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Autore: fenris    01/08/2021    2 recensioni
Sono passati circa tre anni dal ritorno a casa di Arthur Weasley. Conclusa la battaglia contro i Gargoyle e i loro alleati in Inghilterra, le forze di Camelot decidono di fortificare la loro rete di alleati per poter liberare tutta l'Eurasia dai demoni. Ma sotto la luce di Ar'tuu, nuove mostruose ombre si muovono per stritolare il crescente regno. Riuscirà la Vendetta di Morgause a portare a termine i suoi piani?
*Successivamente sono presenti anche una manciata di elementi da Warhammer e Darksiders.
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rifts chronicles '
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Qualche settimana dopo la partenza del gruppetto di Harry Arthur era nel laboratorio di casa sua, perso come al solito nei suoi esperimenti più insignificanti. Le esperte mani dell'uomo erano intente ad assemblare piccoli giocattoli e console con videogame piuttosto rudimentali all'interno, usando per lo più i componenti scartati sul lavoro perchè inadatti per i loro prodotti più usuali.

 

Non era esattamente un genio della programmazione quanto lo era del riciclo, ma in quei giorni aveva bisogno di rilassarsi e realizzare qualcosa che non fosse una nuova portatrice di distruzione o qualcosa da cui sarebbe dipeso il destino del mondo era la migliore cosa per farla, con la possibile esclusione assaggiare la cucina di Molly.

 

Cosa che stava per accadere comunque. La padrona di casa entrò infatti nel piccolo laboratorio portando con sé un vassoio pieno di biscotti appena sfornati, muovendosi agilmente tra i vari strumenti e casse pieni di componenti elettronici fino ad arrivare dal marito.

 

“ Ecco un po' di energie per il mio stoico inventore. Dimmi come sono, li sto perfezionando per il ritorno di Harry e Ron.”, disse la donna posando il vassoio accanto a lui e dandogli un piccolo bacio sulla guancia, che lui ricambiò con somma gioia.

 

“ Grazie, amore. Ne avevo bisogno- disse il Tecnomago, annusandone uno prima di morderlo con gusto- Delizioso, ti confermi ancora una volta la seconda donna più importante della mia vita.”.

 

“ Al primo posto c'è Ginny, spero, o sarò alquanto delusa.”, disse Molly con una finta occhiataccia che fece sorridere Arthur.

 

“ Ovvio. Mentre Ross e Koromi occupano i numeri tre e quattro, per quante volte mi abbiano fatto diventare matto. Ah, non so cos'avrei fatto senza di loro.”, disse lasciandosi andare nella propria sedia. Molly lo guardò stavolta con un po' più di comprensione.

 

Il viaggio di Arthur in America era un argomento difficile da toccare in famiglia. Non perchè detestassero parlarne di per sè, ma perchè significava comunque ammettere che per anni Arthur non era stato lì con loro, perdendosi l'infanzia e l'adolescenza di molti dei suoi figli e aveva rischiato la vita infinite volte alla loro ricerca . Ancora d'altronde si incolpava per non essere stato con loro per la morte di Charlie, e temeva moltissimo per Ron.

 

Ma era anche grazie a esso, in un certo senso, che Camelot era sopravvissuta a Gargoyle e demoni. Per di più grazie la loro famiglia, che aveva perso Charlie, si era arricchita grazie all' aggiunta degli membri del team Morrigan, che erano diventati i fieri zii dei ragazzi Weasley oltre che i compagni di battaglia di Arthur.

 

“ Cambiando argomento, amore mio, su cosa stai lavorando?”, domandò la matriarca di casa Weasley, osservando i gingilli cui Arthur stava lavorando, osservando in particolare un piccolo orsacchiotto di metallo per metà ricoperto di pelliccia sintetica..

 

“ A essere onesti? Semplici giocattoli per insegnare ai bambini come usare la tecnomagia e aiutarli a non pensare al mondo da incubo in cui viviamo. Fare lavoretti così mi aiuta a rilassarmi e schiarire i miei pensieri. Spero un giorno che i nostri nipotini ci giochino.”.


“ Ehi, non sono ancora così vecchia da essere una nonna, quindi non fare progetti in anticipo.”, disse stizzita la psionica, gonfiando le guance.


“ Scusi, lady Weasley, non sapevo fosse tanto suscettibile sulla sua età.”, scherzò Arthur dando una pacca alla spalla della moglie, che arrossì fintamente offesa. La coppia rimase dunque nel laboratorio a parlare del più e del meno, passando da un'argomento all'altro in attesa che si facesse l'ora di cena, quando qualcuno suonò il campanello.

 

Molly andò ad aprire e si trovò di fronte un'ansimante Koromi. Potè vedere chiaramente, anche senza leggerle nel pensiero, che la samurai doveva averne passato di tutti i colori in America.

 

“ Koromi, che succede?”, domandò la padrona di casa. La cyborg prese un profondo respiro( più per abitudine che per reale bisogno, avendo polmoni artificiali), e parlò.

 

“ Devo vedere Arthur, arrivo ora da Psyscape assieme a un gruppo di loro combattenti. Crediamo Nixla sia qui in Inghilterra.”, ansimò la cyber samurai, mentre ogni colore lasciava il viso di Arthur.

 

“ Che gli dei ci proteggano.”, disse facendosi un segno insegnatogli da Ginny per allontanare la sfortuna e il male.


“ Nixla? Arthur, di chi state parlando?”, domandò nervosa Molly, avvertendo tutta l'ansia del marito come fosse propria.

 

“ Della cosa peggiore che poteva capitarci, amore mio. Un'intelligenza aliena tra le più potenti, che cerca di manifestarsi da anni nel nostro mondo... e che si nutre di anime. Ma neanch'io capisco come possa essere qui. Che cosa hai scoperto, Koromi?”.

 

Mentre i viaggiatori che l'avevano accompagnata mediante teletrasporto si sistemavano dunque con la milizia cittadina, Koromi sedette nel salotto di casa Weasley, sorseggiando la tazza di tè che le era appena stata offerta mentre le dita di Arthur tamburellavano nervosamente sul tavolo.

 

Molly e Ross stavano aiutando le truppe di Psyscape a sistemarsi nella caserma mentre fuori dalla porta, Percival vigilava affinché nessun orecchio indiscreto li potesse ascoltare.

 

" E così Nixla non solo possiede già un corpo, ma è riuscita a resuscitare Voldemort.", constató cupo il Tecnomago, sintetizzando il succo della conversazione con l'amica, che concluse in quel momento la sua bevanda. Il mago più pericoloso del suo mondo nativo al servizio di una delle entità più malvagie del megaverso. Definirlo un mare di guai era un eufemismo.

 

" Sì, si erano recati a Stormspire e stando ad alcune delle spie di Psyscape,un paio delle quali morte pur di recapitarci l'informazione, sono addirittura riusciti ad avere un'udienza privata con lord Ducson- sospirò la cyborg, incrociando le braccia bioniche sotto il petto- mi è stato concesso un piccolo plotone dalle alte cariche di Psyscape perché sperano di trovare qui indizi sulla loro prossima mossa. "

 

" Vorrei aiutarti, amica mia, ma a parte un'alleanza coi fomori o Lui, non so che potrebbe interessargli. ", rispose Arthur, riferendosi al 'mentore' del loro amato sovrano. Un'alleanza tra Merlino e Nixla, o Vrena come voleva farsi chiamare, sarebbe stato in effetti qualcosa di terrificante, specie con quel coglione di Ducson in mezzo.

 

" Nah, I fomori sono dei bruti senza cervello, ma anche Bres e Balor hanno I loro limiti. Non unirebbero mai le loro forze a un'entità come Nixla-insistette Koromi. , mordendosi il labbro- non avete visto niente di più strano del solito, di recente?". Alla domanda Arthur riflettè per qualche secondo, l'attentato ai suoi danni fu la prima cosa che gli venne in mente. Poi si ricordò di alcuni druidi e sacerdoti che avevano commentato una diminuzione, lieve ma costante, del potere degli Alberi millenari negli ultimi giorni. All'inizio non ci aveva fatto troppo caso, pensando che fosse una cosa temporanea e forse naturale, ma un organismo potente come quei giganti non avrebbe potuto indebolirsi senza un'intervento esterno.

 

“ Forse... qualcosa sta intervenendo sugli Alberi. Che come sai sono la base del sigillo per la dimensione di Zashan. Potrebbe finalmente aver capito la ragione del suo indebolimento e aver reagito di conseguenza. Il che ci costringe a rielaborare i nostri piani per l'ennesima volta.”, ragionò il Weasley, grattandosi i capelli rossi schiariti dal tempo con espressione corrucciata, preoccupando ulteriormente Koromi.

 

L'ultima volta che l'aveva visto così fu quando fondarono la Vendetta di Morgause,il complotto volto a uccidere Merlino. Il Tecnomago aveva reso ben chiaro che non avrebbe lasciato in vita una sola emanazione di Zazshan, a costo di sacrificare la vita per esiliarlo dalla Terra dei Rifts.

 

" Vorresti attaccarlo subito? ", domandò preoccupata la samurai.

 

" Di certo non oggi, ma prima che il sigillo cada o che sua maestà torni, dobbiamo eliminarlo in via definitiva. Non possiamo combattere due intelligenze aliene allo stesso tempo.", spiegò rapido il mago, pieno di furia e ardore, alzandosi come fosse un possente ufficiale del novecento e incendiando i pugni di energia magica. Quella breve dimostrazione di potere venne interrotta dallo spalancarsi della porta, lasciando entrare Percival, il cui viso aveva ben poco del sarcastico ottimismo con cui quasi tutti i suoi compagni cavalieri e Ar'tuu stesso lo conoscevano.

 

" Ho ricevuto una comunicazione di lady Ginevra. Koromi, avevi ragione, Nixla è già venuta qui e si è messa all' opera. Arthur... - disse il drago, inarcando le sopracciglia e stringendo i pugni-Merlino è introvabile "

 

 

Il volto del ministro della tecnologia si incupì ancora di più, i denti che sfregavano tra loro mentre scintille di potere gli avvolsero le mani. Infine sbottò con la stessa rabbia che riservava ai motori che ancora usavano i carburanti fossili.

 

“ Fanculo, scordate cos'ho detto. Avvertiamo lady Ginevra, dopodichè andiamo subito al rifugio di Merlino e lo riduciamo in poltiglia una volta per tutte!”, esclamò irato il tecnomago, la sua figura in abiti da pilota avvolta da un'energia e furia senza pari.

 

 

 


 

 

 

*****

 

Etiopia, terra di conflitti, montagne e bellissime foreste. Il gruppo di Harry vi si era diretto sul dorso di Fanny, su cui viaggiavano durante il giorno mentre la notte si concedevano qualche ora di riposo prima di ripartire a piedi, essendo la fenice troppo facile da avvistare una volta calato il sole.

 

Anche senza però un diretto controllo del territorio, l'Impero della fenice aveva ancora la sua buona dose di avamposti e servitori che sorvolavano la zona in cerca di schiavi e nemici. I viaggiatori di Camelot si erano dovuti nascondere più volte per evitare di essere catturati, approfittando di nascondigli naturali e dei monili donati loro alla partenza.

 

Quella sera a percorrere i cieli era un piccolo stormo di draghi adulti, accompagnati da alcune orde di non morti volanti. Sebbene la maggior parte di quelle creature non tendesse ad andare troppo d'accordo in branco, in qualche modo Rama- set era riuscito a formare piccole squadre tenute insieme da incantesimi e abilità psioniche che ne assicuravano la realtà. E quando queste non funzionavano, c'era sempre la minaccia di venire usati per qualche orribile esperimento necromantico.

 

 

“ Se ne sono andati?”, domandò Theodore a Harry, che osservava lo stormo di maestosi rettli volanti con alcuni occhiali termici. I cinque viaggiatori si erano nascosti in una caverna nel fianco di una montagna per non farsi vedere dai ricognitori, i loro talismani avevano fatto il resto.

 

“ Sì.”, disse il moro quando finalmente i draghi si allontanarono, lasciando solo nuvole e stelle a occupare il cielo notturno.

 

“ Uff. Come fa Rama- set a trovare simili bestioni e a controllarli? Anche durante la guerra non ho mai visto assortimenti così pericolosi.”, commentò seccata Leisa, che aveva combattuto a Loch Ness, perdendovi entrambi i genitori. La cultura Lemuriana era basata sul rispetto reciproco per ogni forma di vita. Quello che quella scusa di un drago faceva mentre si spacciava per faraone, non era che un abominio per lei.

 

“ Probabilmente con esssssperimenti di cui non voglio ssssapere niente e con l'aiuto di orde di Trasssssmutatori che non sssono gentili quanto la nostra Luna.”, disse Morek indicando la compagna di squadra, che sbuffò.

 

Quando Luna aveva scoperto il proprio talento per la magia dimensionale, aveva fatto solenne voto di non evocare entità demoniache e soprattutto di chiamare solo e soltanto creature che l'avrebbero aiutata di loro spontanea volontà. Togliere la libertà anche alla peggiore delle creature era per lei, che tanto amava la vita in ogni sua forma, un atto abnorme, e grazie ai suoi sforzi in guerra molti altri l'avevano presa ad esempio, variando allo stesso tempo il loro 'arsenale' di evocazioni.

 

“ Su, animo. Abbiamo un altro lavoro da fare prima di arrivare in Egitto.”, ricordò Harry, guidando gli altri verso un enorme edificio poco lontano. Prima di lasciare il villaggio dei pigmei, avevano ricevuto la richiesta di aiuto che uno dei soldati del dio Ra aveva mandato a Kerenu, chiedendo supporto per risolvere un problema in Etiopia. Niente di particolarmente grave, stando a quanto diceva, ma sarebbe potuto diventarlo se non avessero agito subito.

 

 

Il mandante si sarebbe fatto trovare in uno dei più antichi e imponenti edifici dell'Etiopia, una serie di undici chiese costruite nella roccia stessa, millenni prima dei Rifts da un antico sovrano: Re Lalileba, il cui nome era stato dato al complesso architettonico e il cui scopo imitare la gloria di Gerusalemme. Harry e gli altri, non avendo mai vista la città santa, non seppero dire se ci fossero riusciti, ma il risultato era non di meno imponente.

 

Dinnanzi al gruppo di avventurieri si distenteva una magnifica vallata, spoglia d'erba e illuminata da tutte le stelle del firmamento. Era possibile vedere diverse cavità scavate nella nuda roccia a mostrare undici chiese estremamente raffinate per quanto semplici, e da una di esse era possibile avvistare una potente luce giallo arancio. Intuendo fosse un segnale del loro contatto, i cinque si addentrarono in quell'elegante labirinto, muovendosi con un misto di circospezione e meraviglia finchè non arrivarono al luogo da dove partiva quel meraviglioso bagliore.

 

Ad originarla era stato un maestoso uomo uccello dalla testa di falco, con brillanti piume giallo arancio percorse da piccoli scintille. Le grandi ali svettavano nell'aria, mentre le gambe erano coperti da pantaloni militari, con una cintura che portava un paio di pistole e coltelli.

 

“ I miei complimenti, guerrieri di Camelot, siete in anticipo rispetto ai tempi. Mi chiamo Sair e ho dovuto chiedere il vostro aiuto per un problema nella cattedrale.”, disse cordiale il Phoenixi avvicinandosi al gruppo. La sua specie era stata creata dalla stessa Bennu, la dea fenice della fazione 'buona' degli dei egizi, ed era dotata di potenti abilità rigeneratrici e piromantiche.

 

“ E' un onore conoscere uno dei guerrieri del pantheon egizio. Come possiamo aiutarti?”, domandò Luna, inchinandosi dinnanzi al possente D-Bee, che cominciò a spiegare.

 

“ Questo luogo è pieno di Rifts, che conducono alle più diverse dimensioni. Ci sono sempre creature che escono da essi, spesso molto pericolose, ma di recente sono aumentate parecchio e attaccano i villaggi vicini. Vorrei che la vostra Trasmutatrice li chiudesse in via definitiva, o c'è il rischio che i membri del Pantheon oscuro li utilizzino a proprio vantaggio.”.

 

“ Purchè ci aiuti a difendere Luna mentre procede, siamo più che disposti ad aiutare. ”, si raccomandò Theodore dopo una breve consulta del gruppo.

 

“ Non mi aspettavo niente di meno. Combatterò al vostro fianco così come ho sempre fatto coi miei simili.”, rassicurò la fenice umanoide, facendo strada ai suoi nuovi compagni.

 

L'interno della chiesa sembrò normale all'inizio, ma scesi nei sotterranei i sei avventurieri si trovarono davanti un gruppo assortito di mostri e demoni.

 

“ Devo ammettere che di rado ho visto una tale abilità nel mescolare natura e mano umana.”, commentò Theodore, osservando le decorazioni del luogo e la sua struttura, o almeno le parti ancora intatte. Quello era un luogo che anche i più bigotti coloni bianchi avevano dovuto ammirare, e che era stato spesso un luogo di riposo per chi avrebbe condotto spedizioni più all'interno del continente.

 

“ Già, l'Africa è stata per anni sottovalutata dal resto del mondo, ma fu qui che nacquero alcune delle prime vere civiltà umane, e che la vostra specie ricominciò a ricostruire quanto perse dopo la caduta di Atlantide. L'Egitto e l'Etiopia sono solo alcuni esempi.”, disse fiero Sair, indicando alcuni bellissimi affreschi, decisamente più recenti del resto della costruzioni e fatti per commemorare la storia del continente nero nonostante l'invasione di Rama- Set.

 

“ Sssssssì, devo dire che gli umani, per quanto fragili, sssssanno come ssssssopravvivere. E come farti divertire, ecco perchè mi sssssono unito ai cavalieri di Camelot.”, sghignazzò Merek. Leisa gli rivolse un sorriso un po' tronfio.

 

“ Ovvio. Devo forse ricordarti che anch'io sono umana tecnicamente? Per quanto mi piaccia cambiare.”, disse facendo apparire nella sua mano un globo di pura energia vitale, mentre una chiazza di squame da pesce apparve sulla sua pelle.

 

“ Questo sfoggio mi sembra un po' ipocrita sul tema dell'umanità, se posso permettermi.”, sghignazzò Harry, indicando le squame color argento apparse sull'amica, che gli rivolse un dito medio. Luna dal canto suo continuava a osservare la valle in cui si trovavano, ammirandone il misto di splendore naturale e architettura. Non poteva però ignorare l'orribile tanfo di morte ed energie demoniache portate lì da Rama- Set e dal pantheon oscuro. Poteva solo immaginare quale abominio avessero perpretato su quel lussureggiante mondo.

 

“ E devo dire che nonostante gli orrori che ci vivono, adoro l'Africa, mr. Sair. Sarei lieta di tornarci quando sarà finalmente libera, se lei volesse farmi da guida.”, disse speranzosa la giovane Trasmutatrice al loro temporaneo accompagnatore, che annuì.

 

“ Con vero piacere, miss Lovegood. Vogliano gli dei che quel giorno non sia lontano. Niente mr, comunque, mi fa sentire vecchio. Ho solo trecento anni in fondo.”, disse l'uomo uccello, guidandola dunque a un'altra delle varie chiese sparse nella vallata. Già all'ingresso era possibile sentire diversi versi, tra cui alcuni ringhi minacciosi e suoni di pesanti passi. Scendendo nei sotterrani, si trovarono davanti un'orda di creature fameliche. La maggior parte era ancora nascosta nella semi oscurità, rivelando figure mostruose e deformi, con mascelle da cui colavano rivoli di bava.

 

“ Sair, credo che tu abbia minimizzato un po' la situazione.”, commentò sarcastico Harry estraendo la propria spada e correndo contro la prima ondata di creature, infilando la punta della vibro-lama in una grossa tigre ai denti a sciabola con le corna prima di formare un raggio energetico nella mano e bucare il petto di un demone con una mira perfetta mentre il resto dell'orribile orda si abbattè sui suoi nemici.

 

Theodore non fu da meno dell'amico e materializzò la sua fidata spada psionica, muovendosi ad altissima velocità tra le file di nemici, accompagnando i fendenti luminosi dell'arma con scariche di saette o palle di fuoco. Leisa invece trasformò le braccia in tentacoli velenosi, impalando i suoi obbiettivi senza molti problemi e finendoli con forti scariche elettriche mentre la battaglia proseguiva sempre più frenetica.

 

Luna aprì un piccolo portale, evocando un drago di cristallo grande il doppio di lei. Elegante e furioso, la creatura sputò una vampata di fiamme bluastre che distrussero il più degli invasori dimensionali, prima che Sair si avvolgese con una potentissima aura infuocata per finire chiunque fosse sopravvissuto coi propri artigli.

 

“ Sair, tu resta qui a difendere Luna. Noi impediremo a questi orrori di uscire dai portali.”, ordinò Harry, correndo assieme ai compagni nelle catacombe dell'edificio, incontrando altri orrori che combatterono in un vortice di fendenti e incantesimi finchè Morek non creò una serie di sfere fiammeggianti che aprirono loro la strada fino ai vari Rifts.

 

I portali bluastri erano presenti in tutta la sala, lanciando inquietanti bagliori che si accompagnavano ai versi dei loro nemici.

 

“ Forza, dobbiamo resistere solo un altro minuto.”, ordinò Harry, evocando una spada di ghiaccio e gettandosi nuovamente nella mischia, affettando vermi talmente grandi da far impallidire un boa mentre le altre creature tenevano impegnati i suoi compagni.

 

Di sopra Luna recitava antiche formule in celtico con le mani strette. La sua figura era illuminata da una potente luce bluastra che si intensificava mentre gli artigli infuocati di Sair affondavano in ogni mostro che superava la guardia di Harry. Un pipistrello a quattro ali sembrò eludere la guardia del guerriero, e riuscì quasi a raggiungere il volto di Luna con chiari intenti.

 

Fu in una frazione di secondo che l'alone d'energia che circondava la Trasmutatrice svanì e questa riaprì gli occhi, disintegrando il mostriciattolo con una rapida sfera di energia. Cadde quindi in ginocchio, sfinita dall'energia usata per chiudere in contemporanea tutti quei portali, e Morek passò il resto della notte a rimetterla in sesto.

 

Il sole si era già alzato quando i sei guerrieri ebbero finito di riposare, cominciando a illuminare la vallata. E un puntino lontano del cielo si fece sempre più grande fino a rivelare Fanny, che atterrò davanti ai suoi protetti in tutta la sua gloria prima di ricevere gentili carezze dai suoi passeggeri e un profondo inchino da parte di Sair.

 

“ Grazie infinite, vorrei tanto accompagnarvi, ma la mia presenza è richiesta altrove.”, disse il Phoenixi, stringendo le mani di ogni membro del gruppo prima che questi salissero su Fanny, offrendogli gentili sorrisi di congedo.

 

“ Sarai con noi con lo spirito, guerriero di Ra. E sono certo che un giorno combatteremo di nuovo insieme.”, gli disse Harry, alzando il pugno in segno di rispetto, accompagnato da un gioioso verso di Fanny, che si alzò quindi in volo riprendendo il viaggio verso l'Egitto, illuminata dal sole nascente.

 

“ Buona fortuna, amici miei! Che gli dei proteggano il vostro cammino!”, esultò Sair prima di allontanarsi dalla strada di Fanny mentre il sole splendeva sul continente nero.

 

*****

 

Lady Kray era considerata tra le più belle dame alla corte di Camelot, forse anche al di sopra di Ginevra. A ogni galà stuoli di corteggiatori si sfidavano per il diritto di ballare con lei, col risultato di esilaranti scenette che non mancavano di animare il ricevimento. Come quella volta in cui i gemelli Weasley avevano usato un incantesimo per far venire il solletico ai loro avversari al punto da farli arrendere( scena che probabilmemte veniva rivaleggiata solo da un capitombolo del sovrano durante una partita di Quidditch, mentre si contendeva il boccino con Harry).

 

La sua natura di drago non diminuiva il suo fascino agli occhi dei più. ma anche i suoi spasimanti più determinati si sarebbero probabilmente fatti indietro nel vedere la sua forma naturale di rettile scarlatto che si agitava felicemente nel sonno dentro la sala del tesoro, da lei custodita. Mentre il colore sanguigno delle sue scaglie si confondeva tra gemme d'ogni colore, mucchi d'oro, e artefatti tanto belli quanto potenti, la sua mente vagava su maestosi campi di battaglia in cerca di gloria, nei cieli più alti a godersi la sua libertà e in molti altri luoghi frutto di ricordi o fantasia.

 

I bellissimi sogni della femmina di drago furono interrotti da un improvviso campanello d'allarme. Kray aprì seccata gli occhi e controlló un orologio posta sulla colonna che era solita usare come cuscino. Erano sì e no le cinque del mattino,di domenica per di più.

 

<< Chiunque si trovi dietro quella porta, spero per lui che qualcuno stia morendo >>, brontoló seccata il cavaliere, andando ad aprire con passo pesante e senza neanche assumere il proprio aspetto umano com'era solita fare davanti ai soldati che dovevano svegliarla. Rivolse pertanto uno sguardo iniettato di sangue al suo malvoluto disturbatore, accorgendosi solo dopo che si trattava di Ginevra. Una Ginevra molto preoccupata, il che era tutto dire dalla donna che aveva mantenuto saldo il morale delle truppe in un anno e mezzo di lotta su più fronti, e che aveva attirato l'attenzione di Ar'tuu anche per questa sua capacità.

 

<< Ginevra, che ci fai qui a quest'ora? >>, domandò stupita Kray assumendo il suo aspetto umano, avvolto da una vestaglia decorata con fiamme e pezzi di carbone. La druida psionica prese un profondo respiro prima di rispondere. Era chiaro che avesse già visto qualcosa di tremendo quel giorno.

 

<< Kray, odio disturbarti a quest'ora. Ma ho ricevuto un messaggio da Arthur, assieme a rapporti da altri villaggi che confermano quanto dice, e tu sei il cavaliere di Rango più alto in sede. Camelot è di nuovo sotto attacco, stavolta il nostro nemico è la Morte stessa>>.

                                                                                                                          *****

Salve a tutti, domando scusa per il ritardo. Sono stato bloccato prima dalla parte in Etiopia, che ho ideato sul momento e proprio non voleva saperne di venire, poi dalla tesi, che mi ha costretto a prendere una pausa dalle fanfiction che probabilmente riprenderà a breve. Spero che voi stiate tutti bene e che il caldo da voi non sia asfissiante come in Sicilia. Farò in modo che i prossimi capitoli migliorino anche per rendervelo più sopportabile nel caso. 

Approfitto anche dell'occasione per dare l'ennesimo addio( anche se spero arrivederci) di quest'anno: non so quanti di voi conoscano Warhammer, che è una certa influenza su questa storia. Ma di recente la compagnia produttrice, Games Workshop,  ha cominciato una politica di tolleranza zero con chi fa animazioni su youtube, obbligando gli youtuber a venire assunti da loro o perdere la demonetizzazione. Uno di questi animatori, Buva albafusa, è corso al riparo annunciando che la sua serie, 'If the Emperor had a Text to speech device', andrà in pausa per non so bene quanto tempo( anche perchè è diventato padre di recente). Ho passato molto a ridere di questa serie e spero davvero che possa riprenderla.

Intanto mi consolo coi raccontini a tema scritti dalla mia amica Rose du Vermont su Instagram e faccio dei programmini per un crossover tra Warhammer Fantasy e Berserk. A  presto.

                                                                                                                           *****

Phoenixi: Razza di potenti uomini fenice creati dalla dea Bennu. Possono rigenerare le loro ali e sono dotati di un folto arsenale di incantesimi piromantici.

  
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