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Autore: Placebogirl_Black Stones    22/08/2021    1 recensioni
“La Gomphrena globosa è simbolo di immutabilità e immortalità. Questo fiore ha la capacità di conservarsi fino a tre settimane all’interno di un vaso e, se essiccato, può conservarsi per anni. Dato il lungo periodo di conservazione, nell’epoca Vittoriana questo fiore veniva donato alla propria donna per dirle “Il mio amore per te non si estinguerà mai”. Questo fiore simboleggia dunque un sentimento che non svanirà mai.”
Mentre leggeva, sentiva la mano tremare sul mouse e dovette rileggere più volte per essere certa di aver compreso bene. Shuichi le aveva appena fatto una dichiarazione con quei piccoli fiori.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jodie Starling, Shuichi Akai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNFADING LOVE
 

Si sistemò i capelli e mise un velo del suo rossetto preferito sulle labbra, guardandosi un’ultima volta allo specchio e sorridendo alla sua immagine riflessa: si sentiva bella quel giorno, aveva indossato uno dei suoi abiti migliori, si era truccata con più cura del solito, aveva fatto delle piccole onde ai capelli e indossato una graziosa collana. Era una giornata speciale e voleva che tutto fosse perfetto, nulla doveva toglierle il sorriso e il buonumore. Aveva raggiunto i ventinove anni, l’ultimo gradino prima dei trenta. Non ricordava di aver mai trascorso dei compleanni avvincenti durante l’infanzia e l’adolescenza, mentre era nel programma di protezione testimoni doveva stare attenta a non dare nell’occhio e organizzare feste memorabili a cui avrebbero partecipato numerose persone non era decisamente il modo migliore. Tuttavia aveva imparato a godersi quel giorno nella sua semplicità, apprezzando le piccole cose, come James che la accompagnava dove voleva, le comprava un sacco di dolci e la viziava per tutto il giorno pur di non farle pesare il fatto che non avrebbe potuto trascorrere quel giorno speciale con la sua vera famiglia.
Soddisfatta del suo aspetto, prese le chiavi dell’auto e uscì di casa diretta al lavoro.
Quando arrivò in ufficio trovò come sempre il suo partner già alla scrivania. Shuichi era il più mattiniero di tutti, da bravo stacanovista qual era. In quel piccolo ufficio c’erano sempre stati solo loro due e la cosa non le dispiaceva. Durante il suo periodo da infiltrato nell’Organizzazione, James aveva messo un altro loro collega al suo posto, forse per farla sentire meno sola e triste, ma non era la stessa cosa.
 
- Buongiorno Shu- lo salutò sorridendo.
 
Lui non rispose, si limitò a fissarla come se avesse notato qualcosa di insolito e strano in lei. Sentire i suoi occhi addosso la metteva a disagio.
 
- Mi sembri particolarmente elegante e allegra oggi- commentò infine.
- Già, hai indovinato- rispose, sedendosi alla propria scrivania.
 
Non pretendeva che Shuichi si ricordasse del suo compleanno, in fondo lo avevano festeggiato insieme solo due volte, nei due anni in cui erano stati fidanzati; poi avevano dovuto separarsi, diventando quasi dei perfetti estranei. Quando Shuichi era tornato avevano ripreso i rapporti, ma non al punto tale da festeggiare un compleanno insieme, senza contare che con la faccenda dell’Organizzazione e i mesi trascorsi in Giappone le loro priorità erano state altre. Era plausibile che alla fine avesse scordato il giorno.
 
- Immagino che sia a causa del tuo compleanno-
 
Sgranò gli occhi e lo fissò incredula: come aveva fatto a ricordarselo? Sapeva che aveva una memoria infallibile, ma non al punto da ricordarsi anche una cosa superflua come quella. Oppure… era possibile che per lui fosse importante? Teneva ancora a lei al punto tale da ricordarsi i dettagli della sua vita?
Scacciò immediatamente quel pensiero dalla testa, non volendo farsi illusioni: Shuichi non la amava più da tempo e di certo quello era un puro caso. Forse glielo aveva detto James. Già, doveva essere così.
 
- Chi ti ha detto che oggi è il mio compleanno?- gli chiese, desiderosa di avere una conferma ai suoi dubbi.
- Nessuno. Anzi, a ben pensarci me lo avevi detto tu anni fa-
 
Non riusciva a crederci, non si capacitava di come, dopo tutti quegli anni, Shuichi potesse ricordarsi una cosa tanto effimera come la data della sua nascita.
 
- Te ne sei ricordato…- riuscì solo a dire, quasi sussurrando.
- Io non dimentico mai le cose importanti- abbozzò un sorriso, chiudendo gli occhi.
 
Mentre lei restava seduta e immobile a metabolizzare quanto era appena accaduto, Shuichi si alzò dalla sedia e si avvicinò a lei, stringendo nella mano sinistra un piccolo mazzo di fiori. Erano fiori molto semplici, di dimensioni esigue, metà bianchi e l’altra metà di un viola intenso. Gli steli erano completamente avvolti dalla carta color avana che teneva unito il bouquet.
Aprì la bocca ma non ne uscì alcun suono. Non solo si era ricordato del suo compleanno, ma le aveva addirittura comprato dei fiori come regalo. Sentì il bisogno di pizzicarsi le guance per capire se era sveglia e tutto ciò stava realmente accadendo oppure se quello era l’ennesimo sogno in cui i suoi desideri più nascosti prendevano vita durante la notte.
Shuichi si fermò a pochi centimetri da lei, allungandole i fiori. Non emanavano nessuna fragranza particolare, ma l’alternanza dei due colori rendeva comunque piacevole la composizione.
 
- Ti ho preso questi per farti i miei auguri. So che non sono i fiori più belli del mondo ma hanno un significato profondo. Ho pensato fossero adatti per l’occasione- le disse.
- Grazie Shu…io non so davvero cosa dire. È un pensiero bellissimo- prese i fiori dalla sua mano e li guardò da vicino, accarezzandoli.
- Sono contento che ti piacciano-
 
Senza aggiungere altro, mosse i primi passi per tornare a sedersi alla sua scrivania, ma lei lo fermò.
 
- Hai detto che hanno un significato profondo: quale sarebbe? Purtroppo io non me ne intendo molto di queste cose- sorrise imbarazzata.
- Mi spiace, ma quello lo dovrai scoprire da sola- sorrise beffardo.
- Dai Shu, è il mio compleanno! Non fare il primo della classe, almeno oggi!- si lamentò, storcendo le labbra.
- Ti posso dare un indizio: si chiama “Gomphrena globosa”-
- Oh, questo mi è stato davvero di aiuto!- ironizzò.
 
Shuichi non rispose, si limitò a continuare a sorridere beffardo mentre riprendeva a fare quel lavoro d’ufficio che per lui era tremendamente noioso. Anche lei aveva diversi file sulla scrivania di cui occuparsi, dovevano terminare il rapporto sull’ultimo caso che avevano seguito, ma la sua testa ora era concentrata su altro. Doveva scoprire il significato di quei piccoli fiori viola e bianchi, o non sarebbe riuscita a dedicarsi ad altro. Davanti a sé aveva un computer dotato di connessione Internet: al diavolo i file, doveva fare una ricerca su quei fiori.
Svuotò velocemente il portapenne, mettendone il contenuto nel suo cassetto e lo utilizzò come vaso dove riporre il bouquet di fiori. Una volta sistemato il suo regalo di compleanno, aprì il browser e digitò il nome che le aveva detto Shuichi. La ricerca la riportò a diversi siti che consigliavano come coltivarli nel modo migliore, ma a lei non interessava nulla: così aggiunse accanto al nome nella barra di ricerca la parola “significato”. Finalmente ottenne ciò che stava cercando. Aprì il link del primo sito trovato e scorse lo sguardo fino a quando non trovò la parte del paragrafo che le interessava:
 
“La Gomphrena globosa è simbolo di immutabilità e immortalità. Questo fiore ha la capacità di conservarsi fino a tre settimane all’interno di un vaso e, se essiccato, può conservarsi per anni. Dato il lungo periodo di conservazione, nell’epoca Vittoriana questo fiore veniva donato alla propria donna per dirle “Il mio amore per te non si estinguerà mai”. Questo fiore simboleggia dunque un sentimento che non svanirà mai.”
 
Mentre leggeva, sentiva la mano tremare sul mouse e dovette rileggere più volte per essere certa di aver compreso bene. Shuichi le aveva appena fatto una dichiarazione con quei piccoli fiori. Le stava dicendo che l’amore che provava per lei non se n’era mai andato e sarebbe sempre stato lì. Quando si era svegliata poche ore prima aveva desiderato che quella giornata trascorresse nel migliore dei modi ma non si sarebbe mai immaginata che diventasse il giorno perfetto, quello che attendeva da anni e che ormai non sperava nemmeno più di vivere.
Deglutì più volte, incapace di respirare a dovere e di parlare. Continuava a fissare lo schermo inebetita, come un automa. Tutto le sembrava troppo bello per essere vero.
 
- Jodie? Va tutto bene?-
 
La voce dell’uomo che le stava facendo battere il cuore all’impazzata la riportò nel mondo reale, costringendola a guardarlo finalmente in quegli occhi verdi dal taglio orientale. Non fu in grado di dirgli nulla, restò semplicemente a fissarlo con gli occhi spalancati e la bocca aperta. Shuichi, dal canto suo, sembrava un po’ preoccupato di quella reazione improvvisa.
Non ricevendo alcuna risposta, si alzò in piedi avvicinandosi a lei per accertarsi che stesse bene. Quando vide cosa stava visualizzando sul computer comprese il motivo della sua reazione e ghignò compiaciuto.
 
- E così non hai resistito, ti sei messa a cercare subito. Non dovresti cercare cose personali sul computer del lavoro- finse di rimproverarla, ma in realtà era divertito da tutto ciò.
- Shu…io non…- cercò di formulare una frase di senso compiuto, ma non ci riuscì.
- Non devi dire nulla, se non te la senti- la rassicurò.
- Ma io voglio!- si rianimò.
 
Non voleva certo che Shuichi pensasse che non ricambiava quel sentimento. Era palese anche ai muri che lo amava e che non aveva mai smesso di farlo.
 
- Allora prenditi il tuo tempo e quando sarai in grado di dirmi ciò che devi lo farai- replicò lui.
- È solo che io non riesco a crederci…mi sembra di star vivendo un sogno e ho paura che se riapro gli occhi tutto questo finirà- ammise.
- Non è un sogno Jodie. I tuoi occhi sono già aperti. Fidati di me-
- Shu…- lo fissò intensamente.
 
La conversazione non proseguì oltre, c’erano tante cose da dire ma non erano né il momento né il luogo per farlo. Quell’istante era perfetto così e così doveva rimanere. Shuichi tornò a sedersi al suo posto e lei cominciò finalmente a lavorare, con le guance arrossate e il sorriso sulle labbra. Non riusciva ancora a credere che l’uomo che amava e che aveva atteso per tutti quegli anni la ricambiasse. Quello era di certo il miglior compleanno che avesse mai trascorso.
 
- Shu?- lo chiamò.
- Mmh?- rispose lui, spostandosi leggermente a sinistra per mostrare il volto nascosto dallo schermo del computer.
- Più tardi ti andrebbe di andare a bere qualcosa? Oppure mangiamo una fetta di torta in qualche cafè carino o andiamo a fare una passeggiata a Central Park se preferisci-
- Possiamo fare anche tutte e tre le cose. In fondo è il tuo compleanno, no?-
 
Annuì, sorridendo come una ragazzina alla sua prima cotta. Non vedeva l’ora di poterlo baciare.
Spostò lo sguardo sui fiori che aveva messo nel portapenne: era una fortuna che durassero a lungo, perché aveva tutta l’intenzione di conservarli per sempre.
 
 
 
ANGOLO DELL’AUTORE
Questa piccola e semplice storia è stata ispirata dalla fan art che trovate al seguente link (i crediti vanno all’autore ovviamente): https://www.pixiv.net/en/artworks/89823414
Premetto che non conosco il giapponese quindi non ho idea di quale sia il dialogo originale della fan art, mi sono ispirata solo al significato dei fiori ^-^
Spero che non faccia così schifo come sembra! XD
   
 
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