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Autore: ValeDowney    10/08/2021    1 recensioni
Un principe. La sua storia. Uno stretto legame con il presente gli farà compiere un viaggio in un mondo non suo, riscoprendo un lato di sè che non sapeva di avere
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Beneath the ashes


 
Capitolo VI: Il fuggitivo



 

Erano passati alcuni giorni da quando Raevin era stata licenziata. Non aveva ancora fatto parola con suo fratello. Ma per quanto ancora lo avrebbe tenuto segreto?
Per ora si stava annoiando a passare le sue giornate in casa, a guardare la televisione e quei pochi canali che prendeva, perlopiù sit com
o altro in spagnolo.
Era intenta a fare colazione quando sentì bussare alla porta. Dopo aver detto avanti, Selene entrò, portando un sacchettino.
“Vedo che stai già facendo colazione” disse Selene, avvicinandosi alla tavola dove sedeva l’amica.
“Ho trovato questi cornflakes nella credenza. Non sono granché, ma è meglio di niente” disse Raevin.
Selene depositò il sacchetto davanti all’amica. Questa l’aprì per poi estrarne un cornetto. La guardò: “Non avresti dovuto. Così mi vizi.”
“Ho pensato che ne avresti gioito” disse Selene.
“Dove lo hai trovato?” le domandò mentre dava un morso.
“Al bar. All’unico bar presente. Sebbene sia una piccola cittadina, fanno del cibo niente male” rispose Selene. Vide l’amica finire il cornetto. Poi le chiese: “Hai già parlato con tuo fratello?”
“Parliamo di molte cose” rispose.
“Non glielo hai ancora detto?!” disse stupita.
“Se glielo dico, è capace di venire qui in due secondi e mettere sottosopra l’ospedale. Invece, voglio fargli vedere che riesco a cavarmela da sola. Non voglio sempre contare su di lui. Non sono più una bambina anche se, a volte, mi tratta tale” spiegò.
“Sei la sua sorellina. Per lui è normale, visto che non ci sono più i vostri genitori. Si preoccupa” disse Selene.
Raevin riprese a mangiare i cornflakes. Selene domandò: “E la signora Ramirez? Che cosa dice?”
“Che finché la pago profumatamente potrò rimanere qui. Quindi non è un problema” rispose.
“Se vuoi parlo con il Dottor Green. Ci sarà un modo per farti riavere il posto” propose.
“Sei molto gentile, ma non credo che gioisca nel rivedermi. Anzi, aspettava proprio l’occasione per cacciarmi. Grazie per l’offerta, ma mi troverò qualcos’altro” disse Raevin.
“Oziare tutto il giorno non è qualcos’altro. Lascia davvero che ti aiuti. Potrei contattare qualcuno” disse Selene.
Raevin sospirò. Poi disse: “Ti devo confessare una cosa. Quando la signora Ramirez diceva che guazzavo nell’oro, non aveva tutti i torti. Quei macchinari all’ospedale sono arrivati perché li ha mandati mio fratello. Ha un’industria famosa in tutto il mondo. Ho cercato di tenerlo nascosto, perché non volevo passare per la ragazzina snob, ma sembra che il Dottor Green lo abbia scoperto. Non l’ho detto io a mio fratello di mandare quella roba, ma eravate così contenti che ho preferito non rivelare nulla. Però questo non cambia niente tra noi due, vero? Siamo ancora amiche?”
Ci fu silenzio. Poi Selene disse: “Si è fatto tardi. Meglio che vada prima che il Dottor Green si arrabbi. Ci vediamo stasera” ed uscì.
Raevin ci rimase male. Poi però riprese a mangiare la colazione.
La giornata stava trascorrendo normalmente. Troppo, considerando che appena Selene varcò in fretta e furia la soglia di casa di Raevin, nemmeno qualche ora più tardi, venne travolta da musica alta e l’amica che stava pulendo con le cuffiette alle orecchie.
La chiamò più volte urlando e, notando che non veniva degnata nemmeno di uno sguardo, si avvicinò allo stereo, spegnendolo.
Accorgendosi della mancanza di musica nelle orecchie, Raevin si tolse le cuffiette e, voltandosi, chiese: “Selene, ma che ore sono? Sei già a casa?”
“Sei impazzita a tenere la musica così alta?! La signora Ramirez è capace di cacciarti per questo” replicò.
“Rilassati, quella è sorda come una campana” disse Raevin. Poi aggiunse: “Perché sei così agitata? Hai incontrato un ragazzo che ti ha fulminata?”
“No, peggio” disse Selene.
“Che c’è di peggio? Guarda che è una cosa bella” disse Raevin.
“Quello strano uomo è scappato dall’ospedale. Lo abbiamo cercato dappertutto, ma non si trova. Il Dottor Green ha anche avvertito la polizia locale. Ti ho pure chiamata tante volte al cellulare e, vedendo che non rispondevi, mi sono precipitata qua” disse Selene.
“E allora? Sarà ritornato nel suo paese. Aveva tanta voglia di andarsene” disse Raevin, andandosi a sedere sul divano.
“Ma potrebbe essere pericoloso. O, al contrario, qualcuno potrebbe fargli del male. Era molto confuso quando l’hanno trovato” disse Selene, avvicinandosi a lei.
“Quello non aveva niente di confuso. Recitava solo la parte della vittima. Tanti fanno così quando vogliono fare contratti con mio fratello. Lui li liquida in due secondi e hasta la vista, per rimanere in tema con il posto in cui ci troviamo. Vedi, a stare a casa, sto imparando lo spagnolo” disse Raevin.
“È una faccenda seria. Non sei preoccupata?” le domandò.
“Ormai non è più un problema mio, visto che il Dottor Green mi ha licenziata proprio a causa di quell’uomo. Che ci pensi lui” rispose Raevin e accese la televisione.
“E, invece, non vorresti aiutare me?” chiese.
Raevin la guardò: “Perché vorresti andarlo a cercare? È solamente un paziente dell’ospedale con problemi di superiorità.”
“È appunto per questo che ha bisogno del nostro aiuto” disse Selene. Di tutta risposta, Raevin riguardò la televisione.
Selene sospirò. Poi aggiunse: “Va bene, fai come vuoi. Ma se dovessi vederlo, ti prego avvisami” e uscì.
Raevin si stava annoiando, così decise di uscire e visitare un po' quella cittadina. Passò di fronte al barbiere dove, attaccate alla vetrina, c’erano un sacco di foto di bei ragazzi con diverse acconciature. Si fermò osservandone qualcuno e, contemporaneamente, specchiandosi nel vetro. Era da un po', in effetti, che non si faceva tagliare i capelli.
Proseguì oltre, passando accanto ad altre attività commerciali, finché non arrivò a un piccolo negozio che non vendeva solo generi alimentari. Vi entrò.
Stava facendo acquisti ma, appena voltò l’angolo, andò a sbattere contro qualcuno.
“Oh, mi dispiace tanto. Scusami” le disse.
Raevin lo guardò: si trattava di un bel ragazzo, con i capelli corti e scuri e gli occhi azzurri. Le pareva vagamente familiare. Come se lo avesse appena visto.
“Tranquillo. La colpa è mia, avrei dovuto prestare più attenzione” disse. Ci fu un po' di silenzio, poi il ragazzo domandò: “Sei nuova di queste parti? Non ti ho mai vista.”
“Sì, mi sono trasferita qua da circa una settimana. Mi devo ancora abituare alla quiete e noia della cittadina” gli rispose.
“Be’, allora siamo in due. Anche io mi sono trasferito da poco e mi piacerebbe tanto passare un po' di tempo con te” disse il ragazzo, sorridendole.
“E cosa ti fa credere che abbia bisogno di compagnia?” chiese, passandogli oltre.
Il ragazzo l’affiancò: “Non saprei. È che, come hai detto prima, ti annoi. Magari, con qualcun altro potresti far passare il tempo. Che ne dici di andare da te?” rispose.
Raevin si fermò e, voltandosi, disse: “Certo che sei uno che va subito al sodo. Neanche ti conosco. Cosa ti fa pensare che ti porti a casa mia?”
“Mi chiamo Dave. Sono single e cerco ragazze simpatiche e carine come te. Questo ti basta?” le rispose.
“Ho avuto ragazzi uno dietro l’altro. Una sera e basta. Nessuno di loro mi ha mai fatto accendere quel qualcosa di strano dentro di me. Nemmeno tu sarai uno di loro” disse.
“Almeno mettimi alla prova. Che ne dici se stasera usciamo? Ti vengo a prendere io” propose.
aevin ci pensò un po'. Poi disse: “Va bene. Ma che sia una cosa veloce. E voglio un bel localino. Be’… non che ci sia tanta scelta qua.”
“L’importante è che si mangi bene. Allora a stasera, bellezza” disse Dave, sorridendole e avviandosi verso l’uscita. Raevin batté un paio di volte gli occhi. Già qualcun altro, di recente, l’aveva chiamata così e non era finita bene per lei. Vide poi Dave fermarsi e riavvicinarsi: “Scusami, ma non ti ho chiesto dove vivi.”
“Ehm… ah, già… risiedo in un appartamento vicino al bar. Sono in affitto dalla Signora Ramirez” rispose, destandosi da quel semi-coma. Dave sorrise e se ne andò.
Raevin se ne rimase immobile, ancora non credendo a ciò che era appena accaduto. Un ragazzo le aveva appena chiesto di uscire. Be’, lo facevano tutti considerando che era famosa, ma mai nessuno si era veramente innamorato di lei. Non credeva molto nell’amore. Suo fratello era nelle sue stesse condizioni ed era probabile che anche questa volta non sarebbe cambiato nulla.
Era quasi sera quando Selene ritornò a casa e, ovviamente, passò a trovare l’amica. Bussò e, appena Raevin aprì la porta, venne letteralmente trascinata dentro. La vide con un sacco di bastoncini in testa.
“Come ti sei conciata?” le domandò, guardandola stranamente.
“Ancora non lo so. Mi troverà uno schifo” rispose e si andò a sedere alla tavola, dove era presente un piccolo specchio.
“Chi ti troverà uno schifo? Cosa mi sono persa mentre ero al lavoro?” chiese, sedendosi accanto a lei.
“Sono andata a fare compere nel mini market. Nel voltare l’angolo di una corsia ho sbattuto contro un bel ragazzo, dall’aspetto vagamente familiare. Abbiamo chiacchierato un po' e poi mi ha invitata fuori a cena. È da quasi due ore che sono dietro ad acconciature e vestiti e fra poco verrà a prendermi” spiegò Raevin.
“Ricapitolando: uno sconosciuto di bell’aspetto ti ha invitata fuori a cena. La trovo una cosa bella, ma strana” disse Selene.
“È strana perché sono sciocca ad aver accettato al primo colpo. Avrei potuto dire di no. Ma, dopotutto, sono fatta così. È per questo che non ho mai avuto una relazione stabile” disse Raevin.
“C’è sempre la prima volta per tutti. Spero che avvenga anche per me. Comunque, non ti abbattere. Sei bellissima e credo che qualsiasi acconciatura o vestito per lui vadano bene. E sappi che non andrò a casa finché non l’avrò visto” disse Selene.
“Puoi abbandonare tutte le tue speranze, perché non sarò mai pronta per quando arriverà” disse Raevin, sbuffando. Poi si toccò alcuni bastoncini: “Ma perché mi sono messa questi cosi in testa? Farò la figura della stupida.”
“Dai, ti do una mano io” le propose.
“Credevo mi odiassi” disse Raevin.
“Per un’amica questo e altro” disse Selene. Raevin la guardò, sorridendole.
Poco dopo, Raevin si stava guardando allo specchio. Selene le si avvicinò: “Sei bellissima. Cadrà ai tuoi piedi, ne sono sicura.”
“Non sono mai stata abituata con abiti lunghi. Li indosso solamente alle cerimonie. Al contrario, sono ingombranti” disse Raevin, osservandosi il lungo abito blu.
“Pensavo che i ricchi come te non avessero problemi con queste cose” disse Selene.
“Allora non devi aver conosciuto di recente molti ricchi o, almeno, non me e mio fratello” disse Raevin.
“Prima o poi devi presentarmelo” disse Selene.
“È talmente famoso che la sua immagine manca solamente sulla carta igienica” disse Raevin.
Il campanello suonò. Le ragazze volsero lo sguardo. Dave era arrivato.





Note dell'autrice: Buona sera ed eccomi qua con il nuovo capitolo. La storia vi sta piacendo? Spero di non star andando troppo fuori con il personaggio di Loki. E Raevin vi piace? (magari alcuni di voi hanno già scoperto chi è il suo misterioso fratello) Chissà come andranno da adesso in poi le cose? E chi sarà mai Dave
Grazie a tutti coloro che sono passati di qua; che hanno recensito; che hanno messo tra le preferite e seguite la storia
Grazie alla mia carissima amica Lucia
Con ciò, vi auguro una buona notte e buone vacanze a chi è partito
Al prossimo capitolo

 


 

 

  
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