12/08/2021
0 recensioniFanfic scritta per la challenge “Inchiostro di stelle” del gruppo Facebook Stardustway
Fandom: Yoroiden Samurai Troopers
Titolo: Le lacrime dietro un sorriso
Autrice: Perseo e Andromeda – Heatherchan
Personaggi: Shin e Touma
Genere: angst, introspettivo, malinconico, missing moment
Rating: verde
Note: Si tratta di un momento della storia dei samurai di cui parlo piuttosto spesso. Periodo che precede il terzo oav, Shin va a vivere da solo a Tokyo e ho sempre pensato che, in quei giorni, i ragazzi siano distanti e molto tristi, per i tormenti interiori che stanno vivendo
Fandom: Yoroiden Samurai Troopers
Titolo: Le lacrime dietro un sorriso
Autrice: Perseo e Andromeda – Heatherchan
Personaggi: Shin e Touma
Genere: angst, introspettivo, malinconico, missing moment
Rating: verde
Note: Si tratta di un momento della storia dei samurai di cui parlo piuttosto spesso. Periodo che precede il terzo oav, Shin va a vivere da solo a Tokyo e ho sempre pensato che, in quei giorni, i ragazzi siano distanti e molto tristi, per i tormenti interiori che stanno vivendo
LE LACRIME DIETRO UN SORRISO
Sorride, continua a sorridere e a ridere, mentre si aggira per casa, in una frenesia iperattiva che, ormai lo sa Touma, è indice di qualcosa che così sereno non è.
Un grande appartamento a Tokyo, l’inizio dell’università ormai prossima e una sofferenza interiore che si è impadronita di tutti loro…
“Come può essere finito tutto così?” si chiede.
E vorrebbe dire a Shin:
“Smettila di ridere, smettila di scherzare, di parlare senza sosta, perché non mi incanti, lo so cosa stai provando, è inutile che cerchi di tenere su con me quella maschera distorta di te stesso!”.
Glielo vorrebbe urlare, ma non sa fare altro se non stare in silenzio, mentre aiuta Shin a disfare i pacchi giunti da Hagi.
Ogni tanto solleva lo sguardo ad osservarlo: è instancabile, è chiacchierone, ma prima o poi crollerà.
Nel momento in cui Touma sarà costretto a lasciarlo per tornare ad Osaka?
Quando rimarrà solo, senza nessuno ad accogliere la sua tristezza e le sue lacrime?
Touma si alza, fa qualche passo, blocca i passi di Shin ponendosi davanti a lui, serio.
Shin sussulta, mentre i loro nasi si sfiorano, quel falso sorriso finalmente scompare dalle sue labbra.
Quando rimarrà solo, senza nessuno ad accogliere la sua tristezza e le sue lacrime?
Touma si alza, fa qualche passo, blocca i passi di Shin ponendosi davanti a lui, serio.
Shin sussulta, mentre i loro nasi si sfiorano, quel falso sorriso finalmente scompare dalle sue labbra.
«Smettila di recitare con me».
Le labbra di Shin si schiudono, sussulta ancora e Touma nota i brividi che attraversano il suo corpo. Poi abbassa lo sguardo:
«Lasciamelo fare».
«Cosa? Cosa dovrei lasciare, che tu ti faccia del male?».
Scuote il capo:
«Lasciami fingere che vada tutto bene, lascia che io ci provi, almeno, a gioire di questi momenti, mentre siamo qui insieme…».
Touma sospira, scuote il capo, poi non resiste: solleva una mano e, le dita un po' ripiegate, gli sfiora una guancia.
Shin rimane lì, occhi bassi, a farsi accarezzare.
«In realtà non è che sto proprio fingendo» mormora. «Io sono davvero felice che tu sia qui e mi sto sforzando, davvero, di rendere speciali questi momenti per non doverlo rimpiangere».
«Rimpiangere cosa, Shin-chama?».
«Di non essere riuscito a rasserenare un po' almeno te».
Le carezze si interrompono e Shin ha ancora quel sorriso che, ora sì, ha in sé tutta l’essenza della tristezza.
Touma pensa che neanche lo sguardo più mesto, neanche le lacrime potrebbero trasmettere tanta tristezza.
«Voglio davvero ridere, finché sei qui, lo voglio fare perché… perché quando te ne andrai… e io sarò solo… quando saremo soli entrambi… avrò tutto il tempo per piangere».
L’ultima parola è soffocata dall’abbraccio improvviso e disperato con il quale Touma lo afferra e lo stringe a sé:
«Sciocco… sciocco Bocchan… io tornerò, lo sai… tornerò sempre, qualunque cosa accada».
Le labbra di Shin si schiudono, sussulta ancora e Touma nota i brividi che attraversano il suo corpo. Poi abbassa lo sguardo:
«Lasciamelo fare».
«Cosa? Cosa dovrei lasciare, che tu ti faccia del male?».
Scuote il capo:
«Lasciami fingere che vada tutto bene, lascia che io ci provi, almeno, a gioire di questi momenti, mentre siamo qui insieme…».
Touma sospira, scuote il capo, poi non resiste: solleva una mano e, le dita un po' ripiegate, gli sfiora una guancia.
Shin rimane lì, occhi bassi, a farsi accarezzare.
«In realtà non è che sto proprio fingendo» mormora. «Io sono davvero felice che tu sia qui e mi sto sforzando, davvero, di rendere speciali questi momenti per non doverlo rimpiangere».
«Rimpiangere cosa, Shin-chama?».
«Di non essere riuscito a rasserenare un po' almeno te».
Le carezze si interrompono e Shin ha ancora quel sorriso che, ora sì, ha in sé tutta l’essenza della tristezza.
Touma pensa che neanche lo sguardo più mesto, neanche le lacrime potrebbero trasmettere tanta tristezza.
«Voglio davvero ridere, finché sei qui, lo voglio fare perché… perché quando te ne andrai… e io sarò solo… quando saremo soli entrambi… avrò tutto il tempo per piangere».
L’ultima parola è soffocata dall’abbraccio improvviso e disperato con il quale Touma lo afferra e lo stringe a sé:
«Sciocco… sciocco Bocchan… io tornerò, lo sai… tornerò sempre, qualunque cosa accada».