Note iniziali: Come già detto, questo testo nasce come esperimento musicale; il ritornello (caratterizzato dalle virgolette) lo immagino come enunciato con un megafono. Buona lettura.
Damnatio memoriae
Ti vogliono lì a elaborare un pensiero
che non sia sincero
che non sia mai vero
Ti vogliono lì a cercare risposte
tra le mille e due cento
da loro proposte
Ti vogliono lì a parlare di un concetto
che sia da loro quello prediletto
Ti vogliono lì ad annuir consenziente
Tu che di senziente non hai proprio niente
Attenzione a non andare mai contro corrente
Ti scateneranno contro tutta la gente
Attenzione a non proporre una diversa visione
Ti diranno che sei solo un coglione
Persino l’amico ti si rivolterà contro
Dandoti il nome di terribile mostro
Persino l’amore appena sbocciato
Se ne andrà via con fare sdegnato
“Attenzione! Attenzione! Attenzione!
Eccolo qui il rivoluzionario!
Alla ricerca di un momento di gloria
come in ogni classica storia
Attenzione! Attenzione! Attenzione!
Della logica lui è aberrazione!
Venga trattato come una scoria
Ne sia cancellata ogni memoria!”
L’unica voce si alza in concerto
In te aumenta l’estremo sconcerto
Ma mentre il pubblico applaude festante
Inizi ad assorbire quel ritmo costante
“Devi solo obbedire, abbiamo buone maniere
Come puoi non capire? Devi solo tacere
Devi solo ascoltare, non farti pregare!
Guarda che poi non è così male!”
Ed eccoti qui, ti sei unito a loro
Nuova voce del glorioso coro
Ed eccoli lì, vedi quei due idioti
Stupidi stolti, alla rivoluzione voti
Studiali bene quei poveri ingenui
Cui non avete ancor messo i freni
Con la preziosa pressione sociale
Li recluterete nel coro regale
“Attenzione! Attenzione! Attenzione!
Eccoli qui i rivoluzionari!
Alla ricerca di un momento di gloria
come in ogni classica storia
Attenzione! Attenzione! Attenzione!
Della logica sono aberrazione!
Siano trattati come le scorie
Di fantasia sian le loro storie!”