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Autore: _Layel_    22/08/2021    1 recensioni
Aziraphale ha dimenticato un libro meno-che-angelico in una sala conferenza del Paradiso. Gabriele lo trova e assume che appartenga all'unico demone che è bi-millenialmente ammesso in Paradiso. E che angelo sarebbe se non andasse a restituirlo?
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Belzebù, Gabriele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Divine Tentazioni



Era quasi mezzogiorno e un non-troppo-innocente libro si stava riposando su un pavimento che non era mai stato calpestato da qualcosa di così impuro dal giorno della creazione. (Ad essere precisi, veniva calpestato dai piedi del Principe dell'Inferno almeno una volta ogni due mila anni, ma una buona dose di solventi e candeggina lo aiutavano a dimenticare). 


Il libro venne raccolto, rivoltato, sfogliato e infine agitato in aria dalla mano angelica di non meno dell'arcangelo Gabriele. "Michele, sapresti dirmi chi è il proprietario di questa cosa?" 


Michele con un'efficienza tipica delle creature celesti abituate a fornire infinitesimali tipi di acqua naturale diversa con solo pochi secondi di anticipo, esaminò la copertina e diede il suo verdetto: "Sicuramente viene dai piani di sotto. Non conosco nessun angelo che si avvicinerebbe a un oggetto tanto peccaminoso."


(Ora, suddetto angelo si stava gustando un ignaro pranzo al Ritz, mentre esponeva al suo diabolico compagno i lati non-completamente-positivi di dover attendere a Seminari Informativi sulla Condotta Umana sulle sedie di plastica fornite dalla direzione del paradiso senza neanche una tazza di tè o una buona lettura). 


Gabriele considerò la copertina del volume per un altro secondo (o ora, il tempo non è esattamente lineare in paradiso) il titolo Divine Tentazioni risplendeva come se non fosse emozionato di essere finalmente letto sotto la luce. "Ho paura che tu abbia ragione. Anzi, sono sollevato che tu abbia ragione. Vedrò di restituirlo."


Mentre Gabriele si dirigeva verso l'ascensore manageriale che lo avrebbe direttamente condotto nei più profondi cerchi dell'Inferno, Michele rimase con il grato compito di sistemare sedie, proiettori e spedire biglietti di ringraziamento per la presenza. 


+


L'ascensore non arrivò con un ding ma piuttosto con un cigolio degno delle porte del più squallido dei film horror. Le porte si aprirono con una buona dose di fatica, non erano abituate a fare movimento, e la miglior persona dell'universo (per due secoli di fila) uscì dal cubicolo di metallo. 


"Per l'odio di Zatana coza ci fai qui?" Il Principe dell'Inferno e Signore delle Mosche chiese con abbastanza esasperazione da prosciugare le riserve infernali. (Era successo solo tre volte in tutta la storia dell’Inferno e due di queste volte avevano a che fare con gli angeli. Della terza era vietato parlare ma si mormorava che c'entrassero Belzebù e una stampante).


Come risposta Gabriele depositò sul lato meno lercio della scrivania il motivo della sua visita. "Lo abbiamo trovato nella sala conferenze." Disse, come se potesse spiegare il perché tale libro si trovava in paradiso. 


"Coza dovrei farmene, zcuza? Non ho bizogno di un manuale di iztruzioni." Belzebú non aveva mai letto un manuale di istruzioni, sapeva però che era una delle loro invenzioni: la complessità delle direttive unita con il totale disgusto per l'uso dell'oggetto garantivano una frustrazione assicurata. 


"Trova il proprietario, brucialo, non è affar mio."


"Non zono un ufficio 'oggetti zmarriti'."


Lo sguardo con cui Gabriele osservò la stanza diceva che avrebbe benissimo potuto esserlo. "Guarda, ti direi che mi interessa, ma gli angeli non devono mentire." Accompagnò le parole da un sorriso che Belzebú avrebbe definito 'da stronzo' se fosse stato sulla faccia di chiunque altro. "Addio." Premette la freccia 'su' dell'ascensore. 


"Azpetta." Il Principe dell'Inferno stava scorrendo gli occhi sui contenuti del libro. "Hai detto che l'hai trovato di zopra? Non credevo che gli angeli potezzero ezzere tanto-" 


"Non essere assurdo. Un angelo non ha bisogno di un manuale sulla tentazione tra tutte le cose." L'ascensore si aprí con uno sbuffo e un ultimo desiderio, ma entrambi vennero ignorati. 


"Zai che non è un vero manuale, vero?" 


"C'è scritto anche nel titolo, Divine Tentazioni. Credevo che almeno sapessi leggere." 


Gabriele si aspettava una reazione da parte di Belzebú ma questa non includeva l'incrinarsi delle sue labbra in una cosa che sotto gli effetti di un potente allucinogeno poteva sembrare un sorriso. 


"Qui qualcuno non sa leggere e non zono io. Zcommetto che non finirezti neanche un capitolo." Belzebú spinse il libro verso Gabriele e osservo i microscopici cambi di espressione che attraversarono l'angelo. Gabriele stava dibattendo se fosse peggio accettare un regalo dal diavolo o dichiarare il proprio intelletto inferiore rispetto a quello del più-inferiore-di-tutti. Alla fine qualcosa di molto simile all'orgoglio, che era un peccato capitale e sicuramente non la ragione per cui prendeva tale decisione, gli fece allungare la mano verso il libro. Chiamò di nuovo l'ascensore e salutò con un: "Lo finirò oggi stesso."


Belzebú, che non aveva alcun obbligo morale che lo potesse trattenere, si crogiolava nell'orgoglio di aver efficacemente tentato, non un mero angelo, ma un arcangelo. Il fottuto arcangelo Gabriele. Crogiolò per un un paio di infiniti prima di riprendere a leggere i reclami sull'incorretto uso di cerchi per l'evocazione. 


+


Gabriele era una creatura di parola e avrebbe finito quel dannato- beh, sicuramente non benedetto- libro entro la giornata. Poi si sarebbe fatto preparare un bagno di acqua santa. Non aveva ovviamente bisogno di lavarsi, ma trovava l'odore di menta dell'acqua santa rigenerante. 


Più pagine sfogliava e più si stupiva di quante applicazioni potesse avere una coda. Sfortunatamente per lui le immagini del testo si andavano a mescolare con quella del demone responsabile della sua sofferenza e ciò che ne risultava era una composizione che non avrebbe nemmeno dovuto esistere sullo stesso piano universale di Gabriele. 


Decise quindi di saltare la sezione centrale e di leggere la troppo sdolcinata conclusione. Non aveva mai detto che avrebbe letto ogni pagina. Solo che lo avrebbe finito, e teoricamente era arrivato alla parola fin. Con un sospiro sollevato chiuse l'oggetto e con un miracolo lo spedì dritto sulla testa di un certo Signore delle Mosche, facendo oltremodo agitare le infernali mosche. 


Gabriele rese suo nuovo obiettivo del secolo non pensare mai più al libro e a chi lo aveva convinto a leggerlo. Dopo due giorni di continui sguardi definibili solo come speranzosi verso il piano di sotte decise di puntare alla pace universale. 


+


Nel frattempo, un povero angelo si preoccupava tra pile di libri e carte in una biblioteca polverosa. Era sicuro che lo avesse messo proprio su quello scaffale. Oh, se Crowley lo avesse trovato prima di lui non ne avrebbe mai sentito la fine. 



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Note: Hanno entrambi cinque anni e per esseri che non sono mai propriamente nati questo è un nuovo livello di bassezza. O, suppongo, di altezza se si parla di Gabriele. Fatemi sapere se vi è piaciuta!



   
 
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