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Autore: Farkas    14/08/2021    3 recensioni
Una riedizione del crossover "Crisi su Terra-X" che presenta, nuovi personaggi, diversi elementi di trama e ovviamente la coppia Snowbarry.
E' il giorno del matrimonio di Barry e Iris, ma nemici insospettabili si presentano a turbare la cerimonia, mentre la mente di Barry viene turbata da una possibilità che si è sempre rifiutato di vedere, per quanto fosse proprio di fronte a lui.
Il velocista scarlatto, e i suoi alleati dovranno vedersela con una delle minaccie più tremende che abbiano mai affrontato, e Barry dovrà comprendere cosa o meglio CHI desideri davvero il suo cuore.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Barry Allen, Caitlin Snow, Felicity Smoak, Oliver Queen/Arrow
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Other Heroes'
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CRISI SU TERRA-X RELOADED

 

Capitolo 13: La Battaglia di Central City (parte III)

 
Oliver gemette sentendo la forza della velocità, entrare dentro di lui. Se non avesse saputo cosa aspettarsi, non sarebbe riuscito a combinare nulla, ma per fortuna Barry gli aveva descritto molte volte i suoi poteri.
La voce dell’amico gli risuonò in mente: “È una sensazione incredibile Oliver: il vento sul mio viso, i piedi che sfiorano a malapena il suolo… e la Forza della velocità che scorre dentro di me. Non sai come ci si sente… la senti pulsare dentro di te in ogni cellula, in ogni respiro. La Forza della Velocità è viva. E io ne sono parte”.
Oliver chiuse gli occhi e inspirò profondamente. Si sentiva travolgere da una fantastica energia. Aveva l’impressione che nel suo corpo scorresse elettricità, al posto di sangue. Poi si mosse.
Tutto attorno a lui era come immobile. In un attimo, disarmò e legò la sua controparte, Black Siren e Silver Banshee premunendosi anche di imbavagliare le donne. Oliver, non era abituato a quei poteri, contro un vero velocista non avrebbe avuto alcuna possibilità di vincere, ma contro quei tre era tutta un’altra storia.
Ma Girder… Barry gli aveva parlato di quel tizio (era esaltato dall’aver finalmente dato una bella lezione, al bullo della sua infanzia) e gli aveva anche spiegato come. Peccato che non se lo ricordasse.
-Cisco, ho usato il piano B- fece il sindaco. - Come abbatto Girder?-.
-Devi creare un pugno supersonico, raggiungendo Mach 1-.
-E come si fa? -.
-Prendendo la rincorsa. Tu limitati a correre, ti dirò io quando avrai raggiunto la distanza necessaria. Nel frattempo, prepara il pugno-.
Immediatamente Oliver svanì in una scia di luce, sotto gli occhi esterrefatti di nemici e alleati.
 
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Kara strabuzzò gli occhi sentendo quell’incredibile energia entrarle dentro. Si sentiva invincibile, gloriosa, potente come non mai. La Forza della Velocità si unì perfettamente alle radiazioni solari presenti nel suo corpo.
Un attimo dopo Supergirl partì alla carica, tanto velocemente da essere invisibile
“Wow. Capisco perché questa roba causi dipendenza. Lo capisco eccome” si disse la bionda, mentre aggrediva le native di Terra-X a tutta velocità. Overgirl e Bizzarro-X non riuscivano nemmeno a vedere gli attacchi della loro avversaria, figuriamoci a schivarli.
A quel punto la sorella adottiva di Alex, si scatenò. Prima colpì padrona e schiava, rispettivamente con un montante ed un gancio, poi sbatté loro le teste l’una contro l’altra, in perfetto stile fumetti, poi le divise col super soffio per impedir loro di coprirsi a vicenda. Ma la vera mossa ad effetto fu quella finale: afferrò l’urlante Bizzarro e la usò a mo’ di clava per colpire Overgirl in faccio e sullo stomaco.
Subito lasciò andare Bizzarro e la tempestò di colpi, fino a metterla K.O. Prima però che la nativa di Terra-38, potesse assalire Kara Queen, quest’ultima prese a urlare come un’ossessa, mentre il suo corpo cominciò a brillare. E nei punti più luminosi si aprirono delle crepe.
-Kara, la tua controparte ha raggiunto il punto critico! Sta per esplodere! - le urlò Winn alla radio.
-Cosa posso fare? - rispose la supereroina tentando di non pensare alle conseguenze dell’esplosione. Lei forse avrebbe avuto una possibilità di sopravvivenza, ma la città, anzi lo stato sarebbe stato spazzato via e con essi anche due dei suoi più cari amici.
-Portala più in alto possibile, dove l’esplosione non possa danneggiare nessuno! - s’inserì Wells. - E fallo in fretta! -.
Malgrado la situazione Kara non poté non sorridere: in quel momento era probabilmente la creatura più veloce di tutto il multiverso.
Afferrò Kara-X e decollò a tutta velocità. La solita scia che si lasciava dietro, stavolta era attraversata da scariche elettriche che si dissiparono nell’aria.
Muoversi tanto in fretta era una sensazione così esaltante che per un attimo, Kara si ripromise di farsi dare da Barry la formula del V-9, prima di ricordarsi delle “avvertenze” del velocista.
Il volto di Overgirl era talmente soffrente che per un attimo Kara si sentì dispiaciuta per la sua doppelganger, poi si ricordò di che tipo di persona fosse e la sua compassione sparì più in fretta di un bicchiere d’acqua fresca, nella gola di uno costretto a rimanere in città a Ferragosto. Kara-X era una persona orribile e il mondo – anzi, tutti i mondi- sarebbero solo migliorati con la sua morte. Certo, potendo, avrebbe preferito prenderla viva, ma l’altra lei si era scavata la fossa da sola.
Devo stare attenta a non avvicinarmi troppo al sole, o farò anche io questa fine” si disse la cugina di Clark, continuando a salire. Era già fuori dalla stratosfera, quando di colpo l’elettricità che la circondava sparì e rotolò in avanti per inerzia, lasciando andare la nazista, mentre un dolore indicibile, si diffondeva in tutta la sua area corporea.
“Maledizione, l’effetto è già finito!” ebbe a malapena tempo di pensare l’eroina prima di vedere esplodere la donna identica a lei.
Kara-Zor-El venne travolta in pieno sia dallo scoppio che dall’onda d’urto. E dopo che la sua mente fu caduta nell’incoscienza, fu il suo corpo a cadere.
 
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Nessuno si era ancora reso conto dell’accaduto, quando Girder-X venne mandato al tappeto da una scia di luce e un secondo dopo tutti i vetri vicini andarono in frantumi, rumore che si unì a un altro schianto assordante*.
Oliver-X, purtroppo era riuscito a liberarsi e proprio in quel momento la sua controparte che stava per attaccarlo, perse la velocità e a causa dello slancio accumulato, scivolò rovinosamente sbattendo contro un muro. Il dolore causato dall’urto, però fu nullo rispetto a quello provò il giovane Queen mentre vedeva la scia d’elettricità intorno al suo corpo, farsi sempre più rarefatta fino a sparire. Gli pareva che tutti i suoi muscoli stessero bruciando.
“Maledizione… mi sento stanchissimo” si disse Oliver. “L’effetto del V-9, si è già esaurito… Barry non doveva darmene così poco!”.
 
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Un ufficiale nazista rotolò nella polvere, la gola trafitta da una freccia.
“E con questo le frecce sono finite” si disse Roy. Però gli restavano ancora le granate.
-Ehi, bastardi sono qui! Che aspettate? Venite a prendermi! - urlò Arsenal-X, non tanto per spacconeria, ma perché voleva essere certo di usare bene le granate. Per fortuna una dozzina di quei balordi, gli si lanciarono contro urlando.
-Venite pure idioti! Ho un bel regalino per voi! - rise il marito di Jade, lanciando la granata e procurando altri dodici perdite ai nazisti.
-Che aspettate? Andate a prenderlo! - abbaiò un sergente.
-Perché faccia saltare in aria anche noi? - ritorse un soldato. -È palese che abbia altre munizioni, o cercherebbe un nascondiglio. Andateci voi, se proprio ci tenete! -.
Un attimo dopo il sergente fece fuoco contro il proprio subordinato, uccidendolo.
-Altre obiezioni? - ringhiò, prima che uno dei soldati, gli ricambiasse la cortesia usata al suo commilitone.
-Fottiti, imbecille! -abbaiò il soldato. - Io preferisco campare! -.
In quell’istante due sai s’infilarono nelle gole di altrettanti soldati. Jade spiccò un balzo e aiutandosi col suo rampino, riuscì ad afferrare Roy e dandosi la spinta col muro, sollevò entrambi fino al terzo piano del palazzo vicino a cui avevano combattuto in cui fecero il loro ingresso sfondando una finestra.
Un attimo dopo marito e moglie si baciarono appassionatamente.
-Grazie. Un salvataggio spettacolare-.
-Robetta, caro. Robetta. Pensi di farcela a muoverti? -.
-Non abbastanza in fretta-.
-Allora, rimani qui. Io vado a dare manforte ad Helena e a quel tipo fatto di ferro-.
-Prendi queste- ansimò Roy porgendole le granate.
-Non ti lascio disarmato-.
-Mi prenderai uno dei fucili rimasti di sotto. I nostri amici? -.
La vietnamita, si avvicinò prudentemente alla finestra: - Spariti. Dopo che hanno iniziato a spararsi fra loro e che io ne ho uccisi altri due, avranno preferito cambiare aria. D’altronde se ci avessero seguiti qui sopra, con una sola granata avremmo potuto fare piazza pulita-.
-Già… se vincono la battaglia, dovranno solo dire al loro amato fhurer che quei due li abbiamo uccisi noi, in caso contrario avranno un mondo tutto nuovo in cui nascondersi-.
Jade girò lo sguardo. Lei e il marito dovevano essere entrati in un ufficio, viste le scrivanie e i computer. Non c’era nessuno, quindi evidentemente di qualunque attività si trattasse, quel giorno era chiusa.
Una rapida ricognizione rivelò che non c’erano pericoli, quindi Jade si dedicò alla ferita di Roy.
-Niente di grave, ma è meglio che rimani qui- annunciò dopo averlo medicato alla meno peggio e averlo aiutato a raggiungere le scale. –Se vedi arrivare qualche nemico, getta una granata-.
-Solo se prometti di prenderne una tu. Tanto se ne facessi scoppiare due, potrebbe esserci crolli pericolosi-.
Jade fece una smorfia ma accettò l’ordigno e poco dopo portò su una dozzina di fucili.
-Tanto per non lasciarli in mezzo alla strada. Uno me lo prendo io-.
Quand’era in battaglia Jade diventava una macchina da guerra, fredda e priva di pietà, ma in quel momento qualcosa dentro di lei s’incrinò e si precipitò su Roy, ricoprendolo di baci.
Dopo cinque deliziosi minuti alla fine l’asiatica si staccò dall’americano e si diresse verso l’uscita.
-Io ti amo- si limitò dire Arsenal, vedendo Chesire allontanarsi.
-Anch’io ti amo e tornerò- rispose l’altra senza nemmeno voltarsi.
Jade Harper non desiderava altro che rimanere al fianco del marito per proteggerlo, Chesire però sentiva che era suo dovere tornare in battaglia e che Cacciatrice contava su di lei.
La vietnamita continuò a camminare mentre dentro di lei donna e soldatessa combattevano furiosamente. Arrivata all’uscita del palazzo per un attimo di voltò, come a voler tornare sui propri passi. Poi sentì un’esplosione, proveniente dall’ultimo luogo in cui aveva visto Helena e corse in quella direzione.
Alla fine aveva vinto la soldatessa.
 
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-Ammetto che la rotta di collisione è stata una buona idea, ma non potevate avvertirci prima? - disse stizzita Felicity.
-Vi sareste agitati inutilmente- replicò Winn.-Cisco come procede là sotto?-.
-Ho perso i contatti con Kara e Oliver-.
Sforzandosi di non pensare a cosa poteva voler dire, Winn si concentrò sui comandi. Era proprio come in un videogioco. E ormai il boss era vulnerabile.
“Posso farcela. Posso farcela. Questa è una cosa nelle mie corde. Qui posso rendermi davvero utile” si disse il figlio del Giocattolaio.
-Ehi, copilota, serve la tua assistenza! -.
-Da quando sono io il copilota? -.
-Hai già disattivato gli scudi… lascia un po’ di gloria anche a me.
In folle raid di laser, bombe e siluri le due navi temporali si diedero battaglia nei cieli di Centra City. In tv, sarebbe stato uno spettacolo che avrebbe tenuto gli spettatori incollati allo schermo.
A un certo punto la Waverider si ritrovò sopra la sua controparte nazista.
-ATTACCO FINALE! - fecero all’unisono Cisco e Winn, lanciando una scarica laser contro la Wellenteiner, che esplose.
-Scacco matto! - dissero nuovamente in coro i due, prima di battere il pugno chiuso, contro una mano aperta e poi darsi il cinque.
Harry alzò gli occhi al cielo, mentre Felicity ridacchiava *.
-Se i bambini hanno finito di giocare, temo che Snow abbia un problema! -.
-E allora noi saremo la soluzione! - dichiarò determinato Cisco, dirigendosi verso la sua migliore amica.
 
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Malgrado fossero due contro una, Firestorm e Killer Frost non riuscivano a imporsi su Killer Frost-X. I loro poteri non potevano essere combinati e la moglie di Barry-X, si era furbamente tenuta vicina alla controparte, in modo che Firestrom non potesse attaccare dà né lontano, né da vicino per paura di colpire la sua alleata.
“Maledizione sono identiche!” imprecò Jax.- Se non riusciamo a distinguerle, come sappiamo quale Caitlin aiutare? E se ci avviciniamo rischiamo di ferire anche la Caitlin buona”.
A onor del vero, Ronnie-X non si sarebbe certo addolorato per la morte della Caitlin di Terra-1, ma razionalmente sapeva che quella donna non gli aveva mai fatto nulla e che era dalla sua parte, quindi si sforzava di tutelarne la sicurezza.
Di colpo la Waverider volò più vicina ai tre contendenti, fino a raggiungere le guerriere che si scambiavano colpi con i loro pugnali di ghiaccio.
 
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-Come facciamo a distinguerle? - ansimò Felicity.
-Lo so io- rispose Cisco attivando gli altoparlanti.
 
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-CAITLIN! COSA AVETE FATTO TU E RONNIE PER IL VOSTO PRIMO ANNIVERSARIO? - tuonò la voce di Cisco.
Gli occhi di Caitlin-1 tornarono marroni, mentre rispondeva: - Siamo andati fuori città. È stato quel giorno che io e te ci siamo conosciuti-.
Un attimo dopo il laser della Waverider, colpì con precisione chirurgica il ponte di ghiaccio della Killer Frost che era rimasta zitta. Una zaffata di ghiaccio, proveniente dalla sua controparte, la spedì dritta verso un balcone. La nazista, batté violentemente il capo contro il muro e perse i sensi.
Un attimo dopo Firestorm atterrò, di frotne a Killer Frost-X. Eccola lì, la sua nemica, la sua torturatrice, indifesa alla sua mercé. Ronnie alzò il pugno e lo fece avvolgere dal fuoco.
“Non farlo! Non devi!” urlò Jax. “Non è più una minaccia”.
“Tu non sai cosa mi ha fatto”.
“Non ha spezzato il tuo spirito! Se lo avesse fatto, non saresti qui a combattere, non avresti rischiato la vita per salvarci! Non permetterle di farlo ora! Se la uccidi non sarai migliore di lei! Se il tuo Martin somigliava un minimo al mio, non avrebbe mai voluto che tu diventassi un assassino!”.
“Cresci. Credi che non abbia ucciso dei nazisti prima d’ora?”.
“In battaglia è diverso. Se lo avessi fatto mentre ci combatteva non avrei detto niente: sarebbe stata o la nostra vita o la sua. Ma così… è un omicidio. E io non voglio averci nulla a che fare. Se vuoi diventare un mostro, fallo da solo”.
Detto ciò, Jax si separò da Ronnie.
-Non serve batterli, se poi vi comportate come loro. Il vostro mondo non migliorerà con voi al potere-aggiunse Jefferson guardando Ronnie con occhi fiammeggianti.
-Quasi le ultime parole di un uomo molto saggio- commentò Ronnie-X, continuando a guardare Caitlin Allen svenuta. Poi le ammollò un calcio dritto sul naso. –Non ti ammazzerò. Ci penserà la giustizia a te-.
 
Fu in quel momento che un’esplosione devastante squarciò l’aria.
 
 
  • Causato dal colpo. I vetri si rompono, perché Oliver ha infranto il muro del suono.
  • Mossa tipica dei Power Rangers quando abbattono un nemico con il Megazord. Credo di quelli della serie Mystic Force, ma potrebbero farlo anche altri.
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
 
Dopo tanto tempo, riesco a rimettere mano a questa storia. Avrei voluto aggiornare prima, ma fra mancanza d’ispirazione e impegni personali, non mi è stato proprio possibile.
Gli scontri, forse sono stati un po’ veloci, ma in fondo quando i protagonisti ottengono un powe-up quasi sempre dominano la battaglia. Certo qui il power-up, li ha piantati in asso sul più bello, ma capita anche questo. Overgirl, poi era malata e quindi non poteva durare a lungo. Né delle urlatrici e uno normale, potevano fare molto contro un velocista, soprattutto non sapendo che avrebbero dovuto affrontarlo.
Non c’è molta introspezione nelle lotte di Supergirl e Green Arrow, ma dato che dovevano durare pochi minuti non mi pareva il caso di inserire lunghe riflessioni… non credo s’intonassero al ritmo frenetico di quegli scontri. Ho rimediato con Roy e Jade. Il fatto che siano normali, permette di scavare di più nella loro psiche… insomma credo che avere i superpoteri dia un po’ più di sicurezza, anche se devi affrontare altri esseri che ne siano dotati. D’altronde non credo che mentre lotti per la vita, tu abbia il tempo di fare lunghe riflessioni… quelle le ho messe in momenti di pausa.
Quanto a Winn, la sua paura l’avevamo già vista negli scorsi capitoli, quindi mi pareva superfluo tornarci. Magari nel finale ne riparlerò.
Mi ritrovo a dover dividere ulteriormente la battaglia. Non pensavo che avrebbe occupato ben quattro capitoli, ma già così questo è venuto abbastanza lungo, perciò vedremo la lotta tra i due Barry e i due Oliver più avanti. E stavolta sono certo di concludere la battaglia nel prossimo capitolo.
Ringrazio qui daffodil, edoardo811, fenris e Nerowolf, recensori dello scorso capitolo e Justanordinarygirl che ha messo la storia nelle seguite. Spero di trovarvi tutti (e anche altri) nelle recensioni a questo capitolo.
Farkas.
  
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