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Autore: heliodor    29/07/2021    0 recensioni
Nata con grandi poteri magici, Bryce è stata addestrata fin da bambina per diventare la strega suprema, la più forte della sua generazione. Lo scopo della sua stessa esistenza è guidare l’esercito dell’Alleanza nella guerra contro l’Orda.
Quando Malag il rinnegato esce allo scoperto e attacca Valonde, la vittoria sembra allontanarsi sempre di più e molti iniziano a dubitare delle sue capacità.
Per diventare la guida che tutti si aspettano che sia e vincere la guerra, Bryce dovrà rinunciare all’amore, all’amicizia e a tutto ciò che la vita potrebbe offrirle se smettesse di combattere.
Ma sarà davvero in grado di compiere un sacrificio così grande?
Da oggi con il 100% di Mappa in più!
La trovate in cima al primo capitolo.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Risolviamo la faccenda

Jakos evocò i dardi magici e li puntò contro lo stregone.
Maggart reagì evocando lo scudo. “Non voglio ucciderti” disse.
Gli altri mantelli si disposero formando un semicerchio attorno a loro.
Bryce tenne lo sguardo puntato di Maggart mentre con la coda dell’occhio cercava di tenere sotto controllo quelli alla sua sinistra.
Sperò che Jakos stesse facendo lo stesso con quelli sulla destra che lei non poteva vedere.
“Fatevi da parte” disse Jakos.
Maggart non si mosse. “Prima parliamone.”
“Non abbiamo molto da dirci.”
“Invece sì” disse Maggart. “Artesia è morta.”
Bryce si accigliò.
“Dannato assassino” ringhiò Jakos.
“È stato un incidente. Volevo parlare con lei ma mi ha attaccato senza motivo. Abbiamo risposto e lei è stata colpita per sbaglio.”
“Menzogne” disse Jakos.
Maggart avanzò di un passo. “Sentì, Jak. Vogliamo solo la principessa. Nessuno deve morire. Noi la prendiamo e la faccenda è risolta.”
“Risolta in che modo?” chiese Jakos.
“La portiamo da quello stregone rinnegato” rispose Maggart. “Come lui ha chiesto. Una volta consegnata Bryce, andremo via da questo dannato posto.”
“Ho avuto ordine di proteggere la principessa, non di consegnarla ai rinnegati.”
“Lascia perdere quegli ordini” esclamò Maggart. “La persona che te li ha dati non ha più il comando. Adesso sono io che do gli ordini.”
“Tu sei un rinnegato ora” disse Jakos. “Ti aspetta la morte. O Krikor.”
“Credi che non lo sappia? Quando tornerò a Londolin mi processeranno, ma qui sta il punto, Jak. Io voglio tornare a casa e lo vuole la maggior parte di quelli che si trovano in questo campo. Artesia non l’aveva capito e guarda che cosa le è successo. Io ti conosco bene, Jak. So che sei una persona ragionevole nonostante tutto quello che hai fatto.”
“Attento a quello che dici.”
“So quello che dico” disse Maggart. “Abbiamo fatto la nostra parte.”
“La guerra non è ancora finita.”
“Per noi lo è. Guardali, Jak. Hanno combattuto e sono stati sconfitti. Ci hanno mandati da soli in una regione sperduta, in mezzo a forze di rinnegati superiori alle nostre. E sai per quale motivo?”
Jakos scosse la testa.
Maggart indicò Bryce e lei sussultò. “Per quella lì” disse. “Erix e la sua armata dovevano procedere indisturbate mentre avanzavano verso l’armata di Malag. Niente doveva mettersi sulla loro strada. Noi siamo serviti come diversivo per distrarre l’orda.”
“Stai mentendo” disse Jakos.
“Ho letto le carte, Jak. Artesia ha ricevuto dei messaggi da quando siamo partiti. Li ha ancora nella sua tenda, ben nascosti, ma esistono. Se vuoi posso mostrarteli.”
“È falso” disse Bryce. “Non credergli.”
“Tu sai che è così, Jak. Ti conosco da prima che ti consacrassi. Dannazione, pensi che ti mentirei su una faccenda così grave? Ti sto chiedendo di fidarti di me, di un tuo confratello, invece che di stranieri.”
“Sono nostri alleati” ribatté Jakos.
Maggart scosse la testa. “Non costringermi a farlo.”
Jakos arcuò la schiena come un animale sul punto di gettarsi contro la sua preda.
Maggart fece un cenno con la mano. Alle sue spalle emersero altre figure che nella nebbia causata dalla esplosione erano sagome indistinguibili l’una dall’altra.
Una fila di venti soldati armati di lancia e scudo marciò fino a nascondere lo stregone dietro di sé. Un’altra fila avanzò alle spalle della prima e un’altra dietro.
“Dannazione” disse Jakos. “Era solo una scusa per tenerci qui mentre loro si organizzavano.”
Bryce guardò a sinistra e vide altri mantelli unirsi a quelli che li avevano circondati.
“Io li terrò occupati mentre tu ti farai strada verso il recinto dei cavalli” disse Jakos. “È tutto quello che posso fare.”
“Morirai.”
“È possibile. Hai un’idea migliore?”
Bryce cercò di pensare in fretta a una soluzione ma gliene venne in mente soltanto una. “So come risolvere la faccenda” disse.
Jakos la squadrò dalla testa ai piedi. “Come?”
Bryce avanzò di un paio di passi e si fermò davanti ai soldati con le lance e gli scudi spianati. “Hai vinto” disse rivolta a Maggart. “Mi consegnerò al rinnegato e voi sarete salvi” aggiunse a voce alta affinché tutti la udissero.
“La tua offerta è inutile” disse Maggart. “Noi ti porteremo da lui, che tu lo voglia o meno.”
Bryce evocò lo scudo e la lama magica nell’altra mano. “In questo caso, porterete al rinnegato un cadavere. E io credo che mi voglia viva, altrimenti sarebbe venuto qui da solo a uccidermi.”
Maggart si accigliò. “Perché ti vuoi offrire? È un trucco?”
“Niente trucchi” disse Bryce. “Voglio andare dal rinnegato. L’ho sempre voluto, in verità.”
“Sei folle.”
“Voglio uccidere Malag e mettere fine alla guerra. Tu non lo vuoi?”
“Io voglio tornare a casa” disse lo stregone.
“Allora accetta la mia offerta.”
I mantelli e i soldati che si erano radunati lì attorno guardarono Maggart in attesa di una risposta.
“Se accetto, come farai ad andare dal rinnegato?”
“Con un cavallo. Basterà che me ne diate uno. E con Jehla. Lei è l’unica che sa dove si trova l’armata del rinnegato. Se l’avete uccisa sarà molto difficile arrivarci da sola.”
Maggart fece un cenno con la testa a uno stregone alla sua destra. L’uomo sparì dietro una tenda e quando tornò con lui c’erano Jehla Metz e Tobha. Entrambe erano scortate da mantelli e soldati. Vennero portate vicino a Maggart e costrette a inginocchiarsi.
“Le abbiamo sorprese mentre cercavano di rubare i cavalli” disse lo stregone. “Ma come vedi stanno bene. Non siamo assassini.”
Bryce annuì. “Ho delle condizioni da porre” disse scegliendo con cura le parole.
“Non le accetteremo” disse subito Maggart.
“Allora non ci sarà alcun accordo e mi dovrai uccidere qui e subito.” Guardò i mantelli e i soldati. “E tra quattro o cinque giorni morirete anche voi.”
Maggart ricevette un centinaio di sguardi ostili da parte di quelli che lo avevano spalleggiato. “Dicci le tue condizioni, principessa.”
“Jehla Metz, Tobha, Jakos, Fraska, Divash.” Sospirò. “Ed Elvana verranno con me.”
“No” disse Maggart. “Non ti porterebbero mai dal rinnegato. Ti scorteremo noi.”
E che fine faranno quelli che resteranno qui al campo e non si sono schierati dalla vostra parte? Si chiese. Non posso lasciarli qui a morire dopo che hanno rischiato la vita per me. Dopo che sono morti per me. Non potrei sopportarlo. Sarebbe troppo.
“Tu potrai scegliere dodici mantelli che ci scortino” gli offrì Bryce.
Maggart fece per dire qualcosa ma sembrò ripensarci. “Venti.”
“Venti” confermò Bryce. “E tu ne farai parte.”
“Io?” fece lo stregone.
“Ti assicurerai che mi consegnino al rinnegato. Tutti in questo campo si fidano di te e quando tornerai da loro tu potrai confermarlo con la tua parola.”
Maggart esitò.
“Giusto” disse uno stregone. “Maggart ci darà la sua parola di confratello.”
“Sì” gridò una strega. “Maggart è la scelta giusta. Deve accettare.”
Quelli che si trovavano lì attorno si scambiarono cenni affermativi con la testa.
“Maggart deve andare.”
“Che vada anche lui.”
Maggart strinse i denti in un sorriso forzato. “Va bene” gridò. “Accetto l’offerta della principessa. La porterò dal rinnegato e mi assicurerò che ci resti.”
Bryce vide la tensione allentarsi sui volti di quelli che qualche attimo prima volevano attaccarla. Eliminò lo scudo e la lama magica e camminò fino a Maggart.
“Prepara i cavalli. Voglio partire subito.”
Lo stregone annuì. “Prima devo scegliere la scorta. È una decisione saggia la tua, principessa.”
“Non è stata una decisione presa ora. Volevo andare dal rinnegato fin da quando Jehla me ne ha parlato, nella tenda di Artesia.”
Maggart la fissò per qualche istante, poi disse: “Farò radunare la tua scorta e i cavalli, ma non provare a fuggire o tutta questa armata ti inseguirà.”
Lo stregone tornò tra quelli che li avevano circondati e parlottò con alcuni di loro sbracciandosi e facendo segni con le braccia.
Bryce attese paziente vicino al muro crollato. Jakos le si avvicinò quasi di soppiatto.
“Non era questo il piano di Artesia” disse lo stregone con tono di rimprovero. “Ma ti ringrazio lo stesso. Potresti aver salvato tutta l’armata col tuo sacrificio.”
“Non è un sacrificio. So quello che faccio” rispose cercando di mostrarsi più sicura di quanto non lo fosse in realtà.
Jehla Metz e Thoba arrivarono scortate da un paio di stregoni. Entrambe avevano delle ferite leggere alle braccia e le gambe, ma si reggevano in piedi.
“È un errore” disse Jehla. “Non dovevi cedere.”
“Avrebbero ucciso tutti noi” disse Bryce.
“Tu no. Tu saresti sopravvissuta.”
“A che scopo? Per farmi incatenare da Maggart e farmi portare de Azaril come un animale? Piuttosto mi sarei fatta uccidere.”
“Non dubito che l’avresti fatto” disse Divash sopraggiungendo, anche lui scortato da due streghe e due stregoni. Fraska lo seguiva a pochi passi di distanza, lo sguardo accigliato.
Bryce gli rivolse un mezzo sorriso. “Tu al mio posto come ti saresti comportato?”
“Sarei fuggito abbandonando al loro destino questi infami” rispose lo stregone.
I mantelli che lo scortavano gli rivolsero un’occhiata piena di disprezzo.
“Che cosa ho detto di sbagliato?” si difese Divash. “Per quello che avete fatto sarete considerati degli infami.”
“Taci” disse una delle streghe. “Maggart ha dovuto agire così o Artesia ci avrebbe condannati tutti a morte.”
“Morirete lo stesso, perché quando si saprà ciò che avete fatto non ci sarà posto sul continente dove potrete nascondervi.”
“Basta, Div” disse Jehla. “Litigare adesso non sarà d’aiuto a nessuno. Pensiamo piuttosto a come raggiungere l’orda dei rinnegati senza farci ammazzare tutti per la via.”
Una ventina di soldati guidati da Maggart portarono sei cavalli e li diedero a Bryce e agli altri.
“C’è un errore” disse contando le bestie. “Ne manca uno.”
“Ne abbiamo portato uno per ciascuno di voi” rispose Maggart.
“Siamo in sette.”
Lo stregone la guardò accigliato. “Io ne conto solo sei.”
“Elvana” disse Bryce. “Manca la mia scorta personale.”
“La strega della notte è fuggita dal campo” disse Maggart. “Proprio come la codarda che è sempre stata. Ti ha abbandonata anche lei, Bryce di Valonde. Ora vogliamo andare?”

Note
E anche Bryce arriva a metà della corsa. Dal prossimo capitolo andremo dritti verso il gran finale :)
Per festeggiare mi concedo un sabato di vacanza e relax, ma non temete tornerò lunedì con un nuovo, fiammante capitolo.
E domenica non perdete la sorpresa che ho preparato (spero che vi piaccia).

 
  
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