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Autore: debby90    12/08/2021    1 recensioni
[Boruto ]
[Boruto ]In questa storia narrerò le vicende di Toshi Okinawa, (Alias Toshi Uzumaki il figlio di Boruto) tra battaglie, missioni, nemici e molto altro. Buona lettura…
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta, Triangolo
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BORUTO NEXT FUTURE

 

 

Prologo: In questa storia narrerò le vicende di Toshi Okinawa, (Alias Toshi Uzumaki il figlio di Boruto) tra battaglie, missioni, nemici e molto altro. Buona lettura…

 

 

 

Capitolo 1 “Toshi Okinawa”

 

 

 

Al villaggio della Foglia era una giornata soleggiata, nel solito campetto esteso immerso nella foresta… Toshi insieme ai suoi compagni Hiromi e Satoru si stavano allenando per tutto il pomeriggio con il loro maestro Ken Hatake (Figlio dell’Hokage Kakashi Hatake.) “Allora, questo è tutto quello che sapete fare ragazzi?” Sorrise Ken. Tutti ansimavano. “Eh eh, ora le faccio vedere io Maestro. Tecnica superiore della moltiplicazione del Corpo: Aaah rasengan.” Toshi creò due copie, fece un rasengan e partì subito all’attacco colpendo Ken non lasciandogli il tempo di reagire. “Sì, l’ho colpito.”

“Bravo Toshi.” Esultò Hiromi. Però Ken diventò un pezzo di legno. “Oh no, la tecnica di sostituzione.” “Ah come non detto…” Ironizzò Satoru. “C’eri quasi riuscito Toshi, però a parte questo sei un po’ migliorato.” Ken gli fece l’occhiolino. “La ringrazio maestro. Comunque era ovvio.” Hiromi gli diede un cazzotto in testa. “SMETTILA DI MONTARTI LA TESTA!!!” “Ahia, ma io non mi do le arie Hiromi. Senti, domani usciresti con me?” “Neanche per sogno…” “Su ora basta, si è fatto tardi. Tornate a casa.” “D’ACCORDO MAESTRO!!!” Toshi e i suoi compagni salutarono Ken e ognuno andò a casa sua.

Intanto da un’altra parte c’era un tizio con la maschera grigia e nera e un look da Ambu aveva sterminato tutti i ninja del villaggio del suono. “Accidenti, quanta carneficina. Non ti sembra di aver esagerato Ryota?” Gli domandò Yori. “Yori, ti ho già detto che non devi chiamarmi più così.” Lo rimproverò Shingi. “Oh hai ragione, scusa Shingi. Però non è giusto, potevi lasciarmene qualcuno da uccidere.” Yori era un ragazzo di appena quindici anni, anche se è giovane è molto forte ed è un sensitivo. Un ninja però era ancora vivo. “Hugh… perché ci avete fatto questo? Noi non vi abbiamo fatto niente…” Disse il ninja sconvolto. “Oh tu dici? Perché secondo le mie fonti cinque anni fa avete ucciso molti abitanti dei vari villaggi senza alcuna pietà.” Disse seriamente Shingi. “Cosa? Ma non è assolutamente vero… si può sapere chi sei?” “Sono Shingi il giustiziere che vuole cambiare questo mondo falso e illusorio.” “Maledetto…” Tentò di alzarsi ma non ci riuscì perché era ferito. “Yori dato che ti lamentavi del fatto di non aver ucciso nessuno, puoi eliminare quest’ultimo ninja del suono.” “Oh davvero? Grazie mille. Ok amico, è giunta la tua fine.” Yori si scrocchiò le dita. “No per favore, risparmiami…” “Mi dispiace, ma devo ubbidire a Shingi. Sei pronto? Arte del ghiaccio: lance velenose.” Dalle mani di Yori uscirono un sacco di lance ghiacciate che si conficcarono su tutto il corpo del ninja uccidendolo all’istante. “Ecco fatto, ah che bella soddisfazione.” “Ottimo lavoro Yori. Ora ritorniamo al nostro rifugio.” A un certo punto il suo braccio pulsò. “Ehi figliolo, stai bene?” Si preoccupò il suo maestro Daiki. “Sì maestro, ho sentito un leggero formicolio al braccio.” “E’ normale ragazzo, hai usato tutto il chakra del braccio. Ma ora è meglio se ti riposi. Su andiamo a casa…” “D’accordo, ma domani riprenderemo il nostro piano di giustizia. Forza andiamo.” “AGLI ORDINI!!”

Quindi Shingi e gli altri se ne andarono dal villaggio del suono ritornando alla loro base segreta.

 

L’indomani mattina Toshi si alzò verso le nove. “Buongiorno papà.”  “Ehilà buongiorno figliolo, oggi ti s ei alzato presto.” “Bè sì… non avevo più sonno.” “Ci può fare, ti ho preparato la colazione.” “Grazie.” Si sedette e mangiò. “Cosa devi fare oggi?” “Non lo so ancora, dipende dal maestro Ken.” “Eh sì, è vero…” “Senti, a te non ti dispiace se ho deciso di cambiare il mio cognome?” “No per niente…” Gli sorrise. “Davvero? Menomale… sai io non voglio essere riconosciuto solo come tuo figlio… ma un semplice ninja del villaggio della foglia.” “Caspita figliolo, sono le mie stesse parole. Anche io alla tua età volevo diventare come te. E guardami adesso, sono l’assistente del sesto Hokage.” “E ti piace?” “Devo dire di sì.” “Mi fa piacere che ti piaccia. Comunque ieri ho quasi battuto il maestro con il mio rasengan, peccato che ha usato la tecnica di sostituzione… altrimenti lo avrei colpito.” Toshi strinse il pugno. “Sì lo immagino, ma dovrai allenarti molto per batterlo.” “Eh eh, lo farò.” “Bravo figliolo, così ti voglio.”

Toshi finì di fare colazione e andò a vestirsi. “Bene sono pronto, io vado.” “Va bene figliolo, a dopo.” “Sì, a dopo…” Toshi uscì da casa.

“TOSHIIIIIIIIII!!!” Toshi vide Satoru e Hiromi che corsero da lui.  “Ciao ragazzi, che succede?” “Il sesto Hokage ci ha convocato.” “E perché?” “Non fare domande e vieni immediatamente, manchi solo tu all’appello.” Hiromi lo trascinò per un braccio. “Ehi non tirarmi, ok vengo.” Tutta la squadra sette andò dal sesto Hokage, ovvero Kakashi Hatake. “Eccoci, scusi il ritardo. Ma qualcuno non si muoveva.” Hiromi lanciò un’occhiataccia a Toshi. “Eh eh…” “Non fa niente, l’importante è che siete tutti qui. Ascoltate tutti, ho ricevuto un messaggio da un Ambu… che mentre ritornava da una missione insieme alla sua squadra ha visto uno strano tipo sospetto con la maschera insieme ad altre persone.” “Davvero? E chi era?” Domandò Ken. “Non ne ho idea, ma sicuramente non aveva buone intenzioni. Ma da quello che mi ha detto l’Ambu pare che…” “CHE?” Esclamarono tutti all’unisono. “Abbia sterminato tutti i ninja del Suono.” “COSA? MA NON E’ POSSIBILE… COME DIAVOLO HA FATTO?” “Non saprei, però temo che sia un avversario molto potente.” “Dannazione, come ha potuto uccidere delle persone innocenti questo tizio?” Toshi strinse i pugni con rabbia. “Oh no, povera gente.” Hiromi s’intristì. “Cosa vuoi che facciamo pa… ehm volevo dire sesto Hokage?” Gli domandò Ken.

“Dovete recarvi subito al villaggio del suono per scoprire chi ha commesso questo terribile crimine.” “Va bene, partiamo subito.”

Quindi la squadra sette partì subito alla volta del villaggio del suono. Dopo mezz’ora arrivarono e rimasero tutti sconvolti nel vedere molti ninja morti.

“Accidenti, quante persone innocenti sono state uccise.” Osservò Toshi. “Sì purtroppo… cosa dobbiamo fare maestro Ken?” Le domandò Hiromi. “Non lo so, dobbiamo cercare qualche traccia che ha lasciato il nemico.” “Qualche traccia? Ma si guardi intorno…  Secondo lei questo fantomatico nemico dopo aver ucciso questi ninja abbia lasciato delle tracce o qualcos’altro? E’ praticamente impossibile.” Toshi incrociò le braccia dietro al collo. “Per questa volta ti do ragione. Non capisco perché mio padre ci ha fatto venire qui.” “Concordo in pieno, senza una traccia non possiamo sapere chi ha ucciso queste persone.” Ipotizzò Hiromi. “Cavoli, non ce proprio niente qua intorno. Cosa diremo al sesto Hokage?” “Che abbiamo cercato dappertutto ma non c’era nessuna traccia lasciata dal nemico.” “Ok qui abbiamo finito, ritorniamo al villaggio.” “VA BENE!!!” Esclamarono Toshi e i suoi compagni in sintonia.

Così la squadra sette ritornò al villaggio della foglia facendo subito il rapporto all’Hokage. “Capisco… perciò non ce alcuna traccia lasciata dal nemico.” “Purtroppo no, questo presunto nemico è molto astuto.” Disse seriamente Ken. “Oh insomma, siamo andati là per niente. A questo punto era meglio se continuavo ad allenarmi.” “Toshi…” “No tranquilla Hiromi, al momento non ho delle missioni per voi. Siete liberi.” “LA RINGRAZIAMO!!!” Tutti uscirono dall’ufficio dell’Hokage tranne Ken che restò lì con suo padre. "Questo Toshi mi ricorda molto Naruto. Peccato che non ci sia più, mi manca molto.” “Lo immagino papà, da quello che ho sentito dire era un grandissimo ninja.” “Sì, lo era. E’ riuscito a farsi accettare da tutti fino a diventare Hokage. Però molto tempo fa un nemico di nome Kawaki lo ha eliminato.” “Sì, però Boruto ci ha salvato, e adesso è lui l’eroe che porterà avanti le gesta di suo padre.” “Sì è vero, ma attualmente ora sta lavora come mio assistente.” “Eh eh…” “Ma sono fiero di lui.” “Anche io.”

Toshi andò al campetto per allenarsi. “Aaah rasengan…” Lanciò un rasengan potente che sradicò un albero. “Sì l’ho distrutto.  Bene, il mio rasengan è più potente.” “Che stai facendo?” “Ah maestro Ken mi ha spaventato, non lo faccia più.” “Scusami, ti stavi allenando?”

“Sì con il rasengan. Guardi, ho distrutto quell’albero.” “Ah però, niente male. Ma devi fare ancora parecchia strada per raggiungere il mio livello.” “Lo so benissimo, non potrebbe farmi un allenamento personale?” “Un allenamento di che genere?” “Come quello che ha fatto mio nonno, tipo l’arte eremitica.” “Mi dispiace dirtelo, però è impossibile.” “E perché scusi?” “Vedi l’arte eremitica Naruto gliel’ha tramandata il suo maestro Jiraiya.” “E con questo?” “Lui era il ragazzo della profezia e ha voluto impararla per vendicare il suo maestro che all’epoca era stato assassinato da Pain.” “Ah capisco… e lei pensa che io non abbia i requisiti adatti per l’arte eremitica?” “Non lo so, ma credo di no. Anche se sei il figlio di Boruto e il nipote di Naruto non sempre i geni tramandano da generazione in generazione.” “Accidenti, non è giusto. E allora come faccio a diventare più forte della mia generazione del passato?” “Quello che posso dirti figliolo… è che devi allenarti sempre ogni giorno senza arrenderti mai.” “Va bene, lo farò maestro Ken.” “Bravo ragazzo.”

 

Intanto altrove la nuova organizzazione Hiro si stava allenando, mentre Shingi si stava rilassando nel letto senza la maschera. Si stava guardando il suo braccio bionico quando qualcuno bussò alla sua stanza.

Toc Toc… “Sì avanti…” “Ti disturbo?” “No maestro Daiki, entri pure.”

Daiki entrò e si sedette nel letto. “Come va il tuo braccio?” “Un po’ meglio grazie, quando uso il mio potere mi pulsa sempre. E’ come se volesse…” Daiki finì la sua frase. “sì volesse scatenare, vero?” “Esattamente. Ogni volta che ucciso qualcuno divento sempre più forte.” “Lo so ragazzo. Vedi quando ti ho curato ho impiantato dentro di te delle cellule di chakra speciali che ti permette di muoverti a tuo piacimento.” “La ringrazio maestro, mi ha salvato la vita quel giorno.” “Figurati ragazzo, è stato un piacere.” Gli sorrise.

Toshi iniziò ad allenarsi in questi giorni per migliorare il suo rasengan insieme al suo maestro Ken. “Non ci siamo ancora Toshi, devi dargli più forma.” “Va bene, allora ci riprovo. Tecnica superiore della moltiplicazione del corpo.”

Creò molte copie. “Bene ragazzi ascoltatemi, vi ho convocato perché dovete aiutarmi a creare la forma perfetta del rasengan. Siete pronti?” “SI’!!” Esclamarono tutte le sue copie. “Perfetto, allora cominciamo.” “AGLI ORDINI!!!” Bravo Toshi, sei un portento. Continua così ragazzo… “Aaaaaaah…” Il rasengan dopo un po’ prese una forma più rotonda però di un colore viola. “Anf… sì, ci siamo…” Che razza di chakra è quello? E’ la prima volta che lo vedo… “Che ne pensa maestro? E’ sufficiente questa forma del rasengan?” “Sì Toshi…” Dal rasengan ci furono dei fulmini. “Prova a lanciarlo laggiù nel bosco.” “Va bene. Rasengan…” Il rasengan di Toshi distrusse metà boschetto. Caspita che potenza… Tutte le copie sparirono. “Ha visto? Ce l’ho fatta…” Toshi svenne…

“Accidenti, lo sapevo. Ha esaurito le sue energie.” Ken lo prese appoggiandolo nella sua schiena e lo portò in infermeria.

Mezz’ora dopo Toshi si risvegliò… “Mm… che cosa mi è successo?” “Sei svenuto dopo aver completato il rasengan.” “Sei il solito esagerato Toshi, è possibile che non ti poni dei limiti?” Lo rimproverò Hiromi. “Eh eh scusami, però io non posso stare a letto. Devo continuare ad allenarmi.” Toshi provò ad alzarsi ma sentì una fitta al braccio. “Ahi…” “Visto le tue attuali condizioni, devi stare a riposo attualmente ragazzo.” “Cosa? No non posso. Hiromi, tu sei un medico no? Per favori curami…” “No Hiromi non farà proprio niente. Non ti farà male restare un po’ a riposo.” “Maestro Ken, le ricordo che quel tipo con la maschera ha ucciso dei ninja innocenti. E sicuramente continuerà a farlo per i prossimi giorni. Non posso starmene qui a dormire.” “Capisco bene la tua rabbia, ma mio padre finché non ci dice niente dobbiamo restare qui.” “Sì ha ragione.” Disse serio Satoru. “Tsk, e va bene. Resterò qui. Ma solo finché non mi sarà guarito il braccio. Dopo continueremo ad allenarci, me lo promette?” “Sì ragazzo…” Toshi sorrise poi si addormentò, e gli altri andarono a casa. Ken avvertì Boruto che sua figlio era in infermeria ma che stava bene.

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 2 “Il Viaggio”

 

 

 

Il sesto hokage affidò una missione di ricognizione al villaggio della nebbia e della pioggia. E quindi la squadra sette partì subito molto presto versa le otto del mattino. Ken, Hiromi e Satoru come al solito aspettavano Toshi. “Uffa, ma quanto ci mette a venire quel tonto?” S’irrito Hiromi. “Dai stai tranquilla…”

“Bene papà, io vado.” Toshi indossò un zainetto. “Molto bene, buona fortuna e stai attento.” “Grazie, ciao.” “Ciao figliolo.” Toshi salutò suo padre e uscì di corsa fino a raggiungere l’ingresso principale della foglia. “Eccomi, scusate il ritardo. Possiamo andare…” “Oh finalmente, partiamo.” “Che la missione abbia inizio.”

Partirono subito…

“Spero che ci sia qualche nemico da affrontare.” “Non essere incosciente Toshi. Anche se sei un chunin non sei ancora un ninja d’élite.”  Lo rimproverò Ken. “Ma senza avversari sarà una missione noiosa.” “Se vuoi morire con un nemico più potente di noi, accomodati.” Disse ironicamente Satoru. “Grazie, sei sempre confortante Satoru.” “Questa volta concordo con Satoru, sei sempre ingenuo Toshi.” “Uffa Hiromi, non ti ci mettere anche tu…”

Dopo mezz’ora arrivarono al villaggio della nebbia. “Eccoci, siamo arrivati.” “Caspita, questo villaggio è grandissimo.” Toshi guardò da qualsiasi parte meravigliato. “Mi sembri un bambino che ha avuto il suo primo giocattolo. E’ un villaggio come un altro…” Ironizzò Satoru. “Lo so Satoru, ma si dà il caso che è la prima volta che vedo un altro villaggio oltre al nostro.”

All’ingresso c’erano due guardie. “Salve, voi chi siete?” “Io sono Ken Hatake del villaggio della foglia.” “Oh santo cielo, lei è il figlio dell’Hokage. Prego entrate, vi stavamo aspettando.” “Oh grazie mille…” Ken entrò insieme agli altri. “Accidenti Maestro Ken, essere il figlio dell’Hokage la rende molto famoso.” “Non esagerare dai…”

Toshi vide un gruppo di bambini che si divertivano con una bambina rubandogli una bambola e allora intervenne. “Ehi voi, non è carino prendersela con una bambina più piccola di voi. Ridatele la bambola.” Toshi li fulminò con lo sguardo e il bambino gli restituì subito la bambola e scapparono. “Grazie mille.” “Figurati piccola…” 

La bambina corse via…

Ken pernottò un hotel con una stanza separata per una solo ragazza e tre ragazzi.

“Ah che bella stanza, ora mi farò un bel riposino.” Toshi si buttò nel letto. “Guarda che non siamo venuti qui per rilassarci, siamo in una missione di ricognizione.” “Bravo Satoru, stavo per dirglielo io. Sei più maturo di lui.” “Oh insomma maestro, la smetta di rimproverarmi.” “Però dato che abbiamo viaggiato per parecchi giorni, un riposino ce lo meritiamo.” “Sì evviva, la ringrazio.” “Ma solo per questa volta…”

Quindi Ken e la sua squadra sette si rilassarono passeggiando, mangiando e rilassandosi alle terme.

Dopo cena andarono a dormire verso le nove e dieci. Tutti dormirono serenamente, quando improvvisamente ci fu un’esplosione fortissima. Ken e tutti gli altri si alzarono di colpo. “Oddio che succede? E’ la fine del mondo?” Si agitò Toshi. “Non essere sciocco, non siamo nell’epoca dei Maya. Dev’essere qualche nemico che ci attacca. Vestitevi presto…” “SI’!!”

Tutti si vestirono velocemente e appena uscirono fuori dalla stanza videro che i ninja della nebbia e della pioggia si stavano scontrando con molto violentemente. “Perché stanno combattendo contro i ninja della pioggia?” Domandò Toshi. “Non ne ho idea, ma dobbiamo fermarli… altrimenti si faranno del male. Su andiamo ragazzi.” “D’ACCORDO MAESTRO!!!” “Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo.” Toshi creò mille copie che bloccarono subito tutti i ninja. “Maledetto, lasciami andare. Devo dare una bella lezione a quelli della Pioggia.” “Non ci penso minimamente…” Disse la copia di Toshi. “Ehi voi, perché vi fate la guerra?” Domandò Ken. “Questi maledetti un giorno fa sono venuti da noi a rubarci le provviste del cibo.” “Cosa? Solo per questo?” “Le sembra poco scusi?” “Bè… sinceramente sì. Potete benissimo aiutarvi aiutandovi tra di voi che sia cibo o altro. Non credete?”

I ninja ci pensarono un attimo e poi annuirono. “Ha ragione, non serve farci la guerra.” “Molto bene, ora scambiatevi il segno della pace.”

Un ninja della nebbia e uno della pioggia si avvicinarono e si strinsero il mignolo. “Oh menomale, è tutto risolto.” Toshi fece sparire tutte le copie.

Dopo questa faida ritornarono a dormire.

La mattina dopo si alzarono e si vestirono, salutarono e ringraziarono tutti i ninja della nebbia e della pioggia… e si rimisero in viaggio.

“Maestro Ken, però è ingiusto che lei ha fermato la guerra soltanto con la sua fermezza.” “Ah allora, preferivi essere ucciso da quei ninja.” “No Satoru, non dire assurdità. E’ che volevo metterli KO io con un rasengan salvando la situazione affinché tutti mi ringraziassero. E invece hanno ringraziato a lei, è fortunato ad essere il figlio dell’Hokage.” “Toshi te l’ho già detto, non conta chi sono i tuoi genitori… ma quello che vali.” “Sì ha ragione. E io come figlio di Boruto darò il massimo.” “Bravo figliolo, così ti voglio… e lo stesso vale per voi ragazzi.” “SI’ MAESTRO!!!”

A un certo punto Ken si sentì osservato e quindi fermò la sua squadra. “Fermatevi…” “Che succede maestro Ken?” Le domandò Hiromi. “Stanno arrivando delle persone.” “E chi sarebbero?” Disse Toshi serio.” “No ne ho idea, ma stanno arrivando.”

Infatti dalla foresta sbucarono due ninja. Il primo aveva i capelli bianchi e le punte rosse e gli occhi rossi. Indossava un kimono bianco con delle striature e aveva due pugnali legati sotto. E invece il secondo ha i capelli castani e gli occhi color indaco. Indossava una casacca marrone e come arma aveva un bastone legato dietro alla schiena.

“Chi diavolo siete?” “Hai sentito Osamu? Questo ninja ci ha fatto una domanda.” “Sì e con che coraggio. Tu se non sbaglio sei Ken Hatake il figlio dell’Hokage.” “Come fai a saperlo?” “Bè… le voci girano.” “In ogni caso, che cosa volete?” “Eliminarti per sempre.” Sorrise diabolicamente Osamu. “E perché mai?” “Tu fai troppe domande, figlio dell’Hokage.” “Ehi tu, non ti permetto di insultare il mio maestro. Adesso, ti faccio vedere io” Toshi fece due copie e creò il rasengan. “Aaah rasengan…” Toshi cercò di colpire Osama, ma Hisoka intervenne prendendo il suo bastone immettendo del chakra, lo girò e distrusse il rasengan. “Bella tecnica, peccato che con noi non funziona ragazzino.” Non è possibile, ha distrutto il mio rasengan, ma come diamine ha fatto? Toshi era sconvolto. Ken passò davanti a loro. “Ragazzi, fatevi da parte. Non sono dei avversari alla vostra altezza.” “Ma maestro Ken, non può affrontarli da solo.” Protestò Hiromi. “Già Hiromi ha ragione, cosa ci stiamo a fare io e miei compagni? Lei ci ha sempre allenati fin da piccoli per migliorare le nostre tecniche. Non può escluderci così…” Disse Toshi seriamente. “Avete ragione, va bene… potete aiutarmi, ma state attenti.” “D’ACCORDO MAESTRO!!!” “Oh e così i suoi allievi vogliono battersi con noi, che paura.” Li prese in giro Osamu. “Bene, che lo scontro abbia inizio.” Sorrise Hisoka.

Ken la squadra sette iniziarono a scontrarsi però dopo un po’ fu in difficoltà. “Eh eh sei finito…” “Dannazione!!” “OH NO MAESTRO KEN!!!” “Addio!!” Hisoka stava per dargli il colpo di grazia ma Toshi improvvisamente si mise in mezzo e bloccò il bastone con una mano. “Maledetto moccioso, come hai fatto?” “Toshi…” “La pagherai cara per aver fatto del male al mio maestro.” Toshi senza volerlo attivò un’arte oculare sconosciuta, Hisoka si allontanò da Toshi. “Hisoka basta così, quel moccioso in quello stato ci batterà sicuramente. E’ meglio andarcene…” “Va bene, come vuoi. Siete fortunati, vi lasciamo andare per oggi… ma ci rivedremo.” Detto questo Hisoka e Osamu se ne andarono.

Fecero mezz’ora di strada e andarono subito nell’ufficio del sesto Hokage e Ken gli raccontò il tutto. “Capisco… e così questi due ninja sconosciuti vi hanno attaccato senza motivo.” “Non saprei, ma sta di fatto che volevano uccidermi perché sono tuo figlio.” “Solo per questo? La cosa puzza parecchio…” “Già concordo, questi due si chiamano Osamu e Hisoka. Sono molto forti sia nelle arti marziali che nelle tecniche ninja. Erano sul punto di darmi il colpo di grazia, ma fortunatamente mi ha salvato Toshi.” Ken gli mise il braccio nella spalla. “Oh davvero? Sono contento, grazie Toshi per averlo salvato.” “Oh si figuri, è stato un piacere…” Si grattò la testa. “Siete stati bravi, per oggi potete riposarvi.” “LA RINGRAZIAMO!!”

Uscirono dall’ufficio. “Ragazzi per festeggiare questa prima missione offro a tutti questa sera del buon ramen, vi va?” “SIIII!!!” Esultarono tutti contenti. Cenarono come da tradizione al Ramen Ichiraku, scherzando e ridendo. Poi si diedero la buonanotte e ognuno andò a casa. “Sono a casa.” “Ah bentornato figliolo.” Boruto lo abbracciò fortissimo. “Hugh… grazie. Ma ora lasciami, così mi stritoli.” “Sì scusami. Allora, com’è andata la missione?” “Benissimo, sai ho salvato il maestro Ken da due strani ninja.” “Ah ben fatto figliolo. E come lo hai salvato?” “Bè ti sembrerà strano… ma con la tua arte oculare, il jougan.” “Cosa? Dici sul serio?” “Sì papà, è strano vero?” “Assolutamente no, tu sei mio figlio ed era ovvio che anche tu ereditassi quest’arte oculare da me. Ma come hai fatto?” “Non lo so, ma quando ho visto il mio maestro in difficoltà mi si è attivato.” “Oh ho capito. Quindi lo jougan si sprigiona quando provi forti emozioni tipo la rabbia o la paura.” “Pare di sì…” “Un giorno di questi ti allenerò per padroneggiarlo.” “Che bello, grazie papà.” “Figurati. Hai cenato?” “Sì, il maestro Ken ci ha offerto del ramen per festeggiare la nostra missione.”  “Ha fatto bene.” “Eh sì, ora vado a letto. Sono stanco…” “Lo immagino, buonanotte figliolo.” “Buonanotte papà.”

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 3 “Un nuovo Incarico”

 

 

 

“Vattene da qui, maledetta spia.” Un signore grassottello cacciò dal suo villaggio un ragazzino coi capelli neri e gli occhi verdi. “Ahia, ehi che maniere. Io non sono una spia… brutto vecchiaccio.” Gli fece una linguaccia e corse via da lì… poi dopo un po’ si sedette vicino a un ruscello del fiume per riposarsi. Improvvisamente apparì un ninja misterioso dal nulla facendolo spaventare. “Ah oddio, mi hai spaventato. Chi sei?” “Una specie di giustiziere dei ninja.” “Che forza, hai anche la maschera…” “Ti ho osservato prima che venivi cacciato dal villaggio.” “Ah già…” Sì grattò la testa imbarazzato. “Come ti chiami?” “Ehm… Fumio. Un momento, non è che mi vuoi uccidere?” “Perché dovrei ucciderti scusa?” “Non lo so, ma di solito succede sempre così con le persone mascherate.” “Ah ah ah, non essere sciocco ragazzino. Non farei mai una cosa simile.” “Ah davvero? Menomale…” Mi ricorda tanto me da piccolo… “Dove sono i tuoi genitori?” “Purtroppo sono morti in guerra…” “Oh capisco, allora non hai nessuno…” “No…” Dunque, questo ragazzino è orfano… potrebbe andare bene per il mio progetto. “Ascolta Fumio, ti andrebbe di lavorare per me?” “Che tipo di lavoro sarebbe?” “Se vieni con me te lo spiego strada facendo…” “Va bene…”

Quindi Shingi prese con sé Fumio presentandolo subito ai suoi sottoposti.

Intanto Ken era davanti alla tomba del suo amico Ryota Uchiha, che gli aveva appena cambiato i fiori. “Ciao Ryota, scusami se in questi giorni non sono venuto a trovarti. Ma ho avuto un po’ da fare. Mi manchi moltissimo… e anche a Riku Amai. Sai, in questo momento è in viaggio per migliorare le sue conoscenze mediche. Se la dovessi rivedere la porto qui da te, così ti saluta. Ora devo andare, è sempre bello parlare con te. Alla prossima amico mio…”

Ken fece la sparizione e riapparì a casa sua. “Sono tornato.” “Ah eccoti tesoro, dov‘eri finito? Temevo che non arrivavi più…” Disse sua madre preoccupata. “Stai tranquilla Mina, ora è qui. Comunque, dove sei stato fino a adesso?” “A trovare il mio amico Ryota.” “Ah ho capito, ti manca?” “Sì, non immagini quanto. Avrei voluto che quel giorno non si sacrificasse per salvare me e Riku.” “Vedi figliolo, talvolta i ninja fanno un sacco di sacrifici per salvare i propri compagni.” “Perché a te è successa una cosa del genere, papà?” “Sì molto tempo fa, avevo perso due persone molte care che erano due miei compagni di squadra, Obito e Rin… mi ero sentito tremendamente in colpa. E ogni tanto andavo a trovarli al cimitero proprio come facevi tu.” “Oh mi dispiace papà, devi avere sofferto tanto in quel periodo.” “Tranquillo, ora sono felice perché so che loro due mi guardano sempre da lassù.” “Sì è vero…” “Ehi voi due, basta a parlare di queste cose tristi. Venite, la cena è pronta.” “VA BENE!!!”

Così la famiglia Hatake cenò in allegria inconsapevoli del fatto che un’ombra oscura trama alle loro spalle.

 

Il mattino dopo Ken si alzò molto presto, salutò i suoi genitori e uscì di casa. Oggi aveva una nuova missione e la squadra sette era già all’ingresso scattante e operativa. “Ehi maestro Ken, a quanto pare i ruoli si sono invertiti.” “Toshi ha ragione, stavolta è lei a essere in ritardo.” Puntualizzò Hiromi. “Sì è vero, scusatemi. Ora però vi spiego la nostra missione. Ascoltatemi bene…” “D’ACCORDO!!!”

Ken spiegò alla sua squadra la missione per filo e per segno.

“Aspetti un attimo, se ho capito bene noi oggi dobbiamo recuperare una specie di pergamena dove dentro ci sono molte tecniche proibite vero?” “Esatto Toshi…” “Uuuh interessante… così magari posso impararne una anche io.” Sorrise elettrizzato. “Non essere sciocco, questa pergamena dobbiamo consegnarla solo ed esclusivamente al sesto Hokage affinché la metta al sicuro.” “Ah uffa…” “Finiscila di lamentarti…” Lo criticò Satoru. “Su non perdiamo tempo in chiacchere, partiamo.” “OK MAESTRO!!”

La squadra sette partì immediatamente correndo. “Scusi maestro, ho una domanda.” “Dimmi Toshi.” “Dove si trova esattamente questa pergamena?” “In un luogo antico e desolato…” “Accidenti, la cosa mi mette i brividi.” “Non mi dirai che ora hai paura?” “Io paura? No per niente…” “Certo, se lo dici tu. Vedremo quando saremo arrivati a destinazione come ti comporterai.” “Aaah sta zitto Satoru…” “State buoni ragazzi, concentratevi sulla missione e basta.”

Intanto Shingi stava seduto sopra un sasso e guardava il paesaggio che lo circondava immerso nei propri pensieri, quando il suo maestro lo raggiunse. “A cosa pensi figliolo?” Gli domandò Daiki. “A un po’ di cose…” “Vuoi parlarmene?” “Pensavo al mio progetto di conquista del mondo.” “Sei sicuro di volerlo fare?” “Certo, io non cambio mai idea… e userò ogni mezzo possibile per riuscirci. Dopo aver visto tutte queste guerre nel mondo de ninja, ho deciso di rendere questo mondo migliore e portare la pace.” “Hai proprio ragione figliolo. Senti, ma quel ragazzino che ruolo ha nella nostra squadra?” “Dato che negli ultimi giorni si è messo a fare la spia, potrebbe farlo per noi.” Shingi sorrise sotto alla maschera. “Sì potrebbe funzionare… e i tuoi compagni hai intenzione di rivederli prima o poi?” “Bè Ken mi crede morto ormai, però ogni tanto lo osservo che va a trovare la mia tomba. Mi ha promesso che in mia assenza si sarebbe preso cura di Riku.” “Ah capisco… ma dimmi la verità, tu ne sei innamorato fin da piccolo vero?” “Non dica sciocchezze, io le voglio molto bene ma solo come amico.” Shingi s’imbarazzò. “Ah ah ah ragazzo, con me non puoi mentire.” “Ah dannazione, la pianti.” “Va bene, scusami…” “La perdono. Ah ora che ci penso, so che a un miglio di distanza da qui in un luogo deserto nascosto tra le rovine ce una pergamena con alcune tecniche proibite.” “Come lo sai?” “Non lo so, intuito forse… dovrei mandarci qualcuno di loro pero chi?” Shingi ci pensò un attimo… “Che ne dici di Fumio?” “Ah ottima idea Maestro, Fumio vieni qui.” “Sì dimmi Shingi.” “Ho un lavoretto per te.” “Ah che bello…” La sua innocenza mi sorprende… meglio così. “Allora, di cosa si tratta?” “Ora te lo spiego, ma devi ascoltare attentamente ok?” “Sì…” “Allora hai capito tutto Fumio?” “Sì ma io non so se sono in grado di…” “Ehi ragazzino, non te la farai sotto dalla paura?” “Non interferire Yori.” “Sì scusami, Shingi.” “Se ho capito bene, io devo andare alle rovine antiche, prendere la pergamena e sostituirla con questa falsa che mi hai dato vero?” “Sì bravo ragazzo, sei molto intelligente. Forza parti subito, prima che ci arrivino altri ninja.” “D’accordo…” Fumio partì velocemente. “Ce la farà?” “Ma certo maestro, diamogli un po’ di fiducia. E’ il suo primo incarico…”

Nel frattempo la squadra sette stava ancora correndo verso le antiche rovine. “Maestro Ken, non siamo ancora arrivati?” Domandò Toshi esausto. “No, manca ancora mezz’ora. Porta pazienza…” “Ok…”

Fumio aveva preso una scorciatoia. Infatti dopo un po’ era arrivato. “Bene, dev’essere questo il posto. Vediamo, dove sarà la pergamena?”

Fumio entrò guardandosi attorno… “Ah eccola là.” Davanti a lui c’era una teca dove dentro c’era la pergamena. Fumio l’aprì, la prese e dentro ci mise quella falsa. “Ecco fatto. Shingi sarà contento. Ora è meglio che vada prima che arrivi qualcuno…”

Così com’era arrivato se ne andò. Mezz’ora dopo la squadra sette arrivò a destinazione. “Siamo arrivati ragazzi.” “Ah finalmente.” Esultò Toshi. “Allora, dov’è questa famosa pergamena?” Domandò Hiromi. Satoru si guardò intorno e la vide. “E’ dentro quella teca.” “Ah ottimo.” Ken l’aprì e la prese. “Missione compiuta.” “SI’!!!” La squadra sette esultò. “Torniamo al villaggio.” “OK MAESTRO!!!”

Anche Fumio era ritornato alla base di Shingi. “Sono tornato.” “Hai la pergamena?” “Sì, eccola qua.” Gliela diede. “Bravo ragazzo, sono fiero di te.” “Grazie Shingi.” “BRAVISSIMO SHINGI!!!” “Eh eh, grazie ragazzi.” “Figliolo, ora cosa vuoi farci con questa pergamena?” “La tengo con me e poi si vedrà.” Shingi sorrise soddisfatto dietro la maschera.

La squadra sette ritornò al villaggio come appurato e andarono subito dal sesto Hokage a portargli la pergamena. “Ecco qua la pergamena pa… ehm volevo dire sesto Hokage.” “Grazie Ken.” Kakashi prese la pergamena e l’aprì subito. “Mi scusi Hokage, posso sapere che tecniche proibite ci sono?” Hiromi gli diede un pugno in testa. “Toshi, non si fanno domande del genere. SE SONO TECNICHE PROIBITE DEVONO RIMANERE TALI!!!” “Ahia… uffa.” “Ah ah, tranquilla Hiromi. Forse un giorno ve le darò ma non oggi. Aspetta un attimo, ce qualcosa che non va…” “In che senso?” Domandò Ken. “Questa pergamena è falsa…” “E da cosa si vede che lo è?” Kakashi aprì tutta la pergamena e l’appoggiò sul tavolo. “Osservatela attentamente e ditemi cosa notate.” Tutti osservarono attentamente la pergamena. “Ah ho capito, ce una specie di simbolo dove indica che è un falso.” Ipotizzò Satoru. “E’ proprio così Satoru, bravo.” “Ma com’è potuto succedere?” Domandò Hiromi. “Probabilmente, qualcuno è venuto prima di noi e l’ha sostituita con una falsa.” “Può essere, ma chi può sarà stato?” “Non ne ho idea, però è una cosa gravissima. Ora qualcuno ha la vera pergamena… e potrebbe farci qualsiasi cosa per i suoi scopi malvagi.” “Dannazione, non è giusto.” Toshi batté il pugno sul tavolo. “Su Toshi non te la prendere.” Gli sorrise Kakashi. “Ma abbiamo fatto questa missione per nulla, io voglio rendere orgoglioso mio padre.” Ken gli mise le mani sulle spalle. “Ascolta ragazzo, tuo padre lo sarà sempre a prescindere da quello che fai. Quindi non ti devi buttare giù, hai capito?” “Ne è sicuro?” “Ma certo ragazzo, fidati di me.” “Va bene maestro…” Toshi gli sorrise. “D’accordo ragazzi, direi che per oggi siete congedati. Se mi serve qualcosa, mettetevi a disposizione. Ora potete andare, tranne Ken” “AGLI ORDINI!!” Toshi e gli altri uscirono dall’ufficio dell’Hokage tranne Ken. “Figliolo ti vedo molto indaffarato in questi giorni, non ti sei mai preso una pausa?” “Bè sì… qualche volta. Perché mi dici questo?” “Non lo so, però ogni tanto bisogna staccare.” “Hai ragione papà, però non me la sento di abbandonare i miei allievi.” “Oh capisco, è più che normale. Dopo quel terribile fatto del tuo compagno.” “Già…” “Adesso però non ci pensare, perché il tuo amico sicuramente ti guarda sempre da lassù come i miei compagni.” “Sì hai ragione, papà.”

Detto questo ritornarono a casa stanchi ma felici.

 

 

 

Capitolo 4 “Decisione”

 

 

 

Erano le nove di mattina e Shingi era sdraiato nell’erba e vicino a lui c’era il suo maestro Daiki. “Dove sono gli altri?” “Li ho mandati a fare un giro di ricognizione.” “Ah ok… ascolto figliolo, volevo dirti una cosa.” “Dimmi maestro.” “Perché non hai detto a Fumio chi sei veramente?” “Glielo dirò al momento opportuno, ora non mi sembra adatto.” “Oh capisco… bè è comprensibile.” “Devo dare una svolta al mio progetto.” “Fai bene. E io ti aiuterò.” “Grazie maestro.” Daiki notò che era pensieroso. “Tutto bene figliolo?” “Sì, ero immerso nei miei pensieri…” “Si vede, che cosa ti turba?” “Non mi turba niente…” “Sei sicuro?” Shingi si sedette. “Certo maestro, perché dovrei mentirti?” “Lo sai che a me puoi dire tutto, vero?” “Sì, tranquillo. Sto bene, non vedo l’ora di portare a termine il mio progetto il più in fretta possibile. Ho una proposta…” “Quale proposta?” “E’ da tanto che non facciamo un allenamento, ti va di farlo adesso?” “Ma certo, solo che sicuramente sarai diventato forte e mi batterai in un secondo.” “Io forte? No è impossibile…” “E’ così, credimi… quando eri un ragazzino di dodici anni eri un po’ scarso. Ma adesso mi hai chiaramente superato.” “Questo è vero. Va bene facciamo così: le prometto che controllerò la mia forza. Forza combattiamo!!” “Va bene. Pronto?” “Ovvio, inizi pure lei.” “Come vuoi ragazzo, ma non ci andrò leggero.”

Detto questo iniziarono a combattere, Daiki dava il meglio di sé e anche Shingi. Si scontrarono con una serie di combo nelle arti marziali. “Sei indubbiamente forte ragazzo.” “Grazie.”

Dopo mezz’ora ritornarono i sottoposti di Shingi. “Ehi siamo tornati.” Salutò Fumio sorridendo. “Bentornati ragazzi, avete incontrato qualcuno della foglia?” “Al momento no, ma cosa stavate facendo tu e Daiki?” Domandò Yori. “Nulla di che, ci stavamo allenando.” Sorrise Daiki grattandosi il collo. “COSAAAAA? VERAMENTE???” Urlò Shinobu. “Ehi Shinobu, datti una calmata.” “Ma non è giusto, io volevo allenarmi con Shingi.” Shinobu mise il broncio. “Dai ragazzi, non litigate e tranquillizzatevi ok?” “VA BENE SHINGI, CI PROVIAMO!!!” “Bravi ragazzi. Allora vi aggiorno sulla mia decisione: noi dobbiamo continuare a portare avanti il nostro progetto a qualunque costo per portare la pace nel mondo. Siete d’accordo?” “SI’ SHINGI!!!” Esultarono.

Intanto Ken era al cimitero sulla tomba di Ryota, quando arrivò Toshi. “Ehi maestro, buongiorno.” “Buongiorno Toshi, cosa ti porta qui?” “Bè, volevo fargli un po’ di compagnia.” “Eh eh grazie. Sai, mi ricordi molto il mio amico Ryota.” “Oh… ti manca molto?” “Non immagini quanto. Lui era un tipo orgoglioso e testardo proprio come te.” “Ah davvero? E voi due eravate dei rivali?” “Lo puoi ben dire, io eccellevo in tutto… e a lui questa cosa non andava giù. Per questo, cercava in ogni modo di battermi.” “Anche io voglio diventare un ninja esperto di tecniche.” “Piano piano lo diventerai ragazzo, non devi avere fretta. Hai solo sedici anni, hai tutta la vita davanti. Devi godertela più che puoi. Adesso ti saluto, buona giornata.”

Ken andò via lasciando Toshi lì da solo a riflettere, poi dopo un po’ ritornò a casa.

“Sono a casa papà.” “Ah eccoti, dov’eri finito? La cena è quasi pronta.” “Scusami, ma stavo chiacchierando con il maestro Ken.” “Ah e di cosa parlavate se posso saperlo?” “Che io assomiglio al suo amico Ryota Uchiha.” “Capisco… come ti è sembrato Ken?” “Era molto malinconico…” “E’ normale che lo sia. Vedi, io a Ken Hatake l’ho conosciuto quando era ancora piccolo… e ci avevo fatto subito amicizia.” “Che bello.” “Eh sì, dai ceniamo.” “Ok papà.”

Cenarono assaporando il proprio cibo con gusto chiacchierando allegramente.

 

 

 

 

Capitolo 5 “Desiderio Primordiale”

 

 

 

Era una bella mattina primaverile e gli uccellini cinguettavano allegramente. “Toshi svegliati…” “Mm… no, non mi va.” “Non avevi detto ieri pomeriggio dal tuo maestro che volevi imparare una nuova tecnica? E lui ti ha detto che verso le nove dovevi presentarti al campetto di allenamento puntuale. O te lo sei dimenticato?” “Cosa? Assolutamente no…” Toshi si alzò subito dal letto, si lavò la faccia e si vestì subito. “Ecco fatto, sono pronto.” Scese giù a fare colazione. “Ok sono apposto, io vado.” “Buon allenamento figliolo.” “Grazie papà, ciao.” Uscì di corsa da casa correndo e dopo mezz’ora arrivò al campetto dove c’era già il suo maestro. “Ah alla buon ora, pensavo che non arrivassi più.” “Anf anf, mi scusi maestro.” “Tranquillo, riprendi fiato. Poi cominciamo.” Toshi respirò a fondo. “Bene, sono pronto.” “Ok adesso ti spiego cosa devi fare. Tu che elemento hai?” “Bè il vento…” “Ottimo come tuo nonno.” Ken sorrise. “Eh eh, meglio così.” “Ascoltami attentamente: devi creare dieci copie in modo tale da dividere il tuo chakra per seguire bene la tecnica, poi lo concentri in un unico punto. Fino a qui ci sei?” “Sì maestro.” “Allora intanto inizia a fare questo.” “D’accordo.”

Toshi creò dieci copie e concentrò il suo chakra in un solo punto come gli aveva detto il suo maestro. Bravo ragazzo, metticela tutta.

A pochi chilometri da lì c’erano i suoi compagni Satoru e Hiromi seduti nell’erba vicino a degli alberi che guardarono l’allenamento di Toshi. “Tu che dici? Ce la farà?” “Ma sì, dobbiamo solo dargli più fiducia. E’ pur sempre un nostro compagno no?” Sorrise Satoru. “Sì, hai ragione. Anche se a volte mi fa arrabbiare gli voglio bene.”

“Aaaaaaah… forza ragazzi, mettiamocela tutta.” “SIIII!!” Esultarono le sue copie. Dopo un po’ ci riuscì, il suo chakra prese la forma. “Molto bene Toshi, adesso dagli una forma come fai col rasengan.” “Va bene.” Fece come gli aveva detto. Creò la forma perfetta per il rasengan. “Bene, ci sei quasi. Coraggio.” Il rasengan di Toshi diventò tutto viola. “Ci siamo, ora lancialo laggiù nel bosco.” “Bene. Aaah rasengan elementale!!” Toshi lanciò il rasengan lontano nel boschetto che disintegrò metà alberi. “Eh no, non ci siamo ancora. Non sai controllarlo bene…” “Ah dannazione…” “Su non demordere Toshi, so che puoi farcela.” “La ringrazio, ora ci riprovo.” “Vai ragazzo.” “Caspita, che potenza.” Esclamò sorpresa Hiromi. “Concordo, ha distrutto metà alberi. Deve ancora perfezionarlo, ma sono sicuro che se non si arrende ce la farà.” “Sì, è vero.”

Toshi ci riprovò… Intanto Shingi era seduto su una scrivania e stava esaminando la pergamena che era aperta sul tavolo quando venne Fumio. “Ehi Shingi che stai facendo?” “Sto cercando di decifrare queste tecniche proibite.” “Posso aiutarti?” “No, non sono adatte a un ragazzino come te.” “Oh capisco…” “Dai, non te la prendere. Un giorno ne padroneggerai una anche tu.” “Ah lo spero tanto.” “Ora se non ti dispiace, vorrei concentrarmi. Stai con gli altri.” “Va bene.” Fumio andò via…

Devo scegliere una tecnica potente ed efficace, ma non so quale… accidenti sono indeciso. Daiki lo riscosse dai propri pensieri. “Ce qualcosa che non va, figliolo?” “Oh, mi ha spaventato maestro. Vede, sto cercando di esaminare la pergamena delle tecniche proibite e sceglierne una adatta a me, che sia potente ed efficace. Ma non so quale scegliere…” “Se vuoi, ti aiuto io.” “Lo farebbe?” “Ma certo, forza fammi posto.” Shingi si spostò con la sedia più in là, Daiki si sedette e diede subito un’occhiata alla pergamena. “Ah ne ho trovato una adatta a te.” “Qual è?” Daiki la indicò. “Questa arte oculare del sigillo.” “Che poteri ha?” “Dunque vediamo… pare che ha un potere illimitato ed elevatissimo, può rivelare la presenza di nemici oltre dieci chilometri da qui, può immobilizzare gli avversari e molto altro.” “Mm… interessante. Credo che userò questa tecnica, ma non riesco a decifrarla per questo maledetto sigillo.” “Ehi figliolo, ti sei dimenticato che io sono il più grande esperto di tecniche dei sigilli?” “Oh è vero, scusami maestro. Quindi può sbloccarlo?” “Ovvio, però è meglio che lo facciamo un po’ lontano da qui. Altrimenti esploderebbe la nostra base.”  “Sì giusto…”

Quindi Shingi e Daiki dissero agli altri che uscivano un attimo per fare una cosa e lor annuirono. Si erano recati in un luogo deserto tra le rocce. “Eccoci, qua dovremmo essere abbastanza lontani maestro.” “Perfetto, apri la pergamena.” “Va bene.” Shingi mise la pergamena per terra e Daiki iniziò la sua procedura di sblocco della tecnica proibita. Mise la mano destra sopra il sigillo e si concentrò.

“Rilascio sblocco della tecnica!!” Il sigillo si distrusse in un attimo. “Wow, ce l’ha fatta…” “Hai visto? Che ti dicevo? Ora però tocca al secondo procedimento.” “E cioè?” “Figliolo, tu hai nei tuoi occhi lo sharingan giusto?” “Sì perché?” “Dovrai sacrificare uno sharingan per metterti questa nuova arte oculare, sei disposto a farlo?” “Certamente.” “Perfetto, allora procediamo. Togliti la maschera…” “Ok…” Shingi si tolse la maschera facendo restare senza parole. “Bè? Perché mi guarda in quel modo?” “Scusami, ma è da tanto tempo che non vedevo il tuo volto.” “La pianti, e inizi subito a fare il trapianto.” “Come vuoi tu, attiva lo sharingan.” Shingi attivò lo sharingan. “Fatto…” “Ok, ora ti tolgo lo sharingan dell’occhio sinistro.” Daiki gli tolse lo sharingan e lo distrusse. “Apposto, ora ti trapianto l’occhio del sigillo.” Lo prese dalla pergamena, poi lo appoggiò nell’occhio vuoto. “Aaah… ho fatto. Puoi aprire l’occhio, come ti senti?” Shingi aprì l’occhio lentamente. “E’ fantastico, sento tutto il potere di quest’arte oculare dentro di me. Ahi… fa male.” “E’ normale che ti faccia amale, ti ci devi abituare. Ma dopo un po’ ci prenderai la mano.” “Sì è vero maestro, ti ringrazio di avermi aiutato con questo.” “Figurati, è stato un piacere. Ora in un occhio hai lo sharingan e nell’altro l’arte del sigillo: sono due grandi arti oculari.” “Sì, lo penso anche io.” Shingi si rimise la maschera e ritornò dai suoi compagni col suo maestro.

 

Toshi aveva riprovato Il rasengan elementale fino all’ora di pranzo. Infatti cadde a terra stremato… “Toshi, sei arrivato al limite. Fai una pausa.” “Anf… non posso maestro, lo sa che io non mi arrendo mai.” “Eh eh, anche tuo nonno diceva sempre così. Sarà senz’altro orgoglioso di te.” “Sì, è vero.” “Ehi ragazzi!!” “Hiromi Satoru, che cosa ci fate qui?” “Posso spiegartelo io: i tuoi compagni sono rimasti nascosti laggiù in quel boschetto per guardare il tuo allenamento di nascosto.” “Cosa? Veramente? Quindi immagino che abbiate riso alle mie spalle per aver fallito della mia nuova tecnica.” “Assolutamente no, siamo rimasti stupiti per l’impegno che ci hai messo nel farlo, vero Hiromi?” “Eh sì… e visto che sembri sfinito ho pensato di portare del ramen per tutti.” “Oh che bello, grazie Hiromi.” Si alzò subito.

La squadra sette mangiò il ramen entusiasta gustandolo appieno. Poi Toshi salutò il maestro, i suoi amici e ritornò a casa felice e soddisfatto.

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 6 “Illusioni di forza”

 

 

 

Shingi si stava allenando in un luogo con la foresta sotto la guida del suo maestro la sua nuova arte oculare del sigillo. “Come va ragazzo? Ti stai abituando a quest’arte oculare?” “All’inizio era difficile, ma ora mi sto abituando.” “Ah molto bene, meglio così.” In questo modo proteggerò tutti i miei compagni, inclusa Riku e Ken. “Forza maestro, riprendiamo…” “Come vuoi tu.”

Ripresero ad allenarsi. Anche Toshi proseguì il suo allenamento con il maestro Ken. “Dannazione, è più difficile di quanto sembri…” “Dai Toshi, non darti per vinto.” “Uff… ci provo.” “Non si riesce a imparare una tecnica in una mezz’ora, ma se continui a provarci tutti i giorni piano piano ci riuscirai. Fidati di me.” “Va bene, allora ci riprovo.”

Fumio si stava annoiando. “Ehi ragazzi, quando torna Shingi?” “Non è di tua competenza saperlo.” “Dai Shinobu, non essere cattiva con lui. In questo momento si sta allenando col suo maestro Daiki.” “Oh capisco. Ma non posso allenarmi anche io?” “Fumio scusa quanti anni hai?” “Dodici e mezzo…” “Mm… sei ancora troppo piccolo senza offesa eh?” “No nessun problema, lo capisco.” Yori gli mise le mani nelle spalle. “Stai tranquillo, prima o poi ti allenerai anche tu.” “Sì lo spero, grazie.” “Scusami Yori, la cosa mi puzza.” “Che cosa vuoi dire Shinobu?” “Sei fin troppo gentile, stai tramando qualcosa per caso?” “Ma come ti viene in mente di dire così? Qualche volta lo sono quando serve, dovresti provare anche tu mia cara.” “Ah lasciamo perdere va… non ti capirò mai.” “Io invece ho capito una cosa.” “E cosa avresti capito? sentiamo il grande genio…” “Ti sei presa una bella cotta per Shingi.” “Ma che vai blaterando? Non è assolutamente vero!!” “Oh invece è verissimo, visto che gli stai sempre vicino e stravedi per lui.” “Oh basta, sta zitto se non vuoi prenderle.” “Ok non dico più niente…” Yori alzò le mani in segno di resa.

Toshi si allenò fino al pomeriggio inoltrato. “Basta così per oggi Toshi, si è fatto tardi. Vai a casa.” “D’accordo maestro, ma domani ritorno qua.” “Ok a domani…” Toshi ritornò a casa e raccontò subito tutto quello che aveva fatto a suo padre. Ken invece ne approfittò per andare a trovare il suo amico Ryota al cimitero.  “Eccomi Ryota, scusa per il ritardo. Ma vedi il mio allievo Toshi sta eseguendo un allenamento speciale per imparare una nuova tecnica. Sai sono molto soddisfatto di lui. Mi ricorda un po’ te… soprattutto nei suoi modi di fare e nel non arrendersi mai. Va bene, ora ti saluto amico mio.”

Ken andò via e dopo un po’ dietro a un cespuglio uscì Shingi. “Hai visto? Il tuo compagno Ken viene sempre a trovarti. Perché non gli fai una sorpresa e gli dici che sei ancora vivo?” Gli domandò Daiki. “Non mi sembra il caso per ora, glielo dirò quando Riku ritornerà dal suo viaggio.” “Sei Sicuro?” “Certamente… al momento opportuno glielo dirò.” “Ok, sai che qualsiasi decisione prenderai io sarò sempre dalla tua parte.” “Sì grazie…”

Detto questo andarono via dal cimitero. Toshi dopo aver cenato era andato a letto molto presto perché era stanco per l’allenamento. Appena si addormentò fece un sogno strano: durante l’allenamento attivò una nuova arte oculare che non sapeva di avere, l’attivò e grazie a essa riuscì a creare il Rasengan Elementale perfettamente.

Il giorno dopo si alzò entusiasta e pieno di energie per il suo solito di allenamento col suo maestro Ken. Si preparò, fece colazione, salutò suo padre e uscì di corsa arrivando velocemente al campetto.

“Aaah che bella giornata oggi, è l’ideale per allenarsi.” Si stiracchiò.

Dopo un po’ arrivò Ken. “Ehilà ciao Toshi, sei mattiniero oggi.” “Buongiorno maestro. Eh sì, come vede ero talmente euforico che stamattina mi sono alzato presto.” “Bene, sei pronto a riprendere?” “Ovvio, però prima devo dirle una cosa.” “Sì dimmi.” “Vede, stanotte ho fatto un sogno strano ma particolare.” “Ah interessante, e cosa hai sognato?” “Ora glielo spiego brevemente: praticamente avevo attivato senza rendermene conto un’arte oculare sconosciuta che grazie a essa mi ha permesso di completare il Rasengan Elementale perfetto. Che ne pensa?” “Sì in effetti… è molto strano questo sogno.” “Chissà magari se riesco ad attivare questa nuova arte oculare sconosciuta riesco nel mio intento di completare la mia tecnica.” “Sì potrebbe funzionare, provaci.” “Va bene, iniziamo.”

Toshi si concentrò al massimo delle sue energie. “Allora quest’arte oculare?” “Non capisco, ma non riesco ad attivarla. Però non è possibile, nel sogno ci riuscivo con facilità…” “Figliolo nei sogni si può fare di tutto, nella realtà no.” “Ma questo sogno mi sembrava così reale…” “Sì ti è sembrato, però non è così. Non ti abbattere, tu continua ad allenarti.” “Ok maestro, ce la metterò tutta.” “Bravo, così ti voglio.”

Intanto Shingi si stava riposando dopo un duro ed estenuante allenamento e sognò la sua compagna Riku dei loro momenti felici trascorsi dell’infanzia e sorrise nel sonno.

 

 

Capitolo 7 “Colpo Decisivo”

 

 

Toshi si stava allenando come al solito col suo maestro Ken con molta più energia del solito. “Toshi ora basta, combatti con me.” “Ma è impossibile maestro, lei è troppo forte.” “Non ti lamentare, e compiscimi avanti…” “Va bene, come vuole lei.”

Toshi e Ken iniziarono a combattere dando il meglio di loro stessi.

Nel frattempo Shingi e il resto del gruppo stavano facendo un giro di ricognizione però improvvisamente si fermò. “Che succede Shingi?” “Guardate e lo capirete…” Davanti a loro si ergevano una marea di cadaveri. “Oh mio dio è terribile, ci sono un sacco di cadaveri.” Esclamò Fumio sconvolto. “Ora mi capite perché dobbiamo fermare queste guerre tra ninja?” “Sì, per portare pace e prosperità.” Parlò dopo un eterno silenzio Daisuke. “Wow, allora parli. Finalmente, temevo che eri una persona col mutismo selettivo.” Ironizzò Yori. “Io parlo solo quando serve…” “Non è il momento di scherzare in un momento simile ragazzi.” “SCUSACI!!” Shingi vide anche una giovane ragazza piena di tagli e contusioni dappertutto. Si avvicinò a lei e osservandola gli ricordò un po’ la sua compagna. Riku, dove sarai ora? Spero che tu stia bene, prima o poi ci rivedremo. Anche perché ti ho promesso che ti avrei detto una cosa importante. “Tutto bene figliolo?” “Sì maestro, su andiamo.” “D’accordo.” Proseguirono il giro.

“Vai Toshi continua così, ora controlli al meglio il tuo chakra.” “Aaah rasengan!!” Toshi lanciò il rasengan al suo maestro e lo colpì in pieno. “Sì, l’ho colpito.” Però Ken fece una sostituzione del tronco di legno. “Guardati le spalle.” Ken lo colpì nel fianco ma per fortuna si rialzò. “Accidenti, non riuscirò mai a batterla.” “Non darti per vinto, coraggio.” “Forza riprendiamo.” “Ok…”

Stavano per riprendere quando venne di corsa Boruto. “Maestro Ken, figliolo. Anf… eccovi qui.” “Papà, che ci fai qui?” “E’ successo qualcosa?” “Sì, non molto distante da qui in un villaggio… dei civili sono pericolo.” “Cosa e da chi?” “Non lo so, ma da quello che mi ha detto il sesto hokage pare che un gruppo di shinobi sconosciuti sta attaccando senza ragione dei civili. Presto, dovete recarvi immediatamente là.” “Ma come? Io e il maestro Ken ci stiamo allenando!!” Si lamentò Toshi. “Toshi, non lamentarti e esegui gli ordini dell’hokage.” “Ok partiamo subito.”

Quindi Ken e Toshi partirono immediatamente. “Scusi maestro, ma Hiromi e Satoru non vengono con noi?” “No, sono impegnati in un'altra missione.” “Ah peccato… speravo che venissero.” “Invece dovresti essere contento, hai a disposizione una missione personale per te. E questo è un’enorme passo avanti, significa che l’hokage si fida di te.” “Dice davvero?” “Ma certo, devi esserne orgoglioso di questo.” “Allora lo sarò.” Ottimo, ora raggiungiamo questo posto.” “Agli ordini!!”

Corsero il più veloce possibile, poi dopo un po’ arrivarono. “Siamo arrivati.” “Benissimo…” Toshi stava per partire all’attacco ma Ken lo fermò. “Non fare mosse avventate, dobbiamo avere un piano ben congegnato per fermarli?” “Ma quei shinobi hanno circondato i civili. Se nome ci sbrighiamo…” “Stai tranquillo Toshi e fidati di me…” “Va bene, come vuole lei.” “Ho già in mente un piano.” “Mi dica, l’ascolto.”

Erano nascosti dietro ai cespugli, Ken gli spiegò il suo piano. “Hai capito?” “Perfettamente…” “Bene, procedi.” “Sì…”

Toshi creò una copia che la indirizzò verso il nemico. E gli lanciò subito degli shuriken. “Ci attaccano, ah prendi questo.” Un shinobi gli diede un calcio e la copia sparì. “Cosa? Era una copia… ma allora.” “Vai Toshi, tocca a te. Colpiscilo col rasengan.” “Sì.”

Toshi uscì di corsa dal cespuglio. “AAAAAH, RASENGAN!!!” “Dannazione…” Toshi lo colpì in pieno e cadde a terra. Poi uscì anche Ken che fece fuori gli altri con le arti marziali. “Missione compiuta.”

Due sopravvissuti fuggirono spaventati a morte. “Bravi, vi conviene scappare. Sì, ce l’abbiamo fatta.” Toshi esultò. Bravo ragazzo, stai migliorando. Uno dei civili si avvicinò a loro. “Vi ringrazio per averci salvato da quei shinobi!!” “Si figuri signore, è un dovere di noi ninja aiutare le persone. E poi da solo non ce l’avrei fatta senza il mio allievo Toshi.” “Oh che bel giovanotto, grazie anche a te.” “Eh eh, di nulla.” Toshi si grattò la testa imbarazzato. “Ok ora dobbiamo andare, vi saluto.” “D’ACCORDO, ARRIVEDERCI E GRAZIE ANCORA!!”

Ripartirono contenti e soddisfatti, soprattutto Toshi. “Allora sei soddisfatto di questa missione?” “Sì molto, peccato che non c’erano i miei compagni durante la mia favolosa entrata in scena.” “Ora non ti montare la testa però…” “Va bene.”

Dopo mezz’ora ritornarono al campetto e proseguirono gli allenamenti combattendo tra di loro. Ken stava per colpirlo, quando improvvisamente senza rendersi conto Toshi attivò quell’arte oculare che aveva sognato l’altra volta. Toshi si spostò velocemente e lo colpì ma Ken per fortuna riuscì a schivarlo in tempo. “Ma che ti è successo?” “In che senso?” “Hai attivato l’arte oculare sconosciuta che dicevi tu?” “Wow davvero maestro? Non mi prende in giro?” “Assolutamente no, non lo farei mai.” “Oh mio dio, è vero. Sento dentro di me una forza incredibile.” “Si vede, anche perché mentre stavo per colpirti ti sei spostato velocemente e stavi anche per colpirmi. Ma fortunatamente ho evitato il tuo colpo.” “Oddio che bello. Maestro mi posso allenare con lei con quest’arte oculare finché non imparo a controllarla?” “Ma certo, sono qui per questo. Dai procediamo…” “Sii!!”

Quindi si allenarono fino al pomeriggio inoltrato e nel breve lasso di tempo Toshi imparò a controllare la sua arte oculare. “Bene, per oggi basta così. Sei migliorato molto Toshi.” “Grazie Maestro…” “Ascolta prima di tornare a casa, come vuoi chiamarla questa arte oculare?” “Mm vediamo… che ne dice di Arte Shinigami?” “Ah è carina…” “Maestro, questa cosa dell’arte Shinigami può rimanere solo tra noi?” “Ovvio, non devi neanche chiederlo.”

Toshi gli sorrise, lo salutò e andò via.

 

 

 

Capitolo 8 “Orgoglio”

 

 

“Allora, questa mattina vi ho convocato qui per affidarvi una missione di livello S.” Disse seriamente il sesto Hokage. “Evviva, finalmente.” “Toshi sta zitto e lascialo parlare.” Hiromi lo fulminò con lo sguardo. “Grazie Hiromi.” “Prego, continui pure.” Hiromi mi ricorda molto Sakura. “Dunque, come vi dicevo dovrete proteggere questa ragazza.” Kakashi mise una fotografia sulla scrivania. “Chi è questa ragazza?” “Si chiama Emiko, ha sedici anni ed è del villaggio della nebbia.” “E da chi dobbiamo proteggerla se si può sapere?” Domandò Ken. “Da un gruppo misterioso di shinobi che vuole rapirla per ottenere informazioni.” “Oooh la cosa si fa interessante.” Toshi sorrise. “Molto bene, ora che sapete tutto partite immediatamente.” “AGLI ORDINI!!” “Ragazzi mi raccomando, fatevi valere.” “CERTO!!”

Dopo questo la squadra sette partì immediatamente. “Sono così contento per questa missione di livello S!!” Sorrise Toshi. “Fossi in te non lo sarei, dato che è una missione molto complicata.” “Lo so benissimo Satoru, ma almeno faremo qualcosa d’importante.” “Toshi ha ragione ragazzi. Ah a proposito, l’altro giorno mentre non c’eravate io e Toshi abbiamo salvato alcuni civili da un gruppo di shinobi collaborando insieme.” “Cosa? Dice davvero maestro?” “Sì Hiromi, te lo giuro. Toshi ha dato il meglio di sé per salvarli. E per la prima volta ha cooperato con me senza fare di testa sua.” “Wow, bravo Toshi. Sono fiera di te…” “Eh eh, grazie…”

Intanto Shingi stava esponendo il suo piano agli altri. “Quindi se ho ben capito dobbiamo rapire una certa Emiko del villaggio della nebbia, dico bene?” Domandò Yori. “Sì esatto.” “Ma per quale motivo scusa?” “Per cercare di ottenere qualche informazione personale.” “Ah che splendida idea, capo.” Esclamò Fumio eccitato. “Capo? Ma come parli? Non si usa più da un bel pezzo quella parola.” Rise Yori. “Lascia stare Yori, mi può chiamare anche così questo giovanotto. Forza, partiamo immediatamente.” “D’ACCORDO!!”

Shingi e la sua squadra partì subito.

La squadra sette arrivò al villaggio della nebbia alle dieci. Il capo li accolse subito calorosamente. Era un signore coi capelli bianchi e gli occhi castani e aveva una cinquantina di anni. “Benvenuti ragazzi, vi aspettavo.” “La ringrazio.” “Prego accomodatevi, Emiko vieni qui.” Emiko venne controvoglia. “Che ce papà?” “Aspetti, lei è il papà di questa ragazza?” “Eh sì, vi ringrazio di cuore per aver accettato l’incarico di proteggere mia figlia.” “Senti, io non ho alcun bisogno di essere protetta da questi qui.” “Ehi come ti permetti? Io sono un valoroso ninja e tu non puoi screditarci così.” “Tu saresti un valoros ninja? Ma per favore… sei solo un ragazzino, tra l’altro anche brutto.” “Grrr… ora ti…” Ken si mise davanti a Toshi. “Ora basta ragazzi, cercate di andare d’accordo. Oppure annullo la missione.” “Ma maestro ha iniziato lei…” “Non m’importa, obbedisci.” “Va bene.” Il capo li fece accomodare nelle stanze degli ospiti. Toshi si buttò nel letto. “Aaah che bel letto morbido. Quasi quasi mi faccio un pisolino…” “Guarda che non siamo qui in vacanza.” Lo rimproverò Satoru. “Lo so benissimo, ma ogni tanto bisogna rilassarsi.” “Questa volta concordo con lui, dai riposiamoci un po’.” “OK MAESTRO!!” Tutti si riposarono per un’oretta, poi verso le undici e dieci si svegliarono e decisero di fare una passeggiata per il villaggio.

Shingi e la sua squadra erano arrivati ed erano nascosti dietro ai cespugli davanti all’ingresso del villaggio. “Bene, siamo arrivati finalmente.” Sorrise Yori. “Oh no, ci sono quelli della foglia.” Si lamentò Shinobu. “Sì, li ho visti.” “E ora cosa facciamo?” “Aspetteremo che abbassino le loro difese e li attaccheremo questa notte.”

La squadra sette pranzò in un ristorantino giapponese molto elegante, dove guarda caso c’era anche Emiko. “Ciao Emiko, possiamo sederci vicino a te?” “Fate pure, tanto non posso oppormi.” “Da quanto tempo vivi al villaggio della nebbia?” “Ehi dì un po’, non è che stai cercando di raccogliere delle informazioni?” “No non lo farei mai, voglio solo conoscerti meglio. Siete d’accordo con me ragazzi?” “MA CERTO MAESTRO!!” Dissero tutti in sintonia. “Bè io vivo qui fin da quando ero piccola, mia madre dopo un po’ si era presa un brutto male e da allora mi ha cresciuto mio padre. Però mi irrita il fatto che da quando è il capo del villaggio con me ci sta poco.” “Sai ti capisco… anche mio padre è il capo del villaggio ed è sempre impegnato. Però io non lo odio per questo, anzi lo ammiro. Perché ogni tanto lo trova il tempo per stare con me.” “Dici davvero?” “Sì, non devi essere arrabbiata con tuo padre ma contenta per quello che fa.” “Sì ci proverò, e voi ragazzi come vi chiamate?” “Inizio io, sono Toshi Okinawa.” “Io sono Hiromi Yoshida.” “E infine io sono Satoru Kobayashi.” “Ah ho capito, piacere di conoscervi.”

Dopo pranzo Emiko e la squadra sette passarono tutto il tempo insieme fino a diventare amici. A quanto pare sono diventati amici, hai visto Ryota?

Shingi che era ben nascosto osservò Toshi e Emiko che sorridevano e a lui gli ricordò lui e Riku. “Figliolo ti senti bene?” “Sì maestro perché?” “Ti vedo sempre pensieroso, stavi ricordando il passato?” “Un po’ sì, quella ragazzina mi ricorda molta la mia compagna.” “Se vuoi annulliamo questo piano.” “Non se ne parla nemmeno, ormai siamo qui. Non possiamo tirarci indietro.” “Come vuoi tu ragazzo…” “Anzi ho deciso: invece di aspettare la notte per attaccare, lo faremo adesso. Visto che sono sulla difensiva. Maestro, attiva la tecnica della nebbia.” “Agli ordini!!” “E voi seguite le mie istruzioni.” “E io cosa faccio capo?” “Fumio tu non sei ancora pronto per questo tipo di piano, quindi resta solo vicino e basta. Ok?” “Va bene…” “Tecnica della nebbia: nebbia fumogena.” Daiki attivò la tecnica della nebbia. “Che succede? Ce una strana nebbia nell’aria.” Disse Toshi sconvolto. “Questa nebbia non mi piace, ragazzi restate tutti vicino a me.” “VA BENE MAESTRO KEN!!” La squadra sette si misero dietro a Ken insieme a Emiko. “Chi diavolo siete?”

Delle figure misteriose vennero fuori dalla nebbia. “Non ha importanza chi siamo. Dateci la ragazzina e nessuno si farà male.” Ken vide che a parlare era stato il tipo con la maschera. “Tsk, te lo puoi anche scordare tizio con la maschera. Per farlo, dovrai passare sul mio cadavere.” Toshi sorrise divertito. Ma guarda un po’, quel ragazzino è simile a me. Anche io ero come lui… “Ah davvero? Mi costringete a intervenire.” Shingi si avvicinò lentamente, Ken notò che aveva lo sharingan. Questo tipo ha lo sharingan, ma com’è possibile? “Ora basta, ci penso io. Aaah rasengan.” Toshi creò una copia e glielo lanciò addosso, ma gli passò attraverso. “Ma gli sono passato attraverso? Si può sapere che razza di tecnica usi?” Si irritò Toshi. “Spiacente, ma non lo dico a un ragazzino come te.” “Toshi resta dietro di me.” “Ma perché maestro?” “Mi duole ammetterlo, ma non è un avversario alla vostra portata.” “E perché non lo sarebbe?” Volle sapere Satoru. “E’ un avversario diverso da quelli che abbiamo affrontato finora.” “Bravo Ken Hatake, te ne intendi molto…” “Come fai a sapere come mi chiamo?” “Sei pur sempre il figlio dell’Hokage no? “A quanto pare sei informato, chi diavolo sei?” “Uno shinobi qualunque che vuole fare la sua giustizia nel mondo.” “E uno shinobi come te rapirebbe una ragazza per i suoi scopi?” Shingi non gli rispose e senza che se ne accorgessero Yori prese Emiko alle loro spalle.  “Aiuto!!” “Oh no Emiko. Maledetti, lasciatela.” “Eh eh, è colpa vostra che vi siete distratti.” “Ben detto Yori. Ora se non vi dispiace, togliamo il disturbo.” “No fermi…” Ma prima che Ken intervenne Shingi e la sua squadra sparirono. “Dannazione, hanno preso Emiko.” Toshi batté un pugno a terra. “Toshi calmati…” “E come faccio a calmarmi maestro? L’ha visto anche lei no?” “Noooo, hanno preso mia figlia.”   “Non si preoccupi, faremo il possibile per salvarla.” “Me lo giurate?” “Ma certo, si fidi di noi. Ragazzi, dobbiamo attuare un piano per salvare Emiko.” “Sì, ma come?” Domandò Hiromi. “Non lo so come, ma un modo lo troviamo. Per adesso restiamo qui, poi domani mattina partiamo presto.” “VA BENE MAESTRO!!!”

In questi giorni Toshi era molto preoccupato per Emiko e durante la notte era seduto sui scalini della sua stanza e stava osservando il cielo stellato immerso nei suoi pensieri. “Non riesci a dormire, figliolo?” “Ah è lei maestro, mi ha spaventato. Bè poco…” “Guarda che l’ho capito che sei preoccupato per Emiko.” “Si vede così tanto?” “Eh sì, ormai ti conosco.” “Prima mi sono sentito inutile, non sono riuscito a fermare quel tizio mascherato.” “No Toshi, non devi fartene una colpa. Se è per questo anche io e i tuoi compagni non siamo riusciti a fermarlo. Ma non dobbiamo mai darci per vinti. Noi siamo la squadra sette, ricordalo.” “Sì ha ragione maestro, mi scusi se ho dubitato del nostro valore.” “Ma no tranquillo. Dai, ora andiamo a dormire. Domani abbiamo una lunga giornata per salvare Emiko.” “Sì giusto…”

Dopo questa discussione Ken e Toshi ritornarono a dormire.

Il giorno dopo tutta la squadra sette si alzò molto presto. Intanto Shingi e gli altri avevano legato Emiko con delle corde molto strette dentro a una grotta. “Lasciatemi andare brutti manigoldi.” “Sta zitta ragazzina.” Disse Yori. Shingi si avvicinò a Emiko. “Che cosa volete da me?” “Soltanto delle informazioni personali…” “E su cosa?” “Ho sentito dire che voi della nebbia e della pioggia non siete più in conflitto, è vero?” “Sì e con questo?” “Chi vi ha fatto cambiare idea?” “Non ne ho idea, ma per me hanno fatto bene. Nel mondo ci sono troppe guerre…” “Su questo ti do ragione, peccato che altri villaggi come ad esempio la foglia se ne fregano altamente.” “Ma non è assolutamente vero, Toshi e gli altri si stanno dando da fare per fermare tutto questo. E tra un po’ verranno qui e vi daranno una bella lezione.” Emiko sorrise diabolicamente. "Questo è quello che pensi tu ragazzina, ma non ti illudere.” “Io non sono una ragazzina qualunque, sono la figlia del capo del mio villaggio.” “Oh capisco… e quindi ti ritieni importante solo per questo motivo?” “Bè io…” “Ascolta, ti dirò una cosa Emiko: questo mondo di cui tu e gli altri ninja fanno parte è un mondo molto falso.” “Ma che diavolerie stai dicendo? Questo mondo non falso come dici tu.” “Tu dici così perché, ancora non ti rendi conto di quello che ti circonda.” “Senti, non m’interessa affatto quello che dici, non mi farai cambiare idea con le tue baggianate hai capito?” “Ah sei molto coraggiosa Emiko. Sai, mi ricordi tanto una mia vecchia amica.” “Non m’importa, lasciami andare per favore.” “Non posso farlo, sei una preziosa ragazza.” “Per chi mi hai preso? Non sono mica un oggetto!!” “Non volevo offenderti… ascoltami Emiko, il mondo che tu tanto adori è privo di pace e serenità. E io ho intenzione di portarla dappertutto, costi quel che costi.” “Ma per favore, tu non sai neanche minimamente cosa sia la pace.” “Le tue parole non mi faranno cambiare idea.”

Intanto Ken e la squadra sette erano a metà strada. “Maestro Ken, quanto manca ancora al villaggio della nebbia?” “Tra mezz’ora siamo arrivati, tranquillo Toshi.” “Va bene.” Emiko sto arrivando, resisti!!

Shingi avvertì la presenza di qualcuno. “Stanno arrivando quelli della foglia.” “Ah lo sapevo che sarebbero venuti, ora sei nei guai mio caro.” Sorrise trionfante Emiko. “Questo lo dici tu, ho in serbo una trappola per loro. Yori Daisuke, andate fuori e accogliete come si deve i nostri ospiti con una delle vostre portentose tecniche.” “AGLI ORDINI!!!” Yori e Daisuke uscirono fuori dalla grotta. “E lei maestro attivi una barriera di sigillo per non fare entrare nessuno.”  “Ok come vuoi tu…”

Fecero tutti come aveva detto. Dopo un po’ arrivarono. “Bene, siamo arrivati.” “Mi dispiace, ma di qui non passerete. Dico bene Daisuke?” “Certo…” “Ehi citrulli, fateci passare. Emikooo siamo qui.” “Questo è Toshi. Ragazzi, sono qui dentro aiuto!!” “E’ inutile che ti agiti, tanto non passeranno mai. Ho fatto applicare dal mio maestro un sigillo speciale che blocca l’entrata.” “Gr… maledetto!!” “Non fatemi ridere, su spostatevi.” “Si entra in scena, sei pronto Daisuke?” “Ovvio.” “Perfetto, inizio prima io. Arte del fuoco: tempesta infuocata. Ora tocca a te.” “Sì, arte della sabbia: tornado di sabbia.”

La squadra sette venne bloccato da un tornado di fuoco nel mezzo. “Oh no, siamo in trappola. E ora cosa facciamo Maestro?” “Non ne ho idea, devo pensarci…” “Non abbiamo tempo per pensarci, bisogna agire immediatamente. Ora provo a distruggere la loro tecnica col mio rasengan. Aaah rasengan!!”

Toshi lanciò il rasengan verso il tornado di fuoco, ma non fece nessun effetto. “Dannazione, non ha funzionato.” “E’ più che normale ragazzo, le nostre tecniche sono invincibili. Ne devi fare di strada per superarci.” Yori sorrise divertito. “Basta, chiudi la bocca. Mi dai sui nervi.” “Oooh il ragazzino si è arrabbiato, che paura!!”

“Toshi calmati, non ti innervosire. Altrimenti fai il loro gioco…” “Come faccio a stare tranquillo maestro? Emiko è in pericolo. E io finora non sono riuscito a proteggerla.” “Toshi…” Hiromi era preoccupata. “Tu vorresti proteggere una ragazzina qualunque del villaggio della nebbia? Sei ridicolo…”

Le parole di Yori erano la goccia che fece traboccare il vaso e Toshi s’infuriò molto. “Ascoltami attentamente: potrai anche parlare male di me e della mia squadra, MA NON TI PERMETTO D’INSULTARE A EMIKOOOOOO!!!”

A un certo punto il corpo di Toshi sprigionò un chakra potente. “Hugh… ma che succede?” “Non lo so, ma non mi piace…” Yori e Daisuke si coprirono gli occhi.

Toshi attivò l’arte oculare Shinigami che disattivò le loro tecniche e il sigillo. “Ha distrutto le nostre tecniche, ma come ha fatto.” “Bravo Toshi…” “MA CHE ARTE OCULARE E’” “Ve lo spiego un'altra volta ragazzi, ora dobbiamo vedercela con loro due.” “Sì giusto…”

Shingi uscì fuori dalla grotta molto agitato. “Cos’è successo ragazzi?” Shingi vide che Toshi aveva un’arte oculare. “E così anche tu hai un’arte oculare.” “Eh eh sì, la cosa ti spaventa?” “Tsk, per niente. Ci vuole ben altro per spaventarmi!!” “E adesso che facciamo?” “Per ora niente, è meglio che ci ritiriamo. Vi lasciamo vincere per questa volta, ci rivedremo di sicuro.” Detto questo Shingi e la sua squadra sparì. L’arte oculare si disattivò e Toshi cadde a terra. “Uff…” “Toshi stai bene?” “Sì maestro, è che non sono abituato a tenerla attiva il più a lungo possibile. Forza, andiamo a liberare Emiko.” “Sì è vero…”

Ken e la squadra salvarono Emiko e la riportarono al villaggio della Nebbia. Emiko riabbracciò felicemente suo padre. “Vi ringrazio infinitamente di aver salvato mia figlia.” “Si figuri, è stato il nostro dovere.” Ken gli sorrise. “Ora immagino che dovere ritornare al vostro villaggio.” “Eh sì, dobbiamo fare rapporto all’Hokage.” “Oh giusto, allora ciao e grazie ancora.” “Aspettate, anche io vi devo salutare.” Emiko li abbracciò tutti. “Ciao ragazzi e grazie mille per questi giorni, sono stata benissimo con voi.” “Grazie a te Emiko, lo stesso vale per noi.”

Si salutarono e ritornarono al villaggio facendo il rapporto all’Hokage come aveva detto Ken. “Allora è andato tutto bene, bravi ragazzi. Sono fiero di voi.” “GRAZIE MILLE!!!” “Per oggi è tutto, siete congedati. Tu no Ken…” Toshi, Satoru e Hiromi salutarono e andarono via.

“Figliolo, chi erano i misteriosi shinobi che avevano rapito Emiko?” “Non lo so, ma il loro capo con la maschera si chiama Shingi.” “Ah capisco… cavoli è davvero strano.” “Che cosa?” “Bè il tipo con la maschera mi fa ricordare il mio amico Obito. Anche lui la portava sempre, a quell’epoca si faceva chiamare Tobi o Madara.” “Sai cosa gli ho visto addosso?” “No cosa?” “Ha lo sharingan…” “Com’è possibile scusa? Se non sbaglio ce l’aveva solo… “Il mio amico Ryota lo so…” “Non è che…” “No papà non lo pensare, non può essere il mio amico. Perché se era ancora vivo a quest’ora sarebbe tornato.” “Hai ragione scusami…” “Non fa niente, ora però andiamo a casa. La mamma ci aspetta.” “Sì certo…”

“Ehi Toshi aspetta…” “Cosa ce Hiromi?” “Devi dirci assolutamente come hai fatto a imparare la tua arte oculare.” “Sì è vero…” Concordò Satoru. “Dunque… tutto quello che vi posso dire è che a un certo punto mentre mi allenavo col maestro Ken l’ho attivata senza rendermi conto.” “COSAAAAA? VERAMENTE??” Dissero in sintonia i suoi compagni. “Certo, non vi sto mentendo.” “Siamo davvero contenti per te, oggi hai dato il meglio di te.” “Grazie ragazzi, adesso vi saluto. Mio padre mi sta aspettando. A domani.” “A DOMANI TOSHI!!!” Toshi corse via. “Ancora non ci posso credere che Toshi oggi ci abbia salvato.” “Già… nemmeno io. Si vede che sta maturando.”

E anche questa giornata finisce al meglio per la squadra sette, ma le cose non finiscono qui. Qualcuno tramerà sempre alle loro spalle…

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 9 “Danzano i Guerrieri”

 

 

 

Erano le dieci di mattina e la squadra sette aveva appena terminato una semplice missione di livello A. Infatti l’Hokage si stava complimentando con loro. “Mi congratulo con voi per aver svolto questa missione al meglio delle vostre capacità.” “La ringrazio.” Gli sorrise Hiromi. “Mi scusi se glielo dico, ma era troppo facile sgominare una banda di ladruncoli del villaggio del suono.” “Toshi smettila di lamentarti e sii grato una volta tanto all’Hokage.” Lo rimproverò Satoru. “Va bene, allora grazie.” “Ok potete andare per oggi…” “AGLI ODINI!!!” Toshi e i suoi compagni uscirono tranne Ken che rimase con suo padre. “Allora, come procedono gli allenamenti con Toshi?” “Molto bene papà, migliora a vista d’occhio.” Ken sorrise soddisfatto. “Ottimo, sono contento. Ha proprio bisogno di un maestro eccellente come te.” “Dai, non esagerare papà.” “No no, sono serissimo. A proposito, ha imparato qualche nuova tecnica?” Ken si ricordò della promessa fatta a Toshi di mantenere il segreto della sua nuova arte oculare. “Attualmente no, però sta provando a fare il Rasengan Elementale… che è molto più forte di quello normale.” “Ah interessante, fa bene a sperimentare questa tecnica.” “Sì è vero…”

“Toshi scusa, ci puoi far vedere la tua arte oculare?” “Perché?” “Così, dai per favore.” Lo implorò Hiromi. “E va bene…”

Toshi attivò l’arte Shinigami. Satoru e Hiromi restarono senza parole. “Bè? Perché fate quelle facce? Non vi piace?” “NO E’ SEMPLICEMENTE FIGHISSIMA!!!” Esclamarono in sintonia i suoi compagni. “Addirittura? Wow grazie ragazzi…” “Ma che arte oculare è?” “Non te lo so dire sinceramente… però quando l’attivo sento dentro di me un’incredibile forza.” “E’ davvero fantastico, come si chiama?” “Arte Shinigami. Ragazzi, vi devo chiedere un favore.” “QUALE FAVORE?” “Gli unici a sapere di questa mia arte oculare siete voi e il maestro Ken. Promettetemi che non lo direte a nessuno, nemmeno all’Hokage.” “Per quale motivo?” “Perché così farò una sorpresa a tutti della mia arte oculare e resteranno a bocca aperta.” “Mi sembra giusto quello che hai detto. Ok non diremo niente.” “Sì neanche io…” “Grazie ragazzi, adesso vado a casa. A domani.” “A DOMANI TOSHI!!!”

Toshi disattivò la tecnica corse via… “Però… non me l’aspettavo che il nostro compagno avesse quest’arte Shinigami.” “Già, è ammirevole.”

Il giorno dopo Ken mentre passeggiava ripensava a quello strano tipo mascherato di nome Shingi. Chissà chi è quel tizio mascherato? Sembrava così sicuro di sé mentre parlava… dannazione, se solo avessi qualche informazione in più lo direi a mio padre. “Ehi Ken ciao.” “Ah ciao Boruto…” “Ti vedo pensieroso, è successo qualcosa?” “Sì…” “Visto che ho appena finito di svolgere delle mansioni dell’Hokage adesso sono libero. Quindi se vuoi ti offro una tazza di the, così mi racconti. Ti va?” “Certo.”

Ken e Boruto andarono in una locanda elegante e presero un the. “Allora dimmi tutto.” “Sì, l’altro ieri mentre salvavamo Emiko c’era quel tizio mascherato.” “Ah sì, l’Hokage me ne ha parlato prima…” “Non so come sia possibile, ma appena l’ho visto mi è sembrato di conoscerlo da sempre.” “Veramente? E come mai?” “Probabilmente penserai che io sia pazzo, ma pareva che fosse il mio amico Ryota.” “Ken è comprensibile che pensi questo, perché pensi sempre a lui e lo vedi ovunque.” “Già può essere… ogni tanto lo vado a trovare al cimitero e gli racconto tutto quello che faccio.”

“Sì fai benissimo…” “E inoltre gli dico anche di Riku.” “Ti manca molto vero?” “Non immagini quanto. L’ultima volta che l’ho vista avevo diciassette anni e dopo avermi salutato mi aveva detto che ci saremmo rivisti molto presto.” “Si vede che non vedi l’ora, ma sei innamorato di lei?” “No no, lei è solo una cara amica. In realtà lei ama Ryota.” “Ah sì, e come lo sai scusa?” “Perché io ho provato a passare del tempo con lei, ma mi aveva confessato che amava quel testardo di Ryota.” Ken sorrise malinconicamente. “Oh capisco… come si chiama questo tizio?” “Si fa chiamare Shingi, ma secondo me, questo non è il suo vero nome.” “Quindi potrebbe essere uno pseudonimo?” “Presumo di sì…” “Che cosa sai di questo Shingi?” “Bè… quando Toshi gli ha lanciato addosso il rasengan gli ha passato attraverso.” “Cosa? Com’è possibile?” “Non ne ho idea, è davvero molto strano. Aspetta un attimo, anche un ex compagno di mio padre aveva questa abilità. Mi pare che si chiama il Kamui… e se non sbaglio quando si usa ci si può tele trasportare nello spazio temporale quando e come si vuole.” “Wow, interessante questa cosa…” “Sì, ma è molto pericolosa. Però, è già tanto che sappiamo questo. Inoltre pare che questo Shingi abbia lo sharingan.” “Addirittura?” “Eh sì…”

Intanto Shingi che era per conto suo pensò alla sua amica. “Ryotaaaa vieni dai…” Riku lo prese per mano. “Dove mi porti?” “In un posto segreto.” Le sorrise.

Dopo un po’ arrivò il suo maestro. “Shingi tutto ok?” “Sì maestro, stavo pensando al piano andato male dell’altra volta.” “Ah capisco… bè capita. A quanto pare il tuo compagno Ken non ti ha riconosciuto.” “E come poteva riconoscermi? Avevo la maschera…” “Eh eh, è vero scusami…” Daiki si grattò la testa. “Comunque, me lo aspettavo che sarebbe stato un fallimento rapire quella ragazzina.” “Lo immagino, però siamo solo all’inizio.” “Lo so, presto o tardi cambierò questo mondo pieno di guerre, dolori e sofferenze.” “Sono sicuro che ci riuscirai, io ho molta fiducia in te.” “Grazie maestro.” Riku, molto presto ti rincontrerò.

In questi giorni la squadra sette fece molti missioni e anche quelle più difficili.

“Bravi ragazzi, siete molto migliorati in questo periodo.” “GRAZIE!!!” “Mi scusi maestro, volevo dirle una cosa.” “Dimmi Hiromi.” “Ecco, io e Satoru vorremmo allenarci per conto nostro.” “Come mai?” “Perché ci siamo accorti che Toshi ora è molto più forte di noi.” “Ma ragazzi, non è assolutamente vero. Ognuno di voi è al pari livello del suo compagno di squadra. Non dovete sentirvi meno forti di Toshi.” “Già, lo penso anche io.” Gli sorrise. “Va bene, ma vogliamo allenarci lo stesso. In caso Toshi fosse in pericolo.” “Sì, mi sembra giusto. Ok avete il mio permesso, iniziate pure adesso. Tanto sono solo le quattro del pomeriggio.” “D’ACCORDO MAESTRO!!!”

Satoru e Hiromi si allontanarono un po’ da loro per allenarsi. “I tuoi compagni iniziano ad avere fiducia in te.” “Sì è vero…” Toshi li osservò da lontano sorridendo. “Ok, io ritorno a casa. Mi saluta i miei compagni?” “Senz’altro, ciao Toshi.” “Ciao maestro.”

Toshi corse via. Più passa il tempo e più assomigli molto al mio amico Ryota.

Il giorno dopo Kakashi stava controllando dei documenti con l’aiuto di Boruto, quando qualcuno bussò alla sua porta. Toc Toc…

“Sì avanti…” Ken entrò. “Ciao pa… ehm volevo dire Hokage.” “No tranquillo, puoi chiamarmi così solo quando siamo tra noi.” “Oh va bene papà, ah senti volevo dirti una cosa.” “So già tutto, me l’ha detto Boruto. Di questo Shingi sappiamo che ha lo sharingan e il Kamui… una tecnica che usava anche il mio compagno Obito.” “Ah capisco… come avrà fatto a ottenerla?” “Non lo so, però quando avevano rapito Emiko, tra i suoi sottoposti c’era anche un tizio coi capelli arancioni e il copri fonte della roccia.” “Mm… interessante. Dobbiamo assolutamente scoprire che obiettivo hanno.” “SI!!!”

Quindi Ken, suo padre e Boruto cercarono di capire qualcos’altro in più su Shingi. Mentre Toshi e i suoi compagni avevano finito di allenarsi e ora erano tutti e tre stremati al campetto a terra. “Anf anf, accidenti Toshi. Sei veramente migliorato.” “Eh eh, grazie Satoru.” “Sì concordo anche io… aspettate vi curo.” Hiromi li curò. “GRAZIE HIROMI!!!” “Di niente, ragazzi da qui in poi ci alleneremo ininterrottamente. Siete d’accordo?” “CERTAMENTE!!!”  Si sorrisero mentre guadavano incantati la bellezza del tramonto di un pomeriggio inoltrato.

 

 

 

Capitolo 10 “Uno dopo l’altro”

 

 

 

“Vai Toshi ci sei quasi, continua così.” “Hugh…”

Toshi era al campetto col maestro Ken con i soliti allenamenti. Stava quasi per completare il Rasengan Elementale. “Bene ci siamo, ora lancialo laggiù.” “Va bene.”  Toshi lo lanciò laggiù. “Com’era maestro?” “Meglio, devi solo migliorare un po’ la forma e ci siamo.” “Bene…” Toshi svenne. “A quanto pare ha esaurito l’energia. Pazienza, riposati pure figliolo.”

Nel frattempo i compagni di Toshi e Boruto che attualmente sostituiva Ken. “Scusi Boruto, ma è sicuro che il gruppo di quel Shingi passerà da queste parti?” Domandò Hiromi.  “Non ne ho idea, ma può essere che li incontriamo. Quindi state all’erta.” “D’accordo, ma Toshi e il maestro Ken quando arrivano?” “Non saprei, si sta ancora allenando per completare la sua nuova tecnica.” “Ah interessante… spero che la impari in fretta.” “Sì, state tranquilli.” “Benissimo!”

“Aspettate, fermatevi.” “Che succede?” Si fermarono in una zona del deserto con le rocce. “Sta arrivando qualcuno.” “Sono il maestro e Toshi?” “Temo di no, state in guardia.” “VA BENE!!”

Come aveva previsto Boruto arrivarono i sottoposti di Shingi: precisamente Yori, Daisuke e Shinobu. “Ma guarda chi ce, la famosa squadra sette. Ehi aspetta, ci sono i due compagni e un adulto che non conosco… chi sei tu e dov’è quell’altro moccioso?” Domandò Yori. “Io sono Boruto, e sto sostituendo temporaneamente il maestro Ken. Per quanto riguarda mio figlio, non posso dirti dov’è. Ma tranquillo, a breve sarà qui.” Boruto gli sorrise. “Ah ho capito, e così tu sei suo padre. Interessante…” “Tsk…” “Allora, finché non ritorna il vostro compagno… vi scontrerete con noi.”  “Oh certo, accomodati pure.” “Quando ti avremmo sconfitto, non riderai più. Daisuke Shinobu, voi occupatevi di quei due. Io penso a questo Boruto.” “Non ti permetto di darmi degli ordini. E da quando in qua comandi tu scusa?” “Non è il momento di discutere, su iniziamo.”

Combattevano come aveva detto Yori, all’inizio la squadra sette partiva in netto vantaggio.

“Ah però, sembrate molto migliorati rispetto all’ultima volta che ci siamo scontrati.” “Lo credo bene, io e Satoru ci siamo allenati.” “Ma sentitela la ragazzina, non darti tante arie.” “Vuoi vedere cosa so fare nonnetta?” La provocò Hiromi. “Ritira quello che hai detto.” “Non ci penso nemmeno.” “Allora ti sconfiggerò definitivamente!!” “Basta mi avete stancato. Tecnica del ghiaccio: prigione di ghiaccio.” Yori stava per lanciare la tecnica su Satoru e Hiromi, ma Boruto si mise davanti a loro per proteggerli. “Attenti ragazzi…” E purtroppo venne imprigionato dalla tecnica di Yori. “OH NO BORUTO!!” “Oh accidenti, io volevo imprigionare questi due mocciosi. Eh vabbè pazienza, fa lo stesso.”

Boruto cercò di liberarsi colpendo la prigione di ghiaccio con la sua katana ma non ci riuscì.” “E’ tutto inutile, la mia prigione è fatta di un ghiaccio speciale e duro e impossibile da rompere.” “Maledetto… ora ci penso io.” Hiromi cercò di andare verso la prigione per spaccarla con un pugno, ma Shinobu glielo impedì mettendosi davanti a lei. “Eh no mocciosa, tu non vai da nessuna parte. Ora ti mostro una delle mie tecniche speciali; arte della terra drago di terra.”

Un gigantesco drago di terra andò addosso a Hiromi che la colpì in pieno. “Hugh… dannazione.” “Hiromi… maledetti. Tecnica dei cloni d’Ombra.”

Dal corpo di Satoru si formavano dei dieci cloni d’ombra che attaccarono subito il gruppo di Yori. “Che tecnica inutile, tecnica di ghiaccio: lance di ghiaccio.” La tecnica di Yori li fece subito fuori in un colpo solo. “Come vedi, nemmeno le tue tecniche funzionano con me, moccioso.” “Maledizione, finora hanno sempre funzionato le mie tecniche.” “Hai detto bene, finora…” “Adesso ci penso io.” Disse seriamente Daisuke. Arte della sabbia: inferno sabbioso.” Dalla terra apparì una sabbia che bloccò subito Satoru e HIsoka. “Accidenti, non riesco a muovermi.” “Accidenti, bravo Daisuke. Non mi aspettavo che fossi così forte.” “Bè… mi sono allenato anche io…” “E hai fatto benissimo, Shingi sarà contentissimo.” “Come potete prendere ordini da quel criminale?” “Ragazzina, non sei nella posizione di poter parlare nella posizione in cui ti trovi.” “Gr…”

Intanto Toshi aveva completato la sua tecnica. “Sì, ce l’hai fatta ragazzo.” “Evviva!!” Toshi esultò. “E’ meglio che non ti entusiasti troppo.” “E perché scusi?” “Tuo padre e i tuoi compagni sono accerchiati da quei criminali al servizio di quel tizio mascherato.” “Oh accidenti è vero, riusciamo ad arrivare in tempo da loro?” “Ma certo figliolo, ti sei dimenticato che io posso apparire e scomparire dal nulla?” “Ovvio che no maestro. Su andiamo…” “Va bene, reggiti forte a me.” “Ok…”

“Forza ragazzi, diamo il colpo di grazia a questi perdenti della foglia.”

Improvvisamente ci fu un’esplosione con una nebbia. “Hugh… ma che diavolo succede?” Domandò Shinobu. “Non ne ho idea, ma è apparsa questa nebbia che ci impedisce di vedere chi è arrivato.” “Non ti permettere mai più di darci dei perdenti, hai capito?” “Ma questa voce…” “E’ Toshi!!” “Ciao ragazzi, scusate il ritardo.” “CIAO TOSHI E MAESTRO KEN!!!” “Aaah… sono il figlio dell’Hokage e quel moccioso.” Senza rendersi conto Ken liberò tutti e la nebbia sparì. “Oh accidenti, li ha liberati. E io che volevo ancora divertirmi un altro po’ con loro.” “Spiacente, ma il divertimento finisce qui.” Li sfidò Ken. “Grazie di averci salvato maestro.” “E’ stato un piacere, ma rimandiamo le chiacchere a dopo. Ora dobbiamo pensare a loro.” “Maestro Ken, ci penso io.” “Sei sicuro?” Certo, si fidi di me.” “Va bene, vai pure.” “No figliolo, sono avversari troppo forti per te.” “Stai tranquillo Boruto, lo lasci fare. In questi giorni si è allenato a sufficienza per affinare a lungo la sua tecnica.” “D’accordo.” Coraggio figliolo. “E così il figlio di Boruto vorrebbe battersi con noi eh? Tsk, non ha speranze.” “Eh eh, questo lo dici tu.”

Toshi creò una copia che lo aiutò a modellare il rasengan fino a farlo diventare gigantesco e viola. “E’ incredibile, ma che tecnica è?” “Si chiama rasengan Elementale: in pratica è come il rasengan normale, ma la differenza è che è circondato da fulmini ed è più potente del primo.” “AAAAAAH RASENGAN ELEMENTALE!!!” “Accidenti, rischia di colpirci.” Si spaventò Yori. Però Daisuke si mise davanti a loro per proteggerli e finì col colpire a lui. “No Daisuke!!”

Ci fu una grandissima esplosione. “State attenti all’onda d’urto.”

Tutti chiusero gli occhi… quando finì tutto video il corpo di uno del gruppo steso a terra. Quel tipo si è sacrificato per proteggere i suoi compagni. E’ stato molto coraggioso. “No Daisuke, perché l’hai fatto? Accidenti a te…” “E ora cosa facciamo Yori?” “Non abbiamo scelta, dobbiamo andarcene. Ora ce ne andiamo, ma non finisce qui. Ci rivedremo.” Detto questo Yori e company sparirono dal nulla così com’erano venuti. “Se ne sono andati, abbiamo vinto.” “Sì per ora, grazie a Toshi.” Toshi svenne… “Ehi Toshi, stai bene?” “Sì sta bene, non preoccupatevi. Vedete, quando usa questa tecnica gli prosciuga tutta l’energia.” “Ah capisco…” Bravo ragazzo, sono fiero di te. “Forza, portiamolo subito in infermeria.” “D’accordo, ma di quel ragazzo cosa ne facciamo?” “E’ meglio lasciarlo lì. Sicuramente Shingi e gli altri suoi componenti appena lo sapranno lo seppelliranno qua sicuramente. Ora andiamo!!” “SI’!!”

Ken e la sua squadra ritornarono al villaggio della foglia dove portarono immediatamente Toshi in infermeria, con lui ci stavano i suoi compagni finché non si sarebbe risvegliato. Poi Ken e Boruto riferirono tutta la battaglia con i seguaci di Shingi e molto altro. “E quindi Toshi ha imparato una nuova tecnica e l’ha usata su uno distruggendolo vero?” “Già, mio figlio è un vero portento.” “Sì, però quella tecnica ha un effetto negativo.” “E quale sarebbe?” “Quando la lancia gli prosciuga tutta l’energia e lo fa stancare.” “Ah accidenti, ci mancava pure questa. Che cosa propone?” “Io proporrei che finché non si trova una soluzione, Toshi attualmente non può usarla o finirà sempre il chakra che ha a disposizione.” “Mm... sì capisco, è meglio così. Ora non so come la prenderà mio figlio quando lo saprà.”

Dopo mezz’ora Toshi si risvegliò. “Hm? Dove sono?” “Ben svegliato Toshi, sei in infermeria.” “Sono svenuto?” “Sì, ma grazie alla tua formidabile tecnica hai sconfitto uno dei componenti di quel tizio mascherato.” “Ah davvero? Non mi stai mentendo Hiromi?” “No no, sono seria.” Che bello, sono così contento ragazzi.” “E NOI SIAMO CONTENTI CHE TU CI ABBIA SALVATO DA QUEI FOLLI!!!” “Figuratevi, è stato un piacere ragazzi!!” Gli sorrise.

Qualcuno bussò alla porta. “Sì avanti.” Ken entrò. “Ah salve maestro.” “Ragazzi scusate, potete lasciarci un attimo da soli?” “VA BENE!!” Hiromi e Satoru uscirono. “Come ti senti?” “Un po’ meglio, grazie.” “Ottimo. Ascolta, ho parlato con mio padre riguardo alla tua nuova tecnica.” “Sì, e cos’ha detto?” “Che purtroppo non la puoi usare visto il tuo attuale stato.” “Oh no maestro, ma perché?” “Vedi Toshi, questa tecnica è molto potente ma ti risucchia sempre l’energia ogni volta che la adoperi. Quindi attualmente, è meglio che non la usi.” “Cavoli è ingiusto!!” “Lo so, ma mio padre ha deciso così. Devi avere pazienza.” “Ma scusi, se ci dovessimo battere di nuovo con quei tizi come faccio?” “Non preoccuparti, ti aiuterò io.” “Grazie maestro.”

Intanto i sottoposti di Shingi erano un po’ tristi per Daisuke. “Su ragazzi, non vi dovete intristire per Daisuke. Lui ha deciso di sacrificarsi per salvarvi.” “Sì, ma resta il fatto che per colpa di quel moccioso è morto. E questo non glielo perdonerò mai.” Yori strinse i pugni con rabbia. “Avrei voluto fare qualcosa anche io per salvarlo.” “Fumio, tu sei ancora troppo giovane per combattere. Non ti incolpare… non vi abbattete, molto presto avremo la nostra rivincita.” Il mio caro ragazzo ha in mente qualcosa, uhm… la cosa si fa interessante.

 

Capitolo 11 “Legami” (Episodio Filler)

 

 

Era una mattina molto soleggiata di tranquillità e Toshi stava ancora in infermeria per riprendersi dalla tecnica. Nel mentre ripensò al giorno in cui conobbe il suo maestro Ken e i suoi compagni.

“Allora figliolo, a partire da oggi sarai il maestro della nuova squadra sette.” “Ah bene.”

Kakashi appoggiò le loro foto nella sua scrivania. “Oh interessante, chi sono?” “Il primo è Toshi Okinawa, alias Toshi Uzumaki il figlio di Boruto. Ha voluto cambiare cognome pere non essere solo etichettato solo come figlio. Questo ragazzino ti darà molto filo da torcere, è molto vivace e testardo. Ma quando vuole sa essere generoso e altruista. La seconda è Hiromi Yoshida: è una ragazza molto dotata e combattiva, un po’ come lo era Sakura. E l’ultimo è Satoru Kobayashi: lui è un tipo un po’ riservato, se ne sta sempre per conto suo. Non so molto del suo passato, ma è un ninja molto abile per la sua età.” “Ho capito tutto, quando li devo incontrare?”

“Domani mattina alle otto al campetto d’allenamento.” “Molto bene, adesso vado a casa a riposare.” “Ok figliolo, tra un po’ vengo anche io. Devo finire alcune pratiche.” “Fai con calma papà, lo so che sei molto indaffarato.” “Grazie ragazzo…”

Dopo questo fatto Ken ritornò a casa andando subito a letto emozionato e curioso nel conoscere i suoi nuovi allievi.

La mattina dopo Ken si alzò molto preciso all’ora prestabilita. “Oh buongiorno tesoro.” Gli sorrise Mina. “Buongiorno mamma, oggi sei più affascinante del solito.” “Eh eh, grazie. Tuo padre mi ha detto che oggi hai dei nuovi allievi, sei emozionato?” “Un po’ sì… ma papà?” “E’ già andato in ufficio, ma ti augura buona fortuna.” “Ah grazie.” Ken finì di fare colazione. “Adesso ti saluto mamma, ciao.” “Ciao tesoro a dopo.”

Ken uscì correndo. E dopo mezz’ora arrivò al campetto… “Buongiorno a tutti.” “E’ in ritardo!!” Toshi gli puntò il dito contro. “Mi dispiace, io sono Ken Hatake e da oggi in poi sarò il vostro maestro.” “Aspetti un attimo, il suo cognome mi ricorda qualcosa. Ma certo, lei è il figlio del più grande Hokage Kakashi Hatake.” “Bè il più grande, non esagerare adesso dai…” “No sono seria maestro… sono onorata di avere un maestro come lei.” “Tsk, capirai… solo perché è il figlio dell’Hokage io non lo considero importante.” Il ragazzino è davvero arrogante, cominciamo bene. Hiromi gli diede un pugno in testa. “Sta zitto Toshi e non ti permettere di parlargli in quel modo, è pur sempre un maestro!!” “Ahia… uffa, va bene.” Toshi si massaggiò la testa. Hiromi anche se è una ragazzina è molto matura e sa il fatto suo. “E tu Satoru non dici nulla riguardo al nostro nuovo maestro?” Satoru lo guardò intensamente dalla testa ai piedi. “Per me è indifferente, basta che ci alleni.” Accidenti, pure sto ragazzino non scherza. Ha uno sguardo glaciale che mette paura. “D’accordo cominciamo, ora vi spiego cosa dovete fare.”

Dopo mezz’ora Satoru con l’aiuto di Hiromi e Toshi era riuscito a prendere i campanellini. “Sii… ce l’abbiamo fatta.” “Veramente è grazie a me.” “Ah sei il solito sbruffone!!” “E tu il solito so tutto io.” “Su ragazzi, non litigate. Che ne dite se per festeggiare la vostra promozione a Chunin vi offrissi il pranzo al ramen Ichiraku?” “Io andare a pranzo con questo presuntuoso? Ma anche no, preferirei morire di fame.” Toshi corse via indignato. “No Toshi fermati, accidenti Satoru. Era proprio necessario che lo facessi arrabbiare?” Lo rimproverò Hiromi. “Ma come? Non lo detestavi anche tu?” “Bè detestare no dai… è che a volte non lo sopporto, tutto qua.” “Ragazzi, vi conviene andare a scusarvi con lui. Per essere una squadra dovete essere gentili e andare d’accordo.” “VA BENE, CI PROVIAMO!!”

Quindi i compagni di Toshi andarono a cercarlo e si scusarono con lui.

Da quel giorno in poi cominciarono ad andare più d’accordo fino a diventare amici e ottimi compagni. Bravi ragazzi, sono fiero di voi. Diventerete dei fantastici ninja.

Così la squadra sette iniziò il suo breve ma intenso percorso da Ghenin imbranati a Chunin forti e indipendenti. Il loro maestro era molto contento di averli avuti come allievi e vederli crescere.

“Cavoli… ne abbiamo fatto di strada io, Hiromi e Satoru.” Vi voglio bene ragazzi e anche a lei maestro che è stato il mio più grande punto di riferimento nella mia vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 12 “Rivelazioni”

 

 

Toshi e Ken stavano ritornando da una missione quando sentirono che arrivava qualcuno, quindi si nascosero. “Uff… che stanchezza.”

Fumio si passò una mano sulla faccia. “Ma quello è…” “Quel ragazzino che sta insieme a Shingi.” “E’ vero. Ascolti, ho un’idea… io ora lo addormento e con una mia copia prendo le sue sembianze così mandiamo la mia copia da Shingi, che ne pensa?” “Dico che è una pessima idea, così ti scopriranno.” “Maestro ascolti, questa è la nostra ultima occasione per sapere qualcosa in più su quel tipo mascherato. Vuole sprecarla?” “No. Va bene, facciamolo. Però se le cose si mettono male intervengo.” “D’accordo, la ringrazio per la sua fiducia.”

Toshi senza farsi vedere diede un colpetto dietro al collo di Fumio e lui svenne subito. “Ecco fatto, procediamo.” Creò una copia e la trasformò in Fumio. “Bene, hai capito il piano?” “Certo, ritorno da Shingi e faccio finta di essere Fumio.” Perfetto, adesso vai.” “Agli ordini!!”

La copia di Toshi partì immediatamente e arrivò alla base di Shingi. “Ah eccoti Fumio, dov’eri finito? Io e gli altri eravamo in pensiero.” “Scusatemi ma mi ero fermato un attimo a riposare.” “Tu a riposare? Questa cosa mi è nuova…” Disse Yori squadrandolo. “Bè ogni tanto lo faccio, eh eh.” Va bene…” “Fumio, ti ha visto qualcuno della foglia?” “Per fortuna no Shingi.” “Bene, finora la mia copia sta andando benissimo.” “Non cantare vittoria troppo presto, ragazzo.” 

“Ehi Shingi, cosa facciamo oggi?” Disse Yori annoiato. “Direi di fare un giro di perlustrazione, su andiamo.” “VA BENE!!”

Così Shingi e gli altri lasciarono la loro base e partirono. “Bene, si stanno muovendo.” “A quanto pare sì…” “Aspettate, fermiamoci un attimo.” “Che succede Shingi?” Domandò Yori. “Fumio, è dapprima che non parli. Tu di solito, sei un gran chiacchierone…” “Bè… è che non ho nulla da dire.” “Ma davvero? Sì, ci può stare… però tu…” Shingi colpì la copia di Toshi che sparì immediatamente. “Non sei il vero Fumio!!” “Cosa? Come l’hai capito?” “Grazie alle mia arte oculare del sigillo. E ‘ in grado di percepire una falsa o una vera presenza.” “Wow che forza!!” Si esaltò Yori. “Oh no, ci hanno scoperto!!” “Hai visto? Te lo avevo detto che sarebbe finita così.”

“Qui vicino ce qualcuno che ci ascolta!!” “Sei sicuro?” Domandò Daiki. “Sì maestro, l’ho percepito da molto prima. Yori, colpisci laggiù con una delle tue tecniche del ghiaccio.” “Eh eh, lo faccio subito. Arte del Ghiaccio: lance di ghiaccio!!” Yori creò un sacco di lance che colpirono metà cespugli e tronchi. “Accidenti, spostiamoci Toshi.” “Sì maestro…” Ken e Toshi le evitarono per un pelo uscendo dal nascondiglio. “Ehi, sei impazzito? A momenti ci beccavi!!” “Calmati Toshi…” “Guarda chi si rivede, il moccioso e il suo maestro della foglia.” “Arrrgh… sta zitto tizio coi capelli blu.” “Allora, che fine ha fatto Fumio?” “In questo momento sta facendo un sonnellino qui vicino.” Sorrise Toshi. “Però, sei in gamba ragazzo. Hai usato la tecnica di trasformazione e la tua copia hai preso le sembianze di Fumio. Hai avuto un ottimo piano, peccato che ti avevo scoperto fin dall’inizio. E ho voluto stare al tuo gioco…”

“Maledetto…” “E ora cosa facciamo?” Domandò Shinobu. “Dato che si sono auto scoperti, combatteremo con loro.” “Bene, è proprio quello che volevo.” Toshi sorrise divertito. “Ti pentirai della tua arroganza, ragazzo.” “Maestro Ken, vorrei combattere da solo con Shingi. Le dispiace?” “Certo che no, ma stai attento.” “Sì, tranquillo.” Buona fortuna figliolo. “Ragazzi, voi non intervenite ok?” “VA BENE!!”

Ken e il gruppo Shingi si allontanavano un po’ da loro.

“Lascio a te l’onore di cominciare, prego.” “Bene, non vedevo l’ora. Così ti abbasso quell’aria da strafottente. Tecnica Superiore della Moltiplicazione del corpo!!” Toshi creò cento copie. “Ah la moltiplicazione, interessante…” Sorrise divertito. “Tra poco non riderai più. Forza, attacchiamolo.” “SIII!!!” Le copie di Toshi lo attaccarono da tutte le parti con varie combo di arti marziali. Ma le tolse subito di mezzo. “Hai sprecato il tuo chakra con questa tecnica.” “Tsk, tu dici?” “Ma dov’è?” “Ehi tizio mascherato, sono quassù. Aaah rasengan!!” Ora capisco, ha inscenato un diversivo distraendomi con tutte le copie mentre lui eseguiva la sua tecnica. Però il rasengan di Toshi gli passò attraverso. “Bella mossa, ma ti sei dimenticato che non puoi colpirmi.” “Dannazione è vero…” “Allora, hai ancora qualcosa da mostrarmi? Altrimenti, inizio io.” Potrei usare il Rasengan Elementale ma ho promesso al maestro Ken che non lo avrei più usato. Accidenti che faccio? Aspetta un attimo, io ho l’arte Shinigami. Bene, userò questa. “Ehi ragazzino, deciditi in fretta. Io non ho tutto il tempo per stare qui.” “Preparati, stavolta non hai scampo.” Gli sorrise e attivò l’arte Shinigami. “Quindi, hai anche tu un’arte oculare?” “Ovvio, finora l’ho tenuta nascosta.” Hai attivato l’arte Shinigami, bravo ragazzo. “Ma guarda, mi stupisci. E come si chiamerebbe?” “Arte Shinigami. E tu ce l’hai?” “Certo, si chiama Arte del Sigillo.  E contrariamente alla tua è più forte.” “Questo lo vedremo, avanti combattiamo.” “Come vuoi tu!!”

Toshi e Shingi stavolta combatterono dando il meglio di loro stessi.

Lo scontro andò avanti per mezz’ora, poi Toshi improvvisamente si fermò. “Che ti prende? Non dirmi che sei già stanco? Su continuiamo ancora. Mi sto divertendo molto a combattere con te!!” “Anf… sta zitto, ora vedrai.”  Resisti Toshi…

Lo attaccò di nuovo con tutta la sua forza, ma dopo un po’ l’arte Shinigami gli scomparì. “Oh accidenti, sembra che tu abbia esaurito il tuo chakra.” Dannazione, questa non ci voleva. “Ora basta, tocca a me. Ti darò il colpo di grazia, così non ti rialzerai amai più. Sei pronto?” “VAI SHINGI ELIMINALO!!!” Lo incitarono i suoi compagni. “Oh no Toshi!!” Shingi lo stava per colpire, quando ci fu una violenta esplosione. Shingi si scansò di colpo. “CHE DIAVOLO SUCCEDE?” Esclamarono tutti.

 

 

Capitolo 13 “Fulmine a Ciel Sereno”

 

 

“ECCOCI, SCUSATE IL RITARDO!!” “Boruto, ragazzi. Come lo sapevate che Toshi stava combattendo con Shingi?” “Ci ha detto tutto tuo padre.” “Oh capisco…” “Ma guarda, sono arrivati i rinforzi. Molto meglio, così avrò l’occasione di combattere anche con voi.” Sorrise diabolico Shingi. “Papà sei tu? Non sto sognando vero?” “No figliolo, sono qui per davvero. Caspita, sei davvero ridotto male…” “Lo so, ti chiedo scusa. Ma volevo provare con le mie sole forze a sconfiggere quel tizio mascherato. Ma a quanto pare, non ce l’ho fatta.” “Non preoccuparti, l’importante è che ci hai provato. Dai vieni, appoggiati a me.” “Grazie…” Boruto lo aiutò a rialzarsi. “Che cosa facciamo ora Ken?” “Ci conviene andarcene, quel tale è troppo forte per noi.” “Va bene, ma come facciamo?” “Ehi voi, cosa state confabulando? Se avete in mente un piano non funzionerà.” “Lanciamo delle bombe fumogene senza che loro se ne accorgano. Vai Boruto…” “Va bene.” Boruto lanciò le bombe fumogene quando Shingi e il suo gruppo si erano distratti e sparirono in un attimo. “Dannazione, se ne sono andati.” “Stai tranquillo Yori. Non so perché ma me lo aspettavo. In fondo quel ragazzino non era tanto forte. Ma molto presto ci rivedremo, ne sono sicuro. A proposito, dobbiamo cercare Fumio. Poco fa ho sentito la sua presenza, dev’essere qui vicino. Cerchiamolo.” “D’ACCORDO!!”

Come volevasi dimostrare Shingi e il suo gruppo trovarono Fumio addormentato per terra. Lo svegliarono e ritornarono nella loro base.

 

 

Capitolo 14 “Confini della realtà”

 

 

Una mattina Toshi si alzò molto presto. “Ehi figliolo buongiorno. Come mai ti sei alzato presto?” “Non avevo più sonno.” “Oh capisco… oggi hai qualche incarico da svolgere?” “No papà.” “Ah ottimo, così oggi ti riposi un po’…” “Già…” Si sedette e fece colazione.” “Ce qualcosa che non va?” “Perché mi fai questa domanda?” “Bè… di solito sei sempre allegro e positivo.” “No sto bene, tranquillo.” “Sei sicuro?” “Certo.” “Comunque, se hai qualche problema sai che ci sono sempre per te.” “Sì lo so, grazie papà. Ora vado a farmi un giro, ritorno stasera. Se per te va bene.” “Ma certo, ormai sei grande. Ma non tardare tanto.” “Va bene, a stasera.” “Ciao!”

Toshi uscì immerso nei suoi pensieri e fece una lunga passeggiata per tutto il villaggio. Poi si sdraiò nella panchina sotto agli Hokage. Ripensò a tutto quello che aveva fatto finora… i vari allenamenti, le tecniche che aveva imparato e altro. Devo assolutamente diventare più forte di quel tizio mascherato, così la smetterà di prendersi gioco di me.

Dopo un po’ arrivarono i suoi compagni che appena lo videro sdraiato nella panchina si avvicinarono a lui. “EHIA CIAO TOSHI!!!” “Ah ciao ragazzi…” Toshi si mise subito seduto. “Come mai stai qui seduto da solo?” “Così, mi piace stare qui a osservare le statue degli Hokage.” “Ah capisco. Ascolta visto che è l’ora di pranzo, ti va di pranzare con noi all’Ichiraku Ramen? Naturalmente, offriamo noi.” “Bè… in effetti ho un po’ di fame.” “Dai andiamo…” “Sì.”

Quindi Toshi mangiò il ramen insieme ai suoi compagni. Anche se lui pensava ad altre cose. “Aaah… ora sì che sono piena.” “Anche io.” Hiromi e Satoru sorrisero soddisfatti. “Scusate ragazzi, ma ora vorrei stare un po’ da solo. Grazie per il ramen.” Detto questo se ne andò. “Ma che cos’ha oggi?” “Non lo so, è dapprima che è strano. Spero che non gli sia successo niente di grave…”

Toshi fece un’altra passeggiata e stavolta si fermò al campetto di allenamento. E’ qui che è iniziato tutto il mio percorso. Ho conosciuto i miei compagni, il mio maestro Ken. Non andavamo d’accordo, ma poco a poco sé cambiato tutto. Siamo cresciuti, ci siamo aiutati a vicenda nelle varie missioni. Da Ghenin siamo diventati dei Chunin maturi e indipendenti.

Toshi strinse i pugni con rabbia, poi dal nulla apparse Ken. “Ehi figliolo, cosa fai qui al campetto?” “Oh salve maestro. No nulla, stavo ripensando al percorso che ho fatto insieme ai miei compagni.” Ken si sedette vicino a Toshi sull’erba appoggiati a un tronco d’albero. “Posso farti compagnia?” “Ma certo maestro, non deve neanche chiederlo.” “Ti vedo un po’ giù, vuoi parlarmene?” “Come fa a saperlo?” “Ormai ti conosco come le mie tasche…” “E va bene, ha vinto. Ha presente lo scontro con Shingi l’altro ieri?” “Sì, sei stato molto bravo.” “Si sbaglia, non lo ero. Io mi sentivo sicuro di vincere come se fossi un ninja d’Élite esperto. Insomma, mi sono dato un sacco d’arie rischiando di mettervi in pericolo.” “Ma questo non è assolutamente vero Toshi, tu hai voluto affrontare un nemico potente con tutte le tue forze. Però hai dimostrato di avere un bel coraggio e una grande forza di volontà. Anche tuo padre ti direbbe lo stesso.” “Quel tizio mascherato si è preso gioco di me durante il combattimento.” “Lo so, ma non devi lasciarti condizionare dal pensiero degli altri. Ascolta, in questi giorni ti sei allenato duramente e hai fatto molti progressi. Ho visto che ti sei sempre impegnato durante i nostri allenamenti.” “Dice sul serio?” “Sì, fidati del tuo maestro. Devi credere sempre in te stesso e nelle tue capacità.” “IL MAESTRO KEN HA RAGIONE!!!” “Ragazzi, cosa ci fate qui?” “Eravamo preoccupati per te. E così, siamo venuti qui io e Satoru. Toshi, ti siamo grati per tutto quello che hai fatto inclusa la battaglia con Shingi. Su forza, abbi fiducia in te.” “Va bene se me lo dite voi, ci credo. Vi ringrazio.”  

Il Team sette unirono tutte le loro mani in una cerchia dandosi più coraggio e fiducia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 15 “Barlume di Speranza.”

 

 

 

Toshi aveva chiesto al suo maestro Ken di afforzare la sua arte oculare Shinigami al meglio e lui aveva subito acconsentito. “Coraggio maestro, devo migliorare quest’arte Shinigami almeno batterò quel tizio.” “Molto bene, attiva la tecnica. Ma ti avverto, non sarò clemente con te.” “Non importa cominciamo.” Bravo ragazzo, così ti voglio.

Toshi attivò lo Shinigami e iniziarono a combattere con tutta la loro forza. “Bravo Toshi, ora la controlli bene l’arte Shinigami.” “Grazie maestro.” Però dopo un po’ si fermò. “Che succede?” “Ho un dubbio che mi assale.” “E quale sarebbe?” “Quando Shingi ci ha attaccato, io penso che non faceva sul serio.” “E come mai pensi questo?” “Non lo so, ho questa strana sensazione. Vuole far vedere che è un cattivo ma sotto sotto dev’essere buono.” “No Toshi è impossibile che lo sia. Anche perché ha fatto fuori numerosi ninja insieme al suo gruppo, quindi la tua è solo un’impressione.” “Può essere…” “Su forza, continuiamo il nostro allenamento. Non perdiamo tempo in chiacchere.” “Ha ragione, mi scusi.”

Intanto Shingi era seduto su una roccia e stava guardando il paesaggio che lo circondava insieme al suo maestro. “A cosa pensi ragazzo?” “Quel ragazzino mi dà troppo sui nervi!!” “Però anche se lo detesti, devi ammettere che ti assomiglia molto… soprattutto nei tuoi modi di fare.” “Non dica sciocchezze, quel moccioso non mi assomiglia neanche minimamente!! Ora basta parlare di lui, il nostro gruppo non è abbastanza. Dobbiamo cercare un altro membro.” “Effettivamente è vero, dopo la morte di Daisuske siamo in pochi.” “Vabbè non ce alcuna fretta, prima o poi lo troveremo.” “Sì giusto.”

Anche i compagni di Toshi si stavano allenando tra di loro. “Wow, sei migliorata complimenti Hiromi.” “Grazie, lo stesso vale per me.” Sorrisero soddisfatti.

Toshi dopo mezz’ora di allenamento finalmente riuscì a migliorare l’arte Shinigami. “Bravo ragazzo, sei molto migliorato e ora la controlli molto meglio di prima.” “Grazie maestro, è tutto merito suo.” “No ma scherzi? E’ il tuo… adesso però ti propongo una cosa.” “Che cosa?” “Devi combattere coi tuoi compagni. Sai, anche loro si sono allenati sempre in questi giorni.”

Infatti arrivarono precisamente Satoru e Hiromi. “EHI TOSHI, MAESTRO!!!” “Ciao ragazzi, siete arrivati proprio al momento giusto.” “E PERCHE’?” Domandarono all’unisono. “Vedete, Toshi ora ha il pieno controllo dell’arte Shinigami. E quindi, volevo proporvi di battervi con lui. Per vedere i risultati dei vostri allenamenti. Ci state?” “CERTAMENTE!!!”

La squadra sette iniziò a combattere dimostrando subito i loro miglioramenti degli allenamenti. Bravi ragazzi, siete diventati molto forti. Toshi riesce a tenere a testa i suoi compagni.

Si allenarono fino a pomeriggio inoltrato. “Ok per oggi basta così, andate a casa. Domani abbiamo un po’ di missioni da svolgere.” “VA BENE MAESTRO!!!”

 Si salutarono e ognuno andò a casa sua. Il giorno dopo il team sette svolse delle missioni facili. “Maestro, ma non c’erano delle missioni di livello A?” “No Toshi, mio padre ha detto che al momento c’erano solo queste.” “Bè… ma catturare una banda di ladruncoli ci sarebbe riuscito anche un bambino.” “In effetti ha ragione…” “Ehi voi, lasciateci andare!!” “Sta zitto ladruncolo.” Consegnarono la banda di ladri al villaggio dell’erba e li misero subito in prigione. “Grazie di aver catturato questi ladri. E’ da una vita che ci rubano i soldi e le provviste.” Sorrise il capo del villaggio. “Si figuri. È stato un nostro dovere.”

Dopo questa missione dovevano ritrovare un bambino che si era perso del Villaggio della Nuvola. Infatti dopo mezz’ora lo ritrovarono tra i boschi che lo riportarono subito ai genitori che lo riabbracciarono forte forte.

Dopo le varie missioni il Team Sette venne lodato dall’Hokage con alte aspettative.

 

 

 

Capitolo 16 “Presenza Oscura”

 

 

Era la tipica giornata d’autunno fredda e grigia, il Team Sette era subito partita per una missione. Avevano tutti i tipici mantelli col cappuccio anti pioggia. “Ah accidenti, avrei voluto stare a casa anziché uscire con questo freddo.” “Toshi, siamo partiti un minuto fa e già ti lamenti?” “Scusami Hiromi, ma non sopporto il freddo.” “Neanche io, ma non mi lamento come te. Sopporta e basta…” “Va bene, ci provo.” “Bravo.”

Improvvisamente cominciò a piovere. “Oh no, sta piovendo.” “Ragazzi, ci conviene fermarci e accamparci per stanotte.” Li informò il loro maestro. “VA BENE MAESTRO!!”

Infatti si fermarono in un punto vicino a un boschetto e ne approfittarono per mangiare qualcosina e parlare un po’.

Shingi in questi giorni se ne stava sempre per conto suo pensando sempre a Riku. “Ehi Ryota eccoti qui, perché sei scappato da noi?” “Io non sono scappato, è che avevo da fare.” “Non ci credo, ormai ti conosco. Dai, dimmi la verità…” Riku gli prese le mani facendolo imbarazzare.

“Figliolo che fai?” Daiki lo riscosse dai suoi pensieri. “Nulla di che, rifletto sulle mie prossime mosse.” “Ah sei sicuro?” “Certo maestro, io non ti mentirei mai. Prima o poi troveremo un altro membro adatto a noi che ci aiuterà nel nostro piano.” “Ne sei certo?” “Sì maestro.” E quando farò finire queste guerre nel mondo rivelerò la mia identità a Ken e Riku. Non vedo l’ora che accada il prima possibile.

Scese la notte e Toshi e Company dormirono profondamente. Però Ken dopo un po’ sentì qualcosa lì vicino e si svegliò. Che cos’è stato quel rumore? Ma forte me lo sono immaginato… Ritornò a dormire.

La mattina dopo Ken svegliò il suo Team e loro ripartirono subito senza lamentarsi. Oggi era una giornata soleggiata ma sempre freddolosa. “Coraggio ragazzi, dobbiamo arrivare al più presto al villaggio della nuvola.” “SI’ MAESTRO!!!” Però Ken avvertì di nuovo qualcosa nell’aria e li fermò. “Fermatevi tutti.” “Insomma maestro, che succede? Prima ci dice di sbrigarci e poi ci ferma.” “Ora vi spiego: stanotte ho sentito una strana presenza.” “Ah sì? E chi sarebbe un fantasma?” “Toshi, non è il momento di scherzare. E’ una cosa seria questa.” “Ok mi scusi…” “D’accordo… vi dicevo che ho avvertito qualcuno da queste parti.” “Oh mio dio, non è che è un assassino?” Sì spaventò Hiromi. “No non credo, è come se ci fosse qualcuno che ci osserva ma che non si vuole far vedere.” “Potrebbe essere un membro di quel tizio mascherato?” Domandò Satoru. “Lo escludo. Altrimenti, sarebbe apparso fuori subito. Dev’essere qualcuno che sa nascondersi molto bene.” “Chi sarà mai?” “Non ne ho idea… molto probabilmente usa uno strano jutsu che gli permette di nascondersi per bene.” “E come facciamo a stanarlo?” Domandò Toshi. “Non possiamo stanarlo, dato che si nasconde ben bene.” “Facciamo così: siccome percepiamo questa presenza da queste parti, sicuramente dev’essere qua vicino. Quindi procediamo.” “OK MAESTRO!!!”

Il Team Sette procedettero verso il punto in cui avevano sentito la presenza di qualcuno. “Fermatevi, è qui che si sentiva. Oh no…” “Cosa succede?” “Purtroppo siamo arrivati troppo tardi, se n’è andata.” “Com’è possibile scusi? Non è che sapeva che lo stavamo cercando ed è scappato?” “Temo di sì…” “Ah accidenti, questa non ci voleva.” “E adesso che facciamo?” “Per oggi niente purtroppo, ritorniamo alla foglia.”

Alla fine ritornarono alla foglia e spiegarono la situazione all’Hokage. “Mi state dicendo che avete avvertito una presenza?” “Esatto papà, però appena siamo arrivati nel punto in cui c’era era scomparsa all’improvviso. Come se sapesse che la stavamo cercando…” “Cavoli, non bastava che ci fosse anche questo Shingi con la maschera e il suo gruppo… ora ci si mette anche questa presenza. Per oggi siete congedati, ma dobbiamo stare sempre all’erta qualsiasi cosa succeda.” “AGLI ORDINI!!!”

Il Team Sette andò a riposarsi non sapendo che qualcuno alle loro spalle agiva indisturbato nella notte oscura.

 

 

Capitolo 17 “Mente Implacabile”

 

 

Shingi era sdraiato nell’erba con le braccia dietro al collo. Oh Ken molto presto ti rivedrò e anche tu Riku. “Ehi figliolo, cosa fai?” “Mi rilasso.” “Non pensavo che ti rilassassi. Non avevi in mente un piano per fermare queste guerre nel mondo?” “A quello ci pensano quelli della foglia a fermarle.” “Bè mica tanto…” “Perché dici così?” “Pare che ci sia una strana presenza oscura che semina panico e distruzione ovunque vada.” Shingi si alzò mettendosi seduto. “Oh interessante, e chi sarebbe?” “Non si sa, perché si nasconde bene nell’ombra per evitare di farsi vedere.” “Capisco… dev’essere molto forte questo tipo.” “Ah però… niente male.” “Come reagiresti se te lo trovassi di fronte?” “Mi sembra ovvio, gli chiederei subito di far parte del nostro gruppo.” “Non penso proprio che accetterà subito. E sicuramente si scontrerà con te.” “Bè pazienza… vuol dire che lo affronterò.” “Anche se fosse più forte di te?” “Ovviamente, io non mi tiro mai indietro.” Il mio caro ragazzo è molto convinto delle sue scelte, meglio così. “Allora, cosa facciamo oggi?” “Non lo so, ce qualcuno da battere?” “Mm… no.” “Lo immaginavo, oggi sarà una giornata noiosissima.” “Si vede che in questi giorni stai pensando ai tuoi compagni, me ne vuoi parlare?” “Bè… non ce nulla da dire. Io nutrivo un profondo odio per Ken. Perché era sempre popolare e tutti lo amavano qualsiasi cosa facesse.” “Me lo immagino… e tu eri invidioso?” “Oh sì moltissimo, ogni volta che lo sfidavo mi batteva sempre.” “Ah quindi era più forte di te?” “Purtroppo sì, perfino le ragazze gli andavano tutte dietro.” “Addirittura? Anche la tua compagna?” “Stranamente no, non gli interessava Ken.” “Oh… allora era innamorata di te fin dall’inizio eh?” Daiki gli diede una gomitata. “Ma io all’epoca lo trovavo assurdo e non le credevo, perché pensavo che si prendesse gioco di me. E l’allontanavo sempre…” “No che cattivo…” “Non si trattava di cattiveria, la verità è che anche lei mi piaceva. Però, avevo paura che mi rifiutasse.” “Ma certo, ho capito tutto.” “Che cosa avrebbe capito?” “Tu eri un tipo orgoglioso e non volevi ammettere che in realtà ti piaceva.” “Ok sì lo ammetto, contento?” “Eh eh, lo sapevo ragazzo. Al tuo maestro queste cose non gli sfuggono queste cose.” “Perché a lei gli piaceva qualcuna?” “Sì, ma non gli interessavo… comunque ritornando a noi, io penso che quando la rivedrai sicuramente ti confesserà i suoi sentimenti.” “Lei dice?” “Sì, le ragazze fanno così di solito.” “Non tutte le fanno, non credo che Riku mi dirà quello che prova per me.” “E invece lo farà, dai retta a me ragazzo. E quando te lo dirà la tua vita cambierà in meglio.” “Ne è veramente sicuro?” “Ovvio figliolo, l’amore è una cosa meravigliosa. E tutti dovrebbero provarla.” “Già… soprattutto in questo mondo pieno di guerre infinite. Ma prima o poi le farò finire…” “Ben detto ragazzo.” “Voglio che in ogni villaggio regni pace e tranquillità.” “Sai, parli proprio come un’Hokage. Io ti ci vedrei molto…” “Sì, tempo fa me lo avevano detto i miei compagni. Ma sinceramente non mi ci vedo, preferisco essere il suo assistente.” “Dici sul serio?” “Certamente, difenderò l’Hokage anche a costo della mia vita. E anche i miei compagni.” Bravo ragazzo sono fiero di te… “E dimmi una cosa, all’esame di selezione dei Chunin ti sei scontrato con Ken?” “Sì, ma ho perso. Però Riku mi ha sempre sostenuto e dopo un po’ diventai Chunin grazie a lei.” “Ah che bello, quindi ti aiutava sempre.” “Eh sì, il suo sorriso mi infondeva coraggio.” “Che cosa bella. E Riku dov’è in questo momento?” “In giro a migliorare le sue arti mediche e arti marziali. E per aiutare le persone in difficoltà.” “Che gesto nobile da parte sua.” “Sì è vero…”

Shingi e Daiki passarono il resto della giornata a chiacchierare di cambiare il mondo e molto altro.

 

 

Capitolo 18 “Trappola Mortale”

 

 

Da un’altra parte c’era una ragazza di diciott’anni stava medicando gli ultimi civili feriti tra cui dei bambini nel villaggio dell’acqua. “Ecco fatto, la prossima volta state attenti.” “SI’ GRAZIE!!!” Riku li salutò e proseguì il suo viaggio. Ken, tra poco ti rivedrò. E a te Ryota porterò dei fiori belli alla tua tomba. Mi mancate così tanto.

Senza accorgersene arrivò in un luogo desolato pieno di rocce appuntite, e nascosti lì dietro purtroppo si erano rifugiati i due Villain Osamu e Hisoka. “Ehi guarda, ce una ragazzina nel nostro luogo privato. Che facciamo?” “Mi sembra evidente, le diamo il benvenuto.” Osamu e Hisoka sbucarono fuori dalle rocce facendo spaventare Riku. “Ferma la ragazza.” “Ah accidenti, mi avete spaventato. Chi siete?” “Sono Osamu.” “E io Hisoka. Questo è il nostro territorio.” “Oh scusatemi, allora tolgo subito il disturbo. Così starete di nuovo in pace.” Riku stava per andarsene ma Osamu la bloccò con la sua spada. “Eh no, tu non vai da nessuna parte. Dico bene Hisoka?” “Esattamente…” “Ma perché scusate? Io sono capitata qui per caso. Non mi sembra il caso di bloccarmi la strada.” “Ti ricordo che sei nel nostro territorio. E di solito chi finisce qua, fa una brutta fine.” Osamu attivò le spade di chakra. “Oh capisco… quindi per passare di qui io dovrei battervi vero?” “E’ proprio così, sei davvero intelligente. Forza cominciamo…” “Come volete, ma io non sarò clemente con voi.” “NEMMENO NOI!!!”

Riku iniziò a combattere contro Osamu e Hisoka. All’inizio gli teneva testa. “Però, devo dire che te la cavi molto bene per essere una Chunin.” Sorrise Osamu. “Sì concordo anch’io.” “Grazie, lo stesso vale per voi. Ma adesso combatterò sul serio.” “AH BENE, PURE NOI!!!” “Arte della terra: Dragone di terra.” Un gigantesco drago di terra andò addosso a Osamu e Hisoka, ma Osamu lo distrusse con le due spade. “Bella tecnica, ma è inutile.” Dannazione, ha distrutto la mia tecnica con una semplice spada come se niente fosse. E ora cosa faccio? Devo inventarmi qualcosa… “Bè? Non ci attacchi più? Se non lo fai, continuiamo noi.” Riku non gli rispose perché non sapeva che fare. Quindi Osamu l’attaccò velocemente senza con la spada ferendola a una spalla. “Eh eh, ti ho colpito.” “Maledetti… ora vi faccio vedere io. Arte della Terra: Abisso sabbioso.” Un’enorme cascata di terra avvolse i due ninja, ma Hisoka roteò il bastone facendo fuoriuscire il chakra che lo polverizzò in un nano secondo. “E anche questa tecnica è stata eliminata.” Non è possibile, finora questa tecnica ha sempre polverizzato i nemici. E invece con loro non ha avuto alcun effetto. Sono veramente dei tipi fortissimi…

Lo scontro continuò e purtroppo Riku era in fin di vita e piena di ferite e tagli dappertutto. “Ah ah ah, ormai sei fuori gioco ragazzina.” “Che dici? Gli diamo il colpo di grazia?” “Oh direi proprio di sì. Sei pronta a morire? Dì le tue ultime parole.” Accidenti…

Gli stavano per dare il colpo finale quando ci fu una violenta tempesta di sabbia. “Accidenti, ce una tempesta di sabbia. Che facciamo?” “Sarà meglio che ce ne andiamo, tanto prima o poi lascerà questo mondo conciata com’è.” “Già, hai ragione. Ah ah, sei fortunata. Addio!!”

Osamu e Hisoka se ne andarono lasciando esanime Riku a terra. Maledizione, non riesco a muovermi. Ken Ryota, mi dispiace ma non potrò raggiungervi. Respirò a fatica…

Ken in un locale stava bevendo un the ma improvvisamente si formò una piccola crepa nella tazza. E’ un brutto segno, sarà successo qualcosa ma non so cosa.

 

 

Capitolo 19 “Dolore dell’Assenza”

 

 

Shingi in questi giorni era sempre per conto suo immerso nei suoi soliti pensieri. “Ti manca Riku vero?” “Oh insomma maestro, la vuole smettere di spuntare fuori dal nulla? Comunque, è vero. Sa… ho l’impressione che scoprirà che sono vivo si arrabbierà a morte con me.” “Ma no, cosa ti salta in mente di pensare queste cose? Anzi, sarà molto felice di sapere che sei ancora vivo. E in caso volesse delle spiegazioni tu gli racconterai tutto quello che vuoi sapere. Non sei d’accordo?” “Ma certo maestro, ora mi scusi ma mi allontano per mezz’ora.” “Ah come mai se posso sapere?” “Vorrei stare un po’ da solo per pensare a cosa poter dire a Riku.” “Mi sembra giusto, vai pure ragazzo.”

Detto questo Shingi scomparì col Kamui e andò in un luogo con il boschetto e un fiume, si sedette e si mise a pensare al tanto atteso rincontro con Riku.

 Riku era ancora a terra molto malconcia e esanime che cercava ancora di resistere. Non è giusto, non posso morire in questo modo. Non dopo aver fatto tanta fatica per arrivare a questo punto della mia vita. Avevo tanti progetti da fare… accidenti!!

“Allora Ryota, io volevo dirti una cosa.” “Sì dimmi.” “Ecco io…” Riku glielo stava per dire ma il loro maestro li richiamò per una nuova missione. “Ehi ragazzi, venire. Dobbiamo partire.” “SI’ ARRIVIAMO MAESTRO!!!”

Riku molto presto ti rivedrò. E poi ti spiegherò perché sono finora sono stato sempre nascosto nell’ombra. E ti dirò quello che provo per te, puoi starne certa. E alla fine parlerò anche con Ken e gli rivelerò chi sono veramente, so già che sarà sconvolto da questa verità… ma non importa. Almeno saprà che sono vivo e vegeto. Saremo di nuovo uniti tutti e tre insieme. Ci racconteremo cos’abbiamo fatto in questi giorni e tante altre cose. Già me lo immagino, io e Riku che ci sposeremo e tu che ci farai da testimone. Sarà tutto meraviglioso. Proteggerò Riku per sempre dai pericoli che gli circonda.

Dopo questi eterni pensieri Shingi ritornò alla sua base. “Sei tornato, hai pensato bene a cosa dire alla tua compagna?” “Sì, anche ci ho impiegato un’ora e mezzo.” “Fa nulla ragazzo, l’importante è che ti sei schiarito le idee.” “Sì le ho schiarite a sufficienza…” “Ben fatto ragazzo, dammi il cinque!!” Shingi batté il cinque al suo maestro. “Ehi, perché vi siete dati il cinque?” Volle sapere Fumio. “Oh niente, sono cose da grandi.” “Capisco…” Fumio ritornò dal gruppo. “Quindi a loro non gli dici niente di Riku?” “E’ meglio di no, sennò mi faranno un sacco di domande.” “Tipo, come te li ho fatte io?” “E vabbè che c’entra? Lei è il mio maestro…” “Sì, ma all’inizio non volevi rispondermi.” “Ma dopo ho cambiato idea, dato che ha insistito.” “Eh eh, è vero. Che ci posso fare? Io sono sempre curioso. Senti, quando ti sposerai con Riku posso farti da padrino?” “Oh insomma, la vuole smettere di dire sciocchezze?” “Non sto dicendo sciocchezze, sono serio figliolo. Me lo permetterai?” Daiki gli mise una mano sulla spalla. “Ma certo.” Si sorrisero. Poi verso le dieci andarono tutti a letto.

Però una volta a letto Shingi fece un brutto incubo su Riku che invocava il suo aiuto. Ryota aiutami ti prego… “Riku no…”

Il giorno dopo Shingi si svegliò tutto agitato. “NOOOO RIKUUUU!!!” Daiki sentendolo urlare corse subito da lui. “Cosa è successo figliolo? Perché ti sei svegliato agitato?” “Ho avuto un terribile incubo su Riku.”

Cosa sarà mai questo terribile incubo che ha fatto Shingi?

 

 

 

 

 

 

Capitolo 20 “Un Urlo Rosso Sangue”

 

 

“Calmati ragazzo, era solo un brutto incubo.” “Lo so, ma sembrava così reale maestro. C’era Riku che invocava il mio aiuto.” “Ne sei sicuro?” “Sì maestro, non mi crede?” “No ti credo, è che mi sembra strano che questo incubo sia un po’ reale. Finora non ti era mai successo…” “Ascolti maestro, userò l’Arte del Sigillo per vedere se ce una presenza a un chilometro da qui.” “Va bene, ti seguo.”

Shingi uscì fuori e attivò la sua arte del sigillo e controllò dappertutto. “Allora, hai visto qualcosa?” “Ancora no, aspetta… ho visto qualcosa.” “Che cosa?” “Ce un corpo a pochi chilometri da qua, il suo chakra è molto debole. Devo vedere assolutamente chi è!!” “Aspetta, vengo con te…” Daiki si aggrappò al braccio di Shingi dopodiché usò il Kamui e arrivò subito nel luogo dove aveva visto un corpo. “Eccoci arrivati, da come ho visto il posto dovrebbe essere questo.” “Ehi guarda laggiù, ce un corpo.” Indicò Daiki. “Sì, lo vedo…” Riku vide che era arrivato qualcuno con la maschera. Oh no, sta arrivando qualcuno. Sarò un altro nemico? “Chi diavolo sei? Mostrati vigliacco!!” Shingi si avvicinò lentamente seguito da Daiki. S’inginocchiò e non poteva credere a quello che vedeva, era proprio la sua amica Riku. Quindi decise di togliersi la maschera temporaneamente. “Oh mio dio, Ryota sei proprio tu? Non sto sognando vero?” “No, sono proprio io.” “Ma allora eri vivo per tutto questo tempo?” “Sì, ora sicuramente mi odierai.” Riku gli mise una mano nella sua guancia. “No, non potrei mai odiarti. Ma sono felice di sapere che sei vivo. Ken sarà felice di saperlo…” Già, Ken sarà felice. “Piuttosto, chi ti ha ridotto così?” “Sono stati due ninja crudeli e misteriosi che si chiamano Osamu e Hisoka. Coff…” “Ehi fai piano, non ti sforzare. Adesso, ti porto subito in infermeria.” “No, lascia stare. Ormai è giunta la mia ora…” “No, non parlare in questo modo.” Ryota la prese in braccio. “Ascoltati attentamente Ryota, prima di morire volevo dirti quella cosa che ti avevo promesso. Ti ricordi?” “Ovvio che me lo ricordo, come potrei dimenticarmene?” Le sorrise. “Ottimo. Tu mi sei sempre piaciuto per il tuo carattere testardo e orgoglioso e so che anche tu eri innamorato di me fin dall’inizio. Ma ti rifiutavi di ammetterlo.”

A Ryota scese una lacrima. “Riku… anch’io ti ho sempre amato dal profondo del mio cuore.” “Bene, finalmente ci siamo dichiarati. Eh eh…” “Sì…” “Coff coff… quindi è giunto il momento che ti dica addio.” “Pare proprio di sì…” “Sono così felice di averti rivisto, anche se non in perfetta forma. Eh eh, addio Ryota.” Riku morì col sorriso sulle labbra. A Ryota gli scese qualche lacrima. “RIKUUUUUU NOOOOOOOOO AAAAAAAAAH!!!” L’urlo di Ryota creò un vento fortissimo. Oh figliolo, mi dispiace così tanto. Il suo maestro s’intristì. Riku, ti prometto che sarai vendicata e che ti farò rivivere in un altro mondo parallelo. “Figliolo, come ti senti?” Per un po’ non gli rispose, poi parlò. “Sto benissimo maestro, ora so quello che devo fare.” “Che cosa intendi?” Ryota gli fece un’ultima carezza, la rimise a terra e si alzò rimettendosi la maschera. “Riku è morta per colpa di Ken… e da oggi in poi reciderò tutti i legami che ho avuto con lui. “ “Sei sicuro figliolo?” “Certamente. Forza, andiamocene da qui.” “Va bene.”

Shingi e Daiki ritornarono col Kamui dal gruppo. “Eccovi finalmente, dov’eravate finiti?” Domandò Yori. “Ragazzi, ora non è un buon momento.” “Perché? Cos’è successo?” Volle sapere Shinobu. “Shingi, posso dirglielo?” “Fai pure.” “Ok… purtroppo è morta una sua cara amica.” “OH NO, CI DISPIACE SHINGI!!!” “State tranquilli. E’ vero, ho sofferto molto nel vederla moorire tra le mie braccia. Ma da oggi in poi, le cose cambieranno.” “IN CHE SENSO?” “Ora non vi posso dire niente, ma più in là lo saprete. Però ora devo vendicare la morte della mia compagna.” “E noi cosa facciamo?” “Se volete venite, ma non intervenite. E’ una faccenda personale, chiaro?” “SI’ CHIARO!!!” esclamarono tutti all’unisono. “Molto bene. Ora lasciatemi un attimo da solo.” Il gruppo si allontanò un po’ da Shingi tranne il suo maestro. “Ragazzo, sei sicuro di voler rompere i legami col tuo compagno Ken?” “Maestro, ormai non è più un mio compagno. Non è più niente, come il resto di questo mondo.” Figliolo, la morte di Riku ti ha devastato molto. E hai deciso di cambiare atteggiamento rompendo i legami con tutti. E’ più che normale che tu abbia preso questa decisione importante.

Quindi Shingi d’ora in avanti decise di cambiare del tutto i suoi piani. Che cosa avrà in mente?

 

 

Capitolo 21 “Furia Omicida”

 

 

Shingi e il suo gruppo erano già partiti alla ricerca di questi ninja misteriosi. “Sai dove sono questi ninja?” “Ancora no maestro, ora cercherò di scovarli con l’arte del sigillo.” Attivò l’arte del sigillo. Shingi attivò il suo occhio. “Sono curioso di vedere che tipi sono questi!!” “E’ meglio che tu non sia troppo curioso Yori. Non è mica un gioco” Lo avvertì Shinobu. “Guarda che lo so benissimo, sono solo curioso. Che male ce?” “Ragazzi, non è il momento di litigare. Rimanete concentrati.” “VA BENE SHINGI!!!” “Li ho visti.” “Dove sono?” “A un chilometro da qui.”

Dopo un po’ arrivarono nel luogo dove c’erano i due ninja. “Ehi, chi sono quelli là?” “Non ne ho idea Osamu, ma chiunque siano gli daremo una bella lezione.” “E così voi siete i famigerati Osamu e Hisoka dico bene?” Domandò serio Shingi. “Complimenti sei molto informato. Sicuramente, te l’avrà detto quella ragazzina che abbiamo eliminato.” Sorrise aspramente Hisoka. Al solo sentire nominare quelle parole Shingi liberò tutto il suo chakra. “La pagherete molto cara per tutto il male che avete fatto.” “Oooh che paura, cosa speri di fare contro noi due?” “Ragazzi, è meglio che ci allontaniamo un po’. Ho l’impressione che il mio caro ragazzo scatenerà tutto il suo potere.” “VA BENE!!” Daiki e gli altri si allontanarono un po’. “Hisoka, lascialo a me. Me ne occuperò io.” “D’accordo, ma il colpo finale lascialo a me.” “Ovvio, come sempre. Preparati, chiunque tu sia ti eliminerò. Così raggiungerai quella ragazzina e vi farete compagnia a vicenda. Bene, è giunta la tua ora. Aaah...” Osamu fondò il suo chakra nelle due spade e lo colpì, ma gli passò attraverso. “Ma com’è possibile? Gli sono passato attraverso!! Che razza di tecnica usi?” “Figurati se lo dico a un criminale patetico come te.” “Come hai osato darmi del patetico?” “Osamu, ho un’idea. Colpiamolo insieme facendo unire le nostre armi.” “Sì giusto, facciamolo.” Quindi Osamu e Hisoka lo attaccarono insieme: il primo da destra e il secondo da sinistra. “AAAAAAAH… SEI FINITO!!!” Tsk, poveri illusi. Shingi a uno gli tirò un pugno e altro un calcio facendogli fare un bel volo a terra. Ma loro si rialzarono un po’ mal ridotti. “Allora ragazzi, non mi avevate detto che mi avreste fatto fuori? A me non sembra…” “Hugh… sta zitto. Maledetto…” “Vi reggete a malapena in piedi, adesso chi è patetico? Visto che non volete più attaccare, lo farò io.” Shingi chiamò a raccolta tutto il suo chakra in un unico punto. Il ragazzo vuole utilizzare il chakra nel braccio che gli ho curato. “Che cosa vuoi fare?” “Ora lo vedrete.” Shingi li bloccò con la sua arte oculare. “MA CHE SUCCEDE? NON RIUSCIAMO A MUOVERCI!!!” “Sono gli effetti della mia arte oculare del Sigillo che può bloccare qualsiasi cosa.” “Dannazione, cosa vuoi farci?” “Lasciaci andare, ti promettiamo che non uccideremo più nessuno!!” “Solo i vigliacchi si mettono a implorare pietà, siete veramente ridicoli. Adesso è giunta la vostra ora.” “NO PER FAVORE, RISPARMIACI!!!” “Mi dispiace, ma è troppo tardi. Arte del legno: Radice velenosa.” Dei rami con le punte colpirono violentemente Osamu e Hisoka al petto trapassandoli che li fece morire all’istante dissanguati. “AAAAAAH…” Ha utilizzato una delle tecniche proibite nella pergamena, mi sorprendi sempre di più.

Ti ho vendicata Riku, però io cercherò un modo di farti rivivere in un altro mondo. Te lo prometto…

“Sei stato bravissimo Shingi.” Si entusiasmò Yori. “Grazie, ma non è finita qui. Molto presto cambieremo questo mondo infernale. Ora andiamocene.”

Detto questo Shingi e il suo gruppo ripartirono. Intanto alla foglia una squadra di Ambu lo informò della morte di Riku. E questa cosa lo devastò a morte, ora era al cimitero insieme al suo Team Sette. “Maestro, io e gli altri siamo molto dispiaciuti per la morte della sua compagna.” “Grazie del vostro sostegno ragazzi.” “Si figuri, per qualsiasi cosa noi siamo qua.” “Grazie, ma ora se non vi dispiace vorrei stare un attimo da solo.”  “COME VUOLE!!”  Toshi e i suoi compagni andarono via…

Oh Riku è tutta colpa mia non dovevo lasciarti partire per migliorare le tue arti mediche. Se te l’avessi impedito a quest’ora saresti ancora viva. Mi dispiace moltissimo…

A Ken gli scese qualche lacrima. Riku, ti prometto che la tua morte sarà vendicata a qualsiasi costo. E anche la tua Ryota… mi mancate ragazzi.

Ogni giorno Ken portò sempre una rosa rossa nella tomba di Riku e gli raccontò tutto quello che faceva. Shingi che era nascosto dietro un cespuglio osservò la scena con disgusto e orrore. Ma guardalo, fai proprio pena Ken. Ti pentirai di averla fatta morire.

 

 

Capitolo 22 “Pericolo Imminente”

 

 

“Shingi, cosa facciamo ora?” “Non lo so, sto pensando a un piano.” Poi si fermò perché vide alcuni ninja della pioggia e della nebbia. “E tu chi sei?” “Non ha importanza, vorrei che voi faceste un lavoro per me.” “E noi cosa ci guadagniamo?” “Ci guadagnate solo il reciproco rispetto e fiducia. Adesso ascoltatemi…”

Shingi gli spiegò il suo piano e loro partirono subito all’inseguimento del Team Sette.

“E anche oggi abbiamo completato una missione di livello A.” Si entusiasmò Toshi. “Fermatevi tutti.” “CHE SUCCEDE MAESTRO?” Dissero tutti all’unisono. Si fermarono. “Sta arrivando qualcuno.” “E chi sarà?” “Sicuramente non gente amichevole.” Poi i ninja della nebbia e della pioggia arrivarono. “Cosa volete da noi?” “Eh eh, eliminarvi.” A Ken non gli lasciò il tempo di parlare che lo attaccarono all’istante. Però Toshi col rasengan ne fece fuori uno. “Ehi voi, non vi permetto di attaccarci. Soprattutto al mio maestro.” “Gr… dannato ragazzino. Adesso ti…” Stava per attaccarlo ma lo fermò e lo prese da parte. “Si può sapere perché mi hai tirato per il braccio? Volevo colpire quel moccioso.” “Ragiona amico, noi da quando in qua prendiamo ordini da un tizio mascherato di cui non sappiamo niente?” “Effettivamente è vero…” “Infatti, dai andiamocene.” “Sì. Siete fortunati, vi risparmiamo la vita.”

Detto questo se ne andarono così com’erano venuti. “Perché hanno smesso di attaccarci e se ne sono andati?” “Non ne ho idea Toshi, ma io penso che evidentemente qualcuno gli aveva dato l’ordine di attaccarci senza motivo!” “Già, ma chi potrebbe essere?” Domandò dubbioso Satoru.

Shingi e il suo gruppo stavano per tornare alla loro base quando i ninja della nebbia e della pioggia li bloccarono. “Wow, li avete già battuti? Complimenti ragazzi…” Si complimentò Shingi. “Stavamo per farlo, ma io e gli altri dopo un po’ abbiamo cambiato idea.” “E perché mai?” “Vedi, non ci piace che uno che non conosciamo ci dia degli ordini. E quindi, ti elimineremo all’istante!! Eh eh…” “Oooh… davvero? Sapete, è un vero peccato… perché stavo pensando di farvi unire al mio gruppo. Ma visto, come stanno le cose mi tocca farvi fuori.” “Tu vorresti farci fuori? Ah ah ah ah, che ridere. Sarà il contrario. Forza ragazzi, uccidiamolo.” “SIIIII!!!!”

I ninja gli lanciarono mille kunai e gli shuriken addosso a Shingi, ma gli passarono tutti attraverso. “Ah che bei giocattoli, avete altro?” “MA E’ IMPOSSIBILE, GLI SONO PASSATI ATTRAVERSO IL CORPO!! COME DIAVOLO HA FATTO?” Erano sconvolti. “Bè? E’ tutto qui quello che sapete fare? Ah ragazzi, mi deludete. Va bene, ora tocca a me. Arte del Legno: radice mortale.” Dal terreno vennero fuori tanti rami giganteschi che colpirono violentemente tutti i ninja facendoli morire dissanguati. “E anche loro sono sistemati.” La sua Arte del Legno è sempre più potente. Riesce a controllarla con facilità, mi stupisci sempre ragazzo.

Quindi Shingi ritornò a casa pensando a un nuovo piano per distruggere la foglia per sempre.

 

 

Capitolo 23 “Piano premeditato”

 

 

Il team Sette avevano una missione di Livello S da svolgere, senza sapere che qualcuno li seguiva di nascosto senza farsi vedere. Questi tizi non si riposano mai? Che rottura…

Poi arrivarono al villaggio dell’acqua e Takeru restò nascosto nell’ombra a guardarli. Quel ragazzino parla troppo, non gli si secca mai la lingua? Gli unici seri e normali sembrerebbe il suo maestro e i suoi compagni. Ah la ragazza ci sa il fatto suo, ha zittito quel ragazzo chiacchierone solo con un pugno in testa. Eh eh, che mito.  Il loro maestro assomiglia a qualcuno… ma certo, è il figlio del famoso Kakashi Hatake l’Hokage della Foglia. Ah interessante…

Almeno lui ha una famiglia che lo aspetta sempre a casa, al contrario di me. Il mio clan non esiste più… ah, stanno salutando a tutti. Presumo che abbiano finito la loro missione, che cavolata!! Andare a riprendere le provviste rubate da una banda di criminali. Eccoli che ripartono, bah ora basta inseguirli. Andrò per conto mio!!

Takeru proseguì per la sua strada per conto suo quando sentì qualcuno che parlava davanti a lui e allora decise di seguirli di nascosto. Ce qualcun’altro che parla. Bene, vediamo chi è…

“Accidenti, finora non abbiamo trovato nessun membro al nostro gruppo. E’ come cercare un ago nel pagliaio…” “Ragazzi, guardate che non è sempre facile cercare un altro membro.” “Shingi ha ragione, mica possiamo pretendere che spuntino fuori come i funghi!!” Precisò Shinobu. “Brava Shinobu, è esattamente quello che volevo dire.” “Oh grazie…” “Ma guarda, ora arrossisci per un misero complimento detto da Shingi.” “Sta zitto Yori!!” “Eh eh, siete veramente divertenti.” Rise Fumio. “Noi non volevamo affatto essere divertenti.” Ma di cosa parlano questi? Trovare un membro per cosa? Non capisco… non mi convincono per niente!! Soprattutto quel tipo con la maschera, ha un che di maligno. E’ meglio che me ne vada da loro, prima che si accorgano della mia presenza.

Infatti se ne andò via velocemente. Shingi si fermò… “Che succede Shingi?” “Un minuto fa c’era qualcuno che ci inseguiva.” “Davvero e chi era?” Non lo so maestro, ma molto probabilmente è la presenza che avevamo percepito qualche giorno fa.” Sorrise Shingi. “Ti è venuto in mente qualcosa?” “Forse sì…” Sicuramente ha un progetto in mente.

“Ragazzi, voi intanto andate. Io devo fare una cosa.” “VA BENE SHINGI!!!” Annuirono tutti.

Shingi sparì col Kamui. Intanto Takeru si era fermato ammirando il paesaggio, quando dei tipacci gli fecero ombra. “Ehi ragazzino, dacci tutti i soldi.” “E perché dovrei? Piuttosto, spostatevi. Mi fate ombra…” “Gr… brutto moccioso impertinente. Ora la pagherai…” Uno stava per colpirlo, ma Takeru si alzò in fretta e lo evitò velocemente. “Mi avete disturbato nel mio giorno di rilassamento. E mi avete innervosito.” “Oh che paura, il moccioso si è innervosito. Cosa credi di fare contro noi quattro?” Sorrise divertito. Takeru attivò lo sharingan e anche il segno maledetto. “Ora vi ucciderò!!” senza lasciargli il tempo di contrattaccare uccidendoli uno ad uno. Shingi che finora era stato nascosto a osservarlo era rimasto stupito dalla sua forza. E quindi uscì dalla foresta. “Complimenti, sei stato bravissimo a uccidere a quei tipacci!!” “E tu chi diavolo saresti?” Si spaventò Takeru. “Sono un semplice ninja che passava da queste parti.” “Non prendermi per sciocco, tu mi hai spiato per tutto questo tempo. Come hai fatto? Io finora sono stato sempre bravo nel nascondermi.” “Devi sapere che io mi ero accorto della tua presenza qualche giorno fa. Vedi, io ho una speciale arto oculare chiamata Arte del Sigillo che mi permette d’individuare persone o oggetti anche a chilometri di distanza. E’ un po’ come lo sharingan, ma la differenza è che è molto più potente.” “Wow che forza!! Ehi, non posso impressionarmi per le tue tecniche. Scusa, ma adesso me ne devo andare. Ho delle cose da fare.” Takeru stava per andare ma Shingi lo fermò. “Aspetta un attimo…” “Insomma, che ce? Non lo vedi che ho fretta?” “Vorrei chiederti un favore.” “Quale favore?” “Ti andrebbe di unirti alla mia squadra?” “Cosa? Ma se non so nemmeno chi sei?” “Hai ragione, che maleducato. Sono Shingi, e tu chi sei?” ”Takeru Uchiha.” “Ah piacere di conoscerti Takeru. Quindi sei un Uchiha eh?” “Sì, ce qualche problema?” “Oh no no, sono solo contento tutto qua.” Bene, un altro Uchiha come me, E’ perfetto.

“Comunque, tornando a noi. Ti unisci?” “Mi dispiace, ma non posso. Io sono un tipo solitario e ho sempre viaggiato da solo.” “Veramente? Però sei coraggioso per essere un ragazzino, ma ti dirò una cosa. Mentre viaggiavi per conto tuo, non ti è mai capitato di assistere alle tante guerre tra ninja e alle morti atroci di persone innocenti?” “Bè sì, ma cosa c’entra con…” “Takeru ascoltami bene: questo mondo in cui viviamo è un sistema falso e corrotto, gli amici ti tradiscono e non mantengono le promesse fatte col cuore. Tutti gli Hokage dei villaggi sono bravi solo a discutere e basta. E intanto la gente muore per colpa loro. Ci vanno di mezzo tutti, che sia uomo, donna e perfino i bambini.” Takeru ascoltando le parole di Shingi ripensò a una povera famiglia massacrata durante la guerra e quindi ci pensò un po’ su. “Su alcune cose ti do ragione, purtroppo mentre viaggiavo mi è capitato di vedere una famiglia uccisa senza aver fatto nulla di male.” “Ecco, lo vedi? Questa è la prova che questo mondo è privo di compassione e umanità. Se non cambiamo questo mondo al meglio peggiorerà soltanto. Allora, cos’hai deciso? Ti unisci a noi o no?”

Takeru ci pensò un po’ e poi decise. “Ok ci sto.” Si strinsero le mani. “Bravo ragazzo, così mi piaci.” Questo ragazzino mi aiuterà a mettere a punto il mio piano, è stato facile convincerlo con le mie parole. “Dai, ora andiamo. Ti presento ai miei compagni.” “D’accordo…”

Infatti come previsto da Shingi lo presentò a tutti e furono felicissimi.

 

Capitolo 24 “Il Giustiziere” (Episodio Filler)

 

 

Oggi il team sette dovevano fare una ricognizione in un villaggio e già che c’erano anche per godersi un meritato riposo nelle ultimi missioni svolte finora. Dopo un’ora e mezzo arrivarono al villaggio del tempio Todaiji. “Wow, guardate che tempio gigantesco.” Osservò Toshi guardandolo ammirato.  “SI’ E’ VERO!!” Confermarono i suoi compagni.

Davanti a loro si ergeva un tempio a due piani molto elegante e alto e ai lati c’erano dei giardini con dei vari fiori primaverili. “Ehi voi, non vi permetto di sostate nel mio villaggio.” A parlare era un bambino sui sette anni con i capelli castani chiari e gli occhi blu indaco. “Izumi, smettila d’infastidire i nostri ospiti. Perdonatelo, ma mio figlio è fatto così.” “Eh eh, non ce problema.” Sorrise Ken. “Ma papà, io devo difendere la gente del villaggio dai malintenzionati.” “Guardali bene, ti sembrano dei criminali?” Izumi li osservò. “Mm... no.” “Molto bene. Mi presento, sono Kazachi il capo di questo tempio. Voi siete ninja della Foglia, cosa vi porta qui?” “Bè… a essere sincero siamo venuti qui a rilassarci un po’.” “Ah molto bene, allora siete i benvenuti. Venite pure. Volete prenotare una stanza per un giorno e una notte?” “Ma certo, ecco i soldi.” Ken gli diede un mini sacchetto con un sacco di monetine. “Perfetto, seguitemi.”

Kazachi gli vede vedere le stanze ovviamente una per una sola ragazza e l’altra per i ragazzi. “Sono delle stanze stupende. E da qui si vede un panorama stupendo.” “Lo so ragazzo, le ho scelte appositamente per voi. Adesso vi lascio riposare, fate come se foste a casa vostra. Ah e inoltre se volete, ci sono alche le terme a vostra disposizione.” Detto questo il capo andò via. Toshi e Company si buttarono subito nel letto. “Vi piace questo tempio ragazzi?” “SI’ MOLTO MAESTRO!!”

Si riposarono per un’oretta. Intanto Izumi aveva trovato una mappa che indicava dov’era il tesoro e la stava mostrando agli altri bambini, ma loro si misero a ridere perché non gli credevano. “Oh insomma, smettetela di ridere. Vi dico che questa è una vera mappa del tesoro. Perché non mi credete?” “Ah ah ah ah ma smettila. Noi ce ne andiamo, non abbiamo tempo da perdere per queste sciocchezze.” “No aspettate…” Però i bambini se ne andarono… “Ehi figliolo, non dovresti inventarti delle bugie per farti degli amici.” “Ah dannazione papà, neanche tu mi credi? Ho trovato questa mappa del tesoro, guarda. Cerchiamolo insieme…” “Lo vorrei tanto, ma non posso proprio. Ho delle faccende da fare.” “Uffa, non ti sopporto.” Izumi scappò via. “No Izumi, oh cavoli si è arrabbiato. Spero che non si allontani troppo…”

Toshi e gli altri dopo un po’ si erano alzati e stavano facendo un giretto per il villaggio. “Avete visto quanti negozi e locande ci sono?” “Eh sì, sai questo tempio è molto famoso più del nostro villaggio.” “Dai addirittura?” “Sì Toshi, si vede se lo osservi bene.” “Effettivamente sì…” Affermò Hiromi. “Ehi ragazzi, avete dormito bene?” “SI’ SIGNORE!!” “Non chiamatemi signore ma solo Kazachi.” “Va bene Kazachi.” “Piuttosto, dov’è andato suo figlio?” “Eeeh… abbiamo avuto un piccolo litigio ed è scappato.” “Oh no!!” “Non vi preoccupate, dopo un po’ ritornerà.”

Finito il loro giretto di ricognizione andarono a farsi un bel bagno alle terme. “Aaah… come si sta bene qui.”

Passarono un’oretta per le terme e poi andarono subito a letti stanchi ma rilassati.

Il mattino dopo di Izumi non si era ancora visto. “Ragazzi, mio figlio non è ancora tornato a casa. Sono preoccupato, mi aiutate a cercarlo?” “D’ACCORDO KAZACHI!!”

Il team sette perlustrò tutto il tempio per trovarlo. “EHIIIII IZUMIIIII, DOVE SEI?” Andarono verso la foresta, poi Toshi lo trovò sdraiato su un albero. “Ah eccoti qui. Ragazzi, l’ho trovato!!” Ken e i suoi compagni arrivarono di corsa. “Finalmente Izumi, tuo padre è preoccuppato. Su torniamo al tempio.” “Sì figuriamoci, fa solo finta. No grazie, io preferisco rimanere qui.” “Ma perché dici così? “Mio padre è solo interessato al suo lavoro, io gli avevo proposto di aiutarlo a proteggere la gente ma non ha acconsentito.” “Moccioso, non dire stupidaggini.” “Toshi, cosa dici?” “Lascialo parlare Hiromi.” “Ascolta, tu dovresti essere orgoglioso del lavoro che fa tuo padre. Prendi esempio dal mio maestro, suo padre è il nostro Hokage della Foglia. Ma non per questo lo odia, anzi l’ammira molto.” “Dici sul serio?” Izumi si girò verso Toshi. “Sì, fidati di me.” Gli fece l’occhiolino. Izumi ci pensò un attimo poi scese. “Hai ragione Toshi, io devo stare sempre vicino a mio padre qualsiasi cosa succeda.” Si strinsero le mani poi Izumi ritornò da suo padre abbracciandolo forte forte.

Alla fine il team Sette saluto Izumi e suo padre e ritornarono a casa felici e soddisfatti.

 

 

 

Capitolo 25 “Energia Innaturale”

 

 

 

Takeru anche se era da poco nel gruppo di Shingi se ne stava sempre per conto suo. “A quanto pare quel ragazzino è un tipo solitario.” “Lo so, ma vedrà che col tempo si integrerà con noi.” Yori si avvicinò a lui. “L’arco con le frecce è la tua arma vero? Come le usi?” Takeru tirò fuori una freccia, la riempì del suo chakra, si concentrò e poi fece partire la freccia lontano che distrusse un intero albero. “Accidenti, è strabiliante. Posso provarlo?” “No.” “Ah e dai, cosa ti costa?” “Ho detto di no, non insistere.” Takeru lo fulminò con lo sguardo. “Ok scusami…” “Eh eh, ha un bel caratterino.” “Eh sì, è per questo che mi piace. Sarà un ottimo membro!!” “Come hai fatto a convincerlo?” “Ho i miei metodi.” “Eh bravo il mio ragazzo.” “Grazie maestro. Bene, direi che è giunta ora.” “L’ora per cosa?” “Di allenare al meglio Takeru.” “Ah mi sembra giusto…” “Takeru, ti va di batterti con me?” “E perché?” “Per misurare le tue capacità, o hai altro da fare?” “Assolutamente no, ok combattiamo.” “Molto bene.”

Shingi e Takeru andarono un po’ lontano dalla base accanto alla foresta. “Uuuh che bello, adesso assisteremo a una battaglia tra Shingi e Takeru!!” “Smettila di emozionarti, è solo un combattimento.” Lo informò Shinobu. “Allora sei pronto?” “Certamente.” “Io non sarò clemente, ti avverto.” “Tsk, neanche io.” Questo ragazzino ha fegato da vendere, diventerà un ninja eccellente.

Iniziarono a combattere, ma Shingi gli teneva testa. “Anf… però sei bravo nel combattimento.” Si congratulò Takeru. “Grazie, anche tu non sei male.” “Adesso però è ora di fare sul serio.” “Ottimo, vediamo…”

Takeru scatenò tutto il suo chakra ala massima potenza. “Bene, sono pronto. Attaccami pure.” “Come vuoi.”

Shingi lo attaccò velocemente con una combo di arti marziali, ma Takeru glieli parò tutti. “Wow, quel Takeru è sorprendente.” “Questa volta, concordo con te.” Affermò Shinobu. “Condivido anche io.” Sorrise estasiato Fumio.

“Accidenti, mi hai fatto stancare. Vediamo come te la cavi con la mia speciale arte oculare del sigillo.” Shingi lo bloccò. “Accidenti, non riesco a muovermi.” “Eh eh, e adesso come farai a liberarti?” “Hugh… dannazione. Non ho altra scelta.” Takeru attivò il segno maledetto che gli donò ancora più energia di prima. “AAAAAAAH!!!” Dopo un po’ si liberò anche se con un po’ di sforzo. Accidenti, è riuscito a liberarsi. Questo ragazzino non smetterà mai di sorprendermi. Ho fatto proprio bene a scegliere un membro come lui nel mio gruppo. Preparati Takeru, da oggi sarai un guerriero ninja che sterminerà chiunque incontri nella tua strada.

“Sei stato bravissimo Takeru, direi che hai delle ottime predisposizioni sia nelle arti marziali che nelle tecniche ninja.” “Ti ringrazio Shingi.” Si strinsero le mani. “Scusate, ma ora vorrei stare per un po’ da solo.” “Certo, è naturale. Ma non ti allontanare troppo ok?” “Come vuoi.”

Takeru andò via velocemente. “Perché se n’è andato?” “Vuole stare un po’ da solo.” “Evidentemente non è abituato a stare con più persone. Si vede che è un tipo solitario…” “Lo so bene maestro, ma prima o poi si abituerà. Tanto non può scappare da noi, ormai è un nostro membro ufficiale.”

E così Takeru decise di stare un attimo da solo per riflettere sul da farsi del nuovo gruppo di Shingi. Cosa succederà adesso?

 

 

Capitolo 26 “Arco di Discesa”

 

 

FLASHBACK…

 

Fumihiro era un giovane Ambu sui venticinque anni con gli occhi rossi e i capelli neri. Ormai svolgeva il suo ruolo da molto tempo. Ma in realtà lui aveva una doppia facciata, che truffa le persone e le uccide. Finora non lo aveva scoperto nessuno… “No ti prego, non ucciderci.” Diceva impaurita una giovane ragazza e suo padre. “Eh eh mi dispiace, ma devo farlo per i soldi.” Senza lasciargli il tempo di reagire li uccise. Un collega di Fumihiro che era nascosto lì vicino purtroppo aveva visto tutto. Ma quello è Fumihiro, non può essere vero. Ha ucciso quelle povere persone. Devo avvertire immediatamente l’Hokage.

L’Ambu corse via velocemente. “E anche questi sono sistemati.” Si intascò i loro soldi. Bene, questa missione è compiuta. Ora non mi resta che andare da quel fesso dell’Hokage per dirgli che ho svolto l’incarico brillantemente ed è fatta. Sorrise soddisfatto.

L’Ambu arrivò subito nell’ufficio di Kakashi con la tecnica di trasformazione. “Signor Hokage, ho una brutta notizia da darle.” “Che cosa succede?” “Ha presente Fumihiro della nostra squadra Ambu?” “Sì e allora?” “Ho assistito di nascosto a lui che uccideva dei civili innocenti.” “E’ uno scherzo vero?” “Purtroppo no signore, l’ho visto coi miei occhi.” “Non ci credo, lo devo sentire da lui.”

Neanche a farlo apposta Fumihiro comparì proprio in questo momento. “Eccomi Signor Hokage, ho svolto l’incarico come mi aveva detto. E’ andato tutto bene.” “Oh dici sul serio? Perché un tuo collega mi ha detto che ti ha visto uccidere dei civili e che poi hai intascato i loro soldi. E’ tutto vero?” “No, il mio collega deve aver visto male.” “Ehi, non prendermi per scemo. Io ho visto molto bene.” “Fumihiro dimmi la verità una volta per tutte, le hai uccise o no quelle persone?” “Ecco io…” “Bene, ho capito. Perché l’hai fatto?” “Tsk, vuole sapere perché eh? Lei mi dava sempre delle stupide mansioni inaffidabili. Ecco perché, e allora per guadagnarmi qualche soldo in più ho deciso di uccidere qualsiasi civile e intascarmi tutti i loro soldi. Eh eh eh…” “Basta così, da oggi in poi sei sollevato dal tuo incarico.” “E va bene, tanto me ne volevo andare comunque. Vi pentirete amaramente di avermi cacciato. Ah ah ah!!!”

Dopo questa discussione Fumihiro scomparì ridendo malvagiamente.

 

FINE FLASHBACK…

 

“E questo è quanto vi ho raccontato.” “Quindi papà, questo ex Ambu ora è in giro ad uccidere dei civili innocenti per intascarsi solo dei soldi?” “A quanto pare sì, dovete fermarlo assolutamente.” “Ora si spiega tutto.” Disse Boruto. “Scusi, ma come facciamo se non sappiamo nemmeno dove sta?” Domandò Toshi perplesso. “Sì Toshi ha ragione, è praticamente impossibile riuscire a stanare questo tizio.” Confermò Hiromi. “Lo so benissimo che è difficile, ma provatevi ugualmente. Deve pagare per quello che ha fatto.” “Sì giusto Signor Hokage.” Toshi strinse un pugno. “Bravo ragazzo, così mi piaci. Su forza, partite immediatamente.” “AGLI ORDINI!!” “Ciao papà, a stasera.” “A stasera figliolo, buona fortuna.” “Grazie.”

Toshi salutò suo padre e partì con gli altri. Intanto Fumihiro aveva continuato a mietere vittime intascandosi i loro soldi. Ah ah ah, se continuo di questo passo diventerò molto ricco. E molto presto diventerò il capo supremo di tutti i villaggi.

“Maestro Ken, secondo lei dove potrebbe essere questo criminale?” “Non ne ho idea, ma l’importante è che lo troviamo. Anche se dovessimo girare in tutto il mondo.” “Sì, ben detto.”

Fumihiro che passava proprio da quelle parti sentì che arrivava qualcuno. Chi diavolo sarà? Dannazione, è meglio che mi nascondo qui sopra. Salì sopra un albero. “Ragazzi, fermiamoci un attimo per riposare.” “Le sembra il momento di riposare maestro? Le ricordo che quel tizio è fuori a uccidere qualsiasi persona che gli capita a tiro.” “Lo so Toshi, ma non possiamo combattere senza energie.” “Va bene, ci riposeremo un attimo.” Sono quei tizi della foglia, ci mancavano solo loro. No aspetta, perché mi preoccupo? Eh eh, eliminerò anche loro. Così m’intascherò anche i loro soldi. Che ingenui a venire qui!!

“Che dite, ne approfittiamo per mangiare qualcosa?” “SIII!!!” Esultarono tutti e tre.

Infatti mangiarono un po’ di vari cibi.   Questo è il momento giusto per colpirli.

Fumihiro lanciò uno shuriken, ma Ken lo evitò velocemente. Sappiamo che sei lì, esci fuori Fumihiro.”

Fumihiro scese dall’albero. “Come avete fatto a scoprirmi? Eppure, mi ero nascosto così bene.”  “Eh mio caro, io l’avevo capito fin dall’inizio che eri sopra di noi. E così mi ero fermato apposta per costringere a uscire fuori.” “Bè ormai non ha importanza, tanto avevo deciso di eliminarvi. Aspetta un momento, adesso che ti guardo meglio tu assomigli un po’ a qualcuno.” “E’ ovvio, sono il figlio di Kakashi.” “Ah… infatti notavo una certa somiglianza. Ottimo, comincerò a eliminare te per primo e poi passerò agli altri mocciosi.” “Maestro Ken, lasci che ci pensi io e i miei compagni.” “Sei sicuro?” “Certo.” “Va bene, stai attento.” “Non si preoccupi.”

Sembra così sicuro di sé, bravo ragazzo. “Ah ah ah, voi mocciosi volete sconfiggervi? Non fatemi ridere!!”  “Ragazzi ascoltatemi: per sconfiggere uno come questo dobbiamo adattare una strategia.” “Wow, e da quando usi le strategie?” Domandò sorpresa Hiromi. “Hiromi, non è il momento di scherzare.” “Ok scusami, continua pure.”

Toshi spiegò la sua strategia ai suoi compagni e loro acconsentirono. 

“Allora siete pronti a morire?” “Casomai, sarai tu a morire.” Lo sfidò Toshi. “Brutto ragazzino impertinente, ora ti elimino. Sapete qual è il mio potere? Io sono in grado di risucchiare tutta l’energia oscura delle persone negative. Ogni volta che l’assorbo, divento sempre più forte.” “Non c’importa un ficosecco. Ragazzi, come vi avevo detto. Voi attaccatelo!!”  “MOLTO BENE!!”

“Bene, venite pure. Inizierò da voi a risucchiare il vostro chakra.”

Satoru e Hiromi lo attaccarono in contemporanea. “AAAAAAH…”

Ma Fumihiro gli parò i colpi. “Tutto qui quello che sapete fare? MI deludete!!”

Toshi aveva creato una copia che lo stava aiutando a modellare il Rasengan Elementale. “Bene, sono pronto. Spostatevi ragazzi!!” “D’ACCORDO!!” Si spostarono velocemente. “E ora a noi due, Fumihiro.” “Tanto è inutile, perché te la assorbirò.” “Questo lo vedremo. AAAAAAAAH RASENGAN ELEMENTALE!!!” Toshi glielo lanciò addosso ma Fumihiro cercò di tenerlo. “Non ci riuscirai moccioso.” “Hugh…” “FORZA TOSHI, CE LA PUOI FARE!!!” Lo incoraggiarono i suoi amici. “Sì avete ragione, ooooooooh…” Aumentò il suo chakra bruciando la manica. “No, non è possibile. Da dove prendi tutta questa energia?” “DAI MIEI AMICI AAAAAAAAAAH!!!” Detto questo il rasengan distrusse Fumihiro completamente facendolo sparire per sempre.

Toshi cadde a terra stremato. Il suo maestro e i suoi amici lo raggiunsero subito. “BRAVO TOSHI, CE L’HAI FATTA!!!” “Anf… grazie.” “Aspetta, ti curo io testone.” “Eh eh grazie…”

Hiromi lo curò facendogli recuperare tutte le forze, poi ritornarono alla foglia facendo il rapporto completo all’Hokage. “Bravo figliolo, sono fiero di te.” Suo papà lo abbracciò forte. “Uh… piano papà, mi fa male ancora tutto.” “Anche io sono orgoglioso di voi ragazzi, siete migliorati moltissimo rispetto alle ultime volte.” “LA RINGRAZIAMO SIGNOR HOKAGE!!!”

Dopo questi bei complimenti detti dall’Hokage ognuno andò a casa stanchi ma soddisfatti.

 

 

Capitolo 27 “Ombre D’Argento”

 

Da un’altra parte dopo che Fumihiro era stato sconfitto, dal suo corpo uscì una strana ombra viola che guardò con disprezzo quell’essere che aveva fallito nei suoi piani. Poi se ne andò via…

Intanto alla foglia l’Hokage aveva mandato il Team Sette a fare un giro di ricognizione quando Ken li fece fermare improvvisamente. “Cosa succede maestro? Ha visto qualcosa?” Gli domandò Toshi perplesso. “Ce qualcosa di strano nell’aria, voi non sentite nulla?” Toshi e i suoi compagni si guardarono attorno ma non videro niente. “Bè… sinceramente non ho notato nulla.” Rispose Hiromi guardando altrove. “Oh no, guardate là.” “Che ce? Oh mamma mia, ci sono un sacco di persone morte.” Disse Toshi terrorizzato. “Povere persone…” “Guardate, qua ci sono delle impronte e alcune macchie viola. Cosa sarà mai?” Domandò Satoru. Ken si avvicinò per vedere meglio. “Non ne ho idea, è la prima volta che vedo delle cose del genere. Però questo tizio che ha ucciso dei civili innocenti dev’essere qua vicino. Non so perché, ma sento la sua presenza.” “Scusi, ma come fa a sentirla se non sappiamo chi è? Potrebbe essere chiunque. Non crede?” “Ipotizzò Toshi. “Lo so Toshi, ma io lo percepisco. Aspettate, state in silenzio un attimo. Sento dei rumori dietro a quell’albero.”

In effetti c’erano alcuni rumori. “Chiunque tu sia, esci fuori. Ormai sappiamo che sei nascosto lì dietro!!”

L’ombra venne fuori senza alcuna paura. Aveva gli occhi rossi e le corna. “COSA? NON E’ POSSIBILE, QUELLA E’ UN’OMBRA!!!!” Tutti restarono molto esterrefatti. L’ombra sorrise malignamente. “Ma da quando in qua esistono le ombre?” “Non lo so, ma questa che stiamo vedendo davanti a noi esiste.” “Oh mamma, è disgustosa…” Disse Hiromi guardandola schifata. “Non perdiamo tempo, attacchiamola ragazzi.” “SI’ MAESTRO!!!” Toshi e Company lo colpirono tutti insieme, chi con le sue tecniche e chi con le arti marziali. Ma purtroppo non gli fece alcun effetto. “Dannazione, non gli abbiamo fatto nulla.” “Già, ho notato che quando lo disintegriamo si ricompone subito.” “E’ vero, sembra avere vita propria…” “Eppure, dovrà avere qualche punto debole… non può essere imbattibile questa stupida ombra!!” S’irritò Toshi. “Stai tranquillo Toshi, non devi perdere la calma. Perché è proprio quello che vuole. Farci perdere le staffe. E infatti, sta sorridendo.”

“Gr… maledetta ombra.” Anche Hiromi si arrabbiò. “Buoni ragazzi, dobbiamo adattare una strategia.” “SI’ GIUSTO MAESTRO!!!”

Il team sette adattò una strategia dove ognuno lo colpì a vicenda con un colpo diverso. “Accidenti, neanche il rasengan ha funzionato. Anf…” “E NEANCHE I NOSTRI COLPI HANNO FUNZIONATO!!!”

L’ombra stufa di aspettare, iniziò ad attaccare. “State attenti, ci attacca!!” Toshi e i suoi compagni evitarono i suoi attacchi per un pelo. “Oh mamma mia, a momenti ci colpiva.” “Toshi non ti distrarre…” “Sì, mi scusi.”

Intanto alla foglia nell’ufficio dell’Hokage Kakashi era un po’ preoccupato. “Che cos’ha signore?” “Sono preoccupato, mio figlio a quest’ora sarebbe dovuto ritornare insieme a tuo figlio e ai suoi compagni.” “Sì in effetti ha ragione, temo che sia successo qualcosa. Che dice andiamo da loro?” Domandò Boruto. “Certo, aggrappati a me. Arriveremo in un battibaleno con la trasmigrazione istantanea.” “Sì.”

Boruto si tenne a Kakashi e sparirono in un attimo. 

L’ombra stava per dargli il colpo decisivo quando qualcuno apparì e gli sferrò un potente calcio che lo fece cadere a terra, ma si rialzò subito irritandosi. "PAPA’ SEI PROPRIO TU?” Domandarono all’unisono sorpresi Ken e Toshi. “CIAO RAGAZZI!!” Gli sorrisero. “Ma che ci fate qui?” “Beh… eravamo preoccupati. E visto, che non tornavate io e Boruto abbiamo deciso di venire da voi.” “Ah grazie papà, eh eh!!” “Piuttosto, diteci… chi sarebbe quell’essere? “E’ difficile da credere ma è un’ombra.” “E’ davvero assurdo, non si era mai visto un’ombra prima d’ora.” “E invece esiste, ed è molto forte. L’abbiamo attaccata insieme, ma non gli ha fatto nulla purtroppo.” “Rilassati figliolo, ora ci pensiamo io e Boruto a distruggere questa ombra!!” “Ma non riuscirete a sconfiggerlo, è troppo forte.” “Non vi preoccupate e lasciate fare a noi!! Sei pronto Boruto?” “Certo, quando vuoi. Ho in mente qualcosa che potrebbe disintegrare quest’ombra per sempre.” “Dimmi tutto, ti ascolto.” “Allora, io faccio il Rasengan grande e tu ti aggiungi la tua arte del fulmine. Che ne pensa?” “Dico che è un’ottima idea… forza cominciamo.” “Sì…”

Boruto fece un grande rasengan e Kakashi il mille falchi e lo unì al rasengan che diventò molto potente. “Wow, che bella tecnica!!” Si stupì Toshi. “Eh eh grazie figliolo. Bene, ci siamo. A noi due ombra. AAAAAAAH RASENGAN ELETTRICO!!!”

Boruto glielo lanciò addosso, l’ombra cerco di pararlo… ma non ci riuscì. Stavolta la distrusse per sempre…

“SIIII, CE L’AVETE FATTA!!!” Tutti esultarono e andarono ad abbracciarli fortissimo. “Bene, e anche questa missione è compiuta. Torniamo a casa ragazzi!!” “SIII!!!”

Il Team Sette ritornarono al villaggio molto contenti.

Intanto altrove…

“Allora ragazzo, Takeru si sta integrando?” “Ancora no, ma a breve lo farà. Anche perché ci servirà anche la sua forza per battere a quelli della foglia.” “Sì, mi sembra giusto!!” Eh eh, il mio piano procede bene.

 

 

Capitolo 28 “Game Over”

 

 

“Perché ci avete radunato nel campetto di allenamento? E per giunta con mio padre presente?” Domandò Toshi perplesso. “ESATTO, E’ QUELLO CHE VORREMMO SAPERE ANCHE NOI!!!” Dissero in sintonia Ken e i suoi compagni. “Allora ragazzi, vi abbiamo convocato qui per scontrarvi con me e Boruto.” “Cosa? E perché mai?” “Diciamo… che è una specie d’incontro amichevole, anche per testare le vostre capacità.” “Ma oggi è il nostro giorno di risposo.” Toshi incrociò le braccia dietro alla testa. “Oh andiamo figliolo, non puoi tirarti indietro. O forse, hai paura di batterti con me?” Lo provocò suo padre. “Io paura di te? Giammai!! Accetto la tua sfida papà. Hiromi Satoru, voi vi scontrate con Kakashi e io con mio padre. Vi va bene?” “ASSOLUTAMENTE SI’!!!” “Bene, iniziamo!!”

Quindi Toshi si scontrò con suo padre e Hiromi e Satoru con Kakashi. Ognuno fece del loro meglio mettendoci tutta la forza che avevano. “Complimenti, sei migliorato ragazzo.” “Eh eh, anche tu non scherzi. Ma ora farò sul serio.”

Toshi concentrò tutto il suo chakra in un unico punto. Suo padre lo osservò concentrato e notò qualcosa. Il suo chakra è molto diverso, mi domandò quando ha accumulato tutto questo potere. Eh eh, dovrò stare attento. “AAAAAAAAH… adesso sono pronto. Preparati papà, ti mostro una nuova tecnica che ho imparato durante gli allenamenti. Tecnica della Moltiplicazione!!”

Toshi creò una copia che lo aiutò a dare forma al suo rasengan fino a formarlo completamente. “Uuuh… interessante, come si chiama questa tecnica?” “Rasengan Elementale, ci ho messo un po’ per impararlo ma ne è valsa la pena.” Sorrise soddisfatto a suo padre. “Wow bella, non ho mai visto un rasengan viola con i fulmini.” “Perché questo rispetto agli altri è molto più potente. Ti ricordi che con questa tecnica ho sconfitto a un criminale della banda di quel tipo mascherato?” “Sì, mi ricordo benissimo.” “Ottimo, rasengan Elementale!!” Glielo lanciò ma Boruto glielo distrusse con la sua katana. “Non è possibile, lo hai disintegrato soltanto con la tua spada!!” “E’ una tecnica molto potente, ma con me non funziona figliolo. Mi dispiace dirtelo, ma sono molto superiore a te in fatto di tecniche e molto altro.” “Ah accidenti, non è giusto!!” “Eh ne devi fare di strada per raggiungere il mio livello!!” “Non mi importa quanta strada dovrò fare, io non mi arrenderò mai!!”

Anche Satoru e Hiromi erano in netta difficoltà con Kakashi. “Ma come? Siete già stanchi ragazzi?” “Anf… certo che no signor Hokage. Ci vuole ben altro per sconfiggerci, vero Hiromi?” “Ovvio!!”

Combattevano per una mezz’oretta poi Kakashi interruppe lo scontro. “Ok basta così per oggi: abbiamo visto le vostre capacità; siete migliorati, ma dovete ancora farne di strada. Potete andare a casa.” “VA BENE SIGNOR HOKAGE!!”

 

Toshi e i suoi compagni salutarono e ritornarono a casa.

 

 

Capitolo 29 “Linea di Partenza”

 

 

Aveva appena smesso di piovere e l’aria profumava di umido di una fresca mattina. Toshi e i suoi compagni si erano messi d’accordo per allenarsi insieme al campetto di allenamento sotto la guida del loro maestro, Kakashi e Boruto.

“A quanto pare, i nostri ragazzi si stanno impegnando molto negli allenamenti. Non credi?” “Sì è vero, soprattutto mio figlio che vuole superarmi.” “Eh eh, è comprensibile. Sai, mi ricorda tanto tuo padre.” “Ah mi manca molto, ma sono sicuro che ci guarda sempre da lassù col suo solito sorriso.” “Sì concordo, già me lo immagino.” “Coraggio Toshi, continua così.” Lo incoraggiò il suo maestro. “Bravo figliolo che lo incoraggi.” “Eh eh grazie…” “Sì maestro, ce la metterò tutta!!” Si esaltò Toshi. “EHI MAESTRO, A MOI NON CI DICE NIENTE?” Si lamentavano Hiromi e Satoru. “Ma certo, non mi sono dimenticato di voi. Mettetecela tutta anche voi due. E soprattutto, non fatevi superare da Toshi.” “OVVIAMENTE, FAREMO DEL NOSTRO MEGLIO!!!” “Bravi ragazzi!!”

Il team sette procedettero i loro allenamenti, poi fecero la pausa pranzo e ripresero subito.

Kakashi vide che suo figlio ero immerso nei suoi pensieri e allora lo disincantò. “Ehi figliolo, cosa ti frulla in testa?” “Stavo pensando a quel tizio mascherato, è molto forte e pericoloso.” In effetti è vero…” “Già, vorrei proprio sapere qual è il suo folle piano. E’ capace che i prossimi giorni organizzi una guerra contro di noi!!” “Tu dici?” “Bè… tutto è possibile. Poi se dovesse succedere, dovremmo preparare al meglio Toshi e i suoi compagni!!” “Sei sicuro?” “Al cento per cento sì. Ormai sono dei Chunin, e devono essere pronti per le guerre.” “Sì hai ragione… in fondo loro sono la nuova generazione futura nel mondo!!” “Wow mi stupisci ragazzo, sei diventato molto saggio!!” “Dai, non esagerare papà…” “No no, sono serio. E’ incredibile, fino a qualche giorno fa non ne volevi sapere di niente. Ti ribellavi a tutto e a tutti. E invece, guardati ora. Sei diventato un punto di riferimento per il Team Sette.” “Grazie papà, ma tutto questo è anche merito tuo. Anche io sono fiero di essere diventato il loro maestro. Ce la stanno mettendo tutta per diventare dei ninja!!” “MI dispiace molto per la morte della tua compagna Riku, dev’essere stato difficile dopo averlo saputo.” “Sì papà, non immagini quanto. Ogni giorno gli porto sempre una rosa rossa, sia a lei che a Ryota. Così sono contenti…” “Capisco, fai benissimo. Aspettavo pazientemente che Riku ritornasse…” “Ah eri innamorato di lei?” “No, come ti viene in mente? Lei amava Ryota fin da piccola!!” “Ah ho capito… e a te stava bene?” “Ovvio, perché pensi che mi dispiaceva?” “Bè no… però di solito due ragazzi litigano per una ragazza che gli piace.” “Non io. Diciamo, che all’epoca pensavo solo ad allenarmi e basta. Anche se ero circondato da un sacco di ragazze che cmi guardavano ammaliate, ma non mi interessavano.” “Io invece da piccolo Rin era innamorata di me ma io non la consideravo. Pensavo solo a me stesso e alle missioni da svolgere. Obito mi detestava sempre ed era invidioso di me, ogni giorno s’impegnava sempre per cercare di superare il mio livello. Nonostante tutto ci volevamo bene.” “Che bello papà, alla fine ti ha salvato eh?” “Eh già… ora tengo i suoi ricordi nella mia mente e nel cuore. E lo stesso devi fare tu coi tuoi compagni.” “Sì lo farò…” “Ottimo. E tu Boruto cosa ne pensi dei progressi di tuo figlio?” “Devo dire che è molto migliorato, però ne deve fare di strada per superarmi!! Ma sono fiero di lui…” “Sì anche io. Ogni giorno che passa diventa sempre più forte!!”

 Ken, Kakashi e Boruto continuavano a parlare del più e del meno guardando ammirati i progressi dei loro figli… così come faceva il loro maestro.

 

 

 

 

 

 

Capitolo 30 “Foschia Oscura”

 

 

Shingi aveva fatto in modo che metà ninja misti di qualsiasi villaggio andasse in giro a seminare il panico uccidendo anche dei civili innocenti. Quindi aveva preso da parte Takeru. “Takeru, ce un problema!!” “Cosa succede?” “Ci sono alcuni ninja che gironzolano uccidendo chi gli si para davanti. Volevo chiederti se ci potessi andare tu a fermarli.” “Perché proprio io?” “Vorrei vedere le tue capacità in combattimento, oppure non vuoi diventare più forte?” “Certo che lo voglio, ok ci vado.” Detto questo se ne andò via velocemente. “Quindi hai messo a punto il tuo piano ragazzo?” “Sì maestro, è ora di mettere alla prova quel ragazzino!!” “Ah fai benissimo.” “Ehi Shingi scusa, ma dov’è andato Takeru?” Domandò Yori curioso. “L’ho mandato a fare una missione speciale.” “Cosa? Ma non è giusto!! E a noi niente?” “Voi siete già forti.” “Veramente, l’ultima volta che ci siamo scontrati con quelli della foglia Daisuke si è sacrificato per noi. E questo non potrò mai perdonarglielo.” Shingi si avvicinò a Yori e gli mise le mani sulle spalle. “Lo so Yori e comprendo benissimo la tua rabbia, vale lo stesso per me. Ma da oggi in poi le cose cambieranno e ci prenderemo la nostra rivincita su tutto.” “Me lo prometti?” “Certo…” “Allora va bene.” “Bravo Yori, non darti per vinto.” “No, non lo farò mai.”

Ora vediamo come te la cavi Takeru. Shingi sorrise soddisfatto.

Takeru corse il più velocemente possibile. Dove saranno questi ninja? Non mi va di cercarli in tutto lo stato. Poi sentì alcune voci dalle sue parti. “Ehi ragazzi, avete visto la faccia di quelli che imploravano pietà di non ucciderli?” “Ah ah ah, sì è vero. Che gente patetica!!” Tutti risero sguaiatamente. Ah eccoli la, adesso li sistemo io. Tirò fuori una freccia e la riempì di chakra. “Fermiamoci un attimo, così ci riposiamo un po’…” “Sì hai ragione, ogni tanto fa bene riposarsi.”

Il gruppo di criminali si fermò in una p radura immersa nella foresta circondata da piccole rocce. Takeru si concentrò e tirò la freccia che arrivò spaccando una roccia. “Chi è stato?” “Non ne ho idea, ci avrà seguito qualcuno. Ma è impossibile, perché siamo stati sempre attenti finora.” “Siete davvero disgustosi!!!” “Chi ha parlato? Vieni fuori se hai il coraggio…”

Takeru scese dall’albero. “Cosa? Ma è solo un ragazzino… cosa ci fa un moccioso come te qui?” “Sono qui per eliminarvi per sempre!!” “AH AH AH AH AH!!!” “Sei davvero divertente, chiunque tu sia. Ma sai almeno chi siamo?” “Una famigerata banda di criminali che fa fuori senza alcuna pietà dei civili innocenti.” “Caspita, sei molto informato vedo… però mi dispiace dirtelo ma dobbiamo eliminare anche te. Dato che ormai sei nella nostra strada!!” “Pagherete per quello che avete fatto a quelle persone!!”

Takeru s’immaginò tutto quelle persone prima allegre e poi tutte morte e sentì una rabbia montare dentro di lui. “Ooooh… che paura. Adesso ti sistemo io!!”

Ognuno dei ninja lo attaccò con tecniche diverse: chi col fuoco e chi con la terra, ma non lo scalfirono. “Com’è possibile? Le nostre tecniche non funzionano!! Va bene, proviamo questa. Ragazzi ascoltate!! Uniamo tutte le nostre tecniche in un’unica tecnica. Siete pronti?” “SIIII!!!” “ARTE DEI CRIMINALI: DRAGO MILLENARIO!!!”

I vari ninja crearono un gigantesco drago blu con tutte le arti del fuoco, della terra, dell’acqua, del fulmine e del vento. Il drago andò subito addosso a Takeru che lo prese in pieno. “SEI FINITO AH AH AH AH!!!”

Ma Takeru ne era uscito illeso. “Avete finito con queste tecniche ridicole?” “E’ ASSURDO, E’ RIMASTO ILLESO DALLA NOSTRA TECNICA PIU’ FORTE!!!” Tutti i ninja erano perplessi e terrorizzati. “Ma chi diavolo sei?” “Solo un ninja del clan Uchiha che vi eliminerà definitivamente. Ora vi mostro una delle mie speciali tecniche.”

Takeru attivò il segno maledetto in tutto il corpo e aumentò tutto il suo chakra. “Arte degli Uchiha: Fiammata Infernale!!”

Una violenta raffica di fiamme investirono tutti i ninja eliminandoli per sempre. “Ecco fatto, vi ho sistemato per le feste.”

Se ne andò via fiero di quello che aveva fatto a quei criminali.

“Sono tornato!!” “Oh eccoti Takeru. Com’è andata?” “Li ho eliminati a dovere.” “Perfetto, bravo ragazzo. Mi hai stupito.” “SI’ BRAVISSIMO TAKERU!!” Si complimentarono gli altri. “Non è il caso di farmi dei complimenti, ho solo svolto la mia missione!!” “In ogni caso sei stato veramente fantastico. Vuoi essere il mio allievo?” “Per ora dico di sì, anche se sono ancora incerto.” “Fa nulla, a me basta che tu lo sia. Scusate, vado via un attimo. Torno subito.” “VA BENE!!”

Shingi scomparì col Kamui e arrivò nel punto preciso in cui Takeru aveva eliminato i ninja. “Caspita che casino, il ragazzo ci sa fare in combattimento.” “Hugh… che male!!” Però vide che uno era sopravvissuto. “A quanto vedo, sei ancora vivo.” “Eh eh sì, sono stato fortunato. MI dispiace Signor Shingi, quel ragazzino ci ha surclassato. Ma io sono riuscito a salvarmi dalla sua furia devastante…” “Sì l’ho notato, ma hai fallito. E quindi, dovrò eliminarti!!” “Cosa? No la prego… è vero che ho sbagliato. Le prometto che fuggirò da qui e non mi farò più vedere, che ne pensa?” “Non credo proprio, se scappi sei veramente un codardo.”

Però il ninja iniziò a fuggire correndo più forte che poteva. “Aaah… che mi tocca fare.”

Shingi usò il kamui e lo raggiunse in fretta. “Sei arrivato al capolinea mio caro.” “Oh no, la supplico.” “Addio per sempre!!”

Lo eliminò con l’arte del legno infilzandogli i rami dappertutto. Poi ritornò dai suoi subordinati. “Eccomi qua.” “Cos’hai fatto finora figliolo?” “Ho eliminato uno che era sopravvissuto.”  “Ben fatto!!” Daiki gli diede una pacca sulla spalla.

Bene, siamo migliorati fino a adesso. La foglia comincerà a temerci!!

Shingi era contento e soddisfatto di come stavano andando le cose in questi giorni con i suoi subordinati.

 

Capitolo 31 “Sogno Eterno”

 

Shingi aveva deciso di radunare tutto il gruppo per dirgli una cosa importante. “Che cosa ci devi dare di tanto importante?” “Abbi un po’ di pazienza Yori, ora ve lo dico. Vi spiego il mio piano…” “OK TI ASCOLTIAMO!!!” Dissero tutti i componenti tranne Takeru. “Ascoltatemi attentamente: il mio piano prevede di creare un nuovo mondo.” “Che cosa intendi? Domandò Shinobu. “Intendo una dimensione parallela piena di sogni e speranze.” “Scusa, ma io continuo a non capire…” “Ora vi spiego meglio, aggrappatevi tutti a me.” “D’ACCORDO!!”

Shingi li portò nella sua dimensione parallela e restarono senza parole. “Cavoli, che bello!!” Si meravigliò Yori. Tsk, che stupidaggine!! Takeru guardò il tutto completamente disinteressato. “Quindi, se ho capito bene… questa è una tua dimensione parallela speciale in cui vuoi racchiudere delle cose belle giusto?” “Sì esatto Shinobu!!” Un mondo immaginario dove io e Shingi potremo stare sempre insieme, sposarci e avere dei bellissimi bambini. Aaah che cosa meravigliosa… Yori vide che Shinobu aveva gli occhi a forma di cuore. “Ehi Shinobu, non iniziare a fantasticare per cortesia.” “Sta zitto, chi te lo dice che stavo fantasticando?” “Avevi gli occhi col cuore, mia cara. Sei prevedibile!!” Shinobu gli tirò un cazzotto in testa. “Chiudi quella boccaccia e pensa agli affari tuoi!!!” “Ahia, mi hai fatto male. Che razza di modi!!” “Basta finitela. Fatemi finire di parlare!!” “Oh certo caro Shingi, continua pure.” Ma tu guardala, non la sopporto quando fa queste smancerie. “Allora ragazzi, come stavo dicendo… questa è la dimensione dei sogni e dei desideri di tutti.” “E’ DAVVERO STUPENDA!!!” Si meravigliavano guardandola. Davanti a loro si ergeva una dimensione gigantesca con un cielo viole con le stelline bianche. Così in questo modo potrò far rivivere Riku. “Ma hai solo creato questa dimensione?” “Certo che no, ne ho preparata un’altra diversa dal solito. Ve la faccio vedere immediatamente!!”

Shingi li teletrasportò nell’altra dimensione e quando la video restarono molto sconvolti e terrorizzati. Era una dimensione tutta nera e rossa e intorno c’erano delle rocce che sputavano il fuoco. “Accidenti, sembra di stare all’inferno qui.” Si spaventò Shinobu. “Sì concordo con te… oddio è spaventosa.” “Vedete, questa dimensione l’ho creata appositamente per metterci delle persone inutili in cui non usciranno mai più.” “Io invece la trovo molto interessante, è molto meglio di quella dimensione smielata di prima.” “Mi fa piacere che ti piaccia!!” Il ragazzino sa il fatto suo, mi piace sempre di più. “Ma dai, come fa a piacerti Takeru? A me fa venire soltanto i brividi!!” “Io amo le cose macabre e oscure, avete qualche problema?” Li guardò male. “NO NO, NESSUN PROBLEMA!!” “Ok se avete finito di discutere, il mio piano lo chiamerò Sogno Eterno, allora ci state o no?” “ASSOLUTAMENTE SI’!!” “Ottimo. Questo progetto che ho in mente serve a fermare tutte queste maledette guerre nel mondo e chi si opporrà a noi, lo manderemo in questa dimensione oscura!!”

Shingi li ti rimandò indietro. “Sì hai veramente ragione, nel mondo ci sono sempre le guerre.” Concordò Shinobu.

Le parole che aveva detto Shingi rimasero impresse nella mente di Takeru che decise di essere più presente nel gruppo di Shingi.

 

Capitolo 32 “Ricordi Terribili”

 

 

Fumio vide che Takeru se ne stava per conto suo e allora decise di avvicinarsi a lui. “Ehi Takeru, posso farti compagnia?” “Scusa, ma preferisco restare da solo.” “Uffa, io vorrei parlare con qualcuno…” “Fumio dai, lascialo stare. Piuttosto, vieni qua con noi!!” “E va bene.” Allora andò via.

Allora si avvicinò Daiki. “Posso?” “Faccia come vuole.” Si sedette vicino a Takeru. “Lei è il maestro di Shingi?” “Ebbene sì, però sono anche la sua figura paterna. I suoi genitori sono morti quando era piccolo…” “Dice davvero?” “Eh sì, non ha avuto una vita facile!!” “Se è per questo neanche io…” “Come mai?” “Io glielo racconto ma mi deve promettere che non lo dirà a nessuno.” “Va bene, te lo prometto. Parola mia…” “Ok, tutto è cominciato quando…”

 

Nella casata degli Uchiha la gente viveva allegra e spensierata. In particolare una famiglia di tre componenti. Un ragazzino di soli dodici anni corse felice verso casa. “Ciao a tutti, sono tornato!!” “AH BENTORNATO FIGLIOLO!!!” Lo accolsero entusiasti e i suoi genitori. “Ciao fratellone!!” Una graziosa bambina di sette anni coi capelli blu e gli occhi color indaco l’abbracciò forte. “Hugh… fai piano sorellina!!” “Allora figliolo, sei stato promosso Chunin?” “Mm… fammi pensare, sì papà!!” “Ooooh che bello, bravo ragazzo sono fiero di te. Stasera festeggiamo con una bella cenetta, che ne dite?” “SIIII!!!” Confermarono.

Cenarono allegramente… nei giorni a seguire Takeru si allenò e la sua sorellina lo guardò affascinata. “Sei bravissimo con gli shuriken, me lo puoi insegnare?” “Sei ancora troppo piccola per queste cose Airi.” “Ah uffa, non è giusto!!” “Dai tranquilla, prima o poi ti allenerai anche tu come me.” “Dici davvero?” “Certo, fidati di me.” “Va bene.”

Takeru passò il resto dei giorni ad allenarsi anche durante la pioggia e la neve. Il giorno prima della catastrofe Takeru s’intrattenne ancora un po’ a scuola perché doveva finire un esercizio. Poi verso le sei e mezzo ritornò a casa e purtroppo vide che tutte le persone inclusa la sua famiglia erano morte. “NOOOOOO!! MAMMA PAPA’ AIRI!!!” “Tesoro sei tu?” “Mamma, come ti senti?” “Non bene, purtroppo…” “Ma chi vi ha fatto questo?” “Non lo so, erano un gruppo misterioso di Shinobi si è avventato violentemente contro di noi senza nessun motivo. Tuo padre ha provato a fermarli per proteggerci, ma non ce l’ha fatta. Come se non bastasse si sono anche avvicinati a me e a tua sorella, uccidendo Airi e anche a me. Mi dispiace tanto…” “Dannazione, se non fosse stato per quello stupido esercizio a scuola… a quest’ora vi avrei salvato!!!” Takeru batté i pugni a terra. “No tesoro, non devi fartene una colpa… ascoltami bene, sono contenta di aver messo al mondo un bambino speciale come te. Sapevo che eri molto dotato fin da piccolo. Io e tuo padre siamo molto fieri di te, vai avanti per la tua strada e porta onore alla casata degli Uchiha!! Ti vogliamo bene, addio figliolo.” Dette queste parole sua madre morì. Takeru pianse dalla rabbia. Senza rendersi conto risvegliò lo Sharingan. “AAAAAAAAAAAAH!!” 

Decise di volersi vendicare sugli shinobi misteriosi che avevano ucciso la sua famiglia, quindi andò a cercarli dappertutto…

Dove diavolo sono quei maledetti? Poi vide che erano seduti a riposarsi. “E anche oggi abbiamo completato la nostra missione, vogliamo festeggiare?” “SIII!!!”

Sentirono dei rumori. “Fermi, qualcuno ci ha inseguito fino a qui!!” “E chi sarà?”

Takeru venne fuori immediatamente. “Ma guarda un po’, dev’essere il moccioso superstite della sua famiglia che abbiamo ucciso!!” Takeru li guardò con aria impassibile. “Non ci resta che uccidere anche a lui, così stiamo a posto!!” “Vi pentirete di quello che avete fatto alla mia famiglia!!” “Cos’hai detto scusa? Vuoi batterti con noi?” “No al contrario, vi eliminerò una volta per tutte!!!” “AH AH AH AH AH!!” Risero sguaiatamente. “Tu vorresti eliminarci? Però sei davvero divertente, moscerino. A farti fuori saremo noi!!”

Takeru aumentò il suo chakra fino ad attivare un sigillo maledetto. Dopo questo li fece tutti fuori con una forza sovrumana.

“Mi dispiace molto che hanno eliminato la tua famiglia…” “Non si preoccupi, ormai ci sono abituato. E’ vero che ho eliminato a quei shinobi, ma mi sento in colpa per non essere arrivato in tempo a salvarli!!” “Takeru, non devi fartene una colpa. Tu hai fatto tutto il possibile. Si può dire che hai fatto giustizia.” “Lo so, ma come ha detto Shingi quello che hanno fatto alla mia famiglia lo faranno altrove… e noi dobbiamo assolutamente fermare queste guerre!!” “E infatti è quello che vuole il mio allievo, ha intenzione di portare la pace nel mondo col suo progetto di Sogno Eterno. Vedrai che ci riusciremo e nessuno ce lo impedirà.” “Sì, ha ragione!! Ci metterò tutto me stesso per aiutarvi.” “Ben detto.”

Quindi Takeru da questo giorno in poi decise di aiutare Shingi al suo progetto giurando a se stesso che nessun’altro sarebbe morto.

 

 

 

 

 

 

Capitolo 33 “Strategia”

 

 

“Dunque, se ho capito bene… devo intrufolarmi nel villaggio della foglia per raccattare qualche informazione giusto?” “Sì esatto, bravo Fumio!!”  “E come faccio a entrare all’ingresso con le due guardie?” “Inventati qualsiasi scusa, che ti stanno inseguendo alcuni ninja o altro. Sei bravo a mentire?” “Sì dai, me la cavo…” “Perfetto, ogni tanto verrò a trovarti. Ora vai!!” “Va bene!!”

Fumio corse via… “Che dici, ce la farà?” “Non lo so maestro, spero di sì…”

Fumio attraversò il confine del paese del fuoco velocemente. Bene, superato questo confine dovrei essere arrivato alla foglia.

E infatti Fumio lo vide in lontananza. “Ah eccolo là. Ottimo, adesso devo inventarmi una buona scusa per ingannare a quelli della foglia.” Alla fine arrivò all’ingresso senza fiato. “Chi va là?” “Anf… vi prego aiutatemi. Ci sono degli shinobi della roccia che vogliono uccidermi!!” “E perché mai?” Domandò la guardia sospettosa. “Vedete, io sono dovuto fuggire dalla mia casa per colpa della guerra. E per sopravvivere nel mondo, ho rubato e mi sono nascosto finora, ma questi ninja che mi inseguono mi hanno scoperto. Per favore, fatemi restare qui per un po’, finché non se ne andranno… poi vi giuro che me ne vado e non mi vedrete mai più!!” “VA BENE, ENTRA PURE!!! Eh eh, ci sono cascati. Che ingenui!!

Fumio entrò al villaggio guardandosi attorno. Ok sono dentro, ora è il momento di trovare delle informazioni. Andiamo verso l’ufficio dell’Hokage.

Saltò in alto e arrivò verso l’ufficio entrando in una stanza arrivò all’entrata e si fermò ad ascoltare quello che dicevano. “Accidenti, questo Shingi ci dà un sacco di problemi. Dobbiamo assolutamente fermarlo!!” “Già, ha ragione. Ma purtroppo sappiamo poche cose di lui… se non che ha lo sharingan ed è molto scaltro.” “E’ vero. Aspetti un momento…” “Che succede?” “Ce qualcuno che ci sta ascoltando dietro la porta.” “E chi sarà?” “Non lo sapremo se non apriamo la porta.” Boruto aprì la porta di colpo facendo spaventare a morte Fumio. “Aaah… mi hai spaventato!!” “Chi sei tu?” “Mi chiamo Fumio e sono un orfano di guerra purtroppo… scusate, non volevo origliare.” No tranquillo, comunque piacere di conoscerti. Cosa ci fa un ragazzino come te nella sede dell’Hokage?” “Dei ninja della roccia vogliono uccidermi e così senza volerlo, sono entrato qui. Le guardie alla fine mi hanno fatto entrare, ma se non volete che io stia qui me ne vado senza problemi!!” “No no figurati, puoi rimanere.” “Oh davvero? Vi ringrazio. Voi chi siete?” “Io sono Boruto l’assistente dell’Hokage.” “E lei è l’Hokage?” “Sì.” “Caspita, è molto giovane.” “Ti ringrazio sei gentile, ho trentacinque anni.” “Si vede benissimo…” “Eh eh grazie... senti, visto che non hai un posto dove stare puoi stare a casa di Boruto. Che dici?” “Veramente posso starci? Non vorrei recare problemi.” “Ma quale problema? Sarei felicissimo di ospitarti. Così conoscerai anche mio figlio…” “Ah che bello…” “Su andiamo. Arrivederci signore.” “Arrivederci!!”

Boruto uscì dall’ufficio dell’Hokage insieme a Fumio. “Sei emozionato di essere a casa mia?” “Un po’ sì…” “Eh eh si vede, vedrai che ti troverai bene.” Uffa, non vedo l’ora di andarmene di qui.  Mi hanno già stufato questi allocchi!!!

“Eccoci arrivati, benvenuto a casa mia!!” “Wow, che casa elegante.” Esclamò Fumio fingendo di essere meravigliato. “Su entriamo…” “Ok.”

Appena entrarono Fumio vide che c’erano alcune foto tra cui una con Boruto da piccolo con la sua famiglia completa, un’altra col suo team sette e infine l’ultima con Boruto e suo figlio Toshi da piccolo. “Tuo papà non c'è più?” “Purtroppo no, è morto molto tempo fa salvandoci da un nemico potentissimo.” “E come si chiamava?” “Kawaki, che alla fine l’ho sconfitto io.” “Caspita che forza. E tu andavi d’accordo con lui?” “Bè all’inizio no… ci litigavo sempre per via del fatto che era un Hokage. Io mi arrabbiavo perché aveva sempre da fare. Ma poi conoscendo a fondo la sua storia del passato triste che vissuto mi sono ricreduto e l’ho perdonato.” “Che passato ha avuto se lo posso sapere?” “Mio padre aveva dentro di sé la volpe a nove code, un demone fortissimo che sovrastava chiunque lo incontrasse. Era sempre solo e tutti scappavano da lui, ma poco a poco si è fatto molti amici, si è sempre allenato e lo hanno accettato come un eroe. Pensa che anche Kurama era diventato suo amico!!” “Che storia bella!!” No invece è noiosissima, come lo sei tu. “Ascolta ho una stanza per gli ospiti casualmente che avevo fatto costruire per ogni evenienza. Puoi dormire lì, va bene?” “Certo.”

Dopo un po’ rientrò Toshi. “Papà sono a casa. Uffa, che stanchezza oggi.” “Ah ciao figliolo, arrivi giusto in tempo.” “Perché?”

Toshi si tolse subito le scarpe e il copri fonte. “E lui chi sarebbe?”  Lo squadrò dalla testa ai piedi. “Ecco appunto, lui è Fumio un ragazzino orfano di guerra e per il momento finché non ha un posto dove stare, sta qua con noi!!” “Cosa? E’ uno scherzo vero?” “No Toshi non lo è. E non cominciare a fare i capricci come un bambino di cinque anni.” “Io non faccio i capricci, ma ragiona. Potrebbe essere una spia o un assassino.” “Ehi tu, non mi sembra giusto che mi accusi in questo modo.” Fumio s’intristì… “Fumio non dargli retta, vatti a sistemare nella tua stanza.” “Va bene.” Fumio se ne andò sorridendo laconicamente. Mm? Cos’era quel sorriso strano? Quel tipo non mi convince per niente…

Dopo aver cenato quando Boruto e Toshi dormirono profondamente, Fumio si alzò per fare una passeggiata di notte. Aaah… come si sta bene stasera.

Poi improvvisamente apparì Shingi. “Ah oddio, mi hai spaventato.” “Oh scusami tanto giovanotto. Allora, come vanno le cose alla Foglia?” “Per ora bene, ho inventato la scusa che alcuni ninja della roccia mi volevano uccidere. E loro ci hanno creduto… e già che c’ero ho aggiunto anche la storia drammatica dell’orfano di guerra.” “Aaah però… sei un fantastico attore!!” “Eh eh lo so, è la mia specialità. Al momento vivo a casa di Boruto e di quel moccioso di suo figlio, che non mi vede di buon occhio.” “Bè… è comprensibile. Hanno detto qualcosa di me?” “Sì, pare che ti temono e vogliono fermarti.” “Oh ottimo, ma non ci riusciranno!!” “E inoltre sanno che hai lo sharingan.” “Era ovvio, l’ha visto quel Ken Hatake e l’ha spifferato subito a suo padre.” “Sembra che tu lo detesti…” “Non scherzare, per me lui ormai mi è indifferente… come il resto di questo mondo inutile!!” “Sì, hai ragione!!” Fumio sorrise soddisfatto. “Ascolta, tu continua a raccogliere informazioni d’accordo?” “Agli ordini!!” “Bene, io vado. Conto su di te.” “E se mi scoprono?” “Pazienza ragazzo, l’importante è che raccogli più informazioni possibili!!” “Ok lo farò…” “Bravo.”

Shingi se ne andò e Fumio ritornò a dormire.

L’indomani mattina Fumio si alzò verso le nove e stava già facendo colazione. “Toshiiiiii svegliati!!!” “Mm… sì arrivo.” Si alzò svogliatamente, si preparò e scese di sotto. “Eccomi papà…” “Ah ben alzato. E’ davvero incredibile, l’unico che si è alzato senza fare storie è Fumio.” “Grazie Boruto, ma vedi… io non avevo più sonno. E quindi, mi sono alzato presto.” “Ah davvero? Papà, io ieri notte ho sentito qualcuno che si alzava!!” “Ah sì? E chi era?” “Non lo so, chiedilo a Fumio.” “Guarda che io dormivo beatamente, forte te lo sei immaginato…” “Come hai detto? Prova un po’ a ripeterlo!!” “Ora smettila Toshi, stai esagerando!!” “Papà scusa, tu non stai dalla mia parte?” “Qui non si tratta di parti figliolo, ma di reciproco rispetto altrui.” “E’ assurdo, neanche lo conosciamo bene e tu lo ospiti così come se niente fosse? Basta, me ne vado!!!”

Toshi uscì di casa sbattendo la porta. “Ti prego di scusarlo, di solito non reagisce in questo modo. E’ un po’ geloso…” “Oh non ce problema…” Tsk… che patetici!!

Toshi corse velocemente… “Ehi Toshi!!” “Che strano, non ci ha neanche considerato. Che gli è successo?” Si domandò Hiromi.

Si rifugiò al campetto di allenamento sdraiandosi sull’erba. Secondo me quel Fumio ha fatto il lavaggio del cervello a mio padre. Altrimenti, non si spiega… è molto probabile che lo abbia soggiogato fin dall’inizio. Accidenti a quello, è tutta colpa sua!!

“Eccoti finalmente, si può sapere cosa ti è preso? Sei corso via come una furia!!” “Già, è vero. Hai litigato con tuo padre?” “Lasciamo perdere ragazzi, è meglio…” “Dai diccelo Toshi, siamo tuoi amici.” “E va bene, ve lo dico. Mio padre ha accolto in casa mia un ragazzino di nome Fumio. Però, non mi convince molto.” “E COME MAI?” Domandarono all’unisono i suoi compagni.  “Tanto per cominciare quando mio padre non l’ha visto mi ha sorriso sguaiatamente mentre andava nella stanza degli ospiti.” “Strano, perché lo ha fatto?” “Non lo so, ma non mi piace. Però mio padre da quello che ho visto, lo difende. Ragazzi, dobbiamo indagare su di lui. Mi aiuterete?” “CERTO, CONTA PURE SU DI NOI!!”

Il team sette unirono le loro mani una sopra l’altra. Nei giorni a seguire Toshi tenne sempre d’occhio a Fumio e finse di essere d’accordo con lui per non litigare con suo padre. “Sono contento di vedere che vai più d’accordo con Fumio. E’ importante avere il rispetto per gli altri.” “Sì è vero papà, ti chiedo scusa. Da oggi sarò amico di Fumio.” “Oh che bello!!” “Anzi, ti dirò di più. Dato che oggi pomeriggio non ho nulla da fare, lo farò conoscere ai miei amici.” “Ah ottima idea, ti va di uscire con Toshi Fumio?” “Ma certo, non vedo l’ora.” Accidenti, ci mancava pure questa. Questo moccioso ha in mente qualcosa. Devo stare attento. “Molto bene, così ti svaghi un po’. E fai nuove amicizie…”

Pranzarono e subito dopo uscirono. “Perché vuoi presentarmi i tuoi amici tutto d’un tratto?” “Come ha detto mio padre, devi farti delle nuove amicizie.” “Sì mi sembra giusto…”

Arrivarono al campetto di allenamento dove c’erano già i suoi compagni che lo aspettarono. “Ehi ciao ragazzi!!” Hiromi li salutò allegramente. Questi sarebbero gli amici di questo moccioso? Sono veramente strani… “Allora, tu devi essere Fumio. Toshi ci ha tanto parlato di te. Piacere di conoscerti, io sono Hiromi.” “E io Satoru.” Hiromi gli strinse la mano, ma Satoru no. “Ehm… piacere mio.” Questa ragazza è molto solare e carina, mentre quest’altro ha uno sguardo glaciale da paura e mi mette i brividi.

Si sedettero per terra nell’erba… “Allora Fumio, parlaci un po’ di te.” “Bè… non ce niente da dire. Io sono solo un orfano di guerra, che per sopravvivere ho dovuto rubare, fuggire e nascondermi ovunque.” “Oh davvero? Cavoli che storia triste…” Hiromi è veramente una brava attrice. Continua così, lo tieni in pugno. “Eh sì, però me la sono sempre cavata fino a adesso.” Che razza di bugiardo!!

Stettero a parlare fino a pomeriggio inoltrato, poi si salutarono e ognuno andò a casa sua. “Allora, ti sei divertito oggi a parlare coi miei amici?” “Sì molto, sono davvero simpatici.” E’ stata davvero dura, non ne posso più. Ma devo resistere per Shingi…

Quando ritornarono a casa suo padre lo tempestò di domande se Fumio si era divertito o altro. Poi durante la notte, Fumio si alzò e stava per uscire… quando trovò Toshi in cucina. “Come mai ti sei alzato a quest’ora?” “Bè… avevo sete. E tu?” “Anche io.”

Prese l’acqua e se la versò, poi bevve velocemente. “Caspita che sete…” “Già, ora ritorno a letto. Buonanotte.” “Buonanotte!!”

Ritornò a letto con l’amaro in bocca. Dannazione, così non posso dare le dovute informazioni a Shingi.

L’indomani mattina Toshi si alzò alle nove, ma stranamente non trovò Fumio di sotto. “Buongiorno papà.” “Buongiorno a te.” “E Fumio dov’è?” “Si è alzato molto presto ed è uscito per fare delle commissioni.” “Ah capisco… senti, ma tu ti fidi di Fumio anche se non lo conosci a fondo?” “Bè sì… mi pare che finora non ha fatto nessun danno o sbaglio?” “No, non sbagli.” E’ meglio che non gli dica che io e i miei amici stiamo indagando su di lui. Sennò, è capace che stavolta mi ammazza sul serio.

Intanto Fumio era seduto vicino ai volti degli Hokage. Wow che spettacolo, da qui si vede tutto!! “Ti stai godendo il paesaggio?” “Aaah…” Fumio cadde dai volti. “Accidenti, la smetti di spaventarmi?” “Perché ieri notte non ti sei presentato? Io ti ho aspettato per ore…” “MI dispiace, io stavo per uscire ma quel Toshi era in cucina. E quindi, dovuto mentirgli con la scusa che avevo sete.” “Capisco, vabbè… capita. Che cos’altro hai scoperto?” “Purtroppo nulla, scusami.” “Me lo aspettavo…”

Boruto avvertì una presenza sconosciuta nel villaggio. “Oh no…” “Che succede papà?” “Temo che ci sia una persona sconosciuta qui al villaggio. Presto andiamo a vedere!!” “Sì!”

Uscirono di corsa da casa e trovarono anche, gli amici di Toshi, il loro maestro e Kakashi. “Signor Hokage Ken ragazzi, ma allora l’avete percepito anche voi questa presenza?” “PURTROPPO Sì!!” Confermarono tutti insieme. “Ehilà ciao ragazzi, vi trovo bene.” Boruto e gli altri videro che c’era Shingi e Fumio sopra ai volti degli Hokage. “Che cosa ci fai tu al nostro villaggio?” Domandò Kakashi. “Fumio, quel tizio è pericoloso. Vieni da noi!!” “Mi dispiace Boruto, ma non posso.” “E perché? Non capisco…” “Io in realtà sono una spia di Shingi. E finora sono stato qui per ottenere qualche informazione. E voi ci siete cascati come dei fessi!!” “E direi che hai fatto un ottimo lavoro finora caro ragazzo.” “Ti ringrazio.” Boruto restò molto sconvolto da quello che aveva detto Fumio. “Stai scherzando vero?” “Assolutamente no.” “E’ veramente assurdo, io ti ho accolto calorosamente a casa mia.” “Non è mica colpa mia se sei così sempliciotto!!” “Ehi tu, come hai osato prenderti gioco di me e di mio padre? Non te la farò passare liscia.” Toshi… “Tu sta zitto, ti ho sempre detestato fin dall’inizio.” “Fumio basta così, lasciali perdere.” “Sì hai ragione, anche perché parlare con loro è tempo sprecato.” Fumio sorrise divertito. “Mi piacerebbe tanto restare a parlare con voi, ma abbiamo da fare. Arrivederci a tutti, soprattutto a lei Hokage e al suo caro figliolo.”

Detto questo Shingi prese Fumio e scomparì. Maledetti!!!

Toshi strinse i pugni con rabbia… Shingi e Fumio appena ritornarono dagli altri, tutti gli fecero i complimenti. “Sei un grande Fumio, così si fa!!” “Eh eh grazie Yori…”

 

 

Capitolo 34 “Me la Pagherai”

 

 

Dopo aver scoperto che Fumio è una spia che lavora per Shingi, Toshi e i suoi amici erano intenzionati a dargli la caccia. “No ragazzi, è fuori questione che andate in giro a cercare il tizio mascherato con Fumio.” “Ma dobbiamo farlo, è una questione di vitale importanza. Quel maledetto criminale ha osato prendersi gioco di mio padre!!” “Ascolta papà, di norma io sarei in disaccordo con Toshi. Ma questa volta mi associo a lui.” Toshi sorrise. “Accidenti, si vede che sei un giustiziere come me. E va bene, credo di non avere altra scelta. Potete andare, ma state attenti!!” “CERTAMENTE, GRAZIE!!!”

Il team sette partì immediatamente. “Maestro Ken, come diavolo facciamo a cercare quei criminali?” “Non lo so, ma se necessario perlustreremo tutto il confine pur di trovarli!!” “Mi ha molto sorpreso il fatto di approvare la mia decisione.” “Bè sai… ormai ti conosco bene. Sei molto testardo quando prendi le tue decisioni.” “La ringrazio di cuore.” “ANCHE NOI LA RINGRAZIAMO!!!” “Ma figuratevi ragazzi, è un piacere.”

Cercarono Fumio e Shingi dappertutto, ma senza nessun risultato. “Accidenti, quei due sono veramente introvabili. Com’è possibile che non si trovano?” S’irritò Toshi. “Sì infatti, sembrano scomparsi dal nulla.” Confermò Hiromi. “Dai, state tranquilli. Sapevamo che sarebbero stati impossibili da trovare.” “Purtroppo è vero, scusi se glielo dico… ma lei non ha notato nulla di strano su Shingi?” “No perché, cos’avrei dovuto notare?” “Sembra che quando scompare usi uno strano jutsu sconosciuto. Non le pare?” “In effetti sì… chissà che jutsu usa.” “Non lo so, ma dobbiamo continuare a cercarlo. Anche se dovessimo metterci tutta la vita!!”

Continuarono a cercarli chiedendo informazione a qualsiasi civile che incontrarono per strada. Un signore anziano gli disse che aveva visto un ragazzo con la maschera e un ragazzino, ma non sapeva da che parte erano andati. Però loro procedettero con le ricerche fino al tardo pomeriggio. “Anf… uffa, li abbiamo cercati ovunque ma di quei due neanche una minima traccia!! Forza continuiamo a cercarli.” Toshi stava per andare ma improvvisamente apparì suo padre che lo fermò. “Papà, che ci fai qui?” “Sono venuto a fermarti.” “Per quale motivo scusa? Io ho il dovere di vendicarti il modo in cui quel moccioso ti abbia usato!!” “Figliolo, non fa niente. A me basta sapere che tu mi proteggi e che mi stai accanto per sempre. Hai capito?” “Sì papà, scusami.” A Toshi gli scese quale lacrima e suo padre lo abbracciò. “Su tranquillizzati, è tutto apposto.” “E se quelli si dovessero ripresentare da noi?” “Allora, vuol dire che li accoglieremo a suon di pugni.” “Sì giusto.” Si asciugò le lacrime col braccio. “OOOOH SCHE SCENA COMMOVENTE!!!” Si commossero Ken e i suoi amici. “Dai torniamo al villaggio!!” “VA BENE!!”

Ritornarono tutti a casa felici e orgogliosi.

 

 

Capitolo 35 “Piano Legale”

 

 

Shingi aveva parlato della sua nuova decisione al gruppo. E rimasero sconvolti da tutto ciò… “Ragazzi, mi sembrate sconvolti!!” “No, io sono sconvolta. Non puoi andartene!!!” Shinobu scoppiò in lacrime e lo abbracciò. “Dai Shinobu calmati, non vado via per sempre.” “Shingi ha ragione, piantala di fare la melodrammatica!!” “Tu stai zitto Yori, non puoi capire il mio stato d’animo.” “Sì vabbè…” “Ok ragazzi, io e Takeru dobbiamo andare. Maestro, li affido a lei in mia assenza.” “Va bene, vai pure.” “D’accordo, ciao a tutti. A presto…”

Shingi e Takeru andarono via. “NOOOO SHINGIIIII!!!” Shinobu si disperò. “Shinobu, la vuoi smettere?” “Ah uffa…” Se ne andò indignata. “Daiki, cosa faremo noi nell’attesa del ritorno di Shingi e Takeru?” “Attualmente nulla, aspetteremo e basta.” “Che noia, e vabbè… aspettiamo.”

Shingi aveva portato Takeru in un luogo deserto con molte rocce appuntite. “Bene, sei pronto?” “Certo, quando vuoi!!” “Per cominciare, che tecniche usi?” “Io uso un po’ di tutto.” “Ah capisco, quell’arco è la tua arma?” “Sì, fin da piccolo. E’ molto utile, inietto il mio chakra nella frecce, le lancio e uccidono chiunque!!” Sorrise maleficamente. Però, fai paura. Sei davvero interessante. Farò di te la mia arma speciale per la guerra vedrai. “Se ti do la mia mini spada sei in grado di immettere il tuo chakra anche qui?” “Certo!!” “Bene, allora inizia ad allenarti con questa.” “Ok…”

Shingi gli diede la sua spada e Takeru fece subito quello che gli aveva detto. Lui si sedette appoggiato a una roccia e pensò a come poterlo ingannare. Devo trovare un modo a come ingannare questo ragazzino. Dai suoi modi di fare, non mi sembra il tipo da cascare in simili trucchi. Bè pazienza… prima o poi mi verrà in mente qualcosa. Si vede che è molto portato nelle tecniche, lo dimostra il fatto che si muove sempre con maestria con la mia spada. Sono sicuro che se la caverà benissimo durante la guerra a essere un ottimo ninja facendo le mie veci. Caro Takeru, il destino ha voluto che t’incontrassi nel mio piano.

Takeru continuava ad allenarsi sotto lo sguardo fiero di Shingi che continuava a pensare a come sfruttarlo al meglio.

 

 

Capitolo 36 “Processo di Apprendimento”

 

Erano passati un paio di giorni dell’allenamento di Takeru. Adesso Shingi e Takeru stavano combattendo tra di loro. “Molto bene, sei parecchio migliorato dall’ultima volta che ci siamo scontrati.”  “Grazie, però volevo domandarti una cosa.” “Certo, dimmi.” “Come si chiama la tecnica che usi quando appari e scompari?” “Ah è una domanda molto interessante… comunque, è il Kamui.” “E come funziona?” “E’ una tecnica che mi permette di spostarmi in varie dimensioni parallele, come quelle due che ti ho fatto vedere l’altra volta!!” “Oh capisco… e non me la puoi insegnare?” “Purtroppo no, questa tecnica non s’insegna. Io ci sono nato, o ce l’hai o non ce l’hai.” “Ah… è un vero peccato però…” “Dai non scoraggiarti, tu hai altre tecniche che puoi imparare.” “Sì, hai ragione. Forza continuiamo!!” “Sì!!”

Procedettero nella battaglia per un’ora e mezzo. “Ok basta così, riposiamoci un attimo.” “Va bene.” “Scusa se te lo chiedo, ma quanti anni hai?” “Ventitré e tu?” “Diciassette.” “Caspita, sei molto giovane.” “Eh già…” “Tu avevi degli amici?” “In passato sì, facevo parte di un Team insieme ad altri due compagni.” “Oh capisco… io invece no, ero sempre un tipo solitario fin da piccolo.” “Si vede che lo sei, mi ricordi un po’ a me.” “Davvero?” “Sì, davo per scontato che me la sarei sempre cavata da solo in ogni situazione, senza l’aiuto dei miei amici.”

“Ryota, ti ho già detto mille volte che non devi fare il duro e agire di testa tua. Ci siamo io e Ken a proteggerci. Non esitare a chiedere il nostro aiuto!!” Lo rimproverò Riku. “Hai ragione, scusami…” “Eh eh tranquillo. Piuttosto andiamo, il maestro ci aspetta per una nuova missione.” Sorrise e lo prese per mano. “A cosa pensavi?” “A nulla, un po’ di cose in generale.” “Ah ok…” Riku, molto presto ti farò rivivere in una bellissima dimensione. “Tu continua pure ad allenarti da solo, devo un attimo riflettere su alcune cose.” “Ok come vuoi!!”

Takeru proseguì il suo allenamento e Shingi lo guardò sorridendo maleficamente. “Ascolta, prova ad allenarti col sigillo attivato. Così ti abitui.” “Va bene.”

Takeru attivò il sigillo insieme allo sharingan. “Bravo, adesso concentra il tuo chakra in un unico punto.” Fece come gli aveva detto, poi con un solo pugno distrusse una roccia. “Accidenti, sei stato bravissimo.” “Grazie…” Quando attiva il sigillo maledetto ha una forza veramente incredibile.

Shingi gli insegnò a usare delle nuove tecniche come a crearne una mischiata al fuoco e alla terra. E la imparò nel giro di pochi giorni. “Molto bene Takeru, direi che sei pronto.” “Pronto per cosa?” “A breve inizieremo la guerra. Io attualmente sarò assente per prepararmi al meglio. E tu sarai il mio vice, ci stai?” “Certamente, sarà un onore.” “Ah benissimo, sono contento che accetti.” Bravo ragazzo, sei nelle mie mani ora. “Da oggi in poi tu Takeru Uchiha prenderai le mie veci per la Guerra. Sei in grado di farlo?” “Ovvio, darò una bella lezione a quei falliti della foglia!!” “Bene, ora vai e informa a tutti quello che ti ho detto.” “Vado subito.” “Ci rivediamo tra qualche giorno.”

Shingi e Takeru si separarono e ognuno andò nella loro strada con obiettivi diversi.

 

 

Capitolo 37 “L’annuncio”

 

 

Il team sette avevano compiuto una delle innumerevoli missioni difficili svolte finora quando apparì improvvisamente Shingi sopra a delle rocce vicino ai volti degli Hokage. “Ehilà, salve ragazzi. Quanto tempo.”  “Oh no ancora tu!! Che cosa vuoi?” S’infuriò Toshi. “Calmati Toshi, sentiamo cos’ha da dirci.” “Oh bravo, sei molto intelligente Ken Hatake. Sono venuto appositamente qui per dirvi che a breve inizierò una guerra contro di voi!!!”

Tutto il villaggio restò senza parole… “Stai scherzando vero?” “Ti sembro il tipo che scherza?” “Tsk, io accetto volentieri. Così, ti darò una bella lezione a suon di pugni.” Hiromi gli diede un pugno in testa. “Piantala di fare lo spaccone, questa è una cosa seria!!” “Sì Hiromi ha ragione.” Lo avvertì Satoru. “Va bene, scusatemi.” “E se non accettiamo?” “Bè… io non ho nulla in contrario. Ma se non accetterete, ci andranno di mezzo dei civili innocenti.” “Sei veramente un vigliacco se compi queste azioni terribili!!” “Io sarei un vigliacco? Senti da che pulpito dal figlio dell’Hokage!!” “Cosa vuoi dire?” “Più in là lo saprai… vi conviene accettare la mia proposta. Anche perché se ci pensate bene, questa è la vostra occasione per battervi con me o no? O forse devo dedurre che avete paura?” “NOI NON ABBIAMO PAURA DI UN FARABUTTO COME TE!!!” Gridarono in sintonia Toshi e i suoi amici. Ragazzi siete fantastici. “Vorrei farti una domanda, se posso.” “Ma certo, falla pure.” “Perché annunci di voler fare la guerra proprio ora? Cos’è cambiato rispetto agli altri giorni?” “Sono cambiate molte cose; e tu vivendo in questo villaggio non hai potuto vederle come le ho viste io.” “Continuo a non capirti… non puoi essere più chiaro?” “Eh no, altrimenti sarebbe tutto facile per voi. Dovrete capirlo da soli, soprattutto tu Ken!!” Continua a parlare come se mi conoscesse da sempre. Se solo sapessi chi è… “Vi conviene accettare la mia proposta per il vostro bene, se non volete che uccida a chiunque incroci sulla mia strada.” “Perché fai tutto questo?” “Per fare giustizia in questo mondo privo di umanità e amicizie incontrastanti. Se accettate io risparmierò la vita ai civili, ma se accettate e scopro che avete usato qualche trucco raserò al solo ogni villaggio che incontrerò.” “Va bene accettiamo.” “Ma maestro Ken…” “Non abbiamo altra scelta ragazzi, non possiamo correre il rischio di vedere altre persone morte!! Ok accettiamo, quando e dove sarà?” “Benissimo, così mi piaci. Il luogo è a dieci chilometri da qui, proprio dove hanno combattuto i nostri antenati. E’ tra qualche giorno alle quattro del pomeriggio. Hai preso nota?” “Mi sembra ovvio.” “Perfetto, allora ci vediamo signori, è stato un piacere. Ah salutatemi l’Hokage, è sempre così impegnato.” Detto questo scomparì col sorriso sulle labbra. “AAAAH MALEDETTO!!!” Ken batté i pugni a terra. “Maestro, cosa le prende?” Gli domandò Toshi preoccupato. “Dobbiamo subito informare mio padre. Presto, non ce tempo da perdere!!” “D’ACCORDO, ANDIAMO!!”

Ken e gli altri corsero immediatamente nell’ufficio dell’Hokage senza neanche bussare.

 

 

Capitolo 38 “Conflitto Inevitabile”

 

 

“E’ SUCCESSA UNA COSA GRAVISSIMA!!!” Dissero tutti insieme. “Calmatevi e non parlate insieme, che non ci capisco niente.” “Va bene, parlo io papà. In pratica, è venuto Shingi e ci ha dichiarato la guerra!!” “Dici sul serio?” “Purtroppo sì, e se non la accettiamo distruggerà tutti i villaggi del mondo.” “Accidenti, questa non ci voleva.” “Io ho dovuto accettare per forza, mi dispiace. Altrimenti ci sarebbero andati di mezzo dei civili innocenti.” “Tranquillo figliolo, hai fatto la cosa giusta. Vi ha detto quando sarà?” “Sì, tra qualche giorno alle quattro di pomeriggio. Nel luogo dove hanno combattuto i nostri antenati.” “Oh capisco… allora dovremmo radunare molti ninja per questa guerra. E voi dovete essere pronti Team Sette!!” “CERTAMENTE, NOI SIAMO SEMPRE PRONTI!!” “Ken approfitta in questi giorni per allenarli, anche in questo momento.” “Bene, vado immediatamente. Andiamo ragazzi.” “Evviva, non vedevo l’ora.” Si entusiasmò Toshi. “Ciao papà.”  “Ciao figliolo, buona fortuna.”

Ken, Toshi e i suoi amici uscirono e andarono ad allenarsi per la grande guerra che ci sarebbe stata di lì a poco.

“E quindi Shingi ha l’altro ieri ha fatto l’annuncio di guerra e tu fai le sue veci in sua assenza giusto?” Domandò Yori. “Sì esatto, non ti va bene?” “No no, va benissimo. Così vedrò come combatti. Siete d’accordo?” “OVVIAMENTE!!!” “Posso partecipare anche io alla guerra?” Domandò Fumio. “E’ meglio di no, sei troppo piccolo.” “Ah uffa, è ingiusto!!” “Fumio, tu sei solo bravo a fare la spia ovunque o sbaglio?” “No non sbagli, però mi annoio se sto solo a guardare.” “Ragazzo, attualmente puoi fare solo questo. Se t’immischi nella guerra ti farai solo del male. E io e gli altri non lo vogliamo dico bene?” “SI’ GIUSTO!!!” “Ok guarderò soltanto, ma lo faccio solo per Shingi!!” “Bravo Fumio.” “Comunque, siamo troppo pochi per la guerra. Non credete?” “Sì lo so Yori, Shingi mi ha informato che radunerà ogni uomo di qualsiasi nazione del villaggio.” Confermò Takeru. “Posso sapere cosa ti ha insegnato?” Domandò Daiki. “Un po’ di cose, tra cui a padroneggiare il mio chakra e alcune tecniche.” “Ah ottimo.” E bravo Shingi, sei un maestro eccezionale. “Ah che bello, io combatterò a fianco di Shingi.” “Non ti esaltare troppo mia cara, siamo in guerra.” “Lo so benissimo, signor so tutto io!!” “Forza ragazzi, ora dobbiamo prepararci tutti per la guerra.” “SIIII!!!” Innalzarono i pugni in aria.

Toshi e Company continuarono ad allenarsi a intermittenza sotto l’occhio vigile del loro maestro. Mentre Shingi radunava più ninja possibili di diverse nazionalità, anche quelli più letali e ricercati. Bene, il dado è tratto… preparatevi ninja della foglia. Molto presto verrete annientati!!

 

Capitolo 39 “Guerra Universale”

 

 

Takeru e tutti gli altri erano arrivati nel luogo detto da Shingi. “Wow, questo sarebbe il luogo dove hanno combattuto i nostri antenati?” “Pare di sì. Da quello che so ci sono stati due Uchiha contro Naruto Uzumaki e i suoi compagni.” “Accidenti, che storia. Ma tu come facevi a saperlo Daiki?” “Anche io ogni tanto faccio la spia al villaggio della foglia per raccattare le informazioni come questo ragazzino.” Daiki gli accarezzò la testa. “Ehi, come si permette di copiarmi?” S’irritò Fumio. “E su, non te la prendere sempre.” “Siete pronti?” “CERTO!!!” “Bene, Daiki… forse è meglio che tu stai con Fumio. Così gli fai compagnia.” “Sì mi sembra giusto, andiamo un po’ più in là Fumio.” “D’accordo.” “Buona fortuna ragazzi.” “GRAZIE!!”

Daiki e Fumio si spostarono un po’ più in là in un punto più alto per osservare la guerra.

Dopo un po’ arrivò qualcuno. “Sono quelli della foglia?” “No è impossibile, è ancora presto.”

Davanti a Takeru vennero delle varie squadre villaggi: quello della nebbia, della pioggia, della roccia e dell’acqua. Ogni capitano della squadra si presentò e Takeru e gli altri contraccambiarono. “Allora, do il benvenuto a tutti voi. Io sono…” “Takeru Uchiha, lo sappiamo. Shingi ci ha detto tutto. Piacere di conoscerti, sei molto giovane. Però da quello che so… sei un combattente forte.” Sorrise soddisfatto il capitano della nebbia. “Ti ringrazio.”

“Daiki chi sono quelli?” “I rinforzi che ha mandato Shingi.” “Accidenti, sono tantissimi!!”

Passarono il tempo a chiacchierare per conoscersi meglio e finalmente arrivò l’ora fatidica dell’inizio della guerra. Come stabilito da Shingi, vennero di colpo Ken, Kakashi e tutti quelli della foglia. “Bene, siamo arrivati. Allora, dov’è il tizio mascherato?” Domandò furioso Toshi. “Shingi non ce attualmente, verrà più tardi. Ma finché non arriva lui, lo sostituirò io.” “E tu chi saresti?” “Takeru Uchiha.” “Cosa? Ma hai la mia stessa età.” “Non credo proprio, sono di un anno più grande e intelligente di te.” “Come ti permetti?” S’infuriò Toshi. “Calmati figliolo, quindi tu fai le veci di Shingi?” “Esatto, la cosa vi infastidisce?” “No per niente. Anzi, va più che bene.” Sorrise Boruto soddisfatto. “Chi di voi è l’Hokage?”

Kakashi fece un passo avanti. “Sono io, perché un ragazzino come te dovrebbe prendere le veci di un criminale come Shingi?” “Ho le mie buone ragione che non la devono riguardare. Ora iniziamo a combattere. Ragazzi attaccateli!!” “SIIIII!!” Tutte le squadre dei ninja andarono addosso ai ninja della foglia, lo stesso fecero loro. “Bene, io mi occuperò di Toshi e dei suoi amici.” Sorrise malignamente Takeru. “Forza ragazzi, annientamelo!!” “SI’!!” “Oh no figliolo.” “Boruto, non ti preoccupare. Toshi se la cava da solo.” Toshi e i suoi amici iniziarono a scontrarsi con Takeru che all’inizio erano in vantaggio. “Devo ammettere che siete molto forti, ma adesso farò sul serio.” “ANCHE NOI FAREMO SUL SERIO!!!” Dissero tutti in sintonia. Toshi attivò l’arte Shinigami al massimo e Satoru e Hiromi aumentarono il loro chakra. E Takeru invece attivò lo Sharingan insieme al Sigillo Maledetto. Boruto restò senza parole nel vedere suo figlio sprigionare tutta quel chakra e la sua arte oculare. “Ehi Ken, tu sapevi che mio figlio aveva quell’arte oculare?” “Bè sì… non te l’ha detto perché voleva farti una sorpresa. Scusaci tanto!!” “Oh no tranquillo, sono così fiero di mio figlio.” “Non distraetevi voi due!!” Uno dell’acqua lo attaccò ma Boruto lo stese subito con un rasengan. Toshi adesso era più forte e iniziava a mettere in seria difficoltà Takeru. “Da quando in qua ha un’arte oculare un misero ragazzino come te?” “Eh eh, sorpresa. Veramente io non sapevo neanche di averla. All’inizio ero un po’ sconvolto, ma poi ragionandoci sopra avevo deciso di allenarmi per perfezionarla al meglio. E direi che ci sono riuscito!!” “Non dire assurdità, tu e la tua ridicola banda della foglia non ci sconfiggerete tanto facilmente. AAAAAAAA!!!” “E adesso che cosa fa?”

Takeru aumentò il suo chakra che con esso ingigantì il segno. “Accidenti, sta aumentando il suo potere a dismisura!!” “Stai attento Toshi.” “Sì Hiromi tranquilla…”

“Che cosa fa Takeru?” “Sembra che stia aumentando il suo chakra.” “Ah ho capito…” Spero che non esageri quel ragazzino, altrimenti rimarrà senza energia.

La guerra continuò ininterrottamente senza una tregua. Ken, Kakashi, Boruto e gli altri ninja della foglia sconfiggevano alcuni nemici. “Ora vi faccio vedere io. Arte mimetica: Drago Oscuro divino.” Un drago nero con le strisce rosso fuoco andò addosso a Toshi. “OH NO, ATTENTO TOSHI!!!” Toshi restò fermo lì impassibile e poi colpì la tecnica con un pugno. “Ma Toshi ci ha protetto?” “Sembra di sì, grazie Toshi.” “Di nulla ragazzi. Anche se non so come ho fatto.”  “MA CHE COS’HAI NEL BRACCIO??” “Eh che cos’ho?” Toshi si guardò il braccio e notò che aveva una specie di striscia bianca. E questa cosa sarebbe? “Non è possibile, questa mia tecnica era infallibile e tu l’hai distrutta come se niente fosse. Come diavolo hai fatto moccioso?” “Perché ho la mia famiglia e i miei amici che mi danno molto forza e amore.” “Tsk, che assurdità. Le tue parole sono veramente ridicole!!” “Ti conviene arrenderti, ora ti faccio vedere io la mia tecnica più potente.” Toshi stava per creare una sua copia per fare il rasengan Elementale quando qualcuno venne giù di colpo. “Eccomi qua, scusate il ritardo.” “NON E’ POSSIBILE, E’ARRIVATO SHINGI!!!” Dissero tutti sconvolti.

 

 

Capitolo 40 “Vittoria o Sconfitta?”

 

 

“Perdonate l’attesa, ma sapete… il capo si fa sempre attendere.” Ma bene, finalmente sei arrivato. Daiki sorrise. “Evviva, ora sì che darà una bella lezione ai ninja della foglia.” Si entusiasmò Fumio. Shingi si guardò intorno e pareva deluso e amareggiato. “Takeru scusa, cos’hai combinato finora?” “Mi dispiace, ho provato la tecnica che mi hai insegnato durante l’allenamento ma quel moccioso l’ha respinta.” “Oh bè… me l’aspettavo.” In che rapporti sono quei due?  “Ehi ragazzi, ci rivediamo.” “Tizio con la maschera, dicci chi sei veramente. Non mi piace combattere con chi non conosco.” “Rilassati ragazzino, se mi distruggi la maschera te lo dico. Altrimenti no!! Yori Shinobu, a voi com’è andata?” “Io benissimo, ne ho eliminati alcuni. Sono veramente deboli questi ninja della foglia.” “Questa volta concordo anche io con lui.” “Bravi, sono fiero di voi. Takeru, tu occupati degli altri.” “Va bene.” “Padre e figlio che combattono insieme, che scena commovente. Peccato che finirete all’altro mondo, almeno vi farete compagnia.” “Sta zitto e inizia a combattere con noi. O hai paura?” Lo sfidò Ken.

“Io paura? Dovresti averla tu figlio dell’Hokage.” “Basta mi hai stancato. Aaah rasengan!!” Boruto gli scagliò un rasengan addosso ma lo trapassò. “Boruto, purtroppo lui ha il Kamui e qualsiasi cosa gli lanciamo gli attraversa sempre!!” “Accidenti, non ci voleva.” “Se avete finito con questi giochetti, ora inizio io. Arte del Fuoco: Fiammata infernale!!”

Un fuoco gigantesco investì metà ninja della foglia. “AAAAH AIUTO!!” Alcuni si salvarono evitandola ma altri perirono. “Maledetto!!” “E questo è solo l’inizio.” Poi gli lanciò la suo migliore tecnica del legno e stavolta ne uccise metà. Anche Takeru e gli altri ne eliminarono alcuni. “Dannazione, siamo in difficoltà!! Dobbiamo trovare una strategia per abbattere il suo Kamui. Boruto mi aiuti?” “Certo Ken, quando vuoi.” “Bene, tu intanto attaccalo. Io preparo una tecnica nuova.” “Come vuoi.”

Boruto attaccò Shingi con tutte le sue forze, ma lui evitò tutti i suoi attacchi. “Questo sarebbe il tuo modo di attaccare? MI deludi!!” “Eh eh, questo lo dici tu.” “Boruto spostati!!” “Sì.” Si spostò. “Arte della terra: Giaguaro fulmineo.” La tecnica andò addosso a Shingi ma lui la assorbì col kamui. “Che noia ragazzi, non avete altri attacchi migliori di questo?” “Non è possibile, la mia tecnica l’ha assorbita col Kamui!!” “E tu saresti il figlio dell’Hokage? Non farmi ridere…” Dannazione, non so più cosa inventarmi. “E’ proprio vero quello che si dice sul vostro conto. Voi Hokage vi vantate di poter salvare il mondo, e poi muoiono sempre molto persone per mano vostra!!” “Che diavolo stai dicendo? Mio padre è un bravissimo Hokage.” “Davvero? E allora dov’era quando molto tempo fa la mia famiglia veniva uccisa?” Domandò Takeru furioso. Bravo ragazzo, arrabbiati sempre di più. Mi fai un grande favore. Kakashi era rimasto sconcertato e non sapeva cosa rispondergli. “Allora è rimasto senza parole? E’ prevedibile, voi siete buoni solo a parlare. Non agite mai per salvare la gente. Siete patetici!!” “Basta, chiudi il becco ragazzino. Non ti permetto di parlare male dell’Hokage. Anche mio nonno lo era e ha salvato questo mondo dai malintenzionati!! Non vi permetto di distruggere il nostro villaggio!!” Toshi emanò una strana energia e gli comparve altri segni bianchi sull’altro braccio e sulle guance. Che gli sta succedendo a quel moccioso? Emana una strana energia. Devo stare attento. “Aaaaaah… rasengan elementale!!” Toshi lanciò il rasengan addosso a Shingi che lo evitò per un pelo ma gli lasciò una crepa sulla maschera. “Bravo ragazzo, sei riuscito a fare una crepa.” “Eh eh, non mi devi mai sotto valutare!!” “BRAVO TOSI!!!” Si complimentarono tutti con Toshi.  “Dato che sei riuscito a fare una piccola crepa col tuo rasengan, vi svelerò chi sono. Ma sicuramente qualcuno di voi rimarrà molto sconvolto dopo avermi visto!!”

Shingi si tolse la maschera e come aveva previsto lui Ken rimase sconcertato. “Non è possibile, sei veramente tu Ryota Uchiha!!” “Esatto, ne è passato di tempo eh Ken?” “Maestro Ken scusi chi è?” “Era un mio compagno di squadra, che credevo fosse morto in un precedente conflitto per salvarci la vita. Ma se eri vivo, perché non sei ritornato da me e Riku?” “Hai una bella faccia tosta a domandarlo. Vuoi saperlo veramente? E’ vero, io ero ancora vivo perché mi hanno salvato delle persone speciali. Io stavo per ritornare perché volevo farti una sorpresa, però a quanto pare l’hai fatta tu a me.” “Che cosa intendi dire?” “Riku è morta per colpa tua, non gli dovevi permettere di partire da sola.” Ken s’intristì. “Maestro, non dia retta a quel pazzo criminale.” “No Toshi, ha ragione. E’ solo colpa mia se è morta!!” Oh maestro… “Ah bravo, almeno ammetti i tuoi sbagli.” “Ciò non toglie che hai eliminato molti civili innocenti. Questa guerra che tu hai organizzato, non ha alcun senso.” “Senti da che pulpito, ho sempre odiato i tuoi modi di fare da capitano. Trasformerò questa guerra in un sogno eterno dove far rivivere le persone.” “E’ assurdo, non puoi fare tutto questo!!” “Adesso smettila di perdere tempo in chiacchere e battiti con me!! Takeru, tu occupati di quei mocciosi.” “Come vuoi.”

Perché sei diventato così Ryota? Cosa ti ha spinto a commettere delle azioni tanto crudeli?

 

 

 

 

 

Capitolo 41 “Il passato di Ryota” (Episodio Filler)

 

 

Nel villaggio della foglia era una tipica giornata di sole e regnava una pace incontrastata. Ogni bambino era stato assegnato alla suo team, tra questi c’erano Ryota, Riku e Ken. Erano al campetto di allenamento tutti tranne Ken. “Allora, siamo tutti?” Domandò il loro maestro Masao. “Purtroppo no, qualcuno è in ritardo.” “Ah eccomi, scusate il ritardo… ma alcune ragazze mi stavano addosso!!” “Sì certo, bella scusa Ken.” “Non è una scusa.” “Senti, solo perché sei il ragazzo più popolare della scuola… questo non ti dà il diritto di darti delle arie.” “Io non mi do le arie!!” “Ragazzi ora basta, adesso che siamo al completo presentatevi.” “Ken Hatake, e sono il figlio dell’Hokage.” “Lo sappiamo, non ce bisogno che ce lo ricordi!! Io sono Ryota Uchiha, il ninja più forte di tutti.” “Io sono Riku Amai.” Ryota aveva dodici anni, Ken tredici e Riku dodici. “Piacere di conoscervi, io sono Masao Ikeda. E da oggi in poi sarò il vostro maestro. Dunque, siete appena diventati Genin… ma la strada che dovete intraprendere è ancora lunga. Quindi, dovrete fare del vostro meglio. Avete capito?” “CERTO, CE LA METTEREMO TUTTA!!!”

Il nuovo team sei iniziarono a fare diversi esami come “la Foresta della Morte” che anche se era pericolosa riuscirono a superarlo grazie all’aiuto di Ryota e Ken che unirono le loro forze per proteggere a Riku. “Ken ti ringrazio di aver collaborato con me.” Disse Ryota grattandosi il capo con imbarazzo. “Figurati, è stato un piacere.” “Ehi ragazzi, vi state dimenticando di me. Anche io vi ringrazio.” Riku sorrise a entrambi. “PREGO!!” “Bravi ragazzi, sono fiero di voi!! La prima prova l’avete superata, ora riposatevi. Nei prossimi giorni ci saranno altre prove più difficili. Forza, andate a casa.” “VA BENE MAESTRO!!” Ken e Riku andarono a casa ma Ryota no. “Bè? Tu non vai a casa Ryota?” “No maestro, tanto non mi aspetta nessuno. Vorrei allenarmi un altro po’ da solo.” “Oh va bene, ma non stancarti troppo.” “Stia tranquillo.” Masao lo salutò e andò a casa. Ryota si allenò nel lancio degli shuriken fino a notte inoltrata finendo per addormentarsi.

Il mattino dopo Riku si alzò molto presto e andò come al solito al campetto d’allenamento e vide che c’era Ryota che dormiva. “Ehi Ryota, ma hai dormito qui?” “Eh Riku? Oh sì…” Si alzò di colpo. Riku notò che c’erano molti shuriken in fila e precisi nell’albero. “Ti sei allenato fino a tarda notte?” “Sì scusami…” Gli prese le mani facendolo imbarazzare. “Ascolta Ryota, non devi esagerare con gli allenamenti. Tu sei già forte di tuo insieme a Ken.” “Tu sei innamorata di Ken?” “No, perché mi fai queste domande?” “Non lo so, sai Ken ha molte ammiratrici e quindi pensavo che tu… ha capito no?” “Ah ah ah, assolutamente no. Non mi piacciono i ragazzi con tante ragazze attorno.” Che bello, allora ho una chance di conquistarla. “Dai adesso andiamo, il maestro Masao e Ken ci stanno aspettando per le altre prove.” Lo prese per mano e corsero insieme.

Passarono i giorni e il team sei diventarono dei Chunin. “Congratulazioni ragazzi, adesso siete dei Chunin. Da qui inizierete a fare molte missioni sia facili che difficili.” “GRAZIE MAESTRO!!”

Quindi il team Sei iniziavano a fare diverse missioni e anche se alcune erano difficili, riuscirono lo stesso a farcela. In un giorno libero Riku decise di fare un regalo a Ryota, ma non sapeva che cosa. E allora optò per un braccialetto di metallo come la sua iniziale. Bene, questo regalo andrà benissimo. Dove sarà Ryota? Ah è eccolo lì. Infatti Ryota era sdraiato alla solita panchina sotto ai volti degli Hokage. “Ah eccoti qui Ryota.” “Ah Riku, mi hai spaventato.” Ryota si alzò di colpo e si mise seduto. “Scusami. Ecco, ho un regalo per te.” “Tu hai un regalo per me?” “Sì tieni.” Riku gli diede una scatoletta. “Che cos’è?” “Aprilo e vedrai.”

Aprì la scatoletta e vide che era un braccialetto di metallo con la sua iniziale e rimase senza parole. “Che ce? Non ti piace?” “No è stupendo, grazie.” “Sono contenta che ti piaccia. Considera questo regalo come il tuo portafortuna.” “Lo farò, grazie ancora.”  Si sorrisero. E Ryota se lo mise subito…

L’indomani mattina il team sei aveva una missione difficile da svolgere. “Ok ci siamo tutti, partiamo immediatamente e mettiamocela tutta.” “SIII!!!” Si entusiasmarono tutti e tre.

Dopo circa un’ora di strada arrivarono nel luogo dove c’erano i ninja della pioggia. “Ehi voi, dovete restituire i soldi e le provviste alle persone. Altrimenti, ve la vedrete con me!!” Li provocò Ryota. “Avete sentito? Un moccioso che ci minaccia!!” “Ken ti ricordi i nostri allenamenti con le tecniche combinate?” “Certo.” “Bene, allora procediamo con quella nuova tecnica. Sei pronto?” “Sì.” Forza ragazzi, mettetecela tutta!! “ARTE COMBINATA: TECNICA FLUORESCENTE!!!”

Un gigantesco leopardo fluorescente con le scariche elettriche andò addosso ad alcuni ninja della pioggia che li eliminarono all’istante. “Bravi ragazzi!!” Si complimentarono Masao e Riku. “SI’, BEN FATTO!!” Ken e Ryota si diedero il cinque. “Maledetti mocciosi, me la pagherete!!” “Hai visto? A quanto pare siamo più forti di voi citrulli messi insieme.” “Ma sentilo, hai un bel coraggio a dire queste cose.” Il ninja distrae Ryota e Ken per permettere a un altro ninja di prendere in ostaggio Riku. “Tsk, tu non sai con chi hai a che fare.”  “Aiuto!!” “OH NO RIKU!!!” “Che ingenui, vi siete distratti!!” “Lasciala andare immediatamente!!” “Perché altrimenti cosa mi fai moccioso?” Ryota senza rendersi conto attivò lo sharingan e muovendosi con agilità diede un calcio al ninja e prese al volo Riku. “Grazie Ryota sei il mio eroe.” “Eh eh, figurati.” La mise a terra. “Ragazzo, hai attivato lo sharingan. Sono fiero di te.” “Grazie maestro.” Il capo dei ninja della pioggia approfittò per attaccare Ryota con un Kunai. “Questa me la paghi!!” “ATTENTO RYOTA!!” Ryota lo evitò tardi ma lo ferì all’occhio leggermente. “Stai bene Ryota?” “Mi ha ferito un po’ l’occhio ma sto bene, tranquilli.” “Hai veramente una sfortuna sfacciata ragazzino!!” “Eh eh, lo so. Ascoltate ragazzi, ho preso la mia decisione.” “CHE DICISIONE??” Vollero sapere tutti e tre. “Io resterò qui per intrattenere questi farabutti, voi mettetevi in salvo!!” “Cosa? Non scherzare su una cosa del genere!!” Lo avvertì il suo maestro. “HA RAGIONE, NON FARE PAZZIE!!” “Ken per una volta, fammi diventare un eroe. Ti chiedo solo una cortesia, devi proteggere con tutte le tue forze Riku.” “Va bene, lo farò.” “Figliolo, sei sicuro di volerli affrontare?” “Non sono mai stato così sicuro, ci ho pensato a lungo. Forza, ora andate!!” “No Ryota, io voglio restare qui con te!!” Riku si disperò ma Ken la prese per un braccio per portarla via. “Ryota mi raccomando, quando li hai eliminati ritorna da noi!!” “Certo, contaci.” Il suo maestro e i suoi compagni andarono via. “E così tu vorresti batterti con noi eh? Lo sai che non hai speranze vero?” “Questo lo dici tu. Adesso che lo sharingan si è risvegliato per voi è finita!!” “Brutto moccioso insolente. Forza ragazzi, attacchiamolo.” “SIII!!!” Alcuni lo attaccarono ma li mise KO. Ma qualcuno lo colpì con una tecnica paralizzante. “Che succede? Non riesco a muovermi?” “Ho usato su di te una tecnica che ti paralizza tutto il corpo. Ora non puoi muoverti!!” “Hugh… maledetti. Siete sleali!!” “Non m’importa, noi siamo stati sempre così. Questa è la vita ragazzo. Sai, hai fatto malissimo a mandare via il tuo maestro e i tuoi compagni. Potevano aiutarti a sconfiggerci, però tu volevi fare l’eroe. Ma a quanto pare, non ha funzionato. E ora per colpa del tuo stupido coraggio, morirai proprio da eroe.” I ninja della pioggia gli davano una serie di colpi mortali ferendogli tutto il corpo. “Molto bene, è giunta la tua ora.” Maestro Ken Riku, mi dispiace. Ma non mi rivedrete mai più. Ryota chiuse gli occhi quando arrivò improvvisamente qualcuno che come una scheggia li eliminò in un secondo. Ryota cercò di guardarlo meglio, ma aveva la vista appannata. “Chi siete?” “Un’amico che ti ha salvato la vita dai quei criminali. Accidenti, sei ridotto malissimo. E’ meglio che ti porto nel mio rifugio per curarti.” Il signore misterioso lo prese in braccio e Ryota chiuse gli occhi sfinito. Portò Ryota in una casa in cima alle montagne immersa nel verde della foresta. Dopo un po’ Ryota si svegliò. “Ehilà, ben svegliato.” “Tu chi sei e dove siamo?” “Ah ah, tranquillo ragazzo. Siamo nella mia casa. Piacere di conoscerti, io sono Daiki Maeda.”  “Quindi non mi hai ucciso?” “Assolutamente no, come potrei? E tu chi sei?” “Ryota Uchiha, grazie di avermi salvato.” “Figurati, eri messo molto male. Ti ho bendato dappertutto, la parte più critica era il tuo braccio, per farlo guarire ti ci ho applicato una puntura piena di chakra curativo.” “Wow grazie, sei un ninja medico?” “Eh eh no, ma so fare un po’ di tutto.” “Ehi un attimo, per quanto tempo ho dormito?” “Dunque vediamo… per dieci giorni di fila.” “Cosa? Ma è assurdo!! Sono già passati dieci giorni?” “Eh sì, perché ti stupisci tanto? Non lo credevi possibile?” “Bè no… un momento, devo raggiungere i miei amici e il mio maestro.” Ryota stava per alzarsi ma Daiki lo fermò. “MI dispiace ma non puoi…” “E per quale motivo scusi? Loro devono sapere che sono vivo.” “Figliolo ho fatto i calcoli: tu hai dormito dieci ore e ormai sono passato quindici giorni. I tuoi amici hanno saputo della tua morte!!” “No, non ci posso credere. Come fai a dirlo scusa?” “Perché ho visto che alcuni Ambu della foglia sono andati nel luogo dove avevi svolto la battaglia e siccome non hanno visto il tuo corpo hanno dedotto che fossi morto da qualche altra parte e lo hanno subito informato ai tuoi compagni.”  Ryota restò sconvolto dalle parole dette da Daiki. “Scusami, ma dovevo dirtelo. Ora ti lascio un po’ da solo…” Appena Daiki uscì, Ryota si girò dall’altra parte e gli scesero alcune lacrime di rabbia e tristezza.

Dopo un po’ ritornarono Shinobu, Yori e il silenzioso Daisuke. “ECCOCI DAIKI, SIAMO TORNATI!!” “Shh… fate silenzio.” “E perché chi altro ce?” Domandò Yori curioso. “Ho salvato un ragazzino da dei ninja della pioggia, che era in fin di vita.” “Oh no, poverino. E ora come sta?” “Un po’ spaventato all’inizio, ma ora sta bene.” “Possiamo vederlo?” “No, adesso sta riposando. Lasciamolo tranquillo… domani lo vedrete e vi presenterete d’accordo?” “VA BENE!!”

Passarono altri giorni e Ryota iniziò a stare meglio e finalmente poteva togliere le bende. Conobbe il gruppo che era con Daiki e Shinobu se lo spupazzò per bene. Ryota si sedette nella roccia fuori casa. “Ehi ragazzo, a cosa pensi?” “Se ho ben capito i miei amici pensano che sono morto giusto?” “Bè sì… perché?” “Ascolti, io prima o poi li rivedrò. Per questo ho deciso che devo allenarmi per diventare più forte. Vorrei che lei diventasse il mio maestro, che ne pensa?” “Dico che è un ottima idea, sai che stavo per chiedertelo? Ragazzo, tu mi leggi nella mente.” “Eh eh, bene iniziamo.” “Ok ma ti avverto che io sarò molto severo.” “Non m’importa, resisterò.” “Mi piaci ragazzino, cominciamo.”

Ryota cominciò ad allenarsi duramente tutti i giorni anche con la pioggia, il vento e la neve. Adesso aveva sedici anni. “Accidenti sei cresciuto ragazzo. “Eh eh è vero.” “Come va il braccio?” “Molto bene, anche quando mi ha ferito il mio corpo guarisce.” “Sì è vero, grazie alla siringa che ti ho iniettato col chakra curativo.” “La ringrazio di cuore, maestro.” “Ma di nulla figliolo.” “Senta, so che non posso vedere i miei amici perché mi credono morto. Ma vorrei vederli solo una volta. Me lo può concedere?” “Ma certamente. Dai andiamo…” “Sì grazie.”

Daiki avvertì agli altri che usciva un attimo solo con Ryota e loro acconsentirono. Ken Riku, dovete sapere che sono vivo. Prima o poi vi rivedrò.

Daiki e Ryota si posizionarono dietro a delle rocce al villaggio della foglia. “Guarda, eccoli la.” “Ah li ho visti, però non capisco perché sono all’uscita del villaggio.”

Infatti Ken e Riku erano proprio all’uscita. “Sei proprio sicura di voler partire Riku?” “Sì certo, ho intenzione di migliorare la mia arte medica così posso guarire tutte le persone del mondo.” “LO fai per Ryota vero?” “Caspita, non ti sfugge niente eh?” “No, ormai ti conosco e so che lo amavi.” “Sì è vero, dopo la sua morte la mia vita è rimasta vuota. Ma se faccio questo viaggio posso impedire che altre persone muoiono.”

Ken ora aveva diciassette anni e Riku diciotto. Ryota la guardava incantato e ammaliato da tanta bellezza. E’ diventata ancora più bella Riku. “Allora ciao Ken e stammi bene.” “Grazie anche tu, stai attenta mi raccomando…” “Sì lo farò, ti prometto che farò il più presto possibile questo viaggio!!” “Certo, io ti aspetterò sempre qua.”

Detto questo Riku andò via… “E’ assurdo, Ken ha lasciato che Riku partisse per fare un viaggio da sola!!” “E cosa ci sarebbe di male scusa? Anche io ho viaggiato da solo per il mondo!!” “Grazie al cavolo, lei è un uomo. Per una ragazza è diverso, potrebbe incontrare dei criminali durante il viaggio. E’ vero, lei è un’esperta dell’arte medica. Però non so se…” “Ascolta figliolo, la tua compagna ormai ha diciott’anni se la caverà. Fidati di me.” “Lo spero tanto!!” “Per caso ti piace la tua compagna?” “Si vede così tanto?” “Eh sì ragazzo, quando la guardi ti si illuminano gli occhi.” “Sì è vero. Vede questo braccialetto di metallo? Me l’ha regalato lei. E mi ha detto di considerarlo come un porta fortuna.” “Bene, allora credi in Riku e nel suo ritorno.” “Ok lo farò per lei.” “Quindi “Riku è partita eh?” “Oh è lei maestro, già…” “Mi sembra ieri che eravate dei genin inesperti e guardatevi ora. Sono fiero di voi, si sente che non ce più Ryota. Mi manca molto…” “Sì anche a me. Riku ha deciso di partire per Ryota per salvare altre vite e non permettere a nessun’altro che muoia!!” “Oh capisco… dev’essere stata dura per lei prendere questa decisione.” “E’ vero. Mi ha promesso che tra un paio di giorni sarebbe ritornata.” “Ah bene, e tu nel frattempo cosa farai?” “Continuerò ad allenarmi.” “E’ incredibile, anche adesso che sei un Jonin ti alleni?” “Certo non devo?” “Sì sì, tranquillo.” “E lei cosa farà?” “Procederò la mia carriera di maestro per allenare i nuovi team.” “Fa benissimo, serve sempre una nuova generazione di ninja.” “Ora vado che inizio domani mattina. Ci si vede in giro.” “Sì certo, arrivederci.” Masao andò via e lo salutò con la mano dietro. Riku ti prometto che mi allenerò al meglio per difenderti, lo faccio anche per Ryota. Aspetto con ansia il tuo ritorno. Poi andò via… “Sei soddisfatto di aver rivisto i tuoi compagni e il tuo maestro?” “Sì molto, ora possiamo andare!!” “Come vuoi…”

Daiki e Ryota andarono via dalla foglia e ritornarono alla loro base. Ryota si isolò mettendosi seduto nel suo punto preferito dove si vedevano le montagne. “Ehi ragazzo, che ti prende?” “Ho pensato a lungo a una cosa importante.” “E quale sarebbe?” “Vede i miei compagni si stanno dando da fare per me. Però devo farlo anche io.” “E cosa vorresti fare?” “Devo diventare più forte e imparare molte tecniche per proteggere al meglio i miei amici. E inoltre devo assumere una nuova identità.” “E perché scusa?” “Perché è meglio così, così nessuno mi riconoscerà oltre a voi, non crede?” “In effetti sì, ok ci sto.”

Nel giro di pochi giorni Ryota apprese delle nuove tecniche come il Kamui e l’arte del legno che imparò a padroneggiare subito con l’aiuto del suo maestro. Grazie al Kamui poté tele trasportarsi ovunque. Rubò una maschera a un Ambu e raccontò agli altri la sua nuova identità. “Quindi da oggi noi dobbiamo chiamarti Shingi giusto?” “Sì esatto Yori, bravo. Siete tutti d’accordo?” “CERTO SHINGI!!!” “Ottimo.” Shingi indossò la maschera e cambiò il look con nuovi vestiti e una mini spada. “Ascoltate, da oggi cambieranno molte cose. Fermeremo queste maledette guerre in tutto il mondo, e chi oserà metterci i bastoni tra le ruote lo elimineremo immediatamente. Vi va bene?” “ASSOLUTAMENTE SI’!!!” “Grazie che mi appoggiate ragazzi, ne avrò bisogno.” “Figurati, per noi è un piacere. Anche perché ormai fai parte del nostro gruppo. Ho ragione ragazzi?” “SI’!!!”

Shingi e il suo gruppo iniziarono a svolgere delle mansioni importanti. Ad esempio aiutare le persone in difficoltà ed eliminare i vari criminali che glielo impedivano. In un giorno libero Shingi andò alla foglia e vide il suo amico che cambiava i fiori alla sua tomba. “Ryota mi manchi tanto e anche a Riku. Forse era meglio se mi sacrificavo io al tuo posto. Così potevi stare insieme a lei per sempre.” Oh Ken amico mio, io sono vivo. E molto presto mi rivedrai… appena avrò sistemato delle faccende personali. Abbi solo un altro po’ di pazienza… e anche tu Riku.

Detto questo se ne andò e proseguì le sue missioni di giustizia e man mano che passavano i giorni diventò sempre più forte.

 

 

Capitolo 42 “Dimensione Sconosciuta”

 

 

La guerra contro la foglia procedeva senza intermittenza. Takeru ora che aveva potenziato il suo chakra era in netto vantaggio contro Toshi e o suoi amici. E Boruto Ken, Kakashi e gli altri ninja della foglia stavano combattendo contro gli altri. Dannazione, perché doveva succedere tutto questo? “Ryota ascoltami, non è necessario fare questa guerra contro di noi!!” “Sta zitto, avevo pianificato questa guerra fin dall’inizio. E comunque è colpa tua, a quest’ora se Riku era ancora viva io sarei ritornato e saremmo stati di nuovo uniti. E invece no, hai voluto mandarla via in luoghi spericolati. Ti sei mai chiesto se fosse in grado di difendersi da sola? Ovviamente no, l’hai messa in pericolo e ora ne pagherai le conseguenze.” Toshi creò una copia che andò da Ken. “Ora smettila di parlare male del mio maestro, non te lo permetto!!” Toshi… “Tu non immischiarti moccioso, o farai la sua stessa fine!!” Ryota lanciò dei kunai attraverso il kamui ed eliminò la sua copia. “Ho preparato una bella sorpresa per te.” “Cosa intendi?” Ryota arrivò di corsa da Ken e gli bloccò le braccia. “Che vuoi fare?” “Ora lo vedrai…” Ryota usò il kamui su Ken. “Oh no maestro!!” “Toshi tu occupati degli altri.”

Ken e Ryota scomparivano sotto gli occhi sconvolti di tutti. “Daiki scusa, ma dove sono andati Ken e Ryota?” “Ma come ti sei dimenticato delle dimensioni di Ryota che ci ha fatto vedere?” “Ah è vero eh eh…”

Ryota portò Ken in uno strano luogo a lui sconosciuto. “Dove siamo?” “Questa è una dimensione parallela che ho creato io con il kamui, soprannominata Dimensione Oscura. Vedi, l’ho creata appositamente per te.” Ken la guardò dappertutto e si vedeva che era tutta nera. “E’ veramente terribile, come hai fatto?” Anni e anni di allenamento. Tu invece cosa hai fatto in tutti in questi giorni mentre Riku moriva atrocemente?” Ken non seppe cosa rispondere. “Oh nulla immagino… ti ho osservato per tutto questo tempo. Ho visto che mettevi ogni giorno una rosa rossa a me e a Riku. Hai fatto questo pensando di farti perdonare, ma hai sbagliato alla grande. La tua colpa morirà per sempre con te!! E comunque non preoccuparti, io ho deciso di creare un mondo dove potrò far rivivere Riku affinché staremo insieme per sempre.” “Cosa stai dicendo? Non puoi fari rivivere le persone.” “E invece sì che posso. E tu non mi fermerai…” “Bene, visto che non riesco a farti cambiare idea… non mi resta che sconfiggerti.” “Eh eh, provaci pure se ci riesci. Non aspettavo altro!!”

Ken e Ryota iniziarono a scontrarsi all’inizio era in vantaggio Ken. “Ammetto che sei molto migliorato rispetto al nostro duello nell’esame da Chunin!!” “Oh grazie, se è per questo anche tu!!”

“Ma non t’illudere di potermi battere. Ho fatto degli allenamenti molto estenuanti per arrivare fin qui che tu non immagini neanche!!” Ryota lo distrasse con le parole e gli lanciò dei doppi kunai col Kamui e ferì Ken con una grande x. “Hugh…” “Ti sei distratto, che sbadato!!” Lo derise Ryota. “Ryota ti prego, ritorna a essere mio amico.” “Ah ah ah ah, speri d’impietosirmi con queste parole? Mi fai pena Ken, tu il grande figlio dell’Hokage ridotto in questo stato. Avresti potuto impedire a Riku di partire, ma non l’hai fatto. Che razza di ninja sei? Anzi era meglio se non facevi per niente!! E adesso ti mostrerò il mio nuovo potere, guarda e ammira.” Ryota si concentrò e unì l’arte del sigillo e lo sharingan che insieme diventò Sharingan del Sigillo. “E’ impossibile, come sei riuscito a unire due arti oculari?” “Essendo un Uchiha superiore a te io posso fare qualsiasi cosa. Vediamo cosa riesce a fare, la proverò su di te.” Ryota bloccò Ken. “Dannazione, non posso muovermi!!” “E’ l’effetto del sigillo. E adesso il colpo finale!! Arte del legno: Rami mortali.” Dei rami con delle punte andarono addosso a Ken che purtroppo non poteva evitarle e lo colpirono nei punti più vitali. “AAAAAAAH!!!” Dopo un po’ lo liberò. “Ecco fatto, direi che ho vinto io. Tra non molto morirai anche tu, ora non mi resta uccidere tuo padre e tutti gli altri ninja della foglia. Dopo di che raserò al suolo il vostro villaggio e realizzerò il mio sogno.” “No ti prego, non farlo…” “Hai ancora la forza di parlare? Sei ammirevole, peccato che non durerai ancora a lungo.” “Riku non avrebbe voluto tutto questo, lei…” Appena disse queste parole Ryota non ci vide più dalla rabbia, andò velocemente da Ken e lo prese per la gola. “Tu non devi neanche nominarla per quello che le hai fatto, hai capito?” “Ah…” Poi lo lasciò andare e Ken cadde a terra. “Anf…” “Adesso ti saluto, tu rimarrai intrappolato in questa dimensione per sempre. Vado a uccidere gli altri, per primo tuo padre!!” “No…”

Ryota sparì col Kamui lasciando inerte Ken per terra. “Sono tornato.” “Dov’è mio figlio?” “E’ intrappolato nella mia dimensione oscura ed è fin di vita. Tra non molto morirà e lei lo raggiungerà Hokage!!” “Accidenti no!!”

E ora che Ryota aveva sconfitto apparentemente Ken come se la caveranno Toshi e i suoi amici?

 

 

Capitolo 43 “Abisso senza fine”

 

 

“Adesso mi occuperò io di voi.”  Ryota si scagliò come una furia ai ninja della foglia eliminandoli con varie tecniche. Eri un grande amico di mio figlio e per tutto questo tempo sei stato nascosto all’ombra di tutti. Sai lui era disperato per te, sperava tanto che ritornassi da lui con tutto il cuore. Non si aspettava certo che diventassi così spietato!!” “Ma sentitilo, un Hokage che osa farmi la predica su quello che è giusto e sbagliato!!” “Ascolta, anche io molto tempo fa avevo due compagni una si era sacrificata facendosi uccidere dal mio taglio del fulmine e l’altro che credevo morto aveva assunto l’identità di Tobi dopo aver visto morire la ragazza che amava aveva agito esattamente come te uccidendo tutti, ma poi ha capito che aveva sbagliato perché si era pentito di quello che ha fatto. E ha deciso anche lui di salvarci da Kaguya e ora vive in pace con la sua compagna in paradiso.” “Che storia commovente, ma se pensi di farmi cambiare idea raccontandomi queste cose sei fuori strada mio caro Hokage. Non andrà secondo i tuoi piani, la mia storia è molto diversa dalla tua. Io ho sofferto molto più di lei!! Quindi non si permetta di giudicare la mia vita, ha capito?” Ryota aumentò il suo chakra e continuò a uccidere i ninja.

Anche Toshi si stava dando da fare con Takeru. “Perché ti sei alleato con Ryota?” “Non sono affari tuoi, cos’è hai paura di perdere contro di me?” “Tsk, io non ho paura d perdere. E poi dato il tuo copri fonte vieni dalla foglia giusto?” “Forse una volta sì, ma ora non più.” “Non dovresti aiutare quel criminale, non sai che è disposto a tutto pur di distruggere questo mondo?” “Non m’importa, io devo vendicare la mia famiglia e sono anche disposto a diventare un criminale!!” “Ma non puoi dire sul serio!!” “E invece sono serissimo, tu non puoi capire quanto sono stato male quella volta che ho visto i miei genitori e mia sorella distesi lì a terra in una pozza di sangue!!” Toshi non seppe più cosa dire. “Ti ho sconvolto eh? Bando alle ciance, ora ti eliminerò per sempre.”

“Questo è da vedere, aaaaaaah…” Nel corpo di Toshi i segni bianchi di Toshi s’intensificarono di una luce fortissima e senza rendersi conto creò una nuova tecnica. “Arte della Luce: mini rasengan roteanti!!” Dei mini rasengan bianchi andarono addosso a Takeru che non poteva evitarli perché aveva esaurito il chakra, infatti cadde subito a terra. “BRAVISSIMO TOSHI!!” Accidenti, questa non ci voleva. Quel ragazzino non può soccombere, non ho altra scelta.

“Maledetto moccioso… sei fortunato che ho esaurito il mio chakra. Sennò a quest’ora ti avrei dato una bella lezione!!” “Ora ti darò il colpo di grazia!!” Oh no… Toshi stava per colpirlo ma Ryota intervenne fermandolo per un braccio. “Fossi in te non lo farei, ragazzo.” “Che stai facendo? Lasciami!!” “Va bene, scusa. Per oggi interrompo la guerra, ma ci rivedremo Toshi Okinawa!!” Ryota prese Takeru in braccio e disse a tutti di ritirarsi, dopo di che andarono via. “Perché se ne sono andati?” “Non lo so…”

Intanto Ken che era ancora intrappolato nella dimensione di Ryota provò una tecnica combinata con l’acqua e la terra che distrusse un muro creando un buco grande. “Sì ce l’ho fatta… bene, andiamocene da questo posto!!” Saltò dentro al buco prima che si richiudesse ci saltò dentro e ritornò da suo padre. “Rieccomi qua ragazzi.” “Figliolo, oddio sei messo malissimo.” “MAESTRO TOSHI!!!” Corsero tutti da lui. “Aspetti, la curo io.” “Grazie Hiromi… ma dov’è Ryota?” “Non sappiamo perché ma se né andato via improvvisamente!!” “Strano…” “Io penso che abbia in mente qualcos’altro, altrimenti non sparirebbe così.” Dedusse Boruto. “Forza, ritorniamo al villaggio.” “VA BENE!!”

Nel frattempo Ryota aveva disteso a letto Takeru. “Come sta?” “E’ stanco, ma si riprenderà piano piano.” “Molto bene. Cosa faremo adesso?” “Attuerò un nuovo piano, intanto ci riposiamo un po’.”

Ryota e i suoi sottoposti si riposarono per un po’ e anche Toshi e Company…

 

 

 

 

 

Capitolo 44 “Voglio Crederci”

 

 

Toshi aveva deciso di salvare Takeru da Ryota. “Quindi tu vorresti salvare quel ragazzo perché secondo te non è cattivo?” “Esatto maestro, io sono sicuro che Ryota lo stia usando. Altrimenti non si alleerebbe con un criminale come lui!!” “Bè sì… avrebbe senso.” “Allora possiamo andare a salvarlo?” “Per me sì, verrei anche io ma sono ancora KO per la guerra.” Infatti Ken era pieno di bende su tutto il corpo ed era a letto in infermeria. “Pensa che tuo padre ci lascerà andare?” “Ovvio, non credo che si rifiuterà.” “Bene, allora andiamo.” “Buona fortuna.” “Grazie e lei si rimetta.” “Lo farò…” Toshi e i suoi amici uscirono dall’infermeria e andarono subito nell’ufficio dell’Hokage senza bussare. “Ragazzi insomma, un po’ di rispetto…” “No tranquillo Boruto, non fa niente.” “Signor Hokage, io e i miei amici vorremmo salvare Takeru Uchiha.” “Come mai?” “Perché io penso che Takeru non sia veramente cattivo e che non può collaborare con un criminale!! Quindi ho deciso di salvarlo, costi quel che costi. Possiamo andarci ora?” “Suppongo di non avere scelta, ma non vi mando da soli. Verrà tuo padre se ti va bene.” “Certo, su non perdiamo tempo. Partiamo subito!!” “OK ANDIAMO!!”

Il team sette partì immediatamente. Intanto Ryota doveva parlare in privato con Takeru, per questo si erano allontanati un attimo. “Ok fermiamoci qui Takeru!!” “Va bene. Di cosa volevi parlarmi?” “Ormai sono quindici giorni che ti sei unito a noi, hai fatto molti progressi da allora. Però…” “Però?” “Questo non basta, devo passare al mio nuovo piano.” “Che cosa intendi dire?” Ryota non gli rispose e attaccò al suo petto un marchio. “Che cosa mi hai fatto?” “Ti ho messo addosso un mio marchio che è in grado di aumentare il tuo potere e di controllarti!!” “Controllarmi in che senso? Aspetta, vuoi dire che finora mi hai solo usato per i tuoi scopi?” “Esatto Takeru, sei intelligente. Vedi, io ti avevo notato fin dall’inizio. Ero nascosto, e ho visto che hai massacrato quei ninja con molta furia e maestria. E allora avevo deciso che da qui in poi saresti diventato un ninja spietato con chiunque.” “Quindi quei ninja che tentavano di uccidermi li avevi assolti tu.” “E’ giusto anche questo, volevo metterti alla prova. E ha funzionato alla grande.” “Come hai potuto farmi questo? E gli altri sapevano chi eri veramente?” “Mi conoscevano tutti tranne Fumio e te.” “Io non ubbidirò mai ai tuoi ordini!!” “MI dispiace ma ormai ti ho applicato il marchio dell’ubbidienza, e finché avrai questo non potrai sottometterti. A meno che qualcuno non te lo distrugge!!”

Il marchio stava avendo effetto su Takeru aumentandogli potere e forza. “AAAAAAAAAH!!!” “Molto bene, sta funzionando. Ora vai e disintegra quelli della foglia!!!” “Agli ordini!!” Takeru andò via velocemente. “Bene, qui ho finito!!”

Ryota ritornò alla sua base. “Oh eccoti qui, cos’hai combinato con Takeru?” Gli domandò il suo maestro. “Gli ho applicato addosso il Marchio D’Ubbidienza.” “E’ un’altra delle tecniche proibite della pergamena, come l’hai sbloccata?” “Anni e anni di esercizi, è fiero di me?” “Sì molto ragazzo, mi hai stupito.” Non è più l’ingenuo ragazzino di molto tempo fa, questo è poco ma sicuro.

Toshi e Company avevano percorso più di dieci chilometri, ma di Takeru neanche l’ombra. “Accidenti, non si trova da nessuna parte!!” “Calmati figliolo, prima o poi lo troveremo.” “Non posso stare calmo papà, ogni minuto che passa per lui potrebbe essere la fine.” Poi sentirono un rumore. “Fermatevi, sta arrivando qualcuno!!” Boruto e il team sette si fermarono in una folta foresta. “Chi sarà mai?” “Non lo so, vediamo…” Takeru atterrò giù velocemente nella foresta. “COSA? MA E’ TAKERU!!!” esclamarono tutti stupiti. “Aspettate un attimo, è diverso dalla prima volta che abbiamo combattuto con lui!!” Infatti Takeru era circondato da un chakra viola… e aveva lo Mangekyou Sharingan. Takeru senza parlare andò subito addosso a loro. “Oh no, attenti!!” Per fortuna evitarono i suoi colpi violenti. “Ma cosa gli succede? E’ come se fosse spinto ad attaccarci senza un motivo apparente!!” “Io vi ucciderò!!!” “Accidenti, non sembra più lui. Dobbiamo fare qualcosa per salvarlo.” “Davvero? E cosa pensi di fare per fermare quella furia scatenata?” Gli domandò ironico Satoru. “Non ne ho idea, ma qualcosa faremo. Non ce ne staremo qui con le mani in mani in mano a farci picchiare.” “Non agite d’impulso, dobbiamo capire come fermarlo!!” Boruto lo guardò da capo a piedi e notò che aveva qualcosa che gli illuminava nel petto. “Ma certo, ora è chiaro!!” “CHE COSA SAREBBE CHIARO? DICCELO ANCHE A NOI!!!” “Nel suo petto ha una specie di marchio che lo tiene sotto controllo.” “E dov’è?” “Guarda attentamente figliolo.” Toshi lo osservò per bene e infatti come aveva previsto suo padre c’era proprio il marchio. “Sicuramente gliel’avrà messo quel farabutto di Ryota!!” “Ascolta figliolo, tu sei il solo che può fermarlo. Io e i tuoi compagni lo distraiamo… mentre gli lanci il tuo rasengan elementale!! Ci stai?” “Certamente, facciamolo!!” “Molto bene, siete pronti ragazzi?” “ASSOLUTAMENTE SI’!!!”

Boruto Satoru e HIromi attaccarono Takeru contemporaneamente, mentre Toshi creava una copia per la sua tecnica. Takeru era in netta difficoltà. “Sono pronto, spostatevi!!” “D’ACCORDO!!!” Si spostarono velocemente. “AAAAAH RASENGAN ELEMENTALE!!” Toshi colpì Takeru al petto distruggendo il marchio creando l’onda d’urto. “ATTENTI, RIPARATEVI!!” Ci fu un’esplosione gigantesca, Toshi cadde a terra sfinito. E Takeru subì l’attacco cadendo… “SI’, CE L’HAI FATTA!!” Esultarono i suoi compagni e suo padre. “Eh eh grazie… comunque era ovvio che ce la facessi.” “Ah il solito spaccone.” Toshi si rialzò a fatica. “Aspetta che ti curo…” “Ti ringrazio Hiromi!!” “Prego, ecco fatto.”

Dopo un po’ Takeru si risvegliò un po’ intontito. “Mm… ahia, ma cosa è successo?” Si massaggiò la pancia. “Ciao Takeru, come ti senti?” “Ora bene, cosa ci fate voi della foglia qui?” “Toshi ha distrutto con il rasengan il marchio in cui Ryota ti teneva sotto controllo!!” “Alla fine quel criminale mi aveva usato per i suoi maledetti scopi. Bè vi ringrazio di avermi salvato…” “Figurati, ora cosa farai?” “Mi sembra ovvio no? Mi vendicherò su di lui, ma non posso certo farlo da solo. Quindi attualmente, mi unirò a voi… ma non per questo sarò vostro amico sia chiaro!!” “Per noi va bene lo stesso, l’importante è che ci aiuti a sconfiggerlo!!” Boruto gli sorrise. “Ok sto morendo di fame, andiamo al vostro villaggio!!” Takeru s’incamminò… “EHI ASPETTACI!!!” Toshi e Company lo seguirono.

“Maledizione, questa non ci voleva!!” S’infuriò Ryota. “Che succede ragazzo?” “Takeru è riuscito a liberarsi dal mio marchio, sicuramente sono stati quelli della foglia!!” “E ora, che cosa intendi fare?” “Non ne ho la più pallida idea!!”

Ryota bollì di rabbia. Intanto Toshi suo padre e i suoi compagni avevano chiesto all’Hokage se Takeru potesse rimanere e lui acconsentì.

Capitolo 45 “Barriera invisibile”

 

 

Purtroppo Ryota non sapendo che altro inventarsi aveva deciso di eliminare una volta per tutte tutti i ninja della foglia e gli aveva lanciato l’ultima sfida sempre nello stesso luogo e loro accettarono senza alcun riguardo. “Sei sicuro di voler eliminare tutti i ninja della foglia?” “Certo maestro, così me li tolgo di torno una volta per tutte. Non ne posso più di loro!!” Questa volta fa sul serio, sarà l’ultima battaglia decisiva. “Ragazzi vi avverto: questa sarà la nostra ultima battaglia. Quindi, datevi da fare intesi?” “AGLI ORDINI!!!”

Dopo un po’ arrivarono tutti i ninja della foglia. “ECCOCI QUI!!” “Oh ci siete tutti, molto bene. Ken, pensavo di averti intrappolato nella mia dimensione oscura. Come sei riuscito a uscire?” “Ho creato un varco con una mia tecnica micidiale e sono uscito!!” “Me lo immaginavo, ma stavolta tu e il resto della foglia verrete spazzati via una volta per tutte!!” “Non ci riuscirai, brutto criminale. Io e i miei amici ti sconfiggeremo!!” “Questo lo dici tu moccioso. Ora assisterete a una mia nuova tecnica. Tenetevi pronti!! Barriera Invisibile.”

Ryota fece apparire una barriera intorno ai ninja della foglia. “Ma che cosa ha fatto? Io non vedo niente!!” Domandò un ninja. “Aspetta, ci penso io.” Lanciò dei Kunai lontano e sbatterono su qualcosa cadendo a terra. “Vi ho bloccato dentro a una barriera invisibile e indistruttibile, non riuscirete a liberarvi tanto facilmente. Per voi è giunta la fine.” “Non è possibile, come è riuscito a creare questa tecnica?” “Bella mossa ragazzo!!” “Grazie maestro!!” “DOBBIAMO FARE QUALCOSA MAESTRO!!!” Si innervosirono Toshi e i suoi compagni. “State calmi, un modo lo troveremo. Cerchiamo di abbattere questa barriera con le nostre tecniche più forti.” “VA BENE!!” “E lo stesso vale per voi. Forza proviamoci.” “D’ACCORDO!!”

Ogni ninja della foglia provò a sfondare la barriera con qualsiasi tecnica che avevano a disposizione. “Ma guardatevi, siete così patetici. Vi aggrappate alla speranza, vi conviene arrendervi e unirmi al mio progetto di Sogno Eterno. Almeno, non soffrirete più e vivrete in un mondo pieno di cose belle!!” “Tu vorresti creare un mondo illusorio? Ma non farmi ridere, hai osato usarmi e questo non te lo perdonerò mai!!” “Eeeeh Takeru, mi hai veramente deluso. Contavo su di te per eliminare alla foglia, invece ti sei unito a loro.” “Takeru non farti influenzare dalle parole di quel farabutto. Uniamo le forze per abbattere questa maledetta barriera!!” “Lo so benissimo, non ce bisogno che me lo dici!! Ho un’idea, proviamo a unire le nostre tecniche.” “Ok ci sto, facciamolo!!”

Toshi e Takeru unirono due tecniche insieme. Il primo fece il rasengan normale e il secondo ci aggiunse il fuoco. “AAAAAH RASENGAN DI FUOCO!!!” Toshi colpì la barriera ma non la scalfì nemmeno di un graffio. “Oh che peccato, hai fallito moccioso!!” Lo denigrò Ryota. “Dannazione!!” Batté i pugni a terra. “E tu saresti il famigerato figlio di Boruto il figlio di Naruto tuo nonno? Che generazione deludente!! Potrai allenarti quanto vuoi, ma non riuscirai a sconfiggermi!!” “Eh eh, questo lo dici tu.” “Stai delirando ragazzo!!” “Non credo proprio, guarda al di fuori della barriera.” “Che cosa? E’ assurdo, quando hai creato una copia?” Infatti dietro alla barriera c’era una copia di Toshi. “Prima che tu azionassi la barriera ho messo una mia copia fuori per ogni evenienza.” “Maledetto moccioso!!” S’irritò Ryota. “Ora guarda cosa fa.” La copia creò altre copie che a loro volta fecero dei mini rasengan roteanti. “Che diavolo fanno?” “MINI RASENGAN ROTEANTI!!!” Le copie lanciarono i piccoli rasengan nella barriera che esplose immediatamente. “EHI NON CE PIU’, EVVIVA!! SIAMO LIBERI!!!” Tutti esultarono contenti. “BRAVO TOSHI!!” “Quel moccioso ha distrutto la mia barriera con dei miseri piccoli rasengan.” “A posto così, grazie ragazzi.” Fece sparire le sue copie. “Non montarti la testa, solo perché hai disintegrato la mia barriera non puoi battermi. Voi della foglia vi illudete che tutto si possa risolvere senza una conseguenza. Dimmi Toshi, hai mai perduto una persona cara nella tua vita? Presumo di no, e allora non puoi capire come mi sento io. Tutto questo mondo di cui noi facciamo parte è una stupida illusione fatta di dolore e sofferenza.” Toshi strinse pugni con rabbia. “Basta stai zitto, ne ho abbastanza delle tue parole. Non importa cosa dici o come la pensi, io ti sconfiggerò costi quel che costi e salverò questo mondo da un criminale come te!!!” Ben detto Toshi, ti ammiro. Sei davvero cambiato… “Mi hai stancato, le persone come te non possono decidere se il mondo è sbagliato o no. E sono sicuro che anche la tua amica Riku la pensa come me.”  “Ascolta Ryota, tu devi salvare questo mondo qualsiasi cosa accada. Hai capito? Tu sei un ottimo ninja, se sono in pericolo voglio che tu mi protegga.” “Eh? Certo che lo farò!!” “Eh eh, bene.” “E’ inutile che fai il duro, so che dentro di te hai sofferto tanto per la sua morte.” “Un moccioso come te che mi fa la paternale, interessante. Considerando che non ti è capitato nulla di male!!” “Mi dispiace contraddirti, ma ti batterò. AAAAAAAH…” Toshi aumentò il suo chakra. “E adesso che cos’ha intenzione di fare? Tanto è tutto inutile!!” Ryota attivò lo Sharingan del Sigillo.

Toshi attivò tutti i suoi segni bianchi che si illuminarono donandogli un potere immenso. Poi creò una nuova tecnica… “Che tecnica stai usando adesso?” “Questa è nuova, Aaah… rasengan magnetico!!” Questo rasengan era grigio con i fulmioni neri, andò addosso a Ryota. “Tsk, non ci riuscirai. Lo fermerò col kamui.” Invece accadde il contrario, il rasengan lo attirò come una calamita. “Ma che accidenti succede? Mi sta attirando a sé. Hugh… non riesco a fermarlo. NOOOOOO!!!”

Lo colpì in pieno petto e lo mandò al tappeto fumante. “Oh no, Ryota!!” “State tranquilli, è ancora vivo!!”

Toshi aveva finalmente sconfitto Ryota e tutti gli fecero i complimenti.

 

 

Capitolo 46 “Segni di Rimorso”

 

 

E così ho perso eh? Ken si avvicinò a lui per dargli il colpo di grazia ma suo padre lo fermò. “No lascia stare figliolo, ormai è fuori gioco.” “Alla fine mi hai sconfitto ragazzino, bravo.” “Bè… tu mi avevi sotto valutato fin dall’inizio. Però devo ammettere che anche tu eri un tipo fortissimo che non si è mai arreso.” “Io mi sono arreso dopo la morte di Riku. Vedete, io all’inizio volevo rendere questo mondo un posto migliore fermando tutte le guerre. E dopo averlo fatto, sarei ritornato da voi!!” “Però dopo che è morta Riku, hai cambiato idea vero?” “Esatto, Riku era la mia speranza nel mondo. Mi bastava pensare a lei per fare del bene. Ma dopo che se n’era andata ho visto tutto nero e cupo. Non contava niente per me, nemmeno i miei amici. Volevo radere al suolo qualsiasi cosa che mi capitava a tiro. Per questo avevo annunciato la guerra, per farvi disilludere anche a voi, ma a quanto pare non ci sono riuscito. Sono stato battuto da un moccioso molto coraggioso.” “Grazie del complimento…” “Sai, quando ti ho visto la prima volta mi hai ricordato il me del presente che coltivava il sogno di proteggere tutti anche i propri amici. E’ per questo che ti mettevo sempre alla prova, per vedere sei ti saresti arreso a questa vita. Però hai lottato fino alla fine, ti ammiro ragazzo. Ken immagino che tu sia deluso da me e ora sicuramente mi odierai per tutto quello che ti ho fatto!!” “No, non potrei mai odiarti. E’ vero che mi hai ferito e hai commesso molti crimini, ma l’hai fatto perché eri molto disperato per Riku. Ora capisco perché hai agito in questo modo, volevi vendicarla uccidendo tutto e tutti e per farlo hai annunciato la guerra contro di noi!!” “Sì lo confermo. Accidenti, sei rimasto tale e quale da piccolo. Ken il saggio… ora capisco perché tutte le ragazze impazzivano per te.” “Lo so, ma Riku amava solo te.” “Infatti prima di morire tra le mie braccia mi ha confessato i suoi sentimenti. Avremmo voluto sposarci e tu magari mi facevi da testimone.” “Ne sarei stato onorato…” “Oddio, mi commuovo…” Shinobu pianse. “Sì anche io…” Sorrise Yori. “Ragazzi, mi dispiace di avervi coinvolto nel mio piano. Soprattutto a lei maestro.” “No tranquillo ragazzo, sapevamo che tu facevi tutto questo per Riku.” “Già, peccato che non ha funzionato… immagino che adesso mi porterete in prigione!!” “Tu che ne dici papà?” “Hai commesso dei crimini orrendi, però dato che sei un amico di mio figlio… chiuderò un occhio.” “La ringrazio Hokage.” “Hiromi curalo.” “Come vuole.”

Hiromi lo curò e in una mezz’ora si riprese. Ryota si rialzò. “Vi ringrazio di cuore.”

A un certo punto ci fu un lampo di luce che avvolse il tutto. “MA COSA SUCCEDE ORA?”

Che succede ora? Sono previsti altri guai in arrivo?

 

 

Capitolo 47 “Spiraglio di Luce”

 

 

Ryota fu circondato da una luce che lo fece finire nella dimensione che aveva creato lui per Riku. Era una dimensione viola con le stelle bianche. “Eh dove sono finito?” Improvvisamente apparve Riku. “Ciao Ryota.” “Riku, sei proprio tu? Non sto sognando vero?” “No, sono io.” Ryota corse da lei e l’abbracciò forte forte. “Non sai quanto mi sei mancata!!” “Ehi calmati dai…” “Sì scusami eh eh… ma come fai a essere nella mia dimensione?” “Perché io finora sono stata sempre qui, e ti ho sempre osservato.” “Oh capisco, ora sarai delusa da me per le mie cattive azioni.” “Assolutamente no, non dirlo neanche per scherzo. Anzi, comprendo appieno tutte le cose che hai fatto. Eri diventato cupo e disperato dopo la mia morte vero?” “Sì, ma ti chiedo scusa lo stesso. Ho causato un sacco di problemi a tutti perfino a Ken.” “Non ti devi scusare. Tranquillo, ora però è tutto a posto vero?” “Bè sì… pensavo che l’Hokage mi volesse mettere in prigione e invece no.” “Perché ha visto in te un animo buono e gentile, nonostante ne hai combinate di tutti i colori.” “Ho notato che anche se lo nascondevi hai sofferto molto a causa mia, nonostante facessi del male agli altri.” “Accidenti, a te non ti si può nascondere nulla eh?” “Eh no, mio caro… hai anche incolpato a Ken per la mia decisione di voler partire. Ma non era colpa sua, l’ho deciso io.” “Sì lo so, me lo aveva detto Ken. Eppure l’ho voluto incolpare lo stesso mandando tutto all’aria. Evidentemente dovevo punirmi i qualche modo. Riku il mio piano era costruire un mondo immaginario per farti rivivere, ma non ha funzionato.” A Ryota iniziarono a scendere le lacrime, Riku le mise una mano sulla guancia. “Invece lo hai fatto. Guarda, hai creato questa dimensione molto bella. Non conta far rivivere le persone, l’importante è portarle sempre nel cuore.” “Oh Riku, ho fatto una pessima figuraccia. Ho detto a Ken che se un giorno ci saremmo sposati lui ci avrebbe fatto da testimone.” “Ah ah ah, che cosa meravigliosa. Io sarei stata felice di sposarti.” “Sì anche io… dopo la tua scomparsa era diventato tutto nero.” “Su non ti incolpare, ora io sono felice in questa dimensione.” “Alla fine della guerra io volevo suicidarmi per restare sempre con te!!” “Non dire mai più queste cose Ryota, tu devi vivere insieme a Ken e al resto del mondo hai capito?” “Ma come farò senza di te? So che piangerò sempre…” “So che sei sempre stato un piagnucolone, ma sei anche un valoroso ninja che non si arrende mai. Hai sempre lottato anche durante gli esami, e io ti aiutavo quando eri in difficoltà o sbaglio?” “No, non sbagli. Ma d’ora in poi devi cavartela da solo. E se osi anche solo arrenderti ti sgriderò da quassù sappilo!!” “Va bene, allora non mi arrendo e continuerò a lottare fino alla fine.” “Bravo, così mi piaci.” Ryota si asciugò le lacrime. “Adesso però devo andare, il mio tempo sta per scadere. Ti vorrò sempre bene, salutami a Ken.” “Va bene, anche io. Addio Riku!!”

Riku gli sorrise e sparì. Ryota ritornò sulla terra… “Ehi Ryota, dov’eri finito?” Gli domandò Ken. “Non ci crederai mai, ma ero nell’altra dimensione che avevo creato, quella dei sogni eterni insieme a Riku.” “Dici davvero?” “Sì.” “E come stava?” “Era molto felice e in tutto questo tempo mi ha sempre guardato da lassù!!” “Non so perché ma me lo sentivo…” “Mi ha spiegato che aveva deciso lei di partire per il viaggio quella volta e che non dovevo incolparti.” “Hai visto? Che ti dicevo io? Tu non mi volevi dare retta!!” “Hai ragione, ti chiedo scusa Ken.” “Accetto le tue scuse, cos’altro ti ha detto?” “Che d’ora in avanti devo proteggere questo mondo dai malintenzionati. Perciò chiedo umilmente scusa a tutti voi della foglia, e anche a te Takeru. Perdonami per averti usato.” “Va bene sei perdonato, ora comprendo perché hai agito in questo modo. Era per la tua compagna…” “Già, nella dimensione del sogno eterno mi ha fatto ragionare.” “Si vede, sei molto più sereno e tranquillo ora.” “Eh eh è vero. Ken ti dispiace se vengo con te a trovare Riku al cimitero?” “Certo che no, andiamo dai.” “Bene, ragazzi voi intanto andate. Vi raggiungo dopo…” “VA BENE!!”

Il gruppo di Ryota andò via, così come i ninja della foglia che ritornarono al villaggio. Ken e Ryota erano al cimitero davanti alla tomba di Riku. “Mi manca terribilmente, le ho promesso che non avrei più pianto in vita mia.” “Fai benissimo, anche perché eri insopportabile.” Gli diede un pugno sulla spalla. “Ma sentitelo il maestrino che mi fa la predica. Il tuo ragazzo è veramente un bravissimo ninja.” “Ti ringrazio, ne ha fatta di strada.” “Si vede che è un tuo allievo.” “Senti, ora cos’hai intenzione di fare?” “Partirò anche io in un lungo viaggio come ha fatto Riku, ma tranquillo. Non mi faccio eliminare tanto facilmente. Non ti libererai di me!! Sono un villain forte ormai.” “Ok ma ora non te la tirare.” “Ma figurati se me la tiro, amico mio.”

Restarono lì davanti alla tomba di Riku fino a pomeriggio inoltrato, poi si salutarono e ognuno ritornò a casa sua.

 

 

Capitolo 48 “Possiamo cambiare il nostro Destino?”

 

 

Ora finalmente regnava la pace assoluta al villaggio della foglia e anche negli altri villaggi. Tutti continuavano a fare la loro vita. Toshi e i suoi compagni ormai erano maggiorenni e i bambini impazzivano per loro facendosi fare le foto e gli autografi. Takeru li guardò schifato… “Ma tu guarda quante arie che si danno quei tre, non li sopporto!!” “Eh eh, è più che normale. Hanno salvato il villaggio.” Sorrise Ken. “Può darsi, ma non è necessario che facciano così.” “Ah ah ah e dai, lasciagli vivere la loro gloria. Tu piuttosto cosa farai ora?” Non ne ho idea, però pensavo di restare da voi, dato che non ho un posto dove andare… sempre se non disturbo.” “No ma quale disturbo, per noi è un piacere ospitarti qui. Ormai fai parte del villaggio, visto che ci hai aiutato durante la guerra.” “E’ vero, approfitterò per allenarmi ogni giorno per raggiungere il livello di quel moccioso.” “Eh eh, sapevo che avresti detto così. Tu sei la copia esatta di un altro Uchiha che in passato era l’allievo di mio padre.” “Meglio così, mi potrebbe allenare lei?” “Molto volentieri, ne sarei onorato.” “La ringrazio.”

Intanto a casa di Ryota…

“Sei sicuro di voler partire domani Ryota?” “Certo maestro, ma non da solo.” “Vuoi dire che posso venire anche io con te?” “Ovvio, lei mi ha insegnato tante cose. Non potrei mai fare questo viaggio da solo.” “Oh che bello, sono contento di venire anch’io!!” “EHI UN MOMENTO, E NOI CHE COSA FACCIAMO???” “Voi dovete proseguire per le vostre strade per intraprendere il vostro percorso di vita.” “Noooo, non dire così. Io voglio venire con te, ti prego!!” Si disperò Shinobu abbracciandolo. “Dai Shinobu, stai tranquilla. Non sparisco mica, quando posso vi verrò a trovare. Con voi sono stato molto bene.” “OOOOH RYOTA, ANCHE NOI!!!” Tutti si commossero per le sue parole.

L’indomani mattina Ryota aveva salutato il suo gruppo poi insieme al suo maestro Daiki si erano recati al villaggio della foglia per salutare Ken e tutti gli altri. “Allora è arrivato il grande giorno della tua partenza eh?” “Già… dai, non ti mettere a piangere adesso. Tra non molto ci rivedremo.” “Guarda che io non stavo piangendo.” “La tua faccia parla da sola, eh eh!!” “EHI RYOTA, VOLEVI PARTIRE SENZA SALUTARCI?” Gli corsero incontro il team sette. “No figuratevi, sembrerà strano… ma mi mancherete molto. Soprattutto tu Toshi, mi hai insegnato a credere in me stesso e ai miei amici e di questo ti sarò eternamente grato.” “E’ stato un piacere, sei stato un testardo fin dall’inizio.” “E’ vero, io ero esattamente come te. Riku mi guarderà sempre da lassù…” “Sì concordo. Scusa se te lo chiedo, ma che tipo di persona era?” “Era sempre solare, sensibile e si prendeva cura di me e Ken.” “Oh capisco, lei ti piaceva?” “Sì molto, prima di morire mi aveva confessato i suoi sentimenti. E io come al solito ho pianto dalla gioia… Aaah ora basta sennò piango sul serio.” “Ragazzo, dobbiamo andare. Sennò non partiamo più.” “Sì ha ragione, mi scusi maestro.” “Ah quindi parte anche lei con Ryota?” “Certo, mi ha chiesto cortesemente di accompagnarlo nel suo viaggio. E io ho acconsentito subito.” “Ha fatto bene, ce sempre bisogno di un maestro nella vita.” Sorrise Ken guardando fieramente i suoi allievi.” “Bene, ora vi saluto ragazzi. Ci si rivede tra qualche settimana!!” “CIAO RYOTA!!!”

Ryota e Daiki salutarono a tutti e partirono. Ryota amico mio, forza e coraggio. Io ti aspetterò sempre qua.

I giorni al villaggio trascorsero felici e spensierati, Toshi e i suoi compagni proseguivano i loro allenamenti e svolgendo anche le vari missioni. Takeru si allenava per conto suo con Ken e ogni tanto con il team sette. Tutto sembrava essere tornato alla normalità ognuno con il proprio destino da intraprendere.

 

FINE.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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