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Autore: Smeralda Elesar    08/08/2021    1 recensioni
Non tanto tempo fa, in Cina, un medico aveva fatto una scelta non per sé ma per tutte le specie coscienti.
Due anni dopo, un giovane ricercatore chiede un colloquio con il dottore per avere informazioni sulla pandemia che ha causato liberando tra la popolazione uno dei suoi esperimenti.
Il medico era Shen, e l'esperimento era il numero 12 dell'anno 2019.
-La fanfiction Covid!AU di cui nessuno probabilmente sentiva il bisogno-
--Scusate, per problemi con l'HTML ho dovuto cancellare la storia e ripubblicarla--
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lord Shen, Po
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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12-19


***

Un codice digitato su una tastiera e l'ennesima porta metallica a scorrimento si aprì davanti a Po con un leggero sibilo.

Più scendevano di livello e più lui si sentiva inquieto. La mascherina sul muso che attutiva il respiro non lo aiutava di certo a tenere sotto controllo l'ansia che sentiva salire dallo stomaco.

La presenza del Maggiore Niú al suo fianco lo rassicurava, e le luci al neon che si riflettevano su superfici bianche o metalliche gli ricordavano i laboratori in cui si sentiva a suo agio, però quello che proprio non quadrava erano le persone chiuse nella prigione di massima sicurezza di Gong Men City.

Po sapeva che le persone che si comportavamo male finivano in prigione, ma quanto “male” doveva essere “male” per finire completamente isolati dal mondo per il resto della propria vita?

-Non può consegnare nulla al prigioniero, Dottor Ping. Assolutamente nulla per nessun motivo- la voce del bue suonava attutita attraverso la mascherina nera con lo stemma dell'esercito ricamato in un angolo -Se lui insiste chiami una guardia. Non si avvicini al vetro più del necessario. Se il prigioniero cerca di passarle qualcosa attraverso il portavivande, non lo accetti. Cercherà di fare leva sui suoi sensi di colpa come ha fatto in passato con altre persone. In questo caso non ci caschi. L'unico modo di rispondere è un vaffanculo diretto-

Il Maggiore Niú sbuffò attraverso le narici. Il bue era un ottimo soldato, una garanzia per la sicurezza, ma non si poteva certo dire che fosse dotato di gentilezza o di tatto.

Po si fece piccolo piccolo. Per quanto la sua stazza lo permettesse, ovvio.

Un panda come lui non passava inosservato, men che meno quando era completamente coperto dalla divisa verde con sopra il camice a maniche lunghe.

-Maggiore Niú, non credo che riuscirò a...-

-Gestire Shen Zuànshí? Non lo credo nemmeno io. Ed il suo capo, il Professor Shifu, è stato davvero un idiota a mandare lei per parlare con quel mostro-

-Shifu non è un idiota! E poi non mi ha mandato lui, sono voluto venire io-

Il bue gli gettò un'occhiata laterale ma non si fermò.

-Cosa spera di ottenere da lui, Dottor Ping?-

Po scosse la testa. Da quando la pandemia era iniziata avevano tentato di tutto, scartando di volta in volta le opzioni più normali che non funzionavano e ricorrendo ad una serie di azzardi sempre maggiori pur di fermare il virus.

Forse l'ultimo gradino, l'ultimo round della partita, era proprio parlare con chi aveva dato inizio a quell'inferno.

-Non lo so. Mi basta una risposta, un indizio, qualsiasi cosa per... per fermare tutto questo- ed indicò la mascherina sul suo muso.

Il Maggiore Niú sbuffò ancora.

-Ci hanno già provato. In ogni modo. Non ha confessato nulla nemmeno sotto il siero della verità-

-Questo lo so. Ho letto i rapporti prima di venire qui-

-Ed allora se sa che è inutile tentare di avere informazioni da lui, perché ha fatto il viaggio da Jade City fino a qui, in queste condizioni?-

-Devo fare almeno un tentativo. Magari questa sarà la volta buona-

Un altro sbuffo. Sembrava che sbuffare forte dalle narici fosse la modalità di comunicazione preferita dal Maggiore.

Non gli disse altro fino a che non furono arrivati ad un'altra porta magnetica.

Il Maggiore però stavolta non la aprì subito.

-Voglio darle un avvertimento, Dottor Ping. Nessuno è in grado di capire cosa ci sia davvero nella testa di Shen Zuànshí. Non pensi mai, nemmeno per un momento di essere riuscito a comprenderlo e di poter giocare una partita alla pari con lui, perché se lo farà quello sarà il momento esatto in cui lui la farà a pezzi. Sono stato chiaro?-

Il panda deglutì. Sapeva che il Dottor Zuànshí non poteva farlo a pezzi nel senso letterale del termine, ma lo stesso aveva capito cosa intendeva il Maggiore Niú e non poteva fare a meno di tremare. Forse era ancora in tempo.

Forse poteva ancora chiedere di essere scortato fuori da quel posto orribile senza affrontare il mostro che lo attendeva in fondo al pozzo.

No, non poteva.

Poteva essere la loro unica speranza.

-Da qui in poi nessuno può accompagnarla, ma la sorveglieremo con le telecamere e con i microfoni. Ricordi quello che le ho detto. È ancora sicuro di volerlo fare, Dottor Ping?-

-Io... certo. Sicuro. Sicurissimo!-

Il bue fece un cenno secco con la testa ed aprì anche l'ultima porta.

-L'ultima cella in fondo a sinistra. Buona fortuna, Dottore-

Po era troppo impegnato ad imporsi di respirare regolarmente per rispondere a parole, così si limitò ad annuire un paio di volte.

Fece un respiro più profondo degli altri e si inoltrò nel corridoio.


***

Il pavone bianco alzò la testa di scatto, con tutti i sensi all'improvviso all'erta.

C'era qualcosa di diverso dal solito.

La porta non veniva mai aperta se non all'ora dei pasti ed una volta a settimana per le pulizie, eppure il sibilo metallico era inconfondibile, e se la porta era stata aperta fuori dagli orari consueti poteva voler dire solo una cosa: qualcuno voleva parlare con lui.

Shen sogghignò.

Chissà chi era quella volta e come avrebbe cercato di convincerlo a collaborare?

Non capivano che lui aveva già tutto quello che poteva desiderare.

Sarebbe stato quasi divertente far scappare a gambe levate l'ennesimo presuntuoso convinto di essere una specie di prescelto dal destino.

Il ghignò durò solo fino a che non si girò a sbirciare l'intruso e non capì chi aveva alle sue spalle.

-Tu?! Che diavolo ci fai tu qui?-

-Io volevo...-

Non lo lasciò finire. Shen si voltò di scatto, in preda ad una rabbia cieca che credeva di aver seppellito ormai troppo a fondo, e si lasciò andare ad una lunga, oscena, sebbene molto fantasiosa sequela di imprecazioni circa il panda e tutto il suo albero genealogico.

Erano più parole di quante ne avesse pronunciate durante l'ultimo anno.


***

Ok, forse il dottor Shen Zuànshí ce l'aveva ancora con lui perché quasi due anni prima aveva scoperto i suoi piani.
Forse lo riteneva responsabile del fatto che fosse in prigione, il che forse era vero.
Ma forse tutti quegli insulti erano un po' esagerati!
Po non aveva mai sentito imprecare così malamente, e soprattutto non se lo sarebbe aspettato da una persona sempre elegante, controllata e snob come il dottor Zuànshí.
Po aveva ricordi contrastanti di lui.
Ricordava la sua eleganza quando si aggirava per i corridoi del dipartimento con il camice bianco ed il lungo strascico della coda che impediva a chiunque di avvicinarglisi troppo.
Ne ricordava i movimenti delle ali, aggraziati e sicuri anche mentre faceva le operazioni più semplici come preparare una striscia su una capsula petri.
Ricordava come sembrasse sempre freddo, distante; era cortese ma gelido come le provette conservate nell'azoto liquido.
Mai una volta aveva sorriso, se non quella notte, quando Po lo aveva sorpreso in laboratorio oltre l'orario, ed improvvisamente era riuscito a dare un senso a certi appunti che aveva trovato mezzi bruciati in un cestino della carta straccia.
Appunti sulla replicazione dei virus, sulla struttura dell'RNA, sulla possibilità di incrociare vari frammenti di materiale genetico da diversi ceppi per ottenere caratteristiche particolari.
-Voi... voi non lo state studiando... lo state creando!- ricordava di aver detto.
Allora Shen aveva sorriso, prima di gettarsi da una finestra con una fiala stretta in pugno per scomparire nella notte.
Prima che Po riuscisse a dare l'allarme, prima che Shen fosse rintracciato, era già riuscito a contaminare alcuni vagoni della metropolitana, e da lì era iniziato l'incubo.
Non solo per Gong Men City, ma per l'intera Cina, e poco era servito perché l'esperimento numero 12 del 2019 si diffondesse in tutto il mondo.
Adesso lo stesso ex medico ricercatore aveva appena fatto contro di lui una delle più epiche sfuriate che Po ricordasse di aver mai sentito.
Po non era abituato a reagire alla violenza verbale, ramente ne aveva sentita a quei livelli, e mai contro di lui.

Rimase frastornato per dei lungi secondi prima di riuscire a ridarsi un po' di dignità.

La mascherina riusciva a nascondere il fatto che fosse rimasto a bocca aperta, ma non poteva fare nulla per i suoi occhi sgranati.

Il dottore era senza mascherina.

La precauzione era inutile nel suo caso, dato che era tenuto in regime di massimo isolamento.

Era una strana ironia della sorte che proprio il medico che aveva creato il virus 12-19 e che aveva dato inizio ad una pandemia globale fosse adesso una delle persone più isolate e quindi più al sicuro del mondo.

Dopo due anni di mascherine e visiere Po si era disabituato a vedere per intero il volto delle persone, ed il fatto che potesse vedere il becco del pavone distorto in una smorfia di disgusto gli dava un senso di straneamento.

Ironico quanto il suo cervello si fosse abituato a considerare la normalità uno stato di emergenza e trovasse stonato una cosa normalissima.

Miracoli della biochimica celebrale e della costruzione di nuovi circuiti di comportamento privilegiati dovuti all'abitudine.

Un'altra cosa che lo sorprendeva era vedere il pavone con la divisa blu cobalto delle prigioni, invece che vestito di bianco come al solito.

La casacca con le maniche corte stonava terribilmente sulle ali scoperte.

-Sei venuto fino a qui solo per stare a guardarmi? Che cosa vuoi?-

Po si riscosse. Non voleva fare la figura dello stupido.

Solo in quel momento si accorgeva che era stato così concentrato nell'assimilare tutti i protocolli di sicurezza messi in atto per tenere sotto controllo l'ex medico che non aveva pensato a cosa dirgli quando fosse stato davvero in sua presenza.

Decise di andare dritto al punto.

-Dottor Zuànshí, sono venuto per chiedere il suo aiuto-

Per la seconda volta vide il Dottore sorridere, di nuovo quel sorriso affilato e compiaciuto, subito prima che scoppiasse in una risata rauca.

-Ah, certo! Dovevo aspettarmelo! Perché ti sarebbe stato permesso di scendere quaggiù, altrimenti? Sai che già altri hanno provato, non è vero? Perché tu dovresti essere diverso?-

Po non sapeva cosa rispondere.

Riusciva solo a seguire con gli occhi il pavone che camminava lentamente da un bordo all'altro della sua cella.

Anche in quel modo era splendido e maestoso, ed in fondo forse a Po dispiaceva che una creatura del genere si fosse buttata via.

-Allora, panda?-

Sospirò pesantemente.

Sapeva di non essere all'altezza della mente affilata di Shen, ed anche se lo fosse stato non avrebbe avuto alcuna voglia di prestarsi ai suoi sadici giochi intellettuali.

-Non sono diverso dagli altri. Come chi è venuto prima di me, io voglio trovare una cura-

-Tsk! Sei pigro e prevedibile-

-Abbiamo bisogno del vostro aiuto, Dottore! La situazione è dramm...-

-Non dire sciocchezze. Ci sono ancora i soldi per mantenere efficiente il sistema delle carceri, da quello che vedo, ed il cibo che arriva è identico a quello del primo giorno, né migliore né peggiore. Questo significa che l'economia non è ancora così gravemente compromessa e che i settori primari di produzione lavorano ancora a ritmi almeno medi. La situazione non è ancora drammatica, né insostenibile, né nessun'altra delle espressioni retoriche abusate dai giornalisti-

-Ma lo sarà presto. Tutta l'ecominia è in difficoltà, in tutto il mondo, non solo in Cina-

-Le difficoltà sono opportunità per evolvere. Chi non si adatta soccombe. Non hai studiato la teoria dell'evoluzione?-

-Sì, sì, la conosco! Ma non è questo il punto!-

-Ed allora quale sarebbe?-

Po esitò. Era evidente che lui ed il dottore parlavano due linguaggi diversi, ma Po non era capace di arrivare ai livelli di Shen per questo scelse la sincerità.

-Le persone stanno morendo. Tante persone-

-Sì, è quello che succede durante le epidemie-

-Ma noi possiamo fermarlo! Con il vostro aiuto-

Il pavone lo guardò con un sopracciglio inarcato. Non si capiva se fosse disgustato o solo molto, mooolto scettico.

-E secondo te io avrei impiegato tutti i miei sforzi per creare un virus letale per poi creare anche la cura? Sarei molto stupido-

-Ma dovete pur avere un'idea di come creare un vaccino! Insomma, almeno voi avreste voluto sopravvivere no?-

Il dottor Zuànshí era terribilmente serio.

-No. Quando ho creato il virus intendevo eliminare ogni forma di vita cosciente, me incluso. Non mi sento migliore di chunque altro su questo miserabile pianeta-

Solo allora Po comprese appieno cosa significasse quello che aveva letto nei rapporti su Shen Zuànshí.

“Non ha paura di nulla, né della sofferenza né della morte, per cui è inutile minacciarlo per costringerlo a collaborare”.

Po aveva letto che non aveva detto una parola nemmeno sotto elettroshock, e che la scelta era stata tra sospendere l'interrogatorio o ucciderlo con una scossa al limite dei 40 milliampere.

Persino quando gli avevano iniettato l'amobarbital, il siero della verità, nelle vene aveva continuato a delirare sulla necessità di resettare la vita sul pianeta, ma senza rispondere a nessuna delle domande che gli erano state fatte circa come aveva fatto a trasformare un normale virus di polmonite nella più letale arma biologica mai esistita.

Po non aveva voluto vedere i filmati né sentire le registrazioni degli interrogatori.

-Perché? Perché avete fatto una cosa del genere?- chiese con un soffio di fiato.

Non era nemmeno sicuro di averlo pronunciato ad alta voce, o che la mascherina non avesse attutito le sue parole tanto da impedire al pavone di sentirle.

-Ci sono pagine e pagine di atti processuali in cui è tutto spiegato nel dettaglio. Vai a leggerli se sei tanto curioso, ragazzino-

-Ma...-

-Ma cosa?-

Po raddrizzò la schiena. Non poteva permettersi di mollare!

-Dovete dirmelo voi. Perché annientare tutte le specie?-

Di nuovo quell'espressione schifata, come se agli occhi del dottore lui fosse i resti di un ratto appena dissezionato.

-Tu sei uno dei tanti idioti che non capiscono nulla, oppure sei ancora troppo giovane per vedere come stanno davvero le cose. Io ho fatto il medico per anni, prima di passare alla ricerca, e sai cosa ho visto? Ho visto che la magior parte delle malattie e degli incidenti sono causati non dalla natura o dalla casualità, ma dalla stessa stupidità, ignoranza ed arroganza delle specie coscienti. Un'alta percentuale di ciò che fa soffrire tanto le persone è causato da atti di deliberata idiozia. Abbiamo usato con noncuranza per anni agenti cancerogeni come l'amianto, abbiamo riempito l'acqua di frammenti di plastica così minuscoli da superare la barriera dei capillari ed entrare nel nostro sangue, continuiamo ad avvelenare l'atmosfera con i fumi di fabbriche che producono migliaia di oggetti di cui non abbiamo bisogno. La stragrande maggioranza degli incidenti stradali avvengono perchè qualcuno è sotto effetto di alcol o droga, gli omicidi sono il risultato di istinti primitivi come la gelosia e l'avidità, e continuiamo a rovinare quel poco che resta della salute dei polmoni aspirando volontariamente fumo di sigaretta, che essendo monopolio di stato danneggia non solo la salute ma anche la nostra libertà perché finanzia la politica. Ti basta, panda? Oppure devo continuare? Ci sarbbe materiale ancora per giorni e giorni, ed io di tempo ne ho quanto ne voglio-

Nonostante i suoi buoni propositi di non farsi intimidire, Po aveva finito per restare annichilito sotto quella gragnola di accuse.

Con quella carrellata il pavone era riuscito a farlo sentire inorridito dalle specie viventi, e adesso Po capiva perché lo tenessero isolato e non permettessero a nessuno di parlare con lui.

Come il Maggiore gli aveva spiegato al loro primo colloquio, le guardie che avevano a che fare con lui non erano mai le stesse, ed avevano ordine di trattarlo come un oggetto.

Se fosse stato davvero un oggetto il dottor Shen Zuànshí sarebbe stato una bomba.

E tuttavia, nonostante le motivazioni esposte Po riusciva ancora a percepire l'orrore di fondo che uno sterminio di massa comportava.

-Non toccava a voi scegliere per tutte le persone che vivono sulla terra- gli disse.

Se l'ex dottore non fosse stato troppo aristocratico probabilmente in quel momento avrebbe sputato per terra.

-Tanto sarebbero state troppo stupide per scegliere qualsiasi cosa. Vivono vite vuote, inutili, piene di sofferenza e sono troppo stupidi persino per rendersene conto. L'unica costante della vita è il dolore. Chi non è in grado di capirlo è un peso inutile per sé stesso e per gli altri-

Sapere che Shen pensava davvero quelle cose era terribile. Dai rapporti di polizia, freddi ed impersonali, Po non aveva compreso le reali implicazioni del pensiero di Shen, ma adesso che ci si trovava di fronte cominciava a pensare che fosse stato un errore volerlo incontrare.

-E chi invece se ne rende conto?-

-Può … cambiare le cose-

-E come? Sterminando tutti?-

Il pavone lo guardò di nuovo con il più profondi disprezzo.

-Non mi aspetto che tu capisca. Non mi aspetto che nessuno capisca. Adesso, se vuoi scusarmi..- e gli voltò le spalle con un gesto ostentato.

Nonostante l'invito sdegnoso e per nulla velato ad andarsene, Po rimase ancora più cocciuto davanti al muro trasparente.

-Che cosa vi è successo?-

Shen si voltò appena per guardarlo da sopra la spalla.

-Prego?-

-Intendo... cosa vi ha fatto soffrire tanto da decidere che c'è troppo dolore nel mondo da dover uccidere tutti?- per la prima volta negli occhi rossi di Shen comparve qualcosa di simile alla paura.

-Ti avverto, panda, non un'altra parola!-

-Non vi siete suicidato, dunque non bastava che moriste solo voi per non soffrire più, avete pensato di sterminare intere specie. Cosa...?-

-BASTA!-

L'esplosione del dottore era stata più che abbastanza per far tacere Po.

Ignorando il fatto che tra loro ci fosse un vetro spesso cinque centimetri il dottore aveva colpito con tutta la sua forza, persino spiegando il ventaglio della coda in modo istintivo per tutta la rabbia che aveva dentro.

E nonostante il vetro Po si sentiva vulnerabile.

Lentamente Shen riabbassò la coda, ma ancora le lunghe penne bianche ancora fremevano e lui stesso era scosso da tremiti.

I suoi occhi rossi erano piantati in quelli di Po, che non riusciva a staccare lo sguardo.

-Adesso ascoltami bene, stupido, lardoso panda! 12-19 farà il suo corso, e voi non potrete fare nulla per fermarlo! Hai capito?! Nulla! Riferiscilo a Shifu, a tutti! Voi morirete! Prolungate la vostra agonia aggrappandovi a speranze inutili, se vi fa stare meglio, ma sarà solo questione di tempo-

-Possiamo ancora fermarlo!- Insistette Po -E se voi ci aiuterete noi potremo aiutare anche voi con qualsiasi...-

-FUORI DA QUI!!!- ruggì il pavone con una forza che Po non avrebbe mai sospettato potesse avere nei polmoni.

Po aveva fatto un salto indietro per istinto.

Sebbene sapesse che il dottore non poteva fargli del male chiuso dietro la parete di plexiglass il suo corpo aveva reagito in modo primitivo.

Aveva il cuore batteva forte per lo spavento e sapeva di avere gli occhi spalancati.

Dopo lo scatto di rabbia il Dottor Zuànshí era tornato composto e distaccato come sempre; solo il respiro affannato che gli gonfiava il petto tradiva il suo stato, e Po non riusciva a credere al mostro che aveva visto emergere per poco tempo.

Però adesso sapeva esattamente cosa era Shen realmente, e sapeva che aveva ragione ad averne paura.

L'ex medico lo guardava di nuovo dall'alto in basso, come se lui fosse solo il materiale di scarto di un esperimento riuscito male.

Le mani allacciate dietro la schiena davano l'impressione di una forma di restrizione, come delle manette o qualsiasi altra cosa che servisse a contenere il pericolo rappresentato dal pavone.

Per un attimo Po pensò di riavvicinarsi ma non ci riusciva.

Adesso provava sentimenti contrastanti nei suoi confronti: paura, repulsione, pietà per quell'essere, si mischiavano in un groviglio che gli stava torcendo lo stomaco.

Riuscì solo a costringersi ad incrociare di nuovo il suo sguardo.

Gli occhi rossi del dottore erano allo stesso tempo gelidi ed ardenti, inchiodati su di lui mentre gli parlava.

-Per favore...- tentò come ultima, debole opportunità.

-Non ci sono minacce o promesse che potranno convincermi, non c'è nulla con cui potete costringermi. 12-19 è impossibile da fermare. Non è perfetto ma è fuori dalla vostra portata. E adesso vattene-

Po sapeva che non c'era più nulla da fare.

Sospirò e scosse la testa.

-Mi dispiace- Mormorò.

Non sapeva se parlava al medico che aveva creato quel mostro, al suo gruppo di ricerca perché non era riuscito a portare loro un aiuto, o alle milioni di persone impaurite in giro per il mondo.

Si allontanò dalla parete in plexiglas a passi lenti, ed anche se sentiva lo sguardo affilato del Dottor Zuànshí piantato nella schiena non si voltò a guardare indietro.


***


Po rientrò subito alla cittadella universitaria di Jade City ed andò in dipartimento a cercare il Professor Shifu.

Tanto valeva dire subito come erano andate le cose.

Bussò un paio di volte all'ufficio del professore ma non ottenne risposta, per questo decise di dirigersi nell'unico altro posto dove potesse trovarlo: i laboratori.

Prima di entrare dovette vestirsi di tutto punto: mascherina, visiera, tuta, camice, sopracamice monouso e guanti.

Magari, già che era vestito per il lavoro, sarebbe rimasto a cercare di concludere qualcosa.

Al laboratorio numero uno non c'era nulla, al due nemmeno, il tre invece era popolato quando Po aprì la porta.

Tre dei suoi amici e colleghi erano attorno al professore, che stava esaminando dei grafici con le folte soracciglia bianche aggrottate.

Non appena lui mise piede nella stanza però i grafici o qualsiasi altra cosa perse importanza, e Po si trovò quattro paia di occhi puntati addosso.

Accidenti, odiava dover deludere la speranza che leggeva nei loro sguardi!

-Non ci aiuterà- disse subito.

Le mascherine e tutti gli strati di vestiario nascosero le vere reazioni dei colleghi, ma era ovvio che andassero dalla rabbia alla frustrazione.

Tigre emise un basso ringhio appena udibile.

-Mi dispiace, Professore- si sentì in dovere di giustificarsi Po.

Shifu scosse la testa. Lui glielo aveva detto che non avrebbe ottenuto nulla dal loro ex collega, tuttavia non aveva voluto interferire con la decisione di Po di tentare di parlargli.

-Non è colpa tua, Po. Già il fatto che tu abbia fatto il tentativo è stato nobile da parte tua. A me dispiace che tu sia rimasto deluso-

Erano belle parole, ma non cambiavano il fatto che, senza l'aiuto di Zuànshí le loro ricerche avrebbero impiegato molto più tempo, e di tempo forse non ce n'era più.

Lo sapevano tutti, e la delusione era palpabile nell'aria, assieme alla rabbia verso chi aveva creato un disastro e si rifiutava di collaborare per risolverlo.

Shifu li scosse tutti battendo le mani.

-Forza, tutti quanti! Rimettiamoci al lavoro-


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Cantuccio dell'Autore


Credo che questa sia la storia più terribile che io abbia mai scritto.

Non brutta, ma pesante a livello di contenuti.

Risente di molti influssi diversi, e sono così tanti che nemmeno io riesco ad individuarli tutti.

Proverò a spiegarvi come è nata questa storia.


“-Ehilà, Cervello! Come butta?!-

-Oh, ciao, sei tu, Sindrome Premestruale. Sei in anticipo come sempre. Qui va tutto bene, ho solo un po' di materiale da catalogare-

-Fantastico! Cos'hai?-

-Oh, un po' di tutto. Rielaborazioni della fanfiction su Lord Shen dal pensiero logico, il concetto di prigione dall'inconscio ed un abbozzo di associazione con Hannibal Lecter a proposito di soggetti pericolosi rinchiusi in prigione, il video “Paziente zero” di Mark the Hammer ed Heyst dall'input audio-visivo, cercare di tenere in memoria di comprare le mascherine che sono finite, ed altre cosucce-

-Sembra interessante!-

-Sì, per te che le vedi una volta al mese! Senti, io vado a richiedere un po' di adrenalina al Servizio Surrene-

-Alle SS, dunque... Heil!-

-Servizio Surrene... aspetta... oh, no! Non hai appena fatto una squallida battuta a tema nazi!-

-E invece sì!-

-Tu dovresti essere illegale. Non fare danni mentre non ci sono-

Tre millisecondi dopo Cervello osserva perplesso un becker con all'interno un liquido rosso ed in movimento.

-Sindrome Premestruale... hai appena mischiato le informazioni provenienti di vari distretti e creato una Covid!AU steampunk ambientata nell'universo di Kung Fu Panda?-

-Sì!-

-Con Lord Shen come cattivo ispirato ad Hannibal Lecter ma allo stesso tempo originale e con motivazioni attuali e controverse?-

-Esatto!-

-Fantastico... e adesso come lo spiego alla sezione del pensiero logico che dobbiamo davvero elaborare questa cosa?!-”


Sì, è andata proprio così.


Andiamo alle note, che è meglio.


  • Zuànshí è il cognome che ho voluto dare a Shen in questa storia perché significa diamante, e Shen è proprio come un diamante: un materiale durissimo, capace di scalfire quasi ogni altro materiale, ma allo stesso tempo uno dei più fragili proprio per la rigidità della sua struttura. Con un diamante si può graffiare l'acciaio, ma se cade si rompe di sicuro.

  • Ping è il cognome di Po. Se suo padre è il signor Ping, suppongo che Ping sia il cognome, che è passato a Po anche se è stato adottato. Per quanto il sistema dei nomi e dei cognomi funziona in modo particolare nelle famiglie cinesi.

  • La teoria secondo cui il covid-19 sia stato creato in laboratorio è una balla complottara a cui io non credo minimamente, ma mi faceva comodo per ovvie esigenze di trama.

  • Il siero della verità non è uno solo. Io ho citato solo amobarbital, ma ci sono atanti altri composti che sono stati sperimentati.

  • Immagino che chiunque abbia visto almeno una volta “il silenzio degli innocenti” non farà nessuna fatica a riconoscere molto di Hannibal Lecter in questa versione di Lord Shen. Alcune battute sono o uguali o molto simili al film, ma non ve le segnalo. Se volete trovatele voi.

  • Ho voluto mantenere gli animali come specie separate in una sorta di Zootropolis cinese steampunk e post covid. Avrei potuto rendere i personaggi in versione umana, ma se avessi tolto loro la gestualità tipica delle loro specie avrei anche perso molto della loro caratterizzazione.

  • In questa storia Lord Shen è un medico, una mente brillante, un ecorerrorista, un nichilista estremo. Ho dovuto trovare per lui altre motivazioni che non fossero il potere personale, che non avrebbe retto in questo contesto.

  • Ho dovuto trovare altri nomi per i personaggi che non ne avevano uno proprio. Ad esempio Maestro Bue Infuriato.

  • A proposito di Bue Infuriato, ne ho fatto un militare a capo di una prigione di massima sicurezza. Mi convinceva molto di più lui nel ruolo, piuttosto che Croc o lo stesso Rino Tonante (Sempre ammesso che anche in questa AU Rino Tonante non sia stato ucciso da Shen)

  • Esiste davvero una canzone di Mark The Hammer sul coronavirus “Paziente zero”, appunto. Vi lascio il link https://www.youtube.com/watch?v=zxlaR-C9jXU . E seguite Mark perché è un genio!


Non ho altro da aggiungere, ci risentiamo alla prossima fanfiction.


Makoto


   
 
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