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Autore: thweclipse    19/08/2021    0 recensioni
Dal testo:
[ "Louis William Tomlinson, quante volte ne abbiamo già parlato? Quando ti deciderai a crescere e a capire che il mondo non gira intorno a te? Le persone rimangono ferite dalle tue azioni, ci sono conseguenze Louis per quello che fai. Quando lo capirai?"
Sento mia madre che urla dall'altra parte della cucina mentre legge la lettera che ha ricevuto dalla mia insegnante. Sono stato coinvolto nell'ennesima rissa, ed evidentemente sono stato bocciato di nuovo, questo non lo sapevo, ma a quanto pare frequentare le lezioni di matematica è obbligatorio. Non basta superare i test, devi anche partecipare, che stronzata.
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La fisso con sguardo confuso. "Di cosa stai parlando?"
"Il Campbell College ha risposto, e hanno detto che sarebbero felici di averti Louis." Sospira.
Il sangue ribolliva nelle mie vene. "Ma che cazzo? Il collegio?!" ]
La storia NON è mia, ma è solo una TRADUZIONE della storia originale in inglese di LHST2813 su wattpad, che possiede anche un account su Ao3 dove si chiama StylesHarry28. Per tanto tutti i diritti su TUTTO quello che pubblicherò sono riservati solo ed esclusivamente a lei.
Specifico che ho chiesto direttamente all'autrice e lei mi ha concesso gentilmente il permesso di tradurla.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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"Louis William Tomlinson, quante volte ne abbiamo già parlato? Quando ti deciderai a crescere e a capire che il mondo non gira intorno a te? Le persone rimangono ferite dalle tue azioni, ci sono conseguenze Louis per quello che fai. Quando lo capirai?"

 

Sento mia madre che urla verso di me dall'altra parte della cucina mentre legge la lettera che ha ricevuto dalla mia insegnante. Sono stato coinvolto nell'ennesima rissa, ed evidentemente sono stato bocciato di nuovo, questo ancora non lo sapevo, ma a quanto pare frequentare le lezioni di matematica è obbligatorio. Non basta superare i test, devi anche partecipare, che stronzata.

 

"Se l'è cercata, mamma, stava facendo lo stronzo." Ribatto, non c'era alcun modo di lasciare che uno stupido ragazzino pensasse di avere la meglio su di me.

 

"Louis, era in attacco, è il suo compito quello di rubarti la palla. Questo non significa che devi rompergli il naso!" Grida lei.

 

Ha ragione, ma avevamo una partita contro il St. Peters Colligate e il vincitore sarebbe passato in semifinale. Non avevamo altre opzioni oltre a quella di vincere. Ma il loro attaccante, Liam, è un cazzone di prima categoria. Ogni volta che dobbiamo giocare contro il St. Peters Colligate, sono terribilmente irritato dal fatto di doverlo vedere. È un mostro come giocatore, non fraintendetemi, il ragazzo ha delle abilità pazzesche, e non c'è cosa più bella di poterti confrontare con un avversario alla tua altezza, ma lui gioca sporco.

 

"Sono sicuro di non avergli rotto il naso." Mi difendo, alzando gli occhi al cielo annoiato dal suo essere eccessivamente drammatica riguardo la situazione.

 

"Louis, non mi interessa se hai strappato anche solo un capello dalla testa di quel ragazzo, questo non ti dà il diritto di fare del male ad un altro giocatore, non è il modo in cui ti ho cresciuto! Non stai dando un buon esempio alle tue sorelle, loro ti ammirano, lo sai?"

 

Mi volto verso le mie due sorelline minori, Daisy e Phoebe, sedute sul bancone della colazione a godersi il loro tè pomeridiano, mentre fanno rimbalzare gli occhietti godendosi lo spettacolo messo in ballo da me e mia madre. Regalo loro un sorriso amichevole mentre addentano i loro panini al burro di arachidi in sincronia.

 

"Mi dispiace." Dico con un tono secco, non sono convinto di dovermi scusare davvero. Ma so di doverlo dire in ogni caso.

 

"Non ce la faccio più, Louis. Non so più cosa fare." Singhiozza. 

 

Riesco a vedere quanto sia irrimediabilmente esausta, e ovviamente mi sento male, mi sento in colpa, ma so esattamente cosa sto facendo e di cosa stiamo parlando. E Liam ha seriamente sferrato un colpo basso, quindi gliel'ho dovuta far pagare, tutto è lecito in amore e in guerra. E riguardo tutta la questione della bocciatura, sì, va bene, cercherò di frequentare qualche lezione.

 

"Mi impegnerò per i miei voti mamma, te lo prometto." Sospiro.

 

Lei mi guarda con un freddo sguardo distante. "Non sono solo i voti Lou. O i litigi. Sei sempre fuori casa, a zonzo con i tuoi amici, non so se bevi o fumi, non ne sarei stupita, anzi lo do quasi per certo, non sei mai a casa e quando ci sei ti chiudi in camera tua. Non hai aspirazioni. Non alzi un dito qui per aiutare qualcuno, ti preoccupi solo di te stesso, e io sono stanca di tutto questo. Sono così esausta Louis, non so più cosa fare e non sono più certa di riuscire a poter fare qualcosa. Ho chiuso."

 

La fisso confusa. "Di cosa stai parlando?"

 

"Il Campbell College, hanno detto che sarebbero felici di averti Louis." Sospira lei.

 

Il sangue inizia a ribollirmi insopportabilmente nelle vene. "Ma che cazzo? Il collegio?!" Grido.

 

"Non so cos'altro fare per te Louis. Ho finito le idee." Borbotta.

 

"Quindi mi spedisci in un collegio del cazzo?" Scatto improvvisamente quasi urlandole addosso con tutta la voce che ho.

 

"È una scuola spettacolare per ragazzi, hanno un programma fantastico, penso che ti piacerà." Vedo la sua mano spostarsi verso un opuscolo abbandonato sul banco della cucina. 

 

Era seria.

 

"Per i ragazzi!? Mi stai prendendo in giro?" Ho ringhiato.

 

"Louis, tu ci andrai! Non ne dobbiamo discutere, là finirai i tuoi studi e poi si spera che tu ti decida a prendere una direzione migliore in vista del tuo futuro." Ordina. 

 

Posso capire dal suo tono quanto sia seriamente intenzionata a farlo.

 

Fa scivolare l'opuscolo verso di me e i miei occhi si allargano non appena leggo il titolo smagliante sulla prima pagina.

 

 

La scuola più prestigiosa d'Irlanda per ragazzi dagli 8 ai 18 anni.

 

 

"Irlanda?" Grido. "La scuola è nella fottuta Irlanda! Potresti allontanarmi ancora un po' di più da te mamma, onestamente."

 

Ma lei si è già allontanata abbastanza da me e dalla cucina perché il mio commento possa avere un qualsiasi impatto su di lei. 

 

Mi sta mandando via e questo è tutto.

 

 

***

 

 

"Cosa diavolo vi insegneranno in Irlanda?" Chiede Zayn ridacchiando mentre siamo seduti dietro la biblioteca a dividerci una lattina di birra prima dell'inizio della lezione di inglese.

 

Zayn è stato il mio migliore fin da quando ho memoria, ero un ragazzo piuttosto timido prima di incontrarlo, è merito suo se ho visto i film più impressionanti, se ho iniziato ad ascoltare musica, e se sono quasi un esperto in arte. Zayn è così colto, ed è estremamente gratificante poterlo guardare lavorare e impegnarsi per davvero.

 

"Che cazzo ne so, non indossano sempre le gonne? Dovrò indossare una gonna?" Chiedo con orrore, facendo piegare in due Zayn in una risata sincera, per poi vederlo impegnarsi a non rovesciare la birra.

 

"Non è divertente, stronzo, cosa dovrei fare?" Gli chiedo tornando serio.

 

"Non so amico, pensi che sia davvero seria?" Risponde lui.

 

"Mi ha già iscritto, è tutto deciso. È come se stesse solo aspettando che io faccia un'altra cazzata per poter concretizzare a tutti gli effetti il suo piano."

 

"Quando parti?"

 

Bevo un lungo sorso dell'ultimo lotto della lattina e lo butto nel cestino mentre suona la campanella della prossima ora.  

 

"Lunedì."

 

Ho ancora 3 giorni in questa scuola prima di essere spedito dall'altra parte del paese per frequentare un collegio di soli ragazzi in Irlanda. Un brivido freddo mi corre lungo la schiena al solo pensiero. 

 

Una scuola di soli ragazzi. Suona un po' gay.

 

 

***

 

 

Il resto della giornata scorre molto lentamente. Sorprendentemente frequento tutte le mie lezioni, cercando di essere uno studente modello per i seguenti 3 giorni e sperando che mia madre cambi idea. Non ha davvero intenzione di mandarmi via, vero? Sono il suo unico figlio. Il suo primogenito. È assurdo che possa fare seriamente una cosa del genere.

 

Quel giorno io e Zayn torniamo insieme a casa da scuola perché lui sarebbe venuto da noi nel pomeriggio per provare la nuova versione di FIFA che abbiamo preso in prestito - va bene, rubato - dal negozio la settimana scorsa.

 

Mentre attraversiamo la porta sento mia madre chiamarmi dalla cucina. "Louis, sei tu?"

 

"Sì." Rispondo svogliatamente.

 

"Vieni un attimo qui." Ordina.

 

Dopo aver chiesto a Zayn di iniziare ad andare in camera mia e cominciare a sistemarsi la raggiungo in cucina, per poi trovarla in compagnia di uno strano uomo in giacca e cravatta che sorseggia il tè tranquillamente al tavolo della sala da pranzo.

 

"Louis, questo è il signor Robinson, è il preside del Campbell College." 

 

Mi presenta l'uomo dall'aspetto più anziano rispetto a lei, con un ciuffo di capelli brizzolati che gli incorniciano elegantemente il viso e una barba candida uguale.

 

Alzo gli occhi verso di lui e lancio un'occhiata severa a mia madre.

 

"Ciao Louis, è un piacere conoscerti. Siamo così entusiasti di averti con noi." Farfuglia con gioia.

 

Il cinguettio, insieme a quell'accento irlandese, mi crea una sensazione nauseante che punge direttamente nel mio stomaco. Mi limito ad annuire con la testa.

 

"Il signor Robinson è stato così gentile da venire a consegnare tutte le cose di cui avrai bisogno, così lunedì sarai pronta a partire." Mi informa mia madre mentre indica una valigia piuttosto grande posta all'estremità della panca. Un'uniforme nera giace a sopra di essa, con un'austera cravatta abbinata.

 

"Una divisa?" Domando in tono fin troppo plateale, spostandomi e raccogliendo i vestiti. Ergh, sembrano persino patetici al tatto.

 

"Sì, signor Tomlinson, tutti i ragazzi indossano uniformi uguali per mostrare che siamo tutti parte di un grande gruppo che si sostiene, non è affascinante?"

 

Aggrotto le sopracciglia verso di lui con uno sguardo carico di disgusto. Non penserà sul serio che mi metterò questa roba, vero?

 

"Bene, io vado, Zayn mi sta aspettando." Faccio un gesto di congedo ad entrambi. 

 

Vedere lo sguardo di delusione sul viso di mia madre però porta un nuovo livello di cupezza nell'atmosfera.

 

"È stato bello conoscerti Louis e ci vediamo lunedì mattina."

 

Allunga la mano per farmela stringere, mentre io mi limito a guardarlo male e mi ritiro dalla sala da pranzo dirigendomi verso le scale. 

 

Riesco a sentire la voce di mia madre che si scusa per il mio comportamento mentre abbandono la stanza.

 

"Ci hai messo un po'." Commenta Zayn al mio ingresso mentre noto che è già a metà del gioco.

 

"Il preside è qui, voleva salutarti." Enfatizzo in tono sarcastico.

 

Zayn mette in pausa il gioco all'istante guardandomi divertito. "Preside?" Mi prende in giro. "Era in gonna?" Mi prende in giro di nuovo.

 

Gli schiaffeggio il braccio e mi metto a sedere con la schiena contro la testata del letto.

 

Zayn nota che il mio umore è cambiato e si siede di fronte a me. "Stai bene?"

 

Alzo lo sguardo verso di lui. "Che cazzo dovrei fare Zayn?" Gemo.

 

Zayn scrolla le spalle. "Non so, pensi che ci andrai davvero?" Chiede.

 

Mi limito ad annuire tristemente con la testa. Sapendo che mia madre è troppo coinvolta in questa merda di storia perché sia solo una subdola tattica per spaventarmi. È seriamente intenzionata a farmi frequentare quella scuola e niente può farle cambiare idea. 

 

Avrei frequentato il Campbell College per i prossimi due anni, che mi piacesse o meno l'idea.

   
 
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