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Autore: Rosette_Carillon    12/08/2021    1 recensioni
Quante cose possono capitare durante una mattina qualsiasi in una scuola superiore?
Dalle otto e trenta del mattino alle quattro di pomeriggio, da un'aula all'altra, fra lezioni incomprensibili e docenti stanchi del loro lavoro.
Dal testo.
Natasha lo fulmina con lo sguardo cerchiato dalle occhiaie.
In quattro anni nessuno ha ancora capito se Clint Barton sia incredibilmente coraggioso, o incredibilmente stupido. Oppure un semplice amante delle forti emozioni.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Highschool never ends
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ORARIO DELLA GIORNATA.
 
08:30-09:30  Prima ora: fisica                    .
09:30-10:30  Seconda ora: francese            
10:30-11:30  Terza ora: inglese                   
11:30-12:30  Quarta ora: educazione fisica
12:30-14:00               Pranzo                        
14:00-15:00   Quinta ora: storia                  
15.00-16.00   Sesta ora: studio individuale 
 
 
 
 
 
 
PRIMA ORA: FISICA.
 
 
L’aria è gelida, e la notte precedente non ha dormito bene. Scesa dall’auto, Natasha incassa la testa fra le spalle, e affonda le mani nelle tasche dell’ampia felpa nera.
Lascia Yelena in compagnia di Peter e Shuri, e ora si fa strada fra la folla cercando di raggiungere la sua aula il prima possibile.
Odia il chiasso del mattino, la calca di studenti lungo i corridoi e all’ingresso.
<< Ehi, >> la affianca Clint, mezzo addormentato anche lui. << Lo vuoi un passamontagna? >> chiede dopo aver osservato il suo abbigliamento: nero dalla testa ai piedi. I capelli rossi sono l’unica macchia di colore.
Natasha lo fulmina con lo sguardo cerchiato dalle occhiaie.
<< Tutto bene? >> chiede lui.
In quattro anni nessuno ha ancora capito se Clint Barton sia incredibilmente coraggioso, o incredibilmente stupido. Oppure un semplice amante delle forti emozioni.
È stato il primo ad avvicinare Natasha quando, a metà del primo anno, si era trasferita nella scuola assieme a sua sorella.
La ragazza sospira << Ho una sorella stupida. Ho provato a convincerla a frequentare quel suo compagno secchione, Parker, ma lei cerca gli idioti. È stupida. >>
<< Cos’abbiamo alla prima ora? >> il ragazzo decide di cambiare argomento.
<< Fisica, >> sospira lei. Odia la fisica. Perché devono studiarla? Non servirà mai nella vita. Insomma, chi è che, mentre guida la propria auto, ragiona sulla legge dell’accelerazione? Nessuno.
<< Oh, oh, mi è semblato di vedele uno Stalk selvaggio, >> cinguetta Clint mentre Natasha litiga col suo armadietto << eh, sì, era ploplio uno Stalk selvaggio. Guarda che occhiaie…sarà andato a letto due ore fa. Chissà come gli andrà il test di storia. >>
<< Male come al solito. Così poi potrà correre da Pepper a farsi aiutare. >> sospira Natasha, osservando Tony Stark che, poco più in là, cerca di fare colpo sull’ennesima ragazza. << Che coglione... >>
 
 
 
 
SECONDA ORA: FRANCESE.
 
 
Se Clint Barton è stata la prima persona ad avvicinarsi a Natasha, James Buchanan Barnes è stata la prima persona a essere stata avvicinata dalla ragazza.
Si sono conosciuti in biblioteca, dove andavano a studiare, o a prendere in prestito qualche libro da leggere.
Si erano osservati a lungo, incuriositi, prima di rivolgersi la parola.
Dopo una diffidenza iniziale, Natasha non era riuscita a trattenersi quando, passando accanto al suo tavolo, aveva visto il ragazzo immerso nella lettura de Lo Hobbit.
Era stato grazie a Bilbo Baggins che avevano cominciato a parlarsi.
Frequentavano quasi tutte le stesse classi, ma Bucky era più grande di lei: a causa di problemi familiari aveva perso un anno.
Bucky era spesso in compagnia di Steve Rogers, lo cercava  come una pianta cerca l’acqua, e Natasha si era spesso chiesta se quei due, prima o poi, non si sarebbero messi assieme.
Avevano la stessa età: anche Steve aveva perso un anno, a causa dei suoi numerosi problemi di salute, che gli erano costati il posto da capitano nella squadra di basket della scuola. Posto che era stato preso da Thor Odinson, non senza vari sensi di colpa.
<< Senti Steve, mi dispiace, io non- >>
L’altro l’aveva fermato scuotendo la testa << va bene così, non è colpa tua. >>

La professoressa Hill continua a parlare, ma Natasha non riesce a concentrarsi sulla sua voce.
È stanca. È  venuta a scuola solo per quel maledetto test di storia, altrimenti non si sarebbe fatta nessun problema a ignorare la sveglia del telefono e continuare a dormire beatamente.
<< Stark, >> sospira la professoressa, e Natasha si pente di non aver prestato attenzione: si è persa un’altra perla d’idiozia firmata Anthony Edward Stark.
Dal primo anno ha fatto voto di non perdersene nemmeno una, dovesse finire il mondo. Le migliori sono state immortalate alla fine dei suoi quaderni con penne mezzo scariche, o semplici matite.
<< Stark, di un po', >> continua la professoressa Hill << in questi quattro anni, cosa hai imparato venendo a scuola? >>
<< … la strada. >>
 
 
 
 
TERZA ORA: INGLESE.
 
 
Wanda lo ascolta parlare, e non riesce a capire se ad affascinarla sia la scrittura creativa, o il professore.
Durante quelle lezioni si sente…bene. Eppure cerca sempre gli ultimi posti in fondo all’aula.
<< Se ti siedi più in fondo, >> ride sempre Pietro << finisci nell’altra aula. >>
Lei sbuffa, e non dice nulla. Preferisce così, preferisce osservare da lontano passando inosservata, lasciarsi trasportare dalle parole dell’uomo e sognare a occhi aperti.
Ama sentirlo leggere, col suo accento britannico e quella voce pacata e cadenzata capace di dare vita alle parole
La campana suona.
La lezione è finita.
<< Bene. Per la prossima volta, cominciate a buttare giù una trama dettagliata del racconto che volete scrivere. Ci vediamo giovedì, >> saluta Mr. Vision nel chiasso di sedie che si spostano, e persone che lasciano l’aula.
<< Wanda, >> la ferma il professore quando lei gli passa accanto << tutto bene? Ho saputo che Pietro ha avuto un’incidente durante la gara di lunedì. >>
<< Ah, sì, è stata una brutta caduta, ma non è grave. Domani dovrebbe tornare a scuola. >>  Sorride, e non può farne a meno è si sente stupida e infantile. È colpa di quell’accento britannico che adora, si dice.
L’uomo ricambia il suo sorriso. << Meglio così, >> dice sistemando i libri sulla cattedra << ero preoccupato, sai? Questi giorni non sembravi molto in te…immagino sia la preoccupazione di una sorella. >>
<< Mi dispiace, io- >> l’ultima cosa che vuole, e apparire poco interessata alle lezioni.
Lui scuote la testa: non deve scusarsi, è normale.
Wanda tace.
<< Quella è Bjarka, vero? >> chiede l’uomo accennando alla sua collana.
<< Cosa? Oh, sì, >> prende il ciondolo con la mano in cui indossa i suoi anelli: uno con una pietra di luna, l’altro con una giada, << la runa della crescita e della sicurezza. >> *
<< Wanda!? Oh, scusate, non volevo- >>
<< No, >> la ferma Mr. Vision << va tutto bene, è colpa mia. Immagino che adesso abbiate lezione, vi lascio andare. Ci vediamo giovedì. >>
<< Hai intenzione di stregarlo? >> chiede Darcy, mentre si affrettano verso l’aula di biologia.
<< Non farei mai una cosa simile! >>
<< Okay, okay, >> solleva le mani in segno di resa, << ma conoscerai pure un incantesimo, una pietra… un incenso qualsiasi in grado di aiutarti. >>
<< Aiutarmi a fare cosa? >>
<< Oh, andiamo. Sì vede che sei innamorata del professore. Forse dovresti aspettare un po'…insomma, a sedici anni la vita è un casino ma, ehy, io non giudico. Dopotutto ha solo…quanti? Sette anni in più di te? Sono cose che capitano. >>
<< Darcy, io non sono innamorata del professore. >>
<< Okay. Ma, se anche tu lo fossi…io non giudico. Se una persona ti piace, ti piace. >>
 
 
 
 
QUARTA ORA: EDUCAZIONE FISICA.
 
 
Steve osserva Peggy da lontano: quella ragazza è una furia, non vorrebbe mai trovarsi contro di lei.
Sta giocando a pallavolo con le altre ragazze, e tocca a lei battere. La guarda prendere la palla lanciatale da Betty Ross, che tiene i punti, e prepararsi.
Al fischio, colpisce la palla, e segna un altro punto.
La sua squadra esulta.
<< Ehy, Rogers, >> lo richiama Sam << sei con noi? >> gli si avvicina, assieme a Bruce, palleggiano il pallone da basket << va tutto bene? >> chiede poi, preoccupato.
Steve annuisce.
<< Sicuro? >>
Questa volta l’altro non risponde subito. Si passa una mano sul volto, come se in quel modo potesse scacciare via i suoi pensieri: forse sta impazzendo.
<< Ho bisogno di una pausa, >> dice allontanandosi verso una panchina isolata. Non si accorge di Peggy che, per un momento, si dimentica della partita e lo segue con lo sguardo.
Sam e Bruce si scambiano uno sguardo incerto, poi il primo decide di andargli dietro. << Chiamo la prof? >> chiede sedendosi accanto a lui. << Vuoi andare in infermeria? >>
<< E dai, non trattarmi come i novantenni da cui vai a fare volontariato. >>
<< Scusa, è solo che… >>
<< Posso parlarti? >>
<< S- non stai morendo, vero? Devo chiamare Bucky? >> chiede guardandosi attorno alla ricerca del ragazzo.
Bucky… si tratta proprio di lui. Anche di lui. Ma non lo dice.
<< Tu cosa faresti se fossi innamorato di due persone allo stesso tempo, allo stesso modo? >>
<< Oh, wow, >> mormora Sam, sorpreso. << Questa sì che è una domanda. >>
Steve scuote la testa e si mette in piedi. << Sai che c’è? Dimentica quello che ti ho chiesto, torniamo in campo. >>
 
 
 
 
PRANZO I.
 
 
<< No, >> Wanda posa la mano sopra la sua << non prendere quello. >>
<< Perché? >> chiede Peter, posando il succo di mela appena preso assieme agli altri.
<< È… diabete liquido. >>
Non sa esattamente perché Parker si sia affezionato tanto a lei, ma non le dispiace, quindi ha deciso di prenderlo sotto la sua ala. E magari tenerlo il più lontano possibile da quell’idiota di Tony Stark, idolo del ragazzino.
<< Allora dovremo prenderlo per Yelena? Ho letto che gli zuccheri, anche se per breve tempo, rendono le persone più allegre, >> continua Peter, cercando con lo sguardo la ragazza in questione, e trovandola poco più in là, un vassoio in mano, che parla con Shuri.
In realtà è Shuri a parlare. Yelena ascolta e basta.
Wanda sorride al ragazzo. << Andiamo a cerca un posto. >>
Uno schianto alle loro spalle li interrompe.
I due si fermano e si voltano, Peter preoccupato, Wanda con un sospiro esasperato: è l’ennesima rissa.
<< È Tony Stark, >> si agita Peter.
Wanda lo ferma << è un problema suo, lascialo stare. >>
<< Ma- ma si farà ammazzare. >>
<< Peter, fermo. No. >>
Tony è a terra, si tiene il volto dolorante e sanguinante. Una ragazza si è chinata su di lui.
Il ragazzo che è sopra di lui fa per avventarglisi contro, quando la voce del vicepreside interrompe la rissa.
 


 
PRANZO II.
 
 
<< Signorina Potts, non deve seguirci. >>
Nonostante la pacatezza del vicepreside Coulson, Pepper non riesce a non essere agitata << è tutta colpa mia, vicepreside, >> squittisce, cercando di apparire sicura di sé.
L’uomo solleva un sopracciglio interdetto. Guarda prima la ragazza, poi Stark, stupito quanto lui, poi nuovamente la ragazza.
<< Signorina Potts, per quello che ho visto, i responsabili sono Stark e Stane. >>
<< E perché qui ci sono solo io? >> si lamenta Tony con voce nasale, un fazzoletto premuto contro il naso sanguinante.
<< Stane sta andando dritto nell’ufficio del preside Fury, >> lo informa l’uomo << tu passerai prima per l’infermeria. >>
<< Nah, non seve. >>
<< Sir., le ho detto che è colpa mia. >>
<< Perché non manda lei in infermeria? Mi sembra sotto shock. >>
<< Signorina Potts, potrebbe spiegarmi in che modo sarebbe colpa sua? >>
Stane stava facendo delle avances a lei, e-
<< Quelle non erano delle avances, tesoro. >>
Stane stava facendo della avances a lei, e – Tony sbuffa facendo roteare gli occhi – e lei non è stata in grado di allontanarlo. Tony l’ha difesa.
<< Le ha dato una pacca sul culo, dicendo che col trucco sta da favola. E io gli ho rifilato un cazzotto dritto su quel suo grugno da porco. Se lo meritava, no? >>
Coulson sospira. << Signorina Potts, vada in infermeria a prendere del ghiaccio per questo delinquente. >>
La ragazza annuisce e si allontana di corsa. Tony le urla dietro di farsi dare anche una camomilla. Per lei.
<< Che c’è? >> chiede, sollevando le spalle, a Coulson che lo guarda storto e sospira.
<< Perché l’hai fatto, Tony? >>
Il vicepreside chiama per nome solo gli studenti che conosce bene, e in quei quattro anni Anthony Edward Stark era diventato uno degli habitué del suo ufficio.
Il ragazzo si stringe nelle spalle << che avrei dovuto fare? >>
<< Non fraintendermi Tony, difendere qualcuno è una buona cosa…magari senza usare la violenza…sono stupito, però. Non ti facevo così… altruista. Sono contento. >>
<< Chi ha detto che sono altruista? Pepper l’ho vista prima io. È dal primo anno che cerco il modo di avvicinarla. Secondo lei perché vado male in tutte le materie in cui lei è brava, e poi le chiedo di darmi ripetizioni? >>
L’uomo resta interdetto. E dire che ormai era certo di conoscerlo…
Scuote la testa, ma le sue labbra sono piegate in un sorriso << forse dovresti prendere in considerazione l’idea di dirglielo. >>
Lui sbuffa << quelle come lei, non escono con quelli come me. >>
<< E chi l’ha deciso? >>
 
 
 
 
QUINTA ORA: STORIA.
 
 
 
Natasha impreca fra i denti.
Attorno a lei c’è il caos.
Il vicepreside Coulson sospira, probabilmente si era atteso una reazione simile.
<< Ragazzi! Ragazzi, per favore, calmatevi. Siete liberi, avete l’ora libera. Il mio consiglio è di andare in biblioteca a studiare, ma so che non lo farete- l’importante è che non facciate chiasso >>
La ragazza butta nello zaino il libro su cui stava ripassando: ormai non serve più.
<< Ottima giornata per ammalarsi. Grazie, prof, >> borbotta.
Clint, accanto a lei, non dice nulla.
<< Ore passate sui libri per nulla. >>
Clint tace ancora.
<< Bè, cosa facciamo? Clint? >>
Un tonfo la fa sobbalzare, e in aula cala il silenzio per un momento.
<< Barton! Non fare scherzi! >>
Sam e Steve si avvicinano. Il primo solleva le gambe a Clint, e le mette sulla sedia, mentre il secondo gli mette la giacca sotto il collo.
Quando il ragazzo apre gli occhi, sopra di lui ci sono i volti di Natasha e Sam. Poco più indietro vede il vicepreside, Bucky e Steve assieme a Peggy.
<< È okay, sto bene >>  garantisce, passandosi una mano sul volto. L’aula è quasi vuota, la maggior parte degli studenti sono stati mandati via da Coulson.
<< Non alzarti, >> intima Natasha. << Hai sbattuto la testa? Gli apparecchi acustici funzionano ancora**? >>
<< S-sì. Mi gira solo un po' la testa. >>
Bucky e Steve lo aiutano a rimettersi in piedi.
<< Ragazzi, vi affido Clint, accompagnatelo in infermeria. >>
Natasha si volta per ribattere: non si fida così tanto degli altri da affidare loro il suo amico.
<< Romanoff, con me, >> la precede l’uomo.
Gli alti la guardano preoccupati, e lei ricambia i loro sguardi non sapendo cosa rispondere. Il vicepreside esce dall’aula, e lei gli corre dietro.
<< Tua sorella è nel mio ufficio, l’ho lasciata con il signor Lee, >> la informa l’uomo << ma sono certo che preferirebbe la tua compagnia. >>
<< Cosa è successo? >>
L’uomo si ferma e stringe le labbra, pensieroso. << Mi dispiace, >> dice poi << ma non me la sento di parlartene. Credo sia meglio che sia lei stessa a farlo. >>
Natasha trova Yelena nell’ufficio di Coulson, assieme al bidello, che le ha portato un thè ed è rimasto con lei a farle compagnia.
<< Grazie, Stan, ora ci penso io. >>
<< Oh, Natasha, >> la saluta l’uomo. Nessuno sa come faccia, ma ricorda i nomi di tutti gli studenti della scuola. Lo adorano tutti, è come un eroe locale. << Bene, allora io vado. Buon pomeriggio, ragazze. E non studiate troppo. >>
Le due rimangono per un momento in silenzio a guardarsi.
Yelena ha gli occhi rossi, e stringe il thè con entrambe le mani. Distoglie lo sguardo senza dire nulla.
<< Andiamo in giardino, >> mormora poi Natasha, facendo cenno alla minore di seguirla.
Yelena la segue docilmente lungo i corridoi semivuoti, mormorando delle scuse.
<< Cos’è successo? >>
La minore non risponde subito, e l’altra si volta a guardarla in attesa. Non è da lei essere così giù di morale.
<< Ha a che fare con la festa di ieri? È successo qualcosa che non mi hai detto? >>
Il cortile della scuola è vuoto: meglio così, in quel modo possono avere tutta la privacy che vogliono.
<< Avevamo lezione di educazione sessuale, >> comincia la minore, in un mormorio appena udibile.
<< Odio quelle lezioni. Risatine idiote e commenti ancora più idioti. >>
<< Io- credo di non essere normale… >> inizia, sotto lo sguardo preoccupato della sorella, la voce le trema << forse ho qualche problema… come lo dico a mamma e papà? >>
<< Si può sapere di cosa stai parlando? >>
<< Io non sono interessata a nessuno, non voglio andare a letto con nessuno… questa cosa non è normale. Non sono normale. >> ***
<< Non dire idiozie, >> la consola Natasha circondandole le spalle con un braccio, e avvicinando i loro volti. << Vai benissimo così come sei, stupida. Se qualcuno dice il contrario, ci parlo io. >>
<< Ma gli altri- e ieri alla festa- >>
<< Ehy. Non sono i compiti per casa, col tuo corpo devi fare quello che vuoi. Finisci quel thè, e stai tranquilla. >>
 
 
 
 
SESTA ORA: STUDIO INDIVIDUALE.
 
 
L’ha conosciuto grazie a Thor - il ragazzo adora suo fratello, farebbe di tutto per lui-, prima non avrebbe mai immaginato che sarebbe potuta andare d’accordo con lui.
Loki sta sempre per le sue, il naso immerso in quel libro sulla mitologia norrena, o sulla fisica quantistica.
Abituata alla presenza chiassosa di Darcy, non le era venuto minimamente in mente che il ragazzo potesse semplicemente essere timido, e non il viziato misantropo che aveva pensato che fosse.
Quando Jane entra in biblioteca, Loki sta studiando, la testa china sopra un libro, e una matita in mano. Lo raggiunge in silenzio, e si siede accanto a lui.
Il ragazzo solleva la testa e le sorride pacato, poi torna a concentrarsi sul suo libro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
NOTE.
Lo so, lo so: l’Alternate Universe- Highschool è uno degli AU più usati. Ormai credo sia stato scritto praticamente di tutto, perciò grazie mille a chi a letto l’intera ff fino alla fine.
L’idea è nata anni fa, dopo l’uscita del primo Avengers, e la trama era completamente diversa, c’erano più scene comiche, così come i personaggi, che avevano la caratterizzazione del primo film in cui erano apparsi. Negli anni ho aggiunto alcuni dei nuovi personaggi, cambiato la trama, e alla fine questo è stato il risultato.
Il titolo è ispirato all’omonima canzone dei ‘Bowling for soup’.
Spero davvero di non aver scritto i personaggi troppo OOC, e grazie ancora a chi ha letto.
 
 
I anno: Yelena, Peter, Shuri.
II anno. Wanda, Pietro, Darcy.
III anno: Jane.
IV anno: Natasha, Clint, Steve, Tony, Loki, Pepper, Bucky, Peggy, Sam, Bruce, Betty, Thor.
 
*Ho pensato di rendere Wanda una ‘witch’ di fatto, visto che le ho tolto i superpoteri XD.
** Nei fumetti, Clint Barton è sordo.
*** Sempre nei fumetti, Yelena è asessuale.
 




 
  
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