preoccupazione 

 

“Eh” fa Marinette, ora perfettamente sveglia ripensando alla sera precedente “Non lo so. Nathalie mi guardava in modo strano. Molto strano, spiega.

 

Adrien rimane in silenzio qualche istante poi: “Beh, per tutta la sera ha dovuto assicurarsi che l'organizzazione dell'evento fosse perfetta… sai quanto sia esigente mio padre”. 

 

“Certo…” risponde Marinette, riflettendo con un dito sulle labbra. “Vedi, per tutta la serata non ho notato che avesse mai fatto particolare attenzione agli invitati, ma da quando.. beh sono scesa coi disegni, e fino a dopo la consegna sono certa che mi stesse tenendo d’occhio. Forse è perché poco prima mi ha vista con te,” prosegue la ragazza, “o magari è solo uno dei miei soliti film, ma… non lo so, Adrien, credo che abbia dei sospetti su… beh sul fatto che ci vediamo e che…”

 

“Marinette, calmati,” la interrompe Adrien. “A parte che anche se ne avesse, non ci sarebbe niente di male, dico bene?”


“Beh insomma,” esclama Marinette, interrompendolo a sua volta. “Tuo padre non accetterebbe mai il tuo fidanzamento con... beh con la figlia di un pasticcere!”

 

“Non mi interessa cosa pensi mio padre!” sbotta Adrien, facendo sussultare Marinette, per poi rassicurarla, “scusa Mari, non volevo. Intendo dire che quello non sarà un problema, dobbiamo solo avere un altro po’ di pazienza. Se ti fa stare tranquilla cercherò di capire se Nathalie sa qualcosa, ma ti assicuro che sono stato più che attento, se ci ha visti insieme ci ha visti in situazioni che si possono benissimo spiegare senza ammettere che siamo una coppia.”

 

“D’accordo… “ risponde Marinete, sospirando. “A parte quello, ieri è andato tutto bene? Nessuno ti ha visto uscire e tornare, vero?”

 

“Nessuno, Insettina, sono stato silenzioso come un’ombra e invisibile come il vento. C’erano perfino dei paparazzi con i droni, ci crederesti?” risponde Adrien, sicuro. “Schivati anche quelli. Non ti preoccupare, goditi la giornata di vacanza. Stasera ci vediamo eh?”

 

“Hmmmm, sai che non sono mai tranquilla con queste cose. Se Papillon dovesse scoprire chi siamo sarebbe un disastro. E certo che stasera ci vediamo, pattuglia, ricordi?” risponde Marinette

 

“Hmmm io speravo nel dopo…” ribatte Adrien, facendo ridere la ragazza.

 

“Gattino… sei troppo precipitoso tu. E poi non sono a casa da sola, lo sai,” commenta Marinette, guardando Tikki e ridacchiando

 

“E dai… ormai è un anno che siamo insieme… e poi l’altro giorno...” risponde Adrien, fingendosi offeso.

 

La ragazza sbuffa. “E tu sai come la pensa papà. E’ il caso che ti ricordi cosa è successo l’ultima volta con Chat Noir?”

 

“Ok, ok, ho capito. No, non vorrei ritrovarmi contro tuo padre akumizzato senza essere Chat Noir,” risponde lui, ridacchiando.

 

“Scusa,” dice Marinette a mezza voce. “Quella volta è stata anche colpa mia… io… io pensavo che tu mi avessi scoperta e quindi ho dovuto… beh ho dovuto improvvisare.”

 

“Tranquilla Buginette, alla fine hai risolto tutto, come sempre!” ribatte Adrien

 

“Sì, ma è stata anche un po’ di fortuna…” prosegue lei, poi fa una pausa. “E sai cosa? Dissi a Tikki che non eri un ragazzo serio ad accettare la dichiarazione della prima che passava dopo aver dichiarato il tuo amore a Ladybug!”


Dall’altro capo del telefono Adrien fa un respiro profondo, cercando le parole giuste. “Ma tu… non sei mai stata la prima che passava. Tu eri, e ancora sei, la mia Ladybug di ogni giorno. Ci ho messo un po’ a capirlo, perché ero abbagliato da… beh, dall’altra te. Sono stato uno stupido. E quando sei stata akumizzata in Principessa Solitudine ho iniziato a capire cosa provavo davvero.”

 

Marinette sospira e guarda le foto di Adrien sulla bacheca. “Possiamo riparlarne più tardi? Non mi va di fare questi discorsi al telefono,” dice, sedendosi di nuovo sul letto.

 

“Ma certo, se vuoi ne possiamo parlare quando ti pare!… Aspetta un attimo...” La ragazza sente un fruscio dall’altoparlante e qualche parola incomprensibile attutita, poi la voce di Adrien torna a farsi sentire: “Devo andare, meglio non far aspettare Nathalie, sono già in ritardo per colazione. A dopo!” saluta Adrien, sospirando.


“Ciao, a stasera. Ti amo!”. Marinette termina la chiamata posa il cellulare sul comodino e scende dal soppalco per prepararsi per la giornata.





 

Marinette è in accappatoio e sta prendendo dai cassetti i vestiti da indossare, quando il telefono squilla. La ragazza lo afferra, pensando che sia Alya ma sul display appare un numero sconosciuto.

 

“Chissà chi è,” borbotta, guardando Tikki, poi risponde: “Sì?”

 

“Parlo con la signorina Marinette Dupain-Cheng?” chiede una voce femminile dall’altoparlante

 

“In persona,” risponde Marinette, incuriosita, pensando: “sarà la solita chiamata pubblicitaria, come diavolo fanno tutte le volte a sapere come mi chiamo…”

 

“Buongiorno, sono Monique Dubois, La segretaria di Monsieur Boutin, della Maison Agreste,” dice la voce al telefono, interrompendo di colpo i pensieri di Marinette che fa quasi cadere il telefono per la sorpresa, lo riprende al volo e infine riesce a rispondere: 

“Di mic… ehm no, cioé mi.. mi dica!”

 

“Signorina Dupain-Cheng, la chiamo per avvisarla che l’abito che ha inviato per il contest è stato selezionato tra i finalisti. Potrebbe venire a consegnare il modello al nostro atelier in Rue des Boulangers domani alle 16?”

 

Marinette ha capito a malapena le parole della segretaria, il cuore che rimbomba nelle orecchie e riesce in qualche modo a rispondere: “M-modellare il conse….” balbetta, poi fa un respiro, mentre Tikki le vola davanti e annuisce per farle coraggio. “C-certamente che p-p-osso venire a consegnare il modello!”.

 

“Molto bene, allora la aspettiamo domani alle 16. Buona giornata,” risponde in tono professionale la segretaria e riattacca.

 

La ragazza rimane a guardare il telefono per qualche secondo, sotto lo sguardo interrogativo di Tikki e poi sbotta: “TIKKI! Sono tra i finalisti!” quindi si precipita ad aprire la botola e corre di sotto, nella cucina vuota. “Mamma?” chiede, e non vedendo nessuno Marinette apre la porta d’ingresso, fermandosi di scatto sul pianerottolo e rendendosi conto solo in quel momento di indossare solo l’accappatoio, mentre la porta si chiude alle sue spalle con un click.
 

Marinette si gira di scatto, si dà una manata sulla fronte dicendo tra sé “Oh cavolo!”, poi si appoggia allo stipite e sussurra ”TIKKI!! APRI LA PORTA!” saltellando sullo zerbino, meno gelido del pavimento di marmo.

Dopo un tempo che le pare interminabile, ma in realtà pochissimi secondi, la piccola kwami fa scattare la serratura dall’interno e Marinette risale di corsa in camera a vestirsi, seguita da Tikki che cerca di non mettersi a ridere.

 

La ragazza, dopo essersi vestita, scende nel retrobottega della pasticceria. “Mamma!” chiama Sabine che entra portando un vassoio vuoto.  

 

“Buongiorno tesoro, che succede?” domanda la donna.

 

“Sono stata scelta per la finale del contest di moda! Mi hanno chiamato adesso!”  spiega Marinette. “Sono così felice!”

 

Sabine guarda la figlia, posando il vassoio. “Che bello, Marinette! Sono così orgogliosa di te!” 

 

“Grazie mamma! Ma non ho ancora vinto,” spiega Marinette. “Il signor Agreste in persona e il suo staff sceglieranno l’abito e…. forse potrò sfilare con Adrien!” conclude, con aria sognante.

 

“Sono sicura che vincerai, ti sei impegnata tanto!” la rassicura la mamma, abbracciandola.

 

“Lo spero davvero, mamma,” commenta la ragazza, ricambiando la stretta. “Devo dirlo subito ad Alya!” continua, sciogliendo l’abbraccio. “Faccio colazione e la chiamo!” conclude, riprendendo la scala per il piano di sopra.




 

“Adrien, la colazione è pronta,” annuncia Nathalie, con uno sguardo di biasimo per aver sorpreso Adrien al telefono. ”Prima che tu vada, devo dirti qualche parola sulla premiazione del nostro contest, tra pochi giorni,” esordisce Nathalie sistemandosi gli occhiali sul naso e il tablet dietro la schiena, intercettando il ragazzo mentre esce dalla sua stanza.
 

“Sì, Nathalie, lo so. Sono due settimane che non si parla d’altro,” risponde Adrien, andando verso la sala da pranzo.
 

“Una persona che conosci, la signorina Dupain-Cheng, è stata selezionata tra le finaliste. Devo chiederti di non incontrarla fino alla premiazione. Rovinerebbe l’immagine della Maison perché creerebbe sospetti di irregolarità,” prosegue la donna in tono professionale.

 

“Credo di non aver capito bene,” sbotta il biondo. “Mi stai dicendo che non posso vedere una mia amica che partecipa al contest per...” si interrompe per tracciare le virgolette in aria con le dita “sospetti di irregolarità” Adrien pianta gli occhi in quelli di Nathalie “... quando nemmeno so chi sono quelli della giuria e nella Maison conto solo come bel faccino da mostrare?”

 

“Adrien!” esclama Nathalie ma lui la ignora. “Ovviamente questa sarà un’idea di mio padre, ci scommetto…”

“Adrien! Tuo padre lo fa per il bene della Maison,” lo blocca Nathalie.

“Certo, ma  non per il mio!” borbotta Adrien, rientrando in camera.

 

“Adrien!” la donna lo chiama di nuovo e lui risponde: “Non ho più fame”, chiudendo la porta alle sue spalle.

 

Appena entrato, Adrien si siede sul letto, i pugni chiusi in un gesto di frustrazione. “Lo sapevo che finiva così,” borbotta, mentre Plagg gli vola davanti al viso. 

“Calmati, Adrien, potresti attirare…”
“... un’akuma, lo so, Plagg...” lo interrompe Adrien, facendo dei respiri profondi per calmarsi.

 

“Non ce la faccio più, amico…” esordisce, allungando una mano per fare una rapida carezza sulla testa di Plagg che finge una smorfia.  “Non vedo l’ora di compiere 18 anni e scappare da questa gabbia. Ho tutto quello che i soldi possano comprare tranne… tranne una vita come tutti gli altri.” spiega il biondo, alzandosi e camminando avanti e indietro nella stanza.

 

“Gattino, ma tu puoi uscire da qui quando vuoi,” risponde Plagg, seguendolo.

 

“Certo, ma alla fine devo sempre tornare. C’è sempre qualcuno che mi dice cosa devo fare, chi posso vedere, con chi devo stare...” Adrien fa una pausa. “E meno male che Lila non si vede da parecchio, ora che i suoi sono tornati in Italia.” Sbuffa, sedendosi di nuovo sul letto. 

 

“Plagg!” sbotta il biondo “Nathalie ha detto che Marinette è stata selezionata per la finale! Devo dirglielo, sarà al settimo cielo!” esclama “Devo chiamarla! O forse è meglio di no… di sicuro l’avrà chiamata qualcuno dalla maison.”

 

Il kwami guarda il pianoforte “Beh possiamo sempre andare a dirlo di persona a Codini, no?”

 

“Plagg, te l’ho mai detto che sei geniale, a volte?” commenta Adrien, guardandolo di sbieco

 

“Non abbastanza, gattino. Per questa, devi del camembert pregiato!” risponde Plagg, sedendosi sul coperchio del piano.

 

“Dopo, amico mio, dopo. Plagg! Trasformami!” declama Adrien subito dopo, trasformandosi in Chat Noir. Una volta messo sull’ipod uno degli esercizi difficili al pianoforte apre la finestra e si dirige verso un terrazzo che ormai conosce molto bene.


Marinette posa il telefono con cui ha chiamato Alya per dirle della selezione quando sente bussare alla botola della terrazza. La ragazza sale la scala del soppalco e si affaccia all’apertura, giusto per trovarsi davanti la faccia di Chat Noir col suo miglior sorriso. 


“Chaton, che accidenti ci fai qua… presto, entra!” sussurra, facendosi da parte. “Che succede?” chiede, mentre lui entra e chiude la botola

 

“Congratulazioni. Sei stata selezionata per la finale” risponde lui, sempre sorridendo.

 

Marinette lo guarda di traverso sbuffando “Aspetta qui”, poi scende, si affaccia alla botola che dà sulla cucina, poi la chiude a chiave. Torna sul soppalco, guardando Chat Noir con aria seria “Sei venuto qui in pieno giorno per dirmi questo?” 

“Beh sì, pensavo che ti avrebbe fatto piacere” risponde il ragazzo, che comincia a preoccuparsi.

“Mi fa piacere ma..” borbotta lei lei, poi sbuffa e prosegue, le mani sui fianchi “ti rendi conto del rischio che stai correndo? Se ti avesse visto qualcuno? Scusa ma quello che ti ho detto al telefono?”

 

“Ma mi hai detto di fare attenzione a noi due.. noi. Non a Chat Noir e te... ” risponde Chat Noir, la mano dietro la nuca, a disagio “Io sono stato attento! Nessuno mi ha seguito. E poi..” fa una pausa, scuotendo la testa  “E per la telefonata, beh, avevi ragione. Ho avuto una discussione con Nathalie. Dice che … per non rovinare la reputazione della Maison non ci dobbiamo vedere fino alla fine del contest. Perché sei tra le finaliste. Le ho chiesto se stesse scherzando e le ho detto che avrei visto chi volevo io e poi mi sono chiuso in camera mia.”

 

Tikki si avvicina ai due e guarda entrambi.

 

Lo sguardo di Marinette si indurisce “Lo sapevo. LO SAPEVO” sbotta “LO SAPEVO che prima o poi sarebbe successo questo... casino.” e la ragazza si lascia cadere seduta sul letto, la testa tra le mani. “Ora tutti scopriranno che siamo insieme!“.
 

Marinette rimane in silenzio a lungo, senza cambiare posizione. Adrien si inginocchia davanti a lei per essere alla stessa altezza e allunga una mano per farle alzare il mento e guardarla, ma prima che possa toccarla lei sussulta, si raddrizza di colpo e si copre la bocca con una mano “Oh, no. Spero di sbagliarmi. Spero tantissimo di sbagliarmi, Micetto.” 


Chat Noir si allontana, colto di sorpresa “Mari, calmati e spiegami cosa ti preoccupa così tanto. Per favore” chiede alla ragazza che sembra sull’orlo di una crisi di panico.


Marinette guarda Chat Noir “Forse … forse qualcuno sospetta che tu sia Chat Noir e… forse Papillon sa cosa ci siamo detti quando… quando lo scorso Natale ci ha mandato il falso guardiano... Spero di sbagliarmi ma se Nathalie ti avesse detto questa cosa per farti uscire allo scoperto? Non ricordo precisamente cosa disse quando era akumizzata ma sembrava quasi che conoscesse Papillon. Che ingenua che sono! Non ci ho più pensato fino ad oggi!”
 

“Marinette, cerca di calmmarti, non pensare subito alla cosa peggiore, per favore” si intromette Tikki.

 

Chat Noir salta in piedi gli occhi spalancati per la sorpresa ed esclama “Non penserai mica che … Nathalie sia in combutta con…” stringe i pugni “No, non lo stai pensando sul serio!” poi, a voce più bassa “Nathalie può essere fredda come un ghiacciolo ma… no, non può avere a che fare con Papillon! Stai esagerando! Capisco che tu sia arrabbiata con lei, anche io lo sono, ma fa quello che dice mio padre quando ci proibisce di vederci.” prosegue e dopo essersi seduto accanto a Marinette “Non può essere, me ne sarei accorto!”

 

“Non è perché non ci possiamo vedere, è che … cavolo, ho paura, Adrien.” dice Marinette, spalancando gli occhi, il respiro che inizia ad accelerare “Ho paura che non ce la facciamo a batterlo e… allora... tutti... mi... sembrano... nemici” dice, tra un respiro soffocato e l’altro.

 

Chat Noir si siede accanto a lei, le mette un braccio sulle spalle e con la prende per mano “Calmati, Marinette. Respira!”

 

Marinette inghiotte a vuoto, stringe la mano di Chat Noir e inizia a calmarsi “Sì, hai… hai ragione…” appoggia la fronte a quella del ragazzo e continua “risolviamo un problema alla volta.. “ la ragazza  fa un respiro profondo, chiudendo gli occhi “Gattino, chiama Volpe Rossa col tuo bastone e dille di venire qui in incognito, preferisco non trasformarmi.” riapre gli occhi e si alza dal letto, scendendo dal soppalco e prendendo dalla cassapanca un involto ovale, coperto con un panno. 

 

Chat Noir apre il bastone e chiama Volpe Rossa, lasciando un messaggio “Ehi Rossa, c’è un’emergenza. Vieni a casa di Ladybug, in incognito, appena senti il messaggio.”

 

Mentre lui parla, Marinette, con mani leggermente tremanti scopre l’oggetto, che Chat Noir riconosce come la Miracle Box, e preme uno dei simboli sul lato superiore. Le decorazioni circolari sulla superficie dell’oggetto brillano in sequenza e si rivelano essere aperture dalle quali escono tutti i Kwami, che iniziano a fluttuare attorno ai due ragazzi. 

 

Chat Noir riconosce lo sguardo determinato di Ladybug negli occhi di Marinette, che dice, seria “Kaaliki, avrò bisogno di te tra poco.”

 

“Certo, Ladybug!” risponde lui.

 

Tutti gli altri iniziano a parlare contemporaneamente e Marinette li richiama all’ordine “Ssssh, buoni che vi spiego!” poi guarda Chat Noir “Gattino, rilascia la trasformazione, per favore, i Kwami devono conoscere il tuo aspetto”.

 

Lui fa come gli viene chiesto sussurrando “Plagg, ritrasformami”.

 

Marinette aggiorna rapidamente i Kwami sugli ultimi avvenimenti e aggiunge “se dovesse succedermi qualcosa, potete fidarvi di lui e di Volpe Rossa come vi fidate di me, chiaro?”

 

I kwami annuiscono all’unisono, mentre si sente il suono del campanello. “Nascondetevi, anche tu, Adrien. In bagno!” dice Marinette, andando ad aprire la botola e tornando pochi istanti dopo in compagnia di Alya.

 

“Sali, ti spiegherò tutto” dice Marinette all’amica, visibilmente allarmata,  chiudendo la botola “Puoi uscire, Micetto, Volpe Rossa è arrivata”.

 

Alya spalanca gli occhi senza capire “Volpe Rossa? Micetto?” ripete “Mari, cosa c’è?” chiede, ma l’altra le fa segno di aspettare, mentre Adrien esce dal bagno e resta a guardarla con la bocca aperta.

 

“A-aspetta… Volpe Rossa sei.. sei tu, Alya?” chiede Adrien senza spostare lo sguardo dalle due ragazze.

La rossa alza una mano ondeggiando le dita in segno di saluto “Ciao, Splendore.. Scusa un attimo” poi guarda Marinette “Mi vuoi spiegare cosa diavolo sta succedendo?”

“Ferme un attimo” si intromette Adrien, indicando Alya “non sei stupita che io sia …” la rossa lo interrompe “Adrien caro, è da quella sera che mi hai fatto il terzo grado su Ficcanaso che ho capito che eri tu. E non poteva essere nessun altro” termina, guardando di nuovo Marinette.

 

I tre vanno a sedersi sulla chaise longue e Adrien e Marinette riassumono nuovamente gli avvenimenti a partire dalla sera precedente, mentre Alya e Trixx li ascoltano in silenzio.

 

Alla fine, Marinette si alza per mettersi di fronte agli altri due ancora seduti “Ho un piano. Credo.” esclama

“Alya, mi serve un’illusione del nostro Chat Noir che esce dal terrazzo e si dirige… hmmm Casa di Adrien è a nord est, quindi dalla parte opposta. Fallo allontanare finché riesci a mantenere il controllo dell’illusione.” fa una pausa, mentre Alya annuisce “Gattino, io e te useremo il miraculous del Cavallo per aprire un portale per il bagno della tua camera, sperando che il trucco del piano abbia funzionato anche stavolta.” 

 

Marinette aspetta che anche Adrien annuisca, poi prosegue “Questa sera niente pattuglia, io domani andrò a consegnare l’abito come se niente fosse e… terrò gli occhi bene aperti.“ si ferma per guardare Adrien con aria sconsolata “hmm... sarà meglio che noi due non ci vediamo, in vesti civili, per alcuni giorni. Farai cosa dice Nathalie. Mi dispiace, Micetto.” 

La ragazza sospira e allarga le braccia, sempre guardando Adrien, che nel frattempo si è alzato in piedi “Vieni qui” lo invita, poi i due si stringono in un abbraccio.

 

Il viso di Marinette si appoggia al petto di Adrien, che abbassa la testa per baciarle i capelli “Insettina… sistemeremo anche questa” sussurra, poi la lascia andare e appoggia le mani sulle guance della ragazza, sollevandole il mento e avvicinando il viso al suo, lo sguardo che passa dagli occhi blu di Marinette alle sue labbra.

 

Alya si schiarisce la voce e comincia a battere un piede per terra “Ragazzi… ci sarei anche io, qui” guardandoli con una finta smorfia di disgusto. I due la guardano, Adrien lascia il viso di Marinette e mette una mano dietro la nuca, imbarazzato, mentre lei diventa immancabilmente rossa.

 

“D’accordo, allora. Andiamo.” dice Marinette dopo aver preso un profondo respiro.

 

“Trixx! Trasformami!” declama Alya, suonando immediatamente dopo alcune note col flauto “Miraggio!”.

 

Chat Noir appare accanto al letto di Marinette, apre la botola ed esce sulla terrazza.

 

Volpe Rossa chiude gli occhi, concentrata sull’illusione che sta proiettando.

 

Marinette si sposta di qualche passo, inforcando gli occhiali del Miraculous del Cavallo. “Kaaliki! Trasformami!” sussurra.

 

Un lampo di luce e Marinette indossa una tuta aderente simile a quella di Ladybug, ma completamente nera. Attorno alla vita e sulle spalle, delle linee bianche quasi luminose evidenziano le cuciture. In vita una cintura marrone con una fibbia a forma di ferro di cavallo. Gli stivali e i guanti sono marrone scuro. 

Una maschera nera le circonda gli occhi, le iridi grigio-azzurre. I capelli sono di un nero ancora più intenso, legati in una coda alta e lunghi fino in vita, sulle tempie sono apparsi due fermacapelli argentati a forma di ali, davanti alla machera, in equilibrio impossibile sul naso, un paio di lenti nere.

 

“Wow” si lascia sfuggire Adrien, notando come la tuta nera enfatizzi le forme di Marinette.

“Volpe Rossa, ci vorrà pochissimo e quando tornerò puoi interrompere l’illusione” dice, osservando l’altra annuire, sempre ad occhi chiusi.


“Sei pronto, Adrien?” chiede poi, mettendo le mani dietro la schiena e prendendo una coppia di ferri di cavallo “Viaggio!” esclama, facendo ruotare i due ferri davanti a sé in modo da disegnare un cerchio, che diventa immediatamente luminoso e mostra, come fosse attraverso una cascata, il bagno attiguo alla stanza di Adrien.

 

“Ciao, Rossa. Ci si vede” saluta Adrien, poi Marinette porge la mano al ragazzo e insieme entrano nel cerchio luminescente.

 

I due ragazzi escono dal portale ed al di là della porta chiusa del bagno sentono chiaramente il suono di un pianoforte. Adrien accosta un dito alle labbra e in punta di piedi si avvicina alla porta scorrevole per aprirla leggermente. Vede che la stanza al di là è vuota,  quindi esce e si avvicina al pianoforte. Durante una pausa della musica, Adrien spegne l’ipod, dopodiché sposta lo sgabello davanti allo strumento e ritorna in bagno, aprendo al massimo il rubinetto del lavabo.

 

“Sembra che anche questa volta il trucco abbia funzionato, è tutto come l’avevo lasciato.” sussurra all’orecchio di Marinette

 

“Almeno questa… Però sono sempre preoccupata. Fai attenzione, ok?” risponde lei, nello stesso modo. “Ti chiamo dopo” sussurra, e mentre allontana il viso dal suo orecchio dà ad Adrien un bacio sulla guancia, fa due passi indietro e senza togliere lo sguardo da lui, rientra nel portale, che si chiude un istante dopo.

Adrien sospira, “fai attenzione anche tu…” borbotta abbassando le spalle quando il portale scompare, poi chiude il rubinetto e ritorna in camera, sconsolato.




 

Marinette rientra nella sua stanza, trovandosi di nuovo di fronte Volpe Rossa.

“Tutto bene, puoi far sparire l’illusione” dice, mentre il portale si chiude.

 

“Kaaliki, ritrasformami” sussurra Marinette, subito imitata da Alya “Trixx, ritrasformami”.

 

Immediatamente dopo le due ragazze si lasciano cadere l’una accanto all’altra sulla chaise longue, si scambiano uno sguardo e Alya abbraccia l’amica, sussurrandole “Tranquilla, va tutto bene, l’illusione ha funzionato di sicuro, nessuno potrebbe sospettare che non fosse Chat Noir”.


“Grazie Alya.” risponde Marinette, cercando di ricomporsi e ricambiando l’abbraccio.

 

Dopo qualche minuto le due si alzano e Marinette fa rientrare i Kwami nella Miracle Box. Dopo averla nascosta nuovamente nel suo nascondiglio nel doppiofondo della cassapanca, la ragazza riapre la botola per la cucina.

 

“Ti va di accompagnarmi a prendere un po’ d’aria, Alya?” chiede Marinette mentre scendono. La rossa annuisce e pochi minuti dopo le due amiche escono dal portone.

   
 
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