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Autore: Padmini    01/08/2021    1 recensioni
Cosa sarebbe successo se Severus Piton non si fosse fidato ciecamente di Silente e avesse deciso di agire in prima persona per difendere la sua amata Lily e fosse arrivato prima che Voldemort la uccidesse?
Genere: Avventura, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Lily Evans, Severus Piton | Coppie: Lily/Severus
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Eccomi!! Sono tornata dopo lunga assenza. Questo capitolo è la svolta, il punto su una storia che è finita e un indizio per un nuovo inizio, per tutti. L’amore non è solo quello tra fidanzati, tra marito e moglie o tra i genitori verso i figli e Severus lo capirà, riuscendo finalmente a far pace con se stesso e ottenendo anche più di ciò che si sarebbe aspettato …

Fatemi sapere cosa ne pensate

Mini



 

Il Vero Amore


I giorni seguenti non furono facili. Gli unici che non capivano cosa stesse succedendo erano Harry e Neville, che godevano della reciproca compagnia, ignorando gli adulti che si evitavano o si guardavano in cagnesco.

Di tanto in tanto Harry sembrava rendersi conto dell’assenza di James, allora iniziava a cercarlo e, non trovandolo, andava in crisi e cominciava a piangere, così Lily lo prendeva da parte e gli sussurrava dolci parole all’orecchio. Severus non sentiva cosa gli diceva, ma Lily aveva il potere di calmarlo. Severus sentiva stringersi il cuore vedendo quel bimbo che cercava un padre che non avrebbe più visto. In quei momenti ricordava la sua infanzia, come avrebbe voluto che suo padre invece fosse lontano, invece era sempre lì, violento e cattivo.

Severus non aveva avuto occasione di rivalutare James, nella sua testa era sempre il ragazzino viziato che lo aveva tormentato durante gli anni di Hogwarts, ma forse, per crescere, avrebbe dovuto dargli una possibilità. Aveva fiducia nei bambini e se Harry sentiva così profondamente la mancanza di suo padre, era plausibile che James, dopotutto, fosse cambiato. Anche Lily lo aveva scelto, già ai tempi della scuola, perciò dubitare di lui voleva dire dubitare di lei, e quello non era possibile, non in quel momento, non dopo la fiducia che lei aveva riposto in lui dopo tutto ciò che aveva fatto.

 

Erano trascorsi quasi due mesi, mancava una settimana a Natale.

Con il passare dei giorni, il tempo si era dilatato: ogni ora sembrava infinita e ogni giorno la sera sembrava non arrivare mai. In questo tempo le relazioni tra i coinquilini sembrarono sistemarsi e, un po’ per pigrizia, un po’ per solitudine, anche Alice e Frank iniziarono a parlare tranquillamente con Severus. Anche Lily sembrava più rilassata, nonostante i momenti in cui, costretta a vedere i suoi amici in intimità, si rendeva conto che lei, invece, era sola.

Lily non parlava mai, non piangeva, non esprimeva in alcun modo la sua sofferenza ma Severus, che la conosceva fin troppo bene, sapeva interpretare i suoi silenzi e i suoi falsi sorrisi. Aveva sempre rispettato la sua intimità, ma quel giorno aveva deciso di intervenire o, almeno di parlarle. Sapeva che lei aveva bisogno dei suoi spazi, di riflettere, ma sentiva che, in qualche modo, aveva anche bisogno di sfogarsi.

 

Mezzanotte era passata da un pezzo, la famiglia Paciock si era ritirata nella sua stanza e anche Harry si era addormentato, vegliato da un’insonne Lily, che lo guardava dormire nel suo lettino, seduta accanto a lui.

Severus, che aveva già riposato, le si avvicinò silenziosamente, premura quasi inutile, dal momento che lei non lo avrebbe comunque sentito. La osservò a lungo, il suo profilo era illuminato dalla fioca luce della lampada. Guardava il volto di Harry, assorta in chissà quali pensieri. Probabilmente, dedusse Severus, stava pensando a quanto suo figlio assomigliasse al padre, a quanto avrebbe sofferto vedendolo ogni giorno, lì a ricordargli la mancanza di James. Come a confermare le sue ipotesi, una singola lacrima sfiorò la guancia di Lily che, resasi conto di star piangendo, si ridestò da quel momento nostalgico e si accorse della presenza di Severus.

“Ah … sei qui …” mormorò, lavando via furtivamente la lacrima fuggitiva.

Severus esitò, come di fronte a un precipizio sul fondo del quale non sapeva se avrebbe trovato pietre pronte a distruggerlo o un’acqua cristallina che lo avrebbe accolto. Si tuffò.

“Possiamo parlare?”

Lily si voltò lentamente. Si prese il suo tempo, osservò Severus, poi Harry, infine tornò a guardare Piton e, lentamente, annuì. Si chinò su Harry per dargli un bacio che lui non avrebbe sentito, si alzò con cautela per non svegliarlo, e raggiunse Severus, poi entrambi uscirono dalla stanza e, in silenzio, raggiunsero il salotto.

 

Severus e Lily si sedettero, uno di fronte all’altro, ma rimasero in silenzio per qualche minuto, godendosi quella pace. Lily sembrava in imbarazzo, si era resa conto che lui l’aveva sorpresa a piangere. Severus era inquieto. Aveva desiderato di vivere quel momento da settimane, eppure non sapeva cosa dirle, qualsiasi cosa sarebbe stata banale. Fu lei a risolvere il problema, parlando per prima.

“Mi manca, Sev” disse, con la voce rotta dal pianto “Mi manca James. Non è facile essere felice per Alice e Frank, quando io …”

Si coprì il viso con le mani, si vergognava di quel pensiero egoista.

“Non stai sbagliando nulla” disse lui, facendosi coraggio.

Lei alzò lo sguardo e lo osservò speranzosa, cercando nei suoi occhi un po’ di comprensione.

“Loro sono felici e non si rendono conto di ciò che ti stanno facendo.”

Lily annuì, mentre si puliva il viso e gli occhi dalle lacrime.

“Lo so, fanno esattamente ciò che è giusto che facciano. Questa situazione non è facile per nessuno e loro si stanno comportando esattamente come farei io nella loro situazione. È inutile far pesare sui bambini i nostri problemi, loro prima di tutto devono essere sereni.”

Lily era convinta di ciò che diceva, ma dal suo sguardo e da come le tremava il corpo, Severus capì che, nonostante i buoni propositi, per lei era davvero difficile tenere fede a quelle parole. Era una guerriera, stava lottando con coraggio contro i suoi veri sentimenti per proteggere suo figlio. Quelle parole colpirono Severus nel profondo. Lui credeva di amare Lily, ma non aveva mai assistito ad una manifestazione d’amore tanto vera e profonda. Si chiese quante notti avesse sfogato così il suo dolore senza che lui se ne rendesse conto.

Si avvicinò, provò in quel momento qualcosa che mai avrebbe pensato di provare e capì che, nonostante fosse sempre stato convinto del contrario, non l’aveva mai amata davvero.

Lily era il suo punto di riferimento, la sua ancora, il suo faro nella notte e tutto ciò era vero.

Lui aveva ricevuto il suo amore, ma non glielo aveva mai dato. Lui, che era cresciuto in una casa dove gli unici sentimenti che gli avevano insegnato a conoscere erano paura e rabbia, non aveva mai davvero provato Amore.

Lily c’era stata per lui quando nessun altro c’era, lo aveva sostenuto ed era rimasta dalla sua parte fino in fondo, solo i suoi saldi principi e il suo senso della giustizia le avevano impedito di avanzare con lui anche nelle tenebre, ma quell’oscurità non aveva ucciso il sentimento autentico che provava per lui, che era ancora vivo e che non aspettava altro che essere riportato alla luce.

Severus si sedette accanto a Lily è l’abbracciò, la strinse in modo diverso da come si era sempre immaginato. Per la prima volta nella sua vita, sentì di Amare davvero qualcuno e quel qualcuno era Lily.

Nella sua mente, se fosse riuscito a ricucire i rapporti con lei, l’avrebbe stretta a sé per possederla, per non farla più scappare. Quella notte, però, la strinse per proteggerla, per cullarla, per darle il suo Amore, non per ottenerlo; per darle la sua protezione contro un male che lui stesso aveva contribuito a generare, non per essere protetto dalle sue stesse paure.

Lily percepì quel cambiamento, quella stretta che non era una gabbia ma una coperta; era calore, non fuoco distruttore.

Nessuno disse nulla, restarono così, semplicemente abbracciati, godendosi il reciproco Amore: quello di Lily che stava rinascendo dalle ceneri della delusione e quello di Severus, che stava germogliando in quel momento per la prima volta.

Non furono necessarie parole.

Se Lily aveva avuto bisogno di parlare, di gridare, di spiegare perché provasse rabbia, non sentì al contrario il bisogno di spiegare a parole ciò che provava in quel momento, ma Severus capì che, finalmente, aveva trovato la pace necessaria per perdonarlo e per amarlo come aveva sempre fatto.

 

Restarono abbracciati per molto tempo, non quantificabile. Avrebbero potuto essere pochi minuti come ore, a loro non importava. Quando sciolsero l’abbraccio tennero comunque unite le mani e gli sguardi, ritrovando quella luce di complicità che da sempre aveva caratterizzato la loro amicizia. Fu come guardarsi per la prima volta, quando entrambi avevano capito che il loro sarebbe stato un rapporto profondo e sincero, fu come tornare bambini, sui prati che avevano visto i loro giochi spensierati, fu come una boccata d’aria fresca.

Severus capì che il loro amore era ora reale, ma che non avrebbero mai potuto essere una coppia. Guardando Lily negli occhi capì che sarebbero sempre rimasti amici, l’uno presente per l’altro, pronti a sostenersi a vicenda nei momenti di difficoltà e a condividere le gioie della vita.

Era ora di andare avanti. Per entrambi.

   
 
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