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Autore: Chiara_fangirl    21/08/2021    0 recensioni
Ciao, benvenuti🥰
Breaking down ci ha lasciato con una marea di domande aperte:
Charlie ha capito cosa sono in realtà i Cullen?
René e Bella si rivedranno mai?
Jacob e Renesmee incoroneranno il loro sogno d'amore?
Come si evolverà la storia dei Cullen?
I Volturi si sono veramente arresi?
Leggete questa Fanfiction e lo scoprirete!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie, Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Tramonto

All'ennesimo lamento di papà alzai gli occhi al cielo. Perfino mamma si era arresa. Avevo impiegato più di due ore per terminare l'album e, nel frattempo erano arrivati mamma, papà, zia Rosalie e zio Emmett. Avevo perso un sacco di tempo sotto la doccia, pur di non affrontare papà. Che coniglio ero. Lasciai i capelli ondulati e indossai un jeans abbinato ad un top a cuore; Presi infine una giacca delle scarpe con il tacco dello stesso colore della maglia.

 Lasciai i capelli ondulati e indossai un jeans abbinato ad un top a cuore; Presi infine una giacca delle scarpe con il tacco dello stesso colore della maglia

"Non ci posso ancora credere. Non posso." continuava melodrammatico papà.

"Papà, andiamo. Non ho fatto nulla di male" mi guardò sbigottito, ma mi venne da ridere, perché nella sua espressione vedevo la mia.

"Renesmee. E' una cosa seria." mi disse dolcemente.

"Già. Devi assolutamente prestami quella giacca, la mia è stata strappata da un puma inferocito" disse disgustata zia Rose, meritandosi un'occhiataccia micidiale di mio padre.

"Non prestarle attenzione. Hai fatto una cosa sbagliata."

"Esattamente cosa?" La verità era che a papà, Jacob non piaceva. Ma non capivo il motivo. Jake era dolce, trasparente, metteva il cuore in tutto ciò che faceva e la cosa più importante, donava amore a tutti.

Papà rifletté per qualche istante, con lo sguardo perso. Infine, fece una smorfia come a voler dire che non capiva.

"Io non capisco perché vi ci fissate. è impulsivo e un mezzo animale, non sai mai quando potrebbe perdere le staffe e aggredirti, è sfacciato e sempre e comunque ottuso, " alzò le spalle. Alt. Aveva usato il plurale? 

" Papà, quello che definisci "mezzo animale" è  umano almeno quanto lo sei tu e si controlla. Non riesce a farlo con la testa, certo, ma lo fa con il cuore. A chi ama non farebbe mai del male. Non è ottuso ma è testardo e determinato... e infine, perché, chi si fissa più con Jacob? " a queste mie parole, cambiò completamente espressione. Da irata divenne confusa, poi impaurita e preoccupata, fino a diventare serena.

"Nulla, Nessie." sapeva benissimo che non ci credevo. Papà conosceva quella ragazza che aveva ferito Jacob. Mi guardai intorno, per vedere la reazione degli altri. Solo mamma si era un po' scomposta. Provai gratitudine verso di lei. Era sempre così trasparente e evidentemente si preoccupava che mi rattristi per nulla. Che mamma dolce e un po' svampita avevo; le ero molto grata. Mi sorrise. Ma era un sorriso un po'... colpevole. Perché mai si dovesse sentire colpevole? Non era mica lei che nutriva Jacob di false speranze!

"Comunque, come mi faccio perdonare?" feci gli occhietti dolci e papà aprì le braccia per farsi abbracciare.

"Ti voglio bene, papà".

Alla fine, tutto è bene quel che finisce bene. Mi occupai di Nahuel per un po' e mi accorsi che era e non era così antipatico come sembrava. 

"Ehi, Nessie. Raccontami un po' di te. Come sono andate le cose? Sei mai andata a scuola?"" mi chiese, mentre gli insegnavo a cacciare nella foresta.

"Bene. Non sono mai andata a scuola, tranne che per l'università. Mi sono laureata in giurisprudenza e sono un avvocato."

"E avevi degli amici?" che strane domande mi faceva, come se volesse indagare.

"Emh, all'inizio non potevo, ero sempre con Jacob. Ma crescendo, ho voluto anche io altri amici. La mia famiglia era contraria, aveva paura che i Volturi potessero ritornare. Così iniziavo ad uscire di nascosto. " Rise.

"Mi pare di capire che sei un osso duro" ridacchiai anche io.

"Ma Jacob è quel ragazzo di ieri? Il cane?" Disse, sputando ogni parola come un insulto. 

"Jacob non è un cane" protestai, con voce acida.

"Nessie, non puoi inacidirti per la verità. Stai insieme ad un cane.... Un barboncino potrebbe fargli concorrenza".  Ma chi si credeva di essere questo stoccafisso? Fece un sorriso sinistro, per poi sfociare in una risata.

"Pensa quanto sarà fortunata la donna che mi avrà" mi fece l'occhiolino e io fui molto tentata a staccarglielo, l'occhio.

"Stai attento, un altro Stoccafisso potrebbe farti da concorrenza. E quell'occhio te lo stacco."

"Suscettibile oggi, Nessie?"

"Lo sono sempre con le persone che non sopporto." la sua risata echeggiò nella foresta.

"Dai Nessie, non volevo feriti. Scusami" Contai fino a dieci, per calmarmi. In fin dei conti era un ospite di nonno, e non potevo deluderlo. 

"A te? Come sono andate le cose?"

"Come al solito" fece spallucce

"Cioè?" aveva un'aria molto triste, come se fosse rassegnato.

"vedi, Renesmee, sei stata molto fortunata a crescere in una famiglia che ti vuole bene e che ti ha fatto vedere il mondo tutto rosa e fiori. Io non sono stato fortunato. Mia madre è morta dandomi alla luce e io continuo a sentirmi un mostro. Per me, noi ibridi siamo dei mostri."

"Nahuel, no. Non è colpa tua se non c'erano i mezzi. Pensa che anche durante il parto emh.... normale morivano tantissime donne. Ma la scienza si è evoluta. E continua ad evolversi. Pensa all'innovazione di nonno e di papà. Iniettare il veleno al cuore. Semplicemente geniale e ha salvato mamma. " alzò le spalle, come se non credesse a ciò che avevo appena detto.

"Nahuel, non ha importanza come siamo nati. Non ha importanza come ci giudicano le tribù. Ciò che veramente conta è chi scegliamo di essere, come ci comportiamo." deglutì, come a scacciare via un grosso magone e io gli diedi una pacca sulla spalla, a mo' di conforto.

"Torniamo indietro, si sarà fatto tardi." gli proposi, mentre mi accorsi che il cielo si stava tinteggiando di rosso a causa del tramonto. 

"Wow. Che belli i tramonti qui" mi disse meravigliato Nahuel. Sembrava ancora molto giù, e mi venne un'idea per migliorargli il morale.

"Vuoi vederlo meglio? Basta salire su quegli alberi lì al centro. " dissi, indicando dei grossi pini secolari. In un primo momento, sembrava molto titubante, ma poi mi sorrise radioso.

"Chi arriva prima?" lanciò Nahuel ed io non sapevo dire di no alle gare.

"Ovvio....Al tre. Uno...Due....Tre" Nahuel correva tanto veloce, ma nessuno poteva battermi. Gli alberi scorrevano ai miei fianchi diventando solo ombre; oltrepassavo gli ostacoli molto facilmente: un grosso masso, il ruscello, alcuni alberi e perfino un branco di cervi. Sentivo i corvi volare via, impaurito dal nostro odore. 
"Vinto" mi vantai con Nahuel.

"Ok, te lo concedo. Sei veramente veloce. Ora, però, voglio salire su questi alberi... mi concedi la rivincita?"

"Certo, ti batterò tutte le volte che vorrai." Ci mettemmo in posizione ai piedi di un albero, dall'aria molto possente e, al tre iniziammo la gara. Nahuel decise di arrampicarsi, mentre io balzai con un salto, arrivando sul ramo più alto.

"Caspita, giochi di astuzia" si lamentò, con finta aria imbronciata. 

Eravamo lì, sul quel pino secolare a guardare il sole calare sui monti che contornavano la cittadina di Forks. Il cielo diventò di un bel rosso caldo, che creava un'atmosfera molto tranquilla, serena. Quale momento era migliore del tramonto? Il tramonto era un passaggio da un giorno all'altro, con esso tutto passava. Le preoccupazioni, il lavoro, le emozioni provate, i litigi... tutto diventava un ricordo. Il cielo si dipinse prima di un arancio e di un azzurrino, poi di un rosa chiaro. Tutto era perfetto, eppure incompleto. I tramonti con Jacob, erano tutto un'altra cosa. Mi spiegazzai un po' la manica della giacca, per togliere una foglia, mentre pensavo al giorno precedente e sentii le mie guance tingersi di rosa. Intanto mi accorsi che Nahuel si era avvicinato più del dovuto, una distanza troppo intima per essere scambiata per amicizia. Mi allontanai, sedendomi e poggiando la spalla al tronco.

"Il tuo potere?" mi chiese di punto in bianco.

"Oh, non lo uso più tanto. Adesso, con l'allenamento mentale, ho imparato ad aprire uno scudo mentale, leggere nel pensiero e poi, ho provato solo una volta ad entrare in una mente e a stravolgerla. Ci riesco. In più, nonno pensa che se continuassi l'allenamento potrei anche assorbire il potere della telecinesi. " dissi, tutto ad un fiato, iniziando ad alzarmi per tornare a casa. Intanto lui era zitto, e guardava dritto avanti a sé.

"Nahuel, andiamo" lui annuì e, con un balzo saltò giù.

 

 

 

 

   
 
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