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Autore: Allen Glassred    31/07/2021    0 recensioni
DALLA MIA DICIOTTESIMA LUNA
Lo scontro tra Vanitas e Garry è al culmine: posseduto dallo spirito del nonno, il re bambino pare deciso ad uccidere il ritrovato fratello. Ma una sorpresa potrebbe cambiare le sorti della battaglia.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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E’ successo tutto in un momento: Garry credeva di essere ormai spacciato. Pur avendo risvegliato la sua vera natura grazie al morso di Jeanne, lo scontro con Vanitas è stato duro ed inatteso allo stesso tempo: ormai è quasi un anno e mezzo che la pace è stata siglata, non capisce… no. No, capisce eccome: chi lo ha attaccato e combattuto fino a quel momento non è Vanitas Hikari. E’ Vanitas Lunettes: il padre della regina Luna da cui, lo sa, Vanitas ha ereditato tanto il nome quanto la maledizione. Lo scontro è stato cruento, ma lui non si è arreso: pur gestendo da poco i poteri che possiede non ha avuto alternativa che utilizzarli, essendo di fatto l’unico modo per poter combattere alla pari con il fratello. Fratello… che strano pensa, non avrebbe mai immaginato che un giorno in vita sua avrebbe chiamato Vanitas Hikari “ fratello “. ma è così: sono fratelli, entrambi figli di Kaname ed entrambi vittime della sua crudeltà. Entrambe le loro mamme sono morte a causa di quel padre spietato e crudele, che ha causato tanto dolore e sofferenza nel corso del suo dominio su Veritas. “ V… Vanitas… “. Mormora solamente il giovane Perry… no. No, pensa: lui è un Hikari. E’ un Hikari, anche se accettarlo gli risulta ancora parecchio difficile è questa la realtà dei fatti: anche lui come Ivy, appartiene al clan della luna blu. Principe di Veritas e fratello minore di Vanitas, prima se ne renderà conto e meglio sarà, pensa il ragazzo dalla chioma argento il quale, appoggiato alla parete del corridoio riapre gli occhi. Occhi davanti ai quali trova la lama intrisa del potere della luna blu della spada di Vanitas. Vanitas, che seppur stia ancora stringendo la presa sul collo dell’hunter ha fermato il fendente ad un millimetro dal viso del giovane. Non sa spiegare perché: improvvisamente il suo braccio si è fermato, non riuscendo a raggiungere con la lama il collo dell’altro o meglio, non in modo letale: gli ha solo procurato un taglio ma nulla più di questo, mentre l’odore del sangue di Garry gli testimonia ancora una volta l’appartenenza dell’altro al suo clan.

“ Perché…? “. Sussurra semplicemente il corvino, lottando duramente per tenere a bada lo spirito di suo nonno. “ Perché, perché?! “. Grida, scoppiando in lacrime mentre la spada gli cade a terra. “ Perché non riesco ad ucciderti?! “. Fa, togliendo poi la mano dal collo dell’altro mentre, come se le gambe non lo reggessero più, cade a terra tenendosi la testa tra le mani.

“ Alzati! “. ordina una voce dentro di lui, la voce che ben riconosce dato che lo accompagna sin da quando era solo un bimbo. “ Alzati, ho detto! Fallo! Uccidilo! Diventa ciò per cui ti ho cresciuto, annienta tutti coloro che ti ostacolano! Lui… lui ti ostacolerà! Lui ti porterà via Ivy! “, Continua a far leva sulla paura del nipote, la voce che certamente appartiene a Vanitas Lunettes. Continua a far leva sulla paura di lui di perdere per sempre la donna che ama, la sola donna che ama.

“ Sta zitto, smettila!! Io… io non voglio fargli male! Non voglio far del male a mio fratello, basta!! Vattene!! “. Si ribella stavolta il primogenito di Luna e Kaname mentre, a quella scena Garry non riesce a stare in disparte: si china accanto al corvino per poi posargli una mano sulla spalla.

“ Coraggio, Vanitas! So che da qualche parte, tu ci sei e stai lottando per riprenderti il tuo corpo! Avanti! Io credo in te, so che puoi farcela! La tua famiglia ti sta aspettando: Ivy ha bisogno di te, Luna ed Amalia hanno bisogno di te, io ho bisogno di te! Ti prego! “. Lo incita, mentre lui si volta a guardarlo con le lacrime agli occhi.

“ Fa male… fa così male… io non volevo… “. Piange, portandosi una mano all’altezza del cuore e stringendo forte la giacca. “ Io non volevo far del male alla mia famiglia! Non volevo! “. Continua a piangere, mentre l’argento non ci pensa su due volte.

“ Vieni qui… vieni qui da me “. Sussurra, prendendolo tra le braccia come se in quel momento, il maggiore fosse un bambino bisognoso di affetto. “ Lo so. so che non ci volevi fare del male, so che è colpa di Lunettes. Vedrai che lo cacceremo, insieme “. Cerca di rassicurarlo, accarezzandogli i capelli. “ Ma fino ad allora, torniamo a casa: Ivy e le gemelle ti stanno spettando “. Mormora il giovane Hunter, aiutando il re bambino ad alzarsi da terra. Da parte sua, Vanitas lo guarda per qualche, interminabile momento: è come se fosse tornato in sé per quei brevi istanti.

“ A… casa…? “. Mormora, mentre l’altro fa cenno affermativo con il capo: sa bene che Vanitas Lunettes è ancora nel corpo del nipote, ma sa anche che non lo abbandonerà mai. Ora che sa del loro legame di sangue, a maggior ragione darà il tutto e per tutto per salvarlo e per proteggere sia lui che le altre persone che ama. E lo farà, pensa: lo farà a qualsiasi prezzo. Perfezionerà i suoi poteri e, lo sa bene, un giorno lui e gli altri Hikari saranno in grado di sconfiggere per sempre Lunettes. E quel giorno pensa, non è molto lontano.


Lo scontro tra Vanitas e Garry è al culmine: posseduto dallo spirito del nonno, il re bambino pare deciso ad uccidere il ritrovato fratello. Ma una sorpresa potrebbe cambiare le sorti della battaglia.
   
 
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