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Autore: Lena Mason    05/08/2021    0 recensioni
“Era una fredda giornata di fine Ottobre, all’incirca verso mezzogiorno, quando una ragazza varcò le soglie dell’aeroporto di Narita, Tokyo, Giappone.”
L’arrivo di questa nuova ragazza all’accademia Ouran porterà parecchio scompiglio. Nuove amicizie, nuovi interessi e nuovi problemi colpiranno l’amato Host Club.
Riusciranno a salvarsi anche questa volta?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruhi Fujioka, Kyoya Ohtori, Nuovo personaggio, Tamaki Suoh, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo XIX


La data del concerto era arrivata: Rossana si trovava nel luogo dove si sarebbe tenuto dalle otto del mattino ed era riuscita ad uscire solo per cinque minuti, il tempo di accogliere Kai.

«Rossana, non credo ce la farò».

«Oh avanti, sei un Ootori. Ce la farai e io sarò con te sul palco».

«Se potessi ti sposerei, seriamente».

«Kai…».

«Ma penso che mio cugino non sarebbe particolarmente felice. Non dopo che Kimie ha rotto con lui..».

«Scusa?».

«Ops…non dovevo dirtelo…» le disse con un sorrisino divertito «Mio cugino mi ha minacciato di farmi sparire se te lo avessi detto, ma non importa. Tu mi stai dando un’occasione incredibile e non potevo tenerti nascosta questa notizia. Kimie ha lasciato mio cugino quattro mesi fa, perché…oh beh…la tradiva… e non una volta…E mai con la stessa donna».

Rossana lo fissò con tanto d’occhi e, dopo averlo lasciato alle truccatrici, costumiste e il resto, uscì prendendo il cellulare:

«Tamaki, comprati un biglietto di sola andata per l’Alaska. Se ti trovo ti uccido» gli disse « so che Kimie ha piantato Kyoya e perché diavolo nessuno mi ha detto nulla? Avevate paura che potessi saltargli addosso?».

«No, Rossana» interruppe la sua sfuriata la voce di Haruhi «Kyoya ci ha chiesto di farlo. E il perché è evidente. Lo ha fatto per tenerti lontana: se tu pensi che lui sia prossimo alle nozze non ti avvicinerai».

«E perché cazzo dovrebbe tenermi lontana?».

«Perché non riesce ad ammettere di essere innamorato di te dalle superiori. Rossana tutte le donne con cui ha tradito Kimie avevano lunghi capelli rossi…» le confessò Haruhi, ma la ragazza non ascoltava più. Riattaccò il telefono e senza una parola rientrò.

Non aveva tempo per pensare a certe cose in quel momento: aveva un concerto e doveva dare il meglio di sé.


«Sana, mi viene da vomitare» le disse Kai, facendola sorridere.

«È normale, anche a me succedeva le prime volte. Anzi ogni tanti mi succede ancora, soprattutto davanti a grandi folle. Fai respiri profondi, concentranti e andrà tutto bene. Ora salirò sul palco, saluterò, sparerò qualche cavolata e poi sarà il tuo turno, d’accordo?».

«No, non sono d’accordo, ma ormai sono qui. Spero che andrà tutto bene: ci sono tutti i miei compagni di classe là fuori».

«Sarai magnifico, vedrai».

«Ah, comunque prima ho visto mio cugino… si è portato una deficiente come accompagnatrice. Per i cinque minuti che sono stato con loro continuava a ridere come un’oca».

«Tuo cugino non hai mai avuto un buon gusto in fatto di donne, infatti si è fatto scappare l’unica normale, cioè Kimie».

«Si è fatto scappare anche te…».

«Nah. Mai stato interessato a me. Ora concentrati. Mancano pochi secondi al tuo debutto» gli disse, prendendo le scale che portavano al palco.

Quando la rossa vi salì Kai sentì le urla e il frastuono della folla accoglierla. La ascoltò parlare e quando sentì il suo nome urlato da Rossana, prese un bel respiro e salì sul palco.

Si ritrovò circondato da luci, rumori e un’immensa quantità di persone che gridavano e lo guardavano: voleva scappare, ma poi intercettò il viso di Rossana che gli sorrideva e tutto andò a posto.

Imbracciò la chitarra classica che portava con sé e si avvicinò al microfono.

La rossa gli sorrise di nuovo e lui iniziò a suonare.

Intanto, in una delle prime file, l’Host Club era agitato ed eccitato: Tamaki era anche lievemente irritato dalla presenza della ragazza che accompagnava Kyoya.

Aveva avvisato il suo amico che Rossana sapeva dell’annullamento del suo matrimonio con Kimie e quell’idiota si era portato una sciacquetta al concerto.

«Ehi Kyo-chan, quello è tuo cugino?» gli chiese Honey, gridando per farsi sentire

«Esatto» rispose l’altro, prima di rivolgere l’attenzione ai due sul palco.

Rossana indossava un maglia nera e corta che lasciava scoperta parte della pancia, un paio di calzoni aderenti bianchi e un paio di scarpe dal tacco alto.

I capelli erano legati in una coda elaborata, mentre il viso era truccato in modo da non risultare lucido sotto le luci: sorrideva a suo cugino come una sorella maggiore e vide il ragazzo prendere confidenza ed imbracciare la chitarra.

Quando sentì le prime note, udì Tamaki ridacchiare: lo sentì dire ad Haruhi che quella canzone l’avevano composta lui e Rossana, tramite internet ed era scritta pensando a lei.

Vide la brunetta arrossire completamente e decise di non ascoltare più i loro discorsi: gli facevano venire il diabete.

Si concentrò su suo cugino, il quale cantava, suonava e flirtava, o almeno così sembrava, con Rossana, la quale gli riservava sguardi eloquenti, per farlo smettere.

«Ehi, sembra che un Ootori alla fine abbia avuto il coraggio di provarci con Rossana» disse Hikaru, oltremodo divertito dagli sguardi di fuoco di Kyoya rivolti a suo cugino.

Mentre la canzone proseguiva, il pubblico iniziò a battere le mani a ritmo.

«È davvero bravissimo» disse Honey, una volta che Kai suonò l’ultima nota.

«È un Ootori, non poteva essere altrimenti» disse Kyoya.

«Ed è anche…».

«…più intraprendente del cugino» dissero i gemelli, concludendosi le frasi a vicenda come sempre.

Il concerto durò due ore: tutti si accorsero che Rossana era molto cambiata.

Il suo modo di muoversi, di cantare e di rapportarsi col pubblico era più maturo e più sicuro: probabilmente il cambiamento era dovuto sia alla scuola che aveva frequentato, sia al fatto che fosse cresciuta.

Era giunto il momento dell’ultima canzone.

«Adoro questa canzone…» disse Haruhi, sentendo le prime note.

«Anche io. Dopotutto ho scritto io la parte del pianoforte» disse Tamaki: la maggior parte dei suoi amici lo sapeva della sua collaborazione con Rossana, ma non Kyoya.

Il biondo lo aveva tenuto all’oscuro perché sembrava che ogni qualvolta si parlasse di Rossana il suo amico diveniva cupo e intrattabile. Ancora di più di quanto già non fosse, insomma.

I used to think

I had the answers to everything

But now I know

Life doesn't always

Go my way, yeah...


Feels like I'm caught in the middle

That's when I realize...


I'm not a girl

Not yet a woman

All I need is time

A moment that is mine

While I'm in between


Rossana era in piedi, di fronte al microfono, indossando un bel vestito nero e guardava verso il pubblico, sapendo che Kyoya era lì, in mezzo alla folla che brandiva delle barre luminose e le muoveva a tempo.

«Non pensavo fosse così bella» esordì la ragazza che accompagnava Kyoya, facendo voltare tutti i membri dell’Host Club «Cioè, l’avevo vista sulle riviste, ma dal vivo è tutt’altra cosa. Ed è anche brava. Mi hanno sempre detto che un po’ le somiglio, ma si sbagliavano di grosso».

«Non avrei mai detto…».

«… che una delle ragazze di Kyoya avrebbe mai fatto un complimento a Rossana» dissero i due gemelli.


Il concerto era finito e i membri dell’Host Club e qualche altro fan fortunato, avevano i pass per il backstage.

Tra il gruppo di ragazzi e ragazze in attesa di incontrare Rossana, Kyoya riconobbe una vecchia conoscenza: Ikue Goto era lì, e si guardava intorno, dispersa.

«Sono stupito di vederti qui, Goto-san» le disse il ragazzo, facendola sobbalzare.

«Oh! Ootori-sama! Non avrei mai pensato di vederla qui!».

«C’è anche il resto di quello che fu l’Host Club».

«Davvero? Io sono stata invitata da Rossana stessa… mi ha detto che era un modo per ringraziarmi di ciò che ho fatto alle superiori. Non so come abbia fatto a scoprire che fossi stata io ad aiutarla…».

«Sarà stato Tamaki, sicuramente. Non è in grado di tenere la bocca chiusa per più di cinque secondi» disse Kyoya, mentre il biondo era praticamente saltato addosso alla rossa, che li aveva raggiunti, congratulandosi e venendo guardato con tanto d’occhi dagli altri fan.

L’Ootori decise di avvicinarsi a Rossana per complimentarsi, quando vide arrivare dal fondo del corridoio suo cugino.

Mentre la ragazza era impegnata con gli altri fans, decise di avvicinarsi a Kai, il quale alla vista del suo ombroso cugino, iniziò a sudare freddo: dopotutto non solo aveva spiattellato a Rossana la verità su Kyoya, ma aveva anche flirtato con lei davanti a molte persone.

«Kyoya-kun. È un piacere rivederti».

«Chissà se lo sarà ancora quando ti ucciderò» gli disse senza tanti complimenti «cosa ti è passato per la testa? Perché hai detto a lei la verità su di me?».

«Perché Rossana non merita delle bugie. Se non vuoi stare con lei, se non riesci ad accettare che qualcuno possa piacerti, allora sii sincero e dille di starti alla larga per sempre e che tra di voi non ci sarà mai nulla, perché tu non lo sai, Kyoya, ma lei è seriamente innamorata di te» gli disse Kai,

«Non ho intenzioni di farmi dare lezioni di vita da un sedicenne che ci ha provato con una che ha cinque anni in più e di fronte a una folla».

«Non invidiare il mio coraggio. Vorrei solo essere nato prima. Vorrei essere io suo coetaneo al tuo posto».

«Posso sapere perché tutti vi innamorate di lei?».

«Perché quando inizi a conoscerla, capisci che è speciale» gli disse Kai, sorridendo e ricordando a Kyoya un altro ragazzo, il quale stava abbracciando Rossana in quel momento: Kaito non era venuto all’incontro privato nell’hotel dove alloggiava la cantante, ma al concerto sì. Ed ora abbracciava la cantante che piangeva come una fontana alla vista del suo migliore amico dopo quattro anni.

La vide scusarsi con la fidanzata di questi e presentarsi, iniziando a prendere in giro il ragazzo.

Kyoya decise di lasciar perdere suo cugino, in vena di prediche non richieste, e di avvicinarsi a Rossana, la quale sembrava sentisse la sua presenza avvicinarsi: infatti si voltò poco prima che lui le toccasse la spalla e lo fissò.

«Direi che sei migliorata con gli anni. Sono riusciti a raddrizzarti un po’ in quella scuola, dopo tutto».

«A me sembra che nessuno sia riuscito a raddrizzare te, invece. Ti costa tanto dirmi per una volta che sono stata brava?» gli chiese, prima di aggiungere «ah, lascia perdere. Non importa più».

Il ragazzo la fissò voltargli le spalle e capì che dovevano chiarire tutti i malintesi che c’erano tra di loro prima che lei partisse di nuovo.

«Sana-chan, quanto ti fermerai qui?» le chiese Honey

«Penso un paio di settimane. Mio padre ha detto che sente la mia mancanza e vuole passare un po’ di tempo con me».

«Avrai tempo anche per noi?».

«Certo Honey. Lasciatemi un paio di giorni per riprendermi del tutto dal concerto e poi potremo vederci quando volete» assicurò la ragazza, sorridendo a tutti che accolsero la notizia con felicità.

   
 
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