-Ahh!!!-
urlai soffocata stringendo
le palpebre e alzando poi gli occhi al cielo.
Era
il quinto?Il decimo?Avevo perso
il conto oramai… Sembrava che diventasse abitudinario;magari non ci
pensavo
nemmeno su. Afferravo la lametta e pensando al motivo della mia
sofferenza, con
forza tracciavo un graffio che ben presto divenne un uscire di sangue.
Quella
volta però mi cadde la lametta dalle mani e tremavo dappertutto;la
paura iniziò
ad incombermi usciva troppo,troppo sangue! In preda dalla disperazione
volevo
prendere un panno e fermare il sangue ma i muscoli me lo impedivano.
Volevo
fare un gesto
semplice:alzarsi. Un gesto che tutti giorni compievo senza
problemi,solo adesso
lo vedevo come un obbiettivo irraggiungibile.
A
malapena riuscivo a respirare,il
cuore batteva a 1000 e volevo uscire da questa situazione che per un
secondo
pensai che fosse “la morte”.
Spalancai
gli occhi e pensai “e se stessi morendo?!"
Ero
depressa da tanto tempo; dalla
mia impossibilità di avere il mio unico desiderio, la mia unica ragione
di
vita…Fino a qualche mese fa.
È
la voce dei famosissimi Tokio
Hotel: Bill Kaulitz.
La
prima volta che lo vidi cantare
sulle note di Monsoon fu un tuffo al cuore;mi paralizzai dinanzi al
plasma e
come una rimbecillita guardavo il video. Era come se il tempo si fosse
fermato
attorno a me sentivo solo quella musica scorrermi nelle vene. Quella
canzone,
quella voce, quel cantane…Divenne ben presto la mia droga.
Ascoltavo
solo i Tokio Hotel, mi
affiancai a loro anche come stile; mi feci fare un ciuffo emo
sull’occhio
sinistro e i capelli,di natura neri, all’interno li feci un po’
turchesi dello
stesso colore dei miei occhi.
Sapevo
che dopo tutto questo
cambiamento i miei genitori i miei amici mi avrebbero disprezzato e
umiliato in
continuazione come già accadeva in alcuni gruppetti punk della scuola.
Ma non
fu così.Mi supplicavano solo di ritornare come prima senza stancarsi
mai di
dirlo.In poche parole nessuno mi disprezzò.
Ero
sempre stata un desiderio di
molti ragazzi e automaticamente fui la rivale della copia di Paris
Hilton della
mia
scuola:Mariah
Mi importava poco dei ragazzi e di lottare con quella barbie
sputa-veleno. Ero stata con parecchi ragazzi ma dopo qualche anno mi
scocciai
anche di loro;erano tutti uguali, tutti stronzi, tutti mi volevano per
la mia
parte estetica,tutti fottutamente uguali.
La
mia vita così fino all’anno scorso passò sempre noiosa,lineare senza
troppe
emozioni. C’è chi mi giudicava snob,perché passavo il resto delle
giornate a
rifiutare ragazzi e a andare in giro per i negozi.
Altri ancora “principessa di ghiaccio” non
avevo cuore secondo loro…Il problema è che erano incapaci di conoscermi
dentro.
Lasciai
così per anni scorrere
giudizi stupidi e mille altre fandonie. Ma un giorno il disco si fermò
così
bruscamente da farmi vedere il mondo
all’ingiù. Il 1°giugno 2007, una data che non dimenticherò mai, vidi
Bill;così
si chiamava. Un nome così semplice per rinchiudere un mondo di talento
e di
bellezza.
La
prima cosa che mi colpì fu la sua
voce e pian piano mi innamorai anche dal suo viso,dal suo sguardo,dalle
sue
mani,da tutto…
Non
lo conoscevo quel ragazzo,
eppure mi sembrò di aver trovato l’unico diverso dalla massa maschile
mondiale.
Cercai di farmene una ragione c’è, non poteva essere possibile
impazzire in un
secondo per un tizio che canta pop/rock.
E nella famigerata lotta ragione
contro cuore;vinse il secondo lasciai la vittoria all’amore segui il
cuore…Fu
lo sbaglio più grande della mia vita…
Ma
come si dice…Anche dall’errore più banale della tua vita ne deriva
qualcosa di
bello ma che dico bellissimo…