Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Duchessa712    28/07/2021    1 recensioni
-La canzone dell'amore perduto, che parla soprattutto di promesse infrante e sogni spezzati, di un tradimento così grande da portare quasi alla follia-
-No, mia signora, non la conosco-.

Ad Approdo del Re, Sansa è sola, senza famiglia, senza amici, ostaggio dal valore inestimabile, il giocattolo preferito di Re Joffrey.
Ma cosa succede quando trova un'improbabile alleata proprio in Cersei, che nasconde più di un segreto e possiede ancora un cuore e una coscienza?
Cosa succede quando nessuna delle due è più capace di prevedere cosa accadrà, proprio nel momento in cui c'è il rischio di perdere tutto?
Fino a che punto saranno disposte a spingersi la Lupa e la Leonessa per proteggere se stesse e lo strano sentimento (pietà? comprensione? amicizia? amore?) che nasce, prepotente ed esplosivo e pericoloso tra di loro e sembra legarle sempre di più l'una all'altra?
(La storia, eccetto il primo capitolo, inizia dopo la morte di Ned e prima che Myrcella parta per Dorne.
Come penso si sia capito da questa introduzione i personaggi, Cersei in particolare saranno OC).
(Sansa/Cersei)
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Cersei Lannister, Sansa Stark
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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XVIII atto

Finalmente la recita era finita e sotto la tinta nera iniziava a intravedersi il rosso che era stato di sua madre.
Per un momento, Sansa era stata tanto stupida da credere che il destino le stesse sorridendo. Stava andando a casa, aveva ragionato, mi riaccoglieranno, andrà tutto bene, finirà tutto. I soliti pensieri che la accompagnavano da una vita, da quando suo padre era morto e lei era diventata prigioniera di Joffrey.
La solita stupida ragazzina con stupidi sogni, avrebbe detto Arya, vedendola, vestita di pelliccia bianca, al braccio di Theon, che era l'ombra perfino del traditore che era stato, avanzare verso il bosco dove Ned Stark pregava i suoi Dei per sposare il bastardo di un altro traditore.
Ramsay Bolton non le piacque dal poco che vide, che non era nulla a confronto del troppo che ancora non sapeva, che avrebbe scoperto quella stessa notte, nel letto dove aveva dormito bambina, sognando il Sud e una corona sul capo.
Non fu gentile, Ramsay, non le risparmiò alcun dolore e Sansa sentiva il sangue colare lungo la schiena, attaccarsi ai capelli sciolti, scendere fino al lenzuolo candido. Sentí il respiro bloccarsi e poi esplodere in un singhiozzo e la sua mente, sconvolta, provata da quelle torture, si confuse e le presentò la Fortezza Rossa e le spade delle Guardie Reali e a volte era Ramsay e altre Meryn Trant, ma non aveva importanza, perché il dolore era lo stesso e lei non riusciva a respirare e Theon stava fermo davanti alla porta senza fare niente e nessuna Cersei sarebbe venuta a salvarla! Fu un incubo continuo, quella prima notte di nozze, che si protrasse per troppe notti a venire, con giorni troppo lunghi e troppo vuoti che passava addormentata un una nebbia di dolore.
Theon era sempre presente, ma lei troppo spesso non lo vedeva.
Me la pagheranno, pensava, fissando la pietra di quella che una volta aveva chiamato casa ed invece era l'ennesima prigione.
Me la pagheranno tutti, tutti coloro che avevano tradito lei, che si erano alleati con i Bolton, che avevano ignorato le sue grida.
Me la pagheranno, mentre il suo corpo si copriva di ferite e di lividi e lei pensava a Cersei, alle sue ferite, ai suoi lividi, e, oh Dei, quanto avrebbe voluto essere con lei, quanto avrebbe voluto non essere mai stata portata via da Approdo del Re.
Quanto avrebbe voluto tornare indietro e cambiare tutto.

Sentiva la vita scivolare via ad ogni tentativo, fallito, di contattare i suoi aiutanti.
Sentiva la vita scivolare via fino a quando decise che no, non poteva finire così, che lei era una Strak di Grande Inverno e sarebbe morta combattendo.
Il primo passo fu farsi aiutare, riscuotere Theon, scoprire che i fratellini creduti morti erano vivi.
Il secondo fu fuggire, nonostante l'arco e Myranda, con gli occhi troppo azzurri e il sorriso colorato di sangue, l'amante di Ramsay, gelosa della moglie più bella e potente.
Il terzo passo fu correre consapevole di essere bracciata, che ogni passo sarebbe potuto essere l'ultimo, che i latrati dei cani erano sempre più vicini e il vento sferzava il viso e l'acqua gelava il corpo e faceva bruciare le ferite, penetrando oltre le vesti.
Il quarto passo fu accettare di stare morendo perché erano in trappola e non doveva finire così, lei doveva essere Regina in un grande castello e i suoi sogni non sarebbero dovuti diventare cenere!
Il quinto passo fu tornare a respirare, quando capì di essere al sicuro, quando accettò, finalmente, l'aiuto di Brienne e Podrick, il giovane scudiero del suo primo marito.
Il sesto passo fu decidere dove andare, ignorare il cuore che voleva solo Cersei e Tommen e i suoi gattini e seguire la testa, che suggeriva Jon e il Castello Nero.
Il settimo passo fu abbandonare Theon al mare, alla sorella che Sansa non conosceva, ma si trovava ad invidiare, perché per lei nessun fratello era tornato indietro, per lei nessun fratello aveva rinunciato a qualcosa.
-Andiamo, Lady Stark, non c'è tempo da perdere-, perché il Nord apparteneva a Ramsay e Ramsay la rivoleva indietro.
   
 
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