Film > Il gobbo di Notre Dame
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Autore: crazy lion    01/08/2021    2 recensioni
In una notte buia, alcuni zingari attraversano la Senna con una barca per cercare asilo a Notre Dame, ma vengono catturati. L'unica che riesce a scappare è Florica, una donna che farà di tutto per proteggere quanto ha di più prezioso: il suo bambino.
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della Disney.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Claude Frollo, Quasimodo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TUTTO PER UN FIGLIO

 
Florica era alla Corte dei Miracoli, nelle catacombe sotto Parigi, con il suo bambino neonato. Il marito non era con lei, probabilmente stava bevendo sidro con altri uomini. Sospirò. Dato che il bambino, che non aveva ancora un nome, era nato deforme, lui lo teneva meno in considerazione, pur essendo un maschietto.
Il piccolo si svegliò e si mise a  piangere.
"No, tesoro, non fare così. Adesso la mamma ti allatta e passa tutto."
Lo sistemò in modo che si attaccasse al seno e lui iniziò a succhiare. Florica amava così tanto quella sensazione! Era bello sapere che lo stava nutrendo, che lo teneva in vita e che tra loro due c'era un legame che nemmeno la morte avrebbe potuto spezzare. Poi lo cambiò, e non fu facile infilargli le fasce pulite perché il piccolo non stava fermo un attimo, facendola ridere.
Il marito aprì la tenda con uno scatto.
"Dobbiamo andare, sbrigati."
"Dove?" chiese lei, in allerta.
"Bisogna che riusciamo a entrare a Parigi e a farci dare asilo a Notre Dame. Almeno alcuni di noi devono andare."
"Ma non siamo più al sicuro qui? E poi c'è il  piccino, e fuori fa così freddo!" tentò Florica, che considerava la Corte dei Miracoli il posto più sicuro al mondo.
"Quando entreremo a Notre Dame saremo ancora più al sicuro e delle persone buone e gentili si prenderanno cura di noi e di nostro  figlio."
Disse nostro con disprezzo, ma non importava. Florica amava il suo bambino, ma aveva smesso di amare il marito nell'istante in cui il piccolo era nato.
"Va bene allora, andiamo, se siete tanto sicuri che funzioni."
Fece indossare al bambino degli abiti pesanti e andò con il marito.
Poco dopo tre gitani, lei compresa, stavano solcando la Senna in barca. Arrivati ai moli di Notre Dame, però, il bambino cominciò a piangere. Il marito di Florica le intimò di farlo smettere, o sarebbero stati scoperti.
"Calmo, piccolino" gli disse lei, cullandolo con dolcezza.
Ed ecco che da dietro un angolo sbucavano le guardie e il giudice Claude Frollo.
"Portate questi zingari infesti al Palazzo di Giustizia" ordinò, con il disprezzo nella voce, dura e senza pietà.
Una guardia notò il fagotto che Florica teneva stretto.
"Ehi tu, che cosa nascondi?" le chiese.
"Merce rubata, senza dubbio" disse Frollo e poi ordinò: "Levategliela dalle mani."
La ragazza iniziò a correre sfuggendo alla presa dei soldati, che invece catturarono suo marito e l'altro che era con loro. Florica avrebbe voluto voltarsi indietro per capire cosa stavano facendo al marito, ma non poteva. Doveva salvare il suo bambino. Anche Frollo si lanciò al suo inseguimento ma a cavallo, cosa che gli garantiva un netto vantaggio. Florica corse senza sosta, mentre il suo bambino si lamentava e lei cercava di calmarlo.
"Shhh, non piangere. Fra poco saremo in salvo" disse, con il poco fiato che aveva in corpo.
Arrivata davanti alla porta di Notre Dame bussò freneticamente.
"Asilo! Per pietà, dateci asilo!" implorò, ma nessuno rispose o aprì.
Alla faccia delle persone buone che dovevano aiutarci.
Nei suoi occhi marroni si dipinse il più cupo terrore nel veder avanzre Frollo. Florica non si arrese. Corse e corse, fino ad arrivare sul sagrato di Notre Dame.
"Che cos'hai lì?" chiese Frollo con disprezzo.
"Nulla."
Doveva proteggere il suo bambino a ogni costo, anche mentendo.
"Non mentirmi, zingara maledetta. Dammi quella cosa."
Le strappò il fagotto di mano e non le diede il tempo di spiegarsi o dire altro. Le tirò un poderoso calcio, pieno di tutto il disprezzo che provava per la sua razza. Florica cadde e, mentre prendeva una botta, il collo le si spezzava e una grande macchia di sangue si spargeva sui gradini di Notre Dame, e moriva, si augurò che quell'uomo si sarebbe  preso cura di suo figlio come un padre. Lei aveva provato di tutto per salvarlo, ma non ci era riuscita. E non se lo sarebbe mai perdonato. Mai.
 
 
NOTA:
le frasi in corsivo, a parte il pensiero di Florica (nome inventato da me perché non si sa il nome di quella donna), sono tratte dal film. Ho anche aggiunto qualche battuta in più fra lei e Frollo, per rendere il tutto più realistico.
   
 
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