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Autore: _Agrifoglio_    02/08/2021    9 recensioni
Lo scorrere inesorabile degli anni, una carriera non più sulla cresta dell'onda, un insuccesso editoriale, qualche chilo di troppo, un costume ormai stretto, voci fuori campo impiccione, questioni di copyright, una moglie un pochino autoritaria... Che disperazione!
Genere: Comico, Parodia, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bernard Chatelet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Giornalisti disperati – Desperate journalists
 
Quando un uomo con una borsa piena di soldi incontra un uomo mascherato con un costume nero, l’uomo con la borsa piena di soldi è un uomo derubato.
Questo avrei detto fino a qualche anno fa, prima che il sistema si impadronisse di me e mi facesse diventare un borghesuccio qualunque.
 
Davanti allo specchio della sua camera da letto, un uomo sulla cinquantina, ormai stempiato e con una certa pancetta, tenta di mettere d’accordo i suoi chili di troppo con un vecchio costume nero che si ostina a conservare nel fondo di un baule, in attesa di ritrovare la forma adatta per poterlo indossare di nuovo.
 
– Tutto sommato, non mi sta poi così male, si tratta di inezie…
 
– Ma quali inezie, Châtelet! Le gambe e le braccia ci esplodono dentro! E, poi, non puoi certo trattenere il fiato per tutto il tempo che lo indossi! Pollice verso! – dice un’affettata voce fuori campo, in un latino post ciceroniano.
 
– Scusa, Petronio, non hai nulla di meglio da fare che spiarmi? Vai a ritrovare le parti perdute del tuo Satyricon, piuttosto!
 
– Il mio Satyricon, con tutte le sue parti mancanti, è pur sempre un classico mentre il tuo memoriale sulla rivoluzione se lo sono letti in quattro, compresi tua moglie e tuo figlio, ma soltanto perché costretti!
 
– E’ colpa mia se sono cambiati così rapidamente i tempi? A un certo punto, nessuno voleva più sentir parlare della rivoluzione… troppe teste mozze… troppo sangue… poi vengono gli incubi ai bambini… e le zitelle impressionabili svengono… e, così, mi sono ritrovato senza lavoro o quasi… “Châtelet, siete bravo, ma la cronaca politica non ve la possiamo affidare… Voi vi occupavate di un altro tipo di politica… Che ne dite della cronaca mondana?”. Eh, sì, giusto la cronaca mondana… Dove non si può certo parlare dei litigi della famiglia Bonaparte, ma, al massimo, della tolettatura dei cagnolini della Beauharnais…
 
Strap!!!
 
Si ode un suono secco, accompagnato da un’imprecazione di disappunto. 
 
– Sia lode agli dei! – esclama il tizio dal latino post ciceroniano – Era inguardabile, uno scaricatore di porto ha più gusto estetico!
 
– Ecco perché la mia generazione ha decapitato gli aristocratici spocchiosi come te! – urla l’uomo mentre rimette nel baule il costume nero strappato – Tutta colpa di Rosalie che ha sbagliato il lavaggio un’altra volta!
 
Il cinquantenne inizia a camminare su e giù per la casa, con la mente sempre più frustrata, finché non prorompe in una lamentazione che non è la prima né sarà l’ultima.
 
– Tanto lo so che il motivo principale dell’ostracismo che subisco è avere accecato André! Come se non lo avessi fatto in un regolare combattimento! André, sempre André, gne gne, gne gne, gne gne!
 
– Guarda, Bernard, lasciamo perdere – dice un’altra voce fuori campo – Regolare combattimento un corno! Quando mi hai colpito, ero già stato disarmato e non ti ho fatto causa soltanto perché sono buono…
 
– Non mi hai fatto causa per non ledere la tua immagine di santo e perché l’accecamento ti dava un motivo in più per fare l’eterna vittima e piangerti addosso! E, poi, diciamocelo chiaramente: MI A - VE - VI - CO - PIA - TO!! Violazione del copyright, chiamiamo le cose col loro nome!
 
– Senti, Châtelet, stendiamo un velo pietoso – protesta un’altra voce fuori campo, ‘sta volta in un’antica lingua sassone – Prima o poi, il Tribunale dovrà pronunciarsi e, allora, ti toglierai dalla faccia quell’insopportabile espressione da intellettuale di sinistra e da radical chic!
 
– Ancora con questa storia, Robin Hood! Io sono un giornalista politicamente impegnato, di quelli che hanno fatto la rivoluzione e non un viziato figlio di papà che caccia di frodo nelle tenute reali! E, poi, il tuo costume è verde mentre il mio è… era nero!
 
– Che pesantezza ‘sti intellettuali! Rompono con la loro pretesa superiorità morale e, poi, si barricano dietro i dettagli fashion
 
– Dettagli fashion? Il mio costume è serio, essenziale, da persona adulta e non una froceria verde per fare l’elfo nella foresta!
 
– Il mio, almeno, mi sta ancora, tie’! Buona ciccia, Châtelet!
 
Il maturo giornalista imbolsito riprende a camminare nervosamente su è giù per casa, mettendosi le mani fra i capelli (radi) e, dopo un po’, ricomincia a sproloquiare:
 
– Mia moglie la deve smettere di impartirmi ordini a mitraglia… Mi ha preso per la sua fantesca… In confronto, Robespierre e Saint Just erano due dilettanti… “Il camino non tira bene il fumo, Bernard, puliscilo!”, “Bernard, hai comprato le uova?”, “Bernard, hai apparecchiato la tavola?”, “Bernard, porta i bidoni di latte in balcone!”, “Bernard, arrostisci le braciole!”, “Bernard, vai a buttare la spazzatura!”, “Bernard, porta a passeggio Petit Roi!”, “Bernard, accompagna il ragazzo alla pallacorda!”… A un giornalista come me, capite!! Ma, quando torna, le farò un discorso chiaro e perentorio, tanto per ristabilire la mia figura di portatore di pantaloni!
 
– Le dirò:
 
………
………
………
 
Suspense
 
………
………
………
 
Hai mai fatto caso, cara, che ogni tanto si incrocia qualcuno che non va fatto incazzare? Quello sono io!
 
Sì sentono una chiave girare nella toppa e una porta aprirsi nell’ingresso.
 
– Bernard, hai messo le patate a bollire come ti avevo chiesto?
 
– Sì, cara.







Prosegue la mia carrellata di personaggi disperati. Il primo fu Alain, nella one shotContadini disperati – Desperate peasants”, risalente all’ormai lontano 9 aprile 2018. Adesso, tocca a Bernard Châtelet.
L’idea di un Bernard un po’ invecchiato e ingrassato con un costume che gli va irrimediabilmente stretto me la diede heulwen_mai, alcuni anni fa.
Un paio di frasi, invece, provengono da “Per un pugno di dollari” e da “Gran Torino”.
Buona lettura a tutti!
   
 
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