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Autore: kaggy8    22/08/2021    0 recensioni
ATTENZIONE!!! Questa storia è ambientata molto avanti nel manga, si colloca dopo gli avvenimenti descritti tra i capitoli 278-283 e avrà accenni anche a personaggi dei capitoli successivi.
Inginocchiata di fronte al tavolo del salotto dell’immensa casa di Ren, Kyoko era ancora in pieno stato confusionale. Continuava a chiedersi come avesse fatto a cacciarsi in una simile situazione e come si sarebbe dovuta comportare ora. Nella sua testa si stavano creando un milione di scenari, uno più inverosimile dell’altro, ma tutti a loro modo spaventosi o “pericolosi”. Istintivamente appoggiò i gomiti sul tavolo e si mise le mani nei capelli; mordendosi un labbro si maledisse mentalmente per non aver mantenuto il controllo sui suoi sentimenti.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kyoko Mogami, Ren Tsuruga
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ed eccomi qua con l'epilogo, più difficile da scrivere di quanto immaginassi!!! Che dire mi spiace un po' mettere la parola fine a questa storia ma sono molto soddisfatta! Spero vi piaccia anche questo piccolo capitolo conclusivo e grazie ancora per aver letto!!!



EPILOGO

Seduto in una delle tante stanze della casa del presidente Lory, Ren guardava con preoccupazione e riluttanza l’immagine riflessa nello specchio davanti a lui. La signorina Jelly Woods stava dando gli ultimi ritocchi al suo lavoro ma quello che Ren già vedeva, come sempre lo destabilizzava. Tornare nei panni di Kuon era sempre difficile per lui; era pienamente consapevole di non essere ancora pronto ad accettarsi ed era anche per questo che si era costruito una nuova identità, nascondendo la parentela con suo padre Kuu a tutti quanti. Doveva ancora dimostrare al mondo intero e a sé stesso in primis, di potercela fare con le sue sole forze; era ancora convinto di questo e si impegnava sempre al massimo per raggiungere i suoi obietti. Era però anche consapevole che al momento aveva un’alleata in più, una ragazza che lo aveva accettato e che aveva promesso di stare sempre al suo fianco, la donna che ora era in quella stanza con lui, in silenzio e che fissava ogni singola mossa di Jelly. Il ragazzo era davvero grato di aver al suo fianco Kyoko; la ragazza ancora una volta si era dimostrata il suo sostegno più grande e la sua mente non poté che tornare a pensare alla conversazione che avevano avuto soltanto il giorno prima.
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Ren era seduto sul suo letto, completamente assorto nei suoi pensieri. Sentiva in lontananza dei rumori, suoni provenienti dalla cucina e che significavano che Kyoko era intenta a preparare la cena. In quelle due settimane, la ragazza aveva rafforzato il controllo sui suoi pasti e quindi non era raro, quando gli impegni di entrambi lo permettevano e per la gioia di Yashiro, che si offrisse di fermarsi da lui per preparare la cena in modo da assicurarsi che mangiasse in maniera decente almeno una volta al giorno. In quel momento però, qualsiasi suono gli arrivava ovattato, era completamente assorbito dai suoi pensieri e fissava senza sosta la pietra blu che aveva in mano da almeno venti minuti.

“Ren?”

La voce di Kyoko lo raggiunse con prepotenza e si trovò a sollevare lo sguardo verso l’origine di quel suono, rendendosi conto che la ragazza lo aveva raggiunto in stanza.

“Va tutto bene? C’è qualcosa che ti fa stare in pensiero?” chiese seriamente preoccupata Kyoko.
“Eh? No, no… scusami; sono particolarmente stanco, tutto qui…” rispose lui con poca convinzione.
“Ren…” Kyoko assunse un tono di rimprovero “non mentirmi, ti prego. Sei isolato nella tua stanza a fissare la pietra di Corn da una vita. Cosa c’è che non va? Non voglio forzarti ma sai che con me puoi confidarti.”

Il ragazzo sospirò forte e mentalmente sorrise; nonostante tutto quello che era successo, Kyoko continuava a riferirsi a quell’oggetto con ‘la pietra di Corn’ e questo lo rassicurava; era come se le cose fossero cambiate e rimaste le stesse allo stesso tempo. Appoggiò una mano sul letto ed invitò Kyoko a sedersi accanto a lui; la ragazza obbedì senza ribattere, lasciandogli il tempo necessario affinché si convincesse a confidarsi con lei.

“Hai ragione scusa… Oggi ho sentito il boss, il presidente Lory intendo…” incominciò Ren “mi ha detto che i miei genitori devono tornare in America e che dovrebbero partire tra due o tre giorni al massimo. Non so perché ma questa cosa mi ha destabilizzato moltissimo.”
“Beh, è normale no?” disse per nulla sorpresa Kyoko, guadagnandosi in risposta uno sguardo interrogativo da parte del ragazzo “Non hai avuto più contatti con loro dalla litigata di quella sera e sono passate due settimane da allora. È normale che ti senta agitato all’idea che se ne vadano senza aver chiarito con loro, non trovi?”
Ren la guardò sorpreso e dopo aver riflettuto un momento riprese a parlare “Sì hai perfettamente ragione. È tutto il giorno che ci penso e per quanto abbia chiaro cosa debba fare, non riesco a trovare il coraggio di affrontarli. Sono patetico, vero?” concluse sospirando il ragazzo.

Kyoko gli afferrò una mano con gentilezza “Ehi, va tutto bene. È normale essere agitati all’idea di chiarirsi dopo una discussione, specie se è avvenuta con delle persone che ci stanno a cuore. Io sono al tuo fianco e ti sosterrò sempre! Se sei d’accordo potrei venire con te… dopotutto penso di dovermi davvero scusare con i tuoi genitori, non sono stata molto gentile con loro quando sei uscito dalla stanza quella sera” ammise Kyoko grattandosi la testa imbarazzata.

Ren sorrise, non si era mai soffermato molto a pensare a cosa potesse essere successo quella sera tra Kyoko e i suoi genitori e non aveva mai chiesto spiegazioni serie alla ragazza perché aveva intuito che fosse un tasto dolente; tuttavia conosceva Kyoko e per questo immaginava che la ragazza lo avesse difeso a spada tratta e che potesse essere arrivata anche al punto di accusarli senza farsi nessuna remora. Ren l’abbracciò e a bassa voce ma con tono deciso le sussurrò “Hai ragione Kyoko. Devo chiarirmi con loro, non posso lasciarli andare via così… ho intenzione però di fare le cose per bene e parlargli quindi come loro figlio e questo vuol dire…” Ren si bloccò un momento “…vuol dire che dovrò tornare ad essere Kuon per una sera; mi sosterrai Kyoko?”

“Sempre” rispose la ragazza senza esitazione alcuna, stringendolo forte a sé.

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 “Ok, ho finito! Sei perfetto, come sempre!!!”

La voce allegra di Jelly risvegliò Ren dai suoi pensieri. Il ragazzo guardò nuovamente la sua immagine allo specchio e regalò un sorriso di ringraziamento alla truccatrice senza tuttavia muoversi di un millimetro, come se fosse immobilizzato sul posto.

“Ren? Qualcosa non ti convince?” chiese Jelly senza però ottenere risposta; la donna si volse perciò a guardare Kyoko nella speranza che lei potesse aiutarla. Jelly era rimasta piacevolmente sorpresa quando Ren si era presentato da lei per la trasformazione in Kuon con Kyoko al suo seguito; si era sentita davvero felice perché finalmente quel ragazzo aveva trovato qualcuno con cui condividere tutto il peso che portava sulle
spalle.

Kyoko dal canto suo era rimasta a bocca aperta fino a quel momento, intenta a fissare ogni singolo movimento di Jelly, incantata dal suo lavoro e dalla ‘trasformazione’ di Ren in Kuon. Non si aspettava di poterlo rivedere con quell’aspetto così presto e si rese conto che, anche se forse solo inconsciamente, Ren aveva realizzato quel desiderio confessatogli solo qualche settimana prima. In qualsiasi modo la si metteva, quel ragazzo era di una bellezza straordinaria ed ora che lo guardava con consapevolezza nei panni di Kuon, con quei splendidi capelli dorati e gli occhi verdi come smeraldi, il suo cuore perse un battito. Cosa stava provando Ren in quel momento? Che sentimenti contrastanti lo stavano muovendo? Non avendolo perso di vista neanche per un secondo, si era subito accorta che qualcosa lo stesse bloccando, che Jelly non sapeva come smuoverlo e che le stava chiedendo silenziosamente di aiutarla. Deglutì più volte, si fece coraggio e si avvicinò senza più indugi a Ren.

“Sei pronto?” disse Kyoko poggiandogli una mano sulla spalla; Ren la guardò tramite lo specchio, come se ancora non avesse il coraggio di guardarla direttamente negli occhi e annuì piano.
“Allora conviene andare. Sicuramente ci staranno già aspettando, non lo pensi anche tu Kuon?” concluse Kyoko. La naturalezza con cui lei pronunciò quel nome, ebbero l’effetto di rivitalizzare il ragazzo; un brivido di adrenalina gli corse lungo la schiena, si voltò finalmente a guardarla in viso e con sicurezza si alzò.

“Grazie Jelly, più tardi avrò ancora bisogno del tuo aiuto temo; scusa se ti faccio fare gli straordinari”
“COSAAAA??? Vorresti rifarti la tinta già oggi? Dovresti aver più cura dei tuoi capelli lo sai? Per un paio di giorni non hai impegni lavorativi, allora perché non ti tiene la parrucca per una volta??? Vuoi sul serio diventare calvo prima del tempo?” lo rimproverò la truccatrice.
“Vedremo, ci penserò su” rispose il ragazzo e, afferrata la mano di Kyoko, si diresse verso il salotto dove lo attendevano il presidente ed i suoi genitori.

*******

Kuu Hizuri era più agitato che mai; camminava avanti ed indietro nel salotto del presidente arrovellandosi il cervello; quel ragazzo era in ritardo, cosa mai successa. Lory lo guardava ridacchiando sotto i baffi, gli sembrava di avere un déjà-vu.

“E’ in ritardo, è strano… non ci avrà ripensato spero…” disse infine Kuu completamente in ansia.
“Stai tranquillo Kuu” le rispose sua moglie, hanno chiesto loro questo incontro, vedrei che arriveranno. Non sei d’accordo anche tu, Lory?”
Il presidente annuì “Non c’è bisogno di agitarsi, mi sono scordato di dirvi che i ragazzi sono già qui. Probabilmente sono nervosi e stanno prendendo un po' di tempo per gestire tutto al meglio. A breve arriveranno vedrai…”

Il presidente, come chiesto esplicitamente da Ren, non aveva accennato che il ragazzo si sarebbe presentato a loro come Kuon quella sera e per questo sapeva bene che probabilmente il motivo di quel ritardo era imputato a quello. Non aveva potuto rifiutare la richiesta di Ren, era nella sua natura vedere lo sviluppo delle relazioni e delle reazioni umane e quindi era in trepidante attesa dell’arrivo dei ragazzi; probabilmente era proprio lui la persona più agitata al momento in quella casa. Ancora immerso nelle sue fantasie, sentì bussare alla porta del salotto.

“Cosa ti dicevo, Kuu? Avanti! Entrate pure”
“Finalmente sei arrivato, non è da te essere in ritardo Re…” Kuu non riuscì a terminare la frase; alla vista del figlio la voce gli era morta in gola, si girò di scatto a guardare la moglie e vide che anche lei era completamente sconvolta e fissava il figlio con occhi lucidi. No, non stava sognando… anche lei stava vedendo quello che vedeva lui. La tensione era alle stelle; nessuno dei tre diretti interessati riusciva a spiccicare parola o a muovere un solo muscolo. Il silenzio regnava assoluto nella stanza, Lory si era fatto leggermente in disparte per lasciare il giusto spazio a quella famiglia complicata.

A spezzare la tensione ci pensò Kyoko che, con la mano ancora intrecciata a quella di Ren, improvvisamente prese la parola.

Papà!” disse a voce più alta del dovuto, ottenendo subito l’effetto desiderato. Tre paia d’occhi si girarono verso di lei e la fissarono sbalorditi. “Papà…” continuò Kyoko “è così che ti sei fatto chiamare la prima volta che ci siamo visti; anche se per brevissimo tempo ho interpretato il ruolo di tuo figlio ed ho amato davvero farlo anche perché ho sentito il tuo orgoglio ed il tuo amore di padre. Sia tu che il mio senpai…” continuò Kyoko, omettendo di proposito di pronunciare il nome ‘Ren Tsuruga’ “…avete entrambi lodato la mia performance e solo ora capisco quanto valore e quanto veritiere fossero le parole di entrambi.”

Kyoko girò di scatto lo sguardo, spostando l’attenzione sulla donna davanti a lei “Sarah… quando ci siamo incontrate al parco a tema, ad un certo punto hai parlato di relazioni e di affetti con voce malinconica e penso di aver capito il perché ormai. Io… Io mi sono davvero arrabbiata con voi quella sera, non capivo il vostro comportamento e le vostre azioni… per me eravate solo due persone che avevano ferito di proposito qualcuno che amo e non potevo tollerarlo; tuttavia, a mente lucida ho capito che in fondo non avevate cattive intenzioni e che il vostro obiettivo fosse davvero quello di aiutarlo, di aiutarci… Penso ancora che siate stati un po' troppo rudi ma sono consapevole di dovermi scusare anche io con voi per le parole dure che vi ho rivolto.”

Kyoko inspirò profondamente e riprese a parlare “Papà, Sarah… ...anzi, Juliena-san” la donna spalancò gli occhi per lo stupore “siamo qui per lui.” disse Kyoko indicando con la testa Ren “Lui ha deciso spontaneamente di presentarsi qui davanti a voi così come lo vedete, di presentarsi come vostro figlio, siatene orgogliosi!” La ragazza infine, si rivolse gentilmente a Ren “Vai Kuon, i tuoi genitori ti stanno aspettando; io sono qui al tuo fianco, non temere” e con un grande sorriso lasciò la mano del ragazzo.

Ren non fece neanche in tempo a muovere un passo che due braccia lo strinsero forte, abbassò lo sguardo e vide sua madre che lo stringeva a più non posso e che tra le lacrime continuava a ripetere sempre le stesse parole.
“Lo siamo sempre stati, siamo sempre stati orgogliosi di te Kuon!” il ragazzo sconvolto non riuscì a fare altro che ricambiare l’abbraccio prima di sentirsi stritolare anche da un altro paio di braccia, quelle di suo padre.
“Il mio ragazzo… Lo sai che ti amiamo e che non volevamo ferirti? Lo sai vero, Kuon?” Ren, ormai in balia dei suoi sentimenti, rispose in un sussurro impercettibile e rimase lì, tra le braccia dei suoi genitori con un peso in meno nel cuore.

Kyoko con le mani incrociate dietro la schiena ed un sorriso enorme dipinto sul viso, osservava al colmo della gioia la scena che aveva davanti. Dopo qualche momento che sembrò interminabile, l’abbraccio di famiglia si sciolse; Ren si voltò verso di lei e allungò la mano invitandola a raggiungerli. Kyoko timidamente obbedì e si trovò a sua volta e senza possibilità di opporsi, stretta nella morsa di Juliena.

“Grazie… Grazie di cuore Kyoko…” riuscì solo a dire la donna. Kuu le si avvicinò e delicatamente la prese dalle braccia di sua moglie
“Dopo il nostro primo incontro, quando tornai a casa, confidai a Juliena che in Giappone avevo trovato un altro figlio, oltre al nostro amato Kuon.” disse appoggiandole le mani sulle sue spalle “Ora posso affermare con sicurezza di aver trovato veramente una figlia, una persona in gamba e capace di stare al fianco del nostro ragazzo. Non potrò mai ringraziarti abbastanza per questo. Kyoko, Kuon, la strada davanti a voi può sembrarvi ancora in salita al momento ma se starete uno accanto all’altra supererete ogni cosa, vedrete! Lo sappiamo per esperienza… e non dimenticate che potrete contare sempre su di noi e sul boss! Vi prego, prometteteci che vi supporterete sempre, solo così potremo tornare a casa tranquilli.”

I due ragazzi, si presero nuovamente per mano “Certamente, è una promessa papà… Vedrete che sarete fieri di noi!” risposero senza esitazione. Il loro amore e quello delle persone a loro vicine sarebbero stati più forti di qualsiasi ostacolo, di questo ne erano assolutamente certi. Ren e Kyoko si guardarono e si sorrisero, erano sicuri che sarebbero stati felici insieme e che avrebbero fatto di tutto per proteggere quella felicità e con la gioia nel cuore si abbracciarono, consapevoli che non si sarebbero mai lasciati.
  
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