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Autore: Troi_ontheHellmouth    08/08/2021    2 recensioni
[Star Trek: Deep Space Nine]
Agli inizi della loro relazione, Ezri Dax e Julian Bashir passano una serata insieme, provando qualcosa di nuovo.
Genere: Romance / Smut
Pairing: Julian Bashir / Ezri Dax
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezri Dax, Julian Bashir
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Star Trek: Deep Space Nine]
Agli inizi della loro relazione, Ezri Dax e Julian Bashir passano una serata insieme, provando qualcosa di nuovo.

La storia è una stand alone ma può essere collocata all’interno della mia serie di fanfiction, ambientata dopo la fine di DS9, fra le storie “Trying” e “La felicità non è così lontana” (Fra la seconda e la terza storia della mia serie).
 
Genere: Romance / Smut
Pairing: Julian Bashir / Ezri Dax
 
It won't hurt
 
Ezri e Julian si trovavano a cena fuori, in un locale sulla Passeggiata. La loro relazione romantica era ancora piuttosto nuova, ma Ezri si sentiva già abbastanza a suo agio nel parlare con lui di quasi qualunque argomento. Quando lui le raccontò di quanto un paziente, che aveva visitato quel giorno, fosse anatomicamente diverso dai più comuni umanoidi, lei - spontanea - disse a Julian di un'informazione xenobiologica che aveva appreso tempo prima.
 
“Una volta ho studiato che i maschi Umani dalla pelle scura hanno in media il membro più grande di quelli dalla pelle chiara. È vero?” Gli chiese.
 
“Direi di si... In che materia lo hai studiato?”
 
“Xenobiologia comparata.”
 
“Nella lezione mettevano a paragone l'anatomia degli organi sessuali alieni?”
 
“No, non solo di quelli, di tutto il corpo degli alieni.”
 
“E quando lo hai studiato teoricamente, avresti mai pensato di poterlo constatare praticamente?” Le chiese lui, allusivo.
 
“No…” Lei gli si avvicinò per sussurrargli all’orecchio: “ma mi sa che sono stata fortunata a mettermi con te.”
 
Quelle parole non erano certo le più provocanti, ma il modo in cui Ezri gliele aveva dette aveva messo all’erta i suoi sensi.
Dopo cena Bashir accompagnò Dax all'alloggio, la camminata aveva in qualche modo calmato i suoi bollenti spiriti, in ogni caso lei lo invitò ad entrare.
 
“Speravo me lo chiedessi.” Le rispose.
 
“Chissà perché, me lo immaginavo.”
 
Lui sorrise e le disse: “In realtà vorrei farti provare una bevanda tradizionale del Medio Oriente, della Terra. Ti va?”
 
“Si, cos'è?”
 
“Si chiama sharbat. L'ho fatta programmare io negli schemi dei replicatori della stazione.”
Entrarono e Julian andò al replicatore, mentre Ezri si sedette sul divano.
“Ti avverto, è particolarmente dolce.” La avvisò.
 
“Mi piace dolce.” Rispose lei, ammiccante.
 
“Lo terrò a mente.” Ricambiò lui, flirtando in risposta.
 
Julian portò i due bicchieri e le si sedette vicino, porgendogliene uno: era fresco e il contenuto era di colore rosso intenso, mentre lui bevve dal suo un sorso di una bevanda di colore arancione.
 
“Mmh... è molto buono.” Disse Ezri, dopo aver assaggiato lo sharbat.
 
Julian sorrise, e spiegò: “È fatto con frutta, zucchero ed essenza di petali di fiori. Il tuo con petali di ibisco e di rosa, mentre questo con garofano Indiano; niente alcool.”
 
“Mi fai assaggiare il tuo?” Gli chiese.
 
“Certo.”
 
Le porse il proprio bicchiere e lei lo avvicinò alle labbra, accompagnando il gesto della mano di lui, che teneva ancora il bicchiere, con quello della propria.
 
“Anche questo è delizioso. La prossima volta ti farò provare una bevanda Trill. A meno che non te l'abbia già offerta Jadzia...” Aggiunse la giovane Trill.
 
“Anche se l'avessi già bevuta, condividerla con te sarebbe del tutto diverso.”
 
“Mi fa piacere che la pensi così.”
 
Julian prese il bicchiere di Ezri e lo appoggiò insieme al suo sul tavolino. Rivolse l’attenzione a lei accarezzandole il viso ed il collo, lei si avvicinò per baciarlo e le loro effusioni divennero presto più intense.
Andarono in camera da letto e si spogliarono velocemente e con foga. Julian le baciò il collo, le spalle e la guidò a distendersi a letto. Forse un po' troppo repentinamente, fu su di lei e si unì a lei.
Lei mugolò e Julian lo prese come incoraggiamento per iniziare a muoversi, mormorandole:
“Mi fai impazzire Ezri.”
 
“Anche tu... Però, aspetta, fermati.” La ragazza fece una smorfia.
 
Lui si fermò di colpo e le chiese: “Qualcosa non va?”
 
“Fa un po' male. Soprattutto quando inizi a muoverti.”
 
“Scusa, sono costernato.” Le disse, scostandosi via da lei. Era la prima volta che succedeva qualcosa del genere, le poche volte in cui erano già stati insieme non avevano avuto nessun tipo di problema.  “Non dobbiamo farlo per forza, possiamo semplicemente dormire. Domani ti visito.”
 
“Non credo di avere nulla. Devo essermi fatta suggestionare da quella cosa di cui abbiamo parlato a cena.” Disse lei, in parte scherzando e aggrottando la fronte.
 
Lui sorrise, amaramente, sentendosi un po' in colpa:
“O forse non abbiamo dedicato abbastanza tempo ai preliminari. È che ti desidero così tanto che... Scusami.” Le disse alla fine, senza concludere la frase, il cui comunque significato era ovvio.
 
“Non devi scusarti.” Dax riprese a baciarlo e lui la guardò interrogativo.
 
“Voglio superare la cosa adesso, non voglio che diventi un problema.”
 
“Ok, vado a prendere una cosa in infermeria.”
 
“Julian, non sono ammalata.”
 
“Lo so. Tu rilassati, torno subito.” Le disse, rivestendosi.
 
Più che rilassarsi, durante la sua breve assenza, Ezri non fece che chiedersi cosa avesse in mente Julian. Se fosse stato qualcosa che non le sarebbe andato di fare a letto, non sapeva come avrebbe potuto dirgli di no senza ferirlo. Nelle relazioni nuove c'era sempre quel tipo di incertezza nonostante, per Dax, Julian non fosse per niente una conoscenza nuova.
Si alzò e indossò la sua vestaglia preferita, era sottile e corta, in seta, di colore blu scuro; si recò in bagno e si indugiò a specchiarsi, chiedendosi cosa non andasse. Julian era l'amante più dolce e passionale che la giovane Trill avesse avuto, non capiva cosa le fosse preso, ma era determinata a superarlo.
 
Dopo pochi minuti suonò il campanello, Dax rispose: “Avanti.”
Bashir la raggiunse in camera da letto, con in mano un contenitore trasparente, chiuso con un tappo, che conteneva qualcosa di liquido e lo appoggiò sul comodino.
“Cos'è?”
 
“Solo del lubrificante.”
 
“Ok.” Rispose lei, un po' perplessa.
 
“Non dobbiamo certo usarlo sempre, ma stavolta aiuterà, vedrai. È anallergico, a base d'acqua, non macchierà le lenzuola.” Julian si soffermò eccessivamente a descriverle i dettagli, come spesso faceva, soprattutto quando era un po' nervoso.
 
“Va bene.”
 
“Cerca di non essere tesa.” Le raccomandò, togliendole la vestaglia, con delicatezza.
Stavolta dedicarono molto più tempo ai preliminari; Julian si soffermò a baciarle le macchie, soprattutto quelle più sensibili che lei aveva all'altezza della clavicola destra. Da lì fu naturale scendere a baciarle anche il seno, di cui lui racchiuse un capezzolo fra le labbra, succhiandolo e leccandolo delicatamente. Un fremito percorse il corpo di Ezri che presto avrebbe voluto di più, lui lo avvertì e continuò il suo percorso di baci fino all'addome, mentre le accarezzava l'interno coscia.
Anche lui era notevolmente eccitato ma si disse che era fondamentale avere pazienza, per il bene di Ezri e della loro sintonia sessuale. La amava molto e non voleva causarle alcun disagio; finalmente aveva trovato la persona giusta e avrebbe fatto di tutto perché la loro relazione andasse bene. Proseguì le sue attenzioni e ad un certo punto versò un po' del liquido trasparente sulle proprie dita.
 
“Posso?” Le chiese, con riguardo.
 
Lei annuì. Doveva ammettere che il pensiero di usare del lubrificante non l'avesse entusiasmata, le dava l'impressione di qualcosa di clinico, ma quando lui iniziò a massaggiarla al suo centro, soffermandosi sull'esterno, per poi passare all'interno, la sua eccitazione e il piacere crebbero a dismisura, e ancora una volta si rese conto di quanto Julian meritasse la sua piena fiducia.
Quando fu il momento adatto, lui inumidì anche la propria eccitazione, con una piccola quantità di lubrificante.
 
“Non farà male, promesso.” La rassicurò lui ed Ezri si fidò completamente.
 
Riuscirono ad avere un rapporto completo e totalmente appagante per entrambi, senza che Ezri provasse più alcun dolore o fastidio.
 
Prima di appisolarsi, accoccolata a lui, gli disse: “Grazie amore.”
 
“Di cosa?”
 
“Sei stato paziente, premuroso... e anche molto pratico.”
 
“Grazie a te, sei stata determinata a voler riprovare subito ed hai accolto il mio suggerimento.”
 
“Sono felice di averlo fatto, è andata bene ed stato bellissimo Julian.”
 
“Anche per me.”
Bashir pensò di dirle che la amava, ma sentiva che non fosse ancora il momento giusto, seppure lui provasse già da un po' di tempo quel sentimento nei suoi confronti, in fondo stavano insieme da poco. Anche lei la pensava in maniera simile, e se uno dei due avesse trovato il coraggio di dirlo avrebbero semplicemente superato un altro intoppo, ma c'era ancora tempo per farlo.
Adesso che si erano trovati avevano tutto il tempo dell'universo.

FINE
 
Nota:
Questa storia si basa su una GIF di Julian che dice: “It won’t hurt. I promise”. La scena della GIF è tratta dall’episodio di DS9 7x05 “Chrysalis”.
Quando un giorno ho inviato a Lita_85 questa GIF, lei mi ha subito detto che avrei potuto costruirci una storia diversa sopra e così, mesi dopo, è nata questa one shot. Grazie Lita!
 

 
 
   
 
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