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Autore: debby90    13/08/2021    0 recensioni
Prologo: Un ragazzo misterioso arriva nel passato per vedere come si sono conosciuti i suoi genitori e già che ce, anche per creare un po’ di scompiglio. Ma per quale motivo? Leggete e lo scoprirete
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Nuovo personaggio, Shugo Chara
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: PWP, Spoiler!, Tematiche delicate
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SHUGO CHARA UN MISTERIOSO RAGAZZO Capitolo 1 “Viaggio nel passato” A Tokyo viveva una famiglia composta da: Amu Hinamori la mamma, Ikuto Tsukiyomi il papà e il figlio Ukyo. Loro erano molto falici insieme, ma quell’armonia si spezzò quando suo padre disse ad Amu che per un paio di giorni sarebbe partito per Parigi per essere un violinista bravo. Amu era contenta, ma Ukyo per niente. A quel tempo aveva sette anni. Questo l’aveva fatto arrabbiare… e così era scappato di casa. Aveva conosciuto per caso Orion che col passare dei giorni diventò il suo maestro che accortosi del suo potere oscuro delle uova x, lo addestrò a controllare e a dominarlo fino a diventare un tutt’uno con anima, corpo e mente. Adesso Ukyo ha diciassette anni e si trovava al parco insieme al suo maestro Orion. Era un pomeriggio inoltrato… “Figliolo, sei sicuro di voler andare nel passato?” Domandò Orion “Sì maestro, sono serissimo.” Disse deciso Ukyo. “Io sono felicissimo, eh eh.” Rise malignamente il suo shugo chara Ruki. “Come mai?” Volle sapere Orion. “Voglio vedere come si sono conosciuti i miei… e già che ci sono per divertirmi.” “Oh capisco. Bè… in questo caso fai bene.” I suoi genitori non si erano arresi e continuarono a cercarlo dappertutto. “Cara, dove può essere Ukyo?” domandò Ikuto. “Non lo so, aspetta… forse è al parco. Su andiamo.” Amu e Ikuto corsero all’impazzata verso il parco. “Eccolo lì, Ukyo.” “Oh no, ti hanno trovato amico.” Disse Ruki. “Che cosa volete?” “Per favore, non andartene via.” Implorò Amu. “Mi dispiace, ma ormai è tardi. E comunque, devo andare via per forza.” “Ma perché, scusa?” Volle sapere Amu. “Ho intenzione di andare nel vostro passato. “Cosa? E per quale motivo?” Domandò suo padre. “Spiacente, ma non posso dirvi niente. E’ una faccenda privata…” “Capisco, ma ritornerai da noi prima o poi?” “Chi lo sa, bisogna vedere.” “Allora posso sperare…” “Fai come vuoi, ma non tollera il fatto che non vi perdono. Maestro, possiamo andare.” “Sì figliolo, appoggiati a me…” Ukyo gli mise una mano sulla spalla, dopodiché sparirono. “Non capisco cosa deve fare nel nostro passato.” “Non saprei, ma spero nulla di male.” Quindi dopo mezz’ora Orion portò Ukyo nel passato. “Eccoci arrivati.” “Ah bene, ma anche qui siamo al parco.” “Bè sì, sai è meglio essere sempre prevedibili.” “Sì giusto. Senti, volevo dirti una cosa.” “Dimmi maestro.” “Quella chiave a forma di cuore chi te l’ha data?” “Eeeh… lo sapevo che mi avresti fatto questa domanda. Va bene, te lo dico… ma non dirlo a nessuno.” “Certo ragazzo.” “E’ un prezioso regalo di una mia amica d’infanzia.” “Ah capisco… solo amica?” Ukyo lo guardò male. “Ok scusa, non dico altro. Bene ragazzo, adesso devo andare.” “Ma perché non rimane con me?” “Tranquillo Ukyo, ci sono io con te.” Esclamò Ruki che fino a quel momento era rimasto in silenzio. “Lo so Ruki, grazie. Ma vorrei che anche il mio maestro restasse.” “Non posso figliolo, il mio tempo è limitato quando viaggio nel tempo.” “Oh accidenti, questa non ci voleva.” S’incupì Ukyo. “Suvvia ragazzo, non t’intristire.” Orion gli mise una mano sulla spalla. “Come faccio senza di te?” “Sono sicuro che te la caverai benissimo anche senza di me.” “Può darsi ma se dovessi perdere il controllo del mio potere?” “Figliolo io ti addestrato per questo ricordi?” “Sì, ma se non ci riesco?” “Ci riuscirai, io mi fido di te. Ascolta ragazzo, tra un anno e mezzo io verrò a riprenderti ok?” “Va bene, grazie maestro.” “Figurati. Ora vado, ciao figliolo… a presto.” “Sì a presto…” Orion sparì in un lampo. “Che i giochi abbiano inizio.” Sorrise Ukyo. “Sì, eh eh…” Esultò Ruki. Capitolo 2 “Arriva Ukyo” “Mm… dove potrebbe essere mia madre?” Domandò Ukyo mentre passeggiava per il parco. “Aspetta, non è quella ragazzina con i capelli rosa?” Disse Ruki indicandola. “Ah sì, l’ho vista. Un momento, con lei ce un ragazzino biondo. Quindi prima mamma usciva con quello?” “Uh uh, pare di sì.” Rise Ruki. “Andiamo a disturbarli Ruki.” “Sii!” Ukyo si sdraiò su un ramo proprio sotto a dove passeggiavano Amu e Tadase. “Ma che bella coppia, peccato che durerete poco.” Sorrise divertito Ukyo. “Eh? Chi ha parlato?” domandò Tadase. Ukyo scese giù dall’albero. “Ciao ragazzi.” “E tu chi diavolo sei?” “Sono Ukyo. E voi?” “Io sono…” “Amu Hinamori, lo so.” “Non è possibile, come fai a sapere come mi chiamo?” Domandò Amu sconvolta. “Perché in confronto a voi io so molto più cose. E tu invece chi sei, il suo ragazzo?” “Cosa? Ancora no però…” Tadase la interrompe. “Ora basta, non importa chi sei e da dove vieni. Sta di fatto che hai disturbato il nostro appuntamento.” Amu lo osservò meglio e vide che anche Ukyo ha uno shugo chara. E notò che aveva gli occhi color ambra come lei e gli stessi capelli di Ikuto. “Kiseki, facciamo la chara change.” “Agli ordini.” Ubbidì Kiseki. “Ah chara change.” Tadase fece la chara change e con lo scettro colpi ripetutamente Ukyo. E lui ovviamente schivò i suoi colpi velocemente. “E’ tutto qui quello che sai fare, piccolo re?” Tadase si arrabbiò ancora di più e lo colpì a raffica. Amu stufa di loro due che combattevano intervenne come al solito. “Ora basta ragazzi, smettetela di comportarvi come due bambini dell’asilo.” Tadase si fermò e ritornò normale. “Scusami Amu.” “Tranquillo Tadase…” “Sei carina a difendere il tuo ragazzo.” “Aaaargh… ti ho già detto che non è il mio ragazzo, uffa.” “Accidenti che caratterino, ma rilassati un attimo Amu.” Ukyo si avvicinò pericolosamente ad Amu facendola imbarazzare. “Che cosa ce?” “Niente, ti osservo. Però, da piccola eri carina.” “Cosa intendi dire?” Tadase si mise davanti a Amu. “Ehi, sta lontano da lei. Hai capito?” “Va bene, come vuoi principino.” “Che noia Ukyo, ce ne andiamo?” Si lamentò Ruki. “Sì amico, anche perché ormai qui ho finito. Però ci rivedremo Amu, stanne certa.” Ukyo sorrise e poi andò via. “Che strano ragazzo… vero Tadase?” Amu vide che Tadase era assorto nei suoi pensieri. “Tadase, ci sei?” Ami gli sventolò una mando davanti. “Ah sì… scusa.” “A cosa stavi pensando?” “A Ukyo e alle sue parole strane che mi ha detto. Per esempio, mi ha chiamato “Piccolo Re”. Solo Ikuto mi chiama così. Non lo trovi strano?” “In effetti sì. E poi, anche lui ha uno shugo chara. Tra l’altro ha aggiunto che da piccola ero carina parlando al passato.” “Sì, è molto sospetto… dovremmo parlarne con gli altri domani pomeriggio al Royal Garden per indagare, ti va bene?” “Sì certo. Che ore sono?” Tadase guardò l’orologio. “Le cinque e mezzo, ti riaccompagno a casa?” “Sì grazie.” “Ok andiamo…” Tadase riaccompagnò a casa Amu. “Grazie per oggi, sono stata bene.” Gli sorrise Tadase. “Sì, anche io.” Tadase gli baciò la guancia. “Buona serata Amu.” “Ah sì, anche a te.” Disse Amu imbarazzata. Detto questo Tadase andò via e Amu rientrò a casa. “Sono a casa.” “Oh tesoro, bentornata. Com’è andato la tua uscita con Tadase?” “Bene mamma, ora scusa ma vado in camera a stendermi un attimo.” “Va bene, quando è pronto, ti chiamo.” “Ok.” Amu salì le scale, aprì la porta, la chiuse e si buttò nel letto. “Ehilà, ciao Amu… bentornata.” Disse Ran energica come sempre. “Ah ciao Ran.” “Sembri sconvolta, è successo qualcosa?” Domandò Miki. “Sì, confidati con noi.” “Com’è andata l’appuntamento con Tadase?” “All’inizio bene, ma poi…” “MA POI?” Dissero all’unisono le sue tre shugo chara. “Ci ha interrotto uno strano ragazzo di nome Ukyo.” “E chi sarebbe?” Le domandò Ran. “Non lo so…” “Ah ho capito, dev’essere un nuovo contundente in amore.” Sorrise Miki. “Non dire sciocchezze Miki. La cosa strana è che sapeva già come mi chiamavo. E poi anche lui ha uno shugo chara.” “Mm… è molto sospetto.” Pensò Ran. “Sì è vero, e come se non bastasse ha preso in giro Tadase chiamandolo “Piccolo Re”. Di solito, lo chiama Ikuto così… e a me mi ha detto che ero davvero molto piccola come se parlasse al passato.” Ran, Miki e Suu si misero a pensare. “Amu, devi indagare a fondo su questa faccenda.” Disse Ran decisa e seria. “Sì lo so. Infatti domani ne parlerò anche agli altri.” “Sì, fai benissimo.” Disse Miky. “Però, a parte questo, oggi sono stata davvero bene con il mio principe.” Disse Amu facendo gli occhi a cuoricino. “OOOOH, CHE BELLO. SIAMO MOLTO CONTENTE PER VOI DUE!!!.” Ami si spogliò e si mise subito il suo pigiama a quadretti. “Ragazze, esco un attimo sul balcone a prendere un po’ d’aria.” “VA BENE.” Amu andò in balcone e osservò il cielo. “Caspita, stasera ce un bellissimo cielo stellato.” “Io penso che la stella più bella sei tu.” “Chi ha parlato?” Ikuto scese dal tetto. “Ciao Amu, è da un bel po’ che non ci si vede.” Ciao signorina.” Esclamò Yoru. “Aaah Ikuto, da quanto tempo stavi sopra il mio tetto?” “Sai com’è, sono un gatto e sto dappertutto.” “Sfortunatamente sì…” “Ma come sfortunatamente? E dai, non essere cattiva con me.” “Io non sono cattiva. Piuttosto, che ci fai qua?” “Avevo voglia di vederti, mi mancavi.” “Smettila di prendermi in giro.” “Non ti prendo in giro, sono serissimo.” “Tu sei serio? Oh andiamo…” Ikuto si avvicinò ad Amu, lei indietreggiò finendo attaccata al muro. Ikuto la bloccò… “Davvero non mi credi?” Disse Ikuto guardandola seriamente. “Certo che no, tu non fai altro che prenderti gioco di me. E comunque, io ora sono interessata a Tadase.” “Ah sì?” “Sì…” “E dimmi, Tadase ti fa il battere il cuore quando sei con me?” “Certamente.” “Non credo, quella volta che ti avevo portata al luna park eri molto felice, come non lo eri da tempo.” “Che c’entra scusa? Ero contenta solo per il luna park.” “Sai, sei molto brava a mentire. Io lo sento sempre il tuo cuore che batte per me, solo che ti rifiuti di ammetterlo per il tuo orgoglio.” “No… non è vero.” Amu s’imbarazzò… “Che ti succede? Stai tremando per l’emozione o per il freddo?” Sorrise Ikuto. “Per il freddo…” “Ah capisco, se vuoi ti riscaldo con un abbraccio.” “Non ti azzardare, preferisco morire di freddo… che essere tra le tue braccia. Vai ad abbracciare qualche altra ragazza.” “Eccola qua, l’Amu dura e fredda. Ma mi piaci anche così…” Ikuto gli mise una mano nella guancia. “Io ti odio…” “Non m’importa, mi lascerò anche odiare da te. Ma i miei sentimenti per te non cambieranno…” “Senti, ti ho già detto che…” “Sì, ti piace Tadase. Lo so, però lui non sa farti venire i brividi come faccio io. Vero Amu?” “Smettila di dire queste assurdità ok? Io non smetterò mai di interessarmi a Tadase. Mettitelo in testa, chiaro?” “Sì certo, per ora. Poi un giorno di questi smetterai di innamorarti di lui. E alla fine tu correrai da me confessandomi i tuoi sentimenti.” “No questo, non accadrà mai.” “In ogni caso, io ti aspetterò sempre mia principessa.” Ikuto gli baciò la guancia. “Grrr… come ti sei permesso brutto gattaccio pervertito. Non osare mai più farlo, o te ne farò pentire amaramente.” “Sei ancora più bella, quando ti arrabbi. Ora ti saluto, ciao bambolina.” “Ciao signorina bella…” Disse Yoru salutandola. Ikuto saltò giù dal balcone di Amu e andò via. Amu rientrò in camera e chiuse la finestra. “Amu, abbiamo visto tutto.” Disse Ran. “Sta iniziando l’alba di un nuovo amore.” Esultò Miki. “SIII’…” Le tre shugo chara esultarono. “Aaaah… non dite sciocchezze. Io non sopporto Ikuto.” “Però a me è sembrato sincero, quando ti ha aperto il suo cuore.” Sorrise Ran. “Ascoltate, io adesso sono interessata solo al mio amato principe Tadase ok?” “SI’, VA BENE. NON TI ARRABBIARE.” Però Amu purtroppo ripensò alle parole di Ikuto: maledetto Ikuto, perché sei entrato nella mia vita? Si fecero le sette e un quarto. “Amu, la cena è pronta.” “Sì, arrivo mamma.” Amu scese di sotto e cenò in silenzio. “Ti senti bene Amu?” Domandò suo padre. “Sì perché?” “Bè… di solito sei una grande chiacchierona. E stasera, sei un po’ silenziosa. E’ successo qualcosa?” “No no, è che sono un po’ pensierosa.” “A cosa pensi? S’interessò sua madre. “Scusate, ma preferisco non parlarne. Sono cose un po’ personali.” “Ah capisco, tranquilla.” “Sorellona, a me lo dici?” Domandò Ami. “MI dispiace, ma non posso Ami.” “Uffa, ma io sono tua sorella. Con me dovresti confidarti…” “Tesoro, certe cose è meglio tenerle segrete.” La mamma accarezzò la testa a Ami. “Mm… va bene.” Amu finì di cenare. “Io sono a posto, posso andare in camera?” “Sì, vai pure.” “Grazie, con permesso.” Amu salì le scale e ritornò in camera. “Eccomi qua…” “Hai mangiato velocemente?” Domandò Ran. “No, ma figurati. Mica sono un animale.” AH AH AH AH…” Tutte risero. Amu si distese nel letto. “Eeeh… meno male che ci siete voi. Almeno mi fate ridere.” “OH AMU, COSI’ CI COMMUOVIAMO. TI VOGLIAMO BENE.” “Anche io ragazze…” Dopo un po’ si addormentò. “Ehi Amu, ci sei? Ah… si è addormentata. Bene, andiamo a dormire anche noi. Buonanotte.” “BUONANANOTTE.” Dissero Miki e Suu insieme. Ran spense la luce e tutte e tre le shugo chara andarono a dormire. Capitolo 3 “Un misterioso Ragazzo” Il giorno dopo Amu dormiva ancora beatamente. Ran la svegliò come sempre con molta enfasi ed energia. “AMU SVEGLIATIIIIIIII!!!” Amu si alzò di colpo. “Accidenti Ran, a momenti mi viene un infarto.” “Scusami, ma almeno ti ho fatto da sveglia. Tu non l’hai nemmeno sentita.” “Perché che ore sono?” “Ehm… le otto.” “Cosaaaaa? Oh no, sono in ritardo per la scuola.” Amu si vestì in fretta e furia, si mise la divisa. Si pettinò, si lavò. “Allora, io vado a scuola, voi state qui e fate le brave ok?” “AGLI ORDINI!” Detto questo Amu prese la cartella e scese giù di sotto velocemente. “Tesoro, buongiorno. Non fai colazione?” Domandò suo padre. “Non posso, sono in ritardo. Ciao,” “D’accordo, ciao.” Uscì di casa e corse più forte che poteva per dirigersi alla Seyo Academy. Intanto dal tetto di una casa, Ukyo osservò Amu che correva. “Ehi, la ragazzina sta correndo. Dove va così di corsa?” Domandò Ruki. “A scuola, a quanto pare mia madre andava sempre tardi.” “Eh eh, sì. Che facciamo, la seguiamo?” “No, voglio restare qui a farmi un sonnellino.” Ukyo si distese nel tetto. “Oh sì, anche io.” Ruki si accucciò sopra Ukyo. Amu arrivò di corsa a scuola ed entrò velocemente in classe. “Ah… sono arrivata in tempo.” “Ehi Amu, buongiorno.” “Buongiorno Tadase, sono arrivata tardi, scusa.” “Ah ah, tranquilla. Stamattina abbiamo un ora buca.” “Meno male…” “Ciao ritardataria.” Disse Kukai dandogli una pacata sulla schiena. “Ouch… ciao Kukai.” “BUONGIORNO AMU.” Dissero in coro Yaya e Nadeshiko. “Buongiorno ragazze. Ascoltate, oggi pomeriggio io e Tadase dobbiamo parlarvi.” “Oddio, vi fidanzate?” Domandò allegra Yaya?” “No Yaya, fai la seria per una volta. La cosa è abbastanza seria, quindi facciamo una riunione ok?” “D’ACCORDO.” Le lezioni trascorsero e arrivò il pomeriggio. Tutti i guardiani si riunirono come al solito al Royal Garden per fare merenda e la riunione. Nadeshiko versò il the nelle tazze di tutti e mise un piatto di vari biscotti preparati da lei. Allora, di cosa volevate parlarci?” Domandò curioso Kukai. “L’altro ieri, mentre uscivo con Tadase… è apparso dal nulla uno strano ragazzo.” “Uuuh… era carino?” Disse Yaya maliziosamente. “Anche se lo fosse, non è questo il punto Yaya. Lui si chiama Ukyo… e anche lui ha uno shugo chara. “Cosa? Ma com’è possibile?” Domandò Nadeshiko sconvolta. “Ma non vi ha detto da dove viene?” “No, ma stranamente sapeva già il mio nome. E poi ha preso in giro Tadase chiamandolo Piccolo Re... che di solito lo chiama così solo Ikuto.” “In effetti, è molto strano.” Pensò Yaya. “Tra l’altro si è rivolto a me parlandomi al passato…” “Questa cosa puzza parecchio…” Rifletté Kukai. “Sì, è vero. Sentite, io propongo di parlare con lui per dirgli chi è veramente. Che ne dite?” “Sì, concordo in pieno. Il problema è che non sappiamo dove trovarlo.” “Facciamo così Amu e ragazzi, in questi giorni quando abbiamo un po’ di tempo libero… perlustreremo tutta la zona. Ci state?” “CERTAMENTE.” Dissero tutti all’unisono. “Ce un’altra cosa che ho notato su Ukyo.” “E quale sarebbe?” Domandò Tadase. “Ha gli occhi uguali ai miei e gli stessi capelli di Ikuto.” “MA E’ ASSURDO…” Tutti erano sconvolti. “Non è che forse è un lontano parente di Ikuto?” Ipotizzò Yaya. “No è impossibile, Ikuto ha solo Utau come sorella.” “Ah… che strano.” Disse Nadeshiko. “Va bene, per oggi chiudiamo qui la riunione. Si è fatto tardi. Amu, vuoi che ti riaccompagno a casa?” “No grazie, stavolta vado da sola.” “Va bene…” “Io proporrei di cercarlo domani pomeriggio, ci state?” “SI’.” “Molto bene.” Detto questo, tutti i guardiani si salutarono e ognuno ritornò nella propria casa. Nel frattempo Ukyo stava facendo una passeggiata. “Ukyo, dove andiamo di bello?” Domandò Ruki. “Adesso, lo vedrai. Bene, siamo arrivati.” Ruki vide davanti a sé un palazzo gigantesco. “Caspita, che palazzo grande. Chi ci abita qui?” “Pare che appartenga al padrino di mio padre, che sarebbe anche il direttore della Easter.” “Wow, sei molto informato su questa faccenda.” “Veramente, me l’ha detto il mio maestro. Perché un giorno fa ci era venuto per dare un’occhiata e informarsi.” “Ah capisco…” “Su entriamo.” “Ma ci sono le guardie di sicurezza…” “Tranquillo, le sistemo in un lampo.” Ukyo entrò dentro alla Easter. “Ehi tu, dove credi di andare?” “Dal vostro direttore…” “Mi dispiace, ma non puoi. Sei un estraneo… ragazzi, prendiamolo.” “SI’ ADDOSSO!!!” La sicurezza andò addosso a Ukyo, ma lui li batté tutti in contemporanea in un attimo. “Ecco fatto.” “Ben fatto, amico mio.” “Grazie, ora andiamo dal direttore.” Salì le scale, arrivò davanti alla porta del direttore e aprì la porta senza indugiare. Il direttore era girato di schiena e stava osservando fuori dalla finestra. “Ah eccoti Ikuto. Finalmente sei ritornato… Il direttore si girò e scoprì che non era lui. “Mi dispiace, ma non sono Ikuto.” Gli sorrise ironicamente. “E tu chi saresti?” Il tuo peggior incubo.” “Come hai fatto a liberarti della sicurezza?” “Bè… sai, non erano tanto forti. E quindi li ho messi KO.” “Non è possibile… eppure tu hai gli stessi capelli di Ikuto. Chi sei?” “E va bene mi presento, sono Ukyo. Ma non posso dirti altro…” “E per quale motivo?” “Un po’ di mistero, non fa male a nessuno. Non credi?” “Che cosa vuoi da me?” “Oh nulla, voglio solo che la smetti con questa storia di cercare l’embrione a tutti i costi per i tuoi maledetti scopi.” Ukyo fece uscire la sua aura viola. “Cosa? Ma quell’aura è il potere delle uova x, come fai ad averlo?” “Eh eh, povero illuso. Io l’ho ereditato da un mio lontano parente.” “Chi sarebbe?” “Lei parla troppo, direttore.” Ukyo aumentò il suo potere e lo fece avvolgere legandolo. “Come diavolo hai fatto?” “Anni e anni di allenamento, mio caro.” “Augh… non riesco a liberarmi.” “Il mio potere è molto forte e resistente. Più cerchi di liberarti, più ti stritolerà ancora…” “Mi vuoi uccidere?” “Oh no, non sia sciocco. Non sarei mai capace di un’azione tanto crudele come la sua. Io la lascio andare, se promette di non compiere gesti disumani a tutto il mondo. Altrimenti, la uccido per davvero. Mi sono spiegato?” Disse Ukyo sorridendo malvagiamente. “Sì, va bene. Ora lasciami andare.” Disse il direttore terrorizzato. “Come vuole lei…” Ukyo lo liberò e richiamò il suo potere. “Eh eh, guarda com’è spaventato.” Esclamò Ruki. “Sì lo vedo, ma è meglio così. Era quello che volevo ottenere, di spaventarlo a morte. Ora la saluto, addio Direttore.” Fatto questo Ukyo se ne andò così com’era venuto lasciando il direttore sconvolto. Nel frattempo Amu dopo che aveva cenato, era andata subito in camera sua ed era già pigiama. “Allora Amu, cosa avete deciso tu e i guardiani?” Domandò Ran. “Domani pomeriggio, quando siamo liberi cercheremo Ukyo per parlargli.” “Si, fate bene…” “Oggi la giornata è stata molto lunga, vado a letto. Buonanotte ragazze.” “BUONANOTTE AMU!!!” Ran spense la luce e tutte dormirono profondamente. Amu fece un sogno strano, dove c’erano Tadase e Ikuto nel quale gli dicevano di scegliere con chi stare. Lei si rigirò nel letto nervosamente… “No, non fatemi scegliere. Vi prego…” Capitolo 4 “Alla ricerca di Ukyo” La sveglia suonò alle sette, ma stavolta Amu si alzò di colpo. “Buongiorno Amu, come mai ti sei alzata così presto? Solitamente ti svegli tardi.” “Perché ho fatto un sogno strano…” “Quale sogno?” Domandò Miki. “C’erano Tadase e Ikuto. E loro mi dicevano di scegliere… aaaah accidenti, perché ho sognato una cosa del genere?” “Io penso che sei molto confusa riguardo ai tuoi sentimenti tra loro due. Per questo hai sognato loro due…” Ipotizzò Ran. “Sì può darsi, ma io adesso amo Tadase.” “Bè per ora…” “Oh vabbè, lasciamo perdere. E’ tutta colpa di Ikuto. Però ora non mi va di pensarci, è meglio se mi preparo per la scuola.” Si tolse il pigiama, si mise la divisa. “A dopo ragazze…” “SI’, A DOPO.” Prese la cartella, scese di sotto e fece colazione. “Buongiorno a tutti.” “BUONGIORNO TESORO!!!” Dissero all’unisono i suoi genitori. “Buongiorno sorellona.” “Ciao Ami.” “Oggi sei molto in anticipo, perché?” “Ma come? Per una volta che mi sveglio precisa per andare a scuola, non siete contenti?” “SI CERTO.” “E allora?” Amu sorrise, mangiò due crepes e bevve un sorso di spremuta d’arancia. “Io ho finito, vado a scuola. A dopo…” “Ok a dopo tesoro.” “Ciao sorellona.” Amu prese la cartella e uscì di casa. Mentre camminava ripensò al suo sogno: dannato Ikuto, perché mi devi apparire anche nei sogni?” Senza accorgersene qualcuno gli coprì gli occhi… “Ma cosa? Tadase sei tu?” “Ma dai, non mi hai riconosciuto. Potrei offendermi sai?” “Ikuto? Che cosa vuoi?” “Volevo rivederti…” “Oh insomma, la vuoi smettere? TE LO RIPETO, IO AMO TADASE OK? FICCATELO IN TESTA!!! E ora se non ti dispiace, vado a scuola. Ciao…” Amu stava per proseguire, ma Ikuto la prese per mano. “Aspetta Amu…” “Uffa, che altro ce?” “Ho notato che sei un po’ strana oggi.” “Strana in che senso?” “Non lo so, ti vedo pensierosa…” “Anche se lo fossi, non sono affari tuoi. Preoccupati della tua vita.” “Non posso, io ci tengo molto a te…” Ikuto gli prese entrambe le mani facendo arrossire Amu. Poi ritornò in sé e si allontanò da lui. “No, io non lascerò che tu ti prendi gioco di me.” “Ma io non ti prendo in giro, sono serio. Te l’ho già detto.” “Oh guarda, ce Utau…” “Cosa? Dove?” Appena Ikuto si girò dall’altra parte Amu ne approfittò per fuggire. “Ah è scappata. Sei astuta Amu, per adesso lascerò che tu scappa. Ma non puoi fuggire per sempre dai tuoi sentimenti per me.” Sorrise. Amu corse finché poteva a scuola, ed entrò subito in classe sedendosi nel suo banco appoggiando la sua cartella. “Amu.” “Cosa ce?” Gli disse Amu arrabbiata senza rendersi conto che era Tadase. “Ah sei tu Tadase, scusa.” “Perché? Chi credevi che fosse?” “Eh? No nessuno, scusami.” “Tranquilla, ma è successo qualcosa che ti preoccupa?” Amu pensò: non posso certo dirgli che Ikuto mi ha confessato i suoi sentimenti. “No niente.” “Sei sicura?” “Certo, piuttosto oggi pomeriggio dobbiamo trovare Ukyo.” “SI’ GIUSTO!!!” Dissero insieme gli altri suoi amici. Il maestro arrivò e iniziarono le lezioni. Intanto Ukyo passeggiava in giro proprio vicino alla Seyo Academy. “Guarda, cos’è quello?” Domandò Ruki. “Non saprei, ma guardandolo per bene… sembrerebbe una specie di gazebo con un giardino e…” “Con un tavolino, le tazzine e i biscotti… uh che bontà” Ruki aveva l’acquolina in bocca. “Aspetta, se non sbaglio… qui di solito si riuniscono i guardiani per fare merenda e le riunioni.” “Mm? Tu dici?” “Sì, ho un’idea. Aspettiamoli qui…” “Ne sei certo?” “Sì, così mi troveranno qui. Tanto Amu sicuramente mi vorrà parlare insieme ai suoi amici.” “Sì, è vero. Eh eh, ci sarà da divertirsi.” Sorrise Ruki. Ukyo andò nel Royal Garden. “Anzi già che sono qui, ne approfitto per farmi un the.” “Io posso mangiare i biscotti?” “Ovvio Ruki.” “Evviva!” Esultò Ruki iniziando a mangiucchiare un biscotto. Alla Seyo arrivò l’ora della ricreazione. Amu mentre mangiava una merendina stava ripensando alle parole di Ikuto. “Ah maledetto Ikuto, esci dai miei pensieri.” Si toccò la testa, tutti la guardarono straniti. “Oh accidenti… è meglio che vada in terrazza.” Amu salì le scale velocemente andando nella terrazza. Si avvicinò al parapetto e urlò con quanto fiato aveva dentro. “IO TI ODIO IKUTOOOOO!!!! Aaah… ora sto meglio.” “Ah che cattiva sei Amu… ma mi piaci lo stesso.” “Non è possibile, Ikuto ancora tu? Ma da quanto sei sopra al tetto della mia scuola?” “Mi rilassa stare qui…” “Sì certo, bella scusa. Dovunque vada tu mi segui, è un incubo.” “Che ci posso fare? Tu mi attiri come una calamita.” Ikuto scese giù dal tetto con classe. “Ti conviene andartene, altrimenti mi metto a urlare. Così arriva Tadase e ti darà una bella lezione.” “Non me ne andrò finché non mi dici quali sono i tuoi veri sentimenti.” “Ancora con questa storia? Ma non ti stanchi mai?” Sospirò Amu. “No, non mi arrendo. Però io ho un’idea migliore per toglierti la tua confusione dei tuoi sentimenti.” “E quale sarebbe? Tanto non funzionerà…” Ikuto si avvicinò pericolosamente a lei… “Che vuoi fare? Non avvicinarti, brutto gattaccio pervertito…” Amu chiuse gli occhi. Ikuto l’attirò a se e l’abbracciò… “Questo era l’unico modo Amu.” Uh… ben fatto amico. Si complimentò Yoru. “Che ti salta in mente? Lasciami andare. Se ci vedesse Tadase…” “Non m’importa. Io sento il tuo cuore che batte solo per me, non mentirmi.” “No, non è vero…” Tadase non vedendo più Amu chiese a un compagno dov’era. “Mi sembra che è andata nella terrazza.” “Ah ok, grazie.” Detto ciò salì le scale e raggiunse il terrazzo. “Amu sei qui? Non ci credo, Ikuto come osi?” “Tadase…” “Togli subito le tue braccia da Amu, hai capito?” Si arrabbiò Tadase “Oh… è arrivato il principino, perché dovrei farlo? Sto tanto bene abbracciato ad Amu.” “Kiseki, facciamo la chara change.” “Agli ordini.” Disse serio Kiseki. “Chara Change. Aaaah…” Tadase si lanciò con furia su Ikuto… e lui subito lasciò andare Amu e schivò velocemente i colpi di Tadase. “Sei il solito principe scarso.” “Ah sta zitto…” “Dai ragazzi, basta a litigare.” “Amu ha ragione.” Tadase si fermò e ritornò normale. “Ora vi saluto, ma ci rivedremo mia principessa.” “Non penso proprio, gattaccio ladro.” Ikuto sorrise e scese di sotto andando via e senza volerlo anche Amu. “Amu, perché hai sorriso a Ikuto?” “Eh dici davvero? Non me n’ero accorta, ah ah.” La campanella suonò. “Ah è suonata la campanella, ritorniamo in classe?” “Sì…” Mentre ritornavano in classe Amu pensò perché diavolo avesse sorriso a quel gatto pervertito. “Dannazione, ho sorriso involontariamente a Ikuto. Ma perché?” “Amu, posso farti una domanda?” “Sì dimmi.” “A te piace Ikuto?” “Assolutamente no, come potrebbe piacermi quel gatto pervertito?” “Sei sicura? Perché io ho visto che quando ti abbracciava, tu non l’hai scansato.” “Bè… mi ha colto alla provvista. E non sapevo come reagire…” “Amu?” “Si?” Tadase non disse niente e l’abbracciò… “Eh? Tadase che ti prende?” “Mi sono ingelosito quando Ikuto ti ha abbracciato, e ti abbraccio per disinfettarti da Ikuto.” “Oh Tadase, ti ringrazio. Lui mi aveva turbata. E molto probabilmente si sta prendendo gioco di me…. Ma tu mi fai stare sempre bene.” “Ne sono felice…” Detto ciò ritornarono in classe e le lezioni proseguirono. Tutti gli alunni pranzarono in sala mensa, e anche Ukyo e Ruki mangiarono un panino che avevano preso per strada. Subito dopo pranzo, i guardiani andarono in cerca di Ukyo dividendosi. Amu con Yaya e Nadeshiko. Tadase invece con Kukai. “Accidenti, non sembra essere da nessuna parte Ukyo.” Disse correndo Tadase. “Continuiamo a cercarlo, non può essere andato lontano.” Disse agguerrito Kukai. “Va bene.” Dopo mezz’ora si fecero le tre e mezzo, i guardiani si riunirono. “Allora? Lo avete trovato?” Domandò Tadase. “PURTROPPO NO!” Risposero all’unisono Amu e Yaya. “Aspettate un attimo, potrebbe essere anche al Royal Garden.” Ipotizzò Nadeshiko. “E’ impossibile, lui non conosce il nostro posto segreto.” “Sì è vero, ma è meglio controllare per sicurezza.” “Ok andiamo.” Quindi tutti i guardiani andarono al Royal Garden. E come ipotizzato da Nadeshiko, lo trovarono proprio lì. “COSA? E’ASSURDO, E’ PROPRIO QUI.” Esclamarono sconvolti Amu e i suoi amici. “Buon pomeriggio ragazzi, o forse dovrei dire guardiani.” “Come sapevi di questo posto? Per caso ci hai seguito?” “Io inseguire voi? Assolutamente no. Ero semplicemente da queste parti.” Ukyo stava bevendo il the. “Ti sei fatto il the?” Domandò Amu. “Certo, ho sempre amato i the. Ma prego accomodatevi pure.” “Questo veramente dovrei dirlo io, essendo un guardiano.” Lo rimproverò Tadase guardandolo male. “Oh andiamo, non essere cattivo con me piccolo Re.” Tadase si arrabbiò e cercò di attaccarlo, ma Amu lo fermò per un braccio. “No fermo Tadase, non devi reagire alle sue provocazioni. E’ tempo sprecato.” “La tua ragazza ti difende, sei ammirevole.” “Ora basta Ukyo. Io e i miei amici vogliamo sapere chi sei veramente e come fai a sapere alcune cose su di noi.” “Mi dispiace, ma per motivi di sicurezza non posso dirlo.” Sorrise beffardo Ukyo. “Che significa? Sei una spia come 007?” “Ah ah ah ah, sei molto divertente Amu. Comunque, non sono una spia. Dovete solo farvi bastare il mio nome.” “Ma non ha senso scusa… ti comporti esattamente come Ikuto.” Appena nominò Ikuto Ukyo cambiò espressione. “Non osare nominare quel Ikuto, altrimenti non rispondo più delle mie azioni.” “Ma tu lo conosci?” “Sfortunatamente sì…” “Come mai? “Non ti riguarda Amu. Piuttosto, dovreste essermi grato.” “Perché?” Domandò Kukai. “Ieri sera sono andato a fare una bella visita al direttore della Easter intimandogli di smetterla di causarvi dei problemi e di finirla di cercare l’embrione.” Amu e i suoi amici restarono allibiti da quanto ha detto Ukyo. “Come facevi a sapere della Easter, del Direttore e dell’embrione?” “Io so molto cose rispetto a voi che siete più piccoli di me, miei cari.” Sorrise Ukyo. “Quanti anni avresti?” “Come quell’Ikuto, diciassette.” “Non è possibile. Tu hai miei stessi occhi e hai capelli uguali a Ikuto… devi avere qualche sua parentela.” “Non sono suo parente. Ma certo, ho capito. Voi volete indagare su di me.” “E anche se fosse?” “Ah che ingenui, potete farmi tutte le domande che volete. Ma io non vi dirò niente. E ora col vostro permesso, me ne vado. Ruki, facciamo il chara change.” “Subito.” Ukyo fece il chara change con Ruki facendosi spuntare le corna, la coda e le ali. “Ciao guardiani, ci si vede in giro.” Ukyo volò e andò via. “No aspetta… presto inseguiamolo.” “No lascia stare Amu.” “Ma perché?” “Gli daremo qualche vantaggio per ora…” “Sei sicuro?” Domandò Nadeshiko. “Sì, Tranquilli ragazzi. Non potrà scappare per sempre.” “Ehi, sono stanca. Posso andare a casa?” Si lamentò Yaya. “Dato che è quasi pomeriggio inoltrato, andiamo tutti a casa. Vi saluto ragazzi, a domani.” “A DOMANI.” I guardiani si salutarono e ognuno andò a casa sua. “Sono a casa…” “Ah eccoti, si può sapere dov’eri finita? Sono le cinque e mezzo.” Disse sua madre preoccupata. “Scusa mamma, ma avevo una faccenda da fare con i miei amici.” “Va bene sei scusata per questa volta.” “Grazie mamma, ora vado in camera. Mi chiami quando è pronta la cena?” “Sì, come sempre.” Amu andò in camera, chiuse la porta e si buttò stancamente nel letto. “Finalmente sei ritornata. Io, Miki e Suu eravamo preoccupate.” “Lo so, me l’ha già detto mia madre. Non fatemi la predica anche voi.” “Scusaci. Allora hai scoperto qualcosa su Ukyo?” “No nulla. Però ho notato che appena gli nomino Ikuto, stranamente si arrabbia.” “E perché mai?” Domandò Miki. “Non saprei, glielo anche domandato. Ma ha detto che è una faccenda privata. Quel ragazzo non lo capirò mai. Tra l’altro ha anche la stessa età di Ikuto.” Qualcuno bussò al balcone di Amu. “No di nuovo tu, che cosa vuoi?” “Voglio solo parlarti…” “Sì certo, bella scusa Ikuto. Così mi prendi alla provvista e mi abbracci un'altra volta quando ho la guardia abbassata.” “Mm… sì e no. Cavoli, mi hai letto nel pensiero. Però se tu non volevi, bastavi che mi cacciassi. E invece non lo hai fatto… quindi ammetti che ti piaccio.” “No, non mi piaci. Per colpa tua Tadase pensa che…” Amu non riuscì a finire la frase. “Sei innamorata di me?” “No, no e ancora no. Hai capito? Per favore puoi andartene, ho altri pensieri in testa. Non ti ci mettere anche tu…” “Che tipo di pensieri?” “Davvero t’interessa saperlo?” “Sì, posso entrare?” “Mi prometti che non approfitti della situazione per abbracciarmi o fare altro?” “Va bene, lo prometto.” Amu aprì la finestra, Ikuto entrò con Yoru. “Ehilà, ciao fanciulle.” Disse allegro Yoru facendo l’occhiolino. “Ah, è arrivato il mio futuro marito.” Esclamò Miki innamorata. “AH AH AH, MA COSA DICI MIKI?” Dissero all’unisono Ran e Suu. Amu sorrise. “Allora, raccontami. Che cosa ti turba?” Ikuto si sedette nel letto di Amu. “Dunque, da dove posso cominciare…” “Non stare lì in piedi, siediti vicino a me. Tranquilla, non mordo mica.” Amu pensò: ha ragione, perché dovrei spaventarmi in sua presenza? In fondo, non è la prima volta che viene in camera mia. “Ok…” Amu si sedette. “Ti dicevo…” “Amu, se non mi guardi in faccia io non ti capisco…” “Uffa, quante ne vuoi.” Si girò verso di lui. “Adesso ti racconto tutto per filo e per segno la faccenda che mi preoccupa.” E così fece Amu, gli parlò per filo e per segno di Ukyo. “Ah ho capito, Questa faccenda è davvero strana.” Ikuto si mise due dita sotto al mento riflettendo. “Sì molto, io non capisco come fa a sapere molte cose su di me al riguardo.” “La cosa m’irrita parecchio…” “E perché scusa?” “Solo io sono informato su di te. Non tollero che un altro ragazzo apparso dal nulla ti conosce.” S’irritò Ikuto. “Ma dai, non mi conosce per niente. Sa poche cose su di me. Adesso non dirmi che ne fai una faccenda personale?” Ikuto si alzò e strinse le mani. “E invece sì, voglio cercarlo per dirgliene quattro.” Disse seriamente Ikuto. “Oh mamma, sei molto serio.” Si spaventò Amu. “Sì esatto, ora ti saluto. Andiamo Yoru.” “Eh? Cavoli, mi stavo divertendo. Va bene…” Disse tristemente Yoru. “Amu, mi apri la finestra?” “Va bene.” Amu gli aprì la finestra. “Ci si vede, mia dolce principessa.” “Grrr… anche no.” Amu richiuse la finestra e Ikuto andò via. “Aaaah… era meglio se non gli raccontavo questa cosa. Accidenti a me!!!” “Secondo me, hai fatto bene. E Ikuto visto il modo in cui ha reagito del fatto che Ukyo sa alcune cose su di te… si è ingelosito.” Sorrise Miki. “Non può essere geloso di me, suvvia.” “Eh cara Amu, se è cotto di te sì.” Sorrise Ran. “No, mi rifiuto di crederlo.” “Ok fai come vuoi, ma non puoi fuggire dai tuoi veri sentimenti.” “Oh basta, insomma… piuttosto, io ho paura che lo picchierà a sangue. Magari con un’accetta.” “Ah ah, non essere ridicola Amu. Al massimo gli parlerà tranquillamente come un ragazzo maturo.” Ipotizzò Miki. “Sì. E magari minacciandolo con uno sguardo malefico… cavoli, non posso pensarci. M’immaginò già la scena. Loro due che combattono stile medievale.” “Però… ne hai di fantasia eh?” “Ragazze, ho un’idea.” “QUALE IDEA?” “Domani pomeriggio, seguiremo di nascosto Ikuto.” “Sai… normalmente sarei d’accordo con te Amu. Ma questa volta, sono in disaccordo.” Disse decisa Ran. “Perché Ran?” “So che ti sembrerà ridicolo quello che ti sto per dire, però devi lasciare che Ikuto risolva la faccenda da solo. Lui è grande, sa quello che fa. Non credi Amu?” Amu ci pensò un attimo e poi decise. “Sì, hai ragione Ran.” Amu si spogliò e si mise il pigiama. Cenò e parlò con la sua famiglia del più e del meno, tranne il fatto che Ikuto era venuto in camera sua. Poi diede la buonanotte ai suoi e ritornò in camera addormentandosi subito. Capitolo 5 “L’incontro con Ikuto” Finalmente era domenica. E Amu poteva dormire un po’ di più, ma Ran come al solito la svegliò con le sue grida. “Amu coraggio, svegliati.” Amu non la ascoltò e si girò dall’altra parte. “Niente da fare, non vuole svegliarsi.” “Bè… è comprensibile. Oggi è domenica, e vuole alzarsi tardi. Se tu la sveglierai, si vendicherà su di te.” Sorrise Miki diabolicamente. “Uh… allora non la sveglio.” Amu si svegliò alle nove… “Ah, che bella dormita.” Si stiracchiò e aprì la finestra. “Mm… che splendida giornata oggi. Ce un sole spettacolare…” “Buongiorno Amu.” Disse Ran allegramente. “Io non parlo con quella che ha cercato di svegliarmi, nonostante fosse domenica.” “Scusami Amu, non lo faccio più.” Ran si rattristò. “Ah ah, tranquilla scherzavo. Non potrei mai arrabbiarmi con te e le altre.” Amu gli sorrise. “Oh Amu…” Il telefono di Amu squillò. “Chi sarà?” “Rispondi e lo saprai.” Gli fece l’occhiolino Ran. “Ah sì, giusto. Pronto?” “Buongiorno Amu, ti disturbo?” “Tadase ciao, no dimmi.” “Ti andrebbe di andare al cinema oggi pomeriggio? Fanno vedere un film d’azione stupendo.” Amu pensò: Aaaah che bello… esco con il mio principe al cinema. “Sei ancora lì?” “Sì scusami, si vengo volentieri.” “Benissimo, ti passo a prendere alle quattro e mezzo.” “Ok ciao Tadase.” “A dopo.” Amu riattaccò. “EVVIVAAAA VADO AL CINEMA CON TADASE!!!” “Che bello Amu. Io, Miki e Suu siamo molto contente per te.” Le shugo chara esultarono. Ikuto stava cercando dappertutto Ukyo. “Dove sarà quell’Ukyo?” “Mm… io non riesco a percepirlo.” Però loro non si accorsero che lui era proprio sdraiato sopra un ramo come sempre. “Eh eh, che allocchi. Non si sono accorti della nostra presenza.” Rise Ruki. “Vuol dire che lo sorprenderò.” Sorrise Ukyo. Scese dall’albero. “Ehi tu, mi cercavi?” Ikuto si girò e lo guardò meglio. “E così tu saresti Ukyo?” “Sì, e tu Ikuto presumo.” “E’ assurdo, tu hai i miei stessi capelli e gli occhi uguali a Amu. Chi sei veramente? E perché sai alcune cose su di me e Amu?” “Oh mio dio, ecco un altro impiccione. Senti un po’, perché non pensi alla tua vita… anziché interessarti a me. Preoccupati di Amu, so che ti piace.” “Come fai a saperlo? Non dirmi che interessa anche a te…” “Cosa? Scherzi vero? Per niente, io sono interessato a un'altra persona che al momento non è qui con me.” Ukyo si toccò la sua chiave con il cuore al collo. “Ikuto, hai notato la sua chiave che ha al collo?” Domandò Yoru. “Sì, e quindi?” “Ho notato che se l’accarezza spesso. Forse gliela regalata qualcuno o qualcuna.” Ipotizzò Yoru. “Sì può essere… sta di fatto che non devi più avvicinarti a Amu chiaro?” “Oh ma sentitelo il gatto randagio come difende la sua Amu. Tienitela pure, chi te la tocca?” Ukyo alzò le mani. “Perché sei venuto qui?” “Non sono affari tuoi. E poi è tutta colpa tua.” “Perché ce l’hai con me? Io non ti ho fatto niente…” “Tu non mi avresti fatto niente? SEI UN BUGIARDO!!!” A un certo punto il potere oscuro dentro di Ukyo si rianimò. Lui s’inginocchiò… “Uh… dannazione.” “Ukyo, che ti succede? Per colpa tua il potere di Ukyo sta fuoriuscendo.” Si arrabbiò Ruki. “Ma di che potere parli? Non capisco…” Ikuto era sconvolto. “Tranquillo Ruki. Eh eh, tra qualche giorno lo vedrai. Mi sono allenato apposta per affrontare te.” Dal corpo di Ukyo uscirono dei fulmini viola. “Che vuoi dire?” Ukyo si rialzò a fatica e richiamò a sé il suo potere. “Ah… andiamocene Ruki.” “Sì.” Ukyo andò via. “Che cosa intendeva dire con quel potere?” “Non lo so, ma la faccenda non mi piace. Ma una cosa la so per certo.” “Cosa intendi?” “I fulmini viola, molto probabilmente sono l’energia oscura delle uova x.” “Ne sei certo?” “Sì, ormai la riconosco.” “Se fosse così, come diavolo ha fatto a ottenere quell’energia dentro di lui?” “Non saprei, non è che gliela messa il tuo patrigno?” “No è impossibile, neanche lo conosce. Dobbiamo assolutamente dirlo ad Amu. Andiamo Yoru…” “Sì certo.” Ikuto corse velocemente a casa di Amu. “Bene.” Saltò sul balcone della sua camera. “Amu ci sei?” Ma vide che non c’era. “Guardate, ce Ikuto.” Esclamò Ran. “Perché è venuto?” Domanda Miki. “Non lo so, vado a dirglielo.” Ran si avvicinò alla finestra. “Perché sei qui Ikuto?” “Devo parlare urgentemente con Amu.” “Bè… ora non c’è, è uscita un attimo. Ma dovrebbe ritornare all’ora di pranzo.” “Capisco, mi puoi aprire?” “Certo.” Ran aprì la finestra. Ikuto entrò e poi la richiuse. “Ciao bellezze.” Salutò Yoru allegro. “Yoruuuu…” Miki abbracciò Yoru. “Eh eh…” “E va bene. Allora, l’aspetto qui.” Ikuto si distese nel suo letto. “Per curiosità, perché è uscita?” “Perché oggi pomeriggio alle quattro e mezzo va al cinema con Tadase. E siccome era agitata, ha deciso di fare una passeggiata per tranquillizzarsi. Ecco tutto…” Disse Ran. “Ah ho capito…” Passò mezz’ora come aveva detto Ran Amu rientrò a casa a mezzogiorno. “Sono a casa.” “Bentornata tesoro, ti sei calmata per l’uscita con Tadase?” Domandò sua madre. “Un po’ sì…” “Mi fa piacere.” “Vado in camera, mi chiami quando è pronto?” “Sì.” Salì le scale e ritornò in camera sua chiudendo la porta. “Ciao ragazze, sono ritorna…” “Ciao Amu, ti aspettavo.” Sorrise Ikuto.” “Oh no, ancora tu Ikuto. E per di più sei sopra al mio letto, chi ti ha detto di starci?” “Oh dai, non essere cattiva con me. Ho saputo che oggi pomeriggio vai al cinema con il tuo principe.” “Eh? Come fai a saperlo?” “Me l’ha detto Ran.” “Aaaargh Ran, come hai potuto dirgli questa cosa?” Amu la prese e la strinse. “Ah… scusami.” “Non incolparla. Caso mai, arrabbiati con me.” “E’ inutile, non riesco a prendermela con te ormai.” “Io lo so perché…” “Su spara…” “Perché nonostante non lo ammetti, tu tieni molto a me.” Amu s’imbarazzò… “Oh piantala con queste sciocchezze. Perché sei venuto qui?” “Ho incontrato Ukyo.” “Oddio, l’hai già picchiato a sangue?” “Non essere sciocca, io non picchio la gente. Anche lui mi ha detto delle cose strane…” “E cioè?” “Tanto per cominciare mi detesta, e questo si sa. Poi al collo ha una strane chiave a forma di cuore che ogni tanto accarezza.” “Ah strano…” “E poi quando gli ho intimato di starti alla larga, lui ha detto chiaramente che non è interessato a te, ma un'altra persona. E quando gli ho detto chi è, mi ha detto di farmi gli affari miei e di pensare a te.” “Cosa? Ma è assurdo…” “Cosa sarebbe assurdo? Il fatto che sono interessato a te e che lui mi ha lasciato il campo libero?” “No. Questa chiave. Sicuramente è un prezioso ricordo che gli ha regalato qualcuno.” “Sì, può essere. E ho scoperto una un’altra cosa strana e spaventosa.” “E sarebbe?” “Improvvisamente si è arrabbiato con me e intorno a lui si sono sprigionati dei fulmini viola.” “Come mai? E che cosa sono?” “Non lo so, ma secondo quanto mi ha detto Yoru potrebbe essere l’energia oscura delle uova x.” “No, è impossibile.” “Sì, è quello che ho pensato anche io. Però a quanto pare ce l’ha dentro di lui.” “Accidenti, questa non ci voleva.” Amu si sedette nel letto appoggiando la mano sotto al mento. “Sei preoccupata?” “Tu che dici scusa?” “Se vuoi, ti posso consolare con un abbraccio come l’altro giorno.” “No grazie, mi è bastato quello. Dunque, cosa facciamo con Ukyo?” “Non lo so, però ha giurato che tra qualche giorno combatterà contro di me scatenando il suo potere oscuro.” “Oh no, non può farlo. Prendersela con te, senza che tu gli abbia fatto niente.” “Hai ragione, però lui mi sembrava molto sicuro di quello che diceva.” “In ogni caso, non posso permettergli che ti faccia del male.” Amu strinse i pugni. Ikuto non disse niente e l’abbracciò. “Ikuto…” “Stai tranquilla, non mi accadrà niente. E se facesse del male a te, io ti proteggerò a tutti i costi.” “Guarda, che non sei obbligato a farlo.” “E invece lo faccio volentieri… perché sei molto importante per me, mia principessa.” “Smettila di mentire…” “Ancora non mi credi? Dovrei baciarti, ma non posso farlo. Sei ancora piccola, per questo aspetto che tu cresca.” “Anche se tra qualche anno sarò grande, io non ti permetto di baciarmi.” “Dici così adesso, ma tanto cambierai idea.” “No, no e ancora no. Ora potresti lasciarmi andare per favore?” “No, voglio restare ancora abbracciato a te per mezz’ora. Mi rilassa stare tra le tue braccia.” “Che assurdità stai dicendo? Dai staccati da me, potrebbe venire mia madre o mia padre da un momento all’altro.” “Non m’importa, così vedranno quanto ci tengo a te.” “Oh insomma Ikuto, tu non ti rendi conto della gravità della situazione.” “Sì me ne rendo conto. E sono pronto a correre ogni rischio per te.” Amu restò senza parole. Il suo cuore batté a mille. “Accidenti, perché il mio cuore non smette di battere?” Pensò Amu. “AMUUUUU, IL PRANZO E’ PRONTO!!!” “Sì arrivo mamma, ah meno male. Hai sentito? Devo andare a mangiare, adesso posso andare?” “Per stavolta sì, ti sei salvata. Però ammetti anche tu che è piacevole stare abbracciato a me.” “Bè in effetti, mi ha tranquillizzato per l’uscita di Tadase per dopo. Quindi grazie…” “Ah, quindi devo farlo più spesso.” “Sì che bello, è appena sbocciato un amore.” Esultò Miki. “Stai zitta Miki. E tu non montarti la testa Ikuto. Immagino che anche tu avrai fame. Appena ho finito di pranzare ti porto qualcosa da mangiare, se fai il bravo.” “D’accordo farò il bravo per te.” Ikuto gli fece l’occhiolino. “Ti conviene…” Amu sorrise e scese di sotto a pranzare. “Eccomi, scusate il ritardo.” Si sedette a tavola. “Oh finalmente cara, pensavo che non volessi mangiare.” Disse suo padre preoccupato. “No no, io mangio sempre papà tranquillo.” Amu pensò: A dire il vero, mi ha trattenuto un certo gatto randagio… questa me la paga. Iniziò a mangiare assaporando con gusto il cibo. “Mm… il cibo è delizioso come sempre, complimenti mamma.” “Grazie tesoro.” Gli sorrise. “Anche a me mi piace il tuo cibo, Mamy.” Disse Ami mangiucchiando felice il suo cibo. “Oh piccola mia, ti ringrazio.” Amu pensò a cosa potessi portare da mangiare a Ikuto. Poi gli venne un’idea. “Ah mamma, posso prepararmi un panino per dopo?” “Perché?” “Bè sai, non si sa mai. Magari più tardi mi verrà fame un'altra volta.” “Eh sì, è tipico di te… va bene puoi pepartelo.” “Ok grazie.” Amu prese due fette di pane e sopra ci mise il prosciutto, la mortadella e il formaggio. Lo coprì ben bene. “Prendo pure una bottiglietta d’acqua.” “D’accordo…” “Ora vado in camera.” “Ma come, hai già finito di cenare? Non lo vuoi il dolce?” “No grazie, sono a posto così.” Fatto questo, prese il panino, la bottiglietta d’acqua e ritornò in camera. “Rieccomi qua.” “Oh finalmente, ce ne hai messo di tempo.” “Oh scusami tanto se ho dovuto dire una bugia a mia madre. Comunque tieni, ti ho preparato un panino con una bottiglietta d’acqua.” Ikuto li prese. “Ti ringrazio Amu.” “Di niente…” “Ehi Ikuto, mi dai un pezzetto del tuo panino?” Disse Yoru affamato. “Certo, tieni-.” Ne staccò un pezzo e lo diede a Yoru che lo mangiò in un nano secondo. “Mm… che buono.” “Ora lo assaggio anche io.” Amo lo guardò speranzosa per vedere se gli piaceva. “Sì, lo confermo. E’ buonissimo, brava Amu.” “Ah grazie…” “Senti, cosa facciamo con Ukyo?” “Non lo so, io sono ancora sconvolta riguardo al suo potere oscuro. Temo che voglia battersi con tutti noi.” “E se anche fosse? Significa che cercheremo di fermarlo, senza Fargli del male.” “Caspita, sei molto cambiato.” “In che senso?” “Solitamente, tu te ne stai sempre per conto tuo come un lupo solitario.” “Sì è vero, ma stavolta no. Ogni tanto è bello cambiare.” “Ma questa frase l’avevo detta io molto tempo fa. Come facevi a saperlo? Allora non ti conoscevo neanche.” “Mm… non lo so. Forse l’ho sentita per caso e mi è rimasta impressa fino a tal punto da ricordarmela.” Amu restò sorpresa dalle sue parole. “Cos’è questo silenzio improvviso?” “Eh? No niente… è che sono rimasta sorpresa dalle tue parole. Non pensavo che un gatto pervertito come te volesse cambiare se stesso.” “E invece sì…” Ikuto finì di mangiare il panino e dopo bevve tutta l’acqua della bottiglietta. “Ah ora sto meglio, ma mi manca qualcosa.” “E cioè?” “Voglio le tue coccole…” “Ecco appunto, ritiro tutto quello che ho detto. Tu non cambierai mai.” Amu si girò dall’altra parte e incrocio le braccia. “Ma dai, non ti sarai mica offesa?” “No figurati…” Ikuto si alzò e l’abbracciò da dietro molto dolcemente. “Perdonami Amu…” “Non c’era bisogno che mi abbracciavi per chiedermi scusa.” Amu lo allontanò. “Va bene, ti chiedo scusa in ogni caso.” “Ok, ti scuso.” “Amu scusa, non ti starai dimenticando qualcosa?” Gli domandò Ran. “Eh? Cosa?” “La tua uscita con Tadase, sono le due e mezzo.” “Ah accidenti, è vero. Me lo stavo scordando per colpa tua Ikuto.” “Guarda, che io non c’entro niente. Sei tu la smemorata…” “Io sarei una smemorata? Ma senti da che pulpito. Ora devo vestirmi, ti dispiacerebbe uscire?” “Non ci penso minimamente. Fa freddo fuori, voglio stare al caldo con te.” “Ma devo spogliarmi…” “E va bene, vorrà dire che mi sdraierò sul tuo letto girandomi dall’altra parte.” E così fece. “Dai cambiati, tranquilla non ti guardo.” “Lo spero per te… Vediamo, cosa posso mettermi?” Aprì l’armadio e scelse una maglia bianca a maniche lunghe con un teschio rosa, dei legghins neri e gli stivaletti. “Perfetto, questi andranno bene. Ikuto, io mi sto per spogliare. Ti avverto, se provi anche solo a guardarmi… te ne farò pentire amaramente.” “Ti ho già detto che non guardo, vai tranquilla.” “Ok…” Si spogliò e indossò i vestiti e gli stivaletti che aveva scelto. “Ho fatto, puoi girarti.” Ikuto si girò e la osservò incantato. “Che ce? Non mi stanno bene?” “No al contrario, sei favolosa.” “Ma dai, non esagerare.” “No, sono serio.” La guardò intensamente. “Grazie… però ora puoi andare, non è necessario che rimani qui.” “No, voglio restare. Ti aspetterò qui, mia dolce principessa.” Ikuto gli accarezzò la guancia. Amu diventò tutta rossa… “N-non d-dire s-schiocchezze…” “Ah ah, la tua faccia è rossa. Sei sempre divertente.” “Gr… come osi?” Come al solito Amu inciampò e andò a finire sopra Ikuto. “Ehi, se volevi che ti saltassi addosso bastava dirmelo.” Sorrise maliziosamente. “Non pensarci neanche.” Si tolse subito da sopra di lui. Amu pensò: Cavoli, che imbarazzo. Io sopra a Ikuto. Se ci ripenso, il mio cuore scoppia. “Dimmi la verità, Tadase ti rende felice?” “Certo, che domande fai?” “Allora, in questo caso io lo farò di più.” “Oh insomma, smettila di dire stupidaggini. Perché non t’interessi a una ragazza della tue età scusa?” “Ci ho provato, ma non sono il mio tipo sinceramente. E poi tu mi attiri molto.” “Ah uffa…” Dopo un’altra mezz’ora arrivarono le quattro e mezzo e il campanello suonò preciso. Dlin-Dlon… “Ah, è arrivato Tadase. Che bello.” Ikuto vide che gli si illuminò gli occhi. Sua madre aprì la porta. “Ciao Tadase.” “Buon pomeriggio, Amu è pronta?” “Credo di sì, ora te la chiamo. AMUUUUU E’ ARRIVATO TADASE, SCENDI!!!” “Sì arrivo, mamma. Bene, io vado. Ran, Miki, Suu: tenete d’occhio Ikuto ok?” “AGLI ORDINI!!” Esclamarono insieme contemporaneamente. “Ottimo, vedi di non combinare casini. Hai capito Ikuto?” “Sì tranquilla, starò qui buono.” Amu si mise la giacca e prese la borsa. “Ok ciao, a dopo.” “CIAO AMU.” Uscì dalla camera chiudendo la porta silenziosamente e scese le scale. “Eccomi Tadase, scusa se ti ho fatto aspettare.” “Tranquilla, andiamo?” “Sì, ciao mamma e papà.” “CIAO TESORO.” Uscirono di casa, Tadase la guardò meglio. “Oggi sei molto carina.” “Grazie.” Amu s’imbarazzò e sorrise. Poi proseguirono verso il cinema. “Ehi Ikuto, io mi sto annoiando. Andiamo a farci un giro?” Si lamentò Yoru. “Lo vorrei anche io, ma non possiamo Yoru. Altrimenti la famiglia di Amu ci scoprirebbe e per noi sarebbe la fine. Cerca di avere pazienza e trovati qualcosa da fare.” Disse saggiamente Ikuto. “Sì hai ragione, ma cosa posso fare?” “Io un’idea ce l’avrei…” Disse Miki. “E quale sarebbe?” “GIOCHIAMO AD ACCHIAPPARELLA!!!” Dissero le tre Shugo Chara. “Cosa? No, non voglio.” “E’ inutile, ormai abbiamo deciso. Non ti puoi rifiutare.” Sorrise maleficamente Miki. “No, non mi va…” Yoru indietreggiò. “Ragazze, prendetelo.” “SI’!!!” Ran, Miki e Suu iniziarono a rincorrerlo. “No aiuto… tre contro uno non vale.” Ikuto piano piano, si addormentò. “Insomma Ikuto, vieni ad aiutarmi con queste tre. Da solo non ce la faccio. Oh cavoli, si è addormentato.” Amu e Tadase che erano al cinema si stavano godendo il film, che parlava di un’eroina che combatteva gli alieni. Amu si era immedesimata molto nella protagonista. Il film finì alle cinque e un quarto. Uscirono dal cinema. “Allora, ti è piaciuto questo film?” “Sì molto, soprattutto la protagonista che salva il mondo dagli alieni. Mi ha rispecchiato molto…” Sorrise. “Eh eh, lo sapevo. Per questo ho deciso di vederlo con te. Perché sapevo appunto che ti piaceva.” “Oh Tadase…” “Vieni, ti riaccompagno a casa.” Tadase gli prese la mano. “Eh? Oh sì.” E’ impossibile che io non provi niente quando sto con Tadase. Il mio cuore batte a mille per la felicità. Ikuto si sbaglia… Da un'altra parte in una casa qualsiasi sopra un tetto c’era Ukyo che osservava spensierato il paesaggio. “A cosa stai pensando Ukyo?” Domando Ruki. “E’ colpa di mio padre se sono diventato così. Le sue bugie e quant’altro… me la pagherà.” “Che cosa vuoi fare?” “E’ molto semplice. Voglio vendicarmi su di lui, mia madre e tutti i guardiani. Sarà una tremenda vendetta. Scatenerò tutto il mio potere oscuro su di loro…” Sorrise perfidamente. “Ma facendo così, non rischi di affaticarti?” “No non accadrà, mi sono allenato apposta per controllarmi. La loro vita sta per giungere al termine. Ah ah ah ah.” Non l’avevo mai visto in questo modo. Chissà se riuscirà a non perdere il controllo… speriamo bene. Tadase aveva riaccompagnato a casa Amu. “Grazie ancora per oggi, sono stata molto bene Tadase.” “Figurati, grazie a te. Ci vediamo domani.” “Sì, a domani.” Tadase andò via e Amu rientrò. “Sono tornata.” “AAAH CIAO TESORO, COM’E ANDATA AL CINEMA CON TADASE?” Dissero all’unisono come sempre sua madre e suo padre. “Ah… ehi calmatevi. E’ andata bene. Senti mamma, oggi sono stanca. Ti dispiace se salto la cena e vado a dormire?” “No vai pure, capita che sei stanca. Buonanotte.” “Grazie, buonanotte…” Amu salì le scale e rientrò in camera chiudendo la porta. “Eccomi qua, avete controllato Ikuto? Ma cosa?” Amu vide che tutti dormirono incluso Ikuto. “Ehi ragazze, non vi avevo detto di controllarlo?” “Oh sì, scusa Amu. Ma dopo un po’ ci era venuto sonno.” Si scusò Ran. “SI’ ANCHE A NOI!!” Si stropicciarono gli occhi. “Eh… lo sapevo.” Amu si tolse il cappotto e la borsa appoggiandole sulla sedia e si avvicinò cautamente a Ikuto. “Ma guardalo, quando dorme sembra così indifeso.” Amu si tolse i vestiti e si mise il pigiama. “Ikuto svegliati, io vorrei dormire.” Cercò di scuoterlo ma non si smosse… “Niente da fare. Io ho sonno… e vabbè non mi lascia altra scelta. Dormirò in questo spazio… aaaawn, buonanotte ragazze.” “BUONANOTTE AMU!!” Amu spense la luce e andò sotto alla coperta… Dopo alcune ore Ikuto si svegliò… “Mm… ma quanto ho dormito?” Anche Yoru si svegliò. “Non saprei, ma sicuramente per un’ora e mezzo. Adesso dovrebbero essere le sei…” “Oh accidenti… Amu sta dormendo. Ma perché non mi ha svegliato?” “Veramente ci ha provato, però tu non ti sei mosso di un millimetro…” “Capisco, sarà meglio che andiamo Yoru. Non voglio creare altri problemi ad Amu.” “Va bene.” Prima di andare via Ikuto baciò Amu sulla guancia. “Buonanotte mia principessa, a domani.” Aprì la finestra, la socchiuse e scese giù incamminandosi. “Stanotte ce proprio un bel cielo stellato.” Sorrise Ikuto. “Sì concordo…” Ikuto e Yoru ammirarono meravigliati il cielo non sapendo del pericolo che li attendeva domani. Capitolo 6 “La vendetta” A casa di Amu la sveglia suonò come sempre alla sette e lei stavolta si alzò subito stiracchiandosi. “Mm… che bella dormita. Ora sì che sto meglio. Aspetta, ma la finestra è socchiusa. Questo vuol dire che Ikuto è andato via?” “Temo di sì Amu, sicuramente stanotte. Esclamò Ran. “Ah capisco…” Amu ci rimase male anche se non lo diede a volere. “Oh no, anche il mio Yoru è andato via.” S’intristì Miki. “Guarda che tu e Yoru non siete mai stati fidanzati.” Disse ironicamente Ran. “Lo so, ma è come se lo fossimo.” “Dai ragazze, non litigate. Ora devo prepararmi…” “A proposito, com’è andata la tua uscita con Tadase ieri?” Volle sapere Ran. “Molto bene, grazie. Il film era bellissimo, parlava di un’eroina che combatteva gli alieni.” “AAAAH CHE BELLO!!!” Esclamarono le sue shugo chara con le stelline agli occhi. Indossò la divisa, si pettinò e indossò le scarpe. “Ecco qua, sono pronta.” “Sei sempre al top Amu.” Ran gli fece l’occhiolino. “Grazie Ran. Ragazze, stavolta venire con me.” “DAVVERO? GRAZIE!!!” “Su entrate nel porta Shugo Chara.” “CERTO.” Le tre shugo chara entrarono dentro alla borsa. “Bene, andiamo.” Prese la cartella e scese giù a fare colazione. “Buongiorno a tutti.” “BUONGIORNO AMU.” “Oggi sei particolarmente allegra, ti è successo qualcosa di bello?” “No mamma, mi sono svegliata semplicemente così di buon umore.” “Ah sono contenta.” Mangiò tre pancake e bevve il suo succo d’arancia. “Sono apposto, vado. Ciao” “Ciao e buona giornata.” Uscì di corsa da casa sua sorridendo. Ukyo che in quel momento si trovava sopra di lei la guardò sorridendo. “Goditi questa giornata cara mamma del passato, perché sarà l’ultima che avrai. Andiamo Ruki, iniziamo il nostro piano.” “Sì…” Ukyo fece la chara change con Ruki e volò. Amu arrivò puntuale alla Seyo Academy, entrò in classe. “Buongiorno ragazzi.” “BUONGIORNO AMU!” Poi entrò il professore e cominciò la lezione. Ukyo si fermò nel punto più alto del parco. “E ora, cosa facciamo?” Domandò Ruki. “Intanto facciamo la chara trasformation, sei pronto?” “Certo, quando vuoi.” “Bene, vieni.” Ukyo fece la chara trasformation con Ruki. “Chara trasformation: Black Demon. Forza guardiani, vi sto aspettando.” Sorrise malignamente. Era l’ora della ricreazione e Amu avvertì qualcosa. “Amu tutto ok?” Si preoccupò Tadase. “Sì, ma non so perché… però avverto qualcosa di strano.” “Che vuoi dire?” Volle sapere Kukai. “Bè… non so. E’ come se sentissi una presenza oscura.” “In effetti, la sento anche io. Ma non si sa a chi appartiene… io propongo di andare a vedere questo pomeriggio, che dite?” “SI’.” Finita la ricreazione le elezioni procedettero fino all’ora di pranzo. Tutti i guardiani finirono di pranzare e ognuno si perse nei propri pensieri. Ukyo stava perdendo la pazienza. “E così non arrivate eh? Bene, allora vi costringerò io. Potere oscuro, vieni a me t’invoco. Aaaaaaaah.” Dal corpo di Ukyo uscì un’aura viola che si allungò fino al cielo. “Non è possibile, guardate là.” Disse Amu indicando qualcosa. I guardiani videro una luce viola nel cielo. “Che cos’è?” “Non lo so, ma non è nulla di buono. Proviene dal parco, presto andiamo.” “SI’.” Così tutti i guardiani uscirono dalla scuola e corsero fino al parco fino al punto più alto. “Ah eccovi guardiani, è bello sapere che ci siete tutti.” Sorrise ironicamente Ukyo. “Ukyo allora sei tu che hai questa energia oscura dentro di te.” “Ah vedo che sei informata… sicuramente te l’avrà detto Ikuto.” “Cosa? Amu è vero?” Domandò Tadase “Sì, mi dispiace non avertene parlato prima. Ma non ho avuto tempo…” “Ma sentitela, non ha avuto tempo di dirti questa cosa. Però con Ikuto ce l’hai avuto…” “Basta, sta zitto. Tadase scusami…” “Tranquilla Amu, non ce problema. Non mi arrabbio per una cosa del genere.” Gli sorrise. “Grazie…” “Oh andiamo, una bella incazzatura ci stava tra voi due. Io già stavo assaporando il momento.” Disse deluso Ukyo. “Chiudi la bocca, tu vuoi farci litigare, ma non ci riuscirai. Perché il nostro amore è molto forte.” “Il vostro amore è molto forte? Ma senti che cavolate stai dicendo. Tadase non è il ragazzo adatto a te.” “Perché chi sarebbe adatto a me, sentiamo.” Dopo un po’ arrivò ikuto. “Eccomi qua.” “IKUTO, COSA CI FAI QUI?” Esclamarono tutti insieme. “Ho visto quella strana luce viola nel cielo… e così sono venuto qui. Vi dispiace?” “No no, ci fa piacere. Vero ragazzi?” “SI VERISSIMO!!” “Eh parli del diavolo… cara Amu, è Ikuto l’uomo della tua vita.” ”Non dire assurdità per favore…” “Come vuoi, sei liberissima di non credermi. Ma tanto tra qualche anno tu e il tuo principe vi lascerete.” “Questo è troppo, facciamo la chara trasformation.” “SI’ SUBITO!!!” Tutti in guardiani incluso Ikuto fecero la chara trasformation. “Oh che carini, peccato che non abbiate alcuna speranza con me… cari guardiani.” Ukyo richiamò il suo potere e diventò una cosa sola. Il suo potere oscuro di ingigantì prendendo la forma di un drago viola con gli occhi gialli. “Accidenti, ma come fa a gestire quel potere pericoloso delle uova x?” Disse Amu sconvolta. “Ah a ah, e questo è solo un riscaldamento di quello che so fare. Vai drago oscuro, attaccali.” Il drago andò velocemente su di loro e fece uscire dalla sua bocca una gigantesca fiammata blu e viola. “Cavoli, e ora cosa facciamo?” Domandò Kukai. “Tranquilli, ci penso io. Holy Crown.” Dallo scettro di Tadase uscì una cupola che li protegge. “Uuuh… niente male principino. Hai una buona difesa, te lo concedo. MA NON SOTTOVALUTARMI. I MIEI POTERI SONO ILLIMITATI, AAAAAAH!!!” Il drago sputò delle bombe fiammeggianti. “State attenti, schivatele.” “Sì.” Una fiammata arrivò da Amu, ma come al solito Ikuto la salvò prendendola in braccio. “Anche questa volta ti ho salvato, mia principessa.” “Grazie Ikuto.” “Oh che carini. Quasi quasi, mi commuovo.” Disse Ukyo ironicamente. Ikuto la mise giù. “Si può sapere perché fai tutto questo? Noi non ti abbiamo fatto niente di male.” “Il solo sentirtelo dire, mi fa arrabbiare ancora di più. Non ti sopporto, il tuo stupido sorriso positivo e il modo in cui aiuti gli altri non ti ha portato da nessuna parte.” “Cosa stai dicendo? Non ti capisco…” “tra qualche anno capirai di avere sempre sbagliato, cara Amu. E comunque, volevo rivelarvi un piccolo segreto del potere oscuro delle uova x.” “E cioè?” “Io l’ho ereditato da Ikuto.” Tutti rimasero sconvolti da questa rivelazione. “E’ impossibile, io non ho questo potere dentro di me.” Disse Ikuto Sconvolto. “Oh no ancora, ma tra qualche giorno ce l’avrai anche tu. Solo che a differenza di te che non sei cosciente io lo sono e riesco a controllarlo.” “Ma cosa… “Ora basta con le chiacchiere. Ho già parlato troppo. Continuiamo a combattere, o non siete capaci?” Li provocò Ukyo. “E invece sì, forza ragazzi. Attacchiamolo tutti insieme.” Disse decisa e seria Amu. “SI’” Quindi lo attaccarono tutti simultaneamente. Ma Ukyo si difese. “Bè? Tutta qui la vostra forza? Mi deludete guardiani.” Amu e i suoi amici avevano il fiatone. Ikuto pensò a come fermarlo. “Basta, ne ho abbastanza. Se vuoi prendertela con qualcuno, sfogati con me. E lascia in pace a loro.” “Ikuto, ma cosa dici?” Disse Amu preoccupata. “Stai tranquilla Amu, ho giurato che ti avrei protetto. E intendo mantenere la mia promessa.” “Oh Ikuto…” “Wow, che nobile gesto da parte tua. Vuoi proteggere Amu e i suoi amici solo per la tua promessa. Ma tanto è tutto inutile…” “Eh eh, se non ci provo non lo saprò mai.” Sorrise Ikuto. “La tua sfrontatezza ti costerà cara. Forza, attaccami pure.” “Con vero piacere.” Ikuto lo attaccò con tutte le sue forze, però si difese anche lui. “Anf anf…” “Ma dai, ti sei già arreso?” “Oh no, Ikuto!!!” Amu cercò di raggiungerlo, ma lui la fermò. “No, non ti avvicinare Amu. Devo affrontarlo da solo.” “Ma tu…” “Non preoccuparti…” Ikuto passò attraverso il drago. “Non è possibile, è passato attraverso il mio drago. Come hai fatto?” Ikuto gli bloccò le mani. “Hugh… cosa vuoi fare?” “Ragazzi, attaccatelo adesso.” “Ho capito, era una trappola. Vuoi tenermi bloccato in modo che tutti loro mi attaccano tutti insieme.” “Eh esatto…” “Non possiamo Ikuto, sennò colpiremo anche te.” Disse Tadase. “Non preoccupatevi, fatelo e basta.” “Povero illuso, pensavi davvero che io non avessi un asso nella manica?” “Cosa vuoi dire?” “Ti regalo metà del mio potere tramandato da te, papà.” “Cosa? Ma che dici?” Ukyo passò il suo potere attraverso Ikuto che subito lo invase. “Cosa mi succede?” Ikuto si allontanò da lui. “Amu e gli altri si avvicinarono a lui. “Ikuto, cosa ti ha fatto?” Domandò Tadase. “Non so come ha fatto, ma col suo solo tocco mi ha trasmesso il suo potere oscuro. Ah… maledetto.” “Ehi tu, come hai potuto fare una cosa del genere a Ikuto?” Si arrabbiò Tadase. “Ma come? Ora lo difendi? Strano… dopo tutto ha cercato di rubarti Amu.” Lo provocò Ukyo.” “Sti cercando di mettermi contro Ikuto, ma non ci riuscirai.” “Dannato… cosa mi hai fatto?” “Dovresti ringraziarmi, ti ho donato metà del mio potere.” “Io non lo volevo… riprenditelo.” “Mi dispiace, ma ormai è tardi. Adesso il mio potere s’insinuerà dentro di te e il tuo corpo subirà una metamorfosi.” “No… io non glielo permetterò…” “E’ inutile, non puoi opporti al potere oscuro. Perché ormai, fa parte di te.” “No…” Ikuto iniziò a trasformarsi. “NO IKUTOOOOO!!!” Capitolo 7 “La metamorfosi” Ikuto si trasformò con una nuova Chara Trasformation, Yoru venne sputato fuori. “Ah… ma cosa?” “Yoru, perché sei uscito da Ikuto?” Domandò Tadase. “Non saprei, ma forse il potere oscuro non gradisce la mia presenza dentro a Ikuto.” “E’ davvero strano…” Disse Kukai. “Chara trasformation: Black Cat Demon.” “Wow, ottima trasformazione Ikuto.” Sorrise Ukyo compiaciuto. “No Ikuto non può attaccarci, non lo farebbe mai.” “E invece sì, mia cara. L’ho detto prima e lo ripeto, Ikuto in questo stato non è cosciente… e attacca chiunque.” Ikuto aveva uno sguardo freddo e glaciale. “No Ikuto…” Ikuto non ci pensò due volte, li attaccò. “State attenti.” Tutti i guardiani evitarono i suoi colpi. “Ben fatto Ikuto. Continua così, fagliela pagare.” “Perché dici così? Non era necessario che trasformassi anche Ikuto con il tuo potere oscuro. E poi io non ci posso credere che te lo ha tramandato lui.” “Tra qualche anno ti mi crederai Amu.” “Che significa?” “Oh mamma mia, quante domande. Sei veramente noiosa. Ikuto, uniamo i nostri poteri e togliamoli di mezzo una volta per tutte.” Ikuto ubbidì e si avvicinò a Ukyo unendo i loro poteri fino a formare una gigantesca sfera viola e blu. “Perfetto. E ORA, PROVATE A SCHIVARE QUESTA GUARDIANI!!!” Esultò maleficamente Ukyo. “Mettetevi tutti dietro di me, presto.” “SI’.” Amu e gli altri si misero dietro Tadase. “HOLY CROWN BARRIERA MASSIMA!!!” Ci fu una forte esplosione. “AAAAAAH…” “Su forza, resistete.” Ma la sfera di Ukyo e Ikuto riuscì a distruggere la barriera di Tadase e li fece cadere a terra. “Oh no, state bene?” Amu e gli altri si rialzarono un po’ a fatica. “SI’… TRANQUILLO.” “Oooh… cavoli, nonostante la caduta avete ancora la forza di rialzarvi. Che coraggio, siete ammirevoli. Ma al prossimo attacco, non vi rialzerete mai più.” Ukyo aumentò il suo potere. “Che cos’ha in mente di fare ora?” Si spaventò Kukai. “Non lo so, ma non lascia presagire nulla di buono.” Disse seriamente Tadase. “Ikuto, mentre io aumento il mio potere… tu approfitta per attaccarli.” “No Ikuto…” Lui li attaccò velocemente con raffiche violente di ombre viola. “Spirale del cuore.” Amu col suo bastone, lo girò velocemente distruggendo tutte le ombre. “Ikuto basta, io non voglio combattere con te.” “E’ inutile Amu, purtroppo non ti ascolta. Ome ha detto Ukyo è incapace di distinguere gli amici dai nemici.” “Ah vedo che hai capito, caro principino dei miei stivali.” Sorrise Ukyo. “No, io non mi arrendo. Sono sicura che dentro al suo cuore ce la parte buona di lui. IKUTO ASCOLTAMI!!!” In un luogo oscuro all’interno della mente di Ikuto accadde qualcosa: ce qualcuno che mi chiama, chi sarà? “IKUTO RIPRENDITI, NON PERMETTERE AL POTERE OSCURO DI DOMINARTI!!!” Amu pianse, ma incredibilmente le sue lacrime attivarono il suo lucchetto e la chiave di Ikuto che emettono una luce . “Ma quella è Amu che piange. “Che sta succedendo? E cos’è questa luce?” Ukyo si coprì gli occhi per quanto era forte. “Sì Amu, ha ragione. Non devo permettere a questo potere di controllarmi. AAAAAH…” Da fuori Ikuto respinse il potere oscuro fino a farlo sparire completamente. “Ah ah…” “Ikuto… Amu corse da lui e lo abbracciò. “Come stai?” “Bene, grazie a te. Prima o poi sarai ricompensata.” Sorrise. “Cosa vuoi dire?” “Meglio che non te lo dica, sei ancora troppo piccola.” Amu si allontanò da lui imbarazzata. “Ikuto, sei sicuro di stare bene?” Si preoccupò Tadase. “Sì tranquillo Tadase, ho completamente respinto il potere oscuro grazie alla forza d’animo di Amu.” “Bene, sono contento.” Sorrise. “Oooh Ikuto, ero così preoccupato.” Yoru lo abbracciò molto forte. “Yoru scusami. Ti ringrazio di essere sempre accanto a me.” “Gr… non è possibile. Come diavolo hai fatto a reprimere il potere oscuro Ikuto?” “A questo posso risponderti io: vedi io e i miei amici siamo uniti insieme a un legame profondo e alla forza dell’amore. E’ grazie a questo che siamo sempre uniti e ci aiutiamo a vicenda, ma tu questo non potrai amai capirlo. Visto, che sei pieno di odio e rancore contro tutti e tutto il mondo.” Disse Amu seriamente. “Ma sentila, una come te che osa farmi la predica. Ne hai di coraggio, ma ora mi avete veramente stancato. Vi eliminerò per sempre dalla faccia della terra.” Il drago oscuro ruggì e gli parlò con la mente. “Ukyo ascoltami…” “Chi ha parlato? Ma sei tu che parla?” “Sì, sono il drago generato dal tuo potere oscuro. Ti sto parlando telepaticamente.” “Wow che forza, dimmi pure.” Sorrise Ukyo. “Vuoi liberarti per una volta per tutte di questi ficcanaso?” “Sì, lo desidero con tutto il cuore.” “E allora, lasciati assorbire da me. Così il tuo potere sarà più potente.” “Ma certo, perché non ci avevo pensato prima? Si facciamolo drago oscuro.” Ukyo aprì le braccia. “Che cosa vuole fare?” Domandò Amu. “Non lo so, vediamo.” “Eh eh, cari guardiani. Adesso è giunta la vostra ora. Mi fonderò completamente con il drago.” “COSA INTENDI?” Esclamarono tutti sconvolti. “Un po’ di pazienza, adesso lo vedrete. Vieni a me, drago.” Il drago volò da Ukyo assorbendo il suo corpo dentro di lui. Ukyo subì una lunga metamorfosi generando una potente esplosione con raffiche di vento. “ATTENTI, HOLY CROWN MASSIMA BARRIERA!!!” Tadase proteggè i suoi amici con la barriera. “Ma cosa?” “Ehi guardate…” Disse Kukai indicando qualcosa. Sotto a un fumo denso apparì un gigantesco drago viola con gli occhi rossi. Il drago si mise a ruggire. “AAAAARGH!!!” “Oh no, ora sì che siamo nei guai.” Si spaventò Nadeshiko. Capitolo 8 “Io ti salverò” “Accidenti, ma come ha fatto Ukyo a trasformarsi in un drago?” Disse Amu sconvolta. “Molto probabilmente, questa cosa l’aveva lasciata come ultima risorsa.” Ipotizzò Ikuto. “Allora, siete stupiti della mia potenza Guardiani?” “Chi ha parlato?” Domandò Tadase guardandosi in giro. “Sono io Ukyo, vi sto parlando telepaticamente. E’ un potere particolare del drago, la telepatia.” “Cavoli, sono senza parole.” Kukai era sorpreso. “Ah ah ah, lo credo bene. Adesso però smettiamola di parlare. Vi distruggerò una volta per tutte. Di voi non resterà neanche la polvere. AAAAAAH!!!” Ukyo sputò la fiamma viola e blu. “Presto, schiviamola.” Tutti i guardiani la evitarono. “Eh eh, per stavolta vi è andata bene.” “Dannazione, se non fossi esausto per prima… farei subito la chara trasformation.” “Non preoccuparti Ikuto, io e gli altri combatteremo anche per te.” Gli sorrise Amu. “Grazie Amu…” “Forza ragazzi, attacchiamolo tutti insieme.” “SI’!!!” Tutti i guardiani attaccarono Ukyo in contemporanea, ma lui creò una barriera. “Ah ah, poveri illusi. Da quando mi sono unito al mio drago la mia potenza è raddoppiata più di prima.” Ghignò Ukyo. “Lo so, ma io e i miei amici non ci arrendiamo. Io penso che tu non voglia farci del male. Perché sento che hai un anima buona e piena di amore.” “Ah ah ah ah, senti che sciocchezze stai dicendo. Sei davvero divertente Amu Hinamori. Tu e la tua bontà d’animo verrete spazzati via per sempre. AAAAAAAH…!!!” Ukyo aumentò la sua aura. Dopo di che aprì la bocca e creò una sfera blu e viola gigantesca circondata dai fulmini. “Ah ah ah ah, è giunta la vostra ora piccoli mocciosi.” “Oh cavoli… per noi la fine.” Si spaventò Kukai. “Ragazzi, non dobbiamo mai arrenderci. Dobbiamo unire i nostri poteri per respingere quella sfera. Forza unite i vostri poteri nel mio scettro.” “VA BENE!!!” I guardiani passarono il loro potere nello scettro di Tadase che s’inondò subito di una luce bianca e gialla. “AAAAH PRENDETE QUESTO!!!” Ukyo laciò dalla sua bocca la gigantesca sfera oscura. ADESSO, POTERE DELLA SPERANZA DEI GUARDIANI!!! Due poteri si scontrarono esplodendosi tra di loro. “Non è possibile, siete riusciti a contrastare la mia potente sfera.” “Siete tutti interi, ragazzi?” “Anche se siamo un po’ stanchi sì.” “Bene Amu.” Sorrise Tadase. “GR… ME LA PAGHERTE CARAAAAAA!!! AAAAAAH…” Ukyo aumentò ancora il suo potere assorbendo l’energia di tutta la terra. “E adesso che combina?” “Sta cercando di assorbire altra energia dalla terra.” Disse serio Tadase. “Aaah… ho paura.” Disse Yaya frignando. “No Yaya, devi essere forte e coraggiosa.” La incoraggiò Amu. ”Sì, ci proverò Amu.” Ukyo ne approfittò per attaccarli e li bloccò col suo potere. “Oh no, non riesco a muovermi. E voi ragazzi?” “NO NEANCHE NOI!!!” “Oh quanto mi dispiace. E bastato distrarvi per un attimo per bloccarvi così. Siete veramente degli ingenui.” Cercarono di liberarsi, ma le corde si strinsero di più. “E’ inutile, quelle sono corde speciali col il potere oscuro in grado di stringervi. Non ne uscirete mai più.” “Hugh… cosa vuoi farci?” “Prima di eliminarvi del tutto, vi torturerò.” Le corde generarono una forte scossa. “AAAAAH!!!” Sentire le vostre urla strazianti è una dolce melodia per le mie orecchie. Ah ah ah ah, voglio sentirle ancora.” Ukyo continuò a dare la scossa ai Guardiani. “Comportandoti in questo modo, non andrai da nessuna parte e rimarrai sempre da solo. Anche io prima ero come te, ma da quando ho conosciuto Amu e i suoi amici sono cambiato grazie a loro…” Sorrise Ikuto. “Oh Ikuto, anche io sono contenta di averti conosciuto.” “Avete ancora la forza di parlare, caspita che coraggio. Ma ora porrò fine alla vostra vita.” Ukyo stava per dargli il colpo di grazia ma la sua chiave sprigionò una luce forte. “Ah, che succede?” Amu e gli altri restarono folgorati da questa luce. “Ora basta Ukyo, non puoi continuare fare del male.” “Chi diavolo ha parlato?” Dentro al drago apparve una ragazza con i capelli biondi e gli occhi castani dell’età di Ukyo. “Ma tu sei Kyo’… la mia amica d’infanzia.” “Sì, sono proprio io. Perché stai facendo tutto questo Ukyo?” “E’ tutta colpa dei miei genitori se sono diventato così. Mio padre nel presente per diventare un bravo violinista ha deciso di partire per Parigi, lasciando me e mia madre da soli. E come se non bastasse lei non ha smosso un dito per impedirglielo… anzi era contenta che partisse. Io non ci ho visto più e sono andato via di casa, decidendo di andare nel passato per vendicarmi di loro.” Disse Ukyo furioso. “Senti, io capisco la tua rabbia e il tuo dolore per quello che ti hanno fatto. Ma non è così che risolvi la tua situazione, anzi la peggiori soltanto. Portando avanti la tua vendetta non andrai da nessuna parte. Li farai solo soffrire…” “Sono io quello che ho sempre sofferto… ma non lo capiscono. Ormai li ho persi del tutto.” Kyo’ gli prese il viso tra le mani. “No, non li hai persi. Loro ti vogliono bene, e te ne hanno sempre voluto. Chissà magari nel presente e nel futuro puoi cambiare gli eventi se li salverai.” “Non ne sono sicuro…” Si rattristò Ukyo. “E invece sì, dai retta alla tua amica. Non lasciarti dominare dal tuo potere oscuro.” “Ehi tu ragazzina, non t’intromettere. Ukyo continua la tua opera di distruzione.” Ruggì il drago. “Ma tu vuoi farti controllare da questo orrendo drago?” Disse Kyo’ indicandolo col pollice. Ukyo ci rifletté poi ripensò ai suoi genitori pensando che sicuramente attendevano il suo ritorno. “Hai ragione Kyo’, io ho commesso un errore. Ma ora ho capito, ero talmente cupo e disperato per la paura di perdere i miei genitori.” “Ma che stai dicendo? Quella misera umana ti ha ipnotizzato con le sue belle parole. Non starla a sentire, ritorna in te.” S’infuriò il drago. “NOOOOO, LASCIAMI IN PACE!!!” Da fuori il drago ringhiò. “Che cosa sta succedendo a Ukyo?” Domandò Amu. “Io penso che sta cercando di liberarsi del drago e del potere oscuro.” Rispose Ikuto. “Ne sei sicuro?” “Sì, guardate bene.” I guardiani osservarono meglio. “Sì, l’ho notato anche io.” Esclamò Yaya. Dentro al drago Ukyo aumentò il suo potere. “Bravo ragazzo, continua così. Più tu ti arrabbi, più io accumulo potere.” Sorrise il drago. “Accidenti, non so che fare…” “Distruggi tutto quello che ti fa soffrire.” “No Ukyo, non starlo a sentire. Così fai il suo gioco, devi stare calmo e rilassato. Solo così vincerai contro di lui. Guarda me e lasciati andare.” “Va bene Kyo’.” “No, non guardarla Ukyo.” Kyo’ l’abbracciò. “Cosa fai?” “Ti dono la mia luce della speranza affinché il potere oscuro se ne vada via per sempre.” “Certo, fai pure.” Ukyo chiuse gli occhi. “NOOOO, NON FARLO!!!” Da fuori una apparì una luce che ricoprì il drago. “EHI GUARDATE!!!” Indicò Tadase. “Il drago sta quasi scomparendo.” Notò Amu. “Ho fatto, ora il drago è scomparso.” “Ti ringrazio Kyo’…” “Figurati, è stato un piacere. Adesso però devo lasciarti, il mio tempo è limitato.” “Capisco, ti rivedrò?” “Chissà, potrebbe succedere. Ciao Ukyo.” “Ciao Kyo’.” Kyo’ andò via. Ukyo ritornò normale. I guardiani vennero liberati… “Ah siamo liberi.” Esultò Kukai. I guardiani si avvicinarono a Ukyo. “Ora immagino che mi odierete per tutto quello che ho fatto.” S’intristì Ukyo. “No, non potremmo mai odiarti.” Sorrise Amu. “Perché Amu?” “Non eri tu a compiere quelle orribili azioni, ma il tuo drago.” Disse Ikuto. “A proposito, chi ti ha salvato dal potere oscuro?” Volle sapere Amu. “Quanto sei curiosa piccola Amu. Comunque, una vecchia amica. Senza di lei non ce l’avrei mai fatta. Mi ha aiutato a sbarazzarmi per sempre dal potere oscuro.” “CHE BELLO NE SIAMO SOLLEVATI!!!” Esclamarono tutti insieme. “In ogni caso mi dispiace molto per aver tentato di farvi del male, soprattutto a te Ikuto.” “Tranquillo, sei già perdonato. Ah ora che ci penso, quando mi avevi trasmesso il tuo potere oscuro mi avevi chiamato papà o sbaglio?” Ukyo s’imbarazzò: Oh no, e ora cosa m’invento? Mm… ah sì. “No probabilmente te lo sei immaginato. Sai, ci può fare.” “Ah ok, sì può essere.” “Ehi, anche io volevo scusarmi per essere stato cattivo con voi.” Disse Ruki. “Non ce problema, ormai sei dei nostri.” Sorrise Ran. “Eeeh veramente…” Ukyo lo interrompe. “Non preoccuparti Ruki, glielo dico io.” “Dirci cosa?” Domandò Tadase. “Dopo domani, io partirò.” “COSA? E PERCHE’?” I guardiani ci rimasero male. “Proprio adesso che siamo diventati amici, tu vai via?” S’intristì Amu. “Ehi piccola Amu, non t’intristire dai. E poi non è un addio.” “Va bene, allora domani possiamo venire a salutarti?” “Ma certamente, dovete venire. Domani pomeriggio verso le cinque venite tutti al parco.” Sorrise Ukyo. “VA BENE!!!” Detto questo ognuno andò nella propria casa. Capitolo 9 “Arrivederci Ukyo” Il giorno dopo tutti fecero la loro solita vita. Amu stava facendo una passeggiata al parco con le sue shugo chara. Sono le dieci di mattina ma stavolta la scuola non c’era perché era un giorno festivo. “Aaah e anche oggi ce una bellissima giornata.” “SI’ E’ VERO!!!” Amu come al solito non guardò dove andava e andò a sbattere contro qualcuno. “Ahia… che male.” “Sei sempre la solita sbadata, mia principessa.” “Ikuto, cosa ci fai qui?” Si rialzò. “Te l’ho detto l’altro ieri, che ti avrei ringraziato adeguatamente per avermi salvato.” “Guarda che non ce n’è bisogno io…” “Tu ci sei stata sempre per me. Anche se all’inizio non sopportavo il fatto che tu mi aiutassi, ma poi ho capito perché lo fai.” “Smettila, tu non sai quello che dici.” “Ukyo aveva ragione quella volta che ti ha detto che tu scappavi dai tuoi veri sentimenti.” “No è una bugia…” In tutta risposta Ikuto l’attirò a se e l’abbracciò forte forte. “Ma Ikuto…” “Non smetterò mai di ringraziarti per tutte le volte che mi hai salvato, mia principessa. Io ti ho sempre amato, ma come ho già detto… aspetterò che tu cresca per confessarmi i tuoi sentimenti.” “Non accadrà mai…” La lasciò andare e le baciò la guancia. “Questo lo vedremo…” Sorrise e andò via. Amu era rimasta sconvolta. “Ehi Amu, ci sei?” Ran gli sventolò una mano davanti alla faccia. “Eh? Sì, ci sono. Andiamo a casa.” “OK.” Quindi secondo Ikuto, io tra qualche anno gli dovrei confessarvi i miei sentimenti? Aaaah accidenti, ma cosa mi metto a pensare? Amu ritornò a casa. Arrivò il giorno della partenza di Ukyo e tutti i guardiani andarono al parco incluso Ikuto, dove si trovava già Ukyo. “UKYO ECCOCI QUA!!!” “Ah ottimo. Però devo aspettare una persona.” “E cioè?” Improvvisamente dal nulla apparì un uomo misterioso. “Eccomi qua, scusa per il ritardo.” “Tranquillo Maestro.” Si sorrisero. “COSA? TU CHI SEI?” “Oh scusate, non mi sono presentato: piacere di conoscervi, io sono Orion il maestro di Ukyo.” “Ah capisco…” Ukyo si allontanò un attimo da loro. “Ehi maestro, ti ha visto qualcuno mentre ti tele trasportavi?” “Certo che no, ho fatto finta di correre al parco.” “Ah meno male…” Sospirò Ukyo. “Piuttosto, hai risolto la tua faccenda qui nel passato dei tuoi genitori?” “Sì tranquillo, ma ormai la vendetta non serve più. Mi ha aiutato la mia amica Kyo’ a capire quello che devo fare.” Sorrise. “Oh vedo che stare qui nel passato ti ha cambiato al meglio.” “Sì, grazie ai miei genitori e ai miei amici.” Li guardò orgoglioso da lontano. “Non hai intenzione di dirgli chi sei veramente?” “Assolutamente no, altrimenti gli rovino la sorpresa.” “Sì, hai ragione. E per quanto riguarda il potere oscuro?” “Me ne sono liberato per sempre.” “Bravo ragazzo, così si fa.” “Grazie Maestro, è tutto merito tuo. I miei del presente come stanno?” “Benissimo, ma gli manchi molto. Non vedono l’ora di rivederti.” “Che bello.” “Ehi voi due, di cosa state parlando?” domandò Amu alzando un braccio. “NO NIENTE, SCUSATECI!!!” Dissero in sincronia. Ukyo e Orion si avvicinarono a loro. “Bè ragazzi, è giunto i momento dei saluti.” “GIA’…” “Allora vado, statemi bene. Soprattutto tu e Ikuto.” Si rivolse ad Amu. “GRAZIE ANCHE TU UKYO!!!” Ukyo s’incamminò ma Amu lo fermò. “Aspetta Ukyo.” ”Sì dimmi.” “Non vuoi proprio dirmi chi sei veramente?” Ukyo gli accarezzò la testa. "Quando sarai più grande lo saprai, piccola Amu.” Ukyo gli sorrise e se ne andò lasciando Amu completamente spiazzata. E fu così che Ukyo partì con Orion salutando affettuosamente tutti i guardiani e ritornò nel presente riappacificandosi con i suoi genitori vivendo una vita felice e piena d’amore. FINE.
   
 
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