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Autore: la_pazza_di_fantasy    01/08/2021    0 recensioni
Cassian vuole fuggire dalla sua vita che sta peggiorando giorno dopo giorno e quando scopre quello che sta facendo suo fratello alle sue spalle decide definitivamente di prendere il primo volo disponibile senza avvisare nessuno.
E' così che il ragazzo si ritrova in Italia, ma per sua sfortuna la vita non ha smesso di mettergli il bastone tra le ruote e si ritrova in coma.
Al suo risveglio sa solo due cose: il suo nome e che il castano che ha difronte è sexy da paura.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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PREMESSA: i dialoghi in corsivo sono fatti in inglese






-come sta il tuo bello addormentato?- chiese Michele raggiugendo il suo migliore amico nella saletta relax dell’ospedale dove Flavio si stava prendendo il suo terzo caffè della serata, e la serata era ancora lunga visto che avevano entrambi il turno di notte e mancava un quarto d’ora alla mezzanotte.
-non è il mio bell’addormentato- disse Flavio alzando gli occhi al cielo. Michele si era subito accorto, quella sera di otto mesi prima, il suo sguardo che si era soffermato sul bellissimo ragazzo biondo che era arrivato in ospedale. Ragazzo che in quegli otto mesi non aveva dato ne segni di miglioramento e ne di peggioramento. Era rimasto stabile. Il problema era stato che in nessun modo erano riusciti a rintracciare la famiglia del ragazzo, o comunque un qualche conoscente. I documenti si erano distrutti nel fuoco generato dall’esplosione dell’auto all’impatto e il telefono era come scomparso. E nessuno aveva denunciato la scomparsa del biondo. Sembrava come se fosse un fantasma.
-invece si, te lo stai mangiando con gli occhi da quando è arrivato. Non vedo l’ora che si svegli!- continuò Michele abbassando all’ultimo il tono della voce solo perché un’infermiera lo aveva guardato male visto che stava facendo troppo rumore.
-sempre se si sveglierà. Lo sai che potrebbe non svegliarsi mai più- disse il castano andando proprio verso la stanza del biondo. Ormai per lui era diventata un’abitudine passare di li e controllare la condizione del biondo. Nessuno si era mai preoccupato di quel ragazzo e si sentiva responsabile per lui.
-Flavio non ti vedevo con questo sguardo da Andrea prima che…-
-non nominarlo, lo sai che non lo sopporto- lo bloccò il castano sedendosi affianco al biondo e osservando attentamente il suo viso delicato. Sembrava un angelo.
-sto solo dicendo che è bello vederti nuovamente interessato a qualcuno e spero che il biondino si svegli solo perché possiate conoscervi. Torno a lavoro- disse semplicemente Michele lasciando da solo il suo migliore amico.
Flavio allungò una mano e prese una del biondo che aveva difronte, quella che non aveva la flebo attaccate e la strinse forte.
-chi sei?- chiese in un sussurro. -cosa ci facevi a quell’ora della notte in quella strada poco trafficata?- continuò il castano sapendo perfettamente che non avrebbe mai ricevuto una risposta. -ti prego apri gli occhi. Ho bisogno di capire, capire cosa ti è successo, chi sei e perché mi fai questo effetto!- il castano ridacchiò -Michele si sbaglia, non ho mai realmente guardato Andrea come guardo te e la cosa mi terrorizza-
Flavio lasciò lentamente la presa sulla mano del biondo per controllare l’orario sul telefono, erano le 23.59. Decise quindi di tornare nel suo studio per controllare alcune carte quando avvertì come se qualcosa lo stesse tirando, ma non era possibile. Si girò senza aspettative ma sgranò gli occhi quando incontrò quelli dorati del biondo che lo stava guardando completamente spaventato, anche da fatto che aveva un respiratore.
-non agitarti- disse prontamente Flavio che non riusciva a crederci mentre con il cercapersone presente nella stanza chiamava Noemi, o comunque una delle infermiere di turno.
-chi sei? Dove sono?- furono dei sussurri flebili e le parole erano impiastricciate sia per il fatto che il ragazzo non parlava da mesi che per la presenza del respiratore. Flavio ci mise pochissimo a capire che il ragazzo non era italiano.
-non ti preoccupare, sono un medico adesso sistemiamo tutto- parlò in inglese il castano. A quanto pareva fare tre anni a Londra gli stava tornando utile. Il biondo non sembrava per niente tranquillo ma non fece più domande permettendo quindi a Noemi di arrivare nella camera.
Con l’aiuto dell’infermiera Flavio controllò tutti i parametri del biondo con il cuore che gli batteva a mille. Si era svegliato, si era finalmente svegliato e lui poteva finalmente conoscere meglio quel bellissimo ragazzo che aveva difronte.
Una volta appurato che il ragazzo non avesse troppi problemi gli tolsero il respiratore e Noemi lasciò la camera.
-okay, posso chiederti come ti chiami?-
-perché sono in ospedale?- chiese invece il biondo che stava guardando confuso le pareti. Gli sembrava tutto troppo strano e poi l’infermiera aveva parlato in una lingua a lui sconosciuta con quel medico bellissimo.
-c’è stato un incidente e una macchina ti ha preso in pieno, sei rimasto in coma per otto mesi. Non siamo riusciti a contattare i tuoi familiari- spiegò Flavio cercando di trovare nella sua mente le giuste parole. Era difficile tronare a parlare in inglese dopo un bel po’ di tempo.
-non ricordo- sussurrò il biondo guardando fuori dalla finestra -so solo che dovrei essere a casa in questo momento-
-ricordi come ti chiami almeno?- Flavio si stava mordendo il labbro, la perdita della memoria poteva essere una conseguenza del trauma e del coma, e non gli piaceva per niente quella situazione.
-Cassian, credo-
-bene Cassian e ti ricordi altro? Qualunque cosa-
-sono nato a Los Angeles e vivo li. Poi vuoto- il ragazzo si stava palesemente sforzando di ricordarsi altro senza riuscirci.
-non ti sforzare per il momento. Ti sei svegliato dopo otto mesi, i tuoi ricordi torneranno devo solo dirti che non siamo a Los Angeles- iniziò Flavio attirando su di se lo sguardo curioso del biondo. -siamo in Italia-
-Italia? Ma è lontanissima da Los Angeles. Che ci faccio qui?-
-non so risponderti, ma ti aiuterò a recuperare i ricordi. Te lo prometto- e Flavio era più che convinto di quello che aveva detto. Non poteva non aiutare quel ragazzo in difficoltà.
-grazie, posso sapere il tuo nome?-
-Flavio Bertolli, sono un neurochirurgo- eccome se stava ringraziando di aver fatto tre anni a Londra per specializzarsi. Mai avrebbe immaginato di trovarsi in quella situazione ma in quel momento forse la cosa lo stava anche aiutando. Aveva avuto bisogno di un pretesto per non pensare ad Andrea e quindi di conseguenza non pensare a quanto facesse schifo la sua vita sentimentale e Cassian era entrato nella sua vita come un uragano e Flavio sperava che il ragazzo restasse.
 

 
   
 
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