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Autore: dramione5    01/08/2021    0 recensioni
Sono passati tre anni dalla fine della Guerra Magica. L'eroina del mondo magico viene colpita un giorno da un incantesimo di magia oscura che, come primo effetto, le fa perdere la memoria di quei tre anni e dei suoi avvenimenti più importanti tra cui la sua relazione con Draco. Chi è stato a lanciarle l'incantesimo e perché? Draco riuscirà a ricostruire il suo rapporto con Hermione?
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Hermione non avrebbe saputo dire per quanto tempo fosse rimasta a rimuginare nella vasca, seduta per non bagnare le bende, e immersa nell'acqua tiepida dalla vita in giù. Abbastanza, decise. Abbastanza per provare a fare chiarezza su ciò che sentisse e dovesse fare. Doveva combattere, reagire come avrebbe fatto l'Hermione di tre anni prima. Le sorse il dubbio di non essere più come l'Hermione di un tempo ma lo scacciò prima che potesse insinuarsi nella sua mente. Capire cosa fare riguardo all'incantesimo era stato relativamente semplice: non le restava che cercare di resistere per tutta la durata dell'allucinazione, non farsi ferire a morte e trovare una cura nel libro che avevano recuperato. Era più facile a dirsi che a farsi, pensò mestamente mentre prendeva l'asciugamano, ma era pur sempre l'unica soluzione possibile. Il problema principale però era come comportarsi con Draco. Era stata così tanto combattuta e a tratti incoerente! Da una parte sentiva che la cosa più giusta da fare fosse allontanarlo e tenerlo al sicuro, come aveva già detto a Ginny, dall'altro era consapevole che non sarebbe riuscita a rinunciare del tutto a lui. Il solo pensare ai suoi occhi, ai suoi baci le faceva tremare le gambe e quella notte si era sentita al sicuro tra le sue braccia come non le era mai successo, nemmeno con Ron. "Cosa può essere considerato davvero amore?", si chiese, "rinunciare alla persona amata per proteggerla o accettare il suo aiuto e affrontare tutto insieme?"

L'acqua nel frattempo si era raffreddata e alzandosi si avvolse l'asciugamano attorno al corpo. Mentre usciva e svuotava la vasca continuò a riflettere. Anche se avesse provato ad allontanarlo lui non glielo avrebbe sicuramente permesso, considerò, lo stesso valeva per i suoi amici. D'altra parte si rese conto di non potercela fare da sola. Aveva bisogno di aiuto e Draco e i suoi amici glielo stavano offrendo. Sua madre le ripeteva sempre che saper chiedere aiuto fosse segno di forza. Lei era forte, non doveva dimenticarlo, poteva farcela. Doveva però trovare un modo per farsi aiutare ma allo stesso tempo tenere le persone care al sicuro. Se fosse riuscita a distinguere l'illusione dalla realtà, pensò, avrebbe potuto proteggere anche Draco e i suoi amici perché sarebbe riuscita a trattenersi dall'aggredirli per difendersi e l'incantesimo avrebbe avuto conseguenze solo su di lei. Rinvigorita da questa soluzione iniziò a prepararsi, l'Hermione che pensava di aver smarrito stava tornando.

Per la decima volta le dita diafane e longilinee passarono tra le ciocche bionde già perfettamente ordinate. Draco ripeté il movimento distrattamente con lo sguardo fisso verso il suo riflesso nello specchio ma con la mente altrove. Ora che si trovava  nell'altra stanza, in cui aveva dormito prima che Hermione lo accogliesse nella sua camera, per la prima volta solo con sé stesso da quando l'incantesimo aveva agito su Hermione i pensieri e i ricordi lo assalirono. Si era sentito impotente, terrorizzato e sporco come quel giorno, quando in silenzio aveva assistito alla follia di sua zia in opera. L'unica cosa che aveva desiderato allora era stata fuggire il più lontano possibile dai mangiamorte che vivevano sotto il suo stesso tetto, dal Signore Oscuro, dal timore continuo di morire e poi lanciare un urlo di orrore per ciò che stava vivendo che potesse coprire le grida di Hermione e la voce di sua zia. Proprio quando pensava di essere riuscito a superare quella esperienza, che gli causava frequenti incubi, ecco che si era ritrovato ad udire le stesse grida di dolore e vedere lo stesso corpo contorcersi. Boccheggiò e sentì la gola bruciare mentre il suo riflesso gli rimandava l'immagine del suo viso rigato dalle lacrime. Per quanto avesse provato a convincersi di poter affrontare tutto questo e trattenere il dolore, provando ad aggrapparsi ai baci di Hermione e al suo calore, questo gli esplose in petto. Si sedette sul letto quasi barcollante e si lasciò finalmente andare. Singhiozzò sentendosi una persona orribile per aver pensato a sé stesso, durante il suo risveglio con Hermione, in un momento in cui doveva pensare solo al suo benessere. Pianse per la paura di perderla e per il dolore che lei stava subendo senza che lui potesse fare nulla per evitarglielo. Impotente come quel giorno. A quel pensiero si sentì soffocare. Tra i singhiozzi non sentì la porta aprirsi e appena notò una sagoma stagliarsi contro la soglia sussultò e girò la testa di scatto. Quando riconobbe chi fosse, il suo sguardo si indurì, voltò il capo dall'altra parte dandogli le spalle e si asciugò velocemente e rabbiosamente il viso.

<< Passano gli anni ma il vizio di ficcanasare rimane sempre, eh Potter?>> sputò tra i denti cercando di controllare la voce tremante. Non ricevendo alcuna risposta ipotizzò e sperò che avesse deciso di andarsene ma poi udì dei passi avvicinarsi e il materasso abbassarsi alla sua destra sotto il suo peso. Draco imprecò mentalmente. Il biondo rimase per un po' ancora immobile ma alla fine conoscendo la testardaggine del Grifondoro si girò verso di lui e lo affrontò. << Cosa vuoi?>> gli chiese Draco orgoglioso di essere riuscito a rendere la sua voce distaccata.

<< Ce la farà, è forte>> si limitò a dire Harry guardandolo dritto negli occhi con determinazione. A Draco bastò sentire quelle parole per perdere l'espressione distaccata e distante su cui si era molto concentrato. Abbassò il capo per nascondere gli occhi colmi di lacrime ma poi asciugandosele rabbiosamente si alzò all'improvviso dal letto e si diresse verso l'armadio.

Harry rimase a guardarlo stupito per quel repentino cambiamento di atteggiamento. << Malfoy... >> esordì incerto non capendo cosa stesse facendo. Si interruppe appena lo vide aprire le ante dell'armadio e uscire la bacchetta.

<< Dobbiamo metterci al lavoro>> affermò Draco con decisione trattenendo un singhiozzo e puntando la bacchetta all'interno dell'armadio. Harry si alzò e rimase in attesa fissandogli la schiena. Un oggetto quadrato seguì levitando il movimento della sua bacchetta ed Harry comprese immediatamente che cosa fosse. Draco si girò e lo guardò negli occhi nuovamente composto, il viso fermo e dignitoso nel suo dolore che traspariva dagli occhi e dalle labbra arrossate. << Non ci resta molto tempo>> il Grifondoro a quelle parole rabbrividì.

Hermione fissava il riflesso dei propri occhi allo specchio ammaliata. Ciò che le impediva di distogliere lo sguardo era la scintilla di quella forza che le era tanto mancata e il modo in cui il suo sguardo trasudasse sicurezza, grinta e speranza. Stretta ancora nel suo asciugamano e infreddolita sentì un improvviso calore riscaldarle il petto e la gola bruciare per le lacrime imminenti che già le inumidivano gli occhi. Un boato improvviso però la fece sobbalzare violentemente e spostare lo sguardo attorno a sé. La concentrazione che prima aveva riservato all'emozione che stava provando venne indirizzata alla stanza in cui si trovava. Volendo capire cosa avesse provocato quel rumore prese velocemente i suoi indumenti con l'intenzione di vestirsi e uscire dal bagno. Aveva appena preso la maglietta quando la porta del bagno si spalancò con violenza. Colta di sorpresa Hermione cacciò un grido e lasciò la presa sulla maglietta facendola cadere a terra.

<< Draco>> esalò sconcertata la riccia con il cuore a mille per la paura appena provata mentre stringeva ancora di più l'asciugamano contro il proprio corpo. Draco si stagliava contro la luce della stanza sulla soglia della porta immobile. Il suo viso era inespressivo e fermo, le labbra strette e gli occhi spaventosamente vuoti e assenti, fissi su un punto sopra la spalla di lei. Mentre Hermione lo osservava pronta a rimproverarlo per essere entrato a quel modo gli occhi del biondo si spostarono su di lei e la fissarono in un modo che le fecero correre un brivido sgradevole lungo tutta la schiena. Ciò che stava vedendo davanti a sé aveva qualcosa di tremendamente sbagliato ma prima che potesse pensare a come reagire iniziò a sentire la testa diventare leggera. Provò ad opporre resistenza a quella sensazione ma ben presto la vista si appannò e le membra le si intorpidirono. Come spinta da una forza invisibile avanzò verso di lui mentre tutto il resto diventava fumoso e un angolo remoto della sua mente le gridava di fermarsi. Se riuscire a mettere a tacere quella voce fu immediato lo stesso non poté fare con la sensazione costante di allerta. Osservò ammaliata i suoi occhi che continuavano a fissarla e un sottile senso di inquietudine la attraversò mentre le sue labbra si stirarono in un ghigno e i suoi occhi si accesero di un cupo trionfo. Ergendosi in tutta la sua altezza Draco mosse il primo passo verso la riccia da quando aveva aperto la porta e le si avvicinò così tanto da sfiorare le labbra di lei con le proprie. L'inquietudine di prima si tramutò in paura e infine in terrore quando le dita di lui le accarezzarono rudemente la guancia e le arpionarono i capelli. Tutto ciò stonava con la persona che aveva davanti a sé in quanto il tocco di Draco  era sempre delicato, a volte titubante come se avesse il timore costante di farle del male. Quel pensiero le schiarì la mente abbastanza da riuscire ad avere la consapevolezza che chiunque avesse davanti a sé non fosse Draco. Stava per sottrarsi alla sua presa e alla forza che la spingeva tra le sue braccia quando lui parlò.

<< Hermione>> la chiamò con voce angosciata e occhi improvvisamente feriti e inumiditi dall'insorgenza delle lacrime. Immediatamente il dubbio tornò nella mente di Hermione e le iniziò ad offuscare nuovamente la mente.

<< Non sei reale>> sussurrò la riccia a sé stessa con sgomento e terrore quando ebbe la certezza di star avendo un'allucinazione.

<< Hermione>> ripetè Draco preoccupato avvicinandosi a lei mentre la Grifondoro indietreggiava con un sussulto. << Hai bisogno di aiuto. Non vedi come non sai più distinguere il vero dal falso? Fidati di me. Tu ti fidi, non è vero?>> continuò accarezzandole con una sola mano la guancia in modo più delicato spiazzandola. Mentre si ripeteva mentalmente che lui non fosse veramente lì sentì la propria mente iniziare ad arrendersi alla sua voce. Combattiva e sulla difensiva però si sottrasse al suo tocco ma non fece in tempo ad allontanarsi che il biondo sollevò un paio di forbici con l'altra mano. La riccia d'istinto si protesse portando le mani davanti al viso. La punta delle forbici le si conficcò nella mano ed Hermione gemette per il dolore. Lo vide portare indietro la mano mirando stavolta al cuore ma la riccia riuscì ad indietreggiare appena in tempo per scansare il colpo. Con violenza urtò il bordo del lavandino con la schiena e le gambe le cedettero. Prima che riuscisse ad aggrapparsi a qualcosa si ritrovò a terra macchiando il pavimento bianco di sangue. Non osò guardare l'entità del danno avendo bisogno di canalizzare tutta la sua concentrazione ed energia sull'allucinazione.

<< Hermione, ti sei fatta male?>> le chiese la voce di Draco. La riccia contro la propria volontà lo guardò con la speranza che fosse reale ma ingoiò la delusione quando vide i suoi occhi freddi. Stringendo i denti si alzò in piedi e si allontanò da lui come se davanti a sè avesse un animale feroce.

Si sistemò l'asciugamano con la mano non ferita mentre studiava un modo per uscire dalla stanza senza ulteriori ferite. Non avendo idee migliori provò a raggiungere di corsa la porta ma un lampo rosso la colpì sul petto facendola cadere all'indietro nella vasca vuota. Sbatté con violenza la schiena e gemette per il dolore e la sorpresa. Hermione non perdendosi d'animo tentò di uscire dalla vasca ma già Draco era entrato. Un brivido di terrore le serpeggiò lungo la schiena quando la guardò dall'alto con il volto inespressivo e con la bacchetta puntata contro. Prese in considerazione l'idea di urlare e chiedere aiuto ma il biondo all'improvviso si mosse e momentaneamente spostò la bacchetta dal suo corpo. Si inginocchiò intrappolandole le gambe e sovrastò il suo corpo con il proprio tenendosi con una mano al bordo della vasca oltre la testa della riccia. L'altra mano puntò nuovamente la bacchetta contro il suo petto e la riccia cercò di fermare il tremore che le scuoteva il corpo mentre provava a trovare una soluzione. Soffocò il panico che stava sopraggiungendo al pensiero che bastava solo che l'illusione pronunciasse due semplici parole per mettere fine alla sua vita.

<< Draco>> sussurrò Hermione provando ad influenzare l'allucinazione comunicandovi.<< Parlami. C'è qualcosa che non va?>> gli chiese con dolcezza sentendosi stupida nel porre quella domanda ma sperando di ottenere un risultato.

La fissò in silenzio immobile. Dopo qualche secondo, come se avesse prima riflettuto su cosa fare, si mosse. Hermione si sentì come se un serpente stesse per attaccarla. Il biondo sfiorò le sue labbra con le proprie e sinuoso le spostò contro il suo orecchio. << Ciò che non va sei tu, Sanguesporco>> le sibilò facendole accapponare la pelle.

Senza fiato lo vide allontanare il viso e fissare gli occhi sul suo petto contro cui continuava a puntare la bacchetta. Dall'intensità del suo sguardo intuì l'incantesimo che stava per lanciarle e freneticamente cercò una via d'uscita.

<< Aiuto!>> gridò la riccia impallidendo quando lo vide aprire la bocca per parlare.

<< Avada... >> iniziò ed Hermione si dibattè come un animale in gabbia. Si guardò attorno frustrata e terrorizzata ma poi osservò di nuovo lui e fu in quel momento che lo vide: un bagliore fioco che circondava la sua figura. Le venne subito un'idea, l'unica a cui poteva ormai aggrapparsi. Guardò immediatamente il proprio piede mentre toccava quello di Draco e lo vide attraversarlo come se fosse fumo.

<< Kedav...>> quasi concluse l'incantesimo il biondo. "Non ci si libera di una cosa evitandola, ma solo attraversandola"*fu la citazione che le venne in mente e così fece. La riccia strinse gli occhi, si mise a sedere di scatto e con il proprio corpo attraversò quello del biondo. Si girò con il cuore in gola rapidamente temendo di ricevere l'imperdonabile ma del Serpeverde non vi era più traccia. Uscì in fretta dalla vasca e dalla stanza con le gambe che le tremavano violentemente mentre stringeva con mani altrettanto malferme l'asciugamano contro il corpo.

<< Hermione>> si sentì chiamare la riccia che sussultò allarmata. Alzò lo sguardo di scatto e si rilassò quando vide Harry venirle incontro. << Che cosa è successo? Ti abbiamo sentito gridare>> le chiese preoccupato vedendola stravolta. La Grifondoro in tutta risposta riuscì solo a piangere e a ridere allo stesso tempo.

Draco nel frattempo entrato nella stanza impallidì quando la vide in quello stato. Lasciò cadere la bacchetta a terra e di conseguenza il libro che stava trasportando con la magia cadde a terra vicino al letto. Harry non fece in tempo a controllare cosa avesse che il biondo la travolse con un abbraccio irruento. Hermione barcollò ma riprendendosi subito lo strinse a sè aggrappandosi alla sua camicia. Appoggiò la testa contro il suo petto e si sfogò continuando a piangere silenziosamente. Il Serpeverde le accarezzò piano i capelli cercando di calmare i tremori di lei. Le baciò con delicatezza la guancia cullandola tra le sue braccia e la riccia riuscì lentamente a calmarsi.

<< Cos'è successo?>> le chiese piano Draco sfregando le mani sulla sua schiena quando la sentì rabbrividire.

La Grifondoro rimase per qualche attimo in silenzio concentrandosi sulla sensazione di sicurezza che proveniva dal contatto del proprio corpo con quello di lui. Il suo petto e le sue braccia l'avvolgevano facendola sentire protetta ed Hermione pensò che per la pace che provava in quel momento sarebbe potuta anche morire tra quelle braccia. Al pensiero della morte e di quanto fosse mancato poco all'allucinazione per ucciderla si riscosse dal torpore e staccò la testa dal suo petto per poterlo guardare in viso.

<< Ce l'ho fatta>> rispose con il sorriso sulle labbra, il viso ancora bagnato di lacrime ma con nuova forza e determinazione. << Ho sconfitto l'allucinazione>> continuò e le dita di Draco che le stavano asciugando le lacrime si bloccarono per lo stupore.

<< Hai appena avuto un'altra allucinazione?>> chiese Draco ancora più preoccupato e apprensivo al pensiero del pericolo che aveva di nuovo corso.

<< Come hai fatto a sconfiggerla?>> chiese allo stesso tempo Harry incredulo e sorpreso mentre la copriva con una coperta calda vedendola tremare.

Draco lo rimproverò con lo sguardo. << Ti sembra questo il momento?>> chiese con sguardo duro ma Hermione poggiò la mano sul suo braccio con delicatezza per invitarlo a tranquillizzarsi.

<< È stato più semplice del previsto>> rispose a testa alta con quella sicurezza che Draco aveva inizialmente odiato durante gli anni ad Hogwarts ma che aveva imparato ad amare. Gli occhi di Harry si illuminarono quando la sentì parlare a quel modo.<< L'ho riconosciuta e letteralmente attraversata>> spiegò con noncuranza.

<< Sei semplicemente straordinaria>> commentò l'Auror senza fiato e con profonda ammirazione. << Lo sei sempre stata>> continuò e a quelle parole Draco ed Harry si guardarono con la speranza che ardeva nei loro occhi e cuori. Si sentirono per la prima volta come se fosse finalmente tornata da loro dopo lunghi anni di assenza. Harry riuscì a rivedere in lei l'amica coraggiosa e combattiva con cui aveva affrontato tante avventure e pericoli mentre Draco riconobbe la donna che amava, decisa, forte e di una tenera dolcezza. Il biondo la guardò negli occhi e venne colpito,privo di ogni difesa, dalla sua luce, dall'amore che trasudava il suo viso minuto. L'abbracciò ancora più stretta con il respiro leggermente affannoso per il cuore che batteva fuori controllo e l'emozione nel vederla così padrona di sé stessa. Harry nel frattempo decise di allontanarsi da loro per lasciarli soli ma prima di uscire la vista del sangue in bagno lo costrinse a fermarsi ed entrare per indagare.

Draco accostò le labbra all'orecchio di lei facendola rabbrividire. << Affronteremo tutto insieme, amore mio, e ne usciremo insieme, te lo prometto>> le sussurrò ed Hermione sentì una stretta allo stomaco per l'emozione quando udì chiamarla a quel modo.

<< Draco, io...>> iniziò Hermione sentendo il cuore sul punto di esplodere per i sentimenti che provava per lui ma poi si limitò a poggiare le labbra sulle sue per trasmettergli ciò che le parole avrebbe reso troppo riduttivo. Draco le lasciò leggeri baci sulle labbra e gliele schiuse con lentezza incontrando con dolcezza la sua lingua e facendole girare la testa mentre le prendeva il viso tra le mani tremanti con delicatezza. La riccia aveva appena staccato le labbra dalle sue per riprendere fiato quando una voce allarmata li fece sussultare.

<< Allontanatevi! Allontanatevi!>> gridò Harry che nel frattempo era uscito dal bagno. Draco ed Hermione si separarono senza capire che cosa intendesse dire e l'Auror allarmato corse verso di loro trascinando entrambi lontano dal letto cui si erano avvicinati.

<< Hemione, fammi vedere la mano sinistra>> le disse Harry con urgenza mentre la riccia faceva come le veniva chiesto.

<< Potter, che succede?>> chiese Draco non riuscendo a sopportare quell'attesa.

Harry guardò la mano di lei insanguinata e gocciolante e poi il libro a terra che si muoveva sfrigolando. Tutti e tre rabbrividirono quando videro il sangue della riccia macchiare il libro e il pavimento attorno ad esso.


ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Mi scuso enormemente per la mia lunga assenza ma è stato un periodo molto intenso soprattutto per gli impegni universitari. Ringrazio chi ancora con pazienza continua a leggere la mia storia! Spero che il nuovo capitolo vi piaccia!  *Citazione di Cesare Pavese.
   
 
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