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Autore: OrderMade96    28/07/2021    1 recensioni
Stiles cerca di parlare con Derek attraverso l'unico altro mezzo che conosce che non riguardi le parole e il linguaggio delle sopracciglia.
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Ogni capitolo è basato su un fake screenshot di chat che ho trovato su Pinterest e salvato perché mi ricordano troppo i personaggi. Così ho deciso di farne una raccolta. I capitoli avranno più o meno nesso tra loro, ma non tutti seguiranno la trama canonica. Sarà più un au in canon. E un pretesto per scrivere su di loro. Il rating potrebbe variare.
Genere: Angst, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Derek/Stiles, Il branco, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
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CAPITOLO 14



Stiles si sta annoiando. 

E come ogni volta che si annoia, il suo cervello finisce inesorabilmente per inseguire pensieri inutili.

 

Da Stiles: Aspettate.

Da Stiles: Se il pomodoro è un frutto...

Da Stiles: Questo rende il ketchup un frullato?

Da Stiles: E la pizza una crostata? 

 

Scrive nel gruppo del branco, condividendo lo strano ragionamento che la sua mente ha appena partorito. 

 

Da Stiles: Ragazzi sto avendo una crisi qui!

 

Non si aspetta davvero una risposta da qualcuno, vista l’ora. 

È notte fonda e lui è seduto su uno scomodo sedile di un autobus strapieno di passeggeri per lo più addormentati. 

Il tizio di fianco a lui russa rumorosamente e Stiles impreca a bassa voce per aver dimenticato le cuffie nel dormitorio dell’accademia. 

Non ha detto a nessuno che sarebbe tornato in città, vuole che sia una sorpresa per tutti.

Non vede suo padre, Derek o qualcuno dei suoi amici da mesi a causa del suo addestramento a Quantico che lo tiene impegnato più di quanto a volte vorrebbe. 

Così, quando il suo istruttore gli ha proposto di prendersi un weekend di riposo dopo una sessione sul campo particolarmente faticosa, ha colto l’occasione al balzo. Ha fatto la valigia, è corso in aeroporto e ha acquistato il primo biglietto per Beacon Hills senza neanche badare al costo. 

Probabilmente finirà per mangiare ramen istantaneo per i prossimi due mesi, ma ne sarà valsa totalmente la pena.

Il suo telefono vibra qualche minuto più tardi con più di una risposta ai suoi messaggi. 

 

Da Isaac: Tu hai dei problemi. 

Da Erika: Giuro che se non fossi già in piedi per allattare ti ucciderei per avermi svegliata con questa stronzata. 

Da Malia: Io sto seriamente pensando di farlo.

Da Lydia: Posso aiutarti a nascondere il cadavere. 

Da Scott: Stiles. Sono le quattro del mattino. Per l’amor del cielo vai a dormire! 

Da Stiles: Siete cattivi :( 

 

Stiles sorride divertito immaginando i suoi amici accigliarsi verso i loro cellulari.

Potrebbero ignorare la chat, o silenziarla se lo volessero, ma sono tutti abbastanza intelligenti da non farlo.

Non si sa mai quando potrebbe arrivare la prossima richiesta d’aiuto, tra un messaggio sul college, sul lavoro, sui bambini, una discussione sul baseball o in questo caso uno degli strambi ragionamenti di Stiles. 

Un altro messaggio spunta in una delle sue chat private.

 

Da Sourwolf: Non dovresti essere a lezione? 

 

Stiles alza gli occhi al cielo. 

Eccolo qui, il solito lupo bacchettone. 

 

Da Stiles: E tu non dovresti essere a lavoro? 

 

Controbatte elusivo.

Derek si è finalmente deciso ad accettare la proposta dello sceriffo qualche mese fa e ora lavora come vice alla centrale, per lo più occupandosi di casi minori e scartoffie ora che Beacon Hills è tornata ad essere una città tranquilla.

Almeno per il momento. 

 

Da Sourwolf: Il mio turno è terminato dieci minuti fa. 

Da Sourwolf: Sto tornando al loft. 

Da Stiles: Qualche caso emozionante da segnalare? 

Da Sourwolf: La signora Miller ha denunciato il rapimento del suo amato Charlie.

Da Stiles: Chi diamine è Charlie? 

Da Sourwolf: Il suo gnomo da giardino. 

Da Stiles: Ha chiamato il suo gnomo da giardino Charlie?!

Da Stiles: Charlie non suona molto come un nome da gnomo.

Da Sourwolf: È questo quello su cui decidi di concentrarti? 

Da Sourwolf: Non il fatto che qualcuno denunci la sparizione del suo gnomo da giardino? 

Da Stiles: La signora Miller è sempre stata un po’... particolare. 

Da Stiles: Quando mio padre era ancora un vice è venuta in centrale a lamentarsi delle bestiacce che i suoi vicini tenevano in giardino. 

Da Sourwolf: Cosa c’è di strano in questo?

Da Stiles: Le bestiacce in questione erano siepi potate a forma di animali.

Da Sourwolf:

Da Sourwolf: Ricordami perchè ho scelto di fare questo lavoro.

Da Stiles: Perchè sei dannatamente sexy in divisa?

Da Sourwolf: Oh certo, è sicuramente questo il motivo. 

Da Stiles: ;)

Da Stiles: Hai già dei sospettati per il tuo caso?

Da Sourwolf: Scommetto tutti i miei soldi sul nipote di otto anni. 

Da Stiles: Come fai ad essere così sicuro sia stato lui? 

Da Sourwolf: Ho visto i resti di una testa di gnomo nel loro bidone dell’immondizia.

Da Sourwolf: E quando la signora Miller è venuta in centrale, il bambino era con lei e stringeva colpevolmente il suo pallone da calcio sotto il braccio.

Da Stiles: Cosa farai ora, arresterai quel bambino per gnomicidio?

Da Sourwolf: Penso che dovrei dargli una medaglia per aver reso un servizio alla comunità. 

Da Sourwolf: Quegli gnomi di ceramica sono orribili. 

Da Stiles: Ti prego dimmi che ti sei assicurato che il crimine del bambino non verrà mai scoperto. 

Da Sourwolf: Ho preso di nascosto il sacchetto della spazzatura. 

Da Stiles: È per questo che ti amo

Da Sourwolf: Sono al loft. 

Da Sourwolf: Skype?

 

Stiles si morde il labbro nervosamente. 

Non gli piace mentire a Derek, ma ne va della buona riuscita della sua sorpresa. 

 

Da Stiles: Ti chiamo io più tardi. Sto uscendo ora. 

 

Scrive, sentendosi leggermente in colpa. 

 

Da Sourwolf: ‘K.

 

L’autobus arriva in città una mezz’ora più tardi.

La prima cosa che Stiles fa appena scende dal pullman è andare a prendere un caffè. 

Dopo un volo di sette ore e un’altra ora di pullman con sistema di aerazione guasto, è un miracolo che non abbia ancora ucciso qualcuno in seguito a un crollo nervoso.

La seconda cosa che fa è salire su un altro autobus. 

Non è diretto a casa però. 

Per quanto ami suo padre e non veda l’ora di riabbracciarlo, c’è una persona che vuole vedere prima di tutti e che suppone sarà ancora sveglia a rimuginare sul fatto che Stiles si sia rifiutato di sentirlo su Skype con quella che è sicuro sia sembrata una qualche sorta di scusa. 

Stiles apre la pesante porta di metallo del loft con la sua chiave di scorta. 

“Tesoro, sono a casa!” Saluta scherzosamente, abbandonando il suo borsone ai piedi del divano. 

“Stiles?” Chiama sorpresa la voce di Derek dal bagno.

Un minuto dopo il lupo mannaro lo raggiunge nella stanza principale indossando solo i boxer, i capelli umidi e gocciolanti per la doccia che doveva star facendo. 

“Cazzo. Questa si che è un’accoglienza da cinque stelle.” Commenta Stiles, lasciando scivolare lo sguardo sul corpo atletico di Derek. 

“Che ci fai qui?” Domanda confuso il lupo mannaro, avvicinandosi. 

Stiles mette il broncio. “Non sei felice di vedermi?” 

Derek sbuffa, appoggiandogli le mani sui fianchi per tirarlo a sè. “Certo che lo sono.” Dichiara sinceramente. “Ma per quello che ne so dovresti essere a Quantico, seguendo una delle lezioni dell’accademia.” 

Stiles sorride, sollevando le braccia per cingergli il collo. “Mi hanno dato qualche giorno di riposo dopo una missione sul campo abbastanza impegnativa.” Spiega, lasciando scivolare le dita tra i morbidi capelli scuri di Derek.

Il lupo mannaro emette piccoli brontolii d’apprezzamento per le sue attenzioni. “Potevi dirmi che saresti tornato. Sarei venuto a prenderti in aeroporto.”

Stiles si sporge, baciandolo dolcemente sulle labbra. “Volevo fosse una sorpresa.” Ammette, spostando le labbra sul collo del compagno, tracciando una scia di baci umidi sulla pelle abbronzata.

“È una piacevole sorpresa. Nhn.” Derek geme quando i denti di Stiles affondano in un punto particolarmente tenero e il ragazzo succhia con forza, fino a creare una piccola macchia violacea.

Stiles sa che nessun succhiotto che proverà a lasciare rimarrà abbastanza a lungo sulla pelle del lupo mannaro a causa della sua super guarigione, ma questo non lo ha mai dissuaso dal continuare a provare. 

“Si?” Stiles solleva lo sguardo dal livido quasi completamente sbiadito, guardando Derek con occhi carichi di lussuria. 

Stiles.” Derek stringe la presa sui suoi fianchi, ringhiando. 

“Camera da letto. Ora.” Ordina il ragazzo, spingendo il lupo mannaro verso la scala a chiocciola. 

Lui e Derek non hanno un momento d’intimità da mesi ormai e Stiles sente il bisogno fisico di avere il cazzo di Derek dentro di lui - o avere il suo cazzo dentro Derek - tipo ieri.  

Derek non se lo lascia ripetere due volte, sollevando di peso Stiles tra le braccia e balzando i gradini a due a due, raggiungendo la camera da letto prima che Stiles riesca a togliersi anche solo la maglietta.

“Lubrificante.” Menziona Stiles tra gli ansiti mentre Derek lo tiene bloccato contro il materasso dandogli uno dei migliori pompini della sua vita. 

“Primo cassetto.” Risponde semplicemente il lupo nel riprendere fiato.

“So dove tieni il lubrificante, Der. Ah!” Stiles geme sonoramente, stringendo un pugno tra le lenzuola. “Ma devi smettere di succhiarmi il cazzo se speri che riesca a prenderlo.” Protesta.

Derek è riluttante ad allontanarsi ma in qualche modo Stiles riesce a convincerlo a dar tregua al suo pene, anche se il lupo mannaro continua a far vagare le mani - e la bocca - su qualsiasi altra porzione del suo corpo che riesce a raggiungere.

Stiles apre il cassetto e fruga frettolosamente all’interno in cerca del tanto agognato gel, afferrando il tubetto ed estraendolo trionfante dal mobiletto, facendo cadere nella foga alcuni oggetti sul pavimento. 

Tra questi, c’è un cellulare praticamente ridotto in pezzi. 

“Perchè hai un cellulare rotto nel cassetto?” Domanda incuriosito.

Derek si sporge oltre il bordo del letto, sollevando l’apparecchio telefonico da terra per riporlo con cura nel cassetto. 

“È un ricordo.” Accenna timidamente.

Stiles alza un sopracciglio, aspettando che Derek decida o meno di andare avanti con la sua spiegazione.

“È il mio vecchio cellulare. Si è rotto in uno scontro con dei cacciatori.” Lo mette al corrente Derek. “L’ho usato fino a quando mi sono dimenticato di te a causa dei Ghost-riders.” 

Stiles rabbrividisce istintivamente al ricordo di quel periodo e Derek lo stringe in un abbraccio rassicurante.

“Ciò che il tecnico è riuscito a recuperare dalla sua memoria, alcuni messaggi che ci siamo scambiati e una foto, mi hanno dato modo di collegare un nome, che fino ad allora era stato solo un fastidioso tarlo nella testa, a un volto.” Spiega Derek, strofinandogli il naso sulla guancia. “Ti ha reso finalmente nuovamente reale.” 

“Io sono reale.” Dichiara seriamente il ragazzo, aggrappandosi a lui. “Questo è reale.”

“Lo so.” Derek sospira, poggiando la fronte contro la sua spalla. “Ma a volte ho ancora paura che possa svanire.” Sussurra. 

“Non vado da nessuna parte, Derek.” Rassicura Stiles, avvinghiandosi come un polpo. “Sei bloccato con me finché non ti stancherai di avermi intorno.” 

Derek solleva il viso, incontrando i familiari occhi color whisky di cui si è innamorato. 

“Potrebbe essere impossibile.” 

Stiles sorride. “Meglio per me allora.” Afferma facendogli l’occhiolino. 

Derek rotea gli occhi, spingendolo nuovamente contro le coperte sgualcite. 

“Possiamo tornare al sesso ora?”

“Giusto.” Stiles ghigna maliziosamente, chiudendo le gambe intorno al suo bacino. “Abbiamo parlato a sufficienza di sentimenti per stanotte. Meno chiacchiere, più azione.” Scherza, spronandolo ad andare avanti con un colpetto del tallone sul culo. 

Derek segue volentieri il suggerimento. 

“Merda. Come abbiamo fatto a resistere mesi senza sesso?” Esclama affannato Stiles più tardi quando hanno finito, girandosi sul fianco per guardare Derek.

Il lupo mannaro è disteso sulla schiena, il corpo ricoperto da una patina di sudore, occhi chiusi in un’espressione di sfinito rilassamento.

Derek grugnisce, sembrando d’accordo con la sua domanda-affermazione. 

Stiles si accoccola più vicino, indeciso se alzarsi per farsi una doccia o rinunciare e schiacciare un riposino.

Derek prende una decisione per lui, spedendolo in bagno mentre lui cambia le coperte al letto. 

Quando entrambi sono puliti e sotto un lenzuolo che profuma di ammorbidente, Derek lo sorprende pronunciando due parole che solitamente fatica a lasciarsi sfuggire. 

“Ti amo.” Dice il lupo, guardandolo con occhi colmi d’affetto. 

Stiles sorride felicemente, giocando con i peli sul petto del compagno. “Anche io ragazzone.” 

Stiles chiude gli occhi e si addormenta rapidamente, al contrario di Derek che resta sveglio per quasi un’ora, rimuginando.

Quando Stiles riparte per Quantico, Derek prende un’importante decisione. 

Stiles completa l’addestramento qualche settimana dopo, a cavallo del suo ventunesimo compleanno.

Torna a Beacon Hills per festeggiare e prendersi una breve vacanza prima di iniziare a lavorare attivamente nella nuova task force soprannaturale dell’FBI, sapendo che in futuro il lavoro lo terrà tristemente lontano dai suoi affetti.

Il branco organizza una festa al loft e partecipano tutti. 

Allison, Isaac, Chris, Jackson e Ethan tornano dall’Europa per l’occasione e Erika e Boyd presenziano insieme alla piccola Madison, annunciando l’arrivo in famiglia di un secondo pargoletto. 

Stiles scatta una dozzina di foto di Derek che tiene in braccio la bambina e imposta la più bella - quella dove Derek sta sorridendo dolcemente con occhi a cuoricino a Madison che si sta lentamente addormentando succhiandosi il pollice - come sfondo del cellulare. 

“Ehi. Posso rubarti un minuto?” Chiede Derek a un certo punto della serata, facendo cenno con la testa verso la porta che da accesso al terrazzo. 

“Certo.” Risponde Stiles, alzandosi dal divano su cui è seduto con Scott e Malia mentre guardano tutti insieme per l’ennesima volta The notebook sotto insistenza di Lydia. 

“C’è qualcosa di cui dovrei parlarti.” Dichiara Derek quando sono da soli. 

“Solitamente non finisce molto bene quando qualcuno comincia una conversazione con una frase del genere.” Ironizza ansiosamente Stiles. 

Derek sospira. “Stiles, non sto cercando di lasciarti.” Tranquillizza. 

Stiles cerca di nascondere il proprio sospiro di sollievo. “Quindi, di cosa vuoi parlare?” 

“Ho fatto richiesta per essere trasferito.” Confessa Derek. 

Stiles sgrana gli occhi. “Te ne vai da Beacon Hills?” Esclama. “Pensavo stessi bene qui ora.” 

“Lo faccio.” Assicura il lupo mannaro. “Ma c’è un altro posto in cui preferirei stare.” Dichiara, facendo un passo avanti. “Ho chiesto di essere assegnato a qualsiasi centrale che sia a una distanza ragionevole dall’ufficio governativo a cui verrai assegnato.” Spiega. “Sempre che non si liberi un posto nella tua squadra.” Aggiunge speranzoso. 

Stiles resta a bocca aperta non credendo alle proprie orecchie. 

“Potrei mettere una buona parola per te con i miei superiori.” Propone, superata la sorpresa iniziale. 

Derek abbozza un sorriso. “Ti sarei davvero grato se lo facessi.”

“Sei sicuro di volerlo fare?” Domanda incerto Stiles. “Ti stavi costruendo una bella vita. Non dovresti rinunciare a questo per me.” 

“L’unica vita che voglio costruire è quella in cui siamo insieme.” Sancisce con fermezza il lupo mannaro. “Non voglio accontentarmi delle briciole. Voglio esserci quando torni a casa stanco dal lavoro. Voglio poterti baciare ogni volta che ne ho voglia e non solo quando riusciamo a vederci per qualche ora o giorno. Voglio litigare per il telecomando della tv o per l’ultima porzione di lasagne in forno. Voglio andare a dormire insieme e alzarmi al mattino di fianco a te. Voglio prepararti la colazione o semplicemente il caffè quando hai fatto tardi al lavoro perchè mi hai ignorato quando ho provato a svegliarti e ti sei rimesso a dormire. Voglio vedere i tuoi capelli diventare lentamente grigi con l’avanzare dell’età. Voglio tenerti la mano finché avrò le forze per stringerla. Ti voglio intorno più tempo possibile.”

Stiles ridacchia imbarazzato. “Sembra quasi tu mi stia chiedendo di sposarti.” 

Derek estrae una scatolina dalla tasca della giacca, porgendogliela. 

“Non ho comprato un anello perché non sono riuscito a sceglierne uno.” Spiega il lupo mannaro facendo spallucce. 

Stiles apre la scatola, ammirando con meraviglia la catenina a cui è appeso un bellissimo triskelion argentato. 

“Un giorno rimpiangerai questa decisione.” Lo avverte, trattenendo a fatica le lacrime di commozione mentre Derek gli mette la collana al collo.

Come potrebbe dire no a questo punto? 

Vuole Derek tanto quanto il lupo mannaro sta dimostrando di volere lui.

Pregi e difetti, sorrisi e litigi, gioia e dolore, è pronto a prendere tutto ciò che Derek è disposto a dargli e fare lo stesso. 

“Lasciamo che sia il tempo a decidere allora.” Sentenzia Derek, baciandolo.

Il giorno in cui Derek avrebbe rimpianto la sua decisione non arriva mai. 





Note dell'autrice: Ebbene siamo alla fine, questa raccolta è arrivata alla sua conclusione. Avevo bisogno di scrivere un ultimo capitolo per mettere un punto.
Sono abbastanza soddisfatta di questa storia nel suo complesso, alcuni capitoli sono migliori di altri ovviamente ma hanno tutti qualcosa che reputo "bello" e che mi auguro possa intrattenere, strappare un sorriso o all'occorrenza una lacrimuccia.
Spero che Texting vi sia piaciuta tanto quanto è piaciuto a me scriverla.
Ci vediamo alla prossima! 
   
 
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