Serie TV > JAG
Ricorda la storia  |      
Autore: Harryet    04/08/2021    3 recensioni
Un incontro particolare e diverso tra Harm e Mac.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
NdA: Era da molto che non scrivevo, soprattutto in questo fandom, ormai estinto.
Così ho deciso di buttar giù qualcosa e man mano la storia è venuta da sé.
Ringrazio in anticipo coloro che passeranno a dare un'occhiata.
La storia è scritta senza alcuno scopo di lucro ed i personaggi non mi appartengono.


Trish Rabb guardava con nostalgia e tristezza le foto di famiglia mentre sorseggiava un buon tè ghiacciato. Osservava in particolare quella del marito e del figlio sull'aereo di famiglia: i suoi occhi si velavano di tristezza, ma allo stesso tempo era felice di aver cresciuto un ragazzo così sensibile e che assomigliava sempre di più al suo defunto padre.
Una mano si appoggiò delicatamente sulla spalla della donna, quasi a volerle trasmettere quel calore di cui lei aveva bisogno: era il gesto d’affetto che più le ricordava il suo adorato marito.
-Somigli sempre più a tuo padre, tesoro!- fece Trish a suo figlio Harm, che aveva già ventidue anni ed era nel fiore della sua gioventù. Bello, alto, era un vero uomo capace di fare cadere qualsiasi donna ai suoi piedi. Anche lui era aviatore di Marina, avendo scelto di seguire le orme del padre, con dispiacere sia di sua madre che di sua nonna paterna, Sarah. Frequentava l’Accademia di Annapolis e proprio in quei giorni di licenza era tornato in California per passare un po' di tempo con sua madre e starle vicino, visto che era sempre sola. Dopo la scomparsa del suo adorato marito, infatti, Trish non aveva più avuto un compagno, pur avendo molti ammiratori, dato che l'unico uomo che avrebbe voluto avere al suo fianco era il suo Harmon Sr. Un destino crudele gliel’aveva strappato durante la Guerra del Vietnam, costringendola a crescere da sola il piccolo Harm.
-Mamma, non mi voglio intromettere nella tua vita privata, - esordì il figlio- ma sei ancora una bellissima donna...
-Harm non iniziare! Anche se...- rispose lui allontandosi per mettere la foto sulla mensola.
Il ragazzo la guardò con aria interrogativa, ma uno squillo di telefono interruppe sul nascere la conversazione.
-Ciao!- rispose Trish con un sorriso stampato in volto
Harm capì che c'era qualcosa di strano, ma non volle indagare: non era il momento. - Vado a fare un giro!- e uscì chiudendo la porta alle sue spalle.
La madre annuì e continuò a parlare con l’ignoto interlocutore.

***
Un ultimo, semplice tocco al suo abbigliamento ed era già pronta per uscire: era il suo fascino esotico l’arma segreta con cui riusciva a fare girare la testa a qualsiasi uomo.
Dopo pochi isolati, si sedette al bancone del solito bar, a sorseggiare il suo liquore preferito. Aveva proprio bisogno di quella serata da sola per smaltire le parole orrende che suo padre le aveva urlato contro. Quel 'Sei una poco di buono, proprio come tua madre!', non voleva smettere di riecheggiarle in testa.
-Un altro bicchiere- chiese al barista.
- Non saranno un po' troppi per la tua tenera età?
-Non sono cose che ti devono interessare e poi ho diciotto anni! - rispose decisa.
La porta del bar si aprì e una leggera aria fresca invase il locale: la ragazza si voltò per vedere chi fosse entrato. Rimase estasiata dal giovane uomo che aveva appena varcato la soglia, il quale, a sua volta, incrociò subito il suo sguardo con la bella bevitrice e si sedette immediatamente accanto a lei.
- Cosa posso offrirti, bellezza? - chiese Harm sfoderando il suo meraviglioso e invitante sorriso.
-Non saprei! - fece lei passandolo sfacciatamente ai raggi X.
-Due bicchieri di vodka! - ordinò il giovane con risolutezza.
- La mia preferita! – osservò la ragazza guardandolo con aria ammiccante.

***

- È ora che ti saluti, Joseph! - disse Trish concludendo la chiamata - A domani.
- A domani, mia cara.
Joseph Mackenzie non era di certo l'ufficiale e gentiluomo che tutte le donne avrebbero sognato di avere al proprio fianco e non era nemmeno così affascinante, ma Trish aveva notato in lui qualcosa che Deanne non era mai riuscita a vedere durante il loro matrimonio.
Con la moglie e con la figlia era sempre stato violento, mentre a Trish mostrava il suo lato dolce, premuroso e affettuoso: sembrava proprio un altro uomo.
Erano ormai alcuni mesi che si telefonavano e si vedevano di nascosto dai loro figli, ma non si erano mai spinti oltre passeggiate romantiche o cene al ristorante. Ora però avevano deciso di uscire allo scoperto e di fare un pranzo insieme ai loro figli.
Joseph era riluttante a portare con sé Sarah, sua figlia, che lui considerava solo il frutto di un amore sbagliato, non la voleva durante quel piacevole incontro con la sua probabile futura compagna.
Trish, che conosceva tutta la storia, poiché si erano confidati l’uno con l’altra, gli aveva detto:
-Non vuoi ammetterlo, ma quando parli di tua figlia, i tuoi occhi hanno un'altra luce.
Sapeva anche del suo abuso di alcool, ma lo aveva convinto a frequentare le riunioni degli Alcolisti Anonimi e Joseph, tra buoni propositi e ricadute, si stava un po’ alla volta rimettendo in carreggiata.
Trish non stava nella pelle. Era deciso: quella domenica avrebbero pranzato tutti e quattro insieme, e lei da brava cuoca qual era avrebbe organizzato tutto. Finalmente era di nuovo felice e dopo tanto tempo si sentiva davvero serena.

***
I due ragazzi bevvero il drink.
-Come ti chiami? - le chiese Harm facendole strada verso la pista da ballo.
-Sarah.
-Harm - replicò lui estasiato dalla bella sconosciuta.
Ballarono sulle note di Sinatra, anche se il locale non era consono a 'The Voice'. Harm avvolgeva la ragazza in un caldo abbraccio. Lei si sentiva protetta, si era tuffata nel lago blu del suo sguardo, e lui in quei meravigliosi occhi dal taglio orientale.
Senza parlare uscirono dal bar e si incamminarono mano nella mano, come se fossero fidanzati da moltissimi anni.
-Mi ricordi molto Richard Gere in “Ufficiale e Gentiluomo” - fece lei.
- In effetti, sono entrato in Marina da qualche anno - rispose Harm sfoderando il suo sorriso che era un'arma letale per qualsiasi donna.
- Ah, un marinaio! Non andresti a genio a mio padre e nemmeno a me.
Harm sospettò che lei provenisse da una famiglia di Marines e ne ebbe subito conferma: infatti la giovane si era appena arruolata.
-Ma con questo sorriso, riesci ad ammaliare chiunque - aggiunse avvicinandosi pericolosamente al suo viso.
Harm colse l'occasione e la baciò appassionatamente. Poi raggiunsero la spiaggia vicina e lì si amarono con foga e passione.

-Voglio vederti di nuovo. - sussurrò il bel marinaio.
Sarah si limitò a posargli un bacio sulle labbra.
-È un sì? - chiese Harm sperando in una risposta positiva.
La sua bella annuì senza parlare e così finì quella serata da sogno.

***

Era molto tardi e Sarah si aspettava che suo padre fosse pronto a inveirle contro e a disprezzarla come faceva ogni volta che alzava troppo il gomito.
-Sarah, come mai così tardi? – le chiese Joseph.
-Papà, scusami, ho conosciuto un ragazzo...- rispose un po’ intimorita.
-Spero che si sia comportato molto meglio di me. So di non essere un buon padre, ma sono orgoglioso di te. Buonanotte, cara! - disse il padre, ripensando a ciò che gli aveva detto Trish.
La ragazza restò stupefatta: quella doveva essere la notte dei miracoli.

***
Harm aveva ancora in mente ciò che era accaduto poco prima. Sperava che si potesse ripetere, sognava almeno di poterla rivedere, anche una volta sola.
Si distese sul letto, immaginando di stringere ancora tra le braccia il suo bel Marine.

-Buongiorno, mamma!
- Buongiorno, tesoro – gli rispose dolcemente Trish intenta a preparare la colazione. -Harm, caro, fra una settimana tornerai ad Annapolis e prima di allora voglio farti conoscere una persona.
Il giovane si ricordò il discorso del giorno prima e la telefonata a cui sua madre aveva risposto con tanto entusiasmo.
- Ma io amerò sempre tuo padre, ricordalo!
Harm la abbracciò e le asciugò le lacrime che le rigavano il volto. Trish si sentiva in colpa: non voleva rimpiazzare il marito, ma era ancora giovane e bella e sentiva il bisogno di avere qualcuno al suo fianco. Qualcuno che l'ascoltasse, che parlasse con lei, che le tenesse la mano passeggiando. Niente di più.
-Va bene, mamma! E quando sarà quest’incontro?
-Domenica a pranzo.
-Perfetto!
-E cerca di farti bello, perché ci sarà anche sua figlia. Non si sa mai... - continuò Trish con un sorrisetto.
'Sua figlia?' pensò Harm. 'Proprio ora che ho conosciuto Sarah'.
Harm non volle indagare, anche se quella notizia per il momento gli fece passare l'appetito.
Ora aveva un unico pensiero fisso: doveva vedere Sarah, e al più presto.

***

Stranamente Joseph non era in preda ai postumi di una sbornia. Aveva bevuto, ma la telefonata di Trish lo aveva reso felice e sereno.
-Papà, buongiorno! Scusa ancora per ieri sera! Va tutto bene?
- Sì, Sarah. Anzi, ho iniziato a frequentare una signora e prima che tu riparta, te la voglio presentare. Ci ha invitati a pranzo domenica… ci sarà anche suo figlio.
-Papà sono felicissima per te, sarò molto onorata.
-Cerca di non farti troppo bella: lo vedo come ti guardano gli uomini.
-Papà...
'Figlio?' pensò la ragazza.
-Non preoccuparti: sono un Marine e figlia di un Marine… non mi spaventa niente!
La giornata trascorse tranquillamente, Joseph sembrava un'altra persona e la figlia era molto felice.
Dal canto suo, Trish non vedeva l'ora che arrivasse domenica, così come Harm.

***
Quella sera, ritornarono entrambi al bar. Non si erano dati appuntamento, ma sapevano inconsciamente che si sarebbero rivisti.
-Ciao – fece lei con aria sorniona.
-Ciao a te, mio bel Marine! - rispose lui togliendole il fiato con un bacio appassionato e abbracciandola. -Vieni con me!-
La fece salire sulla Harley e si diressero sulla spiaggia come la sera prima.
-Sarah, la settimana prossima io parto. Non voglio perderti: rimaniamo in contatto, ti prego!
-Anch’io sto per partire e non voglio perderti - gli disse accarezzandogli il volto – Ma ora viviamo questi pochi istanti che ci rimangono.
Si amarono di nuovo sulla riva del mare: ormai erano diventati dipendenti l'uno all'altra.

***

-Come sto?
-Sei bellissima, mamma! - disse Harm finendo di pettinarsi.
Tutto era pronto e perfetto, curato nei minimi dettagli.

Joseph aveva cercato di sistemarsi meglio che poteva e quasi la figlia non lo riconobbe.
-Papà, sei davvero un figurino!
-Grazie, tesoro! E tu sei troppo bella…
La figlia arrossì a quel complimento.

In lontananza, Trish vide una macchina entrare nel loro vialetto.
-Sono arrivati Harm - disse spiando dalla finestra- e la figlia è molto bella…
Joseph salutò con un abbraccio la sua cara amica e le offrì un mazzo di rose rosse.
I due ragazzi si guardarono negli occhi, nel totale imbarazzo. Non sapevano cosa dire, la situazione era incredibile: passato alcune notti insieme e adesso si ritrovano ad essere una specie di fratello e sorella.
-Piacere! Harm. - fece il ragazzo a Joseph
-Piacere! - replicò l'uomo- Lei è Sarah.
-Piacere, signora!
-Chiamami pure Trish. Il piacere è mio! Tesoro, non ti presenti a questa bella ragazza? Sei rimasto senza parole?
Harm era sempre più in imbarazzo.
-Veramente... beh, ecco... noi...
- ... noi ci siamo conosciuti l'altro giorno a correre. Io sono inciampata e lui mi ha soccorso!- concluse Sarah cercando di salvare la situazione.
-Ah, bene! Quindi vi conoscete già…
- Eh, sì. - risposero entrambi.
Entrando in casa, i due ragazzi rimasero qualche passo indietro.
- Scusa, sono rimasto senza parole. Non sapevo che dire.
- Non preoccuparti, ce la siamo cavata… adesso però sarà tutto più difficile!
Harm voleva abbracciarla, ma si limitò solo ad accarezzarle il viso.
Sarah rimase molto colpita dalla meravigliosa tavola imbandita nella sala da pranzo: tutto era perfetto e calcolato nei minimi dettagli. A casa sua era tutto così diverso. Da quando Deanne, la madre, li aveva abbandonati, lei e suo padre non apparecchiavano nemmeno e consumavano i pasti seduti sul divano davanti alla televisione.
Durante il pranzo, Trish ci tenne a spiegare come si erano conosciuti lei e Joseph.
- Qualche mese fa al supermercato, stavo cercando lo zucchero per fare la mia famosa marmellata e mi sono imbattuta in Joseph. Stava mettendo le mani sull’ultimo pacco rimasto sullo scaffale...
-... ma poi te l’ho ceduto… - continuò il vecchio Marine.
-Che galantuomo! - commentò la figlia, incredula che il padre fosse stato capace di un gesto così gentile.
-Da lì è iniziato tutto.
-Grazie, Joseph. - fece Harm.
-E invece voi due vi siete incontrati a correre?
Per poco i due ragazzi non si strozzavano.
-Sì.
-Allora, Sarah, tu parti la settimana prossima? - continuò Harm cambiando discorso.
-Sì, martedì. E tu?
-Anch’io. - rispose con tristezza il giovane Rabb.
Il pranzo continuò nel migliore dei modi: nonostante Joseph e Trish vivessero a pieno il loro idillio, si erano accorti degli sguardi ardenti e appassionati che i loro figli si scambiavano.
-Grazie di tutto, Trish, - fece Sarah congedandosi - è stato bello conoscerti, ci vediamo quando io ed Harm torniamo.
-Ciao, Harm, sei un caro ragazzo, anche se preferivo un Marine - Joseph aveva capito che il ragazzo che la figlia aveva conosciuto qualche sera prima era proprio lui e che i due non si erano conosciuti a correre. Conosceva sua figlia troppo bene.
-Anche per me Joseph è stato un piacere – ricambiò Harm con un sorriso.

- È lei la ragazza giusta per te – commentò la signora Rabb dopo che gli ospiti se ne erano andati.
-Mamma, non iniziare!

Anche il signor MacKenzie non si trattenne dal commentare la scelta della figlia.
- È un caro e bel ragazzo, ma stai attenta, Sarah, è una vecchia storia tra i militari...-
Sarah annuì semplicemente.

***

La sera successiva era l'ultima per loro, quindi si amarono con più passione, ma anche con l’amarezza del lungo distacco che li attendeva, poiché non sapevano quando si sarebbero rivisti. Al tempo stesso però erano felici: finché i loro genitori si frequentavano, loro si sarebbero sicuramente rivisti di persona.

***

Nei mesi successivi Trish e Joseph continuarono la loro relazione, al punto che decisero di vivere insieme.
Anche Sarah ed Harm non interruppero il loro rapporto, attraverso lettere e telefonate, o incontrandosi in occasione delle licenze. Quando si ritrovavano, la passione si rinvigoriva sempre più.
Dopo cinque anni, Trish e Joseph vivevano la loro storia felicemente, ma i due giovani iniziarono progressivamente a perdersi di vista: infatti se Harm tornava a casa, spesso Sarah non riusciva a esserci, oppure il contrario.
Sembrava che ci fosse come un ostacolo tra loro, ma non fecero nulla per eliminarlo: erano cresciuti da quella prima notte sulla spiaggia, così le chiamate e lettere divennero sempre più sporadiche, finché non si sentirono più.

***
-Tenente Rabb, avrà una nuova partner che mi è stata raccomandata dal tenente Austin in persona - comunicò l'ammiraglio Chegwidden mentre attraversavano il giardino delle rose della Casa Bianca.
Harmon Rabb jr annuì incuriosito e seguì il suo superiore insieme a un altro giovane avvocato, Bud Roberts Jr. Arrivarono in fondo al parco, dove li stava aspettando una donna in divisa da Marine.
Quando si voltò, sia a lei che a Harm sembrò di essere tornati indietro nel tempo, a quella domenica di alcuni anni prima e al medesimo imbarazzo.
-Vi conoscete? - chiese l'ammiraglio notando la strana espressione dei due.
-Ecco, veramente...
-... è una lunga storia, signore. – concluse Sarah.

NdA: Un ringraziamento particolare a KK!
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > JAG / Vai alla pagina dell'autore: Harryet