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Autore: Soraya_idk    26/07/2021    0 recensioni
Teen Wolf...but make it Disney
I nostri amati personaggi di Teen Wolf diventeranno studenti della Fairytale Academy, prestigiosa accademia di Beacon Hills, i cui alunni sono figli di personaggi delle favole.
Troveremo:
Scott nei panni del figlio di Aladino e Jasmine,
Stiles come figlio di Cappuccetto Rosso e il figlio del Cacciatore,
Lydia come figlia di Ariel e il principe Eric,
Jackson come figlio di Cenerentola e il principe Carlo,
Isaac come figlio di Aurora e il principe Filippo,
Derek come figlio di Belle e il principe Adam,
Allison come figlia di Biancaneve e il principe Azzurro,
Malia come figlia di Rapunzel e Flynn,
Kira come figlia di Mulan e Li Shang,
Erica come figlia di Alice e il Cappellaio Matto,
e Boyd come figlio di Tiana e il principe Naveen.
Ah...ovviamente non poteva mancare il buon vecchio Peter che sarà il nostro splendido preside ;)
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Lydia Martin, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il giardino della scuola era esponenziale, sul serio, ci avrebbero potuto costruire una pista di atterraggio con aeroporto compreso in quell’immenso verde. C’erano querce secolari e altre tipologie di alberi ogni trenta metri e un sentiero di ghiaia ti accompagnava attraverso il cortile delimitato da piccoli cespugli di rose gialle.
Fin da subito Stiles adocchiò un acero rosso e beh, come non essere affascinato da quelle foglie così particolari. Andò a sedersi sulle sue radici cercando di non dare troppo nell’occhio sebbene ci fossero ben poche persone, dato che a detta dei cartelli era vietato abbandonare il sentiero e camminare sull’erba. Come poteva qualcuno non violare quella regola quando attorno a lui vi era una così vasta varietà di piante con colori magnifici.
Una leggera aria cullava gli irrefrenabili pensieri di Stiles. Quanto avrebbe voluto un tasto di spegnimento per tutte quelle voci che gli ronzavano in testa fin da quando era bambino. Molte volte si era chiesto a chi appartenessero effettivamente, se avesse mai conosciuto i loro proprietari e per quale motivo gli fossero rimaste così impresse, ma non era ancora riuscito a darsi una risposta. L’unica cosa di cui fosse certo era che lo facessero dannare. Lo riempivano di pensieri per lo più malinconici e sbagliati, come quella volta in cui gli consigliarono di fumare una sigaretta e gettarla nel mucchio di legna frutto del duro lavoro di suo padre. Inutile dire che scoppiò un incendio che per poco non devastò pure la sua umile casa situata lì a fianco. Da quel momento Stiles mise da parte il suo futuro da piromane, ma non quello di fumatore. Ogni volta che si sentiva stressato o triste ne accendeva una e dato che ormai queste sensazioni erano parte di lui, c’erano giorni in cui riusciva pure a fumarne un intero pacchetto. Ehi, non ne andava per niente fiero, ma tutti hanno dei difetti e Stiles ne aveva innumerevoli.
Era così distratto dal ricordo delle fiamme da lui create anni fa che per poco si scordò dell’incontro fatto quella stessa mattina all’ingresso dell’istituto.
Era a conoscenza del fatto che solo i figli di personaggi delle favole potevano entrare in quella scuola, ma quel ragazzo sembrava sceso direttamente dall’Olimpo diamine. In tutti i suoi diciassette anni di vita, quasi diciotto in realtà, non aveva mai incontrato un ragazzo così affascinante. Certo, il carattere non era dei migliori dato che non gli aveva offerto nemmeno un aiuto per rialzarsi, e in effetti, aveva pure evitato di dirgli il suo nome, ma questi erano solo futili dettagli in rapporto alla sua bellezza. Le speranze di farselo amico o solo sperare in qualcosa di più però erano sotto lo zero. Si vedeva lontano un miglio che era un principe e Stiles, beh lui era soltanto figlio di un cacciatore e di una donna vittima del suo coraggio.
“Ehi Stiles, ti stavo cercando…lo sai vero che non ci si potrebbe sedere sull’erba?!”
“Si Scott, sono ancora capace di leggere degli stupidi cartelli e sono altrettanto capace di ignorarli. Per quale motivo mi stavi cercando?”
Per Stiles il sarcasmo era un modo di approcciarsi al mondo reale. Non era mai stato bravo a gestire il peso della sua esistenza; sapeva di essere un puntino in confronto alla terra in cui camminava, ma odiava sapere di avere una responsabilità da essere vivente. Le sue parole e il suo comportamento portavano a dei cambiamenti, dapprima magari insignificanti, ma che poi potevano diventare catastrofici. Quando usava il sarcasmo si sentiva vivo, capace di ignorare la sua paura delle conseguenze. Lo sapeva che fosse contraddittorio aver timore di una cosa e poi farla fregandosene, ma lui era fatto così e cambiare sarebbe stato un percorso troppo lungo e complicato da intraprendere.
 
La persona a cui Stiles rispose a tono era appunto Scott. Lo conosceva da neanche tre ore e già lo considerava una delle persone migliori mai conosciute. Il solo fatto che non volesse ucciderlo ogni qual volta gli rispondesse con del sarcasmo, lo incoronava come persona più paziente e comprensiva della scuola. Era ancora troppo presto per dire che avrebbe rischiato la sua vita per quella di lui, ma sentiva che sarebbe nata una forte amicizia.
Lo aveva incontrato nel corridoio che li avrebbe portati alla loro nuova camera. Non appena realizzarono che sarebbero stati compagni di stanza un sorriso comparve in entrambi. Infatti, avevano già stretto amicizia mentre camminavano, parlando dei videogiochi e cantanti preferiti e furono entusiasti di non terminare lì la loro conversazione.
 
“Stavo facendo un guro per la scuola e ad un certo punto ho incrociato lo sguardo con un ragazzo mozzafiato” gli disse Scott. Il timore crebbe subito in Stiles credendo che pure il suo amico si fosse preso una cotta per il suo corvino, ma l’altro proseguì.
“Aveva dei capelli ricci e castani chiaro, sembrava un angelo. Eravamo entrambi bloccati sul posto ad osservarci fino a che uno stupido ragazzo con la giacca di pelle e lo sguardo cattivo non me l’ha portato via”. Un broncio spuntò sul viso del ragazzo.
Ancora Stiles rimaneva sbalordito dalla fiducia che Scott riponesse in lui. Al suo posto non avrebbe mai raccontato un qualcosa di così personale ad una persona appena conosciuta. Forse era lui quello problematico, forse doveva aprirsi di più con le persone, forse si meritavano di avere un ruolo nella sua vita. I pensieri di Stiles si bloccarono non appena realizzò ciò che il suo amico gli avesse detto. Un ragazzo con la giacca di pelle…quante probabilità c’erano che fosse lo stesso di quella mattina?
“Ehi amico, ci sei?” Chiese Scott probabilmente disturbato dal fatto di non essere stato ascoltato.
“Sei certo che quel ragazzo avesse una giacca di pelle nera? Descrivimelo, devo assolutamente sapere se è la stessa persona”
“Stiles sei sicuro di non aver ingerito qualcosa di strano” Io ti parlo di aver visto un angelo e tu vuoi sapere com’era quell’energumeno che me lo ha rubato?”. Un’occhiata gelida venne rivolta a Scott il quale continuò subito dicendo: “Capelli scuri e faccia da chi ti vuole prendere a pugni in faccia”.
Era sicuramente lui, pensò Stiles.
“Ha per caso detto qualcosa? Tipo il suo nome o il numero della stanza?” Aveva bisogno di sapere, odiava non essere a conoscenza delle cose che gli interessavano e sicuramente quel ragazzo gli interessava.
“No amico, eravamo distanti, non ho sentito nulla…ma si può sapere perché vuoi tutte queste informazioni? Mi devo preoccupare?”
“Ma va Scott, niente di importante, davvero” e invece importante lo era, eccome se lo era, ma come poteva esporsi con così tanta facilità ad una persona di cui non conosceva nemmeno il cognome. Magari tra qualche mese si sarebbe ritrovato per i corridoi della scuola delle sue foto con allegati insulti per il suo orientamento sessuale allegati alla sua origine non regale. Meglio evitare, almeno per il momento.
 
L’ora di cena era vicina, perciò, Stiles e Scott si diressero verso la mensa per prendere dei posti. Non molti altri studenti l’avevano pensata come loro, quindi nella vasta sala solo due tavolate erano piene. Optarono per sedersi all’angolo dal quale si poteva avere la visuale di tutta la mensa. Più i minuti passavano, più i tavoli venivano occupati. Anche il loro accoglieva ora altre due ragazze. Una sembrava abbastanza presa dal suo telefono mentre l’altra, dai lineamenti orientali, sembrava sul punto di iniziare una conversazione con i due amici, ma finiva sempre con rinunciarsi e fissare un punto nel vuoto.
“Per tutti i malefici, è lui…mi sta guardando”
Stiles all’inizio non capì ciò che Scott gli avesse detto, poi seguendo il suo sguardo individuò un ragazzo seduto in una delle tavolate centrali. A prima vista era carino, ma sembrava una di quelle persone con pochi interessi e svogliate. Accanto a lui, una bionda tutta curve stava conversando animatamente con un ragazzo di colore e molto muscoloso, al cui confronto Stiles sarebbe sembrato un ramoscello. Seduto proprio vicino a lui, invece, c’era il soggetto dei suoi desideri più segreti, il quale probabilmente sentendosi osservato si voltò. Fu in quell’istante che il cuore del castano ebbe un sussulto. Se qualcuno dall’esterno li avesse visti avrebbe pensato a una gara di sguardi tra i quattro. Ma era qualcosa di più, qualcosa di completamente nuovo e impensabile, qualcosa a cui nessuno era preparato.
   
 
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